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Cenadi

Provincia di Catanzaro

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    CATANIA (SICILIA)

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    Cenadi

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    - Info -

    Cenadi è un comune di 600 abitanti della provincia di Catanzaro.

    Comune collinare, di origini medievali, con un’economia basata essenzialmente sull’agricoltura. I cenadesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e la località Crocicella. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate, che fanno raggiungere i 1.022 metri sul livello del mare. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico vario, è interessato da una forte espansione edilizia, nonostante la più che sufficiente disponibilità di abitazioni, dimostrata dal numero elevato di stanze non occupate. Si estende nella parte centro-meridionale della provincia, a confine con quella di Vibo Valentia, nell’alto bacino del torrente Soverato, alle pendici del monte Coppari, sul versante ionico, vicino al passo Fossa del Lupo, tra San Vito sullo Ionio, Olivadi, Vallefiorita, Cortale e Polia (VV). A 34 km dal casello di Pizzo, che immette sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, può essere raggiunta anche percorrendo la strada statale n. 382 di Chiaravalle, il cui tracciato ne attraversa il territorio. La stazione ferroviaria di riferimento, lungo la linea Taranto-Reggio di Calabria, si trova a 18 km. L’aeroporto più vicino è a 48 km, quello di Napoli/Capodichino a 420 km. Il porto mercantile dista 47 km; quellidi Reggio di Calabria e di Villa San Giovanni (RC) distano rispettivamente 133 e 120 km. Inserita in circuiti commerciali e nell’ambito territoriale della Comunità montana “Fossa del Lupo”, gravita soprattutto sul capoluogo provinciale e su Chiaravalle Centrale per il lavoro, il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.

    Storia

    Il toponimo, che in documenti del XVI secolo compare nella forma Locinade, è un composto col suffisso -adi che, aggiunto a nomi di famiglia, ne indica i discendenti; non è chiaro però se la base sia costituita dal personale latino LUCINUS, LUCINO o dal cognome siciliano Cinà, derivante a sua volta dal greco “lukainas”, che significa ‘cacciatore di lupi’. Casale della baronia di San Vito sullo Jonio, ne condivise le sorti, venendo assegnata alla nobile famiglia dei Gironda. Dalla fine del 1400 alla prima metà del 1600, fu aggregata al principato di Squillace, restando sotto il dominio dei Borgia. In seguito registrò diversi passaggi di proprietà, entrando a far parte dei possedimenti dei Fosselli, dei Ravaschieri e dei Caracciolo, che vi governarono fino all’abolizione del feudalesimo. Inclusa nel cantone di Satriano –dipartimento del fiume Sagra–, ai tempi della Repubblica partenopea, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi all’inizio del 1800, fu inserita dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Monteleone e poi tra i comuni del circondario di Chiaravalle Centrale. Già gravemente colpita dal terremoto della seconda metà del XVIII secolo, subì ulteriori danni dal sisma del principio del Novecento. Il monumento più importante è rappresentato dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, in cui si conserva una pregevole statua lignea del Santo, della seconda metà del XV secolo. Nei dintorni dell’abitato si trovano i resti di un’opera forse di sbarramento irriguo, realizzata probabilmente durante la dominazione normanna.

    Economia

    Viste le piccole dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, non hanno ancora avuto un adeguato sviluppo. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è comunque sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Non vi sono strutture per il soggiorno. A livello sanitario, sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico.

    Tradizioni e altro

    Offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere dell’aria salubre e di una suggestiva cornice paesaggistica. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non forniti sul posto, oltre che per motivi di studio. Tra gli eventi ricorrenti, che animano il borgo, richiamando visitatori dai dintorni, merita di essere citata la fiera del 7 e dell’8 maggio. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno con l’omonima fiera.

    Edited by Isabel - 7/8/2013, 09:52
     
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