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Memorie - Andrea Cefaly, il pittore patriota calabrese che raccontò su tela la celebre Battaglia di Capua
- Fonte -
di Anna Foti
La Pinacoteca di Reggio Calabria, oggi chiusa, l’ha ospitata come testimonianza del prezioso tributo del Sud all’Unità d’Italia, verità storica incontrovertibile che molti hanno l’ardire di porre in discussione. Si tratta del racconto su tela del pittore calabrese, Andrea Cefaly, de “La Battaglia di Capua” nota anche come “La Campagna del Volturno”, svoltasi il 1 ottobre 1860 ed in cui palpita la memoria viva di quei fatti. L’opera fu commissionata da Vittorio Emanuele II al pittore di Cortale in provincia di Catanzaro, nato nel 1827 e morto nel 1901. Essa è stata traccia viva di un tassello fondamentale per la costruzione di un’identità nazionale che nel 2011 ha compiuto 150 anni. Proprio in quell’anno denso di festeggiamenti, la celebre tela della “Battaglia di Capua” fu esposta per la prima volta nel comune natio di Cefaly, Cortale (CZ), la cui piazza principale ospita la sua opera scultorea “All’Italia”.
Un documento storico e pittorico risorgimentale di grande valore, il capolavoro dell’artista calabrese, Andrea Cefaly, protagonista dei Moti liberali antiborbonici e militante nelle file della Guardia Nazionale, di cui fu anche capitano. Siamo nel 1848, pochi anni prima del suo ritorno a Napoli, dove intanto era in corso la rivoluzione pittorica Verista. Nel 1857 aprì uno studio al vicoletto San Mattia, divenuto poi fucina di pittori e letterati. Marginalmente si dedicò anche alla scrittura (poesie e scritti d’arte) ed alla musica, suonando l'oboe e il pianoforte ed inventando uno strumento a tre corde, il “pèssolo”.
La sua vicinanza a Garibaldi iniziò nel 1860 e proseguì fino alla battaglia del Volturno, divenuta poi la sua celebre tela che presto tornerà ad essere custodita presso il Museo Nazionale di Reggio Calabria. Ritornato a Cortale, nel 1862, fondò qui una Scuola di Pittura, il cui presidente onorario fu Giuseppe Garibaldi e che guidò fino al 1875. Prestato anche alla politica, fu consigliere comunale e provinciale (anni 1871-1875), deputato repubblicano al parlamento (1876-1880), nella I e III legislatura del Regno d'Italia, con la Destra al potere, ebbe la Calabria sempre negli occhi e nel cuore e ad oggi la sua tela “La battaglia di Capua” rappresenta un capolavoro, emblema del ruolo dei calabresi nella grande Conquista dell’Unità d’Italia.
Cefaly prese parte a molte esposizioni ed oggi le sue opere sono custodite in collezioni private o, prevalentemente, conservate presso il Museo Provinciale di Catanzaro (La barca di Caronte, Episodio garibaldino, Autoritratto, Nevicata, Il cavadenti, Morte di Raffaello, Tramonto, Famiglia in terrazza, La moglie in giardino, Donna albanese con capra, La Madonna dell'Uva, Terrazza a Sorrento, Incendio di Roma, Progresso in America, Bivacco di garibaldini, La scuola obbligatoria, Caino, Piccarda Donati).
Un quintetto di ritratti di compositori e musicisti (Ettore Berlioz, Michele Costa, E. Camillo Sivori, Niccolò Paganini, Ferdinando von Hiller) si trova nel Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, città dove l’artista espose in più occasioni. Alcune sue opere furono esposte anche alle Mostre Calabresi d'Arte Moderna di Reggio Calabria negli anni 1920, '23, '24, e alla prima retrospettiva catanzarese del 1953. Novantuno furono i suoi quadri che animarono la prima mostra d’arte Calabrese di Catanzaro, organizzata nel 1912 ed intitolata proprio al pittore patriota calabrese, Andrea Cefaly.
Un combattente risorgimentale che dedicò il suo talento pittorico alla storia del Risorgimento e alla costruzione di quell’identità nazionale, oggi patrimonio comune universale, cui anche il Sud ha offerto un contributo di assoluto rilievo.
Edited by Isabel - 15/10/2014, 15:33
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