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Cerva

Provincia di Catanzaro

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    Cerva

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    - Info -

    Cerva è un comune di 1.282 abitanti della provincia di Catanzaro. È un piccolo paesino immerso nella foresta della Sila Piccola.


    Comune di montagna, di origini piuttosto recenti, la cui economia si basa su attività agricole e su modeste iniziative industriali. I cervesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale; il resto della popolazione vive in case sparse. Il territorio, ricco di acque potabili, comprende anche la località Cutureglia; ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.336 metri di quota. L’abitato, circondato da foreste, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Si estende nella parte nord-orientale della provincia, sui rilievi sud-orientali dell’altopiano della Sila Piccola, alla sinistra del fiume Crocchio, vicino al Parco Nazionale della Calabria, tra Cropani, Andali, Belcastro, Petronà e Sersale. A 72 km dal casello di Lamezia Terme-Catanzaro, che immette sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, può essere raggiunta anche percorrendo le strade statali n. 109 della Piccola Sila e n. 180 di Cropani, i cui tracciati si snodano a 5 km. La stazione ferroviaria di riferimento, lungo la linea Taranto-Reggio di Calabria, si trova a 23 km. Il collegamento con la rete del traffico aereo è assicurato dall’aeroporto di riferimento, posto a 72 km; l’aeroporto di Napoli/Capodichino è a 398 km. Il porto mercantile e turistico è situato a 54 km, quelli di Reggio di Calabria e di Villa San Giovanni (RC) distano rispettivamente 195 e 182 km. Inserita in circuiti commerciali e nell’ambito territoriale della Comunità montana “Della Presila Catanzarese”, ha nel capoluogo di provincia il principale polo di gravitazione per il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.

    Storia

    Chiamata in passato San Giovanni della Croce, fu fondata, agli inizi del XVIII secolo, da un gruppo di coloni cosentini, appartenenti alla famiglia Moraca, che si insediarono nel territorio, posto, a quei tempi, sotto la signoria dei Poerio di Belcastro. Il toponimo deriva chiaramente da “cervo”; va però considerato anche il termine calabrese “cervu”, che indica pure ‘una specie di serpente non velenoso’. Assegnata per un breve periodo al nobile casato dei Mayda, passò poi di nuovo ai Poerio, che ne conservarono il possesso fino all’inizio dell’Ottocento, quando le riforme napoleoniche portarono al crollo del sistema feudale. Dopo essersi staccata da Belcastro e aver formato un solo comune con Andali, acquistò l’autonomia amministrativa nel 1850. La storia post-unitaria non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella del resto del meridione, a lungo afflitto dalla piaga del brigantaggio. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è rappresentato dalla chiesa parrocchiale, d’impianto settecentesco.

    Economia

    Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, basata su tutti i tipi di colture e soprattutto sulla produzione di castagne, conserva un ruolo importante; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di suini, ovini e caprini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile e della lavorazione del legno. Anche se non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, una rete commerciale, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, si aggiunge ai vari servizi che costituiscono il panorama del terziario. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

    Tradizioni e altro

    Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica, gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni sui monti della Sila. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti comunque non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che allietano il borgo, richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la festa della Madonna di Porto Salvo e la mostra artigianale e di pittura, ad agosto; la “scialatella” (mercato), la seconda domenica di settembre; la sagra della crispella e della caldarrosta. La festa patronale, dedicata all’Immacolata Concezione, viene celebrata l’8 settembre.

    Edited by Isabel - 7/8/2013, 09:53
     
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