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Sondrio

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    Sondrio

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    - Info -

    Sondrio (Sundri in dialetto sondriese, Sünders in tedesco) è un comune italiano di 22.043 abitanti, capoluogo di provincia lombardo.Sondrio è designata Città alpina dell'anno 2007.

    Geografia fisica

    Territorio

    Con un territorio comunale di 20 km² circa è il meno esteso fra i 117 capoluoghi di provincia italiani. Sorge nella media Valtellina alla confluenza del torrente Mallero con l'Adda, alle porte della Valmalenco, sotto il massiccio della Corna Mara. La città è il centro principale della zona.Il clima della città, come il resto del fondovalle, è continentale, con inverni freddi ed estati mitigate.

    Storia

    Origini

    La città di Sondrio ebbe origini longobarde, anche se nel suo territorio sono state ritrovate testimonianze preistoriche e dell'età romana. Il suo nome più antico è Sondrium che significa "terreno fatto lavorare direttamente dal padrone".Come tutta la Valtellina, in epoca romana, il territorio di Sondrio appartenne al municipio di Como.
    Durante le invasioni barbariche e anche successivamente fu luogo di rifugio per i fuggiaschi, soprattutto dalla Val Padana, i quali portarono nuove conoscenze tecniche più perfezionate per la coltivazione della terra e per la lavorazione del legno, della lana, delle pietre e dei metalli. Ben presto sorse un castello dal quale un feudatario, in nome del vescovo di Como, dominava su tutta la pieve, che comprendeva quasi tutta la Valmalenco ed alcune terre vicine anche oltre l'Adda.

    Medioevo

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    Il Castel Masegra
    Nel 1040 Enrico III di Franconia concesse la pieve sondriese alla famiglia dei Capitanei originaria di Vizzola e in questo periodo vennero costruiti il castello di S. Giorgio (ora monastero di S. Lorenzo) e il castel Masegra, che nel 1436 passò alla famiglia Beccaria e in seguito a quella grigiona dei Salis.
    Nel periodo delle lotte tra i comaschi Vitani (di parte guelfa) e i Rusca o Rusconi (ghibellini), Sondrio che era favorevole ai Vitani fu devastata nel 1309.
    Temendo le ire di Franchino Rusca, divenuto arbitro di Como, i sondriesi cinsero il borgo dapprima con una palizzata nel 1318 e poi nel 1325 con vere e proprie mura.
    Nel 1335 Sondrio cadde insieme a Como e a tutta la Valtellina nelle mani dei Visconti e nel 1450 si sottomise agli Sforza.

    Cinquecento e Seicento

    Nel 1512, dopo un decennio di dominio francese, la Valtellina divenne suddita dei Grigioni, i quali spostarono la sede del governo da Tresivio a Sondrio.
    Nel 1620 la sanguinosa rivolta contro i Grigioni, scoppiata a Tirano e a Teglio il 20 luglio, si estese poi a Sondrio, riuscendo a cacciare i dominatori grazie anche all'aiuto degli spagnoli. Nel giugno del 1623 agli spagnoli subentrò un presidio pontificio quando papa Gregorio XV si intromise per trovare una soluzione di compromesso al contrasto scoppiato tra Francia e Spagna per il controllo del "corridoio valtellinese". Fallito il tentativo di mediazione, la Lega d'Avignone, promossa da Parigi e da Venezia, tentò di recuperare con le armi la Valtellina agli alleati Grigioni.
    Nel novembre del 1624 l'armata dei Collegati conquistò Tirano e nel gennaio si impossessò anche del castello di Sondrio. Due anni dopo calarono anche in Valtellina i lanzichenecchi imperiali diretti a Mantova, seguita poi dalla rovinosa peste che ridusse la popolazione del capoluogo ad un terzo.
    Tra il 1635 e il 1637 il duca di Rohan si rese padrone della valle a seguito di quattro vittorie sugli spagnoli. Il 3 settembre 1639 il Capitolato di Milano decretò il ritorno della dominazione grigiona.
    Durante questo secolo sorsero il convento dei Cappuccini, la chiesa del Suffragio e quella dell'Angelo Custode e alcune case del borgo furono rifatte.

    Settecento e Ottocento

    Il XVIII secolo fu piuttosto gravoso perché si dovette sopportare a numerose spese, come quelle per i danni causate dalle numerose alluvioni e quelle per l'erezione della Collegiata e del campanile.
    Il 19 giugno 1797 il Consiglio generale di Valle decise di staccarsi dai Grigioni e di chiedere al Bonaparte di potersi unire alla Repubblica Cisalpina. Il 22 giugno dello stesso anno ci fu l'annessione ufficiale, e il borgo divenne il capoluogo del Dipartimento dell'Adda e Oglio e successivamente al termine della dominazione austriaca (giugno 1800) divenne sede di una viceprefettura del Dipartimento del Lario.
    Col passaggio alla dominazione austriaca, avvenuta nel 1814, Sondrio fu messa a capo dell'omonima provincia e il 31 ottobre 1839, a seguito del decreto dell'imperatore Ferdinando I, il borgo salì al rango di città regia. Durante questo periodo vi assistette ad un notevole aumento demografico, che portò ad uno sviluppo dell'abitato, soprattutto verso sud, con il quale sorse l'attuale piazza Garibaldi.
    Nel 1838 iniziò la sua attività nel capoluogo la Cariplo, nel 1864 venne fondata la Società Operaia Maschile, seguita poi da quella femminile, e nel 1861 comparve il primo giornale provinciale, "La Valtellina". Nel 1870 venne fondata la Società Enologica Valtellinese e nel 1871 la Banca Popolare di Sondrio.
    Importante avvenimento del secolo fu l'inaugurazione del tratto di ferrovia Colico-Sondrio, il 16 giugno 1885, che aprì la provincia a commerci, turismo e scambi culturali. Nel 1895 aprì il Cotonificio Spelti, Keller & C., che diede lavoro a molte donne. Nel 1908 fu fondata la Banca Piccolo Credito Valtellinese.

    Dopoguerra

    La prima guerra mondiale gravò pure su Sondrio e la chiesa di S. Rocco fu adibita a ospedale militare. Pur nelle notevoli difficoltà in cui versava, la città poté ugualmente svilupparsi. A seguito dell'alluvione del 1927 furono riedificati numerosi edifici, come il Palazzo della Provincia (progettato da Giovanni Muzio) e il monumento ai Caduti con l'annesso campo sportivo.
    Dopo il 1945 la città si è sviluppata rapidamente, soprattutto alla periferia con la costruzione di nuovi quartieri. Il centro storico, modesto ma significativo, in questo periodo ha subito numerosi danni, anche se è tuttora in atto una significativa azione di recupero.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    Architettura religiosa

    La chiesa collegiata dei Santi Gervasio e Protasio

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    Panorama su Sondrio con la chiesa Collegiata

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    La sede del Comune di Sondrio

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    La Torre Ligariana
    La chiesa (Insigne Collegiata Arcipretale Plebana) dei santi Gervasio e Protasio, sicuramente una delle più antiche della Valtellina, fu a capo di una vasta pieve e già nel XII secolo era collegiata.

    La Torre Ligariana
    La Torre Ligariana sorge nel cuore di Sondrio ed è sia torre civica che campanile della Collegiata. Essa fu costruita durante i lavori della Collegiata stessa. La progettazione venne dapprima affidata all'architetto Pietro Ligari. Per il primo disegno datato 1733 la comunità non fu in grado di affrontarne le spese (il progetto prevedeva una costruzione alta 80 m) e perciò si richiese al Ligari di elaborare proposte più semplici. Tuttavia neppure il progetto del 1742, ridotto in altezza e in decorazioni, accontentò la committenza e alla fine il campanile fu impostato secondo un terzo progetto del capomastro ticinese Giacomo Cometti. Anche l'idea del Cometti (più semplice rispetto a quella ligariana ma pur sempre grandiosa nell'elaborazione della cella campanaria e della sovrastante lanterna) si rivelò col tempo troppo costosa e perciò fu messa in atto solo fino a metà campanile. Alla morte del Cometti (1756) si chiese infine all'architetto Pietro Solari di proseguire i lavori sulla base di un progetto ulteriormente ridimensionato. Purtroppo nei due anni a seguire la comunità di Sondrio si trovò costretta a finanziare la ricostruzione dell'unico ponte sul Mallero crollato in seguito alla rovinosa alluvione. Vennero così a mancare i fondi necessari al completamento del campanile e nel 1761, nonostante la mancanza del coronamento superiore, i lavori vennero conclusi. Sulla torre è installato un concerto di 9 campane (8 in scala, più un semitono) dal peso complessivo di 8156 kg. intonato sulla scala diatonica maggiore di Si bemolle2. Il concerto venne fuso nel 1936 dalla fonderia Ottolina Giuseppe e fratello di Seregno.

    Altre chiese

    La città è attualmente dotata di altre chiese:

    • La chiesa di San Rocco, eretta nel 1513
    • La chiesa del Sacro Cuore, progettata dall'ingegnere D. Cattaneo e consacrata il 20 giugno 1993
    • La chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Rosario, costruita nel 1960 su progetto dell'ing. E. Tirinzoni
    Nel centro storico della città sorge inoltre l'antica chiesetta dell'Angelo Custode, ora sconsacrata, eretta tra il 1658 e il 1660.

    Architettura civile

    Palazzo Pretorio


    Il Palazzo Pretorio, o della Ragione, oggi sede del comune di Sondrio, ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli. Già di proprietà della famiglia Peregrini, venne acquistato nel 1552 dal Consiglio di Valle (organo rappresentante dei tre Terzieri in cui all'epoca era divisa la Valtellina) affinché divenisse la sede del Governo Grigione in Valtellina. La spesa venne sostenuta dai tre Terzieri in quanto erano obbligati a fornire i locali per il Governatore, il Giudice ed il Cancelliere. Tra il 1552 e il 1594, come risulta da vari documenti conservati nell'archivio storico comunale, l'edificio venne ampliato e adattato alle esigenze dei nuovi dominatori della Valtellina, in quanto il palazzo doveva ospitare, oltre alla residenza del Governatore e del Vicario, anche il Tribunale provinciale, le prigioni, gli edifici militari e burocratici. Per soddisfare meglio le esigenze burocratiche, nel 1643 venne acquistato palazzo Martinengo per ospitare la residenza del Vicario e dei suoi uffici. Anche successivamente alla dominazione dei Grigioni, palazzo Pretorio venne sempre scelto per ospitare la residenza e gli uffici dei Governatori, come avvenne durante il dominio austriaco. Tra il 1815 ed il 1820, durante il dominio austriaco, parte del lato sud del palazzo venne demolita per fare spazio alla via Regia (odierno Corso Italia), una via più ampia e rettilinea che congiungeva piazza Campello a piazza Nuova (l'odierna piazza Garibaldi). Lungo questa nuova via si affacciò l'edificio che ospitava il Tribunale. Fino agli inizi del Novecento il palazzo si presentava come un edificio severo, privo di decorazioni, come appare in una fotografia dell'epoca.


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    Palazzo Pretorio prima
    dei restauri del 1917
    La facciata ha subito un radicale cambiamento nel 1917, quando l'ingegner Giussani, incaricato della sistemazione dell'edificio, volle riprodurre le caratteristiche del palazzo Besta di Teglio, affrescando sulla facciata gli stemmi dei Visconti che dominarono la Valle nel basso medioevo. L'ingegner Giussani modificò anche le finestre del secondo piano, ingrandendole e allineandole a quelle del primo piano e aggiunse altri elementi decorativi, come - ad esempio - il balcone che coprì la cimasa sopra il portone e la grande finestra che corrisponde oggi all'ufficio del sindaco. Sotto il tetto, nella varie lunette unghiate, sono riportati gli stemmi di alcuni comuni valtellinesi, probabilmente quelli che all'epoca erano considerati i più importanti della Valle: Sondrio, Castione, Chiavenna, Morbegno, Dazio, Teglio, Tresivio, Bormio, Tirano e Colorina.
    Della facciata originale rimangono solo le tre finestre cinquecentesche del primo piano, quelle del pian terreno e l'elegante portale a bugnato che porta la data 1553 con la scritta "Invictæ Unitati" in ricordo dell'alleanza tra la Valtellina e le Tre Leghe dei Grigioni.
    Dopo questi interventi, sempre nel 1917, la sede del comune di Sondrio passò da Palazzo Paribelli di piazza Quadrivio a Palazzo Pretorio. Entrando nel palazzo, si accede al cortile interno, che ha forma di quadrilatero imperfetto. Sui lati più antichi del palazzo, si affaccia un portico con un doppio ordine di loggette, mentre le facciate che danno sul cortile dell'ex tribunale sono decorate con motivi ornamentali che risalgono alla ristrutturazione del 1917.


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    Scorcio del cortile interno
    di Palazzo Pretorio
    Alcune sale del palazzo meritano un'attenta visita, diverse delle quali sono riservate a mostre ed esposizioni. Appena dopo l'ingresso, sulla sinistra, si accede in una sala con numerosi affreschi. Domina, al centro della volta, un affresco opera di Cesare Ligari raffigurante la Giustizia. Infatti, questo doveva essere il luogo (un tempo era un portico all'aperto) dove veniva amministrata la giustizia. Lungo le pareti si possono osservare diversi stemmi di alcune delle famiglie nobili grigioni che ebbero degli esponenti come Governatori della Valle:
    • i Salis, il cui simbolo erano un salice ed una donna alata.
    • i Planta, il cui simbolo era una zampa di leone.
    • i Buol, che avevano come stemma la Giustizia.
    Sempre tra le sale riservate alle mostre, vi è l'antico locale dove venivano custodite le tasse pagate dai cittadini: è curioso osservare come questa stanza sia stata rinforzata, cioè ponendo degli assi di legno orizzontalmente e delle sbarre di ferro verticalmente al fine di evitare si subire dei furti attraverso le pareti. L'ala del dell'edificio che ospitava il palazzo di giustizia venne edificata, nelle forme attuali, a partire dal 1915 e si affaccia su Corso Italia. Attualmente, al pian terreno, si trova lo Sportello del Cittadino e gli uffici della polizia locale, mentre al piano superiore si trova la sala del Consiglio Comunale che risale ai primi anni novanta ed è decorata con dei moderni affreschi che fanno riferimento alla storia e alle tradizioni della Valle. Annesso al tribunale vi era una torre, demolita nel 1917, che ospitava le prigioni. Gli uffici del comune non presentano grandi particolarità, ad eccezione della tipica stüa che si trova nell'ufficio del sindaco: splendido esempio di stüa fatta ad intarsio, venne acquistata nel 1961 e venne trasferita da palazzo Carbonera a palazzo Pretorio. Dai documenti conservati nell'archivio storico del Comune emerge che il palazzo era dotato di altre stüe, volute dai vari governatori grigioni, le quali - purtroppo - sono andare perse col passare dei secoli. Un'altra particolarità che custodisce palazzo Pretorio, sono i quattro esemplari di cannoni risorgimentali: si tratta di pezzi abbastanza rari da trovare ancora in buono stato di conservazione. Il palazzo ha subito, in anni recenti, diversi interventi di restauro, volti a conservare tutte le opere che esso custodisce, in particolare gli affreschi: dagli interventi di restauro emergono nuove tracce di affreschi, decorazioni e strutture preesistenti a quelle attuali che testimoniano l'antichità e l'importanza rivestita da questo edificio non solo per la città di Sondrio, ma per tutta la Valtellina.

    Altro

    Altri edifici civili da ricordare sono:

    • Il Castel Masegra, che secondo la tradizione risale al 1041
    • Il palazzo della Provincia, edificato tra il 1932 e il 1935 su progetto di Giovanni Muzio
    • Il palazzo Sassi de Lavizzari, del XVII secolo, dove ha sede il Museo Valtellinese di Storia e Arte
    • La Villa Quadrio, sorta nel 1862, dove ha sede la biblioteca civica intitolata nel 1930 a Pio Rajna

    Musei
    • Museo Valtellinese di Storia e Arte
    • Museo Storico Castello Masegra

    Persone legate a Sondrio
    • Nicolò Rusca (1563-1618), arciprete di Sondrio, beato, coinvolto nelle tormentate vicende religiose della Valtellina del 1600.
    • Nicolò Sebregondi (1585-1652), pittore e architetto.
    • Pietro Ligari (1686-1752), pittore e architetto.
    • Lorenzo Boturini Benaduci (1698-1755), storico, studioso della storia del Messico antico.
    • Cesare Ligari (1716-1770), pittore.
    • Antonio Maffei (1805-1891), arciprete di Sondrio, studioso d'arte e storia valtellinese.
    • Enrico Sertoli (1842-1910), fisiologo.
    • Fabio Besta (1845-1922), economista.
    • Pio Rajna (1847-1930), filologo e letterario.
    • Luigi Credaro (1860-1939), filosofo e Ministro della Pubblica Istruzione dal 1910 al 1914.
    • Antonio Carini (1872-1950), medico e batteriologo.
    • Pier Luigi Nervi (1891-1979), ingegnere e architetto.
    • Ezio Vanoni (1903-1953), economista, ministro della Repubblica.
    • Sergio Marcianò (1922-2007), sacerdote, organista e compositore; ha trascorso gran parte della sua vita a Sondrio.
    • Libero Della Briotta (1925-1985), senatore della Repubblica.
    • Eugenio Tarabini (1930), avvocato e politico.
    • Laura Villa, Laura Emilia Facetti (1930-2012), emigrante in Francia, cantante jazz & samba all'Olympia di Parigi e al Festival di Sanremo.
    • Guido Manusardi (1935), pianista jazz e compositore
    • Gianni Celati (1937), scrittore e critico letterario.
    • Giovanni De Censi (1938),economista,Cavaliere del lavoro.
    • Paola Perissi (1944), annunciatrice televisiva.
    • Giulio Tremonti (1947), economista, uomo politico, Ministro dell'Economia nei governi Berlusconi.
    • Enrico Dioli (1948), sindacalista e politico.
    • Antonio Boscacci (1949-2012), alpinista e scrittore.
    • Paride Dioli (1950), entomologo, scrittore e giornalista.
    • Benedetto Della Vedova (1962), economista e deputato della Repubblica.
    • Enrica Ciccarelli (1965), pianista classica.
    • Giovanni Pradella (1971), organaro.
    • Vittorio Moroni (1971), regista cinematografico.
    • Davide Gavazzi (1986), calciatore.

    Edited by PatriziaTeresa - 11/3/2015, 19:45
     
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