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Sorbo San Basile

Provincia di Catanzaro

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  1. Isabel
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    Sorbo San Basile

    pianopoli01

    - Info -

    Sorbo San Basile è un comune di 869 abitanti in provincia di Catanzaro ed è posto alle pendici di una collina a pochi km dal capoluogo di regione.

    Comune montano, di origini medievali, con un’economia basata essenzialmente sulle tradizionali attività agricole. I sorbesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località: Melitello, Roccisi e Villaggio Lagomar. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.393 metri di quota. L’abitato, situato su uno sperone, è interessato da una forte crescita edilizia, benché il numero di stanze non occupate sia già abbastanza elevato, tanto in valore assoluto quanto in rapporto alla popolazione; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario. Si estende nella parte settentrionale della provincia, a confine con quella di Cosenza, nel versante ionico dell’altopiano della Sila Piccola, ai piedi del colle Santa Maria di Serra, sul fianco destro dell’alta valle della fiumara Alli, vicino al bacino del fiume Melito e al Parco Nazionale della Calabria, tra Panettieri (CS), Bianchi (CS), l’isola amministrativa Sila appartenente al comune di Colosimi (CS), Taverna, Fossato Serralta, Gimigliano, Cicala e Carlopoli. A 54 km dal casello di Lamezia Terme-Catanzaro, che immette sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, può essere raggiunta anche percorrendo la strada statale n. 109 della Piccola Sila, il cui tracciato ne attraversa il territorio. La stazione ferroviaria di riferimento, lungo le linee Lamezia Terme-Catanzaro Lido e Cosenza-Catanzaro, si trova a 21 km. L’aeroporto di riferimento è a 54 km; quello di Napoli/Capodichino dista 400 km. Il porto mercantile dista 82 km, quelli di Reggio di Calabria e di Villa San Giovanni (RC) distano rispettivamente 174 e 162 km. Inserita in circuiti commerciali e nell’ambito territoriale della Comunità montana “Della Presila Catanzarese”, ha nel capoluogo di provincia il principale polo di gravitazione per il lavoro, il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.

    Storia

    Secondo alcuni studiosi, si sarebbe sviluppata intorno a un piccolo convento o a un romitorio di monaci basiliani. Il toponimo, che in un documento della prima metà del Trecento compare nella forma “casale Sorbi”, deriva dal termine latino SORBUS, ‘sorbo’; la specificazione, aggiunta con un regio decreto del 1863, riflette il nome dell’omonimo Santo. Villaggio di Taverna, ne condivise le sorti, passando nel regio demanio dopo essere stata assoggettata alla signoria dei Ruffo di Catanzaro. Devastata dal terremoto della seconda metà del Settecento, con le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu dapprima separata da Taverna e inserita, quale università, nel cosiddetto governo facente capo a questo borgo e poi aggregata a Fossato Serralta, da cui fu distaccata nel 1838, divenendo comune autonomo. Annessa al regno d’Italia, al termine del restaurato dominio borbonico, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è rappresentato dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, ricostruita, in stile neoclassico, dopo il sisma del XVIII secolo.

    Economia

    Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo, uva e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nel comparto dell’estrazione di minerali per industrie chimiche e produzione di concimi, sono poco rilevanti. Il terziario non garantisce servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

    Tradizioni e altro

    L’aria salubre, la tranquillità del luogo e le bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di folti castagneti, costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento può portare a un incremento del turismo nella zona. Il modesto livello delle sue attività produttive, che non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, è alla base di un diffuso pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini sono molto intensi: a essi la popolazione si rivolge anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citate le manifestazioni dell’agosto sorbese. La festa del Patrono, San Francesco Saverio, viene celebrata il 3 dicembre con una fiera.

    Edited by Isabel - 7/8/2013, 09:45
     
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