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Livorno

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    Livorno

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    - Info -

    Livorno è un comune italiano di 160.520 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana.

    Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato) e quinta dell'Italia Centrale, ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice del cosiddetto "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta ad oltre 260.000 abitanti.
    È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale che turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino.
    Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò ad identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca.
    Tra il XIX secolo e i primi del anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare.
    La città è celebre per ospitare il Santuario di Montenero, intitolato alla Madonna delle Grazie patrona della Toscana, nonché per aver dato i natali a personalità di prestigio come Amedeo Modigliani, Pietro Mascagni, Giovanni Fattori, Carlo Azeglio Ciampi e molti altri.
    Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di tre reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania" e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.

    Geografia fisica

    Territorio

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    La costa tra Livorno
    e Quercianella

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    Il Gazebo della Terrazza Mascagni
    innevato nel dicembre 2010
    Il comune di Livorno ha una superficie di 104,79 km².La città si trova a 3 metri s.l.m. (quota in piazza del Municipio). Non vi sono corsi d'acqua rilevanti, a parte alcuni piccoli torrenti (Chioma, Rio Ardenza, Rio Cigna, Rio Maggiore, Torrente Ugione). Il terreno è generalmente pianeggiante, salvo elevarsi a est e a sud, dove inizia il sistema della Colline Livornesi (quota massima 462 metri s.l.m. presso il Poggio Lecceta).Conseguentemente anche la costa, che da Marina di Carrara a Piombino è sempre bassa, si alza quasi a picco sul mare, nella zona detta del Romito.
    Il territorio comunale di Livorno comprende anche l'isola di Gorgona e le Secche della Meloria facenti parte del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano. L'isola di Gorgona ha una superficie di 220 ettari e si trova a 37 chilometri dalla costa labronica.
    Dal punto di vista geologico il territorio livornese ed i suoi dintorni sono caratterizzati da numerosi materiali come le arenarie ed i gabbri. In particolare, le colline alle spalle della città, presentano terre dalla intensa tonalità rossa; più in basso, la panchina livornese è formata da calcarenite color ocra. La parte settentrionale del comune invece fa parte della pianura alluvionale dell'Arno.
    Il comune è classificato, allo stesso modo della maggior parte dei comuni toscani, con grado di sismicità 9 (categoria 2), con il territorio comunale che è stato anche l'epicentro di alcuni terremoti. Il 5 aprile 1646 l'evento sismico raggiunse la magnitudo 5.17 della Scala Richter ed il VII grado della Scala Mercalli; il 27 gennaio 1742 il sisma ebbe una magnitudo di 5.15 della Scala Richter ed il VI-VII grado della Scala Mercalli; l'8 gennaio 1771 il terremoto raggiunse la magnitudo 5.03 della Scala Richter ed il VI-VII grado della Scala Mercalli; il 3 aprile 1814 si ebbe la magnitudo di 5.22 della Scala Richter ed il VI-VII grado della Scala Mercalli.

    Clima
    Il clima della città è di tipo mediterraneo, con estati mitigate dalla brezza marina (massima assoluta di +37 °C registrata dal Lamma nel luglio 1983) ed inverni non particolarmente freddi (minima storica di -7 °C registrata dal Lamma nel gennaio 1985). Le precipitazioni sono concentrate principalmente in primavera (massimo secondario) ed autunno.

    Storia

    Dalle origini al XVIII secolo

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    Statua di Ferdinando I,
    ritenuto il fondatore
    della città
    Le origini di Livorno sono ignote e si perdono nelle leggende e nella mitologia, ma certamente il sito era frequentato sin dall'epoca preistorica, come documentato da numerosi reperti archeologici, quali cuspidi di freccia, lamine usate come coltelli, raschiatoi e punteruoli. Nelle campagne intorno alla città furono rinvenuti anche pregevoli oggetti d'epoca etrusca e romana, che andarono ad arricchire le collezioni dei fondi museali cittadini. Già nel I secolo a.C. Cicerone nella lettera al fratello Quinto («...ut aut Labrone aut Pisis conscenderet. Tu, mi frater, simul et ille venerit, primam navigationem...»)cita il nome di Labrone, a testimonianza che il territorio era abitato stabilmente sin dai tempi antichi. L'aggettivo labronico è tutt'oggi comunemente utilizzato come sinonimo di livornese.
    Nel 1017 il toponimo Livorna è attestato per la prima volta con riferimento ad un pugno di case posizionate sulla costa dell'odierno Mar Ligure, in una cala naturale, a pochi chilometri a sud della foce dell'Arno e di Pisa.[20] All'epoca Livorno collaborava con il vicino Porto Pisano, il grande scalo marittimo della Repubblica di Pisa, ma il suo progressivo interramento favorì lo sviluppo del piccolo borgo labronico, che tra il XIII ed il XIV secolo fu dotato di un sistema di fortificazioni e di un maestoso faro, noto col nome di Fanale dei Pisani.
    Tramontata la Repubblica, Livorno passò ai Visconti di Milano, successivamente, nel 1407, ai genovesi e infine nel 1421 ai fiorentini in cambio di 100.000 fiorini d'oro. Nel XVI secolo i Medici, signori di Toscana, contribuirono in maniera determinante allo sviluppo di Livorno e del suo sistema portuale con l'intento di farne il principale sbocco a mare del Granducato. Bernardo Buontalenti fu pertanto incaricato di progettare una nuova città fortificata intorno al nucleo originario dell'abitato labronico, con un imponente sistema di fossati e bastioni (si veda la voce Fosso Reale).
    Al popolamento della nuova città contribuì l'emanazione, tra il 1591 ed il 1593, delle cosiddette "Leggi Livornine", che richiamarono a Livorno mercanti di qualsivoglia natione, garantendo agli abitanti libertà di culto e di professione religiosa (seppur con forti limitazioni per i protestanti), nonché l'annullamento di condanne penali (con l'eccezione delle condanne per assassinio e "falsa moneta"). Questi privilegi erano diretti soprattutto agli ebrei sefarditi scacciati dalla penisola iberica. Arrivarono in molti, soprattutto commercianti, e costituirono una florida ed operosa comunità ebraica di lingua spagnola e portoghese. Gli ebrei vivevano liberi a Livorno, non rinchiusi in un ghetto, come invece avveniva nelle altre città d'Italia fino all'epoca dell'Unità d'Italia. Nel tempo la comunità ebraica divenne tra le più importanti d'Italia, come testimoniato dai nomi illustri di molti suoi membri, tra i quali spiccano il pittore Amedeo Modigliani, il filantropo Moses Montefiore e il rabbino Elia Benamozegh. Il porto e la città furono anche soggiorno di numerose altre comunità straniere, organizzate in "Nazioni", i cui membri, a differenza degli ebrei, non erano ritenuti sudditi toscani (inglesi, olandesi, francesi, corsi, ragusei, greci, armeni, spagnoli, portoghesi, sardi, svedesi, danesi, austriaci, prussiani ecc.) ed erano rappresentati da propri consoli, disponendo anche di specifici luoghi di culto e di sepoltura.
    Dal punto di vista economico, l'istituzione del porto franco favorì il proliferare di attività commerciali strettamente legate alle intense attività portuali, tanto da divenire il modello per analoghe iniziative nel resto d'Europa, come nel caso della cittadina svedese di Marstrand.

    Dal XVIII secolo ai giorni nostri

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    Piazza Grande all'inizio
    del XX secolo

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    Palazzi ottocenteschi situati
    lungo il Fosso Reale
    Nel XVIII secolo, la fine della dinastia medicea e l'avvento dei Lorena non ostacolarono l'espansione cittadina, con la formazione di grandi sobborghi suburbani a ridosso delle fortificazioni buontalentiane. Anche dal punto di vista culturale il Settecento portò ad un proliferare delle arti in genere ed in particolare dell'editoria; qui vennero pubblicati Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria (nel 1764, in forma anonima) e, nel 1770, la terza edizione dell'Encyclopédie ou Dictionnaire raisonnè des Sciences, des Arts et des Métiers di Diderot e D'Alembert, nella stamperia Coltellini ricavata nel vecchio Bagno dei forzati.
    Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento la città subì l'assedio delle truppe francesi, capeggiate da Napoleone Bonaparte, degli Spagnoli e degli Inglesi. La Restaurazione e il ritorno al potere dei Lorena con Ferdinando III e poi Leopoldo II, permise la realizzazione di grandi opere pubbliche, come il completamento dell'Acquedotto di Colognole, mentre le fortificazioni medicee furono in gran parte smantellate per far posto ad eleganti palazzi della borghesia livornese.
    All'epoca, l'importanza cosmopolita del suo porto si rilevava anche dalle numerose rappresentanze diplomatiche e consolari in città, qualificate da importanti personaggi non estranei alla storia livornese: ad esempio Grabau per Hannover, Anversa, Brema e Lubecca, Binda per gli Stati Uniti, Tausch per l'Austria, Gebhard per la Baviera, Mac Bean per la Gran Bretagna, Tossizza per la Grecia, Appelius per la Prussia, De Yough per i Paesi Bassi, Stub per la Svezia e Norvegia, Feher per la Svizzera.
    I moti rivoluzionari del 1849 precedettero di pochi anni la definitiva annessione del Granducato di Toscana al Regno d'Italia. Con l'unità d'Italia, nel 1868 furono abolite le franchigie doganali di Livorno, che porteranno ad un drastico calo delle attività commerciali e dei traffici marittimi, ma la successiva fondazione del Cantiere navale Orlando diede avvio ad un esteso processo di industrializzazione. Sul finire del medesimo secolo, il prestigio della città, ormai prossima ai 100.000 abitanti, fu sancito dall'istituzione della celebre Accademia navale, che andò ad occupare l'area del Lazzaretto di San Jacopo, estendendosi in seguito anche sull'adiacente Lazzaretto di San Leopoldo.
    Livorno, per il suo spirito imprenditoriale moderno, fu spesso all'avanguardia rispetto alle altre città italiane nella realizzazione di nuove tecnologie. Si ricorda, al riguardo, che proprio a Livorno fu inaugurata nel 1844 una delle prime ferrovie italiane (la linea Leopolda che collegava la città a Pisa e Firenze in poco più di tre ore), nel 1847 venne installata con Pisa la prima linea telegrafica, nel 1881 vi arrivò la linea telefonica, nel 1888 fu aperta, in via Paolo Emilio Demi, la centrale elettrica (la quarta in Italia, poi di fatto sostituita dalla Centrale termoelettrica Marzocco, aperta nel 1907), nel 1889 i primi lampioni pubblici elettrici, nell'estate del 1896 si proiettò uno dei primi spettacoli cinematografici italiani all'"Eden" (attuale Terrazza Mascagni), nel 1899 entrò in funzione presso gli Spedali di Sant'Antonio il primo apparecchio a raggi X, nel 1903 l'illuminazione pubblica ad incandescenza elettrica ed infine dal 1906 la pavimentazione bituminosa per le strade.
    Gli inizi del XX secolo portarono ad un fiorire di numerosi progetti architettonici ed urbanistici: dagli eleganti stabilimenti termali e balneari, che avevano fatto di Livorno una delle mete turistiche più ambite sin dalla prima metà dell'Ottocento, alla nuova stazione ferroviaria della linea Livorno - Cecina sino ai piani di risanamento del centro. Poco prima dell'avvento del Fascismo, Livorno fu teatro della fondazione del Partito Comunista Italiano (1921), a seguito della scissione della corrente di estrema sinistra dal PSI al suo XVII Congresso.

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    La Terrazza Mascagni vista
    dall'Hotel Palazzo
    L'affermazione del fascismo e l'ascesa politica di Costanzo Ciano portarono alla realizzazione di grandi opere pubbliche ed industriali (nuovo ospedale, impianti Stanic, Terrazza del lungomare, ecc.), all'ampliamento dei confini provinciali e, al contempo, all'ideazione di massicci piani di sventramento per la città, che mutarono parte dell'antico assetto urbanistico, e alla proliferazione di quartieri dormitorio.
    Lo scoppio della seconda guerra mondiale e i successivi bombardamenti alleati causarono la distruzione di gran parte della città storica e la morte di numerosi civili: ingenti danni si registrarono anche nelle aree industriali e portuali, che furono tra i principali obiettivi delle incursioni aeree. La città subì circa novanta incursioni aeree con conseguenti bombardamenti, tra questi quelli più gravi per danni provocati alla popolazione, edifici ed impianti industriali furono: 28 maggio 1943 (distruzioni del porto industriale e Stazione Marittima, area Stanic, quartiere Venezia, aree limitrofe al Voltone, fortezze), 28 giugno 1943 (stessi obiettivi e Stazione, lungomare ed Accademia navale), 25 luglio 1943 (Voltone, quartiere industriale di Torretta), 14 aprile 1944 (Stazione e quartiere circostante, linea ferroviaria), 19 maggio 1944 (completa distruzione del centro storico), 7 giugno 1944 (completa distruzione dell'area industriale). La città fu liberata dall'occupazione tedesca dagli americani che vi entrarono tra il 18 e il 19 luglio 1944.
    La ricostruzione postbellica durò molti anni: lo sminamento di alcune zone del centro cittadino terminò solo negli anni cinquanta, mentre la cinquecentesca Fortezza Nuova ospitò baracche di sfollati fino agli anni sessanta. Livorno acquistò il volto di una città moderna e fortemente industrializzata, ma la crisi avviata dal disimpegno della partecipazione pubblica nei grandi centri industriali ha portato negli ultimi anni ad uno spostamento del baricentro economico dall'industria pesante alle piccole e medie imprese e al terziario.

    Monumenti e luoghi d'interesse

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    Il Cisternone
    Dopo le distruzioni subite nel corso della seconda guerra mondiale e le successive mutilazioni inflitte alla città con la ricostruzione, Livorno ha perso gran parte del suo retaggio storico, anche se resistono vestigia delle sue varie fasi, soprattutto del periodo tardobarocco e neoclassico.
    Il complesso nel quale è sostanzialmente racchiusa la storia della città è la cinquecentesca Fortezza Vecchia, al cui interno sono ancora individuabili insediamenti risalenti al passaggio dall'Età del bronzo all'Età del ferro, reperti di epoca etrusca e romana, nonché consistenti testimonianze del periodo medievale, come il torrione cilindrico e i resti delle fortificazioni pisane. Nell'area portuale non mancano poi vestigia dell'antico Porto Pisano, un tempo caratterizzato da numerosi torri, come il Fanale e quella, ormai ridotta ad un rudere, della Maltarchiata. In ogni caso, impianti medievali si riscontrano anche nella cappella di Santo Stefano ai Lupi, nella chiesa di San Martino di Salviano e nella Pieve di Sant'Andrea a Limone.
    Il Quattrocento, che segnò l'inizio del dominio fiorentino, coincise con la costruzione della Torre del Marzocco, nella cui architettura è possibile cogliere un riferimento alla Torre dei Venti di Atene. Tuttavia, fu solo sul finire del XVI secolo che il modesto insediamento livornese fu trasformato, per volere dei Medici, in una dinamica città portuale, caratterizzata da un impianto urbanistico regolare, chiuso entro un pentagono fortificato. Ai primi interventi tardorinascimentali, come il Palazzo Mediceo, si affiancarono edifici improntati alla ricerca di un'estrema funzionalità. La fitta maglia viaria si apriva in corrispondeza della centralissima piazza Grande, la quale ispirò l'architetto Inigo Jones nella concezione del Covent Garden di Londra. A margine della piazza, contornato dai portici speculari del Pieroni, fu costruito il duomo, a navata unica, con soffitto ligneo ornato con tele del Possagnano e Jacopo Chimenti.
    La città medicea, disegnata da Bernardo Buontalenti, era caratterizzata da imponenti fortificazioni deliminate da un fosso circondario; a nord della città, partendo dalla preesistente Fortezza Vecchia, le mura si estendevano fino alla possente Fortezza Nuova, che costituisce ancora oggi uno dei complessi architettonici di maggior interesse di Livorno. All'esterno della cortina muraria, dinnanzi al porto mediceo, all'inizio del Seicento fu innalzato il Monumento dei Quattro mori, una notevole opera di Giovanni Bandini e Pietro Tacca destinata a omaggiare il granduca Ferdinando I de' Medici.
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    Gli schiavi liberati, di G. Baratta,
    nella chiesa di San Ferdinando
    Al contempo la promulgazione delle Leggi Livornine favorì il sorgere di numerosi luoghi di culto e cimiteri nazionali. Durante il periodo mediceo si ricordano, ad esempio, la Sinagoga, tra le maggiori d'Europa, la chiesa dei Greci Uniti, caratterizzata da una notevole iconostasi, la chiesa della Madonna, con gli altari di quattro gruppi nazionali, nonché quella armena, con cupola rivestita in lamine di piombo. Tra i cimiteri merita di essere ricordato il cimitero degli Inglesi di via Verdi, che risulta il più antico cimitero acattolico-protestante d'Italia e il più antico, ancora esistente, nel bacino del Mediterraneo.
    In architettura, i semplici modelli architettonici del XVI secolo sopravvissero per tutto il Seicento. Solo nel Settecento si affermarono i gusti tardobarocchi, riscontrabili nel Santuario di Montenero e nel quartiere della Venezia Nuova, dove sorsero la chiesa a pianta longitudinale di San Ferdinando (che ospita sculture di Giovanni Baratta) e quella centralizzata di Santa Caterina (dove in seguito fu collocata una pala del Vasari); tra gli edifici residenziali sono da segnalare il Palazzo Huigens e il vicino Palazzo delle Colonne di marmo, entrambi posti lungo la direttrice della via Borra. Particolarmente attivo all'inizio del secolo fu l'architetto e scultore Giovan Battista Foggini, artefice non solo di interventi in diverse fabbriche civili, religiose e militari, ma anche autore dello scenografico monumento funebre a Marco Alessandro del Borro all'interno del duomo.
    La politica illuminata dei granduchi di Toscana e il clima di reciproca tolleranza tra le varie comunità nazionali presenti all'interno del porto franco, gettarono le basi per la costruzione della prima chiesa acattolica di tutta la Toscana (la chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità, distrutta), nonché per l'apertura di importanti librerie, tipografie e prestigiosi teatri; qui ad esempio fu pubblicata la terza edizione dell'Encyclopédie, mentre numerosi letterati, come Tobias Smollett o Carlo Goldoni, soggiornarono nelle ville sorte nelle amene località intorno a Livorno.
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    Piazza della Repubblica
    L'Ottocento vide l'affermazione del neoclassicismo: uno dei primi esempi, in architettura, fu il Teatro San Marco (1806, con pitture di Luigi Ademollo), al quale fece seguito una serie di spazi teatrali e arene per spettacoli diurni; tra questi spicca il Teatro Goldoni, dove architettura ed ingegneria si fusero per dar vita ad una caratteristica e funzionale copertura vetrata della sala. Nella prima metà del medesimo secolo architetti quali Alessandro Gherardesca, Luigi de Cambray Digny, Pasquale Poccianti, Gaetano Gherardi, Giuseppe Cappellini, Angiolo della Valle e Luigi Bettarini contribuirono all'edificazione di acquedotti, chiese, palazzi, piazze di stampo neoclassico o neorinascimentale, che, nel contesto della cosiddetta Livorno polytéchnique, mutarono completamente l'aspetto dell'antica città buontalentiana e dei suoi sobborghi. Tra le opere innalzate si ricordano, ad esempio, l'imponente chiesa del Soccorso, i Bagnetti della Puzzolente, la Pia Casa di Lavoro, il nucleo originario della Stazione di Livorno San Marco, la sistemazione dell'odierna piazza Cavour, il Palazzo de Larderel e la nuova cinta daziaria, di Alessandro Manetti e Carlo Reishammer, che delimitava l'area soggetta a porto franco. In ogni caso, l'edificio che meglio rappresenta l'Ottocento livornese è il Cisternone, che Pasquale Poccianti completò tra il 1829 ed il 1842 con chiari riferimenti all'architettura termale romana, al Pantheon e all'architettura rivoluzionaria di Étienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux. Tra le piazze l'intervento di maggior rilievo è la copertura del Fosso Reale con la creazione della piazza dei Granduchi (oggi piazza della Repubblica), dove furono erette le statue dei granduchi lorenesi; tra esse pregevole era il monumento a Leopoldo II, di Paolo Emilio Demi, che tuttavia fu danneggiato nel 1849 e sostituito con una seconda statua eseguita da Emilio Santarelli alcuni anni più tardi.
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    Interno del Mercato
    delle vettovaglie
    Con l'unità d'Italia alcune delle principali piazze della città furono quindi adornate con grandi statue raffiguranti i principali artefici del Risorgimento: Vincenzo Cerri realizzò il monumento a Cavour, mentre il più noto Augusto Rivalta fu incaricato di eseguire la statua marmorea di Garibaldi e il monumento equestre a Vittorio Emanuele II in piazza Grande. Tra le prime architetture di rilievo dopo l'unificazione, occorre ricordare il neogotico Tempio della Congregazione Olandese Alemanna, di fronte al quale, alcuni anni dopo, sorse il grande Mercato delle vettovaglie. Al turismo balnerare ottocentesco è invece legata la costruzione dell'Hotel Palazzo e la costruzione di una serie di infrastrutture per la villeggiatura in cui ancor oggi si avvertono gli echi di una lontana Belle Époque.
    Il XX secolo, aperto con le opere vagamente Liberty di Angiolo Badaloni (come lo Stabilimento termale Acque della Salute, vicino al quale nel 1910 fu inaugurata l'elegante Stazione Centrale, pure con influenze floreali) e altri progettisti minori (autori di numerosi villini nei dintorni della città), si indirizzò, negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, sulla costruzione di strutture eclettiche (ad esempio il Palazzo della Galleria e, per certi versi, anche il nuovo complesso degli Spedali Riuniti) e di stampo più razionalista (come il Palazzo del Governo), ma il faraonico Mausoleo della famiglia Ciano, che avrebbe dovuto dominare Livorno dal colle Monteburrone, non fu mai portato a termine.
    Gli eventi bellici causarono ingenti danni al centro cittadino; la ricostruzione, ispirata alle proposte urbanistiche presentate già prima della guerra, portò ad un parziale stravolgimento dell'assetto della città e alla costruzione del controverso Palazzo Grande, opera di Luigi Vagnetti. Nei successivi anni sessanta si registra la costruzione di due importanti edifici: la nuova Sinagoga e il Grattacielo di piazza Matteotti, opera rispettivamente di Angelo Di Castro e di Giovanni Michelucci.

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    Il Duomo di Livorno
    in piazza Grande

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    La settecentesca chiesa
    di Santa Caterina

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    Santuario di Montenero

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    Chiesa di San Jacopo in Acquaviva


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    Palazzo delle
    Colonne di marmo

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    Il padiglione principale
    delle Acque della Salute

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    Il Castello Sonnino

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    Torre della Meloria

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    La Fortezza Nuova

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    Veduta della Fortezza Vecchia

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    I Quattro mori

    Architetture religiose

    Cimiteri monumentali

    • Famedio, ubicato sul colle di Montenero, dinnanzi il santuario mariano, si tratta di una sorta di pantheon dove sono sepolti livornesi illustri quali Giovanni Fattori e Francesco Domenico Guerrazzi.
    • Cimiteri ebraici, gli unici giunti fino ai giorni nostri sono il Cimitero degli Ebrei di viale Ippolito Nievo (non più utilizzato e semiabbandonato) e quello prossimo al Cimitero comunale dei Lupi, ancora utilizzato.
    • Cimitero degli Inglesi di via Verdi, tra i primi luoghi di sepoltura protestanti in Italia, custodisce la tomba di Tobias Smollett. Si trova nei pressi della chiesa di San Giorgio, già luogo di culto della comunità anglicana. Intorno al 1840 fu sostituito da un secondo cimitero.
    • Cimitero greco-ortodosso di via Mastacchi, aperto intorno al 1840, ospita al suo interno la cappella della Dormizione di Maria, l'attuale sede delle celebrazioni religiose ortodosse dopo la distruzione della settecentesca chiesa della Santissima Trinità. Qui si trovano le cappelle della famiglia Maurogordato, i cui membri furono proprietari, a Livorno, di una sontuosa villa e di un grande palazzo sul Fosso Reale.
    • Cimitero della Congregazione olandese alemanna, adiacente a quello greco-ortodosso e fu realizzato in sostituzione del più antico cimitero protestante detto "Giardino degli olandesi". Qui si trovano le tombe delle famiglie Mayer e Kotzian.

    Luoghi di culto

    • Duomo, dedicato a San Francesco, fu iniziato alla fine del Cinquecento su progetto di Alessandro Pieroni. Successivamente fu ampliato con l'aggiunta di due cappelle laterali. Da segnalare il pregevole soffitto ligneo intagliato, andato perduto nel corso dell'ultima guerra mondiale, a seguito della quasi totale distruzione della chiesa.
    • Chiesa di San Ferdinando, iniziata nel 1707 su progetto di Giovan Battista Foggini, fu conclusa nel 1716; in stile barocco, con una facciata incompleta, presenta una pianta a croce latina. Notevole il gruppo scultoreo conservato presso l'altare e opera di Giovanni Baratta, che rappresenta la liberazione degli schiavi. La chiesa era affidata all'ordine dei Trinitari.
    • Chiesa di Santa Caterina, iniziata nel 1720 su progetto di Giovanni del Fantasia, fu consacrata nel 1755. A pianta ottagonale, la chiesa è caratterizzata da una grande cupola, alta 63 metri e ridotta all'aspetto di torrione a causa di problemi di natura statica. All'interno si può ammirare un notevole dipinto ad olio del Vasari.
    • Santuario di Montenero, il colle di Montenero, fin dalla prima metà del XIV secolo è meta di pellegrinaggi. L'attuale santuario risale al XVIII secolo ed al suo interno sono custoditi un numero rilevante di ex voto. Sulla piazza antistante, sotto un loggiato, sono situate alcune tombe di livornesi illustri, come Francesco Domenico Guerrazzi e Giovanni Fattori.
    • Chiesa di San Jacopo in Acquaviva, di origini millenarie, sino al Cinquecento l'eremo di San Jacopo era affidato ai Padri Agostiniani. Nel XVI secolo il complesso fu ceduto alla comunità dei Greci Uniti per poi tornare agli Agostiniani. Modificata profondamente nella seconda metà del Settecento, l'aspetto attuale risale invece alla fine del XIX secolo.
    • Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore, fu costruita nei primi anni del Settecento. Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, fu abbattuta durante la ricostruzione del centro cittadino. Oggi resta solo la facciata, mentre alcuni resti delle decorazioni interne sono abbandonati nel giardino pubblico di Villa Fabbricotti.
    • Chiesa di San Giorgio già anglicana, sorta come chiesa anglicana, fu progettata da Angiolo della Valle e consacrata nel 1844. Di gusto neoclassico, presenta una facciata ornata da un portico sormontato da un frontone. Nel dopoguerra è stata restaurata e consacrata al culto cattolico.
    • Chiesa dei Greci Uniti, fu costruita nei primi anni del Seicento e intitolata alla Santissima Annunziata. È stata la chiesa nazionale dei greci che prestavano il loro servizio sulle navi dell'Ordine di Santo Stefano. Semidistrutta durante la seconda guerra mondiale, è sopravvissuta pressoché intatta la facciata settecentesca. L'interno, ricostruito, ospita una preziosa iconostasi.
    • Chiesa valdese, in stile neogotico, fu costruita intorno alla metà dell'Ottocento e fu sede, fino ai primi anni del Novecento, della chiesa Presbiteriana Scozzese. Al fine di non turbare il clero cattolico, fu imposto al progettista di realizzare un edificio simile ad un palazzo, comprendente anche gli alloggi pastorali.
    • Sinagoga ebraica, l'antica sinagoga seicentesca, una della più grandi d'Europa, fu gravemente danneggiata nel corso dell'ultima guerra mondiale. Per volontà della comunità ebraica fu deciso di abbattere gli antichi resti e di costruire una nuova sinagoga, inaugurata nel 1962 e che nelle sue forme architettoniche richiama la Grande Tenda nella quale veniva custodita l'Arca dell'Alleanza.
    • Tempio della Congregazione Olandese Alemanna, questa chiesa protestante, fu costruita in stile neogotico tra il 1862 e il 1864 su progetto dell'architetto Dario Giacomelli. La facciata è ornata da tre rosoni e finestre bifore, mentre l'interno presenta un'aula a pianta rettangolare aperta da finestre ogivali e una tribuna posta sopra il vestibolo d'ingresso. La chiesa è da anni in stato di completo abbandono.

    Architetture civili

    Acquedotti

    Acquedotto Leopoldino, è un acquedotto cominciato sul finire del Settecento per alimentare la città. Le condotte, originandosi dalle sorgenti di Colognole, raggiungono Livorno dopo un percorso di diciotto chilometri incastonati tra le sinuose colline che costituiscono il sistema dei Monti Livornesi. È gestito da ASA.
    Cisternone, è un monumentale serbatoio ancor oggi funzionante e posto ai margini della città ottocentesca, lungo il viale Carducci e a lato del Parco Pertini. Fu progettato dal Poccianti ed innalzato tra il 1829 ed il 1842. È tra i migliori esempi di architettura neoclassica realizzati in Italia. Assieme al Cisternone furono costruiti il Purgatorio di Pian di Rota e il Cisternino di città.


    Palazzi

    • Bottini dell'olio, questo antico magazzino per la conservazione dell'olio si trova nel quartiere della Venezia Nuova e il nucleo originario risale al 1705. Oggi ospita numerose esposizioni, mentre il piano superiore è una sede, assieme ad altri edifici cittadini, della Biblioteca Labronica.
    • Casini d'Ardenza, nell'Ottocento erano un'elegante struttura ricettiva suddivisa in numerosi appartamenti. Il progetto si deve a Giuseppe Cappellini, che per alcuni si ispirò al Crescent di Bath.
    • Grattacielo di piazza Matteotti, con i suoi 26 piani (91 m di altezza) è l'edificio più alto di Livorno e rappresenta una formidabile architettura del Novecento sul tema della casa a torre. È stato progettato negli anni cinquanta dal celebre Giovanni Michelucci su incarico del Ministero del Tesoro. Sorge a poca distanza dalla Villa Fabbricotti.
    • Hotel Palazzo, si tratta di un grande e lussuoso albergo ubicato davanti alla Terrazza Mascagni e caratterizzato da una imponente facciata sormontata da due caratteristiche torrette. Fu costruito nella seconda metà del XIX secolo per volontà di Bernardo Fabbricotti, già proprietario dell'omonima villa livornese. Da luglio 2008 è stato aperto nuovamente al pubblico, dopo un lungo periodo di inattività.
    • Palazzo de Larderel, èil più sontuoso palazzo cittadino. Ubicato sulla via omonima, fu residenza della importante famiglia de Larderel. In origine era costituito da alcune palazzine isolate che furono unite intorno alla metà dell'Ottocento dietro ad una monumentale facciata, caratterizzata da un raffinato timpano riccamente decorato.
    • Palazzo delle Colonne di marmo, è uno dei più eleganti palazzi della Venezia Nuova, caratterizzato da numerose decorazioni in marmo. Fu eretto per conto della famiglia Gamberini su disegno attribuito a Giovan Battista Foggini; successivamente, nei primi anni del Novecento fu annesso all'adiacento Palazzo del Monte di pietà.

    Stabilimenti termali

    Stabilimento termale Acque della Salute, questo stabilimento è una pregevolissima architettura d'inizio Novecento che si inserisce a breve distanza dalla Stazione Centrale e a pochi chilometri dai più antichi Bagnetti della Puzzolente. Svolse la sua attività fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, mentre nel 1968 fu danneggiato da un incendio: oggi versa in pessime condizioni di conservazione.

    Teatri

    Teatro Goldoni, edificato tra il 1843 ed il 1847 su progetto di Giuseppe Cappellini, è il più importante teatro della città, l'unico teatro storico di Livorno sopravvissuto agli eventi bellici e alla ricostruzione.

    Ville

    • Castello del Boccale, edificio residenziale costruito alla fine dell'Ottocento, ingloba una torre quadrata di epoca precedente. È ubicato sulla costa nei pressi di Antignano. Recentemente restaurato, è stato frazionato in lussuosi appartamenti.
    • Castello Sonnino, fu residenza del Barone Sidney Sonnino e si erge su un promontorio a picco sul mare a pochi chilometri dalla città, presso la frazione di Quercianella. Qui, in una grotta della scogliera, fu tumulata la salma dello stesso Sonnino, da sempre particolarmente legato a questi affascinanti luoghi.
    • Villa Fabbricotti, l'aspetto attuale risale alla seconda metà dell'Ottocento, quando Vincenzo Micheli, su incarico di Bernardo Fabbricotti, trasformò un edificio preesistente in una sontuosa dimora signorile. È circondata da un grande parco pubblico. In estate ospita un cinema all'aperto.
    • Villa Mimbelli, costruita da Vincenzo Micheli per Francesco Mimbelli tra il 1865 ed il 1875, oggi ospita il Museo civico Giovanni Fattori, mentre i vicini granai sono destinati allestimento di mostre temporanee.

    Altre architetture civili

    • Fanale dei Pisani, è il faro del porto di Livorno e fu costruito dalla Repubblica di Pisa nei primi anni del Trecento. Distrutto durante la seconda guerra mondiale, è stato ricostruito fedelmente impiegando anche il materiale recuperato tra le macerie.
    • Mercato delle vettovaglie, è un maestoso edificio ubicato lungo il Fosso Reale. Progettato dall'ingegnere comunale Angiolo Badaloni, fu inaugurato, dopo circa quattro anni di lavoro, nel 1894. All'epoca il mercato labronico costituiva uno dei più grandi mercati coperti d'Europa, tanto che i livornesi lo avevano soprannominato il Louvre.
    • Torre della Meloria, è una costruzione settecentesca innalzata a largo della costa labronica, nello specchio di mare che nel 1284 fu teatro della celebre battaglia tra genovesi e pisani.

    Architetture militari

    • Mura Leopoldine, rappresentano l'antica cinta daziaria della città e non avevano scopo difensivo. Furono costruite a partire dagli anni trenta del XIX secolo su progetto di Alessandro Manetti e Carlo Reishammer. Sul finire del medesimo secolo la cinta fu ampliata; demolita nei primi decenni del Novecento, si conservano ancora alcune barriere (Porta San Marco, Barriera Fiorentina, Barriera Margherita, ruderi della Dogana d'acqua) e parte del tracciato, costituito da un elegante muraglione rivestito in pietra.
    • Fortezza Nuova, fu costruita su progetto di Bernardo Buontalenti e Don Giovanni de' Medici, alla fine del Cinquecento, per essere poi modificata successivamente per far posto all'accrescimento del quartiere della Venezia Nuova. Oggi la Fortezza è adibita a spazio verde pubblico oltre che sede di eventi e manifestazioni.
    • Fortezza Vecchia, in questo fortilizio si sovrappongono tutti i secoli della storia cittadina, partendo dai primi insediamenti romani, fino ad arrivare alle devastazioni belliche del Novecento. L'aspetto attuale si deve comunque ad Antonio da Sangallo il Vecchio, che, nei primi anni del XVI secolo, ebbe incarico di trasformare una fortificazione d'origine pisana in una imponente macchina bellica.
    • Fosso Reale, è l'antico fossato posto a difesa della città medicea e modificato nel corso dei secoli, con una sostanziale rettifica intorno al 1840 e la creazione di piazza della Repubblica. I lavori del Fosso furono iniziati contestualmente alla fondazione della città buontalentiana, nel 1577. Lungo il fosso si estendevano le mura difensive, di cui oggi restano solo poche tracce.
    • Torre del Marzocco, attribuita dapprima a Lorenzo Ghiberti e successivamente a Leon Battista Alberti, questa torre, di forma ottagonale, fu edificata nella prima metà del Quattrocento dai fiorentini padroni del castello di Livorno. È alta ben 54 metri ed è rivestita interamente in marmo. A breve distanza si trovava la storica Torre del Magnale, distrutta nel 1944.

    Altro

    Monumenti scultorei

    • Monumento a Ferdinando I detto dei Quattro mori, è uno dei simboli della città. È composto da un piedistallo sul quale si erge la statua marmorea del granduca Ferdinando I de' Medici (Giovanni Bandini, 1595) e, alla base, da quattro statue in bronzo (Pietro Tacca, 1623-1626) che raffigurano dei pirati in catene. Si innalza in prossimità della Fortezza Vecchia e avrebbe dovuto essere ornato con due fontane con mostri marini che oggi si trovano in piazza della Santissima Annunziata a Firenze.

    Piazze e strade principali

    • Piazza della Repubblica, questa vasta piazza (chiamata dai livornesi il "Voltone") funge da collegamento tra la città pentagonale del Buontalenti e quelli che furono i sobborghi ottocenteschi della città di Livorno. Fu realizzata intorno al 1840 convogliando il Fosso Reale all'interno di una galleria lunga oltre 200 metri, caratteristica che per alcuni pone la piazza come il ponte più largo d'Europa. Al livello del piano stradale si trovano le statue dei granduchi lorenesi Ferdinando III e di Leopoldo II.
    • Piazza Grande, ubicata nel cuore della città pentagonale, in origine era una vasta piazza sulla quale si affacciavano i più importanti edifici della vita cittadina, quali il Duomo e il Palazzo Comunale. Distrutta durante la seconda guerra mondiale, è stata completamente stravolta durante la successiva ricostruzione.
    • Terrazza Mascagni, è il cuore della passeggiata a mare labronica e sorge nell'area un tempo occupata dal Forte dei Cavalleggeri. Si tratta di un belvedere di circa 8.500 m² delimitato verso il mare da una sinuosa balaustra composta da 4.100 eleganti colonnine. La sua costruzione è stata effettuata in due tempi: la prima parte, lato sud, fu portata a termine nel 1928 dopo tre anni di lavori ed intitolata a Costanzo Ciano; la seconda parte risale al 1948 quando fu anche modificata l'intestazione della terrazza a Pietro Mascagni.

    Aree naturali

    • Parco provinciale dei Monti Livornesi, si estende sulle colline alle spalle della città, interessando anche i comuni limitrofi di Collesalvetti e Rosignano Marittimo. Contigua al parco, lungo la costa, si trova la "Riserva naturale di Calafuria".
    • Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano, l'ambito livornese del parco è costituito essenzialmente dall'isola di Gorgona, compresa nel comune di Livorno e distante 37 km dalla costa.

    Ricorrenze
    • 10 aprile: anniversario della tragedia del Moby Prince, in cui perirono 140 persone
    • 10-11 maggio: anniversario della resistenza popolare agli occupanti austriaci (Assedio di Livorno)
    • 22 maggio: festa patronale di Santa Giulia
    • 28 maggio: anniversario del primo grande bombardamento aereo sulla città - giornata cittadina per la pace
    • 19 luglio: anniversario della liberazione della città dall'occupazione nazista

    Eventi
    • Livorno ospita un gran numero di eventi e manifestazioni, alcuni dei quali hanno rilevanza nazionale.
    • L'Associazione culturale "Premio Ciampi" dal 1995 organizza annualmente il Premio Ciampi, un concorso musicale nazionale ispirato alla figura del cantautore labronico Piero Ciampi; il concorso è riservato principalmente alle nuove generazioni di musicisti, ma in qualità di ospiti vi hanno partecipato artisti quali Carmen Consoli, Nada, Luciano Ligabue ed altri. La cerimonia di premiazione si svolge in ottobre all'interno di un programma di concerti e iniziative culturali della durata di alcuni giorni.
    • Dal 2008 al 2010, nel mese di luglio, la città ha ospitato l'Italia Wave Love Festival, una manifestazione incentrata principalmente sulla musica rock e alla quale hanno partecipato artisti e gruppi musicali di rilevanza anche internazionale come i The Chemical Brothers.
    • Dal 1953 la caratteristica cornice della Rotonda di Ardenza ospita, nella seconda metà di agosto, il Premio Rotonda, una rassegna pittorica nazionale di arte contemporanea.
    • Sempre in estate, solitamente tra luglio e agosto, si svolge Effetto Venezia, la manifestazione che anima uno dei quartieri più antichi e caratteristici della città, quello della Venezia Nuova, con spettacoli, iniziative culturali e mercatini artigianali che si snodano lungo i canali del rione.
    • Di grande richiamo sono anche gli eventi sportivi legati al Trofeo "Accademia Navale", un punto d'incontro per appassionati di vela che si svolge a Livorno dal 1981 (dal 1984 con cadenza annuale, nel periodo di aprile-maggio); parallelamente alle regate, alle quali partecipano equipaggi internazionali, la manifestazione è collegata ad una serie di eventi che si tengono nelle aree del Porto Mediceo.
    • Molto sentite sono le gare che vedono contrapporsi le varie cantine remiere livornesi, ognuna con il proprio gozzo. Ogni estate si svolgono tre competizioni principali tra i rioni della città: la Coppa Risi'atori (seconda domenica di giugno, dalla Torre della Meloria al Porto Mediceo); la Coppa Ilio Barontini (ultimo sabato di giugno, a cronometro, in notturna, lungo i fossi della città); il Palio Marinaro (seconda domenica di luglio, tratto di mare di fronte alla Terrazza Mascagni).

    Persone legate a Livorno
    • Massimiliano Allegri - ex-calciatore e allenatore di calcio
    • Nicola Badaloni - filosofo e politico
    • Dario Ballantini - imitatore e pittore
    • Giuseppe Bandi - patriota e giornalista, fondatore de Il Telegrafo
    • Ilio Barontini - partigiano e politico
    • Cesare Bartolena - pittore
    • Pietro Bastogi - politico, finanziere e industriale
    • Elia Benamozegh - filosofo ebraico
    • Alfredo Bini - produttore cinematografico
    • Giotto Bizzarrini - ingegnere e imprenditore automobilistico
    • Alberto Bolaffi - filatelista
    • Giosuè Borsi - scrittore
    • Bernardo Buontalenti - architetto, progettista della pianta della città
    • George Gordon Byron - poeta inglese
    • Giuseppe Cambini - compositore e violinista
    • Alfredo Cappellini - militare, comandante alla Battaglia di Lissa
    • Leonetto Cappiello - pubblicitario, illustratore e caricaturista
    • Federico Caprilli - capitano di cavalleria, ideatore del Sistema di Equitazione Naturale
    • Giorgio Caproni - poeta
    • Silvano Ceccherini - scrittore
    • Diacinto Cestoni - naturalista
    • Giorgio Chiellini - calciatore
    • Carlo Azeglio Ciampi - economista e politico, Presidente della Repubblica Italiana dal 1999 al 2006.
    • Piero Ciampi - cantautore
    • Costanzo Ciano - ufficiale di marina e politico del regime fascista
    • Galeazzo Ciano - diplomatico e politico del regime fascista
    • Emilio Cigoli - attore e doppiatore
    • Marco Coltellini - librettista, poeta ed editore di Dei delitti e delle pene e dell'Encyclopédie
    • Antonio Corazzi - architetto
    • Vittorio Matteo Corcos - pittore
    • Paolo Emilio Demi - scultore
    • Concita De Gregorio - giornalista
    • Serafino De Tivoli - pittore
    • Doris Duranti - attrice
    • Furio Diaz - storico e politico
    • Federigo Enriques - matematico
    • Giovanni Fattori - pittore
    • Voltolino Fontani - pittore
    • Oscar Ghiglia - chitarrista
    • Vivi Gioi - attrice
    • Pietro Gori - poeta anarchico
    • Carlo Claudio Camillo Guarmani - esploratore
    • Francesco Domenico Guerrazzi - scrittore e politico
    • Max Greggio - scrittore e vignettista
    • Agostino Kotzian - imprenditore
    • Aurelio Lampredi - ingegnere
    • Francesco Giacomo de Larderel - imprenditore
    • Simone Lenzi - cantautore
    • Ulvi Liegi - pittore
    • Sabatino Lopez - drammaturgo e critico letterario
    • Cristiano Lucarelli - calciatore
    • Mario Magnozzi - calciatore e allenatore di calcio
    • Virgilio Marchi - scenografo e progettista futurista
    • Pietro Mascagni - compositore
    • Galliano Masini - tenore
    • Giovanni Marradi - poeta
    • Gustavo Marzi - schermidore, campione olimpico
    • Marzio Innocenti - rugbista
    • Umberto Melnati - attore
    • Marco Messeri - attore e regista
    • Francesco Mimbelli - ufficiale di marina
    • Guglielmo Micheli - pittore
    • Paolo Migone - comico
    • Amedeo Modigliani - pittore e scultore
    • Giuseppe Emanuele Modigliani - politico
    • Aldo Montano - schermidore, campione olimpico
    • Moses Montefiore - imprenditore e filantropo
    • Fabrizio Mori - ex atleta
    • Alfredo Müller - pittore
    • Nedo Nadi - schermidore, campione olimpico
    • Pietro Nardini - compositore e violinista
    • Renato Natali - pittore
    • Plinio Nomellini - pittore
    • Luigi Orlando - ingegnere e politico
    • Giovanni Pascoli - poeta
    • Armando Picchi - calciatore e allenatore
    • Igor Protti - calciatore
    • Giulia Quintavalle - judoka, campionessa olimpica
    • Giuseppe Ravizza - inventore della macchina per scrivere
    • Carlo Romano - attore e doppiatore
    • Roberto Rondelli - cantautore
    • Paolo Ruffini - conduttore televisivo e attore
    • Federico Maria Sardelli - direttore d'orchestra, compositore e disegnatore
    • Pietro Senn - imprenditore
    • Elizabeth Ann Bayley Seton - prima santa statunitense
    • Percy Bysshe Shelley - poeta inglese
    • Tobias Smollett - scrittore scozzese sepolto a Livorno
    • Marco Taradash - giornalista e politico
    • Giovanni Targioni Tozzetti - librettista
    • Tullio Terni - medico e scienziato
    • Elio Toaff - rabbino capo di Roma dal 1951 al 2002
    • Angelo Tremamondo - inventore della scherma sportiva moderna e saggista
    • Antonio Vinciguerra - pittore, scultore e disegnatore
    • Giulio Cesare Vinzio - pittore
    • Paolo Virzì regista - cinematografico
    • Filippo Volandri - tennista
    • Giovanni Zannacchini - pittore
    • Carlo Domenici - pittore

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 19:33
     
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0 replies since 27/3/2015, 16:33   29 views
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