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Regione: Lombardia

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    Lombardia

    - Info -

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    La Lombardia (IPA: [lombar'dia] Lumbardia IPA: [lumbar'dia] in lombardo) è una regione amministrativa italiana a statuto ordinario dell'Italia nord-occidentale, istituita nella forma attuale nel 1970. Gli abitanti sono 9 994 525 e il territorio è suddiviso in 1530 comuni, distribuiti in 12 enti di area vasta (di cui 11 province e 1 città metropolitana). La regione si posiziona prima in Italia per popolazione e per numero di enti locali, seconda per densità e quarta per superficie.
    Ha il suo capoluogo nella città di Milano e confina a nord con la Svizzera (Canton Ticino e Canton Grigioni), a ovest col Piemonte, a est con il Veneto e il Trentino-Alto Adige e a sud con l'Emilia-Romagna. La regione è uno dei quattro motori dell'Europa insieme a Baden-Württemberg, Catalogna e Rodano-Alpi.
    Il toponimo deriva dalla parola Longobardia, utilizzata nell'Esarcato d'Italia, per indicare l'area del Paese, che si trovava sotto il dominio della popolazione di origine germanica dei Longobardi.

    Stemma

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    Il gonfalone della Regione.

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    Lombardia nord-occidentale
    vista dal satellite.
    Partendo da sinistra si vedono:
    il Lago Maggiore,
    il Lago di Lugano,
    il Lago di Como e quello d'Iseo
    in basso a destra. In basso a sinistra
    si nota
    l'area metropolitana di Milano.
    Lo stemma ufficiale della Regione Lombardia è ispirato alla rosa camuna, che nel simbolo è di colore bianco su sfondo verde. La stilizzazione dell'incisione rupestre ritrovata sulle rocce della Valcamonica, lasciata dalla civiltà dei Camuni è stata realizzata da Bruno Munari, Bob Noorda, Roberto Sambonet e Pino Tovaglia. Il gonfalone è costituito da una riproduzione del Carroccio, simbolo della vittoria degli eserciti dei comuni lombardi sulle truppe di Federico Barbarossa nel 1176 nella battaglia di Legnano, e dallo stemma. Le sue dimensioni sono 3 x 2 metri e i nastri e la cravatta sono nei colori nazionali.Lo stemma e il gonfalone sono stati istituiti con la Legge Regionale del 12 giugno 1975, nº 85.

    Geografia

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    La Lombardia per zone altimetriche

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    Panorama della Valtellina dall'Alpe Piazzola
    nel comune di Castello dell'Acqua.

    La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura (che rappresenta circa il 47% del territorio) e le zone montuose (che ne rappresentano il 41%). Il restante 12% della regione è collinare.
    Sotto l'aspetto morfologico la regione viene divisa in quattro parti: una strettamente alpina, una montuosa o collinare, una pianeggiante o poco mossa suddivisa in Alta e Bassa pianura ed infine la zona a sud del fiume Po. La regione è attraversata da decine di fiumi (tra cui il fiume più grande d'Italia) ed è bagnata da centinaia di laghi di origine naturale ed artificiale.
    Raggiunge il punto più elevato con la Punta Perrucchetti (4.020 m), appartenente al massiccio del Bernina.

    Orografia

    In termini geografici, la Lombardia non si può considerare un territorio unitario, nel senso di territorio delimitato da precise conformazioni fisiche, sia per la varietà di paesaggi che l'attraversano senza racchiuderla, sia perché i confini amministrativi, molto spesso, sono il frutto di complesse vicende storiche. Tuttavia è possibile delineare a grandi linee il suo territorio amministrativo attraverso rilievi, laghi e fiumi. A delimitare la Lombardia a nord si può adoperare lo spartiacque alpino tra la Valtellina e le valli del Reno e dell'Inn anche se, a volte, il confine oltrepassa il versante valtellinese. A est sono il lago di Garda ed il fiume Mincio a separare la Lombardia da altre regioni italiane; così come a sud il Po (eccezion fatta per l'Oltrepò pavese e l'Oltrepò mantovano che si estendono più a sud), e a ovest il Lago Maggiore ed il Ticino (con l'eccezione della Lomellina che sconfina verso il Piemonte) possono servire da distinguere la Lombardia dalle altre regioni. Questi confini racchiudono un territorio di circa 23.861 km²,rendendola la quarta regione per estensione superficiale.
    In un viaggio attraverso la regione, da nord verso sud, s'incontrano lungo il cammino per primi i rilievi delle Alpi, poco più a sud le Prealpi seguite da dolci colline che smussano il passaggio dalla montagna alla Pianura Padana. Proprio lungo la fascia prealpina si trovano alcuni dei più grandi laghi d'Italia (come il lago di Garda, il Lago Maggiore e il lago di Como), mentre numerosi fiumi (come il Po, l'Adda, l'Oglio, il Mincio e il Ticino) e torrenti solcano le montagne, formando strette e profonde valli, e attraversano la pianura rendendola rigogliosa di vegetazione. In una piccola area a sud dell'Oltrepò pavese nella zona della val Trebbia, si ergono colline e montagne dell'Appennino ligure, il fiume Trebbia per una piccola porzione segna il confine più meridionale della regione.
    I nomi delle Alpi della Lombardia derivano tutti dalle popolazioni che, al tempo dei Romani, vivevano tra queste montagne. Le Alpi Lepontine prendono il nome dalla popolazione ligure dei Leponzi stanziata in questa zona e poi sottomessa dall'Imperatore Augusto. Le Alpi Retiche dai Reti, popolazione di origine etrusca rifugiatasi nelle Alpi Centrali durante l'invasione celtica. Le Alpi Orobie dalla popolazione di origine ligure, o forse celtica, degli Orobi.
    Le catene montuose rivestono il 40,5% del territorio regionale e sono costituite dalle Alpi, dalle Prealpi e dagli Appennini. Appartengono alle Alpi lombarde una piccola porzione delle Alpi Lepontine e gran parte delle Alpi Retiche. Sul territorio montano della Lombardia spiccano quattro massicci orografici di rilievo: il Badile-Disgrazia, il Bernina, l'Ortles-Cevedale e l'Adamello. I primi tre sorgono sullo spartiacque tra i bacini del Reno e dell'Inn a nord e dell'Adda e dell'Oglio a sud e solo in parte si ergono sul territorio nazionale. L'Adamello, invece, sorge tra i bacini dell'Adda e dell'Adige e si trova completamente in territorio italiano. Le Alpi lombarde raggiungono la massima quota alla Punta Perrucchetti (4020 m), nel massiccio del Bernina; altra vetta importante è il Monte Cevedale, del massiccio dell'Ortles-Cevedale, che arriva a 3764 m. Il massiccio dell'Ortles-Cevedale ospita il ghiacciaio dei Forni che ha un'estensione di circa 12 km² ed è il più grande ghiacciaio vallivo d'Italia. A sud della Valtellina si stagliano le Alpi Orobie delimitate a est dalla Valcamonica e ad ovest dal bacino del lago di Como.
    Confinate ad ovest dal Lago Maggiore e a est dal Lago di Garda si trovano le Prealpi lombarde le cui vette superano di poco i 2500 m di quota. Le Prealpi sono in prevalenza costituite da sedimenti calcarei e sono più giovani delle Alpi. La loro origine sedimentaria ha permesso la formazione di solchi profondi nelle montagne, principalmente ad opera dei ghiacciai, che hanno portato alla formazione di strette e profonde valli solcate da fiumi e occupate in parte dei laghi prealpini, sbarrati verso la pianura da rilievi morenici. I rilievi morenici a sud delle prealpi, assieme alle prime sporgenze orografiche, formano quella fascia collinare (12,4% del territorio) che collega le prealpi alla pianura e che contiene numerosi laghi piccoli e poco profondi.
    La pianura lombarda occupa ben il 47,1% della superficie totale della regione ed è parte della Pianura padana che si estende dal Piemonte alla Romagna dalle Alpi agli Appennini. La pianura lombarda può essere suddivisa geologicamente in due parti: l'alta e la bassa. L'alta pianura è caratterizzata da materiali grossolani, molto permeabili, di origine alluvionale e presenta grossi solchi originati dai fiumi che scendono dalle montagne. La bassa pianura invece è formata da materiale argilloso, poco permeabile e declina dolcemente verso il Po. Il passaggio dall'alta alla bassa pianura lombarda è segnalato dalla presenza di riaffioramenti naturali d'acqua detti risorgive o fontanili causato dell'incontro della falda freatica proveniente dall'alta pianura con i terreni impermeabile della bassa. Questa linea ha un andamento parallelo a quello prealpino e passa per le città di Magenta, Monza, Treviglio, Trenzano, Chiari e Goito.

    Idrografia

    I laghi


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    Panorama del Lago di Como.

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    Panorama del lago di Garda visto da cima Comer (1280 m) presso Gargnano.

    Guardando un'immagine ripresa dal satellite della Lombardia, ci si accorge che la regione è costellata da molti laghi di grandi e piccole dimensioni, i principali dei quali sono:
    • Il lago di Garda (o Benaco), di origine glaciale, è il più grande d'Italia con una superficie di 370 km². È profondo 346 m e ha una lunghezza di 51,6 km. La grande quantità d'acqua del lago ha effetti significativi sul clima locale a tal punto che si coltivano l'ulivo, i limoni e i cedri, tipici del clima mediterraneo.
    • Il lago Maggiore (o Verbano) ha una superficie di 212 km², un'estensione di 50 km, una larghezza che va dai 2 ai 4,5 km ed una profondità massima è di 372 m.
    • Il lago di Como (o Lario) è caratterizzato da una forma a Y rovesciata, con la punta di Bellagio che segna la separazione in due rami. Completamente scavato nella cerchia prealpina, il lago si snoda per 46 km, ha una larghezza massima di 4,3 km e una superficie di 146 km². È il primo in Italia come sviluppo perimetrico (180 km) e il quinto in Europa come profondità (410 m).
    • Il lago d'Iseo (o Sebino) ha la forma di una S, con una superficie di 65,3 km² e una profondità massima di 251 m. Vi è situata l'isola lacustre più grande d'Europa: Monte Isola che si estende per 4,3 km².
    • Il lago di Lugano (o Ceresio) che entra in Lombardia a Porto Ceresio, Valsolda e Porlezza.
    • Il lago d'Idro (o Eridio), anch'esso di origine glaciale, situato nella Provincia di Brescia ai confini con il Trentino a 368 metri sul livello del mare è formato dalle acque del fiume Chiese che ne è anche l'emissario.
    Il lago di Varese, che una superficie di circa 14,9 km² e la cui profondità massima è di 26 m.

    I fiumi

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    L'Adda vista dal Ponte San Michele,
    sullo sfondo l'abitato di Villa d'Adda.
    Per il territorio lombardo passano centinaia di fiumi e torrenti, il più rilevante dei quali è sicuramente il Po che con i suoi 652 km è il più lungo d'Italia. Per un lungo tratto costituisce il confine meridionale della regione e scorre interamente in Lombardia solo nelle provincia di Pavia e Mantova.
    Gli altri principali fiumi provengono dal versante alpino della Pianura Padana e sono tutti affluenti del Po, infatti il territorio lombardo è quasi interamente compreso nel bacino idrografico del principale fiume italiano. Data la scarsa estensione del territorio regionale a sud del Po la Lombardia è praticamnete priva di fiumi Appenninici: nell'Oltrepò pavese non si trovano corsi d'acqua significativi, mentre l'unica eccezione è costituita dal Secchia che nell'ultimo tratto del suo corso, prima di confluire nel Po, scorre nell'Oltrepò mantovano.
    Oltre al Po, i fiumi principali sono:
    • L'Adda (313 km) è il fiume più lungo che scorre interamente in Lombardia. Nasce in Val Alpisella e dopo aver attraversato l'intera Valtellina s'immette nel lago di Como, riuscendone dal ramo di Lecco per affluire nel Po nei pressi di Castelnuovo Bocca d'Adda (LO).
    L'Oglio (280 km), che dopo aver attraversato la Val Camonica s'immette nel lago d'Iseo, ne esce a Sarnico, passa per Palazzolo sull'Oglio e confluisce nel Po, tracciando il confine tra provincia di Brescia e quelle di Bergamo e Cremona.
    • Il Ticino (248 km) che nasce in Svizzera, è imissario ed emissario del Lago Maggiore e divide per un tratto la Lombardia dal Piemonte prima di confluire poco a sud di Pavia con il Po, di cui è il principale affluente per portata d'acqua.
    • Il Mincio (75 km) è il principale emissario del lago di Garda, ma può essere considerato con il lago stesso e l'immissario Sarca un unico asse fluviale di 203 km[21] (sistema Sarca-Mincio). Fuoriuscito dal lago segna per un tratto il confine tra Lombardia e Veneto, scorre poi in provincia di Mantova lambendo la città capoluogo prima di immettersi nel Po.
    • Il Chiese (160 km) che nasce in Trentino, attraversa la provincia di Brescia e affluisce nell'Oglio.
    • L'Olona (131 km), il Lambro (130 km), il Serio (124 km) ed il Brembo (74 km).

    Clima

    Il clima della Lombardia, per quanto definibile di tipo temperato subcontinentale, si presenta molto variegato a causa delle diverse conformazioni naturali presenti sul territorio: montagne, colline, laghi e pianura.
    In genere le stagioni estive in pianura sono afose (a causa della molta umidità) e calde. La continentalità fa sì che la media delle temperature massime nel mese di luglio sia di 29 °C.Ma in questi mesi dell'anno sono anche frequenti i forti temporali e gli improvvisi rovesci accompagnati anche da grandine. Gli inverni sono freddi e lunghi con precipitazioni contenute. L'escursione termica nel corso dell'anno è elevata e la nebbia è intensa. In montagna il clima è tipicamente alpino con estati fresche e con abbondanti precipitazioni e inverni lunghi, rigidi e poco piovosi. La Pianura Padana è una delle zone meno ventilate d'Italia. La neve, abbondante sui rilievi, cade anche in pianura, visto che la temperatura media minima in gennaio è di -1 °C. Il Lago di Garda contribuisce a regolare la temperatura delle zone circostanti, creando un microclima "mediterraneo" che rende possibile la coltivazione dell'olivo. La fascia prealpina e l'alto Oltrepò hanno un clima di tipo temperato fresco, la media montagna alpina un clima temperato freddo e le vette un clima di tipo glaciale.
    Ovviamente come in tutte le zone urbanizzate del pianeta le città, a causa delle loro grandi dimensioni e alla produzione di calore dovuta all'attività umana, hanno dato origine ad un innalzamento medio della temperatura locale rispetto alle campagne circostanti. Il fenomeno viene chiamato "isola di calore".
    Le principali stazione meteorologiche che permettono di monitorare il clima della Lombardia e che fanno capo al Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare Italiana, sono quelle di Milano, di Brescia-Ghedi, di Brescia-Montichiari, di Milano Malpensa e di Bergamo-Orio al Serio.

    Geologia

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    I monti della Valtellina.

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    Particolare cresta seghettata
    del Resegone visto da Lecco
    La struttura geologica della Lombardia deriva dall'orogenesi delle Alpi dovuta alla collisione tra la placca africana e quella europea che ha generato la catena alpina a partire dal Cretaceo superiore fino al Miocene.
    Dal punto di vista geologico, oltre che geografico, la Lombardia può essere divisa in tre "zone". La Pianura Padana delimitata a sud dall'Oltrepò Pavese e a nord dalle Alpi a loro volta suddivise in Alpi Centrali e le Alpi Meridionali (anche dette Sudalpine) dalla Linea Insubrica, che attraversa la Valtellina in direzione est-ovest.
    La formazione delle Alpi Orobie ha inizio nel Miocene circa 20 milioni di anni fa, le rocce che formano la catena montuosa sono per lo più di origine metamorfica: gneiss, micascisti e filladi. Affiorano rocce di tipo sedimentario lungo lo spartiacque, principalmente conglomerati e arenarie, tra di essi il Verrucano lombardo, caratteristico della zona del Pizzo dei Tre Signori.
    In Val Trompia affiora la Formazione di Collio costituita da termini vulcanoclastici: tufi conglomeratici e porfiriti. Questi depositi terrigeni derivano dallo smantellamento di edifici vulcanici situati a sud, nell'attuale area padana. Sono stati riconosciuti da studi petrografici termini vulcanici dacitici e andesitici, tipici degli archi magmatici di tipo Pacifico (come l'attuale Indonesia), che indicano un contesto geodinamico collisionale.
    Il Calcare di Domaro è presente estesamente in tutta la regione: in Lombardia orientale, affiora che giace in concordanza stratigrafica sopra il Calcare di Gardone Val Trompia (una formazione composta da calcareniti di origine torbiditica), nel resto della Lombardia, questa formazione poggia sopra il Calcare di Moltrasio (Hettangiano-Carixiano superiore), con una transizione abbastanza rapida (generalmente pochi metri) . In Lombardia orientale la formazione passa superiormente al Rosso ammonitico lombardo (Toarciano-Batoniano), composto da marne varicolori (verdi-rossastre e violacee) e calcari nodulari rossastri - biancastri. Il territorio di Lecco si è formato nel periodo che va da 250 a 26 milioni di anni fa. Esso è frutto prima dell'azione orogenetica e poi del modellamento da parte dei ghiacciai e dei fiumi che hanno definito l'attuale orografia. La parte settentrionale della provincia di Lecco appartiene al sistema alpino, il Monte Legnone (m. 2610) rappresenta la vetta più elevata ed è caratterizzato dal processo orogenetico. Il resto del territorio montano della provincia è di tipo prealpino ed è diviso da quello alpino dalla Linea Insubrica.
    La pianura Padana invece è di origine più recente; formatasi dal deposito di materiale detritico sulla piattaforma continentale, proveniente dall'erosione ad opera delle acque superficiali, che ha accompagnato il sollevamento della catena alpina, innalzatasi a ovest e a nord della pianura e di quella appenninica a sud, che hanno colmato il golfo marino esistente nel pliocene creato dal sollevamento delle due catene montuose.
    Collocata al centro della Pianura Padana centro settentrionale, l'area in cui si trova Milano e la sua provincia, è costituita in superficie da terreni alluvionali quaternari. Questi vengono genericamente indicati come "Diluvium recente" sono costituiti da terreni fluvioglaciali del Riss (fiume) e depositi fluvio glaciali del Wurm; si trovare anche terreni alluvionali ghiaioso-sabbiosi nel territorio di Rho terrazzati e classificati come "Alluvium Antico" attribuiti al periodo della glaciazione di Mindel. L'area dell'Oltrepò Pavese geologicamente appartiene alle unita' liguri-di dell'appenino settentrionale, ricoperte dai sedimenti semi alloctoni autoctoni della serie plio-pleistocenica padana.

    Ambiente

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    Le aree protette della Lombardia.
    « Questa terra per nove decimi non è opera della natura; è opera delle nostre mani; è una patria artificiale »
    (Carlo Cattaneo)

    Già nel 1845, quando Cattaneo scrisse questa frase, il territorio lombardo era molto antropizzato. Ciò, però, non deve trarre in inganno perché la Lombardia riserva grandi sorprese e bellezze naturali in particolare nelle tante aree protette sparse su tutto il suo territorio.
    La Lombardia è stata la prima regione italiana a legiferare sulle aree protette di livello regionale (1983) introducendo concetti innovativi nella tutela del territorio, istituendo parchi fluviali (il primo in Europa fu il Parco Lombardo della Valle del Ticino nel 1974), parchi agricoli e parchi locali; tutte idee ed approcci usati anche nella legislazione nazionale (legge 394 del 1991). Il sistema delle aree protette lombardo consta di 22 parchi regionali (su 26 parchi individuati dalla legge 86/83), più di 60 riserve e 18 monumenti naturali,oltre alla presenza del Parco Nazionale dello Stelvio. In totale le aree protette ricoprono più del 22% del territorio regionale.
    La flora e la fauna vivono principalmente nelle zone di montagna dove, a differenza della pianura, la presenza dell'uomo è meno evidente. Basta una passeggiata lungo i sentieri delle montagne della Lombardia per vedere liberi lupi, stambecchi, cervi, caprioli, camosci, lepri, volpi, tassi, galli forcelli, francolini di monte, ermellini e marmotte.
    Inoltre la Lombardia condivide con la Svizzera il sito del Monte San Giorgio, inserito nel patrimonio mondiale dell'umanità per l'eccezionale valore paleontologico dei depositi fossiliferi che si trovano nelle rocce della montagna.Quanto alla raccolta dei rifiuti, in Lombardia nel 2009 sono state prodotte 4.925.000 tonnellate di rifiuti, di cui il 47,8% è stato raccolto con la raccolta differenziata.

    Storia

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    Il re Alboino, che fece
    di Pavia la capitale
    della Lombardia.

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    Stemma dei Visconti,
    signori di Milano

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    Il Regno d'Italia napoleonico nel 1807,
    quando includeva anche l'Istria
    e la Dalmazia.
    Nella Pianura padana sono stati trovati vari oggetti che testimoniano la presenza dell'uomo in Lombardia già nel III millennio a.C.
    Le prime civiltà che si svilupparono furono quella Camuna (nel Neolitico) e la cultura di Golasecca (Età del bronzo). L'area lombarda centro-orientale fu interessata da un'influenza etrusca attorno al V secolo a.C. In seguito, nel IV secolo a.C., la regione fu invasa da varie genti Galliche, che daranno vita alle confederazioni degli Insubri, nella Lombardia occidentale, e dei Cenomani, nella Lombardia orientale e nell'area del basso Garda e delle rive del Po.
    Sul finire del III secolo a.C. i Romani iniziarono la conquista della Pianura Padana, scontrandosi con i Galli Insubri, mentre i Galli Cenomani furono fin dall'inizio loro alleati. La provincia diede in seguito i natali a celebri esponenti della cultura latina, quali Plinio a Como e Virgilio a Mantova. Negli ultimi secoli dell'Impero, Milano (Mediolanum) accrebbe notevolmente la sua importanza di centro politico e religioso (con l'episcopato di Sant'Ambrogio) tanto che divenne una delle sedi dei tetrarchi al tempo di Costantino che, nel 313 d.C., emanò un editto, chiamato Editto di Costantino o Editto di Milano, nel quale concedeva a tutti la libertà di professare la propria religione.
    Alla caduta dell'Impero d'occidente sono i barbari a dominare la Lombardia: prima arrivano gli Eruli di Odoacre (476-493), poi gli Ostrogoti di Teodorico il Grande (493-553). La Lombardia ritornò poi a far parte dell'Impero romano (questa volta d'Oriente o bizantino) dopo la Guerra gotica, che durò circa 20 anni e flagellò tutta l'Italia. Ma, dopo pochi anni di dominio imperiale, nel 568 i Longobardi attaccarono e conquistarono gran parte dell'Italia, ponendo la loro capitale a Pavia. È dunque in questo periodo che si iniziò a chiamare col termine Langobardia i territori occupati dai Longobardi, ossia gran parte della pianura padana e l'attuale Toscana (Langobardia maior) e i ducati di Spoleto e Benevento nell'Italia centrale e meridionale (Langobardia minor). Nel VII secolo il termine prese a designare specificatamente il territorio dell'attuale regione, detta in precedenza Liguria o Neustria, anche se continuò ancora per alcuni secoli a designare in senso lato l'intera Italia centro-settentrionale. Nel 774 Carlo Magno, re dei Franchi, discese in Italia su invito del papa, minacciato dai Longobardi. Il dominio franco diede inizio alla struttura politica feudale che caratterizzò l'Alto Medioevo.
    Nella pianura padana del Basso Medioevo iniziò a diffondersi un modello politico nuovo: il comune medievale, protagonista di un ripopolamento delle città. Nel 1176 la Lega Lombarda sconfigge le truppe dell'imperatore Federico Barbarossa durante la battaglia di Legnano. La pace di Costanza del 1183 sancì la formale ubbidienza dei Comuni all'imperatore, e il sostanziale riconoscimento delle autonomie comunali da parte del sovrano. A partire dal XII secolo il modello comunale entrerà in crisi e verrà presto soppiantato dalle nascenti Signorie: i Gonzaga a Mantova, i Visconti e poi gli Sforza a Milano.
    Nel Tardo Medioevo in quella che veniva chiamata Lombardia vennero a differenziarsi la parte meridionale (Toscana) e quella orientale (Marca Trevigiana, Marca Veronese), sicché in quel periodo il termine Lombardia identificava ormai solo la parte pianura padana ad ovest del Mincio, e in particolare i territori soggetti al dominio Visconteo/Sforzesco. Dalla fine del XV secolo la Lombardia divenne nuovamente terra di conquista: prima arrivarono i Francesi, poi il ducato di Milano fu ceduto agli Spagnoli che vi rimasero a lungo. Durante questa dominazione la regione conobbe, dopo un primo periodo di prosperità, una progressiva decadenza, aggravata nel XVII secolo da epidemie di peste. Nel 1706 il ducato di Milano fu ereditato dagli austriaci assorbendo nel 1745 il ducato di Mantova che dal 1708 era divenuto appannaggio diretto della Casa d'Austria. La parte orientale della regione cadde invece sotto il governo veneziano nel corso del XV secolo: i territori di Bergamo, Crema, Brescia e Salò seguirono dunque una storia in gran parte diversa dal resto della regione, fino al 1797.
    Dopo la tempesta napoleonica e l'esperienza della Repubblica Cisalpina, con la Restaurazione il regno Lombardo-Veneto ritornò sotto Vienna. La Lombardia fu un importante centro del Risorgimento, con il Plebiscito per l'unione Lombardo-Piemontese (1848), le Cinque giornate di Milano del 1848, nel 1849 le Dieci Giornate di Brescia e i Martiri di Belfiore a Mantova negli anni tra il 1851 e il 1853. L'unificazione al Regno di Sardegna avvenne a seguito della seconda guerra di indipendenza nel 1859. Il fronte alpino della prima guerra mondiale attraversò il versante alpino lombardo orientale, e nel primo dopoguerra Milano fu il centro dei Fasci italiani di combattimento.
    Milano divenne Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza dopo la sua liberazione durante la seconda guerra mondiale, mentre la Resistenza partigiana si spargeva nelle valli e nelle province. Negli anni del boom economico, Milano fu uno dei poli del "triangolo industriale" del Nord Italia. Gli anni di piombo ebbero ampia rilevanza in Lombardia, con la strage di piazza Fontana a Milano nel 1969 e la strage di Piazza della Loggia a Brescia nel 1974. Negli anni ottanta Milano diviene simbolo della crescita economica, "capitale morale" dell'Italia, e simbolo del rampantismo economico-finanziario della "Milano da bere", mentre il gruppo socialista milanese di Bettino Craxi occupa il governo a Roma. Lo scandalo di Tangentopoli e l'inchiesta di Mani pulite si svolgono, ancora, principalmente a Milano. Nel vuoto lasciato dalla crisi della DC e del PSI cresce una nuova classe politica lombarda, incarnata da una parte dallo spirito autonomista della Lega Lombarda, e dall'altro dall'ideale imprenditoriale di Forza Italia, radicata nel capoluogo.

    Turismo



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    La Pinacoteca di Brera,
    uno tra i musei
    più visitati della Lombardia.

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    L'Ultima Cena di Leonardo
    da Vinci a Milano.

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    Milano

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    Brescia

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    Monza

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    Bergamo

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    Como

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    Busto Arsizio

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    Sesto San Giovanni
    Nella più dinamica e trafficata delle regioni italiane non è possibile, sulla base delle cifre, distinguere il turista in senso stretto da quello che viaggia per affari. Nel 2011 si sono registrati 13.258.859 arrivi e 33.123.562 presenze.I non residenti hanno contribuito al 49,72% degli arrivi e al 55,8% delle presenze.
    Tra le bellezze naturali vanno annoverati al primo posto i laghi prealpini sulle cui sponde ville patrizie, orti, giardini, terrazze e borghi antichi si alternano a fitti nuclei di seconde case. Le località rivierasche sono collegate da rotte di navigazione di linea. Villa d'Este a Cernobbio e altre ville del comasco ospitano personaggi di fama mondiale: magnati della finanza, star del cinema, scrittori, capi di Stato, cantanti e stilisti.
    Altri importanti flussi turistici interessano le vallate alpine (in particolare la Valtellina) e le numerose città storico-artistiche, ricche di monumenti e di testimonianze del Medioevo e del Rinascimento. Rilevanti dal punto di vista turistico sono anche i nove patrimoni mondiali dell'umanità riconosciuti dall'UNESCO.
    Tra i luoghi maggiormente visitati bisogna ricordare la Pinacoteca di Brera (336.981 visitatori), l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci (330.071), il Museo Archeologico di Sirmione con le Grotte di Catullo (216.612), il Castello Scaligero (202.066)e Villa Carlotta (170.260).

    Persone legate alla Lombardia

    Papi, Vescovi e Religiosi
    • Beato Federico Borromeo
    • Pio XI
    • Giovanni XXIII
    • Paolo VI
    • Ansperto, Vescovo di Milano
    • Innocenzo XI
    • Sant'Ambrogio
    • San Luigi Gonzaga
    • Luigi Giussani
    • Giacomo Biffi
    • Enrico Rodolfo Galbiati
    • Angelo Scola
    • Dionigi Tettamanzi
    • Beato Don Carlo Gnocchi
    • Agostino Gemelli

    Letteratura
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    Edited by PatriziaTeresa - 7/3/2015, 11:08
     
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