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1847 - Il fuoco del Risorgimento Italiano e la scintilla Reggina

Storia

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  1. Isabel
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    Memorie - Il fuoco del Risorgimento Italiano e la scintilla Reggina


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    di Anna Foti - Nel 1847. Da questi monti mossero aquilotti dal loro nido, anelanti a libertà con un manipolo di audaci, Domenico, Giannandrea, Pietro, Stefano, Gabriele Romeo cospiratori, agitatori, martiri percorsero i destini della Patria.La fiera testa di Domenico Romeo mozza dal carnefice borbonico ondeggiò sulla picca, obbrobrio e spavento del tiranno, ammonimento dei pavidi, scintilla del riscatto che divampò per la fatale penisola rendendola Una e Libera. (Iscrizione commemorativa a Santo Stefano d’Aspromonte)

    La sollevazione popolare del Sud Italia e la storia Risorgimentale dell’intera penisola Italiana. Il tentativo dei Fratelli Bandiera patrioti veneziani di ispirazione mazziniana, fondatori della società segreta Esperia con cui tentarono di accendere la rivoluzione nel Sud Italia, e che persero la vita nel cosentino nel luglio del 1844, e la decisione del patriota reggino Domenico Romeo di avviare proprio dalla riva calabra dello Stretto una rivolta. Ecco come e dove si accese quella scintilla rivoluzionaria che il 2 settembre 1847 ha visto Reggio come scenario della rivolta, annunciata quattro giorni prima, con il Tricolore in mano nella piazza del suo comune natale, Santo Stefano d’Aspromonte, dallo stesso patriota Romeo. Combattè con il fratello di Giannandrea, il nipote Pietro Aristeo Romeo e il cugino Stefano Romeo, alla guida di cinquecento seguaci e dopo quella giornata istituì a Reggio un governo provvisorio che, come la sua opera di sollecitazione del Meridione tutto contro la tirannide, gli costò la vita. Pochi giorni furono necessari per la capitolazione degli insorti e la decapitazione del patriota reggino. Il 15 settembre Domenico Romeo, anima rivoluzionaria, fu ucciso in contrada Cicciarello di Marrappà, nei pressi di Podàrgoni a Reggio. La sua testa fu esposta per due giorni nel cortile delle Carceri San Francesco, a monito per i rivoltosi detenuti. Dal profondo Sud la sua voce inneggiava, ed inneggia ancora, all’Italia Una e Libera. A questa pagina di storia dimenticata l’Archivio di Stato di Reggio Calabria dedica la prima tappa della mostra documentaria degli percorso sugli avvenimenti risorgimentali in Aspromonte, inaugurata lo scorso 26 agosto presso il Comune di Sant’Eufemia di Aspromonte nell’occasione dei 150 anni del ferimento di Garibaldi il 29 agosto 1862. Non solo la rivolta del 2 settembre 1847 ma anche l’opera del Comitato Provvisorio di Governo nei primi mesi del 1848, la definitiva sconfitta e, attraverso questi fragenti, il racconto della vita amministrativa e politica della provincia occidentale reggina subito dopo l’Unità dell’Italia. Spicca il nome di Vittorio Visalli storico eufemiese di rilievo nazionale e appassionato studioso di storia risorgimentale.

    Edited by Isabel - 15/10/2014, 15:52
     
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