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Tutte le chiese di Dipignano

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  1. terryborry
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    Tutte le chiese di Dipignano


    Chiesa matrice di San Nicola

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    La chiesa matrice di Dipignano è intitolata a San Nicola e si trova nel cuore del centro storico. Essa presenta una facciata dalle linee sobrie, tripartita e con un campanile quadrangolare sulla destra e risale verosimilmente alla tarda età medievale (la prima volta che se ne fa menzione è in un Regesto Vaticano del 1492). Distrutta completamente con il terremoto del 1854 la chiesa versò in uno stato di completo abbandono fino al 1914 quando furono intrapresi i lavori di restauro. Se la facciata è in linea con lo stile romanico medievale, l’interno presenta tre navate con decorazioni barocche mentre gli affreschi, noti anche tramite una descrizione del 1863, raffigurano San Nicola con Ario, la Cena, l’Adorazione dei magi ecc. Numerose tele (l’Immacolata, San Vincenzo Ferreri, Sant’Anna ecc.) arricchiscono l’invaso ecclesiastico su cui spicca, posta sull’altare maggiore, la tela di San Nicola di Bari raffigurato con gli abiti pontificali orientali, il libro con i tre pani, la Madonna, il Bambino e una complessa iconografia. La chiesa di Santa Maria (1413) presenta opere di notevole importanza poiché afferenti allo stile tizianesco, la pala d’altare raffigurante l’Assunta, e di stile manierista, la Sacra Famiglia inoltre cappelle e dipinti di ricchezza artistica e suggestione straordinarie. Anche la chiesa dell’Ecce Homo risale ad epoca remota (1530) e fu per lungo tempo sede dei Padri Minori Riformati per poi essere adibita a scopi civili e ripassare alla Curia nel 1931. Caratterizzata da un interno austero e spoglio essa presenta opere d’arte di immenso valore dal soffitto in legno scuro di Slovenia, ai resti di una grande area cimiteriale sotto il pavimento, dall’area presbiteriale alle numerose statue (la Madonna delle Grazie datata 1578 opera della scuola di Gagini; l’Ecce Homo scolpita da frate Umile da Petralia ecc.). Proprio per la suddivisione in rioni, Dipignano è uno dei comuni con maggior numero di chiese, tutte menzionate nel Regesto Vaticano sopradetto e tutte impreziosite da straordinarie opere d’arte: la chiesa della Motta, la chiesa dell’Immacolata, la chiesa dello Spirito Santo al Petrone, la chiesa di San Felice a Basso ecc.; le chiese di Tessano e Laurignano e, infine, l’ex convento dei Cappuccini che risulta essere il primo convento di Cappuccini della provincia di Cosenza opera dei frati Francesco e Gerolamo di Dipignano. La ricchezza storico-artistica di Dipignano è palesemente riscontrabile nei numerosi palazzi gentilizi del centro storico: palazzo Marini risalente al XV secolo e caratterizzato da numerosi esempi di lavorazione in ferro battuto; palazzo Aloe (XIX), palazzo Mele, i palazzi di Laurignano (Nicoletti, De Falco e Trocini) e il palazzo Rossi, appartenuto al filosofo Pasquale Rossi, a Tessano sulla cui facciata è tuttora visibile l’antico stemma. Completano l’ingente patrimonio di Dipignano i sentieri naturalistici della località Icanta (percorso che va dal centro storico alla contrada Cuculini) e del fiume Busento ricca di vegetazione e protagonista di antiche leggende (il tesoro di Alarico).

    Edited by Isabel - 9/11/2014, 00:19
     
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  2. Isabel
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    Santuario Madonna della Catena

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    Fondato nel IX secolo da profughi casentini sfuggiti alle incursioni saracene, Dipignano deriva il suo nome dal latino “Divinium” cioè abbondante di case. Nella frazione di Laurignano, adagiato su una collina, sorge il Santuario-Basilica Madonna della Catena. L’origine del culto è datata 1301 quando un mendicante cieco recuperò la vista; egli in seguito scoprì in una chiesa abbandonata l'effigie della Madonna con il simbolo della catena. Nel 1831 con l'arrivo a Laurignano di Fra' Benedetto Falcone in seguito ad altre apparizioni riprende, dopo anni di silenzio, il culto della Madonna della Catena. Frà Benedetto edifica, nel luogo attuale, una chiesa più grande e un romitorio per i suoi religiosi e vi trasporta il quadro della Madonna. Per soddisfare la devozione del crescente numero di fedeli e pellegrini, istituisce due feste: una nella Domenica dopo Pasqua e l'altra nella Domenica dopo l'Assunta. Nel 1906 l'Arcivescovo di Cosenza affidò il santuario ai Missionari Passionisti. Con la loro venuta il santuario da piccola chiesa è diventato una grande Basilica. E' sorto un fiorente centro di spiritualità che accoglie sacerdoti, religiosi e laici desiderosi di rinnovamento spirituale. In occasione del suo viaggio in Calabria nell'ottobre del 1984, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha nuovamente incoronato il quadro della Madonna alla presenza di numerosi fedeli provenienti dall'intera regione. La festa che si svolge nella prima domenica dopo Pasqua è preceduta da una settimana di eventi in onore della Madonna della Catena. L’altra festa si svolge con un triduo dal 13 al 15 agosto.

    Edited by Isabel - 9/11/2014, 00:19
     
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