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Padova

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    Padova

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    - Info -

    Padova (Pàdova, Pàdoa o Pàoa in veneto, Patavium in lingua latina) è un comune italiano di 210 494 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Veneto.

    È il terzo comune della regione per popolazione (preceduto da Venezia e Verona) ed il più densamente popolato.La città di Padova è stata definita "capitale della pittura del Trecento" dal critico d'arte Vittorio Sgarbi: le testimonianze pittoriche del XIV secolo - tra tutte, il ciclo di Giotto alla Cappella degli Scrovegni - la rendono nodo cruciale negli sviluppi dell'arte occidentale. Lo splendore artistico trecentesco fu uno dei frutti del gran fervore culturale favorito dalla signoria dei Carraresi che resero Padova uno dei principali centri del preumanesimo. A Padova, tra il XIV secolo ed il XV secolo si sviluppò in concomitanza con Firenze una imponente corrente culturale votata all'antico che tramuterà nel Rinascimento padovano, che influenzerà la compagine artistica dell'intera Italia settentrionale del Quattrocento. Dal 1222 è sede di una prestigiosa università che si colloca tra le più antiche del mondo.
    Sede vescovile a capo di una delle diocesi più estese ed antiche d'Italia è universalmente conosciuta anche come la città del Santo, appellativo con cui viene chiamato a Padova sant'Antonio, il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona nel 1195, che visse in città per alcuni anni e vi morì il 13 giugno 1231. I resti del Santo sono conservati nella Basilica di Sant'Antonio, importante meta di pellegrinaggio della cristianità e uno dei monumenti principali cittadini. Antonio è uno dei quattro santi patroni della città con Giustina, Prosdocimo e Daniele. A Padova si venerano pure le importanti reliquie di san Luca, san Mattia e san Leopoldo Mandić. Nel 1829, Padova fu la sede del primo Convitto Rabbinico, importante istituzione dell'ebraismo italiano.Da Padova deriva la celebre forma di danza "pavana".
    Nel 1524, a Padova fu costruito per la prima volta dopo l'età classica uno spazio interamente dedicato alle rappresentazioni teatrali, la Loggia Cornaro. La bisbetica domata, commedia di William Shakespeare, è ambientata a Padova.

    Geografia fisica

    Territorio

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    Mappa di Padova e dei suoi quartieri
    Padova è collocata all'estremità orientale della Pianura Padana, circa 10 km a nord dei Colli Euganei e circa 20 km a ovest della Laguna di Venezia. Il territorio comunale si sviluppa su 92 km² interamente pianeggianti e solcati da vari corsi d'acqua, che hanno dato nei secoli la forma e la protezione alla città.
    La città poggia su un terreno composto di materiali fini e limoso-sabbiosi, mentre i sedimenti ghiaiosi sono rari. La distribuzione dei vari livelli stratigrafici è molto irregolare a causa delle frequenti divagazioni e variazioni che i corsi dei suoi fiumi hanno subito durante l'ultima era geologica (si veda per esempio la rotta della Cucca). A ovest della città, nelle aree rurali del quartiere Montà sono ben visibili vari paleoalvei del fiume Brenta.

    Confina:
    • a nord con Cadoneghe, Limena, Vigodarzere, Villafranca Padovana
    • a est con Legnaro, Noventa Padovana, Saonara, Vigonovo, Vigonza
    • a ovest con Abano Terme, Rubano, Selvazzano Dentro
    • a sud con Albignasego, Ponte San Nicolò

    Le vie d'acqua

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    Veduta dal Ponte delle Torreselle
    La città è nata e si è sviluppata all'interno dei bacini idrografici dei fiumi Brenta e Bacchiglione, che hanno fortemente condizionato il tessuto urbano e presentano scorci suggestivi in molti angoli della città).
    In passato, tali corsi d'acqua erano fondamentali per l'economia cittadina, in particolar modo per la presenza di numerosi mulini e per la loro funzione commerciale, secondariamente per congiungere tramite barche la città con la vicina Venezia e gli altri centri della provincia di Padova. Inoltre, i canali hanno rappresentato a lungo un valido complemento delle opere di fortificazione della città. Le opere di ingegneria fluviale che si sono susseguite nel corso dei secoli, soprattutto per impulso del Magistrato alle Acque della Repubblica di Venezia, hanno permesso di ridurre il rischio di esondazioni che interessano il tessuto urbano della città; gli ultimi grandi lavori risalgono però all'Ottocento. L'attuale complesso sistema di collegamenti e chiuse tra i canali cittadini è in grado di gestire e far defluire onde di piena anche significative, senza gravi pericoli per la città. Le aree a rischio, solo in presenza di piene di dimensioni eccezionali, sono la zona sud-orientale di Terranegra (il cui nome deriva dalle esondazioni a cui era spesso soggetta nei secoli passati), e quella sud-occidentale di Paltana.

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    Canale in riviera San Benedetto
    I corsi d'acqua cittadini principali sono:
    • Brenta, che ha origine dai laghi di Levico e Caldonazzo, e delimita il quartiere Nord dai comuni limitrofi.
    • Bacchiglione, che nasce dalle risorgive tra Dueville e Villaverla in provincia di Vicenza; dopo aver ricevuto a Tencarola le acque del Brenta tramite il canale Brentella, entra in città al Bassanello da ovest dove si divide in tre tronchi:
    • Canale di Battaglia, canale artificiale del XII secolo che si distacca dal fiume Bacchiglione in località Bassanello (nella periferia meridionale della città) per dirigersi verso i centri a sud della provincia, ricongiungendosi poi attraverso una rete di canali con il tratto finale del fiume.
    Canale Scaricatore, che volge verso est convogliando all'esterno della città la maggior parte delle acque del fiume. Fu costruito dal governo austriaco nel 1830, su un progetto della repubblica Serenissima, per regolamentare le piene del fiume e rimaneggiato nell'anno 1920.
    • Tronco Maestro che scorre verso nord costeggiando il centro storico ad ovest e a nord fino alle Porte Contarine; fungeva da canale difensivo per il lato nord-ovest delle mura duecentesche. Era utilizzato soprattutto per la navigazione.
    • Naviglio Interno, che si dirama dal Tronco Maestro, attraversa il centro storico a sud e ad est, seguendo quello che era il percorso del Medoacus e si ricongiunge con il ramo principale alle Porte Contarine. Era utilizzato soprattutto per alimentare i mulini e se ne distaccano diversi canali secondari, tra i quali il canale di Santa Chiara che esce dalla città verso sud-est per ricongiungersi poco oltre con il canale Piovego.
    • Canale Piovego, che ha origine dalla confluenza del Tronco Maestro e del Naviglio Interno presso le Porte Contarine e prosegue verso il Brenta e Venezia, delimitando a nord le mura cinquecentesche.

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    Le Porte Contarine
    Canale Brentella, scavo del XIV secolo nell'attuale periferia ovest di Padova, che porta al Bacchiglione le acque del Brenta.
    A partire dagli anni cinquanta, le opere di interramento dei canali cittadini, in particolar modo del Naviglio Interno (oggi Riviera Ponti Romani), ne hanno decretato un lungo periodo di abbandono ed hanno alterato irreparabilmente lo stretto connubio tra Padova e le sue acque. È solo negli anni novanta che si è assistito ad un recupero delle vie d'acqua cittadine, ora percorse nuovamente da imbarcazioni; nei primi anni del terzo millennio sono stati eseguiti lavori volti a promuovere il turismo fluviale.

    Le aree verdi
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    L'orto Botanico patrimonio
    dell'UNESCO
    Secondo dati del 2005, la città di Padova può vantare 2.512.945 m² di verde pubblico, di cui 1.680.939 m² di verde attrezzato (compresi i parchi-giochi per bambini, le piste ciclabili, i campi polivalenti ecc.), che corrispondono a 11,91 m² di verde per abitante e al 2,69% della superficie comunale. Nel 2006 Padova ha vinto il primo premio La città per il verde, assegnato in occasione della manifestazione Euroflora 2006 svoltasi a Genova.
    Tra gli spazi verdi spicca l'Orto Botanico, patrimonio UNESCO ed il Parco Treves de Bonfili progettato da Giuseppe Jappelli.

    Clima

    La città presenta un clima tendenzialmente subcontinentale tipico della pianura padana, mitigato dalla vicinanza al Mar Adriatico. Dal punto di vista legislativo, il comune di Padova ricade nella Fascia Climatica E con 2383 gradi giorno, quindi il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. Tuttora, per i dati climatici si fa riferimento alla stazione meteorologica dell'Orto Botanico, una di quelle da cui l'ARPAV raccoglie le informazioni inerenti al meteo urbano (l'altra si trova a Legnaro, fuori dei confini comunali). Le temperature di seguito riportate fanno riferimento ai dati relativi al periodo che va dal 1951 al 2000; da considerare che la stazione dell'Orto Botanico è situata nel pieno centro della città e non in una periferia scarsamente urbanizzata.A Padova si registrano anche temperature molto basse, in particolare nel periodo che va dalla metà di dicembre alla metà di gennaio, dovute per lo più a masse di aria fredda sub-polare provenienti da nord (Scandinavia) o da est (Est europeo e Balcani) che portano talvolta abbondanti precipitazioni nevose. Il triangolo Padova-Vicenza-Rovigo è la zona più nevosa della pianura veneta, con una media nivometrica annua storica per Padova e provincia che oscilla tra 10 e 30 centimetri, 15–20 cm in città; media inferiore a diverse zone del nord-ovest e dell'Emilia, ma maggiore rispetto a Liguria e ad altre zone pianeggianti del nord-est (Venezia, Verona, Udine).
    La città soffre del problema del surriscaldamento urbano ed il centro annovera valori superiori alla provincia anche di due gradi; spesso la neve che cade in provincia (con accumulo minimo), verso il centro si trasforma in nevischio. È presente il fenomeno dell'inversione termica, con temperature diurne non superiori ai 3 gradi ed a volte inferiori agli 0 °C nelle frequenti giornate nebbiose; negli ultimi anni il perdurare della nebbia anche durante il giorno è meno frequente, a differenza della Bassa Padovana, del Rodigino e dell'Emilia. Negli anni settanta e soprattutto nei novanta del XX secolo, la media nivometrica di Padova è calata, mentre negli anni sessanta, ottanta e nel decennio dal 2001 al 2010 si sono registrati valori maggiori; i record del XX secolo di accumulo nevoso per la città si verificarono nel 1956 e nel 1985 con 55 cm.
    Nell'inverno padovano vi sono giornate in cui la temperatura nelle ore più calde arriva a 12 gradi, e si ha una repentina caduta con valori intorno allo zero al calar della sera, con una notevole escursione termica. L'esposizione alle correnti di bora e l'innevamento del suolo possono invece portare a temperature più rigide, con diversi gradi sotto lo zero di notte, e attorno allo zero anche in pieno giorno. Il record assoluto è rappresentato dai -19.8 °C registrati presso l'aeroporto nel gennaio 1985. Molto più rigido e nevoso era il clima invernale tra i secoli XVII e XIX, quando la neve permaneva a lungo al suolo, e le giornate "di ghiaccio" (cioè sempre sotto gli 0 °C nelle 24h) erano piuttosto frequenti.
    Le estati sono calde e afose ma raramente insopportabili, benché negli ultimi anni si siano avuti picchi di calore che, per intensità e durata, hanno avvicinato o battuto i record storici. La temperatura più alta fu registrata all'Orto Botanico nell'agosto 2003 con +39.8 °C.
    A tal proposito vengono riportati i dati meteorologici principali riferiti al periodo 2000-2012 (stazione di Padova Orto Botanico). I suddetti dati sono stati resi disponibili nel servizio GIS della Regione Veneto.
    Frequentemente la città è soggetta a temporali estivi, che allo scontro di masse d'aria diverse (fronti freddi che interrompono la calura) possono diventare violenti, con grandinate e forti colpi di vento. Fra le diverse trombe d'aria che si sono verificate, particolari furono quella distruttiva dell'agosto 1756 e quella che sfiorò la città per poi investire Venezia nel settembre 1970.
    La primavera e l'autunno sono stagioni di passaggio, per loro natura incerte e spesso turbolente. Sono generalmente le stagioni più piovose (la più secca è l'inverno) e presentano forti differenze termiche da mese a mese. Se marzo e novembre possono presentarsi come mesi invernali, con gelate e nevicate, ad aprile ed ottobre si possono anche godere i primi/ultimi caldi (pur se raramente ed a livelli gradevoli, non fastidiosi come l'afa estiva); mentre maggio e settembre hanno caratteristiche nettamente più vicine all'estate, specialmente per quanto riguarda il primo mese autunnale, mentre l'ultimo mese primaverile è più frequentemente perturbato.

    Le origini del nome

    L'etimologia del toponimo è incerta, ma è evidente l'assonanza con l'antico nome del Po (Padus). Vi si potrebbe riconoscere la radice indoeuropea pat-, in riferimento forse ad un luogo pianeggiante ed aperto, contrapposto alle vicine zone collinari (in latino da questa radice deriva la parola "patera" che sta appunto per "piatto"), a cui si deve aggiungere un ulteriore suffisso "-av" (come nel fiume Timavo), di antica origine venetica, indicante appunto la presenza di un fiume, appunto il Brenta-Medoacus. Inoltre la terminazione "-ium", nel nome romano Patavium, indica la presenza di più villaggi poi unificatisi. (R. Mambella)

    Storia

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    La cosiddetta Tomba di Antenore
    Insediamenti preistorici sono stati accertati dall'archeologia, già a partire dall'XI secolo a.C. - X secolo a.C., topograficamente in corrispondenza dell'odierno centro di Padova. La leggenda narra che la fondazione di Padova sia avvenuta nel 1132 a.C. per opera di Antenore, un principe troiano scampato alla distruzione di Troia; ma è noto come tale leggenda tragga forse origine da un falso storico, opera di Tito Livio, per assimilare la propria città a Roma.

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    Foto di Padova con indicato il corso
    del Medoacus, le vie romane
    e le mura cittadine
    Rappresentando uno dei principali centri della cultura paleoveneta, l'antica Padova sorse all'interno di un'ansa del fiume Brenta (durante l'antichità chiamato Medoacus Major) che allora (probabilmente fino al 589) scorreva nell'alveo dell'odierno Bacchiglione (al tempo denominato Medoacus Minor o Edrone), entrando in città nei pressi della attuale Specola.
    Già a partire dal 226 a.C. gli antichi patavini strinsero un'alleanza con Roma contro i Galli Cisalpini, alleanza poi confermata più volte, in particolare al tempo della Battaglia di Canne (216 a.C.) e della guerra sociale (91 a.C.), quando Padova e altre città transpadane combatterono al fianco dei romani. Dal 49 a.C. divenne un municipium romano, e in età augustea entrò a far parte della X Regio, della quale costituiva uno dei centri più importanti. Durante l'epoca imperiale la città divenne molto ricca grazie alla lavorazione delle lane provenienti dai pascoli dell'altopiano di Asiago. Dalla città passavano (o partivano) numerose strade che la congiungevano con i principali centri romani dell'epoca: la via Annia che la congiungeva con Adria e Aquileia, la via Medoaci che portava alla Valsugana e all'altopiano di Asiago, la via Astacus che la congiungeva con Vicentia, la via Aurelia che portava ad Asolo, la via Aponense che la collegava ai centri termali dei Colli Euganei. Sia a nord che a sud della città vi erano estese centuriazioni. In epoca romana, Padova fu patria di Tito Livio, insigne storico romano (nello stesso periodo, diede pure i natali ai letterati: Gaio Valerio Flacco, Quinto Asconio Pediano, Trasea Peto, di cui vi è ancora ricordo nella toponomastica cittadina).
    Nel periodo delle invasioni barbariche fu più volte devastata, prima dagli Unni nel 452-453, poi nel 601 dai Longobardi di Agilulfo, e infine dagli Ungari nell'899.
    Nel Basso Medioevo Padova si distinse come Libero comune, partecipando alla Lega Veronese e alla Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa. A questo periodo risale la fondazione dell'Università (1222), una delle più antiche d'Italia. Fu poi dominata, a partire dal 1318, dalla signoria dei Carraresi, fino alla conquista da parte della Repubblica di Venezia, avvenuta nel 1405 a seguito della guerra di Padova.

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    Monumento equestre
    al Gattamelata

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    Porta Altinate vista
    dall'omonima
    Contrada

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    Resti di una parete
    del vecchio anfiteatro
    romano.
    Nei successivi quattro secoli Padova, pur perdendo importanza politica, poté godere della pace e della prosperità assicurata dalla signoria veneziana, nonché della libertà garantita alla sua Università, che richiamò studenti ed insegnanti da tutta Europa, divenendo uno dei maggiori centri dell'aristotelismo e attirando numerosi ed illustri intellettuali, come Galileo Galilei. Nel 1509, durante la guerra della Lega di Cambrai, Padova dovette subire un terribile assedio, che fu però respinto. Dopo lo scampato pericolo, la Serenissima procedette ad opere di fortificazione, costruendo la cinta muraria che ancora oggi presenta gran parte dell'aspetto originale.
    Caduta la Serenissima (1797), la città fu ceduta da Napoleone Bonaparte all'Austria. Dopo una breve parentesi all'interno del Regno d'Italia napoleonico, entrò a far parte nel 1815 del Regno Lombardo-Veneto asburgico. L'8 febbraio 1848 vide un'insurrezione contro il dominio austriaco, guidata in particolare dagli studenti universitari. Padova entrò a far parte del Regno d'Italia solo nel 1866, in seguito alla terza guerra di indipendenza.
    Nel corso della prima guerra mondiale, la città era il quartier generale delle forze militari italiane. Merita un cenno il fatto che l'ardimentosa (e pacifica) impresa del Volo su Vienna, di dannunziana memoria, prese le mosse dalle vicinanze di Padova (Castello di San Pelagio in comune di Due Carrare, 9 agosto 1918). Nei pressi della città, a Battaglia Terme il castello di Lispida fu adibito a residenza del re Vittorio Emanuele III. A Villa Giusti (in località Mandria di Padova) fu firmato l'armistizio che pose termine al conflitto.
    Nella seconda guerra mondiale Padova fu un importante centro della resistenza contro il nazifascismo. Numerosi studenti e insegnanti universitari parteciparono alla lotta partigiana, a cominciare dallo stesso rettore Concetto Marchesi. Per questo motivo l'Università degli Studi di Padova fu premiata (unica università italiana a ricevere tale onorificenza) con la medaglia d'oro al Valor Militare.
    Gli anni dal dopoguerra ad oggi sono stati per Padova di continuo sviluppo urbanistico ed economico grazie anche alla collocazione geografica, al centro di importanti vie di comunicazione favorevoli per industrie e servizi. La crisi sociale e politica degli anni settanta vide però il polarizzarsi delle tensioni in vicende spesso collegate all'estremismo di frange della comunità studentesca della città. Padova infatti fu la città dove organizzazioni come Potere Operaio e Autonomia Operaia furono più forti, insieme a Roma e Bologna. Questi movimenti a forte componente studentesca nacquero sotto l'egida di insigni professori della facoltà di Scienze politiche quali Antonio Negri. Inoltre proprio a Padova le Brigate Rosse misero a segno il loro primo delitto rivendicato con l'attacco alla sede dell'MSI nel 1974. A Padova agirono anche organizzazioni eversive neofasciste come Ordine Nuovo e probabilmente ebbe numerosi legami con questa città anche l'organizzazione Rosa dei venti.
    La città oggi sta vivendo importanti cambiamenti urbanistici, con la costruzione di nuovi moderni edifici direzionali e residenziali e con un profondo rinnovo della viabilità cittadina, articolatasi negli ultimi anni intorno alla complessa realizzazione del metrobus.

    Monumenti e luoghi d'interesse
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    <b>Monumento di Daniel Libeskind

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    Una suggestiva veduta
    notturna da Piazza dei Signori
    verso il Palazzo del Capitanio
    L'apparato monumentale (nella più vasta accezione) del contesto urbano, quale oggi si offre all'osservazione del visitatore, testimonia largamente le varie fasi della vicenda storica patavina.
    Se, difatti, non è più presente alcuna traccia delle (supposte) origini preistorico-leggendarie, ogni altra fase cronologica ha lasciato tangibili manifestazioni in altrettanti luoghi salienti e caratteristici, a partire dall'Arena romana, passando per le varie cinte murarie, torri medievali, palazzi di età signorile, chiese ed altri luoghi di culto (cristiani e non), edifici simbolici del potere civile, templi della cultura (il Bo, l'Orto botanico..), fino ad espressioni di architettura d'avanguardia (quali, ad esempio, il monumento di Daniel Libeskind ai caduti delle Torri Gemelle di New York, o la Torre Net): tutti capisaldi urbanistici che verranno analizzati e descritti in prosieguo e/o nella voce specifica testé richiamata, oltre che nella voce Storia di Padova.

    Città murata

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    Mappa di Padova del 1700
    La città dal periodo medievale in poi ha avuto tre cerchie di mura succedutesi nel tempo.La prima cerchia, costruita tra il 1195 e il 1210, è quella delle mura cosiddette "comunali" perché eretta durante il periodo del libero comune padovano. Essa cingeva la parte più centrale della città, la cosiddetta "insula" poiché interamente circondata da canali (oggi in parte scomparsi). Di questa cerchia restano tre porte: due di esse ancora oggi transitabili (porta Molino, porta Altinate, porta della Cittadella Vecchia) mentre una terza fu inglobata nel Trecento nelle strutture del Castelvecchio. Inoltre rimangono numerosi tratti della cinta muraria lungo l'antico percorso, spesso inglobati tra costruzioni moderne.
    Nel corso del Trecento, con l'espandersi delle aree urbanizzate furono realizzate, in vari momenti, le mura cosiddette "carraresi" perché costruite in gran parte durante la signoria dei Da Carrara. Di queste mura restano pochissimi resti visibili in alzato, e sono perlopiù inglobate in altre costruzioni e fortificazioni rinascimentali. Queste mura di stampo ancora medievale resistettero, con opportuni adattamenti, all'assedio che Padova subì nel 1509 ad opera delle truppe della lega di Cambrai.
    In seguito a questo assedio la Serenissima decise di dotare la città di una nuova cerchia di mura adatta a resistere all'introduzione dell'artiglieria nelle tecniche di guerra. I lavori iniziarono nel 1513 per andare avanti circa fino alla metà del XVI secolo. Questa cerchia è ancora esistente quasi per intero seppur in diversi stati di conservazione a seconda dei vari tratti. Il suo perimetro è di circa 11 chilometri, con 20 bastioni e 6 porte (sulle 8 originarie). Queste mura sono solitamente denominate "veneziane" o "rinascimentali".

    Luoghi di culto

    Tra i luoghi di culto cattolici, primeggia la basilica cattedrale di santa Maria Assunta sede della diocesi di Padova, ma ancora più la pontificia basilica di sant'Antonio, santuario internazionale e tra le principali mete del turismo religioso al mondo. Spicca poi la basilica di Santa Giustina, abbaziale, contenitore di insigne reliquie. Gli edifici romanici di santa Sofia di san Nicolò ed il Battistero, le chiese gotiche degli Eremitani, di santa Maria dei Servi, di San Francesco Grande. Le chiese dello Scamozzi, San Gaetano e Ognissanti. La grande basilica del Carmine e il santuario di San Leopoldo.

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    Ingresso della Sinagoga di Padova
    La Sinagoga di Padova, situata nella zona centrale del Ghetto (adiacente alle piazze) con gli antichi cimiteri ebraici - situati nella contrada Savonarola - testimoniano la vivace attività della comunità giudaica nella città

    Palazzi
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    Il Palazzo comunale
    da piazza delle Erbe

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    Caffè Pedrocchi
    • Palazzo Comunale, municipio cittadino, di cui fa parte il Palazzo della Ragione.
    • Palazzo del Bo, sede storica dell'università
    • Loggia Amulea
    • Loggia e Odeo Cornaro
    • Loggia dei Carraresi
    • Caffè Pedrocchi, il "caffè senza porte"
    • Loggia della Gran Guardia
    • Palazzo Liviano, sede della facoltà di lettere e filosofia dell'Università
    • Palazzo Zabarella, sede di mostre ed eventi culturali
    • Palazzo Zuckermann
    • Palazzo Maldura, altra sede storica della facoltà di lettere e filosofia dell'Università
    • Palazzo del Monte di Pietà in piazza del Duomo, attuale sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
    • Palazzo Cavalli alle Porte Contarine, sede della scuola di ingegneria, del dipartimento di geoscienze e di istituti dell'Università
    • Palazzo Colpi
    • Palazzo Cavalli
    • Palazzo San Gaetano, sede dell'omonimo centro culturale
    • Palazzo Papafava dei Carraresi, che nel periodo della Repubblica di Salò divenne sede del Ministero dell'Educazione Nazionale

    Portici

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    Uno scorcio dei portici
    nel centro cittadino
    Uno dei motivi di orgoglio dei padovani è costituito dai portici, sono disseminati ovunque nel centro cittadino ed hanno uno sviluppo complessivo di circa 12 km, fissando Padova al secondo posto nel mondo, dietro a Bologna, per il più alto coefficiente tra i chilometri di strade e quelli dei portici. La tradizione di costruire in città usufruendo di tale soluzione architettonica è antica, vi sono portici in stile romanico, gotico, rinascimentale, neoclassico e moderno. Rendono possibile l'attraversamento dell'intero centro storico al riparo dalla pioggia e dal sole.
    Originariamente lo sviluppo totale era di oltre 20 km. Dopo che Padova dovette soccombere a Venezia e diventare parte della sua repubblica (1405), le famiglie nobili eliminarono segmenti di porticati per dare risalto alle facciate dei loro palazzi.

    Altri monumenti
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    Vista del Prato della Valle
    e dell'Abbazia di Santa Giustina

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    Chiostro dei musei civici

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    Cappella degli Scrovegni
    • Prato della Valle
    • Orto botanico
    • Tomba di Antenore
    • Castello e Specola
    • Arco Vallaresso
    • Giardini dell'Arena

    Musei
    Musei civici di Padova- il circuito che va sotto questo nome comprende:
    nel complesso degli Eremitani:

    • Sala multimediale della cappella degli Scrovegni, per una visita virtuale dei celebri affreschi giotteschi
    • Museo archeologico, con reperti di epoca pre-romana, romana, egizia, greca, etrusca ed italiota
    • Museo d'arte medievale e moderna, con dipinti di Giotto, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Tiepolo
    Palazzo Zuckermann, che a sua volta ospita:
    • Museo di arte applicata
    • Museo Bottacin
    • Museo archeologico ambientale delle acque del padovano
    • Museo del Risorgimento e dell'età contemporanea
    • Museo diocesano di arte sacra
    • Museo dell'internato ignoto (presso l'omonimo tempio)
    • Museo della terza armata
    • Museo delle antiche strumentazioni (istituto tecnico Belzoni-Boaga)
    • Museo al Santo
    • Oratorio di San Michele (vedi alla voce Monumenti di Padova, seconda sezione)
    • Ponte di San Lorenzo
    • Museo delle macchine "Enrico Bernardi"
    • Museo di storia della medicina e della salute nell'ospedale di San Francesco Grande.
    • Museo del marinaio d'Italia
    • Museo di zoologia
    • Museo di storia della fisica
    • Museo di mineralogia e petrografia e paleontologia
    • Museo del precinema (collezione Minici Zotti)
    • La specola e l'adiacente castello di Ezzelino e Torlonga.
    • Palazzo Zabarella
    • Museo di scienze archeologiche e d'arte
    • Piano nobile del Caffè Pedrocchi
    • Esapolis, insettario
    • Museo della Medicina

    Teatri
    Padova ha sempre ospitato figure teatrali di livello internazionale. Le sale teatrali sono numerose e ogni anno vengono messi in scena centinaia di spettacoli.

    I teatri padovani sono sparsi per tutta la città; quelli principali sono:
    • Teatro Verdi
    • Gran Teatro Geox
    • Teatro del Seminario Vescovile (da poco restaurato)
    • Teatro Antonianum
    • Teatro Don Bosco
    • Teatro Ai Colli
    • Teatro Maddalene
    • Piccolo Teatro
    • Teatro Abano Terme, nel comune omonimo

    Eventi
    Padova è da sempre meta di molti visitatori che si recano nella città del Santo per i numerosi avvenimenti che si susseguono tutto l'anno.
    Tra i più rilevanti si annoverano:
    Padova Vintage Festival in settembre presso il centro Culturale San Gaetano
    • La "Settimana della cultura scientifica e tecnologica", che si svolge da marzo ad aprile.
    • La "Maratona di Sant'Antonio", in aprile. Essa ripercorre negli ultimi 18 chilometri la strada che sant'Antonio morente, a bordo di un carro trainato da buoi, fece il 13 giugno 1231, partendo da Camposampiero per arrivare all'Arcella.
    • Fiera campionaria, in maggio: è la più grande rassegna intersettoriale del Nord Est, raggiunta da più di duecentocinquantamila visitatori. Sono presenti mille espositori raggruppati in cinque settori: arredamento, enogastronomico, turismo, tempo libero, artigianato.
    • Rievocazione del Transito di sant'Antonio, sera del 12 giugno. La rievocazione storica in costume vuole celebrare l'ultimo viaggio di sant'Antonio: egli infatti dimorava a Camposampiero quando percepì che la sua vita terrena volgeva al termine, chiese dunque di essere trasportato verso l'amata Padova per esalare l'ultimo respiro. Steso su un carretto trainato dai buoi, non riuscì però a raggiungere le porte della città e venne ricoverato presso l'allora convento francescano di Santa Maria de' Cella (la leggenda vuole che sia stato fondato da san Francesco in persona), dove morì (il luogo dove spirò il santo si trova oggi all'interno del Santuario di Sant'Antonio d'Arcella). La rievocazione storica del transito parte da Piazza Azzurri d'Italia, prosegue lungo via Tiziano Aspetti, viale Arcella e termina presso il santuario di Sant'Antonio d'Arcella; un concerto di campane di tutte le chiese di Padova precede la messa.
    • Festa di Sant'Antonio, 13 giugno. Dopo una solenne messa celebrata nel mattino dal vescovo nella basilica, nel pomeriggio segue una seconda messa solenne, celebrata dal padre provinciale dei Frati Minori Conventuali, dopo la quale la reliquia del mento del Santo, preceduta dalla statua, è portata in processione per le vie del centro città, seguita da una sfilata delle confraternite con i rispettivi gonfaloni, e dalle autorità. La processione si snoda lungo le principali vie del centro storico secondo il seguente percorso: piazza del Santo, via del Santo, via San Francesco, via Roma, via Umberto I, Prato della Valle, via Beato Luca Belludi, Piazza del Santo. Terminano l'evento il discorso del Sindaco e la Benedizione con la reliquia del Dito del Santo.
    • "Sherwood Festival", in giugno-luglio; Radio Sherwood, una radio indipendente padovana, dà vita allo Sherwood Festival, importante evento cittadino della durata di un mese. Sul palco si avvicendano importanti gruppi musicali della scena alternativa italiana ed internazionale.
    nel 2005 e nel 2006 si è svolta la Notte bianca in giugno (all'inizio dell'estate) e dicembre (in occasione del Natale).
    • "Padova Pride Village", il "gay village del nord-est", evento aperto a tutti organizzato a partire dal 2008 dal circolo Arcigay Tra l'altro Padova, nel quale si succedono eventi musicali, rassegne teatrali e cinematografiche e dibattiti, oltre alla consueta attività da discoteca. Si svolge tra i mesi di luglio ed agosto.
    • "Villeggiando" in luglio e agosto; eventi e spettacoli nella più suggestive ville e piazze padovane.
    • "Padova grand prix" e "World country roller marathon" in settembre. La competizione mondiale di pattinaggio a rotelle.
    • Premio Biennale Internazionale di Architettura "Barbara Cappochin"
    • Rievocazioni storiche, in settembre: rievocazioni storiche in costume nelle cittadine murate di Montagnana, Monselice, Montegrotto Terme e Cittadella.

    Persone legate a Padova

    Personaggi storici

    • La poetessa Vittoria Aganoor, di origini armene ma naturalizzata italiana, visse a Padova i suoi anni giovanili e qui ebbe a maestro il poeta Giacomo Zanella, che per breve tempo resse la cattedra di Professore in Letteratura presso l'Università di Padova.
    • William Shakespeare compose ed ambientò a Padova La bisbetica domata (The Taming of the Shrew) e definì la città euganea "Culla delle Arti".
    • Galileo Galilei ebbe a Padova la Cattedra presso l'Università e qui rimase per più di un decennio. A Padova inventò e costruì il primo cannocchiale con cui redasse il primo trattato sulla volta celeste. La sua casa è ancora esistente nella via omonima. Il suo osservatorio non è nella medievale torre dal nome "Specola" come di solito si creda. La specola, all'epoca di Galileo, era ancora una torre del castello dei Carraresi. Galileo osservava il cielo dall'attuale Porta Molino, come ricorda una targa ivi riposta. La Specola è oggi sede del dipartimento di astronomia dell'università. Nel 2009 ricorrono i 400 anni dalla scoperta del Cannocchiale e a Padova si svolgono numerose manifestazione per l'Anno Galileiano.
    • Francesco Petrarca Nel giugno del 1359 per sfuggire la peste abbandonò Milano per Padova. Petrarca, dopo alcuni brevi viaggi, accolse l'invito di Francesco da Carrara e si stabilì a Padova fino alla morte nell'antico borgo di Arquà Petrarca.
    • Ippolito Nievo Famoso scrittore italiano, che creò il capolavoro della letteratura italiana prima della unità.
    • Bruno da Longobucco, Medico e chirurgo, cofondatore dell'Università e primo magister.
    • Dante Alighieri che soggiornò a Padova per alcuni anni, come è testimoniato da una lapide - ancora oggi visibile - posta sulla facciata della casa in cui passò gli anni sul suolo patavino, ovvero in Piazza Antenore
    • Giulia Bigolina, scrittrice nata probabilmente a Padova

    Compositori e musicisti
    • Francesco Patavino detto Santacroce, compositore, uno dei primi ad usare la tecnica del coro spezzato (stile policorale). Nacque in contrà Santa Croce, dove prese il nome.
    • Francesco Antonio Vallotti, compositore, teorico ed organista, maestro di cappella presso la Basilica di Sant'Antonio.
    • Giovanni Benedetto Platti, compositore, violoncellista, clavicembalista.
    • Barbara Strozzi, celebre compositrice, cantante del Seicento.
    • Marchetto da Padova, compositore e teorico, promotore del movimento dell'Ars Nova, fondatore della cappella musicale della Cattedrale, la prima istituita al mondo.
    • Gaspare de Albertis, compositore e polifonista, promotore dello stile policorale.
    • Bartolomeo Cristofori, cembalista inventore del Pianoforte. Tra il 1698 e il 1700 inventò il Gravicembalo con il piano e il forte (successivamente chiamato fortepiano), strumento precursore del pianoforte, sostituendo, nel clavicembalo, al meccanismo dei salterelli quello dei martelletti con lo scappamento, in modo da variare l'intensità del suono a seconda della pressione del tasto.
    • Wolfgang Amadeus Mozart compose per la "stagione quaresimale" di Padova del 1771 la Betulia Liberata (K 118), un oratorio su libretto di Pietro Metastasio.
    • Bertoldo Sperindio, compositore ed organista presso la Cattedrale.
    • Antonio Calegari, compositore e maestro di cappella presso la Basilica di Sant'Antonio.
    • Arrigo Boito, autore del celebre Mefistofele.
    • Jhoannes Ciconia, maestro di cappella e canonico della Cattedrale.
    • Giacomo Facco, violinista e compositore, maestro di musica dei reali di Spagna nella prima metà del Settecento.
    • Annibale Padovano, celebre compositore ed organista del Cinquecento
    • Oreste Ravanello, organista e maestro di cappella presso la Basilica di Sant'Antonio.
    • Gaetano Valeri, organista e maestro di cappella presso la Cattedrale.
    • Costanzo Porta, celebre compositore del Cinquecento, fu maestro di cappella alla Cattedrale e alla Basilica di Sant'Antonio.
    • Giuseppe Tartini, violinista e compositore, maestro di concerto alla Basilica di Sant'Antonio.
    • Luigi Bottazzo, organista e compositore, maestro di cappella presso la Cattedrale.
    • Stefano Landi, compositore romano fu a servizio del vescovo Marco Cornaro per cui compose la raccolta di madrigali data alle stampe nel 1619.
    • Baldassarre Donato, compositore e maestro di cappella della Cattedrale.
    • Giulio Cesare Martinengo, compositore e maestro di cappella della Cattedrale.
    • Giovanni Battista Mosto, allievo di Claudio Merulo e maestro di cappella presso la Cattedrale.
    • Giovanni Tebaldini, compositore e maestro di cappella alla Basilica di Sant'Antonio.
    • Guillaume Dufay, compositore autore della messa per l'inaugurazione dell'altare della Basilica di Sant'Antonio.
    • Agostino Steffani, vescovo e compositore. Cantore alla Cappella Antoniana. A Padova fu apprezzato da Ferdinando Maria di Baviera.

    Pittori e scultori
    • Achille Astolfi, pittore e incisore.
    • Alberto Biasi, pittore.
    • Umberto Boccioni, pittore e scultore futurista.
    • Giovanni Bonazza, capostipite di un importante famiglia di scultori veneti, nato a Venezia ma trasferitosi con la famiglia a Padova.
    • Lorenzo Canozi, pittore, intarsiatore e prototipografo padovano.
    • Paolo De Poli, artista, desiger e pittore.
    • Donatello, scultore fiorentino, attivo a Padova a metà Quattrocento.
    • Vincenzo Gazzotto, pittore.
    • Giotto operò a Padova per lunghi anni tanto da farne la Capitale dell'Affresco. Nella città sono infatti conservate le sue maggiori opere. La Cappella degli Scrovegni è considerata il Capolavoro di Giotto per eccellenza.
    • Andrea Mantegna, pittore, scultore. Nato a Isola di Carturo a nord di Padova.
    • Giuseppe Miotello, pittore.
    • Piero Perin, scultore.
    • Augusto Sanavio, scultore.
    • Francesco Squarcione, pittore.
    • Stefano da Ferrara, pittore ferrarese attivo nella seconda metà del Trecento a Padova nella Basilica di Sant'Antonio.
    • Ugo Valeri, pittore e illustratore, esponente della Scapigliatura.

    Contemporanei
    • L'ex presidente della Repubblica, cittadino onorario di Padova, Giorgio Napolitano, è stato allievo del liceo classico patavino Tito Livio.
    • Il matematico padovano Giuseppe Colombo, collaboratore - fra l'altro - della NASA, onorò a sua volta la propria città. L'ESA gli ha dedicato la missione BepiColombo, il cui lancio è previsto nel 2016, volta all'esplorazione di Mercurio e considerata di grande rilievo dall'ente spaziale europeo.
    • La scultrice Rabarama vive e lavora a Padova dal 1990[82]
    • L'artista Tobia Ravà.

    Persone native di Padova
    • Sabino Acquaviva, sociologo, giornalista, scrittore.
    • Massimo Alberini, giornalista, scrittore
    • Francesco Ferdinando Alfieri, trattatista e scrittore del XVII secolo.
    • Toni Andreetta, regista.
    • Tiziano Aspetti, (scultore)[83].
    • Luca Bastianello, attore.
    • Giovanni Battista Belzoni, esploratore e pioniere dell'archeologia.
    • Arrigo Boito, compositore, musicista, librettista di Giuseppe Verdi. (Padova, 24 febbraio 1842 - Milano, 10 giugno 1918)
    • Novella Calligaris, nuotatrice e giornalista (primo italiano/a a vincere per il nuoto una medaglia olimpica).
    • Massimo Carlotto, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo.
    • Maurizio Cattelan, scultore.
    • Roberto Citran, attore.
    • Jacopo Comin, regista (Padova, 5 aprile 1901 - 22 maggio 1972).
    • Bartolomeo Cristofori, inventore del fortepiano (1709).
    • Giuseppe Dalla Vedova, geografo.
    • Eleonora Daniele, attrice e conduttrice televisiva (RAI).
    • Carlo de' Dottori, poeta.
    • Riccardo Drigo, compositore e direttore d'orchestra del Balletto Imperiale di San Pietroburgo.
    • Chiara Galiazzo, cantante.
    • Elisabetta Gardini, attrice, showgirl e personaggio politico.
    • Niccolò Ghedini, politico e avvocato.
    • Francesco Giusti Del Giardino, ingegnere, fondatore della Miari & Giusti nel 1894, prima casa automobilistica italiana, e primo podestà fascista di Padova nel 1927.
    • Stefano Ianne, compositore.
    • Tullio Levi-Civita, matematico e fisico.
    • Annamaria Malipiero, attrice e modella.
    • Umberto Marcato, cantante.
    • Giuseppe Marzolo, inventore dell'organo stampatore e ripetitore
    • Carlo Mazzacurati, sceneggiatore e regista.
    • Luigi Nardo, scrittore.
    • Toni Negri, politico, filosofo.
    • Andrea Palladio, (architetto).
    • Giorgio Pantano, pilota automobilistico.
    • David Parenzo, giornalista, conduttore radiofonico.
    • Cristian Pasquato, calciatore.
    • Riccardo Patrese, pilota Formula 1.
    • Eleonora Pedron, attrice e showgirl televisiva, vincitrice del concorso Miss Italia nel 2002.
    • Enoch Peserico /(1897-1978), Senatore e fisiologo
    • Ezechiele Ramin, missionario comboniano e martire.
    • Angelo Beolco, detto il "Ruzzante", drammaturgo.
    • Ippolito Nievo, grande letterato italiano.
    • Walter Santesso, attore e regista.
    • Piero Sanavio, diplomatico, scrittore.
    • Claudio Scimone, direttore d'orchestra, fondatore de I Solisti Veneti.
    • Paolo Spoladore, prete e compositore.
    • Matteo Strukul, scrittore.
    • Tito Livio, storico e letterato.
    • Alberto Terrani, attore, regista e sceneggiatore teatrale.
    • Giuseppe Toffanin, professore universitario (Padova, 1891-1980).
    • Francesco Toldo, calciatore.
    • Otello Toso, attore.
    • Lucia Valentini Terrani, mezzoprano lirico di fama internazionale.
    • Gaetano Valeri, musicista.
    • Fulvio Wetzl, sceneggiatore e regista.
    • Antonio Zancanaro, «Tono», pittore.
    • Napoleone Zanetti, garibaldino partecipante alla spedizione dei Mille.
    • Angelo Zambeccari (Padova, 1834), garibaldino partecipante alla spedizione dei Mille.
    • Angelo Drigo, fisico.

    Persone morte a Padova
    Padova sono venuti a mancare alcuni "non-padovani" celebri: sant'Antonio da Padova, san Leopoldo da Castelnuovo, Vittoria Accorombona, Bruno da Longobucco, Claudio Villa, Enrico Berlinguer, Leopoldo Marco Antonio Caldani, Giorgio Perlasca, Egidio Meneghetti, Luigi Pierobon, Luigi Pulci, Giuseppe Tartini, Gildo Fattori, Lorenzo Canozi, Michael Geysmair, Alberto Trabucchi, Vittorio Salvetti, Pino Massara.

    Sportivi
    • Nereo Rocco, «El Paron», giocatore e allenatore di calcio triestino, che raggiunse la popolarità guidando il Padova Calcio al terzo posto in serie A.

    Edited by PatriziaTeresa - 17/3/2015, 13:31
     
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