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Tutte le chiese di Nicotera

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  1. Isabel
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    Tutte le chiese di Nicotera




    Concattedrale di Santa Maria Assunta

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    - Fonte -

    La concattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Nicotera, in Calabria, cattedrale fino al 1973 come sede della diocesi di Nicotera, unita aeque principaliter alla sede di Tropea dal 1818. Oggi la chiesa è concattedrale della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.

    Storia

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    Secondo la tradizione la prima cattedrale di Nicotera e l'episcopio sorgevano sulle rovine di un antico tempio greco dedicato a Diana ubicato nella pianura sottostante l'attuale cittadina. Secondo lo storico Giovanni Fiore da Cropani le prime memorie di questa cattedrale risalgono al 596, quando il Papa dette incarico a Procolo quale primo vescovo di Nicotera, di rappresentarlo nella controversia insorta tra Bonifacio, vescovo di Reggio, ed il clero della città stessa. La chiesa negli anni successivi fu diverse volte assalita e saccheggiata da scorrerie saracene. La ricostruzione fu voluta da Roberto il Guiscardo nel 1065 che volle dedicare la nuova chiesa alla Madonna di Romania. Nel 1304, durante le guerre di successione tra Angioini ed Aragonesi, la Cattedrale fu ridotta a chiesa collegiale, aggregata a Mileto prima e poi a Reggio. Tale situazione durò quasi 90 anni, fino a quando, in seguito all'intervento di Enrico Sanseverino, conte di Mileto, Bonifacio IX concesse con bolla del 16 agosto 1392 la reintegrazione della sede vescovile.

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    Ad iniziativa del vescovo Ottaviano Capece (1582-1618) la cattedrale venne restaurata, ampliata e modificata nel suo orientamento, privilegiando le necessarie operazioni di risanamento strutturale piuttosto che quelle decorative. La chiesa venne riconsacrato nell'anno 1592 e dedicata alla Vergine Assunta in cielo. Nel 1759 un grande incendio sviluppatosi nella notte distrusse parte del tempio e gli arredi di maggior pregio. Il terremoto del 1783 distrusse completamente l'edificio appena restaurato dall'incendio, si rese necessaria la ricostruzione che fu effettuata a carico dello Stato, nel rispetto delle dimensioni originarie. L'interno fu modificato e l'aula unica fu ripartita in tre navate, con soffitto a volte, e terminante con una grande abside cui è addossato l'altare maggiore in marmi policromi.

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    Edited by Isabel - 10/11/2014, 20:34
     
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  2. Isabel
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    Chiesa della Santa Croce

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    - Fonte -
    di Orsolina Campisi

    Una delle Chiese più piccole e particolari di Nicotera è sicuramente quella dedicata alla Santa Croce a cui la sottoscritta è particolarmente legata per motivi di vicinanza (faccio parte del Rione Santa Croce fin dalla nascita), nonché per motivi di amicizia nei confronti dell’attuale sacerdote Don Sisto De Leo.

    Storia


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    La storia di questa Chiesa insieme alla vicenda della scelta del luogo risale a qualche secolo fa. Proprio la zona dove essa sorge era luogo, dal lontano 1700, di devozione e preghiera da parte degli abitanti di Nicotera e non solo. Infatti, proprio lì era posto un Calvario che era rappresentato da tre alte croci, ma prima ancora, come da tradizione ebraica (non dimentichiamo che a Nicotera fra il 1224 e il 1536 c’era il quartiere ebraico "Giudecca") era stata posta una croce costruita con alcune pietre. Furono i Padri Passionisti a sostituire la croce di pietre con una in legno, rimpiazzata, successivamente, con una croce in ferro battuto, che oggi svetta sull’attuale chiesa. In questo luogo, specialmente durante il periodo della Quaresima, i nicoteresi e tanta altra gente proveniente dai paesi vicini, si radunavano per pregare. Il fatto che tutta questa gente si riunisse senza una vero e proprio luogo di culto, spinse la Curia Vescovile ad avviare un processo di riconoscimento di questo evento cristiano dando il via all’opera di costruzione di una piccola Chiesa. Il luogo esatto scelto per la costruzione era “all’incrocio della via di Nicotera con quella provinciale” come attesta il Bollettino diocesano Ignis Ardens dell’Archivio Storico Vescovile. Oggi questo luogo divide in due assi viari la strada principale di Nicotera (Via Foschea), da una parte si giunge a Badia, dall’altra a Comerconi. La prima pietra fu posta il 14 Settembre del 1922 alla fine della Santa Messa celebrata da mons. Felice Cribellati, da quel momento tanti volontari si diedero da fare per dare vita al sogno di moltissimi fedeli. E’ una struttura, quella della Chiesa della Santa Croce, che ricorda quella della Madonna del Carmine di Monte Poro anche se più piccola. Proprio perché costruita da volontari, la chiesetta è stata edificata utilizzando materiale "povero". Fu, infatti, eretta con i "cantoni" che vennero portati dalla cava di Caroni e che, ancora oggi, sono presenti in molte costruzioni e abitazioni nicoteresi. Le campane sono due, una grande e una più piccola, la Marticana, offerta dal Penitenziere della Cattedrale, Canonico Saverio Di Giorgio, campana, questa, utilizzata dalla famiglia del suddetto. Sull’unica cupola ricoperta in cemento e rame e che completa il campanile è posta un’altra croce, sempre in ferro battuto. All’interno è presente un’unica navata divisa in due vani: "il presbiterio e la sala dell’assemblea, delimitati da due corpi laterali, addossati alle pareti laterali esterne, di finte colonne su cui si stagliano delle paraste, il tutto coronato da un grande cornicione con cimasa aggettante". Il tetto è piatto e spoglio, è stata posta, infatti, l’immagine di una colomba sempre in ferro battuto. Ai lati sono presenti quattro finestre. Di grande interesse è la tela di Cosma Russo che raffigura la Santa Croce in presenza degli Apostoli, tela offerta dal Canonico Saverio Di Giorgio. Il 3 Maggio del 1924 la Chiesa fu, finalmente, aperta al culto dal Delegato Vescovile, Don Michele Gallo. Da quella data la Chiesa della Santa Croce, al di fuori di qualche lavoretto, non fu mai restaurata. Nel 1999, grazie all’opera dell’attuale canonico, Don Sisto De Leo, e alle offerte di moltissimi fedeli, la chiesetta fu restaurata, per quanto possibile, ampliata e ridata ai fedeli rinnovata.
     
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  3. Isabel
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    Chiesa Madonna della Scala

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    - Fonte -
    di Orsolina Campisi

    Fra le tante e storiche Chiese presenti a Nicotera, quella della Madonna della Scala ricopre un ruolo particolare, in quanto, sorgendo in uno dei posti più incantevoli del comune vibonese, domina l’intera cittadina tanto che la si può ammirare da ogni angolo. La bellissima chiesetta, posta alla fine di una salita, dopo essere stata abbandonata per numerosi anni all’incuria dell’uomo e del tempo, è tornata a nuova vita grazie ai sacrifici di un libero comitato di cittadini volontari nicoteresi, “Pro Restauro Chiesa Madonna della Scala”, che hanno restituito ad essa la dignità di edificio di culto. Il lento, inesorabile scorrere del tempo e l’incauta incuria degli uomini avevano, infatti, danneggiato il caratteristico edificio mariano, minandone seriamente anche la struttura. L’impegno di questo comitato, costituitosi da circa nove anni sotto la presidenza del parroco don Francesco Vardè, affinché si attivassero seri e radicali interventi di recupero, è stato impegnativo e difficoltoso. Il gruppo di volontari ha, da subito, lanciato a tappeto un’intensa campagna di raccolta fondi, rivolta a tutti coloro che potessero risultare interessati all’immediato ed effettivo recupero dei luoghi di culto, da destinare, esclusivamente, ai lavori di restauro della piccola Chiesa, in modo da restituirle, nel più breve tempo possibile, dignità e originario fascino. Proprio con la collaborazione di pochi enti e di molti privati, l’interno della Chiesa è stato completamente e magnificamente recuperato e restaurato. Sono, infatti, già stati portati a termine i lavori di ristrutturazione del tetto, con una copertura finale di tegole antichizzate a due spioventi e dell’artistica cupola del campanile, nonché i lavori interni di rinforzo della struttura e di ripristino dell’antica volta emisferica “a botte”, delle pareti, della sacrestia e dei pavimenti e di adeguato rifacimento dell’intero impianto elettrico e di illuminazione. Anche per quanto riguarda l’arredo è stato quasi completato, grazie, sempre, alla disponibilità di tante famiglie che hanno deciso di donare in memoria dei propri cari defunti. Rimangono ora da eseguire i lavori di rifacimento delle facciate esterne principali e laterali. Per tutti questi lavori, da nove anni il comitato organizza la “Festa del Dolce” che, anche quest’anno, ha ottenuto un grande successo che, però, non sarà sufficiente per il completamento dei lavori esterni. Latitanti, come spesso accade in questi casi, gli enti che potrebbero aiutare concretamente il comitato, la storia della Chiesa risalente alla fine del XVI secolo, infatti, merita i sacrifici di chiunque. Non è da tralasciare che la sacra struttura è stata realizzata cinque secoli fa come cappella signorile su terreno di proprietà di alcuni notabili nicoteresi dell’epoca. Agli inizi dell’Ottocento, l’allora Re di Napoli, Gioacchino Murat, di passaggio a Nicotera, rimase colpito dalla bellezza del luogo, che decise di lasciare i mezzi finanziari necessari per il restauro dell’antico edificio di culto dedicato alla Madonna della Scala. A questo punto si spera che si attivi chi di competenza per completare gli impellenti lavori che valorizzerebbero un bene non solo religioso che andrebbe ad arricchire l’enorme patrimonio storico che Nicotera vanta ma che, non si sa perché, non viene concretamente valorizzato, contribuendo, così, all’avvio di quel processo di rilancio economico di cui la cittadina calabrese necessita.
     
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2 replies since 10/11/2014, 20:18   176 views
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