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Tutte le chiese di Scandale

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  1. Isabel
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    Tutte le chiese di Scandale


    Chiesa di Maria Santissima dell'Addolorata

    - Fonte -


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    Reperti archeologici ritrovati
    durante le operazioni di restauro

    Quest'altra chiesa, dedicata alla Madonna Addolorata, sarebbe anch'essa del Settecento, come la parrocchiale di San Nicola, ma ugualmente non si dispone di dati sufficienti per la conferma. È la sua architettura a richiamare qual periodo. Sita nel vecchio centro urbano, poco distante dalla prima, subì evidentemente in passato lo spostamento dell'ingresso principale da una via secondaria ed angusta a una piazza intitolata oggi a San Francesco d'Assisi, dove si affaccia il palazzo baronale dei Drammis, di stile architettonico e dello stesso secolo XVIII. Poi negli anni cinquanta, essa ha subito la trasformazione in ricovero per bimbe sole e abbandonate del Crotonese, voluto dal parroco Cosentini, con riadattamenti interni, ricavando nel lato sotto il campanile, la cappella in cui furono trasferiti l'altare e la Vergine Addolarata. Nella cappella, ai piedi dell'altare, è posto un marmo con la seguente incisione: "A devozione del barone Drammis, A.D. 1900...si vuole, per lo scampato pericolo di morte di un membro della famiglia baronale. Anticamente la Chiesa era intitolata alla Madonna Annunziata, lo conferma anche una via, nei pressi della chiesa, che porta lo stesso nome.



    Chiesa di Santa Maria della Difesa

    Posta a sud dell'abitato, quest'altra chiesa locale è anch'essa dedicata alla Madonna, appunto a Santa Maria della Difesa. Come per le altre chiese, pure di questa non si hanno dati certi sull'origine. Si sa soltanto, da una notizia riguardante il feudatario Carlo Sculco di Santa Severina, che nella seconda metà del secolo XVII la chiesa già esisteva. Rimessa in sesto dai fedeli una prima volta, vi furono fatti ancora nel 1978 altri lavori per degli atti vandalici perpetrati nel corso degli anni da alcuni nomadi che si erano accampati nei dintorni. Così essa tornò ad essere, come e più di prima, accogliente e meta di pellegrini, che dalla Vergine della Difesa si sentono amati e protetti.




    Corazzo: Chiesa di San Giuseppe e l'Eremo della Santa Croce

    Nella frazione Corazzo, è presente una Chiesa dedicata a San Giuseppe Operaio (nella foto) che sorge nel centro del villaggio. A circa un chilometro sorge un eremo, dedicato alla Santa Croce, voluto da don Luigi Antonio Cantafora, poi diventato vescovo della diocesi di Lamezia Terme. L'eremo della Santa Croce, situata in località Turrutio è una costruzione progettata e realizzata per essere luogo di incontro, di preghiera e contemplazione. Si svolgono riunioni religiosi e incontri di meditazioni tra le varie comunità parrocchiali dei paesi circostanti. L'eremo è custodito dalle suore domenicane. Il plesso religioso è situato nel bel mezzo della natura e offre, a chi cerca silenzio nella contemplazione, il posto più adeguato per la preghiera e la meditazione. Particolare dell'eremo è la grande croce bianca che abbraccia la Valle del Neto, capace di creare un paesaggio, sotto grandi aspetti, suggestivo. Sorgono all'interno dell'eremo, diverse sale di preghiere e una cappella in cui si celebra la Santa Messa.

    Edited by Isabel - 31/10/2014, 21:26
     
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  2. Isabel
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    Chiesa madre di San Nicola Vescovo

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    - Fonte -

    Non è facile stabilire con sufficiente certezza a quando risale la parrocchia di San Nicola Vescovo di Scandale. Fonti riportano che probabilmente venne costruita nel 1631, come da una pietra murata all'ingresso centrale, mentre un atto del 1783 riporta che essa sarebbe stata costruita in tale periodo e finita nel 1792, notizia che potrebbe riguardare il suo ripristino, dopo il terremoto di quell'anno (1783)che provocò danni notevoli nella zona. Soltanto l'altare maggiore è del sec. XVIII, come ricorda una lapide del tenore che segue: "Questo altare è stato costruito nel 1765 a spese di Don Nicola Romano, Sindico (sic!) e di Don Nicola Brescia, Procuratore della Cappella". Si ammirava sul retro altare il quadro a muro di San Nicola, Patrono della Parrocchia, che nel 1934 fu rimpiazzato da un quadro identico del pittore Alfonso Grasso di Lucca. Altre significative e belle opere pittoresche si ammiravano nella cappella di Sant'Antonio di Padova ed in quella dedicata al santo calabrese Francesco di Paola, prima di andare distrutte nel corso dei lavori di ripristino della chiesa, alluvionata negli anni sessanta. Raffiguravano i più celebri miracoli dei due grandi Santi, specie di quelli di San Francesco, disegnati in tredici spazi ovali che conferivano alla cappella un fascino ascetico, suggestivo, quasi mistico, oltre ad un certo valore artistico. In un angolo, sulla sinistra entrando nella chiesa, era sistemato il battistero in pietra, chiuso in uno stipo di legno pregiato, che veniva aperto solo quando si amministravano i battesimi. Battistero ora composto dal solo fonte e dal leone che lo regge sulle proprie spalle (in restaurazione), probabile resto della cattedrale di San Leone, in territorio di Scandale, poi scomparsa. Liberati dagli intonaci sovrapposti, sono stati portati alla luce altri due altari, sormontati da stupende colonne di pietra bianca, dedicati uno alla Vergine del Rosario di Pompei, quadro di non poco valore; l'altro alla Madonna del Carmine, fattura in pietra di artigiano dell '600 della Scuola di Umbriatico. Belle e magnifiche altre colonne di stessa pietra, nella parte esterna della chiesa, sormontano il portale del centro; altre ancora, ma più modeste, sormontano i due portali laterali. Ai piedi del primo portale, un grossolano rivestimento cementizio ricopre l'antico "scalone" e il D.O.M. consueto, con l'anno di costruzione della chiesa, che è appunto il 1631, pur non escludendo che essa possa esser sorta anche precedentemente. Di qualche interesse storico era il vecchio orologio comunale, sistemato ad un lato del tempio, azionato con il vecchio sistema di ricarica a mano e al quale si accedeva, per tale compito o per ragioni tecniche, mediante lunghe scale di legno a pioli. Mentre all'altro lato, nella parte esterna, un marmo ricorda la Consacrazione di Scandale a Maria Santissima, avvenuta nel 1960, per le mani dell'Arcivescovo di Santa Severina Mons. Giovanni Dadone, per la cronaca originario di Cantù, in provincia di Como, che da parroco nei luoghi si offerse ostaggio ai tedeschi per risparmiare i fedeli ed il paese, minacciati di rappresaglie. È del 1960 anche il periodo di restauro della chiesa che, danneggiata dalle alluvioni, perse la sua antica solennità, privata come fu del magnifico soffitto a cassettoni di legno, del coro sospeso tra le navate con il bell'organo a canne, e dallo stipo in legno pregiato, che custodiva il fonte battesimale. Anche dietro l'altare maggiore e nella vecchia sagrestia, l'usura del tempo aveva già consumato, rendendoli irrecuperabili, l'antico coro presbiterale e gli stipi lavorati entrambi ad arte per la conservazione dei paramenti e vasi sacri. Ad eccezione di qualche rudere (Convento della Stella, chiesa della Pietà, di Santa Caterina, dello Stretto di Luccio), non vi sono indizi e documenti per stabilire l'ubicazione delle cappelle, degli oratori e delle altre chiese scomparse.

    Edited by Isabel - 31/10/2014, 21:27
     
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  3. Isabel
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    Chiesa di Santa Maria del Condoleo

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    - Fonte -

    La chiesa mariana, nota anche come Santuario di Condoleo, risalirebbe all'800-900; è sita a nord dell'abitato, sulla statale 107 Silana-Crotonese, di fronte alla chiesa della Difesa, in basso, su un poggio prospiciente il versante del Tacina. Il Santuario è dedicato alla Vergine dallo stesso nome (dal latino "Cum-doleo")che vuol dire "partecipazione e condivisione del dolore"; della qualcosa è convinta la gente del posto, che venera l'Immagine di Condoleo e la festeggia solennemente negli anni dispari (un tempo all'ottava di Pasqua), quando si vuole abbia operato un miracolo grande, facendo piovere abbondantemente in periodo di forte siccità, per cui gli scandalesi si disperavano vedendo andare in rovina tutto il raccolto di quell'anno. Il quadro, prima, era custodito nella chiesetta de "La Stella", poi scomparsa e della quale ancora oggi restano i ruderi. Non si conosce l'origine della chiesa. Fino a qualche tempo addietro, il Santuario era cadente, poi fu restaurato a cura del parroco Mons. Renato Cosentini col contributo della popolazione e degli emigrati del paese e riaperto al culto il 6 gennaio 1971, con la benedizione di S.E.Mons. Giuseppe Agostino, Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, dalla cui diocesi la parrocchia di Scandale ancora dipende.. Tuttavia negli anni '90 il Santuario tornò ad essere inutilizzabile, finché nel 2008 furono commissionati i lavori di restauro fino al 2009, quando la chiesa venne nuovamente riaperta al culto. Anche in tale chiesa, un marmo ricorda: "A devozione degli emigrati scandalesi in U.S.A..

    Edited by Isabel - 31/10/2014, 21:29
     
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