Tutte le chiese di San Cosmo Albanese

terryborry

Posted on 8/9/2011, 16:18

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Tutte le chiese di San Cosmo Albanese

Santuario Diocesano SS. Cosma e Damiano

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- Fonte -
Foto di C. Sposato e R. Baffa

La Chiesa dei SS. Cosma e Damiano era un tempo annessa all’omonimo monastero basiliano, ma, secondo le antiche regole architettoniche, l’orientamento era opposto all’attuale, in quanto i fedeli dovevano volgere lo sguardo all’oriente, da cui sorge il sole di giustizia, Gesù Cristo. Le varie trasformazioni a cui fu sottoposta nei secoli non sono attestate da documenti, ma è certo che fino a pochi decenni fa la chiesa aveva un carattere nettamente latino in stile barocco napoletano. Nel 1909 alla facciata fu aggiunto il porticato a tre archi sormontato dal campanile. Dal 1960 si procedette a radicali lavori di ampliamento e ricostruzione che hanno dato al Santuario un aspetto bizantino. Nel 1966, con il trasferimento del cimitero (Giovanni Serembe, nipote del poeta Giuseppe, fu il primo ad esser sepolto nel nuovo cimitero, il 1 settembre 1970), è stata liberata l’area retrostante.

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Interno

Il Santuario, diviso in tre navate, misura in lunghezza 26, 35 m, in larghezza 17,50 m e in altezza 12 m. Il grande lampadario centrale è opera dell’artista locale Damiano Minisci. Il Presbiterio è transennato con l’Iconostasi in metallo con le immagini a mosaico di Cristo, della Madonna, di S. Giovanni Battista e dei SS. Cosma e Damiano. Le sacre specie sono contenute in una colomba sospesa sull’altare. Nel catino dell’abside è raffigurata la Vergine col Bambino, nel muro absidale la Comunione degli Apostoli e, più giù, i SS. Basilio e Giovanni Crisostomo, autori dei testi della Liturgia bizantina.

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Volta navata centrale

Nel mosaico dell’arco trionfale troneggia la figura maestosa e severa del Cristo Pantokrator (Dominatore Supremo) che regge un libro con l’Alfa e l’Omega, a simboleggiare che egli è il principio e la fine di tutte le cose. Il ciclo pittorico delle tre navate è incentrato sul ruolo delle tre Persone della Trinità nella storia della Salvezza: l’azione del Padre (navata sinistra), del Figlio Redentore (navata centrale) e dello Spirito Santo suscitatore della santità (navata destra).

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Particolare della volta della navata centrale

I mosaici della navata centrale raffigurano scene del Nuovo Testamento: la Natività, il Battesimo di Gesù, l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, la Crocifissione, la discesa negli Inferi, la Pentecoste. Nella volta è affrescata l’Ascensione. Tanto serena è la scena della Natività, con il suo paesaggio agreste popolato di greggi e pastori sovrastati dagli angeli osannanti o nunzianti, quanto drammatica la Crocifissione con le imponenti figure chiuse in un muto dolore.

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Altare

Gi affreschi della volta sinistra rappresentano episodi del Vecchio Testamento: la creazione dell’uomo, il peccato originale e la cacciata dal Paradiso terrestre, il sacrificio di Noè dopo il diluvio per ristabilire l’alleanza con Dio, la consegna a Mosè delle Tavole della Legge e il roveto ardente (simbolo della verginità perpetua della Madre di Dio), l’ospitalità offerta da Abramo a tre Angeli in sembianza umana (simbolo della mensa eucaristica e della Trinità), il sacrificio di Isacco (simbolo di Cristo che sacrifica la sua vita per gli uomini), il profeta Elia che riceve il cibo da un corvo, dall’Angelo e dalla vedova di Sarepta, la vittoria del futuro re Davide sul gigante Golia, la visione del profeta Isaia (Dio in trono circondato dai Serafini dalle sei ali), Giona che dopo tre giorni esce dalla bocca del cetaceo (simbolo della resurrezione di Cristo). Nella parete d’ingresso della navata sinistra è dipinta la parabola delle dieci vergini (un monito a non farsi sorprendere dalla morte). Altre due scene nella parete di fondo: Gesù che cammina sulle acque e le nozze di Cana. Nella volta destra sono affrescate scene della vita dei SS. Cosma e Damiano, espressione della Chiesa che vive e fruttifica grazie all’impulso dello Spirito Santo: i santi istruiti nella dottrina cristiana dalla madre Teodora, la guarigione dell’emorroissa Palladia, le guarigioni dei malati, i santi condannati a morte dal prefetto Lisia, la flagellazione, tre tentativi falliti di esecuzione della condanna (lapidazione, annegamento, fornace ardente) e infine, al centro, la decapitazione. Nella parete d’ingresso è rappresentata la Dormizione (cioè la morte e l’assunzione in cielo) della Vergine, in quella di fondo i SS. Cosma e Damiano affiancati da due angeli. Lungo le pareti delle navate laterali sono affrescate figure di santi. I mosaici furono eseguiti tra il 1970 e il 1974 dalla bottega d’arte Michele Mellini di Firenze su bozzetti preparati da un pittore slavo. Gli affreschi (1974-1979) sono opera del pittore greco Nikos Jannakakis. Dell’antica chiesa è rimasta una tela con l’apparizione della Vergine del Carmine ai SS. Cosma e Damiano (attualmente nella sacrestia). Un’altra tela raffigurante il martirio dei due Santi fu trafugata durante i lavori eseguiti negli anni 60.

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Statue dei Santi

Le statue dei Santi Medici, dal volto sereno e giovanile e con in mano il libro dei Vangeli e la palma del martirio e della vittoria, sono – come i due busti in terracotta - opera di scuola napoletana del sec. XVIII.

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Fonte battesimale

Recente (1996) è il fonte battesimale, su progetto dell’ing. Giulio Scura. Costituito da un blocco di granito (100 cm di altezza e 90 di diametro), è decorato da un mosaico dell’artista albanese Josif Droboniku, raffigurante il battesimo di Gesù.La festa dei SS. Cosma e Damiano viene celebrata due volte: il 27 settembre e la seconda domenica di novembre. I festeggiamenti annuali si concludono la terza domenica di novembre con la funzione vespertina, al termine della quale vengono sorteggiati quadri e medaglie dei Santi.

Immagini

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