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Isabel.
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Tutte le chiese di Rossano
Il luogo di culto più rappresentativo della città di Rossano è chiamato “Cattedrale nuova” per differenziarla alla precedente di epoca bizantina. Si innalza sul luogo ove sorgeva un oratorio eremitico, probabilmente del V secolo, in cui il monaco Efrem venerava l’icona di Achiropita. Innalzata a sede vescovile già dal VIII secolo, fu soggetta a vari rifacimenti la cui forma attuale risale ad un rifacimento attuato da Roberto d’Angiò nel 1330 celebrando il rito greco sino al 1460 e innalzato a Santuario nel 1949. La facciata principale possiede un cornicione che suddivide in due la struttura architettonica e reca un’iscrizione latina che tradotta significa “Per merito tuo, o Vergine Maria Achiropita la popolazione si onora”. Un portale centrale ne assicura l’ingresso principale che si presenta sormontato da una statua dell’Achiropita tra due bassorilievi di angeli e sulla sinistra un campanile del XIV secolo con cupola in maiolica verde e oro. Un interno sontuoso è a tre navate riccamente arredato da suppellettili di diverse epoche, con pareti decorate da vasi floreali e medaglioni e con soffitti lignei dorati ed intagliati. Spicca su un pilastro della navata centrale la famosa icona del V-VI secolo che rappresenta la Vergine con il bambino in braccio che comincia dall’XI secolo in poi ad essere chiamata Achiropita che significa “non dipinta da mano umana”.
Cattedrale Maria SS.ma Achiropita
- Fonte -
Particolare del Campanile
Campanile della cattedrale della SS Achiropita
Particolare del frontone
Frontone e Campanile
Portone
La Cattedrale
Veduta del Campanile
Nicchia con statua
Vista della Chiesa
Edited by Isabel - 21/11/2014, 16:33. -
Isabel.
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Abbazia di Santa Maria del Patire
L'Abbazia di Santa Maria del Patire fu fondata intorno al 1095 dal monaco e sacerdote Bartolomeo di Simeri, con l'ausilio di alcuni ricchi normanni, e venne dedicata a "Santa Maria Nuova Odigitria", anche se è conosciuta con il nome di "Santa Maria del Patìr", o semplicemente "Patire" (dal greco Patèr = padre), attribuzione data come segno di devozione al padre fondatore. Nel 1105 il Pontefice Pasquale II gli concesse il diritto di immunità dalla giurisdizione vescovile. In epoca normanna divenne uno dei più ricchi e rinomati monasteri dell'Italia Meridionale. L'Abbazia possedeva anche una ricca biblioteca e uno scriptorium dove lavoravano monaci amanuensi per la trascrizione di antichi codici. Dal XV secolo il monastero del Patire conobbe un lungo ma inesorabile decadimento, come tutti i monasteri italo-greci, finché nel 1809 venne soppresso dai francesi.
- Fonte -
Santa Maria del Patire (detta anche Patirion) è uno dei più begli esempi di architettura sacra in Calabria e si trova in località Patire a Rossano Calabro sull’omonima altura. Il monastero di cui la costruzione è parte integrante fu voluto da Bartolomeo da Sieri allorché i Normanni si insediarono a Rossano nel XII secolo ponendo fine alla dominazione bizantina della Calabria.
StoriaArchitettura
Particolare del retro del Santuario
La chiesa possiede una pianta basilicale latino-normanna con tre absidi rivolte ad Oriente. La navata centrale, caratterizzata dal tetto ligneo a capriate, è divisa dalle due laterali da quattro ordini di arcate a sesto leggermente acuto poggianti su colonne di coccio in arenaria a base ionica e senza capitelli. L'area presbiteriale è leggermente in rialzo rispetto al corpo della chiesa, ed è delimitata da quattro pilastri in cui si incuneano in funzione decorativa 4 colonne con capitello corinzio provenienti probabilmente dalle rovine dell'antica Thurio. La chiesa è caratterizzata anche dall'antico pavimento a mosaico, solo in parte salvato, risalente al XII secolo, voluto dall' abate Biagio, rappresentante alcune figure di animali reali e mitologici. Nella chiesa si conserva un crocifisso ligneo del '600 e l'effigie della Madonna del Patire, datata alla fine del XIX secolo. All' esterno, restano le 3 imponenti absidi rivolte ad Oriente in un'ampia spianata che danno il senso della grandiosità dell'edificio. Ogni abside possiede 5 archeggiature con lesene policrome ottenute con altrettanti tondi policromi racchiudenti tutti una stella variamente foggiata. A fianco della chiesa le ampie arcate residue introducono nel chiostro e nei ruderi dell'antico monastero. La facciata, rivolta a settentrione, è stata molto rimaneggiata nel corso dei secoli. Delle antiche tre porte maggiori, oggi ne rimane solo una, quella centrale, molto sobria e rimaneggiata. Le due colonne del portale centrale sono invece molto antiche. La facciata è caratterizzata anche da due rosoni, di cui quello centrale è di origine moderna, mentre sembra molto più antico quello murato al vertice della cuspide. Le due porte laterali presentano molte decorazioni tipiche delle forme arabesche. Nell'insieme, la chiesa si presenta ancora oggi con architettura compatta, nonostante i continui rimaneggiamenti effettuati nel corso dei secoli, rimanendo ancor oggi una delle più belle architetture dell'arte bizantina.I Mosaici
- Fonte -
Sul pavimento della chiesa sono conservati alcuni resti di un grande mosaico risalente al XII secolo, come si evince dalla scritta dedicatoria "Blasius venerabilis abbas / Hoc totum iussit fieri". L'abate Blasio è documentato intorno al 1152.
All'interno di dischi delimitati da decorazioni a treccia e palmette sono raffigurati animali reali ed immaginari. Un leone e un cervo accanto ad un grifone, un centauro ed un liocorno.
La matrice orientale sassanide è evidenziata dai dettagli dei tralci vegetali che circondano i tondi e soprattutto dagli elementi decorativi che si distribuiscono sui corpi degli animali.
Bosco circostante il Santuario
Resti del cortile
Cortile
Retro
Fiancata
Vista dei resti del cortile
Particolare della facciata
Edited by Isabel - 21/11/2014, 16:44.