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Tutte le chiese di San Giorgio Morgeto

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  1. Isabel
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    Tutte le chiese di San Giorgio Morgeto

    - Fonte -




    Chiesa dell’Assunta

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    La Chiesa Matrice fu fondata nel 1742? per espressa volontà del nobile Giulio Celano, è a navata unica e vi si accede attraverso una doppia rampa di scale laterali e simmetriche. In Essa sono esposte le Statue di San Giorgio e quella, maestosa, di San Giacomo. Si trovano, inoltre, diverse altre opere lignee di scuola napoletana dei secoli XVII e XVIII e due tele di F. Morani. La Chiesa dell’Assunta custodisce, inoltre, il pregevole Crocifisso ligneo del 700 che ogni anno viene impiegato nei riti della Settimana Santa. Alla Chiesa fa riferimento la Confraternita del SS Sacramento.





    Chiesa dell’Annunziata

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    La navata - Foto di Vincenzo Raco

    La Chiesa dell’Annunziata fu fondata dal Conte Giovanni Caracciolo e dalla moglie Donna Maria, che ne ricevettero il patronato il 23 aprile 1393 con una bolla di Bonifacio IX. Nel 1444 Giovanbattista Caracciolo concesse la Chiesa ai monaci domenicani, insieme al terreno circostante sul quale fu edificato i Convento. Venne in gran parte ricostruita dopo il terremoto del 1783 dal quale fu gravemente danneggiata. Tra le statue in legno (XVII /XVIII e XIX sec.) si evidenziano il gruppo dell’Annunciazione situato sopra l’Altare Maggiore. Bellissima la Madonna del Rosario portata in processione il Venerdi’ Santo e nella tradizionale Affruntata di Pasqua. Alla Chiesa fa riferimento la Confraternita del SS. Rosario.




    Convento di San Giorgio di Cappadoci

    Il covento fu costruito dai monaci domenicani accanto alla Chiesa dell’Annunziata, su terreno concesso dai Caracciolo. Entrambi sono stati edificati sulle vestigia del Monastero fondato intorno al X secolo dai Monaci di S. Basilio sotto il titolo di San Giorgio di Cappadocia, nel quale si venerava la Vergine dell’Odegitria. I lavori di costruzione del Convento si conclusero nel 1473, anno nel quale papa Sisto IV concesse la bolla Pontificia per la sua apertura. Quello di San Giorgio fu uno dei quatto monasteri domenicani della Calabria, centro di cultura e scuola di dottrine filosofiche e teologiche, fu aperto alla frequenza non solo dei novizi ma anche di studiosi esterni. Fra i tanti e tanti uomini di cultura che qui si formarono, spicca il nome di Tommaso Campanella, nonchè quello dell’Abate Piromalli. Il Convento ebbe anche notevole prestigio economico, grazie a lasciti e donazioni: la struttura possedeva numerosi terreni agricoli, boschi ed immobili, distribuiti su tutto il territorio provinciale. Di proprietà del Convento era anche la filanda che sorgeva nei pressi del torrente Patelli (patellum era, appunto, la definizione della struttura). I frati non rimasero separati dal contesto sociale che circondava il Convento. Furono punto di riferimento anche per i laici ed influirono sulle attività economiche. Dai monaci domenicani e, in epoca più recente, dalle monache di Santa Giovanna Antida, anch’esse presenti nel Convento fino agli anni 70 del secolo scorso, la comunità sangiorgese ha ereditato tradizioni importanti, che sono ancora oggi patrimonio e fonte di ricchezza del territorio. Fra queste spiccano l’uso delle erbe officinali per la preparazione di medicamenti e liquori e l’arte preziosa del ricamo e dell’intaglio. Il Convento destinato, dopo i lavori di recupero, a diventare sede del Comune e spazio attrezzato per attività culturali, formative e di spettacolo. L’Edificio, ancora imponente per la mole della sua struttura e per le caratteristiche architettoniche, oggi interessato da lavori di recupero al termine dei quali, oltre alla nuova sede del Comune saranno ricavati spazi per attività culturali, sociali e formative, sale per conferenze e mostre, auditorium.


    Altre chiese private - Anticamente cappelle gentilizie di pertinenza dei palazzi nobiliari, fra le tante esistenti in passato rimangono oggi, quale testimonianza di quella tradizione, combinazione di fede e di potenza, la Pietà(palazzo Fazzari), Sant’Antonio (palazzo Florimo) e quella del Carmine (palazzo Ambesi). Tuttora aperta al culto anche la Chiesetta di San Giovanni, in Contrada Giambatistello. L’ex Chiesa dei Morti , oggi, sede della biblioteca civica.
     
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