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Memorie - Reggio, 6 maggio 1943, la città più bombardata in Calabria

Storia

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    Memorie - Reggio, 6 maggio 1943, la città più bombardata in Calabria

    - Fonte -
    di Anna Foti


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    Esplode circa settanta anni dopo, destata dall’incendio di una sterpaglia che travolge un capannone, l’ordigno situato nella zona del greto del torrente San Gregorio, a Reggio Calabria, la città calabrese più bombardata (24 incursioni a Reggio e in altre località quali Villa San Giovanni, Bagnara Calabra, Gioia Tauro, Palmi, Locri, Roccella Jonica) durante la Seconda Guerra Mondiale. E’accaduto qualche settimana fa a Reggio in zona aeroporto, infrastruttura che rappresentò uno dei motivi strategici per cui la città reggina divenne frequente bersaglio. Unitamente al nodo ferroviario, alla piccola zona industriale, alle diverse caserme munite di batterie antiaeree e soprattutto antinave e soprattutto al porto - dove vi era di base la squadriglia navale ‘Freccia’ e mezzi per il soccorso ai naufraghi, con stazioni di buncheraggio con enormi cisterne di carburante per navi collegate sotterraneamente alle banchine - lo scalo aeroportuale rendeva sensibile l’obiettivo Reggio Calabria, per altro, strategica via di transito per il rifornimento delle truppe dell’asse Tunisia- Sicilia.
    I raid americani ed inglesi, giorno e notte, ebbero inizio il 27 gennaio 1943 e si protrassero fino ad agosto di quell’anno con un bilancio pesantissimo di 3.986 morti, 12.043 feriti e il 70% degli edifici distrutto o danneggiato. 35 mila residenti lasciarono la città di Reggio. Preannunciati il 30 aprile, dopo il raid del primo maggio, i bombardamenti iniziarono il 4 maggio e le zone più colpite, seppur con danni lievi, furono l’Annunziata e San Brunello. Quello più drammatico fu quello del 6, giorno in cui, secondo fonti alleate, con inizio alle ore 11.20 due successive formazioni comprendenti 50 Liberetors complessivamente, provenienti dalla base dell'US Air Force di Bengasi, si alternarono sganciando 110 tonnellate di bombe che colpirono il centro storico di Reggio, il Duomo, Piazza Carmine, Stazione Centrale, Distretto Militare, Santa Caterina (quartiere di Reggio Calabria), Tremulini, Sbarre Centrali, porto ed impianti ferroviari. Una giornata funesta come ve ne furono molte in quel maggio 1943.

    La "Cronistoria di Reggio Calabria nella seconda guerra mondiale 1939/1945" di Vincenzo Larizza riporta: « ... da una sommaria analisi sul primo bombardamento aereo diurno del 6 maggio 1943 sulla città, e sulle centinaia di bombe che il nemico disseminò su quasi tutti i quartieri cittadini, sembrò che Reggio Calabria fosse stata punita con inaudita ferocia ! ... Si disse, e insistenti furono le voci che nessuno smentì, che quel 6 maggio 1943 le persone massacrate dagli aerei statunitensi "Liberator" furono oltre duemila, e che il 90% di queste si contarono solo nel rione Santa Caterina. ».
    La città fu nuovamente e drammaticamente colpita il 21 maggio con due pesanti incursioni che non risparmiarono i brefotrofio dove persero la vita bimbi in fasce, nutrici ed una monaca.
    Nel cuore della notte del 24 maggio oltre duecento quadrimotori bombardarono per 48 ore Reggio e Messina, già colpita anche il 9 ed il 13 maggio. Vittime e danni specie nella zona della Prefettura, il Distretto Militare, Piazza S. Agostino, la Cattedrale, il Seminario del Rione Modena, la polveriera ubicata nello stesso rione, la zona di Montevergine, a nord di Santa Caterina, il porto. I bombardamenti proseguirono anche nei mesi di giugno e luglio e sempre con pesanti bilanci. L’armistizio arrivò il 3 settembre 1943 - firmato a Cassibile e ufficializzato dal maresciallo Badoglio l’8 settembre - ed il giorno dopo ebbe inizio l’avanzata anglo-americana nel Sud della Calabria.
    « Le forze anglo-americane, precedute da violenta preparazione di artiglieria attuata dalle numerose batterie schierate sulla costa siciliana e appoggiate dal fuoco della flotta e della preponderante aviazione, sono riuscite ieri a costituire alcune teste di sbarco sull'estrema regione meridionale della Calabria. Dopo aspri combattimenti, in cui gravi perdite venivano inflitte al nemico dalle truppe della difesa con il concorso dell'arma aerea, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e la zona di Melito Porto Salvo dovevano essere sgombrate
    ... »
    (Bollettino n. 1197 del 4 settembre 1943)

    Reggio Calabria e la Calabria, immagini, in questo frangente storico, dell’Italia sconfitta nella sanguinosa Seconda Guerra Mondiale, con un carico di vite spezzate ed una liberazione ancora in là da venire. Il crollo del fascismo solo alcuni mesi prima (25 luglio 1943 - Gran Consiglio Fascista) ed il 23 settembre 1943 la fondazione della Repubblica Sociale Italiana, nota come Repubblica di Salò, in realtà l’alter ego del governo nazista in Italia. Quindi la scura pagina dell’occupazione tedesca e quella coraggiosa di una Resistenza, cui anche la Calabria e Reggio hanno contribuito con il sacrificio di uomini e donne. Nel 1944 il massacro delle Fosse Ardeatine a Roma (24 marzo), l’eccidio di Monte Sole, noto come la strage di Marzabotto (in provincia di Bologna, 29 settembre – 5 ottobre), e quello di Sant’Anna di Stazzema ( in provincia di Lucca il 12 agosto), in cui morirono oltre 1500 persone, militari e civili, prevalentemente donne bambini ed anziani per mano delle truppe di occupazione tedesche. Sangue italiano versato in un regno di Italia ormai al crepuscolo e vicino all’alba repubblicana del giugno 1946. Nonostante l’armistizio e l’inizio dell’ingresso delle truppe alleate in Italia del settembre 1943, di liberazione si sarebbe parlato il 25 aprile di due anni dopo, nel 1945.

    Edited by Isabel - 15/10/2014, 15:45
     
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