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Pesaro Urbino

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    Pesaro Urbino

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    - Info -

    La provincia di Pesaro e Urbino è una provincia italiana delle Marche di 363 092 abitanti.

    I due capoluoghi di provincia sono Pesaro ed Urbino; la sede amministrativa si trova a Pesaro così come tutti gli organismi amministrativi e gli uffici provinciali. Fino al 1999 aveva sigla automobilistica PS successivamente trasformata in PU.
    Affacciata ad est sul mar Adriatico, confina a nord con l'Emilia-Romagna (provincia di Rimini) e con la Repubblica di San Marino, a sud-est con la provincia di Ancona, a sud-ovest con l'Umbria (provincia di Perugia), e a ovest con la Toscana (provincia di Arezzo).Corrisponde in gran parte alla regione storico-geografica del ducato di Urbino.
    In provincia si parla comunemente l'italiano, ma è anche largamente diffuso per cultura e tradizione il dialetto, detto gallico-marchigiano. Esso appartiene al gruppo linguistico gallo-italico, come il romagnolo e altri dialetti settentrionali. Ha naturalmente caratteristiche peculiari, varia da zona a zona della provincia e, nelle aree di confine, arriva a coincidere con il dialetto romagnolo meridionale. In provincia di Pesaro e Urbino è situata l'estremità più meridionale del "gruppo linguistico gallo-italico", ed è perciò l'unica provincia (insieme al circondario di Senigallia e quello del Conero, in provincia di Ancona) del Centro Italia, oltre alla provincia di Massa e Carrara, a parlare un dialetto italiano settentrionale. Sul territorio sono presenti minoranze linguistiche umbre.
    Dal punto di vista strettamente geografico, il nord della Provincia di Pesaro e Urbino, fino allo spartiacque tra fiume Conca e fiume Foglia, compresa quindi una porzione del territorio del capoluogo Pesaro, fa parte della Romagna. Anche il resto della provincia, pur essendo geograficamente parte dell'Italia Centrale, è legato storicamente, culturalmente e linguisticamente alla Romagna e all'Italia Settentrionale, così come i flussi socioeconomici indicano che questa provincia gravita su Bologna e sul Nord Italia in generale. Studi geoeconomici inseriscono Pesaro, polo urbano principale della Provincia, nell'area metropolitana Rimini-Cesena-Pesaro.

    Storia

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    La Delegazione di Urbino
    e Pesaro nel 1831.
    È una delle province storiche italiane. Prima della nascita dello Stato italiano ha avuto diverse denominazioni: Ducato di Montefeltro, poi Dipartimento del Metauro con Napoleone e poi ancora Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro con lo Stato Pontificio. Essa rappresenta un crocevia tra le Marche e le vicine Umbria, Toscana e Romagna.
    La Provincia di Pesaro e Urbino è, almeno fin dalle invasioni celtiche della fine del V secolo a.C., punto di passaggio economico e culturale tra l'Italia peninsulare e quella padana e il suo territorio fu parte della Gallia Cisalpina fino alla conquista romana, avvenuta nel 295 a.C. con la Battaglia del Sentino ai danni dei Galli Senoni.
    Dopo la vittoria i romani istituirono l'Ager Gallicus, di cui facevano parte i territori compresi tra Rimini e la parte delle attuali Marche situata a nord dell'Esino e per controllare il quale fondarono sulla costa le colonie romane di Sena Gallica (Senigallia), Ariminum (Rimini), Pisaurum (Pesaro) e Fanum Fortunae (Fano). Il confine politico di Roma fu però spostato al fiume Rubicone solo nel periodo della dittatura di Silla (circa 80 a.C.), quando alla Gallia Cisalpina fu dato status di provincia vera e propria.
    Attraverso il territorio della Provincia passavano sia la cosiddetta Protoflaminia, che da Camerino e Sassoferrato raggiungeva la costa a Senigallia, sia l'asse principale della via Flaminia, nata per unire Roma - attraverso Narni, Terni, Bevagna, Spoleto, Foligno, Nocera Umbra, Fano e Pesaro - a Rimini e ai mercati della Pianura Padana.
    Nel medioevo barbarico il territorio della provincia fece parte dell'Esarcato di Ravenna, cioè la circoscrizione che comprendeva i residui territori conquistati dai bizantini nella Guerra Gotica che non passarono sotto il dominio longobardo (e per questo denominati Romània in latino tardo, da cui l'attuale Romagna, nel senso di facenti parte dell'Impero Romano d'Oriente). Questo territorio era ricompreso nelle due Pentapoli marittima ed annonaria e, dopo un breve periodo di dominazione longobarda sotto Astolfo (751-754), fu quindi parte integrante del nascente Stato Pontificio dopo la Promissio Carisiaca del 754 (la cosiddetta "Donazione di Pipino").
    È solo nel 1210 che i territori delle due Pentapoli si separano nominalmente dalla Romagna, con cui avevano condiviso i precedenti secoli di storia, e si fondono con la Marca Fermana nell'istituzione della Marca Anconitana, creata da papa Innocenzo III nel 1210 a seguito della ripartizione in province dello Stato Pontificio. Durante il periodo dell'indipendenza comunale il potere centrale papale (così come quello di Ancona nei confronti del resto del territorio) è però assai blando, per non dire solo teorico, e sarà rafforzato e consolidato solo a seguito dell'attività del Cardinale Albornoz nel XIV secolo, anche se di nuovo indebolito dal fiorire del Ducato di Urbino.
    La storia medievale e rinascimentale della provincia è fortemente legata alle vicende delle potenti famiglie nobiliari che si contesero il nord delle attuali Marche ed il sud dell'attuale Romagna, facenti perno sulla regione storica del Montefeltro e cioè, tra le principali, appunto i Montefeltro, i Malatesta, i della Rovere, gli Sforza. I destini geografici e le peculiari caratteristiche, ancora oggi vive, delle genti di queste terre non possono essere compresi se non si analizzano anche le intricate vicende di queste famiglie.
    In particolare fu nel 1220 che i Montefeltro, già signori ghibellini di San Leo e di Carpegna, ottennero da Federico II di Svevia anche la signoria di Urbino e da allora il prestigio della città crebbe costantemente. L'antica contea di Urbino divenne Ducato nel 1443, raggiunse l'apogeo sotto Federico da Montefeltro e la massima espansione con Francesco Maria I Della Rovere a cui si deve l'annessione di Pesaro.
    La provincia di Pesaro e Urbino tiene pertanto a mantenere una propria ideale autonomia, da un lato a causa delle vicende storiche in gran parte del tutto diverse e indipendenti da quelle del resto delle Marche; dall'altro perché il suo territorio ha una identità ben definita e corrisponde a quello dell'antico Ducato di Urbino, fatta eccezione per Senigallia (ora in provincia di Ancona), Gubbio (ora in Umbria) e i sette comuni secessionisti della Val Marecchia passati in Emilia-Romagna a seguito del referendum del 2009.
    In base all'art. 1 dello Statuto provinciale, la Provincia di Pesaro e Urbino – già istituita con decreto 22 dicembre 1860 n. 4495 - ha per sedi di capoluogo le Città di Pesaro e di Urbino con le funzioni loro assegnate dal Decreto medesimo. Ai sensi dell'art. 3 del Regolamento del Consiglio (Sede del Consiglio provinciale), il Consiglio provinciale ha sede sia a Pesaro che nella sede dell'Amministrazione provinciale di Urbino. Anche lo stemma della provincia è costituito da uno scudo diviso in due, in ogni parte è riportato lo stemma dei due capoluoghi.
    La provincia originaria includeva il territorio di 7 Comuni dell'alta valle del fiume Marecchia, in quanto parte del Montefeltro e del Ducato di Urbino. Pio VII, il 6 luglio 1816, nella riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato della Chiesa, aveva infatti compreso anche queste terre nella delegazione di Urbino e Pesaro con motu proprio. Nel 2009, San Leo, Novafeltria, Maiolo, Talamello, Pennabilli, Casteldelci, Sant'Agata Feltria, a seguito di referendum consultivi nei territori comunali e di approvazione di legge ordinaria che accoglieva il risultato favorevole degli stessi referendum, sono stati distaccati dalle Marche e aggregati all'Emilia-Romagna. Primo caso nella storia dell'Italia repubblicana. Le Marche proposero ricorso alla Corte costituzionale, ritenendo che il Parlamento avesse indebitamente ignorato il parere negativo della regione; nel luglio 2010 la Corte si pronunciò sul ricorso giudicandolo infondato.Altri comuni del pesarese-urbinate hanno promosso referendum per l'aggregazione all'Emilia-Romagna, tra questi Montecopiolo e Sassofeltrio con esito positivo e Montegrimano Terme e Mercatino Conca nei quali non si è raggiunto quorum. Questo fenomeno rende evidente il fatto che il territorio provinciale presenti dinamiche geografiche, lato sensu, che mal convivono con l'attuale architettura dei confini amministrativi. La provincia possiede una densità demografica che è pari a 130,11 abitanti per km², dai 132 del 2008, anche se risulta comunque essere inferiore alla media nazionale. Nella provincia di Pesaro e Urbino solo due comuni degli attuali 60, rispetto ai 67 precedenti, hanno una popolazione superiore ai 20.000 abitanti, facendo registrare un valore del grado di urbanizzazione pari al 41,5%, valore anch'esso minore del dato medio italiano e di quello del Centro Italia, e che colloca la provincia in 55ª posizione nella relativa graduatoria. Lo studio della piramide dell'età della popolazione mette in evidenza una eccedenza della quota di ultrasessantacinquenni (stabile al 21,5%) rispetto alla media italiana (20%) ed in linea rispetto a quella del Centro Italia (21,4%). Notevole è inoltre la percentuale di maschi presenti sul territorio della provincia (49,1%, 20° valore più alto tra tutte le province). Stabile rispetto al precedente semestre rimane la presenza di stranieri residenti con 7.672 stranieri ogni 100 000 abitanti, di cui il 78,1% extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e posizionando la provincia stabile al 26º posto nella relativa graduatoria arrestando il trend in leggera flessione rispetto ai precedenti periodi.

    Geografia

    Foreste e boschi

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    Mappa topografica della provincia

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    Gufo comune

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    Un cerro

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    Pino nero, la tipica specie
    introdotta in alcuni
    monti nel
    dopoguerra

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    Il porcino è molto
    frequente in
    provincia

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    Amanita muscaria, un fungo
    molto presente nei
    rimboschimenti
    di conifere
    Alcuni fattori, come la densità di popolazione relativamente media della Provincia, la presenza di vasti ambienti isolati e ad altimetria piuttosto elevata (soprattutto nell'apennino più interno), l'istituzione di diverse aree naturali protette, un certo grado di rispetto degli abitanti per i luoghi naturali (seppur in pochi casi compromessi da infrastrutture e costruzioni), hanno permesso la conservazione di numerose specie animali e vegetali.
    Tra la popolazione faunistica del pesarese-urbinate, estremamente varia, si possono ricordare alcune specie particolarmente numerose: gli ungulati (cervi, caprioli, le lepri, le volpi, gli scoiattoli, i cinghiali e numerosi uccelli, tra cui cardellini, gufi, falchi, aquile e infine, nei monti del Furlo il lupo. Il gufo comune, che si trova principalmente nei boschi alpini e centro-nord appenninici, in provincia è presente soprattutto nei rimboschimenti dei monti delle Cesane.
    Il territorio del pesarese-urbinate è ricoperto per circa il 50% da boschi. Le tipiche essenze provinciali sono la roverella, il cerro, gli ostrieti (ornielli) e i carpini neri. Nei versanti più elevati esso è composto principalmente da faggi, qualche rimboschimento di conifere (soprattutto pinus nigra e pinus silvestris impiantati nel dopoguerra), abeti, aceri e frassini. I boschi presenti in provincia sono un'importante fonte di reddito, oltre che per il turismo, anche per lo sfruttamento, regolamentato da legge regionale, a scopo casalingo (come legna da ardere).
    Nel Pesaro-Urbinate sono state istituite tre aree naturali protette):
    Il Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, di 4.847 ettari.
    La riserva del Furlo che è la terza area protetta della provincia e, con i suoi 3.600 ettari di boschi, pascoli e cime incontaminate, fa salire a 10.200 ettari la superficie del territorio di Pesaro e Urbino messo sotto tutela.
    Il territorio del Parco San Bartolo che è compreso nella provincia di Pesaro Urbino ed è delimitato dai fiumi Foglia e Tavollo.

    Funghi e tartufi
    Il territorio della Provincia di Pesaro e Urbino è una delle zone vocate per eccellenza allo sviluppo naturale dei funghi epigei ed ipogei.Anche se sono presenti numerose altre specie. I funghi, nella loro generalità, sono un prodotto eccelso che madre natura offre e risultano essere una voce importante anche sotto l'aspetto sociale, economico e del tempo libero. Il tartufo è sicuramente uno dei funghi più importanti del territorio che prolifera nel territorio altocollinare e montano della Provincia, sia per quantità e qualità che per le tante le specie commerciabili. Si veda il celeberrimo tartufo bianco di Acqualagna o i mercati di tartufi legati alle cittadine di Sant'Angelo in Vado e Pergola ecc.

    Monti
    Andando dal mare verso l'entroterra si assiste ad un successivo innalzamento dei rilievi montuosi, fino ad arrivare all'appennino umbro-marchigiano. Attraverso la Gola del Furlo, si presenta il principale sistema montuoso della provincia, il Gruppo del Catria. I monti più importanti della Provincia sono:
    Il Monte Nerone: è una vetta della catena appenninica umbro-marchigiana, situato nei comuni di Apecchio, Cagli e Piobbico, la sua vetta raggiunge la quota di 1525 m s.l.m. Il dislivello di 1200 m, tra le pendici ove sono situati i paesi e la sommità offre una varietà di vegetazione, paesaggio, ampio ed interessante. Nella cima si possono trovare due rifugi per il ristoro e degli impianti sciistici; la vetta è presidiata da strutture della RAI e del Ministero della Difesa.
    Il Monte Catria che è una montagna alta 1702 m s.l.m. nei comuni di Cagli, Cantiano, Frontone e Serra Sant'Abbondio, in provincia di Pesaro e Urbino e nel comune di Scheggia e Pascelupo, in provincia di Perugia. Il Gruppo del Monte Catria comprende inoltre altre cime minori: il Monte Acuto (m 1668), il Monte Corno (1412 m), il Monte Tenetra (1240 m), il Monte Alto (1321 m) e il Monte Morcia (1223 m). L'altimetria segna dunque le quote più elevate di questa parte centrale dell'Appennino umbro-marchigiano; le vette del Monte Catria e del Monte Acuto sono peraltro le più alte nel tratto appenninico compreso tra la catena dei Monti Sibillini a sud e l'alto Appennino modenese con il Corno alle Scale (1945 m), a nord. Fa parte delle comunità montane del Catria e Nerone e del Catria e Cesano.
    Il Monte Montiego che è un rilievo che fa parte dell'Appennino umbro-marchigiano, ha un'altezza di 975 m s.l.m. ed il suo territorio è compreso nei comuni di Acqualagna, Piobbico, Urbania.
    Il Monte Carpegna è un massiccio montuoso sito nell'Appennino marchigiano settentrionale, dove costituisce l'estrema punta nord-occidentale delle Marche, posto in senso longitudinale nordovest-sudest, ai confini tra le regioni di Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, nella zona del Montefeltro. Si trova per la gran parte del suo territorio condiviso tra le province di Pesaro e Urbino, a sud-est, e di Rimini a nord-ovest, anche se una piccola parte del Sasso Simone, ad ovest, è in provincia di Arezzo. Il massiccio del monte Carpegna comprende anche le vette di San Leo, San Marino, Villagrande, Sasso Simone e Simoncello ed altri rilievi minori nel Montefeltro. La cima più alta è rappresentata dall'omonimo monte, che raggiunge i 1415 metri s.l.m., tra i comuni di Carpegna e Montecopiolo, dove si trovano diversi impianti sciistici, tanto da essere una nota stazione di soggiorno invernale, in provincia di Pesaro e Urbino. Il monte Carpegna è compreso nel territorio del Parco naturale regionale marchigiano del Sasso Simone e Simoncello.

    Fiumi

    I fiumi principali che attraversano il territorio provinciale sono, da nord:
    • il Conca, che sfocia tra Cattolica e Misano Adriatico;
    • il Foglia, che sfocia nell'Adriatico a Pesaro;
    • il Metauro, primo nelle Marche per portata media ed estensione di bacino, che sfocia a Fano;
    • il Cesano, che segna grosso modo il confine, a sud, con la provincia di Ancona e sfocia tra Marotta di Mondolfo e Cesano di Senigallia.

    Mare

    La provincia confina ad est con il Mar Adriatico. I comuni che si affacciano su di esso sono quattro, da nord verso sud nell'ordine: Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Mondolfo.

    Clima

    Il clima del Pesarese-Urbinate può essere definito di transizione tra il clima appenninico e quello continentale. Le temperature di gennaio sono comprese da 1 °C ai -5° mentre in estate sui 20 °C-25 °C anche più. A partire dalle fasce altimetriche più basse, il clima può essere suddiviso in quattro grandi aree:
    • area submediterranea – nell'area costiera dell'Adriatico. La vegetazione è composta da olivi, pini marittimi e cipressi;
    • area subcontinentale – clima di transizione che caratterizza le colline presenti subito dopo la costa, con inverni più rigidi e freddi. La vegetazione è costituita soprattutto da roverella, orniello e rovere;
    • area appenninica media – a partire dalla zona di Fossombrone, con inverni rigidi e, a volte, nevosi (soprattutto nei monti) ed estati medio calde e piuttosto piovose e con vegetazione composta soprattutto da rimboschimenti di conifere (pinus nigra) e da quercia, ornello, carpino nero;
    • area appenninica – nelle fasce interne, con inverni lunghi e nevosi, estati brevi e fresche. La vegetazione è composta principalmente da faggio, conifere, cerro e orniello.

    Turismo

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    L'esterno del Monastero
    di Fonte Avellana

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    Rocca roveresca di Mondavio

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    Interno della Chiesa
    di San Francesco

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    Facciata del Palazzo
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    Palchi del Teatro Apollo
    Il turismo nella provincia assume un ruolo primario nell'economia del territorio, le principali attrazioni sono il mare e l'appennino. Le spiagge di Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Marotta, poste in continuazione del litorale riminese, offrono ottimi servizi, bellezze naturalistiche e percorsi storico-culturali; la totalità delle coste della provincia è balneabile.L'entroterra collinare e montuoso rappresenta un vero scrigno di bellezze culturali e paesaggistiche come la Gradara, Mondavio, Sassocorvaro, Fossombrone, Cagli, i musei, le chiese ed i reperti archeologici di Fano, Urbino, Pesaro ecc. La città di Urbino, considerata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e monumento nazionale italiano, è sicuramente una meta privilegiata. Gabicce Mare fa parte della Riviera romagnola.
    I due parchi naturali regionali del Monte San Bartolo e del Sasso Simone e Simoncello e la Riserva naturale statale Gola del Furlo, presenti in provincia, attirano scienziati naturalisti, geologi e amanti della natura.

    Luoghi d'interesse
    Il centro storico di Urbino è considerato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.La chiesa di San Gervasio a Mondolfo, la casa natale di Gioachino Rossini a Pesaro e il palazzo Ducale di Urbino sono considerati monumento nazionale italiano.

    Chiese, santuari e oratori
    • Monastero di Fonte Avellana
    • Duomo di Urbino
    • Santuario del Beato Domenico Spadafora
    • Eremo di Montefiorentino

    Musei
    • Mercatello sul Metauro Museo di San Francesco
    • Museo di rievocazione storica
    • Museo archeologico del territorio di Suasa
    • Museo delle terre marchigiane
    • Museo archeologico di Acqualagna
    • Galleria nazionale delle Marche e annesso Museo Archeologico Lapidario
    • Casa Raffaello
    • Museo diocesano Albani e Grotte del Duomo
    • Oratori di San Giovanni e San Giuseppe
    • Orto Botanico
    • Museo della Città
    • Museo dei Gessi (Ex gipsoteca collezione dell'Istituto d'Arte)
    • Museo del Gabinetto di Fisica dell'Università
    • Aula didattica "Bella Gerit" nella Fortezza Albornoz
    • Museo dei bronzi dorati
    • MuSA - Museo di Storia Ambientale

    Monumenti
    • Palazzo ducale di Urbino

    Teatri
    • Teatro Rossini
    • Teatro Sanzio
    • Teatro della Fortuna
    • Teatro Comunale
    • Teatro Bramante
    • Teatro Apollo

    Feste, sagre e manifestazioni
    • Numerosi sono gli appuntamenti che ogni anno riuniscono le comunità locali e molti turisti.
    • Festa della Castagna - Lunano - terzo weekend di ottobre
    • Fiera di Lubacaria - Piagge - seconda domenica di maggio
    • Festa della madonna di Cerbara - Cerbara di Piagge - mese di maggio
    • Festa della Befana - Piagge - 6 gennaio
    • Piaaggestock - Monte san giovanni di Piagge - primo week end di agosto
    • Antica fiera di San Giorgio – San Giorgio di Pesaro – 25 aprile
    • Festa di San Pasquale Baylon – San Giorgio di Pesaro - Località Passo del Convento di S. Pasquale – 17 maggio
    • Grigliate in Festa - Montecucco di San Giorgio di Pesaro – 3º week end di ottobre
    • Castagnata delle Streghe – San Giorgio di Pesaro – ultima domenica di ottobre
    • Mostra Nazionale del Tartufo Bianco pregiato di Sant'Angelo in Vado – mese di ottobre
    • Fiera di San Giuseppe – Castelvecchio di Monte Porzio – mese di marzo
    • La Salsiccia n'ti Canton – Castelvecchio di Monte Porzio – terza settimana di giugno
    • Fiera d'ottobre dall'uva al vino – Monte Porzio – primo week-end ottobre
    • Sagra dei garagoi – Marotta di Mondolfo – giorni a cavallo col 25 aprile
    • Sagra Polentara – San Costanzo - due edizioni: prima domenica di quaresima e ultimo week end di luglio
    • Fiera nazionale del tartufo – Acqualagna
    • Distinti salumi – Cagli – alla fine del mese di aprile
    • Sagra della patata – Montecopiolo – tra la prima e la seconda settimana di settembre
    • Antiche fiere di Pugliano – Pugliano di Montecopiolo – tutti i lunedì di settembre
    • Festa del Nino – Sant'Andrea di Suasa (Mondavio) - mese di gennaio
    • Sagra del Bustreng – Monte Cerignone – 14-15 agosto
    • Sagra della Crescia - Stacciola di San Costanzo - primo week end di agosto
    • Cagli in musica – Cagli – seconda metà del mese di agosto
    • Concerto per la "Vita" – Monte Porzio – mese di luglio
    • DeLirio d'opera – Monte Porzio – mese di luglio
    • Festa nazionale della befana – Urbania – mese di gennaio (dal 2 al 6)
    • Fiera di San Giuseppe – Urbania – 19 marzo
    • La Turba – Cantiano – venerdì Santo
    • Fiera di San Marco – Urbania – il 25 aprile
    • Fiera e festa Patronale San Cristofero – Urbania – 25 luglio
    • Fiera di San Luca e delle donne – Urbania – il 20 - 21 ottobre
    • Fiera di San Nicola – Pesaro – 10 - 13 settembre
    • Festa dell'aquilone – Urbino – prima domenica di settembre
    • Festa del Duca – Urbino – mese di agosto
    • Festival internazionale di musica antica – Urbino – mese di luglio
    • Le vie dei presepi – Urbino – mese di dicembre
    • Palio della rana – Fermignano – domenica in albis
    • Biciclo ottocentesco – Fermignano – mese di settembre
    • Palio dell'Oca – Cagli – seconda domenica di agosto
    • Festa del Miele – Belforte all'Isauro – secondo fine settimana di ottobre
    • La Marsanella – Cantine di Piagnano – Piagnano, (nel comune di Sassocorvaro) secondo fine settimana di luglio.
    • Festa della Tratta – Marotta – mese di agosto
    • Palio dell'Oca - Serra Sant'Abbondio - prima domenica di settembre

    Edited by PatriziaTeresa - 7/6/2015, 09:16
     
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