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Parma

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    Parma

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    - Info -

    Parma (Pärma in dialetto parmigiano) è una città di 189.320 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.

    Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza (1545-1859), la città di Parma è sede universitaria dall'XI secolo. Dal 2002 è sede dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), dal 1990 dell'Autorità di bacino del fiume Po (AdbPo) dal 1956 del Magistrato per il Po, diventata poi Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO). Dal 1994 vi ha sede un distaccamento del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS), che si occupa delle indagini scientifiche riguardanti l'Italia Settentrionale. A Parma sono presenti importanti istituti bancari quali la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza meglio nota come Cariparma e la Banca Monte Parma.
    Nel 2014 è stata inserita dal quotidiano inglese The Telegraph al 4º posto come miglior luogo al mondo in cui risiedere per qualità della vita.

    Geografia fisica

    « Come capitale le competeva un fiume, a Parma, ma siccome è una piccola capitale le è toccato un torrente, spesso asciutto. »
    (Attilio Bertolucci)

    Capoluogo dell'omonima provincia.Situata nel nord Italia, nella parte occidentale dell'Emilia, tra gli Appennini e la Pianura Padana, la città è divisa in due dal torrente Parma, affluente del Po che, appena prima di entrare nel cuore del centro storico, riceve le acque dell'affluente Baganza. Il torrente Parma è un corso d'acqua a regime mutevole, che alterna le piene tumultuose della stagione invernale alle desolate secche estive.
    All'inizio dell'Ottocento lo stesso letto del torrente fu ristretto entro alte mura, il lungoparma appunto, che consegnano alla città un profilo continuo.

    Territorio

    Per mettere in sicurezza il territorio di Parma dai rischi idrogeologici di una piena del torrente Parma, nel 2005 è stato creato un bacino di raccolta, pochi chilometri a sud del centro urbano. L'invaso può arrivare a contenere dodici milioni di metri cubi d'acqua: si tratta del bacino più grande della regione, diventandone effettivamente il terzo lago per estensione. È costituito da una barriera lunga oltre 260 metri e alta 24. Il territorio comunale è interamente pianeggiante e due corsi d'acqua ne delimitano parte dei confini, ad ovest il fiume Taro e ad est il fiume Enza, che marca anche la separazione dalla vicina provincia di Reggio Emilia. Le prime propaggini dell'Appennino Parmense si trovano circa a 15 Kilometri in direzione Sud, al di fuori del territorio comunale, nei comuni limitrofi di Traversetolo, Lesignano de' Bagni, Langhirano, Felino, Sala Baganza e Collecchio.

    Clima

    Il clima di Parma è tipicamente continentale: le estati sono calde e afose con temperature diurne di circa 30 °C (il 6 agosto 2003 è stato stabilito il nuovo record dal 1878 come giornata più calda in assoluto; la temperatura massima è stata di 39,3 °C),punteggiate da temporali anche forti sulla bassa pianura. Gli inverni sono rigidi con temperature minime spesso al di sotto dello zero (il record fu raggiunto il 10 gennaio 1985 quando la temperatura scese a -25 °C (dato riferito al centro città, mentre nelle campagne circostanti si registrò -33 C*). Nell'inverno 2011 si è registrato -24 C* frequenti nevicate sull'Appennino. Sul settore pianeggiante cadono mediamente ogni inverno circa 30 cm di neve. In autunno è frequente il fenomeno della nebbia, specie a nord della Via Emilia e verso il fiume Po. Il mese più piovoso è ottobre con una media di 91 mm, il più secco è il mese di luglio con una media di 36 mm (medie mensili riferite al periodo 1961-1990).
    In base alla media trentennale 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +1,3 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di circa +24,4 °C. Le precipitazioni medie annue si attestano a 777 mm, con minimi relativi in estate e in inverno, picco massimo in autunno e massimo secondario in primavera. L'eliofania assoluta media annua fa registrare il dato medio di 6,4 ore giornaliere, con massimo di 10,2 ore medie giornaliere in luglio e minimo di 2,6 ore medie giornaliere in dicembre.

    Le origini del nome

    Grazie ad indagini archeologiche riacquista consistenza la tesi, sostenuta anche dal Prof. Pittau (autore di studi relativi a questioni di linguistica, filologia, filosofia del linguaggio), di una derivazione del toponimo dai nomi documentati di tribù etrusche «Parmeal», «Parmni» o «Parmnial» che risiedettero nell'attuale territorio. Da non escludere la possibile derivazione dalla voce latina parma/parmae. Ai tempi della fondazione romana infatti, questo termine si utilizzava per designare lo scudo rotondo utilizzato dall'esercito romano e, forse, richiamava la forma del primo nucleo cittadino. Si osserva comunque che questo termine militare latino a sua volta era probabilmente di origine etrusca, in quanto etrusco era appunto lo scudo metallico rotondo.

    « Il nome di Parma, una città dove desideravo più andare da quando avevo letto La Certosa, mi appariva compatto, liscio, color malva e morbido, se mi si parlasse di una casa qualunque di Parma nella quale sarei stato ricevuto, mi si causava il piacere di pensare che abiterei una residenza liscia, compatta, color malva e morbida, che non aveva relazione con le residenze di nessun'altra città d'Italia. »
    (Marcel Proust, La strada di Swann)

    Per Giuseppe Vallardi, invece, nel suo libro Itinerario d'Italia, una tra le più famose guide italiane dell'Ottocento, il nome della città deriverebbe dell'omonimo fiume che l'attraversa. Nelle pagine descriventi la città si poteva leggere:

    « Parma è fabbricata in un suolo fecondo, sul fiume che le dà il nome e la divide in due parti. »

    Storia

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    Alessandro Farnese, in un dipinto
    di Otto Vaenius (ca. 1585).
    3º Duca di Parma e figlio
    di Ottavio (nipote di
    papa Paolo III),
    fu considerato uno dei più
    grandi capitani del
    suo secolo.
    L'età del Bronzo corrisponde all'occupazione da parte dell'uomo della pianura parmense nella quale sono state localizzate numerose terramare.
    Per gli storici, e secondo una menzione di Tito Livio, Parma sarebbe stata una città etrusca, malgrado la scarsa influenza che questo popolo esercitava in Emilia occidentale. Successivamente, verso il IV secolo a.C., la regione venne occupata da popolazioni celtiche, ed in particolare dal popolo dei Boi.
    Con la progressiva conquista del Nord Italia da parte dei Romani, nel 183 a.C. Parma divenne una colonia romana e ad ognuna delle 2.000 famiglie installate vennero affidati lotti di terra in prossimità della via Emilia, dalla quale, a est della città, partiva un cardo della centuriazione che si insinuava lungo la valle del fiume Parma, dando origine alla Strada delle cento miglia che collegava Parma a Luni. Col trascorrere degli anni, la fedeltà dimostrata nei confronti dell'Impero valse alla città il titolo di Augusta Parmensis.
    In tempi successivi, la crisi dell'Impero Romano causerà anche a Parma la perdita di una certa stabilità e floridezza economica fino al culmine di una decadenza demografica, che nel 377 obbligò l'Imperatore Graziano a stabilire nella zona una tribù di barbari, i Taifali. Seguirono periodi di alternanza tra benessere e decadenza: ai saccheggi di Attila del 452, si contrappose, dopo il 502, la rinascita ad opera di Teodorico; alle successive conseguenze drammatiche causate dalle guerre gotiche ci fu nuovamente il rifiorire durante il breve periodo bizantino (539-568), che valse a Parma l'appellativo di Crisopoli (Città d'oro).
    Fu in seguito, con l'arrivo dei Longobardi nel 593, che Parma divenne per la prima volta un centro militare e amministrativo, la capitale di un ducato in cui risiedeva una delle figlie del Re Agilulfo. I Franchi succedettero ai duchi lombardi e nell'879 Carlomanno accordò al vescovo Guibodo il potere temporale sulla città. Ai saccheggi provocati nel IX secolo dalle invasioni dei Magiari, seguì un periodo di pace e crescita demografica. In questa fase Parma continuò ad essere governata da una lunga serie di Conti-Vescovi fino al XII secolo, quando la città divenne un libero comune, amministrato da un Podestà e da un Capitano del Popolo. Nel 1160 Federico Barbarossa sottomise i parmigiani obbligandoli a dichiarare fedeltà all'Impero, ma l'autorità imperiale verrà sconfitta nella battaglia di Legnano del 1174 dalle città riunite nella Lega Lombarda (tra cui Parma). Nel 1183 la Pace di Costanza ristabilì l'autonomia cittadina.
    Nella lunga contesa tra guelfi e ghibellini, che dominò la vita politica italiana dal XII al XIV secolo, Parma si schierò dapprima coi ghibellini, favorevoli all'Imperatore, e successivamente con i guelfi, dopo la battaglia di Borghetto del Taro (nei pressi dell'attuale Castelguelfo). Seguì un periodo di dominazione straniera: Parma fu sottoposta al dominio milanese dei Visconti dal 1346 al 1447, salvo un breve intermezzo, tra il 1404 ed il 1409, in cui il potere passa nelle mani di Ottobuono de' Terzi. Ai Visconti, succederanno gli Sforza ma anche le dominazioni francesi.
    Nel 1521 l'esercito pontificio e spagnolo, dopo un assedio di tre giorni, sconfisse i francesi e la città fu conquistata. Nel 1545 il papa Paolo III (nato Alessandro Farnese), creò il ducato di Parma affidandolo al figlio illegittimo Pier Luigi Farnese e la famiglia farnesiana manterrà il governo ducale fino al 1731, facendo di Parma una piccola capitale italiana, ricca delle opere di grandi artisti quali il Correggio ed il Parmigianino.
    Ai Farnese succedettero i Borbone con l'Infante di Spagna Carlo I, figlio di Elisabetta Farnese e di Filippo V di Spagna. La dinastia dei Borbone-Parma, che contribuì a rendere Parma un faro culturale in Europa, subì un'interruzione quando Napoleone Bonaparte annetté il ducato alla Francia, trasformandolo in semplice dipartimento (dipartimento del Taro).
    Solo con l'abdicazione di Napoleone, avvenuta nel 1814, ed il successivo Congresso di Vienna, venne ristabilito il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, affidato temporaneamente agli Asburgo. Maria Luigia d'Austria, sposa di Napoleone e figlia dell'Imperatore Francesco I, divenne in questo modo la nuova duchessa della città e, malgrado gli episodi rivoluzionari del 1831 e 1847, conserverà il potere fino alla sua morte, avvenuta nel 1847, senza però il potere di trasmettere il trono ad eredi. Nello stesso anno 1847 i Borbone-Parma tornano a governare il ducato, dapprima con Carlo II (1847-1849), al quale succedette il figlio, Carlo III (1849-1854), pugnalato a morte per strada il 26 marzo 1854 da un attentatore rimasto sconosciuto, e infine con Roberto I di Parma che, essendo troppo giovane per governare, ebbe la reggenza assicurata dalla madre Luisa Maria di Borbone-Francia. Roberto venne deposto nel 1859, ad undici anni, quando, allo scoppio della seconda guerra di indipendenza, la madre preferì fuggire nel Lombardo-Veneto, in attesa dell'esito della guerra. Con l'Armistizio di Villafranca il Regno di Sardegna annetté il Ducato dopo un plebiscito celebrato nel 1860. Il ramo dei Borbone-Parma prospera tuttora e, dal 1964, i nipoti di Roberto sono Granduchi del Lussemburgo.
    Nel 1922 la città di Parma si distinse per aver combattuto le milizie fasciste comandate da Italo Balbo erigendo barricate in numerosi quartieri della città. Il 23 aprile 1945 iniziò la ritirata delle truppe nazi-fasciste da Parma e il 24 aprile un gruppo di cittadini prese provvisoriamente in consegna il quotidiano locale La Gazzetta di Parma,con lo scopo di cederlo al Comitato di Liberazione Nazionale; infine, il 26 aprile, partigiani e truppe alleate fecero il loro ingresso in città. Per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale Parma è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione e insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Durante l'Assemblea Costituente ci fu il tentativo da parte del Sen. Giuseppe Micheli e alcuni politici di creare la regione Emilia Lunense, avente come capoluogo Parma: la proposta dapprima venne approvata, ma in seguito venne sospesa con l'articolo Mortati.

    L'assedio di Parma (1247-1248)

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    La disfatta degli Svevi
    Nel 1247 grazie alla momentanea assenza da Parma di Enzo, figlio dell'Imperatore Federico II di Svevia, i guelfi, vinti i partigiani ghibellini nella battaglia di Borghetto di Noceto, approfittarono per tornare al governo della città. L'Imperatore, furibondo, decise di rinviare l'assedio di Lione dirigendosi su Parma alla testa di un vendicativo esercito e con il chiaro intento di distruggerla in maniera esemplare. A ovest della città, nel giugno del 1247, fece costruire in località Grola (identificata da alcuni con l'attuale frazione di Fognano) una città-accampamento cui diede il nome augurale di Vittoria, composta da case in muratura, una chiesa e una zecca. L'assedio fu durissimo per la popolazione parmigiana e per il contado già allo stremo delle forze. Approfittando dell'assenza dell'Imperatore, impegnato in una battuta di caccia nella valle del Taro, il 18 febbraio del 1248 le truppe parmensi seguite da tutti i cittadini uscirono dalle mura attaccando e distruggendo la città imperiale e le truppe assedianti. L'imperatore Federico II riuscì a stento a rifugiarsi, con pochi seguaci, nella vicina Borgo San Donnino. Tra le macerie nemiche i parmigiani trovarono e si impossessarono di un ambito trofeo, la corona imperiale, simbolo estremo del loro trionfo.

    Monumenti e luoghi di interesse

    In città sono repertoriati 330 beni culturali, tra i quali 34 archeologici e 296 architettonici.

    Architetture religiose

    Edifici situati nel quartiere Parma Centro (detto anche "Parma Nuova")

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    Tra Duomo e S. Giovanni

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    Battistero

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    Veduta notturna del Duomo
    • Duomo, sorto tra i secoli XI e XII a ridosso della cinta muraria romana e al posto dell'antica basilica, è fra le maggiori opere dell'architettura romanica in Italia e la cupola è stata dipinta dal Correggio.
    • Battistero, di Benedetto Antelami, sito a fianco del campanile del Duomo, sulla stessa piazza, è un imponente monumento in marmo rosa che segna il passaggio dal romanico al gotico.
    • Abbazia di San Giovanni Evangelista e relativa chiesa, un complesso monastico che si trova nei pressi del Duomo e del Battistero, la cui cupola fu affrescata dal Correggio.
    • Complesso di San Paolo, monastero benedettino, sito tra piazza Duomo e il Palazzo della Pilotta, che fu fondato nell'XI secolo come conseguenza dello spirito di riforma monastica che attraversò la città nei primi anni del nuovo millennio; vi è conservata La camera di San Paolo, un affresco realizzato tra il 1519 e il 1520 dal Correggio. Quest'opera fu portata a termine su commissione della badessa del monastero Giovanna Piacenza.
    • Chiesa di Santa Maria della Steccata, con pianta a croce greca, sita nelle immediate adiacenze di piazza Garibaldi (il centro cittadino); bellissimo edificio con absidi su ogni braccio, fondato nel 1521 per conservare al suo interno un'immagine sacra della Vergine. L'architetto a capo dei lavori fu Giovanfrancesco Zaccagni, insieme al padre Bernardino. Il Vasari, nelle sue Vite, ne attribuisce il progetto al Bramante, ma si pensa pure a Leonardo Da Vinci. È uno degli esempi più significativi di chiese a piano centrale della prima metà del XVI secolo. Il grande arco del presbiterio rappresenta un capolavoro di Francesco Mazzola, detto il Parmigianino. Al suo interno sono presenti inoltre numerose decorazioni e opere di artisti di grande rilievo, tra cui Michelangelo Anselmi, Girolamo Mazzola Bedoli, Jan Soens, Giovan Battista Trotti detto Malosso. La cupola fu dipinta da Bernardino Gatti detto Sojaro.
    • San Pietro Apostolo, realizzata da Ottavio e Giovanni Bettoli seguendo un progetto del Petitot. Essa è perfettamente visibile dalla piazza centrale (piazza Garibaldi), sulla quale si prospetta la sua facciata di stile neoclassico
    • Chiesa di San Vitale, sita a fianco del Palazzo del Comune, sull'attuale via della Repubblica; è una delle più antiche chiese erette nel centro della città medievale. Completamente riedificata a metà del XVII secolo e restaurata recentemente, conserva all'interno la cappella della Beata Vergine di Costantinopoli, con lo scenografico Monumento Beccaria.
    • San Francesco del Prato, chiesa a carattere gotico, antica sede francescana risalente al XIII secolo, la cui lunghezza supera perfino quella del Duomo, si trova quasi a ridosso della cerchia urbana del centro storico. Nei secoli successivi divenne una delle chiese più importanti della città, ma dall'Ottocento fino agli inizi degli anni novanta fu adibita a carcere cittadino. Al centro dell'abside è stato ritrovato un affresco raffigurante Cristo Pantocrator attribuito a Bernardino Grossi e al suo allievo e genero Jacopo Loschi.
    • Oratorio dell'Immacolata Concezione, espansione di una cappella della chiesa di San Francesco del Prato, costruito nel XVI secolo, con pianta a croce greca; ospita pregevoli affreschi di Michelangelo Anselmi e Francesco Rondani, entrambi collaboratori del Correggio. L'Oratorio si è salvato dalla trasformazione in carcere della chiesa di San Francesco del Prato in quanto adibito a cappella del carcere stesso.
    • chiesa di Santa Maria del Carmine, in stile gotico, è anche la utilizzata dal 2008 come Auditorium a servizio dell'attiguo Conservatorio di musica, situato all'interno del suo ex convento.

    Edifici situati nel quartiere Oltretorrente (detto anche "Parma Vecchia")

    • Chiesa della S.S. Annunziata, edificio religioso di forma ellittica a cappelle radiali annesso al monastero francescano maschile. Rappresenta uno dei monumenti più significativi del Manierismo sperimentale della seconda metà del XVI secolo. È un'opera di Giambattista Fornovo che la disegnò nel 1566 su commissione del Duca Ottavio Farnese.
    • Santa Maria delle Grazie, edificata nel 1617 quale sede della confraternita delle Stigmate di San Francesco e per accogliervi una venerata immagine della Vergine del soccorso. Conserva la cupola affrescata da Sebastiano Galeotti con un'Assunzione ispirata a quella realizzata dal Correggio per il Duomo e, nelle cappelle laterali, due dipinti di Sisto Badalocchio e Antonio Savazzini. Si trova nella zona, detta anche "Capo di Ponte", ossia la parte dell'Oltretorrente più antica e a ridosso del "Ponte di Mezzo".
    • Oratorio di Sant'Ilario di Parma. Dedicato al patrono della città, esso è collocato all'interno del complesso storico dell'Ospedale Vecchio. L'Oratorio, di piccole dimensioni, si compone di tre navate scandite da pilastri a sezione quadrata e dalle superfici scanalate ed ha assunto l'attuale aspetto dopo i lavori di ristrutturazione del 1663; si trova sulla principale arteria dell'Oltretorrente, l'attuale via D'Azeglio, corrispondente al tracciato della via Emilia.
    • San Francesco di Paola, una facciata barocca composta da due torri, dette "dei Paolotti", uniche strutture conservate del convento e della chiesa ed edificate tra il 1625 ed il 1632, site a fianco dell'Ospedale Vecchio.
    Santa Croce, manufatto religioso del 1210 e prima tappa tra le chiese arcipresbiteriane della Strada Romea, in corrispondenza di una delle porte principali del centro storico.
    • Chiesa di Santa Maria del Quartiere, costruita nel 1619, a forma di prisma esagonale, con uno spazio interiore centrale dominato da una grande cupola con magnifici affreschi di Pier Antonio Bernabei che raffigurano il Paradiso. La costruzione della struttura viene comunemente attribuita a Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta, realizzatore del Teatro Farnese.
    • Chiesa di Santa Maria del Tempio, utilizzata fino al 1812 per la sepoltura dei principi di Parma, già chiesa dei Cavalieri templari, ora sconsacrata, è sita in via Bixio.

    Edifici situati fuori dal centro storico

    • Abbazia Cistercense di Valserena, comunemente ed erroneamente definita "La Certosa di Parma", ispirò Stendhal per il suo omonimo romanzo ed è sede universitaria del Centro Studi e Archivio della Comunicazione. La sua costruzione iniziò per volere del cardinale parmigiano Gherando Bianchi nel maggio del 1298. Luogo romantico e misterioso dell'architettura cistercense, comprende una chiesa a croce latina in stile gotico lombardo e un presbiterio arricchito da affreschi del Baglione, è conosciuta anche sotto il nome di "Certosa di Paradigna" e "Abbazia di San Martino dei Bocci". È situata a pochi chilometri dal centro storico, nel punto in cui la città lascia il posto alle campagne della bassa parmense.
    • La "Certosa", fondata nel 1285 da Rolando Taverna. È un edificio ricco di opere d'arte e di pregevole fattura architettonica, nel quale i monaci abitarono per 483 anni, fino al 1805, quando la Fabbrica Ducale dei Tabacchi di Parma vi si stabilì; ospita negli anni duemila la Scuola di Polizia Penitenziaria.
    • Pieve di San Pancrazio Martire, chiesa parrocchiale dell'omonima frazione di San Pancrazio Parmense, risalente al secolo IX e costruita su una pre-esistente basilica romana. Nel medio-evo i vescovi di Parma la consideravano tra le parrocchie cittadine per vicinanza alla città, antichità ed importanza. Si trova lungo la Via Emilia, pochi chilometri ad ovest della città.
    • Chiesa di San Geminiano, risalente all'XI secolo, il cui fonte battesimale presenta bassorilievi raffiguranti scene religiose legate al pellegrinaggio. Sorge nella popolosa frazione di Vicofertile, su un percorso molto frequentato dai pellegrini (ovvero la Via Francigena).
    • Pieve di Gaione, un importante edificio romano contenente reperti archeologici di rilievo e affreschi del XVII e XVIII secolo, è sito nella frazione di Gaione.

    Architetture civili

    Palazzi

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    Il Palazzo della Pilotta
    visto dal ponte Verdi.

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    Archi della Pilotta

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    Palazzo Ducale del Giardino

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    Palazzetto Sanvitale

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    Palazzo del Governatore
    • Palazzo della Pilotta. Costruito da Ottavio Farnese, è il centro storico e culturale della città.
    • Palazzo del Giardino. È situato all'interno del Parco Ducale; i lavori di costruzione iniziarono nel 1561 su ordine del duca di Parma Ottavio Farnese su progetto del Vignola. Al suo interno sono visibili numerosi affreschi e stucchi ed è sede del Comando della Legione dei Carabinieri di Parma. È previsto che diventerà la sede di rappresentanza dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
    • Palazzetto Eucherio Sanvitale. Situato all'interno del Parco Ducale, è un esempio significativo dell'architettura Rinascimentale a Parma. All'interno sono presenti interessanti decorazioni del XVI secolo attribuite a Gianfrancesco d'Agrate. In una delle sue sale restaurate è possibile ammirare frammenti di un affresco del Parmigianino.
    • Palazzo del Comune. Situato nel cuore della città (piazza Garibaldi), fu costruito nel 1627 da Giovanni Battista Magnani in occasione delle nozze tra Odoardo I Farnese e Margherita de' Medici, a seguito del crollo, nel 1606, dell'altissima torre civica sul Palazzo del Podestà, precedente sede comunale.
    • Palazzo del Governatore. Struttura originaria del XIII secolo, fu antica sede di mercanti e del Governatore. Nel 1760 il Petitot apriva una nicchia nella torre dove venne collocata la statua della Vergine incoronata di stelle da Cristo, opera di Jean-Baptiste Boudard. Un originale quadrante solare verticale del 1829 è visibile sulla facciata principale. In attesa del completamento della nuova sede destinata all'authority alimentare, nel palazzo sono provvisoriamente collocati alcuni uffici amministrativi dell'EFSA. Dopo un importante rinnovo delle parti interne, dal gennaio 2010 il Palazzo del Governatore aspira a diventare un centro di esposizione permanente di arte moderna e contemporanea.
    • Palazzo Episcopale. La costruzione iniziò nel 1055 su ordine del vescovo conte Cadalo. A quell'epoca il palazzo era situato all'esterno delle mura cittadine. Nei secoli subì numerose modificazioni ma sono ancora perfettamente visibili gli elementi medievali e rinascimentali della struttura.
    • Palazzo delle Poste. Pregevole manufatto del centro storico, situato a due passi dalla Cattedrale, venne realizzato nel 1905 in puro stile liberty da Moderanno Chiavelli.
    • Palazzo Tarasconi. Fu eretto nel Cinquecento ed al suo interno nel 1860 venne aperto il primo sportello della cassa di Risparmio di Parma. Il retro del palazzo ospitò, durante 20 anni, la tipografia della Gazzetta di Parma.
    • Palazzo Carmi. In stile neoclassico.
    • Palazzo Imperiale dell'Arena. Fu costruito per volere di Federico II di Svevia ed in seguito, tra il 1836 ed il 1847, venne ristrutturato da Nicola Bettoli su incarico della Duchessa Maria Luigia; è la sede del Convitto Nazionale.
    • Palazzo Pallavicino. Edificio in stile barocco a pianta quadrata costruito per volere di Alfonso Pallavicino nel 1646. Pregevole la monumentale balconata ed il porticato; è la sede del Tribunale Amministrativo Regionale.
    • Palazzo Marchi. Fu eretto nel 1770 ed ospita la sede della Fondazione Arturo Toscanini. Possiede una collezione privata di oggetti provenienti dalla corte ducale.
    • Palazzo Meli-Lupi. In stile neoclassico, fu la residenza settecentesca della nobile famiglia Meli-Lupi; è la sede dell'Unione Industriali Parmense.
    • Palazzo Tirelli. Si trova in borgo San Vitale 6 ed appartiene dall'inizio del XIX secolo ai marchesi Tirelli, famiglia proveniente da Guastalla, ove nel 1696 Giulio Tirelli fu insignito del titolo nobiliare da Francesco Farnese, duca di Parma. Questo palazzo rappresenta uno dei pochi esemplari rimasti di palazzo padronale del primo Rinascimento con influsso lombardo. La sua facciata quattrocentesca presenta due finestre rinascimentali centinate e contornate da un alto davanzale sorreggente lesene sovrastate da timpano triangolare. L'androne d'ingresso, che offre una volta con tratti di decorazioni a racemi su fondo chiaro in cui è inserito il simbolo cristologico di San Bernardino, immette in un ampio cortile porticato.
    • Casino Petitot. È uno tra i primi Cafè costruiti in Italia. L'opera fu realizzata da Ennemond Petitot nel 1766 su volere del primo ministro ducale Du Tillot, contestualmente al rifacimento dello Stradone Farnesiano, effettuato con l'intento di renderlo simile ai boulevard parigini ed esaltare il mito che puntava a riaffermare Parma quale nuova Atene d'Italia.
    • Palazzo Boselli. È uno fra i pochi palazzi cittadini del XIV-XV secolo. Si trova in strada XXII luglio.
    • Palazzo dell'Università. Imponente edificio del XVI secolo fu eretto dai padri gesuiti per ospitare i seminaristi della Compagnia del Gesù; è la sede centrale dell'Università di Parma ed ospita il Museo di storia naturale.

    Teatri storici

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    Teatro Regio
    Teatro Regio. Simbolo della passione melodrammatica della città e massimo teatro cittadino è sede di rappresentazioni liriche, concertistiche e di danza con artisti di livello nazionale ed internazionale.Fu inaugurato dalla duchessa Maria Luigia con la Zaira di Vincenzo Bellini il 16 maggio 1829.
    Teatro Farnese. Opera lignea dell'architetto Giovan Battista Aleotti, coadiuvato nei lavori da Giovan Battista Magnani, realizzato all'interno del maestoso Palazzo della Pilotta. Nacque nel 1617 per volontà del duca di Parma Ranuccio I Farnese, al fine di festeggiare degnamente la sosta a Parma di Cosimo II de' Medici. Fu il primo teatro europeo a scena mobile.Dopo un'inattività durata tre secoli, il teatro è tornato ad ospitare rappresentazioni concertistiche e teatrali all'interno del Festival Verdi organizzato dalla fondazione Teatro Regio di Parma.

    « Il gran Teatro (Teatro Farnese), disegno del Magnani, è il più bello e il più grande d'Italia. Ha 300 piedi di lunghezza e contiene comodamente 9.000 spettatori. Siccome è benissimo immaginato, non ha il difetto di quelli d'altri Architetti, nei quali una parte degli spettatori non vede: questo è disposto in modo che tutti godono lo spettacolo, e dal fondo del Teatro all'estremità opposta si sente anche un uomo che parli sottovoce; e alzandosi la voce non v'è eco, né confusione »
    (Dalla guida Itinerario d'Italia, di Giuseppe Vallandri - 1815)

    Altri teatri e auditorium

    • Auditorium Niccolò Paganini. L'Auditorium è nato da un progetto dell'architetto Renzo Piano che, oltre al recupero delle precedenti strutture industriali dello zuccherificio Eridania, ha posto grande attenzione all'acustica. L'Auditorium è costituito da una grande sala dalla capienza di 780 persone in cui ogni anno viene organizzata la stagione concertistica del Teatro Regio.
    Teatro Due. L'edificio, sede del Teatro Stabile di Parma, venne costruito nel 1902 con la funzione di Bagno pubblico. Dopo una serie di vicissitudini e numerosi cambi di destinazione, dal 1970 viene occupato dalla Compagnia del collettivo, trasformata in seguito nella compagnia del Teatro Stabile di Parma. Il Teatro Due viene definito un punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale ed internazionale.
    • Palacassa. È un grande e moderno auditorium situato all'interno dell'area fieristica e capace di accogliere dalle 3.000 alle 7.000 persone. Vi vengono organizzati convegni, seminari e grandi eventi di spettacolo e cultura.
    • Teatro Pezzani. È un teatro del popolare quartiere Oltretorrente costruito negli anni cinquanta e ristrutturato nel 1991. Può ospitare fino a 493 spettatori ed è la sede del centro di produzione teatrale Compagnia dei Borghi.
    • Theatro del Vicolo. Anch'esso situato nel quartiere Oltretorrente, nelle vicinanze del Parco Ducale, occupa gli spazi appartenuti all'antica stalla dei cavalli dell'Imperatrice Maria Luigia d'Austria. Il Theatro del Vicolo viene familiarmente chiamato dai parmigiani la bomboniera.
    • Teatro del Tempo. È il secondo dei tre teatri situati nel quartiere Oltretorrente. Più piccolo e più giovane rispetto al vicino Teatro Pezzani offre comunque una ricca stagione che si prefigge di valorizzare giovani talenti nel campo della prosa e della musica.
    • Teatro Europa. Propone ricerca, prosa, cabaret e rassegne di danza.
    • Teatro Giovannino Guareschi. È un edificio di prossima apertura che proporrà stagioni di teatro popolare parmigiano interamente in lingua dialettale. Comprende un teatro con 600 posti a sedere ed un'arena estiva da 300 posti.
    • Teatro al Parco. Si trova all'interno del Parco Ducale ed è sede della Compagnia delle Briciole. È stato il primo teatro in Italia quale Centro Stabile di Produzione, Programmazione e Ricerca Teatro Ragazzi e Giovani.
    • Teatro del Cerchio. È un nuovo teatro situato all'interno della scuola Anna Frank. Le gradinate ad arena possono accogliere 200 spettatori.
    • Teatro Lenz. Il teatro, sede della compagnia di teatro di ricerca Lenz Rifrazioni, è un luogo di produzione culturale, di sperimentazione e formazione teatrale ed è stato ristrutturato dopo un incendio che nel 1999 distrusse parte della struttura.
    • Teatro Cinghio. È un piccolo teatro con una capienza di 150 posti, costruito in modo tale da permettere agli spettatori di avere una perfetta visione del palcoscenico. Ospita un'importante rassegna annuale di musica da camera.

    Porte

    Le antiche mura della città erano contornate da numerose porte, alcune delle quali in parte ancora visibili.
    • Porta San Francesco. Fu edificata nel 1261 in seguito all'espansione della città verso sud, e rappresentava l'uscita verso i grandi feudi della montagna. È situata nell'Oltretorrente in corrispondenza di piazzale Tommaso Barbieri (chiamato comunemente barriera Bixio perché vi termina via Bixio). È formata da una barriera composta da quattro pilastri decorati con statue allegoriche all'estremità superiore, da statue di leoni alla base, da tre cancellate in ferro e da una scultura raffigurante un'immagine simbolica femminile, opera di Cristoforo Marzaroli. Da questa porta i pellegrini lasciavano la città per recarsi a Roma attraverso la Via Francigena.
    • L'antico edificio a fianco della porta, al termine di viale dei Mille e viale Vittoria, è in ottimo Stato di conservazione dopo i restauri e ospita il circolo ricreativo-culturale Famija Pramzana.
    Porta Santa Croce. Fu costruita nel XIII secolo ad ovest della città, in direzione Piacenza; sono ancora visibili la chiesa omonima, costruita nello stesso periodo, e l'edificio del Cinquecento voluto da Papa Paolo III, che pochi anni dopo i Farnese ampliarono con l'aggiunta di un sopralzo e di sei camere decorate.
    • Porta San Michele. Situata ad est del centro storico lungo la via Emilia, al termine di strada della Repubblica (in precedenza strada San Michele), vi si trova un piazzale chiamato barriera della Repubblica, con al centro una grande fontana circolare. L'antica porta è stata demolita alla fine dell'Ottocento ed è rimasta al suo fianco la chiesa dalla quale prese il nome.
    • Porta Nuova. Anticamente situata in fondo a strada dei Genovesi (nel duemila via Farini) e fatta erigere da Ferdinando I di Borbone, fu demolita nel 1901 dal Comune, che ne eresse un'altra nel 1915 all'angolo con viale Umberto I. Lo stemma dei Borboni con la cornucopia dell'abbondanza che ne sormontava la facciata fu salvato dalla demolizione e rimontato nel cortile della Rocchetta in Pilotta.
    • Porta San Barnaba. Situata in fondo all'odierna via Garibaldi, essa proteggeva il lato nord della città. Prende il nome dalla omonima chiesa individuabile in via Affò dove sorgeva. Nel 1830 la costruzione di una nuova barriera su via Garibaldi ne decretò la completa distruzione.

    Monumenti

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    Ingresso principale della Cittadella

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    Monumento a Giuseppe Verdi

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    L'ex Monumento a Verdi nel 1920
    andato poi distrutto in seguito
    ai bombardamenti della
    seconda guerra mondiale.
    • Cittadella. Grande fortezza costruita alla fine del XVI secolo su ordine del duca Alessandro Farnese, a margine delle mura storiche di Parma, per scopi difensivi e quale emblema del potere ducale. La sua costruzione fu anche l'occasione di fornire lavoro a gran parte della popolazione. Di forma pentagonale, l'architettura si ispira fortemente alla cittadella di Anversa; il suo interno è un vasto e frequentatissimo spazio dedicato a verde pubblico, attrezzato con impianti sportivi e giochi per bambini.
    • Pons Lapidi. Detto anche Ponte Romano o Ponte di Teodorico. Questo antico ponte in muratura di età Augustea fu ricostruito da Teodorico nel 493 e rimase in area asciutta dopo l'inondazione del 1177 che deviò il corso del torrente. Rimangono visibili due delle undici arcate. Un progetto di recupero ambientale in corso favorirà la valorizzazione delle arcate visibili del manufatto. Il resto delle arcate rimane tuttora sepolto sotto l'attuale via Mazzini.
    • Ospedale Vecchio. Creato nel 1250 sul lato nord dell'attuale via d'Azeglio, fu in seguito ricostruito. Prima manifestazione del Rinascimento dell'architettura parmigiana, l'attuale edificio è databile tra il XV ed il XVI secolo su progetto e realizzazione di Gian Antonio da Erba. All'interno del complesso è collocato l'Oratorio di Sant'Ilario. Dal 1948 è sede dell'Archivio di Stato e della Biblioteca Comunale. Un importante intervento di riqualificazione consentirà un utilizzo differente di questa antica struttura medievale.
    • Monumento a Giuseppe Verdi. In granito e bronzo, l'opera dello Ximenes, costruita nel 1913 dall'architetto Lamberto Cusani, è dedicata al grande maestro Giuseppe Verdi. Il monumento visibile è solo una parte di un complesso più vasto, sacrificato, non senza polemiche, in nome dell'espansionismo urbanistico del dopoguerra.
    • Monumento a Vittorio Bottego. Monumento bronzeo realizzato nel 1907 dallo Ximenes, in occasione del decimo anniversario della scomparsa dell'esploratore parmigiano Vittorio Bottego. La zona in cui sorge il monumento è sottoposta ad una vasta operazione di ristrutturazione e riqualificazione urbana, seguendo un progetto dell'architetto catalano Oriol Bohigas. Da una vasca d'acqua emerge un piedistallo formato da macigni su cui è posta la statua di Bottego con ai lati due guerrieri galla che rappresentano i fiumi Omo e Giuba.
    • Monumento alla Vittoria alata. Obelisco, posto in viale Toschi, fu inaugurato nel 1931 dal re Vittorio Emanuele III. La parte bronzea è stata realizzata dallo Ximenes. Il monumento, il cui autore fu Lamberto Cusani, è costituito da un'alta colonna di marmo avvolta da un fregio bronzeo che ferma una lunghissima spada. Una figura femminile alata, la Vittoria, posta su una sfera bronzea, conclude la colonna alta circa dieci metri.
    • Monumento a Filippo Corridoni. Il monumento dedicato al sindacalista caduto nel 1915 sul Carso, fu eretto nel quartiere Oltretorrente fra il 1925 e il 1927, su disegno dell'architetto parmigiano Mario Monguidi e modellato nel marmo e nel bronzo dallo scultore Alessandro Marzaroli. La statua in bronzo, restaurata nel 2009, misura 4,50 metri di altezza. L'intero manufatto poggia su una base di gradini di porfido ed è alto 13 metri. Dal basamento quadrato, con quattro teste scolpite nel marmo, quattro aquile e quattro scritte di Corridoni, si innalza la stele bianca con altorilievi. L'epigrafe è del poeta parmigiano Ildebrando Cocconi.
    • Monumento a Ercole e Anteo. È un'opera in rame dell'artista fiammingo Teodoro Vandersturck risalente agli anni tra il 1684 e 1687 e nota anche con il nome de I du brasè (in dialetto parmigiano i due abbracciati). In origine doveva ornare la vasca collocata davanti a Palazzo Ducale, ma venne più volte trasferita. Fino al suo ultimo restauro la statua era situata a fianco del Palazzo del Comune, dove è ancora visibile una copia, mentre oggi è collocata all'interno del cortile di Palazzo Cusani, sede della Casa della Musica.
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    Monumento al Correggio
    • Monumento al Correggio. Statua del 1870 realizzata in marmo dallo scultore Agostino Ferrarini e posta in piazza Garibaldi. Rappresenta l'artista Antonio Allegri da Correggio nell'atto di guardare una propria opera tenendola, a distanza, con una mano sopra al proprio ginocchio.
    • Monumento a matt Sicuri. Enzo Sicuri, il "filosofo da marciapiede", era un personaggio contemporaneo molto noto in città per aver sempre vissuto in strada, dormendo in scatole di cartone e veniva chiamato familiarmente dai parmigiani matt Sicuri. Il monumento in bronzo, realizzato da Maurizio Zaccardi, ne celebra la figura mentre siede su una scatola di cartone appoggiato a una bicicletta.
    Monumento al Parmigianino. È una statua in marmo bianco del 1879 finanziata dall'Ordine Costantiniano e dal Comune. Con base a sezione quadrata divisa in tre piani, fu realizzata da Giovanni Chierici e raffigura Francesco Mazzola, detto il Parmigianino. L'ubicazione in piazzale della Steccata non è casuale: l'artista, infatti, aveva lavorato all'interno della vicina Chiesa della Steccata, realizzandone alcuni affreschi, tra il 1531 e il 1539.
    • Monumento al Partigiano. È un'opera ideata dallo scultore Marino Mazzacurati e dall'architetto Guglielmo Lusignoli, raffigurante tre aspetti della guerra e della resistenza: un combattente con il mitragliatore in mano, un partigiano caduto e un muro per le fucilazioni ricavato da mattoni di case parmigiane distrutte dai bombardamenti. L'inaugurazione avvenne nel luglio 1956 in occasione della visita del Presidente Giovanni Gronchi.
    • Monumento a Giuseppe Garibaldi. Opera in bronzo dello scultore Davide Calandra, fu scoperta nel 1893. È posta nell'omonima piazza, di fronte al palazzo del Governatore. La statua, alta più di tre metri e posata su un alto basamento che reca tre bassorilievi raffiguranti la difesa di Roma, la battaglia di san Fermo e lo sbarco a Marsala, ritrae l'Eroe dei Due Mondi in piedi con le mani appoggiate sull'elsa della spada.
    • Monumento a Padre Lino. Ricorda Padre Lino Maupas, un frate francescano dalmata, assai amato dai parmigiani per le sue virtù cristiane, morto a Parma nel 1924. La statua, in bronzo e senza basamento, opera della scultrice Jucci Ugolotti, fu collocata nel 1998 in piazzale Inzani, vicino al Convento dell'Annunziata in cui Padre Lino visse dal 1893 alla morte. Il frate è rappresentato nell'atto di camminare offrendo i pani che stringe nelle mani.
    • Monumento ai Caduti di tutte le guerre. È stato ottenuto da Mario Monguidi modificando opportunamente l'antica Torre di San Paolo in via Macedonio Melloni. Esso è costituito principalmente da una grande lapide di marmo bianco con una epigrafe, da cinque teste coronate da filo spinato a ricordo dei soldati in trincea, da una lampada votiva, da una statua inginocchiata (la Stirpe Italica) e da medaglioni con i simboli delle armi. La torre è munita di una cella con una grande campana. Fu inaugurato nel 1961 dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
    • Monumento ad Arturo Toscanini. Opera di Maurizio Zaccardi, ritrae Arturo Toscanini, a grandezza naturale, nell'atto di dirigere l'orchestra. La statua, posta su un massiccio basamento di marmo, è stata sistemata all'ingresso del Barilla Center in via Emilia Est, in attesa di essere spostata in una piazza vicino alla casa natale del grande Maestro.
    • Monumento a Padre Pio da Petrelcina. Il monumento in bronzo e senza piedistallo, di Padre Pio è stato posto dalla devozione popolare in piazzale Salvo d'Acquisto nel 1991. Il frate, a grandezza naturale, è ritratto in atteggiamento di preghiera. È andato perso il nome dell'autore.
    • Arco di San Lazzaro. È un arco trionfale con una struttura a tre fornici e decorato secondo un gusto barocco. Venne costruito in occasione delle nozze tra il duca di Parma Odoardo Farnese e Margherita de' Medici e più volte restaurato nel corso dei secoli, dapprima per festeggiare il matrimonio tra Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna, in seguito, nel 1805, in occasione dell'arrivo di Napoleone I e nel 1825 per la visita di Francesco I e la figlia Maria Luigia.

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    Tempietto d'Arcadia (1769)
    creato dal Petitot
    • Tempietto di Arcadia. Nel 1769, su progetto del Petitot, si decise di costruire un edificio all'interno del Parco Ducale di Parma, In occasione delle nozze fra il Duca Ferdinando e Maria Amalia d’Austria celebrate nel 1769 dove venne decisa la costruzione del tempietto in forma di rovina, ispirandosi al tempio della Sibilla sull'Aniene. All'interno vi era presente una vasca. Il Tempietto d'Arcadia presenta sette colonne su dodici e l’imposta, una volta a cupola, ornata da riquadrature a cassettoni. Questi cassettoni negli ultimi quattro anni hanno perso parte del loro colore sbiadendosi in modo evidente.

    Monumenti scomparsi
    Tutte le città sono in continua evoluzione: anche Parma ha perso, per varie ragioni, tanti dei suoi monumenti nel corso dei secoli.

    Aree naturali e vivibilità urbana
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    Parco Ducale. In primo piano
    la statua di Sileno ed Egle (1785)
    sullo sfondo
    il Tempietto d'Arcadia (1769).

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    Gli argini verdi del torrente
    rappresentano un'importante
    arteria ecologica per la città.
    Sul territorio comunale sono presenti numerosi parchi, giardini e aree verdi, alcuni di notevole pregio storico e architettonico. La percentuale di verde urbano sulla superficie comunale è pari all'1,8% (ossia circa 4,68 km²) mentre ammonta a 26,6 m² il verde urbano per ogni abitante. Il verde fruibile pro-capite nell'area urbana è di 14,57 m² per abitante e la città si è posizionata al 5º posto in Italia ed al 1º in Emilia-Romagna nel rapporto Ecosistema Urbano 2009. A Parma sono censiti 100.000 alberi, 28 milioni di m² di manto erboso, oltre 80 aree gioco per i bimbi allestite e situate in contesti verdi e una quarantina di aree dedicate ai cani.
    Sono in corso interventi di riforestazione e riqualificazione ambientale nell'area a nord del comune che andranno a costituire la Kyoto Forest, estesa su una superficie compresa tra gli 80 e i 90 ettari, nella quale ci si prefigge di ricostruire i principali ambienti della pianura e cioè il bosco planiziale, una zona umida con stagno e sistemi di macchia-radura e aree di bosco percorribili tramite una rete di percorsi pedonali e ciclabili. Il verde fruibile pro-capite nell'area urbana è di 14,57 m² per abitante e la città si è posizionata al 5º posto in Italia ed al 1º in Emilia-Romagna nel rapporto Ecosistema Urbano 2009 (nella scorsa edizione era all'8º posto).
    In città crescono le medie sia di No2 che di polveri sottili (PM10): Parma è anche la città più inquinata della regione da quanto emerge dal rapporto 2012 sulla qualità dell'aria dei capoluoghi di provincia italiani, ma aumenta la raccolta differenziata a compensazione di una produzione pro-capite di rifiuti urbani ancora molto alta; aumentano anche i metri di suolo urbano destinato alle bici e sono in corso numerosi progetti per estendere la rete di piste ciclabili. La rete ciclabile si è infatti notevolmente sviluppata negli ultimi anni, passando dai 51 km del 2003 agli attuali 71,5 km e con le nuove realizzazioni l'estensione supererà quota 90 km. In media il 22% dei parmigiani effettua spostamenti in bicicletta nei giorni feriali contro una media regionale del 6% e nazionale del 2,9%. Anche le politiche energetiche ottengono buoni risultati e Parma si posiziona ai primi posti (11º) per i metri quadrati di superficie stradale pedonalizzata per abitante (0,64 m²/abitante). Insieme alle città di Ferrara, Mantova, Modena e Ravenna, il capoluogo ottiene il massimo punteggio dell'indice di partecipazione ambientale quale buon auspicio per il proseguimento di politiche sensibili al rispetto della qualità ambientale dell'area urbana.
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    Orto Botanico
    I gravi problemi di inquinamento, riscontrabili anche in numerose città della Pianura Padana, obbligano un crescente investimento nei confronti dell'ambiente. Prima città in Europa a dotarsi di una rete di distribuzione delle merci "ecosostenibile", le consegne ad esercizi commerciali, bar e alberghi sono possibili solo con mezzi alimentati a metano oppure con mezzi accreditati con una speciale certificazione ambientale. Come già avviene in molte altre città, quando le condizioni meteorologiche sono sfavorevoli alla dispersione delle polveri sottili, vengono regolarmente adottati provvedimenti di contrasto all'inquinamento atmosferico, quali il blocco del traffico ai veicoli più inquinanti il giovedì pomeriggio.

    Musei
    Il sistema museale parmense comprende differenti tipologie, molte delle quali incentrate sulla storia, l'arte, le tradizioni culturali ed enogastronomiche del territorio. Spesso le strutture ospitanti sono situate all'interno di castelli o dei più prestigiosi palazzi del capoluogo quali, per citarne alcuni, il Palazzo della Pilotta, l'Ospedale Vecchio, l'abbazia Benedettina di San Paolo, il Palazzo Cusani.

    Eventi
    In città si svolgono regolarmente numerose manifestazioni culturali e tra esse figurano appuntamenti di rinomanza mondiale quali il Festival Verdiano, interamente dedicato alle opere del grande compositore parmense Giuseppe Verdi.
    Numerosi appuntamenti dedicati alla musica, alla danza e al teatro, dai repertori classici al contemporaneo, si annoverano tra le rassegne annuali principali e di maggiore distinzione, ma ampio spazio viene consacrato alle arti letterarie come l'annuale svolgimento del ParmaPoesiaFestival che si pone come punto di riferimento per la poesia nazionale ed internazionale e la città richiamando decine di poeti da tutto il mondo, autori di grande popolarità e nuove voci della poesia nazionale ed internazionale.
    Un appuntamento folkloristico cittadino che trae la sua origine nel 1300 ripropone ogni anno in settembre il Palio di Parma, una celebre competizione incentrata sulla staffetta fra le 5 squadre rappresentanti le 5 antiche porte cittadine.
    Sempre a Parma, dal 2009, si svolge il Gong Festival, rassegna musicale internazionale Progressive rock.

    Persone legate a Parma
    Sono numerose le personalità che nel corso dei secoli, grazie alle loro opere o alle loro azioni, hanno legato il loro nome alla storia della città marcandone il carattere degli abitanti, l'architettura e la cultura:

    Arte, musica, cinema e teatro
    • Guido Calvi, fotografo, nato e vissuto a Parma
    • Dorisio Isorelli: compositore di musica polifonica e madrigalista.
    • Barbara Campanini, ballerina
    • Ferdinando Paër, compositore.
    • Niccolò Paganini, violinista e compositore
    • Giuseppe Verdi, compositore.
    • Giovanni Bottesini, contrabbassista, direttore d'orchestra e compositore.
    • Franco Faccio, direttore d'orchestra e compositore.
    • Emilio Usiglio, compositore e direttore d'orchestra.
    • Arrigo Boito, compositore, poeta e librettista.
    • Arturo Toscanini, direttore d'orchestra.
    • Enrico Nani, baritono.
    • Ildebrando Pizzetti, compositore, musicologo e critico musicale.
    • Renata Tebaldi, soprano.
    • Carlo Bergonzi, tenore.
    • Leo Nucci, baritono, cittadino onorario.
    • Michele Pertusi, basso.
    • Ippolito Nievo Albertelli, violoncellista.
    • il Correggio, pittore
    • Parmigianino, pittore.
    • Sisto Badalocchio pittore.
    • Pietro Giovanni Abbati, scenografo, pittore e incisore.
    • Giovanni Bodoni, incisore, tipografo e stampatore.
    • Andrea Amoretti, incisore, tipografo e stampatore.
    • Cecrope Barilli, pittore.
    • Amedeo Bocchi, pittore.
    • Carlo Mattioli, pittore.
    • Oreste Carpi, pittore.
    • Paola Borboni (1900 - 1995): attrice.
    • Giovanna Cigoli attrice e doppiatrice.
    • Lino Ventura (1919-1987): attore.
    • Mario Lanfranchi (1927): regista e attore.
    • Paola Pitagora (1941): attrice
    • Franco Nero (1941): attore.
    • Bernardo Bertolucci (1941): regista e sceneggiatore vincitore di due premi Oscar.
    • Giuseppe Bertolucci (1947-2012): regista e sceneggiatore.
    • Gianluigi Cavallo, musicista

    Spettacolo
    • Platinette, drag queen e intrattenitore
    • Gene Gnocchi, comico e presentatore.
    • Michela Coppa, showgirl e conduttrice televisiva.
    • Benedetta Mazza, conduttrice televisiva
    • Fabrizio Croci, attore.

    Letteratura, poesia e giornalismo
    • Alfredo Zerbini (1895–1955): poeta.
    • Renzo Pezzani (1898-1951): poeta e scrittore.
    • Attilio Bertolucci (1911-2000): poeta.
    • Baldassarre Molossi (1927-2003): giornalista e scrittore.
    • Luca Goldoni (1928): giornalista e scrittore.
    • Giorgio Torelli (1928): giornalista e scrittore.
    • Alberto Bevilacqua (1934-2013): scrittore.
    • Carlo Lucarelli (1960): giornalista e presentatore.
    • Giuseppe Balestrazzi (1893-1983) giornalista, saggista, attivista e militare
    • Valerio Varesi (1959) giornalista e scrittore
    • Egisto Corradi (1914-1990: giornalista e scrittore

    Agronomia
    • Carlo Rognoni (1829–1904): agronomo.
    • Stanislao Solari (1829-1906): militare e agronomo.
    • Antonio Bizzozero (1857-1934): agronomo, cittadino onorario.

    Esploratori
    • Vittorio Bottego, esploratore

    Personaggi storici
    • Riccio da Parma (1473-1521): condottiero.
    • Antonio Conforti (1791-1857) militare napoleonico patriota
    • Pietro Spinazzi (-post 1869): patriota e garibaldino.
    • Claudio Toscanini (1833-1906): garibaldino.
    • Michele Vitali Mazza (1895-1916): Sottotenente dei Bersaglieri, Medaglia d'oro al valor militare.
    • Sante Vincenzi (Parma, 1895 – Bologna, 1945), antifascista e partigiano.
    • Giordano Cavestro (1925 -1944): partigiano.
    • Rolando Vignali (Vigatto, 1920 - Luneto di Bore, 1944), partigiano,

    Società, sport e industria
    • Augusto Turati, politico, dirigente sportivo e giornalista.
    • Guido Picelli, politico antifascista
    • Fernando Santi, sindacalista e politico
    • Carlo Rognoni, giornalista e politico.
    • Guido Albertelli, ingegnere, progettista e politico.
    • Guillaume du Tillot, politico del ducato di Parma e Piacenza
    • Emilio Costa (1866-1926): giurista.
    • Guido Maria Conforti: arcivescovo (1865-1931)
    • Pietro Barilla (1845 – 1912): pioniere dell'industria alimentare per la produzione del pane e della pasta e fondatore dell'azienda Barilla.
    • Pietro Barilla (1913-1993): nipote del fondatore dell'azienda di famiglia, la trasformò in una multinazionale, leader mondiale nella produzione della pasta.
    • Amilcare Bertozzi (1899-1986): imprenditore.
    • Carlo Bertozzi (1896-1962): aviatore e imprenditore.
    • Roberto Toscano (Parma, 1943), diplomatico e scrittore.

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 19:21
     
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