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Memorie - La Calabria delle battaglie di luglio nei luoghi della Magna Grecia

Storia

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  1. Isabel
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    Memorie - La Calabria delle battaglie di luglio nei luoghi della Magna Grecia

    - Fonte -
    di Anna Foti


    aI7IGVt

    Poco meno di 1000 anni di distanza tra due storiche battaglie che si consumarono in Calabria e che segnarono le epoche lontane in cui ebbero luogo. Era sempre luglio.

    Data incerta, come anche altre circostanze della ricostruzione, per la cosiddetta battaglia di Capo Colonna, a sud di Crotone. Qui, il 13 o il 14 luglio dell’anno 982, vi fu uno scontro tra le milizie germaniche dell’imperatore Ottone II, affiancate dagli alleati del nord, i Longobardi, e quelle arabe guidate dal condottiero Abū l-Qāsim Alī, Emiro di Sicilia della dinastia dei Kalbiti. Gli arabi vinsero con notevoli perdite nelle file germaniche.

    Agli albori della Seconda Guerra mondiale, il 9 luglio del 1940, nelle acque del mar Ionio si consumò, invece, lo scontro armato tra le navi della Royal Navy britannica e della Royal Australian Navy, sotto al guida degli ammiragli John Tovey, Andrew Cunningham, Henry Pridham-Wippel, e le navi della Regia Marina italiana guidate dagli ammiragli di squadra Inigo Campioni e Bruto Brivonesi. Accade a sud est di Punta Stilo (o Capo Stilo) nel comune di Monasterace in provincia di Reggio Calabria, sempre in Calabria, e fu il momento di maggiore concentrazione d'armamenti navali durante tutto il conflitto nel Mar Mediterraneo, con ingenti schieramenti di corazzate, cacciatorpediniere, incrociatori e portaerei. Molti, non tutti, presero parte alla battaglia. Uno scontro ricercato dalle flotte imperiali contro il nemico arabo in fuga e poi rivelatosi più forte, il primo, una battaglia accidentale decisa durante operazioni di scorta a convogli, la seconda.

    Dagli anni delle incursioni dei Saraceni che nel Sud Italia segnarono storia di ciò che fu e di ciò che ancora ad oggi resiste, agli anni della Seconda Guerra mondiale con la battaglia di Punta Stilo unico scontro balistico tra corazzate italiane e britanniche, esemplare per avere reso evidenti le gravi carenze tattiche della Regia Marina e l’inadeguata cooperazione tattica con la Regia Aeronautica.
    Nonostante l’uccisione dell’emiro di Sicilia nel luglio dell’anno 982, le notevoli perdite subite dalle milizie germaniche (secondo lo storico Ibn al-Athir 4000 furono i caduti tra le forze imperiali tra cui Landolfo IV di Benevento, Enrico I, vescovo di Augusta, Günther, margravio di Merseburg, l'Abate di Fulda) fu una sconfitta per l’Imperatore Ottone, di cui si parlò in lungo ed in largo, con una presenza dei Saraceni che rimase invasiva al Sud Italia.

    Lo scenario completamente diverso del luglio del 1940 vide la Regia Marina scortare il convoglio italiano composto da 5 navi da trasporto che, solo quattro giorni prima, era partita da Napoli per dirigersi a Bengasi in Libia. Il carico principale era rappresentato da 70 carri armati, richiesti dal maresciallo Rodolfo Graziani per avviare l'offensiva libica contro le truppe britanniche. La flotta britannica, invece, scortava due convogli da e per Malta. Poco dopo le ore 15 del 9 luglio 1940, dopo avvistamenti, diversioni e deviazioni di rotte, furono quattro incrociatori italiani i primi ad aprire il fuoco. Dopo alcune ore di contatti tutt’altro che amichevoli, alle ore 21 parte della flotta italiana, senza danni significativi, attraccò al porto di Messina, mentre alcune divisioni si diressero verso Palermo, Augusta e Napoli. Da Messina, due giorni dopo, alcune navi furono scortate a La Spezia per le dovute riparazioni. La decisioni di imboccare lo Stretto di Messina, i cui fitti banchi di nebbia avvolsero le navi, distolse l’ammiraglio Cunningham dal riprendere un nuovo contatto, determinando la ripresa delle vecchie rotte verso e da Malta.

    Una battaglia, che contò anche vittime, in occasione dell’affondamento del Ct Pancaldo che causò la morte dei 16 uomini dell'equipaggio e dei bombardamenti degli aerei italiani sulla flotta inglese. Una battaglia che spinse entrambe le regali marine a rivedere tattiche e strategie e spense il sogno di una rapida vittoria dell’Inghilterra sull’Italia, appena scesa in guerra al fianco della Germania. Storie di epoche diverse e lontane nel tempo, in terre di Magna Grecia: Concitum, oggi Faro di Punta Stilo nel comune reggino di Monasterace (antica Kaulon), e l’antico Lacinion (o Capo Lacinio), dove oggi rimane eretta solo una solo colonna dell’imponente tempio dedicato ad Hera Lacinia (Giunone), divinità greca, protettrice delle donne e della fertilità, nella florida colonia di Kroton. Linea di confine ed argine occidentale del Golfo di Taranto, tale promontorio della Colonna fu nei secoli riferimento per la navigazione e le acque antistanti, anche, teatro di guerre pirriche tra i Greci ed i Romani.

    Edited by Isabel - 4/11/2014, 18:35
     
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