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Ferrara

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    Ferrara

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    - Info -

    Ferrara (Fràra ['fra:ra] in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 133.897 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.

    Situata nella bassa pianura emiliana, la città di Ferrara sorge sulle sponde del Po di Volano, che separa la città medioevale dal primitivo borgo di San Giorgio e delimita il confine con i nuovi insediamenti contemporanei a sud delle mura. Ferrara gode di un periodo aureo quando nel Basso Medioevo e nel Rinascimento, sotto il governo della famiglia degli Este, viene trasformata in un centro artistico di grande importanza non solo italiano ma anche europeo, arrivando ad ospitare personalità come Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, Niccolò Copernico e Paracelso, Andrea Mantegna e Tiziano, Giovanni Pico della Mirandola e Pietro Bembo. Durante il Rinascimento a Ferrara si realizza una delle più importanti progettazioni urbanistiche della storia europea moderna, l'Addizione Erculea, il primo esempio di pianificazione ragionata degli spazi urbani, commissionata nel 1484 dal duca Ercole I d'Este (da cui prende il nome) all'architetto Biagio Rossetti. La nuova parte della città viene chiamata Arianuova, sia per la sua collocazione esterna al vecchio asse del castello medievale, sia perché connotata fino alla fine del XIX secolo da ampie aree verdi prive di edifici, dette "orti e giardini", interne alle nuove possenti mura rossettiane. Grazie a quest'opera architettonica Ferrara viene considerata dagli studiosi la prima città moderna d'Europa.

    L'UNESCO le conferisce il titolo di patrimonio mondiale dell'umanità per la prima volta nel 1995 come città del Rinascimento e successivamente, nel 1999, riceve un ulteriore riconoscimento per il delta del Po e per le delizie estensi. Ferrara inoltre è una dei 4 capoluoghi di provincia (assieme a Bergamo, Lucca e Grosseto), il cui centro storico è rimasto quasi completamente circondato dalle mura che, a loro volta, hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli. Ferrara, con Pisa e Ravenna, è anche una delle prime città del silenzio citata nelle Laudi di Gabriele D'Annunzio.
    Ferrara è antica sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) e sede arcivescovile (arcidiocesi di Ferrara-Comacchio). Ospita importanti centri culturali: la Pinacoteca Nazionale di palazzo dei Diamanti, il museo Archeologico Nazionale, il museo del Risorgimento e della Resistenza, il museo d'arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis, il museo della Cattedrale, il museo Giovanni Boldini, il museo dell'ebraismo italiano e della Shoah e numerosi altri musei.
    La città contemporanea poggia su un'economia basata sulla produzione agricola e industriale che ne fanno un centro di primaria importanza grazie alla presenza di numerosi impianti industriali presenti nell'area del petrolchimico e della piccola e media impresa. I settori più rappresentativi sono quelli dell' industria chimica , dell'industria metalmeccanica, dell'elettrotecnica e dell'industria tessile e alimentare. Inoltre le reti stradali e ferroviarie la inseriscono all'interno del circuito commerciale sia regionale che nazionale grazie alla presenza di adeguate infrastrutture come l'autostrada A13, lo scalo merci della stazione ferroviaria e gli scali portuali situati a Pontelagoscuro che collegano la città al fiume Po e al mare Adriatico.
    Ferrara inoltre è uno dei pochi siti italiani in cui si faccia uso dell’energia geotermica per la produzione di acqua calda e calore che va ad alimentare la rete di teleriscaldamento della città.

    Geografia fisica

    Territorio


    « Quanto a te, Ferrara! Quando non più vivano
    In te le duchi, decadrai, e vedrai
    Poco a poco sgretolarsi le salle senza anima,
    La guirlanda d'un poeta sarà la tua unica corona,
    La cella d'un poeta la tua maggior fama,
    Mentre gli stranei admirano le tue mura deserte »

    (George Gordon Byron, Il Lamento del Tasso)

    Il territorio del Comune di Ferrara si estende su un'area totalmente, 405,16 km2, pianeggiante nella Pianura padana a qualche chilometro di distanza dal confine con la Regione Veneto, con la provincia di Rovigo a nord e con la provincia di Bologna a sud. L'area ferrarese è contraddistinta dal passaggio di numerosi canali di irrigazione e di scolo creati durante i secoli per garantire la depurazione del terreno e per facilitare gli insediamenti abitativi e produttivi. Il territorio pianeggiante ha una spiccata vocazione agricola e vi vengono esercitati anche l'allevamento e la pesca.
    Senza argini e canali il territorio della provincia, e quello stesso della città, sarebbero in parte preminente coperti dalle acque. La pianura ferrarese soggiace al livello delle acque del Po che scorrono entro arginature imponenti a settentrione della città; fortunatamente il defluire delle sue acque permette lo sgombro della pianura dal ristagno permanente dei tensioattivi rilasciati dai fiumi appenninici emiliani che, altrimenti, ristagnerebbero nella depressione naturale costituita dalla pianura ferrarese. Se a settentrione della città corre, tra i suoi argini, il Po, a ponente si distendono i comprensori di Burana e della Valle di Santa Martina, naturalmente soggetti alla palude, e a levante i due grandi "polesini" di San Giovanni e di San Giorgio, per secoli grandi paludi. L'emergere di Ferrara dalle acque lo si deve all'opera di chi in passato l'ha governata dato che la particolarità del territorio ha costretto i regnanti ad attuare processi di bonificazione.
    In questo ambito furono di fondamentale rilevanza le opere attuate da Borso, Ercole e Alfonso; furono anche bonificatori i pontefici che succedettero loro, tra i quali si ricordano gli interventi di Gregorio XIII, di Clemente VIII di Innocenzo X e di Benedetto XIV. Bonificatori debbono essere riconosciuti gli odierni tutori del territorio dato che devono fare fronte ad una serie di fenomeni fisici e geologici che congiurano all'abbassamento del territorio ferrarese sotto il livello del mare e imponendo così che gli impianti di bonifica siano sempre più potenti, efficienti e sicuri.

    Clima

    L'inverno è rigido, poco piovoso e non mancano precipitazioni nevose di media entità, risultando comunque lievemente meno abbondanti di altre città dell'Emilia, a causa della particolare posizione geografica della città, situata in una sorta di conca, che consente un notevole ristagno d'aria; a causa di tale conformazione vi sono numerose giornate in cui l'aria fredda ristagna al suolo formando un cuscinetto gelido e umido che provoca, specie in presenza di nebbia, giornate rigidissime e freddo intenso.
    Le basse pressioni, accompagnate dalla Bora, portano aria fredda e perturbata che entra dalla Porta della Bora o dalla Valle del Rodano causando periodi di marcato maltempo. Quando invece un'area di alta pressione si spinge verso il nord dell'Europa permangono condizioni di forte rigidità, dal momento che, sovente, in questa configurazione barica, soffia il buran, vento di origine artico-russa, che caratterizza giornate che possono risultare anche soleggiate, ma accompagnate da forti venti gelidi e temperature prossime allo zero anche nelle ore centrali del giorno, pronte a scivolare abbondantemente al di sotto dello zero durante la notte, portando così ad estese gelate notturne che possono permanere anche tutta la giornata. Nel mese di gennaio la temperatura minima si attesta su una media di -1 grado e la massima di circa +4 gradi, anche se spesso le minime possono raggiungere valori inferiori a -5 gradi e anche più bassi; la temperatura media del mese di gennaio è di +1,6 gradi.
    Le estati sono calde e afose. L'afa è però spesso interrotta da temporali che rimescolano le masse d'aria portando ad un deciso abbassamento della temperatura. I temporali possono risultare anche violenti, soprattutto dopo lunghi periodi di caldo e, in tali occasioni, possono verificarsi grandinate anche di consistente intensità. Nel pieno della stagione estiva si possono verificare anche diverse settimane consecutive caratterizzate da sole e temperature elevate, questo grazie all'anticiclone delle Azzorre ed anche all'Anticiclone Africano; quando quest'ultimo si espande, si registrano infatti le temperature più calde.
    L'autunno è fresco, umido e piovoso, a tratti decisamente rigido nella sua seconda parte, che detiene caratteristiche prettamente invernali; risulta inoltre particolarmente nebbioso aspetto caratteristico della pianura padana.
    La primavera, stagione variabile e di transizione per eccellenza, offre a Ferrara i suoi mille volti: spesso infatti, nella sua prima parte, risulta essere una "coda" della stagione invernale risentendo ancora di correnti fredde, mentre con il procedere della stagione, diventa gradualmente mite e stabile ed invoglia spesso a percorrere podisticamente o con la bicicletta il centro cittadino e le mura rinascimentali.

    Le origini del nome

    L'origine del nome di Ferrara rimane ancora oscura, sebbene si siano date molte ipotetiche spiegazioni. Alcuni hanno pensato ad una derivazione biblica: da Ferrato, figlio di Cam e nipote di Noè (nella Bibbia Ferrato non è mai esistito). Altri dicono che Ferrara fu fondata da un certo Marco che venne a Ferrara con le sue genti; fra queste c'era una fanciulla troiana, Ferrara, con cui chiamò la città che aveva iniziato a costruire.
    Si pensa che l'immagine di tale fanciulla sia quella che, scolpita in marmo, si vede sulla porta minore della Cattedrale, a destra, detta anticamente "Madonna Frara". Altri pensano che derivi da "ferro", che si trovava o si lavorava nel territorio. Più vicina alla realtà è la supposizione che il nome sia venuto da "farro", specie di frumento duro, il più antico nutrimento dei Romani, abbondante, pare, nel ferrarese: "Farraria", cioè terra dove si coltiva il farro.
    Un'altra origine viene ricavata dall'erba detta "farraria", una specie di pianta acquatica; non è certo però che, sebbene la pianta crescesse abbondantemente nel Cinquecento, ci fosse anche tanti secoli prima, quando sorse la città. Un'altra supposizione nasce dal fatto narrato da antichi cronisti: nel prato del Comune, situato lungo le sponde del Po, si tenevano importanti fiere due volte l'anno (la domenica delle Palme e il giorno di San Martino). Il luogo dove si facevano le grandi fiere veniva chiamato "Feriarum Area" (piazza delle fiere) da cui "Ferraria".

    Storia
    « ...Salve, Ferrara, co'l tuo fato in pugno
    ultima nata, creatura nova
    de l'Apennin, del Po, del faticoso dolore umano! »

    (Giosuè Carducci, Alla città di Ferrara)

    Origini ed età romanica

    Fra il VII e l'VIII secolo, a causa delle continue invasioni barbariche che devastarono Voghenza, la sede vescovile venne spostata da Voghenza al Borgo San Giorgio, situato sulla riva destra del fiume Po, proprio in corrispondenza del castrum bizantino del VI secolo che si trovava sulla riva opposta. Questo primo insediamento abitativo di Ferrara è individuabile nel sito dell'antica cattedrale di San Giorgio fuori le mura.


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    Monumento equestre in bronzo
    a Niccolò III, marchese della
    corte estense del Quattrocento
    Strappata dai Longobardi all'Esarcato d'Italia di cui faceva parte, quindi conquistata dai Franchi e donata al papa, divenne nel 984, su concessione di Papa Giovanni XV, feudo di Tedaldo di Canossa. In età romanica la città prese a svilupparsi maggiormente sull'altra riva del Po mettendo in ombra il Borgo San Giorgio e di conseguenza la sede vescovile venne spostata nel 1135 nell'attuale Cattedrale di Ferrara esattamente nel centro della città. Furono questi gli anni delle prime manifestazioni dell'autonomia cittadina che vide la nascita di un piccolo governo comunale nel XII secolo. La città iniziava così a urbanizzare il proprio territorio grazie alla costruzione di numerosi monumenti come la Cattedrale o il Palazzo del Municipio, e la realizzazione di nuove strade a partire dall'asse delle prime vie, Ripagrande e della sua parallela "di servizio" Via Capo delle Volte, che costeggiavano la riva del Po.

    Le guerre di Ferrara

    Dopo essere stata al centro di continue lotte fra le famiglie guelfe degli Adelardi e dei Giocoli quelle ghibelline dei Salinguerra e Torelli, passò definitivamente alla parte guelfa grazie al matrimonio di Azzo VI d'Este con l'ultima erede degli Adelardi.Ma l'instaurazione del ducato estense non durò a lungo: agli inizi del Trecento gli Este erano in conflitto con Bologna, Mantova e Verona e furono pertanto minacciati nel possedimento della stessa Ferrara. Azzo VIII d'Este chiese quindi aiuto a Venezia ottenendo rinforzi. Ma alla morte di Azzo III il trono passò al nipote Folco II d'Este e non a Francesco d'Este, escluso dalla successione. Francesco, per arrivare al possedimento del trono, offrì il feudo di Ferrara a Clemente V con in cambio il riconoscimento del suo potere sulla città.


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    Ritratto di Ercole I d'Este
    Le truppe pontificie occuparono così Ferrara in nome della chiesa insediandovi il marchese Francesco d'Este. Il 1308 sancì l'inizio della cosiddetta guerra di Ferrara, terminata nel 1309, dichiarata da Venezia allo Stato della Chiesa dal quale aveva ricevuto ordine della restituzione della fortezza di Castel Tedaldo di proprietà ferrarese e allora in mano ai veneziani. Come conseguenza alla dichiarazione di guerra i legati di Clemente V lanciarono la scomunica al doge di Venezia e a tutti coloro che avessero sostenuto l'occupazione della città. Nonostante la successiva vittoria dei ferraresi e dello Stato della Chiesa su Venezia, Ferrara visse alcuni anni difficili prima del totale insediamento degli Este avvenuto nel 1332.
    La seconda e più famosa guerra di Ferrara si svolse dal 1482 al 1484. Promotore ne fu Girolamo Riario, nipote del papa Sisto IV e signore di Forlì ed Imola. Girolamo, che voleva espandere il proprio dominio, promosse un'alleanza tra lo Stato della Chiesa e la Repubblica di Venezia, nel tentativo di impossessarsi di Ferrara. Nonostante qualche successo militare, la pace di Bagnolo non comportò però le modifiche che Sisto IV e Girolamo Riario desideravano.

    Gli Este nell'età medioevale e moderna

    Sin dal loro ufficiale insediamento gli Este governarono indiscussi sulla città per quasi tre secoli rendendola capitale di un piccolo, ma culturalmente attivissimo, Stato regionale. Il periodo aureo della città fu la seconda metà del Quattrocento sotto il potere di Leonello, Borso, ed Ercole I d'Este, quando alla corte ducale convenivano personaggi come Piero della Francesca, Pisanello, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna e Rogier van der Weyden, mentre si era sviluppata una scuola ferrarese in pittura, con capiscuola del calibro di Cosmè Tura, Ercole de' Roberti e Francesco del Cossa. Il 1492 fu l'anno della più importante crescita urbanistica, l'Addizione Erculea progettata da Biagio Rossetti su ordine di Ercole I, che ampliò verso nord la città con uno schema razionale di vie e palazzi, uno dei primissimi progetti urbanistici in una città europea. Nel Cinquecento vissero in città grandi artisti (Dosso Dossi, Tiziano, Giovanni Bellini) e letterati (Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso).
    Non è da dimenticare l'importante presenza alla corte estense d'un musicista come Luzzasco Luzzaschi, che forse fu l'autore delle musiche di scena per l’Aminta del Tasso e per Il Pastor Fido del Guarini. Il complesso eccellente del Concerto delle donne (tre virtuose cantanti e strumentiste) era anche un asso nella manica diplomatico della corte estense, che invitava ai concerti riservatissimi soltanto nobili e diplomatici che riportavano nei propri paesi la fama della musica raffinata di Ferrara. Giacché si trattava di musica vocale (in genere di madrigali), assieme alla fama della musica veniva riaffermata l'eccellenza dei poeti d'ambiente ferrarese i cui testi erano musicati. Dopo l'acquisizione di Ferrara da parte dello Stato della Chiesa, e la dissoluzione del raffinato ambiente cortese, Girolamo Frescobaldi, allievo di Luzzaschi, fu accolto a Roma addirittura come organista in San Pietro. Particolarmente importante la vita intellettuale dello Studio ferrarese, dove lavorarono personalità del calibro di Guarino Veronese, Celio Calcagnini, Giambattista Giraldi Cinzio e Giovan Battista Pigna.

    Ottocento e XX secolo

    Nel 1598, a causa della mancanza di figli legittimi del duca Alfonso II, il papa Clemente VIII si riappropriò del feudo e la città entrò bruscamente a far parte dello Stato Pontificio. Perdendo il suo status di capitale per divenire semplice città di confine, Ferrara andò incontro ad un inevitabile declino. (Emblematica la sorte della seicentesca Fortezza Pontificia smantellata a furor di popolo durante la Campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte del 1796, riedificata nell'Ottocento dagli austriaci e definitivamente demolita nel 1859, quando Ferrara entrò a far parte del Regno di Sardegna). Nell'Ottocento la città visse una ripresa economica grazie alla scoperta della vocazione agricola, mentre è più del secolo successivo la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico cittadino, culminato con l'inclusione della città nella lista del Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1995.

    Monumenti e luoghi d'interesse

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    La prospettiva
    L'Addizione Erculea rappresenta la più importante opera urbanistica del Medioevo, operata da Biagio Rossetti su ordine di Ercole I d'Este da cui prende il nome. Il progetto prevedeva la creazione di una nuova zona monumentale a nord della città, oltre la Via Giovecca che termina con una Prospettiva architettonica. A partire dal Castello Estense fino a nord della Porta degli Angeli correva un lungo viale detto Viale degli Angeli (successivamente ribattezzato appunto Corso Ercole I d'Este) il quale andava ad intersecarsi con un altro viale proveniente da est: dall'incrocio di queste vie nasce il cosiddetto Quadrivio degli Angeli formato dal Palazzo dei Diamanti, Palazzo Prosperi-Sacrati e Palazzo Turchi di Bagno. Da questa opera deriva in larga parte il riconoscimento dell'UNESCO, che ha inserito Ferrara nella lista dei patrimoni dell'umanità. Il centro storico della città rappresenta dunque uno degli esempi meglio conservati di città medioevali, caratterizzato perciò da un vasto numero di monumenti, palazzi, chiese e strade storiche, ad iniziare dal Castello Estense, edificio in mattoni a pianta quadrata dotato di quattro torri difensive con altane e circondato da un fossato colmo d'acqua che lo rende, a tutt'oggi, uno degli ultimi castelli europei circondato da un fossato.
    La prima cattedrale cittadina fu la Basilica di San Giorgio fuori le mura situata fuori dalla città storica, nel Borgo San Giorgio, poi spostata nell'attuale sede a poca distanza dal Castello Estense. La Cattedrale di San Giorgio, sede dell'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, è stata fatta costruire da Guglielmo degli Adelardi e consacrata nel 1135 quando furono completate la facciata principale e quelle laterali romaniche. Le arcate della parte superiore della facciata sono del XIII secolo. Il campanile, in stile rinascimentale, venne realizzato nel 1451-1493 su progetto di Leon Battista Alberti e ultimato, nella forma attuale, alla fine del XVI secolo, ma rimasto tuttavia incompleto.
    Di fronte alla cattedrale si trova il Palazzo della Ragione, costruito in mattoni in stile gotico nel 1315-1326; l'attuale versione deriva da un rifacimento posteriore alla seconda guerra mondiale, a seguito di un incendio che distrusse una parte del palazzo. L'edificio attuale, costruito tra feroci polemiche, non rende giustizia alla bellezza del manufatto originale, risultandone una sbiadita copia inserita in un contesto non adatto.
    Poco lontano si trova l'attuale sede dell'Università, mentre la sua antica sede, Palazzo Paradiso (1391), ospita oggi la Biblioteca comunale Ariostea nella quale si trova la più completa raccolta di edizione dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto ed alcune lettere di Torquato Tasso nonché la Bibbia appartenuta al frate domenicano Girolamo Savonarola.
    La casa di Ludovico Ariosto fu costruita dallo scrittore a partire dal 1526 nella parte "nuova" della città, inglobata dall'Addizione Erculea ed in essa morì nel 1533. Ferrara è dal XIII secolo importante centro ebraico e, durante le persecuzioni in seguito alle Leggi razziali emanate nel 1938 dal governo fascista, diviene protagonista delle persecuzioni e di un eccidio, avvenuto accanto al fossato del Castello, ricordati dallo scrittore Giorgio Bassani nel romanzo Il giardino dei Finzi-Contini (1962) e in La lunga notte del '43 (1956).
    Sede universitaria dal 1391, essa vide laurearsi nel XVI secolo Niccolò Copernico (1503) e Paracelso. Importante centro umanistico, ospitò alla corte estense i maggiori poeti italiani del Quattrocento e Cinquecento, Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, nonché i grandi pittori del suo tempo, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti (la famosa Officina ferrarese), Garofalo, Tiziano, Dosso e Battista Dossi, Scarsellino. Molte opere di questi autori trovano oggi collocazione nella Pinacoteca nazionale, ospitata nel Palazzo dei Diamanti.
    Le Mura di Ferrara sono lunghe all'incirca 9 km e hanno mantenuto pressoché inalterate le loro condizioni giungendo ai giorni nostri come si presentavano in epoca medievale. Dotate di numerosi baluardi difensivi, specialmente nella parte sud, in tempi antichi erano interamente circondate da un fossato e ornate da importanti varchi di accesso quali la Porta Paola a sud, la Porta San Giovanni a est e la Porta degli Angeli a nord. Altrettanto importanti sono le Delizie estensi ovvero un insieme di 19 ville presenti nel territorio ferrarese e nella sua provincia. Rappresentavano i luoghi di ritiro estivi e di svago degli Este, collegati alla città tramite canali navigabili. Oggi si possono ancora ammirare alcune delle delizie sopravvissute nel corso del tempo, mentre altre sono in rovina o non esistono più. Le più conosciute e meglio conservate sono quelle di Schifanoia a Ferrara, di Belriguardo a Voghiera e quella di Copparo. Da ricordare anche lo splendido Castello di Mesola, residenza di caccia degli Este.
    In città, nel risvolto di piazza Girolamo Savonarola con corso Martiri della Libertà, è presente il padimetro, una specie di idrometro che segna le varie altezze a cui è arrivato il livello del Po nella frazione di Pontelagoscuro durante i più importanti e gravi eventi di piena del fiume.

    Architetture religiose

    Chiese cattoliche

    Duomo di Ferrara

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    Facciata della Cattedrale
    La cattedrale di San Giorgio, sede dell'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, rappresenta uno degli edifici storici più importanti della città.
    La costruzione della cattedrale, edificata sulle macerie delle mura altomedievali, è iniziata nel XII secolo. L'anno effettivo in cui iniziò la costruzione non è certo: un'iscrizione, collocata sopra l'arco del protiro, datata al 1135 recita infatti: "anno milleno centeno ter quoque deno / quinque superlatis struitur domus haec pietatis". Il verbo "struitur" è di difficile traduzione, ed è stato infatti interpretato sia come "si costruisce", sia come "si continua a costruire". Il progettista che diede inizio anche alla realizzazione del protiro è Nicholaus (già architetto della cattedrale di San Zeno a Verona e della sacra di San Michele in Val di Susa), chiamato all'edificazione della cattedrale insieme al fabbriciere Guglielmo degli Adelardi. La "firma" di Nicholaus è contenuta in un'iscrizione collocata sopra la cornice della lunetta del portale maggiore.
    La facciata della cattedrale, costruita in stile romanico, presenta numerosi e articolati particolari di rilievo quali logge, arcate, statue, rosoni e bassorilievi. Alcuni particolari, posteriori alla creazione della facciata, presentano caratteristiche gotiche come il Giudizio universale posto sul protiro sorretto da due ippogrifi o la statua della Madonna col Bambino posta in una loggia sopra il portale centrale.
    Sul lato destro della cattedrale che corre lungo piazza Trento e Trieste era un tempo presente una seconda entrata denominata "porta dei Mesi", che fu completamente demolita durante un restauro settecentesco operato dall'architetto Muzzarelli. Sullo stesso lato meridionale è stata ritrovata un'iscrizione (quasi completamente situata sotto l'attuale livello della piazza) che corre lungo tutta la fiancata, recante un decreto del Consiglio dei sapienti del comune, del 13 maggio 1173, testimonianza delle regole e delle consuetudini locali. Un'altra importante iscrizione si trova nella facciata, accanto alla statua di Alberto V d'Este, e riporta la bolla pontificia di papa Bonifacio I che istituiva l'università di Ferrara, datata 4 marzo 1391.
    L'interno della chiesa risulta completamente differente rispetto al corpo esterno: a tre navate è decorato in stile barocco. Nelle cappelle laterali sono presenti numerosi dipinti del Guercino, del Garofalo e di Francesco Francia. L'abside è opera dell'architetto ferrarese Biagio Rossetti e nel catino absidale è affrescato il Giudizio Universale.
    Il campanile in marmo rosa e bianco è stato attribuito a Leon Battista Alberti anche se, nella sua forma attuale, risulta incompleto.

    Altre chiese

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    La basilica di San Giorgio
    fuori le mura
    • Basilica di San Giorgio fuori le mura: fu la prima basilica della città, costruita sulla sponda destra del Po di Volano dove si era creata e sviluppata la Ferrara antica. Chiamata anche "monastero di San Giorgio degli Olivetani", la chiesa fu costruita nell'VIII secolo e quasi completamente trascurata quando la sede vescovile venne spostata, nel 1135, nell'attuale cattedrale. Il campanile fu rimaneggiato da Biagio Rossetti ed oggi ospita la tomba di Cosmè Tura.
    • Chiesa di San Francesco: opera di Biagio Rossetti, costruita nel 1494, presenta una pianta a croce latina e una facciata rinascimentale. L'interno, a tre navate, presenta otto cappelle per ogni lato.
    • Chiesa di San Paolo: interamente ricostruita dopo il terremoto del 1570 fungeva da luogo di sepoltura per la nobiltà ferrarese. Vi sono conservati dipinti dello Scarsellino e del Bastianino. A fianco della chiesa si conserva l'antico convento con due chiostri.

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    Visione generale della
    chiesa della Certosa
    • Chiesa di Santa Maria in Vado, il suo nome deriva da un guado del Po detto il "vado" presente nei dintorni dell'edificio. Vi avvenne un miracolo eucaristico nel 1171. Da un'ostia spezzata fuoriuscì un getto di sangue che andò a colpire la volta soprastante e il punto dove si suppone siano ancora presenti le macchioline di sangue può essere raggiunto tramite una piccola scala che parte da una delle cappelle.
    • Chiesa di San Cristoforo alla Certosa: edificio di culto del cimitero della Certosa di Ferrara, anticamente situata in una zona tranquilla e distante dalla città come voleva la tradizione dei certosini, ma ricompresa all'interno delle mura cittadine con l'Addizione Erculea. Dopo che i certosini vennero espropriati dalla chiesa l'edificio passò nel 1813 al comune di Ferrara che riaprì la chiesa al culto e cedette il cimitero monumentale alla cittadinanza. L'interno è costituito da un'unica navata dotata di sei cappelle il cui progetto è attribuito a Biagio Rossetti.
    • Chiesa di San Benedetto
    • Chiesa di San Carlo
    • Chiesa di San Domenico
    • Chiesa di San Michele del Gesù
    • Monastero del Corpus Domini
    • Monastero di Sant'Antonio in Polesine
    • Monastero della Trasverberazione del Cuore di Santa Teresa
    • Oratorio dell'Annunziata
    • Chiesa di San Maurelio
    • Chiesa di Santa Lucia
    • Chiesa di Santa Maria dei Servi
    • Chiesa delle Sacre Stimmate
    • Chiesa di Santo Spirito
    • Chiesa di Santa Maria della Consolazione
    • Chiesa dei Teatini
    • Chiesa dei Mendicanti
    • Chiesa di Santa Chiara
    • Ex Chiesa di Santa Maria del Tempio
    • Chiesa di San Gregorio Magno
    • Chiesa di Sant'Antonio Abate
    • Chiesa di Santa Francesca Romana
    • Ex chiesa di Sant'Apollonia
    • Chiesa di Santa Maria Nuova
    • Chiesa di Santa Maria del Suffragio
    • Chiesa di San Giovanni Battista detta anche dei Cavalieri di Malta.
    • Chiesa del Santissimo Crocifisso di San Luca
    • Chiesa di Santa Maria della Visitazione detta anche della Madonnina.
    • Chiesa di San Giuliano
    • Chiesa di Santo Stefano
    • Chiesa di San Girolamo
    • Chiesa dei Santi Giuseppe, Tecla e Rita
    • Chiesa di Santa Giustina
    • Chiesa di San Bartolomeo detta di San Bartolo
    • Ex chiesa di San Giacomo
    • Ex Chiesa di San Nicolò
    • Chiesa di Sant'Agnese
    • Ex Chiesa di Sant'Agnesina
    • Ex Chiesa di San Michele
    • Ex Chiesa e monastero di Sant'Andrea
    • Ex Oratorio di Santa Barbara

    Altri culti

    Sinagoghe, realizzate nell'area del ghetto sono tre: Scola tedesca, Scola Fanese, Scola italiana.
    Chiesa Battista, realizzata in via Carlo Mayr agli inizi del Novecento è composta da una sala di culto e da una sala conferenze intitolata a M.L.King.

    Architetture civili

    Castello Estense (1385), viene considerato il monumento più rappresentativo della città ed è chiamato anche "Castello di San Michele" poiché la prima pietra è stata posata il 29 settembre, giorno appunto dedicato a San Michele. La costruzione, concepita inizialmente come fortezza militare, fu commissionata all'architetto Bartolino da Novara il quale, attorno alla già esistente Torre dei Leoni, costruì la nuova struttura dotata di mura difensiva e di altre tre torri. Nel 1476 Ercole I d'Este decise di stabilirsi nella fortezza la quale, attraverso numerose modifiche, assunse sempre di più la funzione di reggia signorile. La famiglia abbandonò così la precedente residenza del Palazzo Municipale e, a cominciare dal Cinquecento, intraprese i primi interventi di abbellimento del castello, in particolare con la sistemazione della "Via Coperta", un corridoio sopraelevato che unisce il Castello Estense al Palazzo del Municipio, all'interno della quale Alfonso I d'Este collocò i cosiddetti Camerini d'alabastro, ovvero delle sfarzose stanze contenenti importanti opere appartenute a Dosso Dossi, Tiziano e Antonio Lombardo. Oggi l'antica dimora è sede di alcuni uffici della provincia di Ferrara ed è la sede espositiva delle mostre organizzate da Ermitage Italia.

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    Castello Estense

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    Palazzo dei Diamanti

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    Ercole de' Roberti, Aprile e
    segno del Toro, affreschi
    di Palazzo Schifanoia

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    Facciata del palazzo
    Bevilacqua Costabili
    • Palazzo Municipale, rappresentò la prima dimora degli Este, costruito a iniziare dal 1245, assunse le dimensioni odierne verso il 1481; nel 1927 la facciata prospiciente la Cattedrale venne interamente ricostruita in stile neogotico. La costruzione presenta una forma rettangolare, edificata su quattro lati che danno su Piazza Cattedrale, Via Cortevecchia, Via Garibaldi e Piazza Savonarola. L'entrata principale del palazzo è posta di fronte al protiro del Duomo, chiamata "Volto del Cavallo", oltre alla quale sono presenti altre due entrate, la "Volta del Cavalletto" sulla Via Cortevecchia e il "Volto della Colombina" sulla Via Garibaldi. Il cortile interno del palazzo, una volta adibito a cortile ducale, ospita oggi la Piazza del Municipio dove campeggia lo "Scalone d'onore", ovvero un'imponente scalinata con cupola cinquecentesca.
    Dal palazzo è possibile raggiungere, tramite un varco posto in Via Garibaldi, il Giardino delle Duchesse, antico spazio all'aperto dedicato alle signore della corte Estense ed oggi ristrutturato, dopo anni di abbandono, ospita numerose manifestazioni culturali.
    • Palazzo dei Diamanti, è una delle strutture architettoniche di maggiore rilievo della città, importante sede espositiva di numerose mostre e della Pinacoteca Nazionale. La particolarità del monumento risiede negli 8.500 blocchi di marmo a forma di punta di diamante che, oltre a dare il nome al palazzo, rendono la struttura notevolmente articolata grazie alle diverse inclinazioni delle punte dei diamanti che riescono così a creare numerosi effetti di luci ed ombre. Il palazzo si trova al centro del "Quadrivio degli Angeli" ovvero l'intersezione generata da due importanti strade (Corso Ercole I d'Este e Corso Biagio Rossetti) sul cui incrocio vi si affacciano, oltre al Palazzo dei Diamanti, il Palazzo Prosperi-Sacrati e il Palazzo Turchi di Bagno. Tale opera architettonica, commissionata all'architetto Biagio Rossetti, prende il nome di Addizione Erculea, voluta da Ercole I d'Este, che valse alla città il riconoscimento da parte dell'UNESCO come Patrimonio dell'umanità.
    • Palazzo Turchi di Bagno, costituisce, insieme al Palazzo dei Diamanti e al Palazzo Prosperi-Sacrati, il "Quadrivio degli Angeli" nel pieno dell'Addizione Erculea costruita da Biagio Rossetti. Ospita oggi il Museo di paleontologia e preistoria Piero Leonardi, il Dipartimento di Risorse Naturali e Culturali della facoltà di Scienze dell'Università degli Studi di Ferrara e, nei suoi giardini, vi è presente l'Orto botanico dell'Università di Ferrara.
    • Palazzo Prosperi-Sacrati, rappresenta il più antico palazzo dell'Addizione Erculea, famoso per il suo imponente portale rinascimentale in tipico stile ferrarese, costituito da una piccola scalinata e due alte colonne che sorreggono un balconcino.
    • Palazzo Bevilacqua Costabili, importante dimora storica della città situato in Via Voltapaletto, ha ospitato la famiglia Bevilacqua che si trasferì da Verona a Ferrara in occasione delle nozze di famiglia. Di notevole importanza risulta la facciata, ornata da nicchie ritraenti volti di imperatori romani e decorazioni raffiguranti trofei militari. Il lavoro lo si fa attribuire a Giovan Battista Aleotti il quale lavorò, sempre a Ferrara, presso Palazzo Bentivoglio, caratterizzato da un simile apparato decorativo. Dopo lunghi restauri il palazzo fu riconsegnato alla città nel 2006 all'interno del quale hanno trovato luogo le aule e gli uffici della Facoltà di Economia dell'Università di Ferrara.
    • Palazzo Schifanoia, delizia cittadina, l'unica collocata in città oltre a quelle sparse per la provincia. Antica dimora di svago della famiglia estense il suo nome deriva dal significato di schivare la noia. Fu costruito nel 1385 per poi essere modificato e completato nel 1493 da Biagio Rossetti. Il palazzo è famoso per ospitare al suo interno il Salone dei Mesi, una fra le espressioni di affreschi cinquecenteschi italiani più rappresentative. L'opera fu voluta da Borso d'Este alla quale parteciparono i più importanti esponenti della scuola ferrarese come Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti.
    • Palazzo Costabili, chiamato generalmente Palazzo di Ludovico il Moro è situato in Via XX settembre, è sede del Museo archeologico nazionale. Si presume che tale costruzione sia stata fatta erigere per volere dell'allora duca di Milano, Ludovico il Moro, il quale decise di insediarsi a Ferrara per sfuggire alle minacce che gravavano sulla sua persona. L'opera, costruita dal 1495 al 1503, fu commissionata a Biagio Rossetti il quale concentrò tutta la particolarità del palazzo nel cortile d'onore interno caratterizzato da un portico con doppio ordine di arcate. All'interno del Museo archeologico sono contenuti numerosi manufatti appartenuti all'antica città etrusca di Spina.
    • Palazzo Bentivoglio, situato in via Garibaldi, fu edificato per volontà di Borso d'Este nel 1449 e ristrutturato nel 1585 ad opera di Cornelio Bentivoglio. L'imponente prospetto, riccamente decorato con bassorilievi marmorei araldici, armature, frecce, lance e bandiere è attribuito ad una collaborazione tra Pirro Ligorio e Giovan Battista Aleotti. All'interno si trovano pregevoli soffitti dipinti nel 500 dalla bottega dei Filippi.
    Palazzo Roverella, edificato nel 1508 lungo l'attuale Corso Giovecca, fu commissionato da Girolamo Magnanini, cancelliere del Duca Alfonso I d'Este. Si tratta di una delle ultime opere realizzate da Biagio Rossetti, nella quale il maestro condensò pienamente la propria arte. Il fabbricato ebbe numerosi passaggi di proprietà, nel Settecento i Magnanini lo vendettero ai conti Roverella, passò poi ai conti Aventi alla fine dell'Ottocento ed infine al cav. Giuseppe Zamorani che lo diede in eredità al Circolo dei Negozianti, che ne è proprietario dal 1932. Palazzo Roverella, a differenza di altri edifici rossettiani, è stato abilmente concepito per una visione frontale e non angolare, pertanto la facciata è caratterizzata da un assoluto rigore geometrico determinato dagli elementi architettonici e dagli ornamenti in bassorilievo, tipici del linguaggio rinascimentale locale. Di particolare originalità sono le fineste addossatte come bifore alle lesene che scandiscono gli spazi verticalmente e la trifora timpanata che si apre al centro della facciata.

    Architetture novecentesche

    A Ferrara dagli inizi del Novecento fino a pochi anni dopo la seconda guerra mondiale vi furono rilevanti interventi urbanistici voluti dal Comune per dare risalto e valore a quegli edifici cittadini ormai in rovina e non più agibili e per la ricostruzione dei quartieri su cui insisteva la fortezza abbattuta. Le opere di riqualificazione moderna di alcune parti della città sono state affidate in larga parte all'ingegnere Carlo Savonuzzi che tra gli anni venti e gli anni trenta portò a compimento un importante salto di qualità nella progettazione ferrarese tale che in seguito le sue opere architettoniche verranno indicate con la denominazione di "Addizione Novecentista".
    L'elenco delle più importanti opere moderne del Novecento a cura dell'ingegnere ferrarese è di seguito riportato:
    • Acquedotto
    • Complesso Boldini
    • Conservatorio Girolamo Frescobaldi
    • Museo di storia naturale
    • Palazzo dell'Aeronautica
    • Palazzo delle Poste
    • Scuola elementare Alda Costa

    Teatro comunale di Ferrara

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    La facciata del Teatro comunale
    Il Teatro comunale di Ferrara costituisce il più importante teatro della città, costruito dal 1773 al 1797 e inaugurato l'anno successivo. Nonostante Ferrara possedesse già numerosi teatri, la nobiltà ferrarese impose la necessità di un unico teatro cittadino fino a quando vennero scelti dal cardinale Borghese gli esecutori dell'opera ovvero Antonio Foschini e Cosimo Morelli. Il teatro iniziò così a prendere forma in un'area tranquilla e poco popolosa posta esattamente di fronte al Castello Estense. Ma nel 1778 con l'arrivo di un nuovo cardinale i lavori si arrestarono bruscamente a causa delle accuse di incompetenza e di scarsa efficienza che il cardinale attribuì all'operato degli esecutori. Dopo anni di liti e ritardi i lavori ripresero nuovamente per essere riaffidati ancora a Foschini e Morelli che realizzarono la costruzione ultimandola nel 1797 per essere poi inaugurata nel 1798 dall'opera Gli Orazi e i Curiazi di Domenico Cimarosa.

    Teatro Nuovo

    Il Teatro Nuovo è il secondo teatro della città per importanza, inaugurato nel 1926 dall'opera La cena delle beffe di Umberto Giordano. Fino a pochi anni fa la struttura veniva usata anche come cinema fino alla cessata attività di quest'ultimo avvenuta nel 2006.


    Sala Estense

    La Sala Estense sorge all'interno del Palazzo Municipale e in antichità veniva usata come chiesa per l'esposizione delle salme degli Este. In seguito alla sua chiusura trascorsero anni di inattività che adibirono la chiesetta alle funzioni più disparate. Negli anni venti del Novecento venne notevolmente modificata e utilizzata come sala cinematografica sino agli anni sessanta. Dopo quel periodo e sino ai giorni nostri è utilizzata per rappresentazioni teatrali, conferenze, concerti e manifestazioni. Spesso ospita la compagnia teatrale dialettale Straferrara.

    Altro

    Piazza Trento e Trieste

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    Veduta panoramica di
    Piazza Trento e Trieste
    Chiamata anticamente Piazza delle Erbe, Piazza Trento e Trieste rappresenta la più importante piazza della città, nonché il cuore centrale del centro storico ferrarese. Fu importante per avere rappresentato la sede di numerose istituzioni quali la Cattedrale, il Palazzo della Ragione, l'Oratorio di San Crispino e il Teatro Nuovo. La particolarità della piazza riesiede nel marciapiede lungo 120 metri e largo 12 chiamato "listone". Il luogo oggi ospita il mercato cittadino oltre a numerose manifestazioni culturali e bancarelle ambulanti in determinati momenti dell'anno.

    Piazza Ariostea

    Piazza Ariostea rientra nella grandiosa opera urbanistica attuata da Biagio Rossetti col nome di Addizione Erculea. È conosciuta per la sua forma ad anello con al centro la colonna su cui si trova la statua di Ludovico Ariosto e per ospitare le gare del Palio di Ferrara. Nelle vicinanze si ergono il palazzo Massari, il Palazzo Rondinelli e il Palazzo Strozzi-Bevilacqua.

    Piazza del Municipio

    L'odierna piazza ospitava il cortile interno del Palazzo Municipale, oggi è diventata una piccola piazza nel cuore della città, poco distante dai principali monumenti storici. È conosciuta per il suo maestoso scalone d'onore in marmo con cupola cinquecentesca. L'entrata principale per accedere alla piazza è posta di fronte al Duomo ed è chiamata Volto del Cavallo, il quale ospita sulla sommità due statue in bronzo di Niccolò III d'Este e di Borso d'Este.

    Corso Martiri della libertà, già Piazza del Commercio

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    Veduta di Corso Martiri
    della Libertà
    Il corso, che ha inizio da Piazza Cattedrale e termina nel Largo Castello, era denominato in passato Piazza del Commercio poiché vi avevano luogo la vendita delle derrate e degli animali. Sulla strada si affaccia il Palazzo Municipale, dotato nel 1503, per volontà di Ercole I d'Este, di un loggiato con colonne di marmo, distrutto da un incendio nel 1532. Su questa struttura, vi era una sala in cui si svolgevano le rappresentazioni teatrali, e dove Ludovico Ariosto recitava le sue Commedie. L'aspetto attuale dei prospetti è frutto dei restauri eseguiti nel 1739 dai fratelli Santini, per volontà di Francesco II d'Este duca di Modena e dall'architetto Galasso Alghisi che realizzò nel 1559 il porticato marmoreo voluto da Alfonso II d'Este verso Piazza Savonarola. Nel palazzo risiedevano le principesse estensi, vi si riuniva il Consiglio dei Dodici Sapienti, componenti il Magistrato Ducale, ed oggi vi ha sede il Sindaco. Antistante al Municipio sorge il Palazzo Arcivescovile, edificato nel 1718 dall'architetto romano Tommaso Mattei, su commissione dall'Arcivescovo di Ferrara, Card. Tomaso Ruffo. Questo edificio, arricchito da un imponente portale barocco, è raccordato all'antica sede vescovile quattrocentesca, edificata già a partire dal XII secolo, della quale rimane il prospetto su via Adelardi. Sul corso domina la Torre Marchesana del Castello Estense, sulla quale fu posto l'orologio nel 1600, precedentemente affisso sulla distrutta Torre del Rigobello e sulla Torre dei Leoni. Sul lato opposto si trova il Teatro Comunale, costruito fra il 1790 ed il 1797 dagli architetti Antonio Foschini, ferrarese e Cosimo Morelli, soprintendente alle Fabbriche Pontificie, attivo presso il Gran Teatro La Fenice di Venezia. Oltre il portico si accede alla Rotonda Foschini, ambiente interno scoperto, con pianta ellittica.

    Piazza Savonarola

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    Piazza Savonarola
    Piazza Savonarola si apre su Corso Martiri della Libertà a fianco del Castello Estense, è delimitata dalla Loggia dei Camerini del Palazzo Municipale e dalla Via Coperta che collega il Palazzo al Castello. Al suo centro si erge la statua del frate ferrarese Girolamo Savonarola, eseguita dallo scultore Stefano Galletti nel 1875. Comunica con Piazza Castello tramite i fornici della Via Coperta.

    Piazzetta Sant'Anna
    Inaugurata di recente dopo un lungo restauro, la piazzetta è adiacente ad una zona "nuova" della città, riqualificata negli anni trenta del Novecento, dopo l'abbattimento del vecchio ospedale. Dell'antico ospedale rimane oggi solamente il portale di accesso con annesso chiostro e porticato, recuperati dopo i lavori di restauro. Nelle vicinanze si trova la Cella del Tasso dove il poeta venne rinchiuso per pazzia.

    Piazza Cortevecchia
    Situata lungo l'omonima via, nelle vicinanze di Piazza Trento e Trieste e del Palazzo Municipale, la Piazza Cortevecchia fu in passato un luogo di continui cambiamenti e ricollocamenti di edifici fino a perdere il suo valore di piazza storica centrale. Oggi è adibita a parcheggio.

    Aree naturali

    Parco Massari

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    Entrata principale del
    Parco Massari -
    Corso Porta Mare
    Il parco Massari prende il nome dall'omonimo palazzo cinquecentesco, rappresenta il parco cittadino più frequentato dai ferraresi, dotato di una grande fontana circolare in prossimità dell'entrata principale e di numerosi sentieri pedonali. Il parco fu costruito nel 1780 dall'architetto Luigi Bertelli per il marchese Camillo Bevilacqua. Era anticamente dotato di sette imponenti varchi di accesso, dei quali tutt'oggi ne rimangono soltanto due, l'ingresso principale su Corso Porta Mare e un secondo che si affaccia su corso Ercole I d'Este; era inoltre famoso per il numero di statue che lo decoravano oltre alla grande quantità di piante e arbusti. Nel XIX secolo i conti Massari acquisirono il palazzo e ne modificarono il parco trasformandolo in un tipico giardino all'inglese. Attualmente in corrispondenza dell'ingresso principale sono visibili tre monumentali cedri del libano (Cedrus libani).
    Curiosità - Sino agli anni settanta del secolo scorso, vicino all'ingresso principale su Corso Porta Mare, era presente un labirinto costruito con siepi, come nei giardini di alcune ville venete. In seguito tale labirinto è stato eliminato per problemi di sicurezza.

    Orto botanico

    L'orto botanico, situato in Corso Porta Mare, di fronte al Parco Massari, si deve alla tradizione ottocentesca di dotare ogni grande città universitaria di un orto botanico. Oggi l'orto botanico è parte integrante dell'Istituto di Botanica, che ha sede nel Palazzo Turchi di Bagno, ed è utilizzato per la conservazione, la cura e la ricerca da parte di professori e studenti delle Facoltà di Scienze dell'Università degli Studi di Ferrara, oltre ad essere meta di visitatori e turisti.

    Parco Pareschi

    E' situato in Corso della Giovecca. In origine fu il giardino del Palazzo di San Francesco, costruito nella seconda metà del XV secolo da Pietro Benvenuti degli Ordini e successivamente ampliato da Biagio Rossetti. Divenne poi il giardino del Palazzo di Renata di Francia, oggi sede dell'Università di Ferrara. A metà del XIX secolo la famiglia Pareschi lo acquisì, dopo che in passato era stato usato come semplice orto, trasformandolo in un giardino all'inglese.
    Negli ultimi anni, durante i mesi estivi, il parco viene utilizzato, grazie anche alla sua posizione centrale facilmente raggiungibile, come cinema all'aperto e d'estate vi si svolge una rassegna cinematografica.

    Parco Urbano

    Il Parco Urbano Bassani era un tempo riserva di caccia e svago degli Estensi, e costituiva anche un'importante area per il controllo e la difesa della città. Era accessibile direttamente dal Castello Estense percorrendo tutto corso Ercole I d'Este ed attraversando la famosa Porta degli Angeli, inaugurata nel 1492 e chiusa ufficialmente nel 1598, quando gli Estensi trasferirono la loro corte a Modena (in realtà fu percorribile in periodi alterni sino al 1700). Oggi vi si accede con un varco aperto nella mura, in corrispondenza dei Rampari di Belvedere, attraverso via Azzo Novello. Il Parco si estende a nord dalle mura cittadine e nei progetti dovrebbe spingersi sino al Po, occupando di fatto un'area enorme attualmente utilizzata per l'agricoltura e, vicino al Po, a Pontelagoscuro, dai resti di insediamenti industriali (ex zuccherificio).
    La parte del parco oggi realizzata lo rende la più grande area verde fuori dalle mura della città, dotata di attrezzature, piste ciclabili, laghetto ed ampie aree a prato. Ospita nel periodo a cavallo tra luglio/agosto la manifestazione musicale High Foundation e in settembre la manifestazione del Ferrara Balloons Festival. Rientrano nei suoi confini il Centro Natatorio Comunale di Via Riccardo Bacchelli, con piscina coperta e scoperta, la sede del CUS Ferrara Golf, gli impianti sportivi della facoltà di Scienze Motorie dell'Università degli Studi di Ferrara ed il Campeggio Comunale Estense, tutti in Via Gramicia.

    Altre zone verdi

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    Le Valli di Argenta
    nel Parco regionale
    del Delta del Po
    Molto importante è il polmone verde costituito dalla cerchia delle mura cittadine, utilizzate da praticanti di sport amatoriali o per semplici passeggiate. In alcune zone si amplia notevolmente, e forma veri e propri parchi, come succede ad esempio nella zona alla fine di Via XX settembre, in Viale Alfonso d'Este, zona del Montagnone, oppure nella zona di Viale 4 novembre, un tempo Cittadella, cioè zona fortificata di cui sono visibili ancora i poderosi bastioni esterni.
    Nella stessa zona della cittadella si trova la zona dell'acquedotto, poi ci sono i Giardini della Stazione, i giardini di Viale Cavour e il verde di Piazza Ariostea. A Ferrara poi si può ancora scoprire, entro le mura cittadine, uno scorcio incredibile, inatteso. Se dalla zona di Piazza Ariostea si percorre Via Folegno e poi Via delle Erbe, ci si trova, apparentemente, in campagna. Da non dimenticare infine i numerosissimi giardini privati che si trovano nascosti tra le mura degli antichi palazzi medievali e rinascimentali.

    Eventi
    La città è stata scelta da diversi registi italiani e stranieri nella quale trovano ambientazione fra l'altro Ossessione di Luchino Visconti del 1942, Cronaca di un amore di Michelangelo Antonioni del 1950, La lunga notte del '43 di Florestano Vancini del 1960, Il giardino dei Finzi-Contini di Vittorio De Sica del 1970, Al di là delle nuvole di Antonioni con Wim Wenders del 1995, Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, 2001 e, di recente, la serie televisiva Nebbie e delitti con Luca Barbareschi.
    Nel settecentesco Teatro Comunale vi sono stagioni di danza, di concerti di musica classica, teatro e lirica. Presso la sede del Jazz Club Ferrara nel Torrione di S.Giovanni (bastione rinascimentale parte del complesso della cinta muraria della città) dà vita a una stagione concertistica di alto livello tanto da fargli vincere il titolo di miglior Jazz Club Italiano del 2010 (concorso indetto dalla rivista di settore Jazzit). Inoltre ogni anno, tra Giugno e Luglio, Ferrara ospita in Piazza Castello l'evento musicale "Ferrara sotto le stelle". A Ferrara si svolge inoltre il più antico Palio d'Italia e del mondo durante l'ultima domenica di maggio e rappresenta una tappa storica della Mille Miglia.
    Grazie a questi importanti eventi la città ha subito una notevole riscoperta da parte di pubblico e turisti, per merito delle numerose manifestazioni che nel corso del tempo hanno assunto un'importanza sempre più internazionale.

    Persone legate a Ferrara

    Architetti e ingegneri

    • Giovan Battista Aleotti, architetto
    • Adamo Boari, architetto
    • Erio Codecà, ingegnere e dirigente
    • Michele De Lucchi, architetto e designer
    • Pirro Ligorio, architetto e antiquario
    • Vieri Quilici, architetto e docente
    • Carlo Rambaldi, scenografo cinematografico
    • Biagio Rossetti, architetto e urbanista
    • Carlo Savonuzzi, ingegnere
    • Orlando Veronese, architetto e urbanista

    Attori e registi
    • Michelangelo Antonioni, regista
    • Antonio Battistella, attore e doppiatore
    • Adriana Benetti, attrice
    • Gianni Fantoni, attore comico
    • Massimo Felisatti, regista, sceneggiatore e scrittore
    • Arnoldo Foà, attore
    • Giuseppe Gandini, attore
    • José Greci, attrice
    • Antonio Guidi, attore e doppiatore
    • Gianfranco Mingozzi, regista e sceneggiatore
    • Fabio Pittorru, regista, sceneggiatore e scrittore
    • Folco Quilici, regista
    • Antonio Sturla, regista
    • Gualtiero Tumiati, attore e regista
    • Florestano Vancini, regista

    Politici e sindacalisti
    • Giuseppe Albertini, politico
    • Italo Balbo, politico, generale, aviatore italiano e gerarca fascista
    • Alberto Balboni, politico
    • Bruno Buozzi, sindacalista e politico
    • Vincenzo Cavallari, avvocato e politico
    • Dario Franceschini, politico e scrittore
    • Giorgio Franceschini, avvocato e politico, padre di Dario
    • Spero Ghedini, sindaco di Ferrara dal 1956 al 1963
    • Giovanni Grosoli, editore e politico
    • Lucio Magri, giornalista e politico
    • Carlo Mayr, avvocato e politico
    • Luigi Preti, politico
    • Gaetano Recchi, politico e ministro dello Stato Pontificio
    • Gaetano Sateriale, sindacalista, sindaco di Ferrara dal 1999 al 2009 e scrittore
    • Roberto Soffritti, politico, sindaco di Ferrara dal 1983 al 1999

    Intellettuali e giornalisti
    • Max Ascoli, accademico ed intellettuale antifascista
    • Guido Barbujani, docente di Genetica, scrittore
    • Daria Bignardi, giornalista e conduttrice televisiva
    • Enrica Calabresi, docente di Entomologia agraria
    • Ather Capelli, giornalista
    • Alda Costa, insegnante, patriota
    • Everardo Dalla Noce, giornalista
    • Cesare Goretti, docente di filosofia del diritto
    • Diego Marani, scrittore, traduttore e linguista
    • Nello Quilici, giornalista
    • Vittorio Sgarbi, critico d'arte, scrittore e conduttore televisivo
    • Marcello Simoni, scrittore
    • Sandro Sproccati, critico d'arte e poeta
    • Gaetano Tumiati, giornalista e scrittore
    • Filippo Vendemmiati, giornalista e regista

    Poeti, scrittori e letterati, scienziati
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    statua del Savonarola
    • Ludovico Ariosto, poeta e letterato
    • Riccardo Bacchelli, scrittore
    • Giorgio Bassani, scrittore
    • Matteo Maria Boiardo, poeta e letterato
    • Celio Calcagnini, scienziato, filosofo e poeta
    • Antonio Francesco Campana, medico e fisico, nato a Ferrara
    • Lanfranco Caretti, filologo e critico letterario
    • Gianni Celati, scrittore, traduttore e critico letterario
    • Roberto Pazzi, poeta, scrittore e giornalista
    • Giambattista Giraldi Cinzio, drammaturgo e letterato
    • Corrado Govoni, poeta
    • Battista Guarini, drammaturgo e letterato
    • Antonio Piromalli, critico letterario, scrittore e poeta
    • Temistocle Solera, librettista
    • Tito Vespasiano Strozzi, poeta
    • Torquato Tasso, poeta e letterato
    • Fulvio Testi, poeta e letterato
    • Alfonso Varano, poeta e drammaturgo

    Militari
    • Michele Allasia, pluridecorato asso dell'aviazione italiana durante la Prima guerra mondiale

    Musicisti
    • Paolo Bacilieri, cantante
    • Ellade Bandini, musicista
    • Paolo Barabani, cantante
    • Daniele Barioni, tenore
    • Carla Boni, cantante
    • Vasco Brondi, cantautore
    • Oscar Carboni, cantante
    • Elvira Casazza, mezzosoprano
    • Luciano Chailly, compositore e direttore di coro
    • C.O.Ska, gruppo musicale ska
    • Aldo Ferraresi, violinista
    • Girolamo Frescobaldi, musicista
    • Luigi Rinaldo Legnani, chitarrista virtuoso e compositore
    • Gianni Meccia, cantautore
    • Milva, cantante
    • Alessio Prati, compositore
    • Andrea Poltronieri, musicista e comico
    • Strike gruppo musicale ska
    • Ares Tavolazzi, musicista
    • Alfonso della Viola, violinista
    • Alfio Finetti, cantante
    • Rina Cavallari, mezzosoprano

    Pittori e scultori
    • Antonio Alberti, pittore
    • Giulio Avellino, pittore
    • Boccaccio Boccaccino, pittore
    • Giovanni Boldini, pittore
    • Aroldo Bonzagni, pittore
    • Lorenzo Canozi, pittore, intarsiatore e tipografo
    • Diomede Catalucci, pittore e ornatista
    • Lorenzo Costa, pittore
    • Taddeo Crivelli, miniatore
    • Filippo de Pisis, pittore
    • Francesco del Cossa, pittore
    • Battista Dossi, pittore
    • Dosso Dossi, pittore
    • Camillo Filippi, pittore
    • Ervardo Fioravanti, pittore incisore e scultore
    • Achille Funi, pittore
    • Antonio Garella, scultore
    • William Girometti, pittore
    • Gianfranco Goberti, pittore
    • Alfonso Lombardi, scultore
    • Alessandro Mantovani, pittore e decoratore
    • Ludovico Mazzolino, pittore
    • Roberto Melli, pittore
    • Arrigo Minerbi, scultore
    • Nemesio Orsatti, pittore, incisore e disegnatore
    • Michele Pannonio, pittore
    • Gaetano Previati, pittore
    • Mimì Quilici Buzzacchi, pittrice
    • Ercole de' Roberti, pittore
    • Stefano da Ferrara, pittore
    • Emanuele Taglietti, pittore
    • Benvenuto Tisi da Garofalo, pittore
    • Cosmè Tura, pittore
    • Galileo Cattabriga, pittore

    Religiosi
    • Ettore Accorsi, partigiano e presbitero medaglia d'oro al valor militare
    • Daniello Bartoli, predicatore e scrittore
    • Girolamo Baruffaldi, poeta e presbitero
    • Alberto Marvelli, venerabile
    • Giovanni Minzoni, presbitero
    • Giovanni Riccioli, presbitero e astronomo
    • Girolamo Savonarola, predicatore

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 19:22
     
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0 replies since 21/3/2015, 19:44   40 views
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