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Petronà

Provincia di Catanzaro

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    Petronà

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    Petronà è un comune di 2.691 abitanti della provincia di Catanzaro.

    Centro di montagna, di origini piuttosto recenti, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I petronesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nella località Arietta; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e i nuclei Fra Paolo e Macchie. Il territorio, in cui si trovano estesi boschi, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.723 metri di quota massima sul livello del mare. L’abitato, situato su un ripiano, è interessato da una forte crescita edilizia, anche se il numero di stanze non occupate rientra nei livelli medi, sia in valori assoluti, sia in rapporto alla popolazione; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Si estende nella parte nord-orientale della provincia, a confine con quella di Crotone, sul versante sud-orientale dell’altopiano della Sila Piccola, vicino al Parco Nazionale della Calabria, tra Marcedusa, Mesoraca (KR), l’isola amministrativa Tirivolo (appartenente al comune di Zagarise), Sersale, Cerva e Belcastro. A 76 km dal casello di Lamezia Terme-Catanzaro, che immette sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, è raggiungibile anche con la strada statale n. 109 della Piccola Sila, il cui tracciato ne attraversa il territorio. La stazione ferroviaria di riferimento, lungo la linea Taranto-Reggio di Calabria, si trova a 24 km. Il collegamento con la rete del traffico aereo è assicurato dall’aeroporto posto a 76 km; l’aeroporto di Napoli/Capodichino è a 401 km. Il porto mercantile e turistico è situato a 53 km, quelli di Reggio di Calabria e di Villa San Giovanni (RC) distano rispettivamente 199 e 186 km. Inserita in circuiti commerciali e nell’ambito territoriale della Comunità montana “Della Presila Catanzarese”, ha nel capoluogo di provincia e in Crotone i principali poli di gravitazione per il commercio, i servizi e le esigenze di ordine burocratico-amministrativo che non possono essere soddisfatte sul posto.

    Storia

    Sorse verso la fine del XVIII secolo, per venire incontro alle esigenze di pastori e contadini provenienti dalla provincia di Cosenza e arrivati nella zona per lavorare i campi, raccogliere le castagne e pascolare gli armenti. Il toponimo, riportato da alcuni studiosi al greco “petròn”, avente il significato di ‘luogo sassoso’, da altri viene posto in relazione col personale ugualmente greco Petronas. Chiamata Petrania fino al 1861, fu un casale di Mesoraca, di cui seguì le vicende, venendo assoggettata alla signoria del nobile casato degli Altemps, che ne conservarono il possesso fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle riforme napoleoniche. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio dell’Ottocento, fu elevata a comune autonomo e, con l’annessa località Arietta, inclusa nella giurisdizione di Policastro. Tornata sotto il dominio borbonico, all’indomani del congresso di Vienna, entrò poi a far parte dell’Italia unita, insieme al resto della regione. La storia post-unitaria non fa registrare avvenimenti di rilievo. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: l’ottocentesca chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro Apostolo, e il seminario arcivescovile.

    Economia

    Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, olivo, uva, agrumi e altra frutta, conserva un ruolo fondamentale; è praticato anche l’allevamento di ovini e caprini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi), edile, metallurgico, tessile, dell’abbigliamento, della produzione e distribuzione di energia elettrica. È presente il servizio bancario; una rete commerciale, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

    Tradizioni e altro

    Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica, gustare i genuini prodotti locali ed effettuare escursioni lungo le pendici della Sila Piccola. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti comunque non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la sagra dell’8 marzo; la festa della Madonna del Voto; la fiera della Cona, l’ultimo fine settimana di agosto, e la sagra della caldarrosta. La festa del Patrono, San Pietro, viene celebrata il 29 giugno con una cerimonia religiosa, un concerto e vari giochi.

    Immagini

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    Area pic-nic - Lago Manulata con la neve

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    Laghetto Manulata

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    Palazzo colosimo

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    Chiesa madre San Pietro e Paolo



    Edited by Isabel - 7/8/2013, 09:40
     
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0 replies since 25/4/2012, 14:41   157 views
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