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Piacenza

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    Piacenza

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    - Info -

    Piacenza (Piaṡëinsa [pia'zəjsʌ] in dialetto piacentino) è un comune italiano di 102.382 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia dell'Emilia-Romagna.

    È soprannominata la Primogenita perché nel 1848 è stata la prima città italiana a votare con un plebiscito l'annessione al Regno di Sardegna.Posta al confine fra Emilia e Lombardia, risente dell'influenza economica e culturale di Milano.

    Geografia

    Piacenza è situata nella Pianura Padana ad un'altitudine di 61 metri sul livello del mare. È posta sulla riva destra del Po, tra le foci del fiume Trebbia a ovest e del torrente Nure ad est. A una quindicina di chilometri in direzione sud compaiono i declivi dei colli piacentini, prime propaggini dell'Appennino ligure. La posizione geografica, al crocevia fra Lombardia, Liguria ed Emilia, ne ha da sempre determinato le sorti strategico-militari e ne ha fatto un importante nodo autostradale e ferroviario.

    Clima

    Piacenza è la città dell'Emilia-Romagna con il clima più continentale, di conseguenza gli inverni sono leggermente più rigidi rispetto alle altre città della regione e le precipitazioni risultano maggiori. Le minime invernali registrate sono inferiori inoltre a quelle delle vicine città lombarde. La vicinanza della città al fiume Po porta come conseguenza che, in tutti i periodi dell'anno, il clima sia caratterizzato da una forte umidità: d'inverno si manifesta con grande frequenza il fenomeno della nebbia, d'estate le condizioni meteorologiche sono spesso di afa opprimente.
    Sino alla fine degli anni ottanta sono state registrate nevicate record. Nei giorni della nevicata del secolo del 1985 che colpì il nord Italia si superò il metro e mezzo. La neve a Piacenza è sempre caduta durante il periodo invernale, fenomeno alquanto naturale, ma tra la fine degli anni '90 e il primo decennio degli anni 2000. Il fenomeno si è rarefatto e la neve fa la sua comparsa solo in occasioni sporadiche, peraltro con precipitazioni di lievi entità. Negli ultimi anni la neve è tornata abbondante e nell'inverno del 2008/2009 si sono registrate precipitazioni nevose record. La temperatura massima media in gennaio è 3-4 gradi mentre in luglio raggiunge i 31-32-33 gradi.

    Storia

    Popolata sin dall'antichità, il territorio abitato in originalmente da stirpi liguri venne conquistato prima dagli Etruschi e poi dai Celti.
    Placentia, fondata nel 218 a.C., fu la prima colonia romana nell'Italia settentrionale, insieme a Cremona, come importante avamposto militare contro Annibale che muoveva dalla Spagna per giungere in Italia e portarvi devastazione[3] conquistando i territori del Ticino e della Trebbia. La città resistette agli attacchi punici e fiorì come centro commerciale sulla via Emilia. La cristianizzazione della città avvenne anche per opera di martiri come sant'Antonino, centurione piacentino ucciso sotto Diocleziano.
    Divenuta sede di un ducato longobardo, quindi conquistata dai Franchi, la città acquista maggiore importanza attorno all'anno Mille, trovandosi sulla Via Francigena. Dal 1126 fu libero comune e combatté con la Lega lombarda contro il Barbarossa a Legnano. Nel 1336 fu nelle mani dei Visconti e rimase in loro dominio fino al 1447 per poi passare, nella prima metà del Cinquecento, prima alla Francia e poi allo Stato Pontificio.
    Capitale del Ducato di Parma e Piacenza sotto i Farnese (1545) passò al ducato di Milano e fu restituita a Ottavio Farnese nel 1556.
    Dal 1732 al 1859 fu soggetta al dominio borbonico, durante il periodo napoleonico fu aggregata all'Impero nel Dipartimento del Taro, successivamente fu attribuita a Maria Luigia d'Austria, che apportò alla città importanti ammodernamenti.
    Con un plebiscito del 10 maggio 1848 Piacenza chiese l'annessione al nascente Regno d'Italia, allora ancora Regno di Sardegna, guadagnandosi il soprannome di città primogenita d'Italia. Pesantemente colpita nelle Guerre Mondiali, ha poi avuto uno sviluppo agricolo e industriale. Nominata città d'arte, oggi Piacenza ha una forte vocazione turistica.

    Monumenti e luoghi d'interesse

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    Chiesa di Sant'Antonino,
    patrono di Piacenza.
    Piacenza è città d'arte e dispone di un ragguardevole patrimonio artistico, frutto della storia millenaria che l'ha caratterizzata.

    Architetture religiose
    • Duomo
    • Basilica di Sant'Antonino
    • Basilica di San Savino
    • La Basilica di San Francesco d'Assisi si trova in Piazza Cavalli all'incrocio con via XX Settembre. È realizzata in stile gotico lombardo del XII secolo (1278-1373). Sulla facciata sono visibili due contrafforti, un rosone, una cuspide e alcune guglie, mentre archi rampanti sono presenti sui lati; su quello destro è ancora esistente parte dei chiostri di cui rimane un porticato. Al suo interno, ornato di affreschi del XV e XVI secolo, venne proclamata l'annessione della città al Regno di Sardegna (1720-1861) nel 1848. Il portale mediano della basilica reca al sommo una lunetta con il rilievo di San Francesco stigmatizzato, e all'interno, sulla parete destra del deambulatorio, v'è un bassorilievo con Rettore in cattedra e frati, eseguiti nella bottega di Giovanni Antonio Amadeo intorno al (1490). Nella basilica è sepolto il patriota Giuseppe Manfredi, primo presidente del Senato del Regno d'Italia, morto nel 1918.
    • La basilica di San Giovanni in Canale è un tempio fondato nel 1220 dai Domenicani. Tre campate ampliarono a metà del secolo XVI gli interni gotici di questo complesso; nella stessa epoca venne anche ampliato il coro. Tra i vari monumenti sepolcrali che vi si conservano vi è una tomba dipinta, unica a Piacenza, ed il grande sarcofago della famiglia Scotti. Il sepolcro di Guglielmo da Saliceto, del 1501, posto nel chiostro denota i caratteri dello stile dell'Amadeo.

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    L'organo progettato da Padre Davide
    da Bergamo
    La rinascimentale Basilica di Santa Maria di Campagna si trova in piazzale delle Crociate, così chiamato perché in questo luogo papa Urbano II bandì la prima crociata nel 1095. Fu edificata tra il 1522 ed il 1528 per poter conservare più degnamente una Madonna lignea policroma, detta "della Campagnola" venerata come miracolosa. La pianta era inizialmente a croce greca, ma in seguito assunse una forma a croce latina rovesciata in seguito all'allungamento del presbiterio. La chiesa è facilmente riconoscibile grazie all'imponente tiburio ottagonale e alla lanterna. Splendidi gli affreschi opera di Giovanni Antonio Sacchi detto il Pordenone che abbelliscono la cupola e due cappelle poste sul lato sinistro. Altre opere sono di Galeazzo, Antonio, Giulio e Bernardino Campi, Camillo Procaccini, Guercino, il Malosso, De Longe, Bibbiena, Stern e Avanzini. La chiesa rappresenta forse il maggior capolavoro raggiunto dall'architetto piacentino Alessio Tramello. Contiene inoltre due pregevoli organi a canne fabbricati dai Serassi di Bergamo. Quello più grande è collocato in cornu Epistolae, costruito tra nel 1825 e nel 1838, consta di due tastiere, ciascuna di 69 tasti (Do-1/Do6) corrispondenti la prima all'Organo Eco e la seconda al Grand'Organo. Le sue particolarità lo rendono quasi unico in Italia perché possiede il meccanismo della Banda Turca (piatti, grancassa, campanelli, rullante, sistro, ecc), il registro dei campanelli, delle campane d'armonia ai tasti e delle campana al pedale. Lo strumento è stato progettato del famoso organista e compositore dell'Ottocento musicale organistico Italiano Padre Davide da Bergamo il quale compose moltissime sonate, sinfonie, elevazioni su quest'organo. Invece l'organo più piccolo, collocato nella navata sul pavimento, è stato costruito nel 1836 ed era in origine strumento di "casa" dei Serassi collocato nella basilica nel 1991 dal Teatro Municipale.

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    La chiesa di San Sisto
    La chiesa di San Sisto è un'altra basilica rinascimentale che vanta un prezioso coro ligneo del 1514. I lavori iniziarono intorno al XIV secolo dove antecedentemente si trovava un tempio edificato nell'874 per volere dell'imperatrice Angilberga, moglie di Ludovico II il Giovane ed è la prima opera religiosa dell'architetto Alessio Tramello nella sua maturità. Ospita la copia del capolavoro di Raffaello Sanzio, la Madonna Sistina: l'originale, eseguito per la chiesa piacentina, venne venduto dai benedettini nel 1754 ad Augusto III re di Polonia ed elettore di Sassonia. Ancora oggi la Madonna Sistina", con i suoi angioletti, è l'ambasciatrice più conosciuta della Gemäldegalerie di Dresda ove rappresenta uno dei pezzi più pregiati. La basilica di San Sisto, per secoli il principale monastero benedettino della città prima che le soppressioni decretassero l'allontanamento definitivo dei religiosi, sta tornando ad appropriarsi di capitoli importanti della sua storia, trascurati in passato a causa delle traversie, prima napoleoniche e poi post-unitarie, dalle quali il monumentale complesso ne è uscito separato in due. La quasi totalità del monastero risulta oggi occupata dai militari del Secondo Reggimento Genio Pontieri e gli spazi in uso a San Sisto, trasformata in parrocchia, comprendono la chiesa e una piccola parte dell'edificio un tempo dimora dei benedettini. In quest'ala si stanno concentrando i restauri. Ingresso gratuito.
    San Sepolcro, è un'altra importante basilica realizzata da Alessio Tramello tra il XV e il XVI secolo. La verticalità della facciata è accentuata dalla presenza di contrafforti, mentre un portale barocco contribuisce ad arricchirla. Il nome forse deriva da un pellegrino piacentino che, tornato dalla visita del Santo Sepolcro a Gerusalemme, nel 938 fece edificare un luogo di culto che poi andò distrutto. In epoca napoleonica fu riadattata come ospedale militare e solo nel 1903 fu nuovamente riconsacrata alla preghiera.
    Del XVI secolo è la basilica di Sant'Agostino; sconsacrata, ora ospita varie mostre. La facciata granitica è in stile neoclassico, realizzata da Camillo Morigia. È l'unica chiesa della città i cui interni, ampi ed armoniosi, presentano cinque navate. Frammenti di affreschi del Malosso sono visibili sulle pareti del transetto.
    • La chiesa delle Benedettine fu opera di Domenico Valmagini. Un convento è annesso all'edificio.
    • La chiesa di San Lorenzo del XIV secolo. Al suo interno si potevano ammirare gli affreschi del Ciclo di Santa Caterina, oggi conservati nel Museo Civico.
    • La chiesa di San Donnino in stile romanico ha la facciata rifatta nel 1889 da Camillo Guidotti che tra il 1924 e il 1925 restaurò anche
    • La chiesa di Sant'Anna, originaria del XII secolo e ricostruita nel 1334, che conserva la statua lignea di San Rocco, opera di Giovanni Angelo Del Maino del 1534.
    • La basilica di Sant'Eufemia, anch'essa in stile romanico. In questa chiesa sono state sepolte le spoglie del vescovo Aldo Gabrielli da Gubbio, colui che consacrò l'edificio che conserva una figura femminile, scultura lignea del 1516 circa, opera di Giovanni Angelo Del Maino.
    • La chiesa di San Pietro, già dei gesuiti.
    • La chiesa di Santa Brigida d'Irlanda, dedicata alla patrona d'Irlanda Santa Brigida, venne fondata fra l'826 e l'850 dall'irlandese San Donato vescovo di Fiesole per ospitare i pellegrini irlandesi. La chiesa, assieme all'annesso xenodochio, ospedale ed ospizio dei pellegrini, in onore alla Santa Risurrezione, con vari possedimenti e beni venne donata il 20 agosto dell'850 all'Abbazia di San Colombano di Bobbio.Donazione confermata con un inventario dei beni bobbiesi in Piacenza, arricchito di altre proprietà, beni e mezzi nell'anno 862 da parte dell'imperatore Ludovico II.
    • La chiesa di San Paolo è un edificio in stile barocco ma, come altre chiese piacentine, in periodi antecedenti al 1600 vi era un altro luogo di culto. Documentato con certezza è un edificio religioso trecentesco ed ancora un'altra chiesa antecedente al Mille. La chiesa ha una facciata molto semplice e l'interno è ad unica navata con sei cappelle laterali. Le opere conservate all'interno di San Paolo sono San Biagio guarisce un fanciullo e San Biagio accolto in paradiso dal Redentore di Giovanni Evangelista Draghi. Di Robert de Longe sono Martirio di San Biagio. Di un pittore trecentesco anonimo è la Madonna con Bambino in trono. Di Pietro e Bartolomeo Baderna sono gli Episodi della sacra scrittura e l'affresco con la Caduta di San Paolo sulla via di Damasco. Gli affreschi raffiguranti le Beatitudini sono di Luciano Ricchetti mentre le decorazioni della volta sono di Angelo Capelli. Il pergamo di Giovanni Leoni è un progetto del piacentino Andrea Guidotti.

    Architetture civili

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    Palazzo Comunale
    • Palazzo Comunale della città, detto il Gotico, e suo vero simbolo. Edificato a partire dal 1281 per volere di Alberto Scoto, reggente ghibellino della città.
    Numerosi sono i palazzi di origine aristocratica e borghese, di notevole pregio caratterizzati da bellissimi giardini. Piacenza risulta appunto "città di palazzi" come nessun altro centro della Val Padana. Mancando una corte fissa (il Palazzo Farnese non fu sempre sede della famiglia dal momento che dopo un certo periodo la capitale ducale fu trasferita a Parma), i nobili ebbero la possibilità di ostentare il proprio rango con lussuose opere architettoniche.

    Tra i vari, si ricordano:
    • Palazzo Mulazzani;
    • Palazzo Mandelli, eretto verso la metà del XVIII secolo odierna sede della Banca d'Italia;
    • Palazzo Scotti da Fombio (noto anche come Collegio Morigi) opera di Giuseppe Marione del 1780 con fronte posteriore a loggiato aperto a "U". Stucchi, tempere e affreschi pregiati adornano lo scalone e il salone d'onore;
    • Palazzo Landi si trova all'angolo di via Roma con via Giordano Bruno e fu edificato nel Medio Evo, ma la sua ricostruzione, da parte di maestri lombardi, è di fine XV secolo. Il pregevole portale rinascimentale, in marmo, è di Giovan Pietro da Rho. Oggigiorno è sede del Tribunale:
    • Palazzo Costa;
    • Palazzo Rota Pisaroni;
    • Palazzo Somaglia.
    Splendidi sono, inoltre, i giardini pubblici e privati del centro storico, racchiusi fra i palazzi ai quali donano ulteriore bellezza, quasi nascosti alla vista dei passanti i secondi visibili attraverso raffinate cancellate in ferro battuto, conferendo particolare suggestione alla città.
    • Palazzo Farnese, importante edificio la cui costruzione venne iniziata nel 1568 su desiderio di Ottavio Farnese (secondo duca di Parma e Piacenza) e di sua moglie, Margherita d'Austria, figlia di Carlo I di Spagna. Il progetto iniziale venne elaborato da Francesco Paciotto da Urbino e il cantiere fu affidato ai maestri murari Giovanni Bernardo Dalla Valle, Giovanni Lavezzari e Bernardo Panizzari detto il Caramosino. Il progetto venne poi modificato nel 1589, quando l'architetto Jacopo Barozzi detto Il Vignola, ne prese parte, modificandone l'alzata. Il palazzo non venne terminato poiché i lavori subirono una lunga pausa nel 1568 per mancanza di fondi e per assenza di una direzione competente ma anche per il disinteressamento di Margherita d'Austria. Soltanto nel 1588 riaprirono i cantieri su interesse di Alessandro Farnese e dei figli Ranuccio I Farnese (1670), e Ranuccio II Farnese (1690) che si adoperarono ad ornare sale con splendide decorazioni e arredamenti preziosi. Dal 1731, anno di decesso dell'ultimo duca della dinastia Farnese, inizia un lungo periodo di decadenza che terminerà solo nel 1909 quando iniziarono le prime opere di restauro. Oggi ospita varie rassegne culturali ed è sede del Museo Civico.
    Altri da menzionare sono:
    • Palazzo del Governatore, edificio del XVIII secolo, in stile neoclassico opera di Lotario Tomba. Sulla facciata presenta un orologio ai cui lati sono posti una meridiana solare e un calendario perpetuo. È inoltre la sede della Camera di Commercio
    • Palazzo dei Mercanti, di origine seicentesca, attuale sede del comune.
    Il Palazzo Comunale, il Palazzo del Governatore e il Palazzo dei Mercanti sono ubicati ai lati della Piazza denominata dei Cavalli, (Piasa Caväi o, più semplicemente, la Piasa per i piacentini), da sempre il centro della città e della sua vita, ricalca, probabilmente, l'originario impianto dell'accampamento romano nella fattispecie il foro con le vie che si dipartono rettilinee e con incroci ad angolo retto. Prende il nome dalle due statue equestri raffiguranti Ranuccio e Alessandro Farnese, realizzate da Francesco Mochi da Montevarchi tra il 1612 e il 1628.

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    Teatro Municipale
    Fino al 1798 esisteva il Teatro della Cittadella che venne distrutto da un incendio e fu successivamente sostituito con il Teatro Municipale, inaugurato nel 1804. Progettato dall'architetto Lotario Tomba, ha una facciata ispirata a quella del Teatro alla Scala di Milano. Alessandro Sanquirico, scenografo presso il teatro milanese, fu appunto il decoratore degli interni. I lavori di ristrutturazione degli ultimi decenni hanno, fra l'altro, trasformato l'ex Sala degli Scenografi (posizionata al di sopra della Sala Grande) in un piccolo teatro di 320 posti.

    Altro
    • Viale pubblico passeggio, o Facsal, Faxhall, è la passeggiata nel verde del centro storico. Il Facsal è il percorso su una parte di ciò che è rimasto delle vecchie mura. Ombreggiato da platani secolari e in posizione di rilievo (essendo appunto posto sulle mura cittadine rinascimentali), è luogo di passeggiate o riposo sulle numerose panchine di cui è disseminato. Parte dal centro storico (corso Vittorio Emanuele II) e arriva fino al piazzale della Libertà, non lontano dalla stazione ferroviaria. Il nome Facsal è una storpiatura di quello dei Vauxhall Gardens di Londra, giardini la cui popolarità agli inizi del XIX secolo lo rese un termine generico per indicare anche altri giardini alberati.
    • Via Taverna (la Strä Lvä o Strä Alvä) con la vicina via Campagna era una delle zone più popolari del centro storico. Tuttora sono considerate residenza di chi è piacentino da innumerevoli generazioni (localmente piasintëin dal sass) e nell'immaginario è tuttora luogo delle specificità piacentine per antonomasia. Era detta Strada Levata poiché si trova in una posizione più alta rispetto ad altre vie limitrofe come via Campagna.
    • Piazza Cavalli (Piasa Caväi) è la piazza duecentesca su cui sorgono il palazzo Gotico, il palazzo del Governatore e la chiesa di San Francesco e da cui parte via XX settembre. Le due statue equestri poste ai lati opposti della piazza sono diventati uno dei simboli della città insieme alla piazza stessa e al palazzo Gotico.
    • Via XX Settembre (la Strä Drita), nota per i suoi balconi in ferro battuto, collega piazza Duomo e piazza Cavalli in quanto era uso nel medioevo collegare con una strada dritta il simbolo del potere politico con quello religioso. Fu rinominata via XX settembre per forgiare la memoria popolare sul ricordo della conquista di Roma da parte del re d'Italia nel 1870. È attualmente la via dello shopping per eccellenza, insieme al corso Vittorio Emanuele (San Raimond o, più recentemente, al Curs). In alcuni periodi storici era chiamata anche la Strä di Urévas (la Strada degli Orefici) perché vi si trovavano diverse botteghe di oreficeria.
    • La muntä di rat è la caratteristica scalinata che collega via Mazzini alla più bassa via San Bartolomeo (San Burtlamé). Secondo la tradizione popolare, era detta "montata dei topi" perché questi roditori l'avrebbero percorsa al fine di lasciare le zone cittadine più basse e adiacenti al Po durante le alluvioni e le piene del fiume. In realtà è più probabile che l'etimologia sia riconducibile a "montata ratta", espressione che stava ad indicare una ripida salita.
    • Porta Galera un tempo era un quartiere popolare del centro storico. I piacentini chiamavano così le parti terminali di via Scalabrini e via Roma, con relative adiacenze, comprese nella parrocchia di Sant'Anna. Oggi la zona è popolata da numerosi stranieri, specialmente da comunità arabe e sudamericane
    • Piazzale Roma anche detta la Lupa è la vecchia porta nelle mura che volgeva in direzione di Roma. Il suo soprannome deriva dalla colonna monumentale posta al centro della piazza sull'apice della quale è scolpita la lupa, simbolo di Roma, con gli infanti Romolo e Remo. È situata alla conclusione a sud di via Roma e via Scalabrini e segna l'inizio della via Emilia.
    • Sant'Agnese (Sant'Agnesa) quartiere, un tempo popolare, al limitare del centro storico che porta il nome della patrona dei barcaioli, essendo un tempo la zona in cui i canali costruiti dai pescatori confluivano nel fiume Po.
    • Piazza Borgo era il limite a ovest della vecchia città romana. Si formò quando nell'XI secolo con il fenomeno dell'inurbamento arrivarono delle masse contadine dalla campagna sperando di trovare fortuna. Non trovando posto in città, ancora delimitata dalle vecchie mura romane, costruirono le loro case al di fuori del territorio urbano, case che furono poi inglobate dal comune in seguito. Da questa piazza si diramano via del Castello, via Campagna e via Taverna, tre delle strade considerate storiche dai piacentini.

    Musei

    Palazzo Farnese oggi ospita i Musei Civici di Palazzo Farnese, divisi in sezioni dedicate al Medioevo, al Rinascimento, ai Fasti Farnesiani, ai Vetri e alle Ceramiche, oltre alla Pinacoteca, all'Armeria, al Museo delle Carrozze, al Museo Archeologico e al Museo del Risorgimento. Qui è conservato il famoso fegato etrusco, l'unico esemplare al mondo realizzato in bronzo.
    Il Museo di Storia Naturale ha cambiato sede e da Palazzo Scotti è stato trasferito all'Urban Center (area nata dalla riqualificazione dell'ex macello cittadino che ospita anche una sede del Politecnico di Milano). È suddiviso nelle sezioni Botanica, Zoologia e Scienze della Terra. Importanti sono l'erbario ottocentesco e la collezione ornitologica.
    In città è presente anche la Galleria d'arte moderna Ricci Oddi che raccoglie più di settecento opere dall'Ottocento ai giorni nostri.
    Importanti sono anche la Biblioteca Comunale Passerini-Landi e il Collegio Alberoni. Quest'ultimo, un vasto complesso architettonico, è dotato di una pinacoteca, un osservatorio astronomico, un museo di scienze naturali, una biblioteca e la chiesa di San Lazzaro.

    Eventi

    Venerdì Piacentini

    La principale kermesse estiva della città, prevede l'apertura serale degli esercizi commerciali del centro storico e la collocazione di eventi musicali, artistici e culturali in tutte le piazze e le strade interne alle mura antiche. Di norma la manifestazione si svolge nei mesi di giugno e luglio di ogni anno, ed ha una durata variabile.

    Cena Bianca
    In occasione del solstizio d'estate, il 21 giugno 2006, circa 250 persone hanno partecipato alla prima "Cena Bianca" d'Italia. I partecipanti, ritrovatisi attorno alla basilica di Sant'Antonino e tutti vestiti di bianco, portavano un mazzo di fiori e una candela ciascuno, dello stesso colore. L'evento si ispira al "dîner en blanc" che si tiene ogni anno, lo stesso giorno, a Parigi nei pressi della cattedrale di Notre Dame. Da allora viene organizzato ogni anno.

    Festa del patrono
    Il 4 luglio si festeggia il patrono della città, Sant'Antonino. In questa occasione si incontrano l'autorità politica rappresentata dal sindaco, e quella religiosa rappresentata dal vescovo cattolico, con il tradizionale dono del cero. Si tiene anche una fiera costituita da un imponente numero di bancarelle che occupano il Viale del Pubblico Passeggio e altre vie del centro storico dalle prime luci dell'alba sino a notte.

    Festa di Santa Rita da Cascia
    Il 22 maggio è celebrata la festa di Santa Rita da Cascia. L'importante evento per i piacentini devoti alla "Santa della Rosa", è caratterizzato da una Messa nella "Chiesa dei Cappuccini" (sul cui sagrato vengono distribuite ai fedeli rose benedette e gagliardetti raffiguranti la Santa in preghiera) e da una lunga processione di auto per la benedizione, che inizia al mattino e termina la sera tardi.

    Festival del Diritto
    Dal 2008 nel mese di settembre in città si svolge il Festival del diritto, rassegna che ambisce a raccogliere la partecipazione di alcune cariche dello stato nonché di alcune personalità italiane operanti nell'ambito del diritto e della società civile.

    Grande Festa della Famiglia
    Dal 2009, nel mese di settembre, si svolge la Grande Festa della Famiglia, evento socio-culturale che prevede convegni su temi strettamente attuali attorno alla famiglia nelle sue diverse dimensioni (la sfera educativa, sociale, economica, il ruolo della donna) e vede intervenire importanti personalità accademiche, del mondo economico nonché intellettuali e membri della società civile.

    Piacenza Jazz Fest
    Dal 2003 si svolge in città e in provincia (e occasionalmente con puntate fuori provincia) un festival dedicato alla musica jazz, nel corso delle cui edizioni hanno partecipato diversi artisti di fama internazionale, tra i quali Brad Mehldau, Javier Girotto, Paolo Fresu, Uri Caine, Franco Ambrosetti, Enrico Rava, Franco D'Andrea.

    86ª Adunata Nazionale Alpini (A.N.A.)
    Nel maggio 2013 Piacenza ha ospitato la 86ª Adunata nazionale degli Alpini.

    Persone legate a Piacenza
    La città ha dato alla luce numerose persone illustri e di grande spessore. Tra i più importanti nativi del capoluogo e nella provincia o legati ad essi si ricordano:
    • Giulio Alberoni (Fiorenzuola d'Arda 21 maggio 1664), cardinale e primo ministro di Spagna
    • Francesco Alberoni (Borgonovo Val Tidone 31 dicembre 1929), sociologo
    • Luigi Albertelli (Tortona 21 giugno 1934, piacentino per parte di madre e padre), paroliere
    • Edoardo Amaldi (Carpaneto Piacentino 5 settembre 1908), fisico
    • Giorgio Armani (Piacenza 11 luglio 1934), stilista
    • Marco Bellocchio (Bobbio 9 novembre 1939), regista
    • Pier Luigi Bersani (Bettola 29 settembre 1951), politico
    • Claudio Bonoldi (Piacenza 26 ottobre 1783), tenore
    • Osvaldo Bot (Piacenza 17 luglio 1875), pittore
    • Giorgia Bronzini (Piacenza 3 agosto 1983), campionessa mondiale di ciclismo
    • Piero Campolonghi (Piacenza 23 aprile 1914), baritono
    • Giovanni Cantoni (Piacenza 1938), giornalista e filosofo
    • Emilio Canzi (Piacenza 14 marzo 1893), partigiano e anarchico
    • Agostino Casaroli (Castel San Giovanni 24 novembre 1914), segretario di stato vaticano
    • Bruno Cassinari (Piacenza 29 ottobre 1912), pittore
    • Giulio Cattaneo (Piacenza, 1445), diplomatico e politico del Ducato di Milano
    • Alberto Cavallari (Piacenza 1º settembre 1927), giornalista e scrittore
    • Barbara Chiappini (Piacenza 2 novembre 1974), showgirl e presentatrice
    • San Corrado Confalonieri (Calendasco 1290)
    • Domenico da Piacenza (Piacenza 1390), danzatore
    • Agostino di Niccolò (Piacenza 1461 c.), ingegnere e architetto
    • Giuseppe Dordoni (Piacenza 28 giugno 1926), campione olimpionico di marcia
    • Pino Farinotti (Piacenza 1951), critico cinematografico e scrittore
    • Enrico Fermi (Roma 29 settembre 1901, piacentino per parte di padre), Premio Nobel per la fisica
    • Isabella Ferrari (Ponte dell'Olio 31 marzo 1964), attrice
    • Fiordaliso (Piacenza 19 febbraio 1956), cantante
    • Milena Gabanelli (Nibbiano 9 giugno 1956), giornalista
    • San Gerardo di Potenza (nato a Piacenza e morto a Potenza nel 1119)
    • Federico Ghizzoni (Piacenza 14 ottobre 1955), banchiere
    • Melchiorre Gioia (Piacenza 20 settembre 1767), politico e scrittore
    • Pietro Gioja (Piacenza 22 ottobre 1795), patriota, politico e ministro del Regno di Sardegna
    • Pietro Giordani (Piacenza 1º gennaio 1774), letterato
    • Ettore Gotti Tedeschi (Pontenure 3 marzo 1945), economista e banchiere
    • Papa Gregorio X (Piacenza 1210 c.)
    • Giovanni Battista Guadagnini (Borgonvo Val Tidone 23 giugno 1711), liutaio
    • Amedeo Guillet (Piacenza 7 febbraio 1909), ufficiale, guerrigliero e diplomatico
    • Luigi Illica (Castell'Arquato 9 maggio 1857), commediografo e librettista
    • Filippo Inzaghi (Piacenza 9 agosto 1973), allenatore ed ex calciatore
    • Simone Inzaghi (Piacenza 5 aprile 1976), allenatore ed ex calciatore
    • Flaviano Labò (Borgonovo Val Tidone 1º febbraio 1927), tenore
    • Ambra Lo Faro (Piacenza 23 aprile 1991), attrice
    • Carla Longeri (Carpaneto Piacentino 14 maggio 1960), storico dell'arte
    • Mariangela (Piacenza 4 dicembre 1984), cantante
    • Pierluigi Magnaschi (Piacenza 11 febbraio 1941), giornalista
    • Fabrizio Marzi (Piacenza 17 novembre 1953), cantautore
    • Giuseppe Merosi (Piacenza 8 dicembre 1872), designer
    • Enrico Molinari (Piacenza 2 luglio 1951), psicologo
    • Giuseppe Nicolini (Piacenza 29 gennaio 1762), musicista e compositore
    • Ferrante Pallavicino (Piacenza 23 marzo 1615), scrittore
    • Attilio Pavesi (Caorso 1º ottobre 1910), campione olimpionico di ciclismo
    • Gianni Pettenati (Piacenza 29 ottobre 1945), cantante
    • Piacentino (Piacenza 1130 c.), giurista e glossatore civilista del XII secolo, fondatore della scuola di diritto di Montpellier
    • Rosmunda Pisaroni (Piacenza 16 maggio 1793), contralto
    • Gianni Poggi (Piacenza 4 ottobre 1921), tenore
    • Cristoforo Poggiali (Piacenza 1721), bibliotecario
    • Giacomo Radini-Tedeschi (Piacenza 12 luglio 1857), vescovo
    • Marco Rancati (Piacenza 16 marzo 1957), cantante
    • Beppe Recchia (Pontenure 21 maggio 1934), regista televisivo
    • Luigi Maria Rezzi (Piacenza 17 luglio 1785), bibliotecario, letterato e filologo
    • Daniele Ronda (Piacenza 23 ottobre 1983), cantautore
    • Ersilio Tonini (San Giorgio Piacentino 20 luglio 1914), cardinale e divulgatore
    • Arturo Toscanini (Parma 25 marzo 1867, piacentino per parte di padre), direttore d'orchestra
    • Claudio Toscanini (Cortemaggiore 23 gennaio 1833), patriota del risorgimento e padre di Arturo
    • Giacomo Vaciago (Piacenza 13 maggio 1942), economista
    • Giuseppe Verdi (Busseto 10 ottobre 1813, piacentino per parte di madre e padre, stabilì la propria residenza nella località piacentina di Sant'Agata in comune di Villanova sull'Arda e fu consigliere nel consiglio provinciale di Piacenza), compositore
    • Antonino Votto (Piacenza 30 ottobre 1896), direttore d'orchestra
    • Nina Zilli (Piacenza 2 febbraio 1980), cantante

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 19:21
     
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