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Tutte le chiese di Placanica

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  1. Isabel
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    Tutte le chiese di Placanica


    Santuario Madonna dello Scoglio

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    Tra le attrattive più importanti del Comune di Placanica si può catalogare una delle sue frazioni, precisamente Santa Domenica, assurta a notorietà internazionale grazie alla presenza sul suo territorio dell’Opera Madonna dello Scoglio, sede dell’omonima Fondazione a carattere spirituale, voluta, edificata e portata avanti dal terziario francescano Cosimo Fragomeni. La storia ebbe inizio l’11 maggio 1968 giorno in cui, all’allora semplice pastore, apparve in visione la Beata Vergine Immacolata. Alla prima ne seguirono altre, in seguito alle quali Cosimo Fragomeni iniziò un cammino di Fede e preghiera scandito da digiuni, sacrifici e dalla guida spirituale del parroco del tempo don Rocco Gregorace. All’iniziale cappella, fu sostituita una chiesa di piccole ma armoniose proporzioni, più volte ritoccata e abbellita, l’ultima delle quali nella primavera del 2000, con la messa in posa di un grande altare in marmo bianco e intarsi di tasselli di marmo policromi, che fanno da corona al quadro di grande dimensioni, raffigurante la Vergine secondo le sembianze con cui apparve al nostro veggente. Nella nicchia scavata dallo stesso fratel Cosimo, sulla roccia dell’apparizione, fu collocata inizialmente una statua dell’Immacolata, e l’11 maggio 2000 una nuova statua in marmo bianco di Carrara, opera di artisti locali.

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    Madonna dello Scoglio

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    Pellegrini allo Scoglio



    Edited by Isabel - 22/10/2014, 13:25
     
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  2. Isabel
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    Chiesa San Basilio Magno

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    di Giovanni Liconti

    È la chiesa matrice dedicata a San Basilio Magno, di chiara origine basiliana (secolo XI- XII): infatti la facciata è rivolta verso Bisanzio. Sorta in seguito all’insediamento basiliano a pochi metri dalla comunità religiosa, grazie al progressivo popolamento dovuto alla sistematica concentrazione dell’abitato intorno al cenobio, la chiesa matrice raggiunse tra il XVII-XVIII secolo il massimo splendore, grazie anche alle necessarie modifiche e ampliamenti, per venire incontro alle esigenze dei fedeli. All’originaria struttura caratterizzata da un’unica navata, infatti sono state aggiunte tre cappelle laterali; la prima sul lato sinistro dell’ingresso è dedicata alla Vergine Addolorata, dal 1909 copatrona di Placanica insieme a Sant’Emidio. Al centro del nuovo corpo di fabbrica si trova la seconda cappella con tre nicchie: qui si può ammirare la statua di S. Emidio, patrone del paese dal terremoto del 1783, realizzata nel 1840 dall’artista Vincenzo Zaffino. La terza cappella era una cappella gentilizia, come ancora oggi si rileva dall’insegna araldica dei feudatari Clemente, riportata nella lastra tombale sul pavimento. Fino a poco tempo fa nei due ovali vuoti c’erano due dipinti del Settecento napoletano raffiguranti San Gennaro e San Placido, che oggi sono a restauro. A destra della navata centrale ci sono tre altari, dedicati in successione alla Madonna Delle Grazie, alla Madonna del Rosario, e alla Vergine Immacolata. Sul primo altare possiamo ammirare un bellissimo tabernacolo in marmo di Carrara, arricchito da una piccola porta in argento e attribuito ai due famosi scultori Antonello e Domenico Gagini. Alla fine della navata, circoscritto da due balaustre in marmo magistralmente intagliato, si trova l’altare principale, realizzato in marmi policromi. Dietro l’altare, una piccola porta sulla sinistra introduce alla sacrestia e alla torre campanaria.

    Edited by Isabel - 22/10/2014, 13:26
     
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  3. Isabel
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    Chiesa Santa Caterina

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    - Fonte -

    Fu costruita prima del 1470, probabilmente come chiesa basiliana, e fu poi dedicata a Santa Caterina dopo la costruzione del convento di San Domenico (1470-1490) dal quale si accedeva tramite due porte - una accanto all’altare, ed un’altra, visibile ancora oggi nella parte superiore dell’edificio dove un tempo c’era un ballatoio in legno, che permetteva ai monaci di assistere alle funzioni religiose. In questa chiesa assisteva alla messa il famoso filosofo Domenico Tommaso Campanella, originario della vicino Stignano, che fu accolto giovinetto dai padri Domenicani e rimase 16 anni nel Convento di S.Domenico. Già dopo le forti scosse telluriche del terremoto del 1783, le forti piogge alluvionali avevano provocato la caduta del tetto; dopo il terremoto del 1908 che produsse la distruzione di Reggio e Messina i danni erano così gravi che la chiesa era praticamente un rudere. Per questo motivo l’altare principale venne trasferito per salvaguardia nella chiesa di S.Basilio nel 1919. La chiesa è rimasta per lungo tempo un rudere. Restaurata di recente, riaperta al culto l’8 dicembre del 2000. Il restauro lascia intenzionalmente in evidenza le linee semplici e raffinate della originaria struttura. Nei sotterranei della chiesa sono stati trovati frammenti di sajo, di ossa e di corone del Rosario, quindi alcuni locali erano utilizzati come luogo di sepoltura degli stessi monaci. Scoperto in maniera fortuita, perché nascosto dietro una parete di mattoni, un bellissimo affresco realizzato probabilmente durante la costruzione originaria della cappella, e sul quale appare la scritta “dagli eredi del quondam Luigi Arcadi”. La copertura di mattoni ci ha restituito l’affresco in buone condizioni. Esso raffigura una Madonna con il bambino.

    Edited by Isabel - 22/10/2014, 13:26
     
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2 replies since 1/2/2013, 11:36   230 views
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