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Venezia

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    Venezia

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    - Info -

    Venèzia (IPA: [veˈnɛʦʦja], pronuncia[?·info], Venesia in veneziano, [veˈnɛːsja]) è un comune italiano di 264.919 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Veneto.

    È il primo comune della regione per popolazione e per superficie.Il comune di Venezia comprende sia territori insulari che di terraferma ed è articolato attorno ai due distinti centri di Venezia (al centro dell'omonima laguna) e di Mestre (nella terraferma).
    La città di Venezia è stata per più di un millennio capitale della Repubblica di Venezia e conosciuta a questo riguardo come la Serenissima, la Dominante e la Regina dell'Adriatico.
    Per le peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, Venezia è universalmente considerata una tra le più belle città del mondo ed è annoverata, assieme alla sua laguna, tra i siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO: questo fattore ha contribuito a farne la terza città italiana (dopo Roma e Milano) con il più alto flusso turistico, in gran parte proveniente da fuori Italia.

    Etimologia del nome

    Il toponimo "Venezia" (e le sue antiche varianti: Venédia, Venétia, Venésia, Venéxia, Vinegia) era utilizzato inizialmente per indicare tutta la terra delle popolazioni venete preromane.
    Venetia compare così nella suddivisione amministrativa augustea dell'Italia (7 d.C) e, accanto all'antica Istria, faceva parte della X Regio. Il toponimo continuò ad essere utilizzato sotto i Bizantini che chiamavano Venetikà o, in latino Venetia maritima, la fascia costiera da Chioggia a Grado. Di conseguenza, il nome è passato poi ad indicare il ducato di Venezia e solo più tardi la sua capitale: è noto infatti che il centro è sorto in epoca tarda riunendo gli abitati sorti sulle sue isole.
    Una particolarità del nome latino di Venezia è che esso è un plurale tantum, si declina cioè al plurale Venetiae e non Venetia; questo forse perché la città veniva concepita come l'unione di più centri sorti sulle diverse isolette e poi fusisi insieme, o comunque costituita da una pluralità di elementi. Nei documenti antichi la regione compariva, quindi, al singolare Venetia (Venetia et Histria, Venetia Maritima), ma quando ci si riferiva alla città si ricorreva invece al plurale: Venetiarum Civitas, Venetiarum ResPublica, Venetiarum Patriarcha.

    Geografia fisica

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    Una veduta di Venezia dall'alto
    Il territorio del comune di Venezia è amministrativamente diviso in sei municipalità e si presenta nettamente diviso nelle due realtà della Venezia insulare (centro storico e isole) e della terraferma.
    Il centro storico di Venezia sorge in mezzo alla laguna omonima su un totale di centodiciotto isolette, consolidate nei secoli grazie a palificazioni in legno, che ne hanno permesso l'urbanizzazione. Alcune di queste isole sono raccolte in gruppi organici tra di loro mentre altre risultano più disperse. Le 118 isolette sono separate da canali navigabili e collegate tra loro da ponti ad uso esclusivamente pedonale.
    L'estensione totale del centro storico, escluse le acque interne e le isole maggiori, è pari a 797,96 ettari, il che ne fa uno dei centri storici più grandi d'Italia e d'Europa. Calcolando l'estensione dell'intera I Municipalità, includendo dunque le isole della Laguna quali Murano e Burano, la superficie totale della Venezia insulare ammonta, escluse le acque interne, a 1688,91 ettari.

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    Veduta di Venezia all'imbrunire
    La parte storica della città viene tradizionalmente suddivisa in sei sestieri: Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e Castello. I sestieri della città antica si articolano intorno alla doppia ansa del Canal Grande, la via d'acqua principale da cui si snoda una fitta rete di circa 158 canali minori.
    Nel secondo dopoguerra sono state edificate molte nuove zone nell'isola di Venezia. Di nuova costruzione sono il quartiere di Sacca Fisola, la nuova isola del Tronchetto (con 17 ettari di laguna interrati), l'aria Saffa a Cannaregio ecc..
    Nella laguna attorno al centro storico si trovano numerose isole edificate (alcune oggi disabitate). Tra le isole maggiori (che fanno parte anch'esse del comune) si ricordano Murano, Burano celebri rispettivamente per la lavorazione del vetro e dei merletti, Torcello, Sant'Erasmo, Pellestrina e la lunga e sottile isola del Lido con i suoi stabilimenti balneari.
    Nella terraferma si trovano i due grossi centri di Mestre e Marghera, oltre ad altre frazioni minori. Tali centri hanno avuto un grosso sviluppo dopo il secondo dopoguerra, come sfogo per l'espansione edilizia di Venezia, che non disponeva di spazi edificabili nella laguna circostante, ed hanno pertanto l'aspetto di città moderne. Nella terraferma risiedono circa i due terzi della popolazione del comune.
    Per quanto riguarda il rischio sismico, Venezia è classificata nella zona 4, ovvero a sismicità molto bassa.

    Clima

    Il clima di Venezia è quello tipico della pianura padana, mitigato per la vicinanza al mare nelle temperature minime invernali (1 °C in media) e nelle massime estive (28 °C in media). Si può considerare un clima di transizione tra il continentale e il mediterraneo. La piovosità raggiunge i suoi picchi in primavera e in autunno e sono frequenti i temporali estivi. In inverno non sono infrequenti le nevicate (ma normalmente la neve tende a sciogliersi rapidamente), tuttavia la notte gela spesso, cosa che coinvolge anche le acque lagunari delle zone più interne. L'elevata umidità può provocare nebbie nei mesi freddi ed afa in quelli caldi.
    I venti principali sono la Bora (NE) dominante nei mesi invernali e primaverili, lo Scirocco (SE) in estate e, meno frequente, Libeccio (SW, detto localmente Garbìn).
    Dal punto di vista legislativo, il comune di Venezia ricade nella "Fascia climatica E" con 2 345 gradi giorno,dunque il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile.

    L'acqua alta

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    Acqua alta a San Marco
    Con il termine di acqua alta sono indicati nella laguna di Venezia picchi di marea particolarmente pronunciati, tali da provocare allagamenti nell'area urbana. Il fenomeno è frequente soprattutto nel periodo compreso tra l'autunno e la primavera, quando l'alta marea arriva ad allagare buona parte della città rendendo difficili gli spostamenti per calli e campi.
    Il fenomeno dell'acqua alta è generato dalla combinazione di due fattori principali: l'alternarsi regolare delle maree unita ad una causa meteorologica composta dalla combinazione di vento e pressione atmosferica sulla massa marina; l'alta marea da sola non genera l'acqua alta: è la sovrapposizione di questi fattori che, combinandosi con la marea astronomica, porta il livello dell'acqua a raggiungere quote superiori in modo meno prevedibile. Il rialzo dell'acqua oltre il livello di marea è un fenomeno normale in un bacino chiuso come il mare Adriatico ed il vento che lo favorisce non è tanto la bora, comune a Venezia, ma lo scirocco che agisce in senso longitudinale su tutta la massa d'acqua dell'Adriatico. L'escavo del Canale dei Petroli e l'approfondimento delle bocche di porto (che ha aumentato la sezione di scambio d'acqua tra laguna e mare), hanno amplificato il fenomeno, che nel passato era un evento straordinario per la città. Anche numerosi lavori di interramento (le "casse di colmata") di parti della laguna, per la realizzazione di zone industriali, hanno ridotto l'invaso lagunare e quindi modificato il comportamento delle maree.
    Allo scopo di contrastare il fenomeno dell'acqua alta, dal 2003 è in corso di realizzazione il progetto MOSE, che consiste in una serie di barriere mobili costituite da un numero variabile di paratoie ancorate sul fondo delle bocche di porto della laguna.

    Storia

    La laguna veneta si forma nell'800 a.C. circa da un precedente ambiente fluvio-palustre e si suppone che qui vi fossero insediamenti umani sin dall'epoca preistorica vista la ricchezza di risorse che favorivano caccia e pesca. In età pre-romana, vale a dire nel periodo paleoveneto, la civiltà era ben radicata nella zona con popolazioni dedite alla pesca, alla produzione del sale, ai trasporti marittimi e alle altre attività mercantili connesse. Snodo di intensi traffici commerciali che collegavano l'Adriatico con il centro e nord Europa, in questo periodo vengono a svilupparsi alcuni insediamenti, tra i quali spicca, ormai con una fisionomia protourbana, il centro di Altino.
    La venuta dei Romani non fa che rafforzare questa situazione. Il sistema dei porti viene potenziato (a questo periodo risale Chioggia), mentre l'entroterra viene bonificato e centuriato, cosa peraltro ancora visibile nell'attuale disposizione di strade e fossi. La laguna divenne forse luogo di villeggiatura per la nobiltà, come testimoniano alcuni ritrovamenti.
    Secondo il Chronicon Altinate (XI secolo), il primo insediamento a Venezia sulla Riva Alta (Rialto) risalirebbe al 25 marzo del 421 con la consacrazione della chiesa di San Giacometo sulle rive dell'attuale Canal Grande: studi recenti hanno però dimostrato che San Giacomo di Rialto è assai più tarda, risalendo alla metà del XII secolo. Gli abitanti della terraferma cercarono rifugio nelle lagune a seguito delle varie ondate di invasioni barbariche che si succedettero dal V secolo, in particolare quella degli Unni (452) e dei Longobardi (568). Tuttavia Venezia si presentava allora come un insieme di piccoli insediamenti ancora molto eterogeneo, mentre maggiore importanza assumono alcuni centri limitrofi come Torcello, Ammiana, Metamauco. Parallelamente, si vengono a trasferire in laguna le maggiori istituzioni religiose, come il Patriarca di Aquileia a Grado e il vescovo di Altino a Torcello.

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    Carta politica della penisola
    italiana intorno al 1000:
    in verde i possedimenti
    veneziani
    Riuniti assieme con tutta l'Italia all'impero con la prammatica sanzione di Giustiniano del 554, il Triveneto è nuovamente travolto dalla calata dei Longobardi del 568. I bizantini perdono gran parte della zona, mantenendo solamente la fascia costiera. È da questo momento che il termine Venetia, un tempo riferito a tutto il Veneto, viene ad indicare solo la zona delle lagune.
    Eretta nel 697 la Venezia a ducato dipendente dall'Esarcato di Ravenna, con capitale prima ad Eracliana, quindi Metamauco, a seguito della tentata invasione franca di Pipino (Carlomanno), nell'821 la più sicura Rialto diviene capitale del Ducato di Venezia, assumendo nel tempo il nome stesso del territorio e dello Stato e diventando definitivamente Venezia.
    La vicinanza con l'Impero franco, il rapporto privilegiato con l'oriente Bizantino e contemporaneamente la distanza da Costantinopoli ne fece uno dei principali porti di scambio tra l'Occidente e l'Oriente, permettendo lo sviluppo di una classe mercantile dinamica ed intraprendente che nel corso di quattro secoli circa trasforma la città da remoto insediamento e avamposto imperiale a potenza padrona dei mari, ormai totalmente indipendente.
    È annoverata fra le Repubbliche marinare; a ricordo di ciò il leone di San Marco, emblema della Serenissima, appare nelle insegne marine della bandiera italiana insieme ai simboli di Genova, Pisa ed Amalfi.

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    Lazzaro Bastiani, Ritratto di
    Francesco Foscari.Con il
    doge Foscari la Repubblica vide
    a maggiore espansione territoriale
    della sua storia e
    il dogato più lungo.
    Il capo del governo era il Doge (dal latino dux), il quale vide, col passare del tempo, il suo potere sempre più vincolato da nuovi organi istituzionali. Molti Dogi, soprattutto prima dell'anno mille, si videro costretti a prendere i voti perché i cittadini li reputavano troppo bramosi di potere: alcuni vennero anche uccisi o abbacinati.
    All'apice della sua potenza, nel XIII secolo, Venezia dominava gran parte delle coste dell'Adriatico, regioni quali la Dalmazia, l'Istria, molte delle isole dell'Egeo, Creta, Cipro, Corfù, ed era la più importante potenza militare e tra le principali forze mercantili nel Medio oriente. Nel XV secolo il territorio della Repubblica si estendeva dall'Adda all'Istria, e da parte dell'attuale provincia di Belluno, al polesine veneto. Ma la decadenza cominciò a farsi sentire già nel XV secolo: eventi storici come l'accrescersi della potenza Ottomana e lo spostamento dei commerci verso le Americhe, colpirono duramente la vocazione marittima della città che finì per volgere i suoi interessi economici verso l'entroterra.


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    7 novembre 1866.
    Il trionfale ingresso
    di Vittorio Emanuele II
    Nel XVIII secolo Venezia fu tra le città più raffinate d'Europa, con una forte influenza sull'arte, l'architettura e la letteratura del tempo, ma questo non era che un segno del suo inesorabile tramonto. Dopo oltre 1000 anni d'indipendenza, il 12 maggio 1797 il doge Ludovico Manin e il Maggior Consiglio vennero costretti da Napoleone ad abdicare, per proclamare il "Governo Provvisorio della Municipalità di Venezia". Durante il primo decennio dalla perdita della sovranità della Repubblica di Venezia, vennero compiuti molti interventi sulla città come l'interramento del rio si Sant'Anna che divenne via Garibaldi, le demolizioni per costituire i giardini di Castello, la distruzione dei granai di Terranova per costruire i giardini del palazzo Reale nelle Procuratie Nuove.
    Con il Trattato di Campoformio tra francesi ed austriaci, il 17 ottobre 1797 la "Municipalità di Venezia" cessò di esistere e furono ceduti all'Austria il Veneto, l'Istria, la Dalmazia e le Bocche di Cattaro, che andarono a formare la "Provincia veneta" dell'Impero austro-ungarico. Tornata ai francesi, fu di nuovo Austriaca sino all'Unità d'Italia.
    Nel 1848 la città partecipò attivamente ai moti rivoluzionari e sotto l'iniziativa di Daniele Manin fu, sebbene per poco, indipendente con l'istituzione della Repubblica di San Marco. Dopo un anno di assedio da parte degli austriaci, la Repubblica dovette arrendersi il 22 agosto 1849.
    Nel 1866 entrò a far parte del Regno d'Italia e l'annessione fu sancita dal plebiscito del 21 ottobre 1866 che vide vincere il sì con il 99,9% dei voti favorevoli dell'elettorato attivo.
    Nel 1883 il comune di Malamocco, comprendente tutto il Lido di Venezia, fu soppresso ed incorporato a Venezia.

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    La proclamazione della
    Repubblica di San Marco
    Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò nel primo conflitto mondiale a fianco delle potenze dell'Intesa. Con la ritirata di Caporetto, nel disperato tentativo di difendere Venezia e la sua preziosa base navale, l'esercito italiano si attestò sul Piave, dove si impegnò in una lunghissima battaglia di resistenza. Venezia venne quindi a trovarsi a ridosso del fronte In questo contesto subi numerosi attacchi aerei da parte dell'Austria Ungheria, che causarono svariati danni alla città.
    Nel 1917, la zona di Bottenigo (il cui nome venne cambiato in Marghera) fu integrata nel comune di Venezia, ed in essa cominciarono la costruzioni delle nuove installazioni portuali di Porto Marghera.
    Negli anni venti la città vide accrescere notevolmente il suo territorio, grazie all'accorpamento dei comuni di Burano, Murano, Pellestrina (1923), Chirignago, Zelarino, Mestre e Favaro Veneto (1926).
    L'annessione della terraferma in particolare, fu legata alla nascita del polo industriale di Marghera, voluto dalle politiche economiche di quegli anni. Venezia, per la propria conformazione urbana, si rivelava infatti incapace, pur con la propria ampia disponibilità di manodopera, di avere una propria compiuta area industriale: l'espansione in terraferma divenne la soluzione necessaria per dare nuovo sviluppo della città lagunare.
    Nel 1933 venne costruito il ponte stradale fra Venezia e la terraferma, affiancando ed integrando il ponte ferroviario che era stato costruito nel 1846.
    Durante la seconda guerra mondiale i centri di Marghera e Mestre subirono pesanti bombardamenti aerei.
    Il dopoguerra vede la grande espansione edilizia della terraferma veneziana, che attrasse immigrati da tutto l'entroterra veneto e dallo stesso centro storico. In parallelo a questa espansione si è assistito all'esodo dal centro storico della maggioranza della sua popolazione. In conseguenza di questi fenomeni, oggi la terraferma veneziana ha il doppio degli abitanti della Venezia insulare.
    La crescita demografica di Mestre divenne vertiginosa a partire dagli anni sessanta, quando alle politiche abitative e del lavoro, che non favorivano i residenti lagunari, si sommarono i disastrosi effetti dell'alluvione del 1966, che mostrò la vulnerabilità delle abitazioni ai piani bassi di Venezia. L'incredibile rapidità dello sviluppo fece sì che questo avvenisse in modo alquanto disordinato e al di fuori di un piano regolatore (è il cosiddetto sacco di Mestre).
    La sera dell'11 settembre 1970, il centro storico fu colpito da una tromba d'aria di intensità stimata F4 sulla scala Fujita, provocando gravi danni tra cui l'affondamento di un motoscafo dell'ACNIL che causò la morte di 21 persone.
    A metà degli anni 70 ci fu un declino dei settori chimico, industriale e cantieristico con un conseguente reimpiego, maggioritario, del capitale umano e economico nel settore del turismo.
    La crisi dell'industria chimica tra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta, assieme al generale ridimensionamento delle grandi città del nord Italia, hanno fatto sì che a Mestre e nei sobborghi limitrofi si registrasse un sensibile calo di residenti.

    Monumenti e luoghi d'interesse
    (DE)
    « Alles, was mich umgibt, ist würdig, ein großes respektables Werk versammelter Menschenkraft, ein herrliches Monument, nicht eines Gebieters, sondern eines Volks. »
    (IT)
    « Tutto ciò che mi circonda è pieno di nobiltà, è l'opera grandiosa e veneranda di forze umane riunite, è un monumento maestoso non di solo principe, ma di tutto un popolo. »

    (Goethe, Viaggio in Italia, 1816)

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    Da in alto a sinistra in senso orario:
    il Palazzo Ducale, il Ponte di Rialto,
    la Basilica di San Marco,
    la basilica di Santa Maria
    della Salute
    I monumenti del comune di Venezia si trovano quasi totalmente nel centro storico e nelle isole della laguna, essendo la parte di terraferma praticamente priva di luoghi d'interesse.
    Il luogo più celebre di Venezia è Piazza San Marco, l'unica nel centro storico ad essere caratterizzata dal toponimo "piazza": le altre piazze sono chiamate infatti "campi" o "campielli". La Basilica di San Marco è situata al centro della piazza, colorata d'oro e rivestita da mosaici che raccontano la storia di Venezia, assieme ai bassorilievi che raffigurano i mesi dell'anno. Sopra la porta principale, i quattro cavalli bronzei provenienti dal palazzo imperiale di Costantinopoli, che furono trasportati a Venezia in seguito alla quarta Crociata del 1204 su ordine del doge Dandolo (comandante della crociata). La pianta a croce greca è sovrastata da cinque grandi cupole. La fabbrica attuale è la terza Basilica dedicata a San Marco che sorge in questo luogo: le prime due andarono distrutte. Questa versione fu ispirata dalla chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli (distrutta dai musulmani pochi anni dopo la conquista del 1453), di cui è una sorta di replica in scala ridotta. L'interno è rivestito di mosaici a fondo oro che raffigurano passi biblici e allegorici. Inizialmente, era la cappella dei Dogi della Repubblica di Venezia.

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    Il Campanile di San Marco
    Il Palazzo Ducale sorge a fianco della Basilica: a unirli, la Porta della Carta, opera di Bartolomeo Bono, che oggi è l'uscita del museo di Palazzo Ducale. L'ingresso principale è sul lato che guarda alla laguna. Sede del governo della Serenissima, è stato costruito nel XV secolo con marmi d'Istria. Qui sorgeva un castello, poi dato alle fiamme per far uscire Pietro IV Candiano che vi aveva trovato rifugio durante una sommossa. Ora il Palazzo è un museo, con opere dei migliori artisti veneziani: la Biblioteca Sansoviniana, che si trova al suo interno, ospita delle mostre temporanee. Da vedere la Sala del Maggior Consiglio, che per secoli fu la più grande sede di governo del mondo, il Ponte dei Sospiri, le carceri e i Piombi.


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    Le torri dell'Arsenale
    Di fronte al Palazzo Ducale sorge il campanile di San Marco: costruito nel 1173 come faro per i naviganti, fu restaurato da Bartolomeo Bon nel XV secolo. Crollò il 14 luglio 1902 e venne interamente ricostruito. La loggetta in marmo rosso di Verona è un'opera di Jacopo Sansovino, e su di essa si trovano i bassorilievi che raffigurano allegorie con le imprese della Repubblica del Leone.
    Altri importanti monumenti veneziani sono l'Arsenale, la basilica di Santa Maria della Salute, la basilica di Santa Maria gloriosa dei Frari, le sinagoghe del Ghetto.
    Venezia è celebre anche per i suoi caffè storici. Importato dall'Impero ottomano intorno al 1615, a partire dal 1683 si diffusero moltissime caffetterie in tutta la città. Il 29 dicembre 1720 fu aperto il celebre Caffè Florian, ancor oggi attivo in Piazza San Marco, sotto le Procuratie Nuove, nel 1775 fu la volta invece dell'altrettanto celebre Caffè Quadri.
    A Venezia ha inoltre sede il ricercato museo Peggy Guggenheim, dove si trovano grandi opere di artisti tra i quali Ernst, Modigliani, Picasso, Mirò , Pollock e Kandinsky. Nella laguna importanti mete turistiche sono le isole di Murano, Burano e Torcello. L'isola del Lido è invece una rinomata località balneare, nonché sede del celebre festival del Cinema di Venezia.

    Architetture religiose

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    Chiesa del Redentore
    Sono innumerevoli le chiese degne di nota che si possono trovare nella città lagunare, sia per i propri pregi architettonici che per i tesori artistici ivi contenuti. Tra le più importanti si può annoverare la Basilica di Santa Maria della Salute a pianta ottagonale, con la sua imponente cupola che spicca all'incile del Canal Grande e la celebre Basilica di San Marco, cattedrale della città e sede del Patriarca, situata nell'omonima piazza, di fianco al Palazzo Ducale.
    Tra gli altri importanti edifici religiosi, abbiamo: la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, la Chiesa di San Zaccaria, la Chiesa del Redentore, quest'ultima realizzata presso l'isola della Giudecca su progetto di Andrea Palladio, e la Basilica di San Pietro di Castello che annovera due cappelle ad opera del Veronese.

    Palazzi

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    Palazzo Cavalli-Franchetti
    Venezia è ricca di palazzi signorili, affacciati su campi, calli, rii e canali, antiche residenze delle più ricche famiglie veneziane dell'epoca d'oro della città.
    A parte le scuole e gli edifici istituzionali come ad esempio Palazzo Ducale, quasi tutti i palazzi sono identificati con il nome della famiglia che li ha fondati o che più vi ha lasciato il proprio segno. Tra i più famosi Palazzo Fortuny, in stile gotico donato alla città di Venezia dalla vedova dell'artista spagnolo Mariano Fortuny, Palazzo Grassi, opera di Giorgio Massari, Palazzo Mocenigo dalla facciata di impronta rinascimentale, Palazzo Grimani, di proprietà demaniale e sede della Corte d'Appello e Palazzo Loredan in stile gotico. Spesso nel nome vengono citate due o più famiglie come ad esempio Palazzo Cavalli-Franchetti, o Palazzo Gritti-Badoer, oppure è specificato il ramo della famiglia (es. Palazzo Morosini del Pestrin).

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    Ca' Vendramin Calergi,
    sede del Casinò di Venezia
    Molte residenze private mantengono invece la tradizionale denominazione Ca', che indicava il nome della casata e dell'edificio: ad esempio Ca' Foscari, sede dell'omonima Università cittadina, Ca' Corner, progettata nel XVI secolo da Jacopo Sansovino, Ca' Rezzonico, nel sestiere di Dorsoduro e opera del Longhena, Ca' Pesaro, Ca' Vendramin Calergi e Ca' Dario, tristemente nota per il tragico destino di alcuni dei suoi proprietari.
    Più recente l'uso dell'italiano Casa (es. Casa Venier). Alcuni edifici di non grandi dimensioni vengono spesso indicati come Palazzetto (es. Palazzetto Stern).
    A Venezia, vista la sua antica vocazione commerciale, sono inoltre presenti i fondachi, antichi edifici di origine medioevale adibiti a magazzino e a ricovero per i mercanti stranieri. Lungo il Canal Grande sono visibili il fondaco dei Tedeschi, il fondaco dei Turchi ed il fondaco del Megio.

    Ponti

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    Chiesa e ponte degli Scalzi
    Per la sua conformazione, Venezia, dispone di 435 ponti tra pubblici e privati che collegano le 118 isolette su cui è edificata, attraversando 176 canali[37]. La maggior parte di essi sono costruiti in pietra, altri materiali comuni sono il legno e il ferro.
    Il più lungo è il ponte della Libertà che attraversa la laguna veneta, collegando la città con la terraferma e permettendo così il traffico veicolare. Il progetto è del 1931, ad opera dell'ingegnere Eugenio Miozzi, mentre la sua inaugurazione si è avuta nel 1933, con il nome di Ponte Littorio.

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    Il ponte dei sospiri
    Il principale canale che taglia la città, il Canal Grande, è attraversato da quattro ponti: il ponte di Rialto è il più antico (edificato intorno al XVI secolo); il ponte dell'Accademia; il ponte degli Scalzi, quest'ultimi costruiti sotto la dominazione asburgica e ricostruiti nel XX secolo, e infine il ponte della Costituzione, posto in opera nel 2008 su progetto dell'architetto Santiago Calatrava.
    Un altro simbolo della città è il ponte di Rialto: opera di Antonio Da Ponte, sorse nel 1591. Costituiva l'unico modo di attraversare il Canal Grande a piedi: infatti, rimase l'unico ponte fino al 1854, quando fu costruito il ponte dell'Accademia (a cui si aggiunsero in seguito il ponte degli Scalzi e il ponte della Costituzione). Sui lati del corpo centrale si trovano negozi di lusso mentre, alla fine del ponte, nel sestiere di San Polo, la pittoresca pescheria e la chiesa di San Giacomo di Rialto.
    Uno dei ponti più celebri di Venezia è, inoltre, il ponte dei Sospiri. Realizzato in pietra d'Istria nel XVII secolo su progetto dell'architetto Antonio Contin, collega il Palazzo Ducale con le Prigioni Nuove.

    Architetture religiose ortodosse

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    La chiesa ortodossa di
    San Giorgio dei Greci
    Per antica tradizione, la diocesi di Venezia è oggi l'unica in Italia a titolare patriarca il proprio vescovo cattolico. Il patriarca di Venezia è il metropolita della provincia ecclesiastica che comprende tutte le diocesi del Patriarcato di Venezia più la diocesi di Concordia-Pordenone.
    L'isola di San Lazzaro degli Armeni ospita dal 1717 l'Ordine mechitarista, una delle più importanti istituzioni di cultura armena nel mondo.
    Dal 1991 Venezia è sede dell'Arcidiocesi ortodossa d'Italia, sottoposta al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Suo centro è la Chiesa di San Giorgio dei Greci, nel sestiere di Castello.
    Per quanto riguarda le religioni cristiane riformate, in città sono presenti gli edifici di culto della più antica comunità luterana italiana (nel sestiere di Cannaregio), e della Chiesa evangelica valdese, nel sestiere di Castello. Nei pressi delle Gallerie dell'Accademia si trova infine la chiesa anglicana di Saint George.
    L'area del Ghetto è il fulcro della Comunità ebraica di Venezia che conta circa 500 appartenenti.

    Geografia antropica

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    Panorama del Canal Grande

    Il territorio comunale di Venezia può essere diviso in centro storico, a cui appartiene il primo nucleo della città ed è costituito da un insieme di isole poste nel centro della Laguna di Venezia e la parte posta sulla terraferma che si estende per 130,03 km².
    Il centro storico è sempre stato isolato dalla terraferma (cosa che in più occasioni ha rappresentato un efficiente sistema difensivo) fino al 1846, quando fu ultimato il ponte ferroviario, affiancato, nel 1933, dal Ponte della Libertà, aperto al traffico stradale. Il corpo principale della città visto dall'alto ha l'aspetto di un pesce, con la coda rivolta verso est.
    Il centro storico di Venezia è stato suddiviso nell'XI secolo in sei sestieri: Cannaregio, Castello, Dorsoduro, Santa Croce, San Marco e San Polo. Dal punto di vista ecclesiastico, Venezia è suddivisa in 70 parrocchie.
    I sestieri si sviluppano su 118 isolette collegate da 354 ponti e divise da 177 tra rii e canali. A Venezia si possono inoltre trovare diversi ambienti urbani caratteristici della città, quali la calle, il sotoportego, la ruga, la corte, il campo, il campiello, la riva, la fondamenta e la salizada. I nomi delle calli e dei campi sono dipinti sui muri (si tratta dei cosiddetti "nizioleti") eccezion fatta per Corte Cappello, a Castello.

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    Il canale della Giudecca
    I canali principali della città sono il Canal Grande ed il Canale della Giudecca. Il primo taglia in due la città tracciando una "S" (divide Venezia in due zone nettamente distinte: "de ultra", al di là dell'acqua, e "de citra", al di qua, distinzione ancora corrente, molto sentita dalla popolazione), il secondo, disponendosi a sud della città, separa il centro storico propriamente detto dall'isola della Giudecca ed è molto trafficato dalle grosse navi da carico e passeggeri che vanno ad attraccare alla Stazione Marittima. Anticamente le vie maggiormente usate erano proprio quelle d'acqua, che fornivano la visione principe della città: questo spiega perché alcune facciate importanti di palazzi diano su rii anche non molto larghi.
    Nel tempo hanno avuto luogo discussioni sul futuro di Venezia. Già nel Cinquecento c'era chi, il proto Cristoforo Sabbadino, progettava il mantenimento dell'acqua e chi, lo scrittore Alvise Cornaro, auspicava il riscatto dal passato eliminando i canali. L'acqua ha sempre dato preoccupazioni. Richiede cure, investimenti cospicui per evitare l'impaludamento quanto l'allagamento. L'acqua nello stesso tempo, però, attrae e affascina e, senza di essa, Venezia perderebbe senso.
    La conformazione ed il terreno su cui sorge Venezia hanno richiesto la soluzione a diversi problemi nella costruzione degli edifici e nell'urbanistica della città.

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    La Punta della Dogana
    Il consolidamento delle fondamenta, ottenuto piantando nel terreno instabile delle isole lagunari dei pali di legno.
    L'assenza di fonti di acqua potabile ha portato allo sviluppo dei campi e campielli, dove la stessa area urbana veniva usata come una enorme cisterna, isolata dalle infiltrazioni della laguna con argilla e riempita di sabbia per la raccolta ed il filtraggio dell'acqua piovana, infine un pozzo al centro del campiello permetteva l'approvvigionamento di acqua potabile. Spesso le vere da pozzo sono vere e proprie opere d'arte in marmo bianco, al giorno d'oggi se ne contano 600 circa ma, prima della costruzione dell'acquedotto nel 1858, ne esistevano 6782 in tutta la città.
    L'adeguamento delle abitazioni con ingressi via acqua per l'accesso delle persone e dei magazzini per il carico scarico delle merci.
    Architettura, a Venezia, significa anche "architettura" del paesaggio e dell'ambiente.
    Il delicato equilibrio della laguna, che risente dell'apporto di sedimenti e di acqua dolce dai fiumi, dell'invasione dell'acqua marina in base alle maree e al vento, ha reso necessario l'attento controllo del regime delle acque nel corso dei secoli, in ciò Venezia è stata maestra nel passato modellando la laguna con interventi idraulici e di gestione ambientale e trovando un equilibrio tra laguna e città. Tale equilibrio si è rotto nel corso del XX secolo a causa dell'intervento umano portando all'aggravamento del fenomeno dell'acqua alta. Il progetto MoSE, ormai deciso da parte del Governo Nazionale per salvare Venezia dalle acque alte è contestato da alcuni ambienti cittadini.Un elemento tipico dell'architettura di Venezia è la patera.
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    Sestieri di Venezia:
    ██Cannaregio
    ██ Castello
    ██ Dorsoduro
    ██ San Marco
    ██ San Polo
    ██ Santa Croce
    Come già accennato, il primo nucleo della città, ergo, il centro storico, è costituito da un insieme di isole poste nel mezzo della laguna di Venezia, sulla costa adriatica nord-occidentale (golfo di Venezia), per un totale di circa 60 000 abitanti. A queste si aggiungono la maggior parte delle isole dell'estuario (circa 30 000 abitanti) e la terraferma (circa 180 000) che con i suoi 130,03 km² di estensione, rappresenta l'83% delle superfici emerse del territorio.
    Il centro storico è sempre stato isolato dalla terraferma (cosa che in più occasioni ha rappresentato un efficiente sistema difensivo) fino al 1846, quando fu ultimato il ponte ferroviario, affiancato, nel 1933, dal ponte della Libertà, aperto al traffico stradale; lungo 4 km collega Mestre a piazzale Roma. Dista circa 37 km da Treviso e 40 km da Padova.

    Suddivisioni storiche
    Venezia è tradizionalmente divisa, fin dall'XI secolo in sei sestieri: Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e Castello. I confini territoriali comunali subirono però, dopo l'unità d'Italia, numerose variazioni. Nel 1883 vennero annessi i comuni di Lido e Malamocco. Successivamente entrarono a far parte del comune di Venezia Marghera (1917), Pellestrina (1923), Murano, Burano e Ca' Savio (1924) ed infine Chirignago, Zelarino, Mestre, Malcontenta e Favaro (1926).

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    Vista del Lido

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    Vista di Burano

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    Vista di Piazza Ferretto a Mestre
    Negli anni settanta si accese il dibattito sulla separazione dal comune di Venezia di tutta la zona della cosiddetta terraferma. Nei tre referendum consultivi del 1979, 1989 e 1994 la maggioranza della popolazione si espresse contro la separazione. La zona di Cavallino-Treporti divenne invece comune autonomo nel 1999 a seguito del risultato positivo del referendum svoltosi il 13 dicembre 1998. A seguito dell'esperienza positiva del comune di Cavallino-Treporti, nel 2003 venne riproposta per la quarta volta alla cittadinanza la tematica della separazione dell'area di Mestre e della terraferma dalla Venezia insulare; anche quest'ultima consultazione referendaria ebbe esito negativo.


    Eventi

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    Maschere al Carnevale di Venezia
    Venezia ospita un gran numero di eventi e manifestazioni a valore internazionale. Nel campo culturale l'evento di maggior rilievo è la Biennale di Venezia, nata come società di cultura nel 1895, che comprende al suo interno varie esposizioni multidisciplinari suddivise in settori tra cui: l'esposizione internazionale d'arte (tutti gli anni dispari), la mostra internazionale di architettura (tutti gli anni pari) e la prestigiosa mostra internazionale d'arte cinematografica che si tiene annualmente tra la fine di agosto e l'inizio di settembre.
    Tra gli eventi folcloristici il celebre Carnevale di Venezia, che si svolge dal tredicesimo giorno di quaresima al giorno precedente il Mercoledì delle ceneri. Esso risulta essere uno dei carnevali più antichi del mondo, famoso per le sue maschere attira oggigiorno moltissimi visitatori. La Regata delle Antiche Repubbliche Marinare è una rievocazione storica, istituita nel 1955, che si tiene ogni quattro anni in un giorno compreso tra la fine maggio e l'inizio di luglio, mentre la prima domenica di settembre di ogni anno si tiene la Regata storica che mischia folclore con l'evento sportivo.
    Tra le ricorrenze religiose, la festa della Madonna della Salute (21 novembre) che costituisce festività locale, la festa della Sensa in occasione dell'Ascensione, la festa del Redentore (terza domenica di luglio) e la festa di san Marco che si tiene ogni 25 aprile.
    Tra gli appuntamenti fieristici di notevole importanza vi è il Salone nautico internazionale in primavera.Un popolare appuntamento di primavera è inoltre la marcia non competitiva Su e zo per i ponti che si snoda per le calli e i ponti del centro storico.


    Persone legate a Venezia
    Sono numerose e varie le persone che, nei secoli, hanno legato il proprio nome alla città di Venezia o per esservi nate o per avervi vissuto.
    La città ha dato i natali a 5 papi: Alessandro VIII (1610-1691), Clemente XIII (1693-1769), Eugenio IV (1383-1447), Gregorio XII (1326-1417) e papa Paolo II (1417-1471).
    Nella letteratura spicca certamente il nome di Carlo Goldoni (1707-1793), considerato uno dei padri della commedia moderna, della poetessa Veronica Franco (1546-1591), di Marco Polo (1254-1324) e dell'umanista Pietro Bembo (1470-1547), Ugo Foscolo (1788-1837), poeta e scrittore romantico. Andando ai nostri giorni si possono citare lo scrittore romanziere Tiziano Scarpa (1963) e Hugo Pratt (1927-1995) famoso autore di fumetti.
    Impossibile nominare tutte le personalità legate alla città ed operanti nel campo delle arti. Tra i principali esponenti della pittura rinascimentale troviamo: Giovanni Bellini (1433 circa-1516), Tiziano Vecellio (1488 circa-1576), Giorgione (1478-1510), Lorenzo Lotto (1480-1556) e Tintoretto (1518-1594), uno degli ultimi grandi pittori del movimento. Fra gli artigiani orafi vi è Luigi Anichini (1510-1559). Più tardi vi è Giovan Battista Tiepolo (1696-1770), pittore e incisore Nella scultura; Alessandro Vittoria (1525-1608) e Antonio Canova (1757-1822), ritenuto quest'ultimo il massimo esponente del neoclassicismo. Nel campo della musica, oltre al famoso Antonio Vivaldi (1678-1741), compositore e violinista, si possono ricordare Andrea Gabrieli (1533 circa-1585), organista, Baldassare Galuppi (1706-1785) e il compositore di musica contemporanea Luigi Nono (1924-1990).
    Nel campo della politica non si possono non citare i patrioti Daniele Manin (1804-1857) e Luigi Pastori (1829-1903), nelle scienze il matematico Luca Pacioli (1445-1517) e politico e agronomo Vincenzo Dandolo (1758 –1819) e infine nell'architettura Carlo Scarpa (1906-1978) designer e architetto.
    Nel campo militare, troviamo l'ammiraglio Silvestro Dandolo (1766–1847)

    Edited by PatriziaTeresa - 18/3/2015, 08:45
     
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