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Rieti

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    Rieti

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    - Info -

    Rieti è un comune italiano di 47.927 abitanti del Lazio, capoluogo della provincia di Rieti.

    Tradizionalmente ritenuta il centro geografico d'Italia, e per questo indicata come Umbilicus Italiae, sorge lungo una fertile pianura alle pendici del Monte Terminillo, sulle sponde del fiume Velino. Fondata all'inizio dell'età del ferro, divenne un'importante città dei Sabini. Fu conquistata dai romani nel 290 a.C. Fece parte per molto tempo dello Stato Pontificio; fu poi annessa al Regno d'Italia dopo l'ingresso dell'esercito italiano il 23 settembre 1860
    È caratterizzata da estati calde e da inverni con temperature notturne spesso inferiori allo zero. La bellezza del paesaggio e la quiete dei luoghi ne fanno un posto vivibile e meta privilegiata di molti turisti, provenienti soprattutto dalla vicina Roma.
    Così come la sua provincia, nella quale si trovano le sorgenti del Peschiera e che fornisce molta dell'acqua necessaria a Roma (circa 550 milioni di metri cubi ogni anno), Rieti è una città ricca d'acqua: sul suo territorio si trovano le Fonti di Cottorella.

    Geografia fisica


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    Il massiccio del Terminillo
    visto dalla Piana Reatina

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    Il fiume Velino attraversa Rieti
    Il centro di Rieti sorge su una piccola collina al margine della pianura denominata Piana Reatina, che si estende per circa 90 km², a un'altitudine di 405 m s.l.m. La piana anticamente era occupata dalle acque del Lacus Velinus; fu bonificata in età romana aprendo un varco tra il calcare accumulatosi negli anni presso Marmore, generando così l'omonima cascata. Di questo lago oggi restano specchi d'acqua minori: il lago di Piediluco (Provincia di Terni), quello di Ventina e quelli Lungo (o di Cantalice) e di Ripasottile. Gli ultimi due oggi sono inseriti in una riserva naturale. La piana è racchiusa dal Monte Terminillo e dai Monti Reatini, di cui fa parte, ad est, dai Monti Sabini ad ovest ed è tagliata dal Fiume Velino che riceve in essa le acque dei fiumi Salto e Turano.
    In base alla Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia il terreno su cui sorgono il centro e la periferia di Rieti è costituito da "alluvioni fluviali recenti terrazzate" e "fluvio-lacustri recenti", mentre le zone vicine ai laghi sono costituite da "terreni grigi scuri e bruni limnopalustri" e "luoghi torbosi".
    La natura dei terreni fa sì che la zona della conca reatina sia una zona a elevato rischio idrogeologico, incluso, secondo i dati 2008 di Legambiente, il Comune di Rieti.
    Il territorio circostante il comune di Rieti è caratterizzato da massicci montuosi che superano 2.000 m: il Terminillo i monti della Duchessa e i monti della Laga (2458 m), i più alti del Lazio è caratterizzato anche da numerosi corsi d'acqua e sorgenti. Oltre i già citati fiumi Velino (che attraversa direttamente la città), Salto e Turano, nella parte settentrionale della valle si trovano le Sorgenti di Santa Susanna, con una portata di 5 mc/s, mentre 2 km ad est della città a quota 400 m s.l.m. si trovano le Sorgenti del Cantaro, che hanno una portata di circa 500 litri al secondo e sono probabilmente alimentate da una sorgente geologica posta a quota 450 m presso Vazia.Un'altra sorgente è posta a 2 km a sud della città, si tratta delle Sorgenti di Cottorella, che forniscono un'acqua oligominerale.

    Clima

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    Tipica nebbia mattutina
    (fine ottobre)
    Il clima è continentale di fondovalle: rigido in inverno (che dura 140 giorni), caldo in estate con ampie escursioni termiche che ne fanno il secondo capoluogo di provincia, dopo L'Aquila, con le temperature minime più basse da aprile a settembre. Piogge superiori a 1.000 mm annui, con due massimi, il principale in autunno e il secondario in tarda primavera. Nebbie frequenti e raramente persistenti per l'intera giornata. Nevicate più rare nel fondovalle, principalmente con circolazione da nord-ovest, numerose sui rilievi circostanti. Temporali estivi frequenti. Nel 2008 temperatura media annua +12,7 °C, minima -10,3 °C, massima +35,4 °C, pioggia caduta 1.411 mm in 106 giorni, escursione media giornaliera 13,9 °C, escursione media in agosto 19,2 °C, 3 mesi (gennaio, febbraio e dicembre) con media delle temperature minime inferiore a zero gradi, 7 mesi senza gelate, temperatura massima del giorno più freddo +3,3 °C, temperatura minima del giorno più caldo +17,8 °C. L'inverno reatino dura 4 mesi. Record del freddo nel 1956, nel 1985 e nel febbraio 2012: risp. -20 °C, -18 °C, -15 °C, con accumuli nevosi al suolo compresi tra 40 e 70 cm. L'estate dura in media 100 giorni.

    Le origini del nome

    Sull'origine del nome Reate, con cui la città era nota in età romana, esistono più ipotesi.
    Da Rea Silvia, madre di Romolo e Remo;
    Da Rea, moglie di Crono;
    Dalla radice greca reo, che significa "scorrere", con evidente riferimento all'acqua, ricchezza antica del reatino.

    Storia

    Preistoria

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    L'estensione dell'
    antico Lago Velino
    in un plastico del
    museo archeologico di Rieti
    L'antica Reate, secondo la leggenda fondata dalla dea Rea, da cui il nome della città, sorse, all'inizio dell'età del ferro, intorno al IX-VIII secolo a.C. Probabilmente in origine le terre intorno a Rieti furono abitate dagli umbri, per essere poi conquistate dagli aborigeni, presso i quali Rieti assunse particolare importanza dopo che vi si rifugiarono gli abitanti di Lista, e dopo ancora conquistata dai Sabini, come suggeriscono i ritrovamenti archeologici, arrivarono fino ai territori vicini al Tevere.

    Età antica
    Così come la fondazione della città si perde nella leggenda, anche i primi contatti con Roma non hanno contorni definiti. Il ratto delle Sabine è infatti un avvenimento leggendario, anche se si basa su fatti accaduti: la città di Roma era infatti sorta da poco e Romolo, in cerca di alleanze e, per popolare la città, di donne, pensò di sfruttare la festa della consulia, alla quale parteciparono i Sabini, per rapire le donne di cui Roma aveva bisogno per crescere. La conseguenza fu la guerra fra Roma e i suoi vicini, i quali, ad eccezione dei Sabini, vennero sconfitti. Lo scontro si fermò quando le donne rapite si gettarono fra le armi dei contendenti imponendo la tregua fra Romolo e Tito Tazio e la nascita di una collaborazione fra i due popoli.Rieti e il suo territorio vennero conquistati e assoggettati a Roma nel 290 a.C.per opera del console Manio Curio Dentato, rimanendo prefettura fino al 27 a.C. e divenendo poi Tribù Quirinae. In breve l'intera sabina venne presa. Al console romano si deve la bonifica dell'antico lacus Velinus, operata facendo confluire le acque nel vicino fiume Nera e dando così vita alla cascata delle Marmore. Nel corso del tempo molte furono le antiche famiglie sabine che diedero lustro alla città di Roma e ne seguirono le sorti. Da ricordare l'ascesa della Gens Flavia, il cui esponente più noto, l'Imperatore Tito Flavio Vespasiano, ebbe i meriti di iniziare la costruzione del più noto monumento romano: il Colosseo. Degno di essere ricordato è, altresì, il grandissimo scrittore Marco Terenzio Varrone, nato a Rieti nel 116 a.C. e sovente ricordato con gli appellativo il "Reatino" e il "padre della romana erudizione".
    Nella tarda antichità (VI secolo circa) Rieti vide l'arrivo dei Longobardi, che nel 568 avevano fatto il loro ingresso nella penisola. Barbari e pagani, ebbero ben presto a convertirsi al cristianesimo per mezzo dell'opera dei monaci benedettini della vicina Abbazia di Farfa. Nel 592 d.C. la Sabina divenne parte del Ducato di Spoleto e Rieti fu sede di un gastaldato.

    Medioevo

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    Le mura medievali
    Dopo il saccheggio dei saraceni, avvenuto durante il X secolo, la città fu ricostruita. La figura del Vescovo assunse importanza fondamentale con la ricostruzione della cattedrale nel 1109. Il secolo successivo fu un periodo di splendore per la città di Rieti. Il rinnovo urbano coincise, del resto, con la presenza nei santuari circostanti il territorio di S. Francesco d'Assisi che, come con la città di Soriano nel Cimino (VT), dove venne confermato il suo ordine da Papa Niccolò III, ebbe un rapporto privilegiato con Rieti e con il territorio reatino. A tal proposito, basti menzionare l'anno 1223, passato alla storia per la realizzazione nel santuario di Greccio del primo presepe vivente, ancor oggi simbolo mondiale della cristianità. Il 29-V-1289, Carlo II d'Angiò, figlio di Carlo I d'Angiò fratello del Re di Francia Luigi IX il Santo, venne incoronato nella Cattedrale della città Re di Puglia, di Sicilia e di Gerusalemme da Papa Nicolò IV.

    Età moderna e contemporanea

    Il XVI secolo si caratterizzò per l'emergere di grandi proprietari terrieri quali i Vincentini, i Vecchiarelli, i Potenziani, che, usufruendo della fertile pianura reatina ancora in corso di bonifica, diedero vita spesso ad aziende agrarie. Storicamente la piana reatina fu nota, nel XVIII secolo, per la quantità di guado presente nel territorio lacustre, che servì a tingere di blu le divise delle truppe napoleoniche. Annessa al dipartimento del Tronto durante il Regno Italico, divenne ben presto centro della delegazione omonima della Sabina. Il 7 marzo 1821 la battaglia di Rieti vide la sconfitta delle truppe di Guglielmo Pepe per opera degli austriaci guidati dal generale Johann M. Von Frimont.

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    Fotografia aerea del
    bombardamento dell'aeroporto
    di Rieti da parte di aerei
    Baltimore e
    Curtiss Kittyhawk
    della Royal Air Force,
    durante la seconda
    guerra mondiale
    L'Unità d'Italia vide l'annessione della città e della Sabina nella provincia di Perugia. Le vicende di questo periodo portarono a profondi mutamenti socio-economici, ma il ruolo della città rimase marginale. Alla figura di Giacinto Vincenti si deve un tentativo di rinnovamento, tramite la fondazione di un'azienda agraria aperta a nuovi tipi di colture; degno di menzione è anche il principe Giovanni Potenziani, che seguendo l'esempio del Vincenti avviò la coltivazione della barbabietola da zucchero. A questa pianta rimarrà legata per moto tempo la città e così la sua l'industria: nel 1874 fu inaugurato il primo zuccherificio italiano, che dal 1887 grazie ad Emilio Maraini iniziò a produrre su scala nazionale. Nell'agricoltura a Rieti vennero realizzate anche grandi varietà di grano ad alta produttività e resistenti a fattori ambientali ostili.
    Nel novecento Rieti vide lo scorporo del suo territorio da quello abruzzese e umbro. Inoltre nel 1923 ci fu l'inserimento nella provincia di Roma, poi, il 2 gennaio 1927, ci fu l'istituzione di una propria provincia, per atto diretto di Benito Mussolini, che permise alla città di dar vita a un processo di crescita più efficace. L'industrializzazione reatina fu poi legata ad un'altra azienda, la Supertessile, uno stabilimento per la produzione della seta artificiale.
    Durante la seconda guerra mondiale, il 6 giugno 1944 la città subì un bombardamento sull'area del quartiere Borgo che causò numerose vittime e rase al suolo parte del rione.
    A partire dagli anni sessanta una spinta ulteriore verso la crescita industriale si ebbe con la nascita del nucleo industriale di Rieti-Cittaducale, grazie anche ai contributi della Cassa del Mezzogiorno. Tuttavia in seguito, complici l'interruzione dei finanziamenti dell'ente pubblico e soprattutto la mancanza di collegamenti, le industrie sono andate incontro a una crisi che dura ancor oggi. Zone come quella dello zuccherificio, chiuso e in rovina ma in piedi e quella della vecchia Supertessile, che nel corso del tempo ha cambiato più volte nome e che ormai sembra essere arrivata alla fine della sua storia, sono state inglobate dalla città ed è in corso una valutazione sulle sorti che tali aree seguiranno.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    La città si presenta come un piccolo centro abitato di grande tranquillità ma dotata di alcune eccellenze che la rendono interessante, specie se inserita nell'insieme della sua provincia. Negli ultimi anni ha cercato nuove vie per la crescita del suo territorio e della sua provincia ed oggi lo sviluppo del settore turistico è una delle vie più battute. Notevole è l'importanza del fattore religioso, che può contare sulla presenza di due dei quattro santuari Francescani, quello di Fonte Colombo e quello de La Foresta e sulla vicinanza con i restanti due, siti nei vicini comuni di Greccio, e Poggio Bustone. Molti pellegrini giungono, infatti, nella "Valle Santa" per ripercorrere, con il cosiddetto Cammino di San Francesco, le gesta ed i momenti della vita del Poverello d'Assisi.
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    case del rione Santa
    Lucia sul fiume Velino
    Molto caratteristico il centro storico, posto su una leggera altura ai margini della conca reatina, protetto su un lato da una cinta muraria di origine medievale ancora per la maggior parte intatta e ben conservata. Via Roma, una delle più vive del centro, divide la città nei rioni medievali di San Francesco, San Rufo, della Verdura e Santa Lucia.

    Architetture religiose
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    L'interno della cattedrale

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    Il campanile della Cattedrale

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    San Francesco

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    La chiesa di Sant'Agostino

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    San Rufo

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    San Pietro martire

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    San Pietro
    • La Cattedrale di Santa Maria Assunta iniziò ad essere costruita nel 1109 in stile romanico; la cripta fu consacrata nel 1157 mentre la basilica superiore nel 1225. Fu pesantemente modificata in epoca barocca, soprattutto negli interni. Oltre alla già menzionata cripta, presenta la torre campanaria del 1252, il battistero, il portico del 1458 e diverse cappelle settecentesche; ospita inoltre il Museo diocesano di Rieti.
    • La chiesa di Sant'Agnese iniziò ad essere costruita nel 1499 e fu completamente rimodernata nel 1748.
    • La chiesa di Santa Lucia.
    • La chiesa di Sant'Eusanio.
    • La chiesa di San Benedetto.
    • La chiesa dell'Ospizio Cerroni Vincenti-Mareri.
    • La chiesa di Santa Caterina.
    • La chiesa di San Giuseppe.
    • La chiesa di Sant'Antonio Abate, commissionata al Vignola nel 1570 e completata nel XVII secolo, fa parte di un complesso architettonico trecentesco che comprende anche un ospedale e un cimitero. Oggi l'edificio è chiuso al pubblico, abbandonato in uno stato di profondo degrado.

    La chiesa di Sant'Agostino
    • La chiesa di Sant'Agostino risale alla metà del XIII secolo e fu realizzata dagli Agostiniani, in stile romanico-gotico. La facciata in pietra, di forma rettangolare, con ai lati due pilastri, termina con un attico leggermente sporgente. L'ingresso principale è costituito da un unico portale, il quale presenta una strombatura fatta da tre ordini di colonnine, al di sopra delle quali sono presenti cinque archi a tutto sesto sovrastati da un timpano. Immediatamente sopra si apre il rosone. L'interno, a navata unica, è sormontato da capriate in legno e termina in tre absidi sulle quali si aprono una finestra trifora e due bifore. Con Decreto del 17 giugno 2010 la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha conferito a questa chiesa la dignità di basilica minore.
    • La chiesa di San Domenico fu eretta sul finire del Duecento dai Domenicani. Un tempo ricca di decorazioni, oggi è estremamente segnata dal passare del tempo ed ha rischiato anche la demolizione sul finire del settecento. Con gli inizi degli anni novanta del Novecento, si è cercato di recuperare la struttura. La chiesa venne poi riconsacrata nel 1999. Il bellissimo chiostro affrescato è attualmente integrato all'interno della caserma Verdirosi e per accedervi, solo in giorni prestabiliti, è necessario un permesso.

    San Francesco
    • La chiesa di San Francesco, che affaccia sull'omonima piazza, fu eretta nel XIII secolo dai francescani. Realizzata in stile gotico-romano con una facciata a frontone molto semplice, in pietra, dotata di un portone a strombatura sollevato da terra da sette gradini in travertino, incorniciato da alcune colonnine sui lati, che si raccordano con gli archetti della lunetta posta immediatamente sopra il portale in legno di forma rettangolare e di un piccolo rosone. All'interno la chiesa si presenta con tre navate, una centrale e due laterali più piccole. La copertura era costituita originariamente da una volta barocca la quale purtroppo crollò a seguito di un terremoto nel 1898 ed oggi, al suo posto, è visibile una struttura a capriate. Di fianco alla chiesa vera e propria è situato l'oratorio di San Bernardino. La chiesa sorge molto vicino al Fiume Velino, questa vicinanza ha posto nel Seicento, la necessità di alzare di circa due metri il livello del pavimento, per ridurre i danni delle esondazioni del fiume. Essa possiede anche un chiostro, oggi sede del liceo scientifico Carlo Jucci. All'interno di questa chiesa annualmente si svolgono le celebrazioni per il giugno antoniano e da qui parte la Processione di S. Antonio.

    San Rufo
    • La chiesa di San Rufo si trova in un posizione estremamente centrale, sulla piccola piazza S. Rufo, nella quale secondo la tradizione è collocato il centro d'Italia (Umbilicus Italiae). Sorta nel 1141 in luogo di una chiesa ancora più antica, venne ricostruita nella sua forma attuale nel 1748 e consacrata nel 1760. Sulla facciata si apre un portale di forma rettangolare privo di elementi particolari, stretto da due lesene ai fianchi e da un timpano in alto sollevato da terra da cinque scalini. Poco sopra si apre una semplice finestra decorata da una croce su vetro. Anticamente un altro ingresso era posto sul fianco sinistro della struttura ma venne successivamente murato, e di esso resta solo l'"impronta". L'interno si appare con un'unica navata decorata da stucchi e particolari in legno. Dietro l'altare si colloca una tela che rappresenta L'estasi di San Camillo de Lellis. Nella controfacciata si pone un piccolo organo settecentesco. In questa chiesa è conservato un dipinto denominato L'Angelo Custode, che in passato fu attribuito al Caravaggio, mentre oggi si ritiene che sia opera di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino.
    • La chiesa di Santa Scolastica inizio a essere costruita nel 1696 e fu consacrata nel 1717. Oggi è sconsacrata e costituisce l'auditorium Varrone.

    San Pietro martire
    • La chiesa di San Pietro martire fu costruita nel 1266 dai Padri Cistercensi. La facciata in conci di travertino delimitata da due lesene è estremamente semplice e l'elemento di maggior rilievo è il portale del 1546, opera di Giacomo da Locarno e Stefano da Como, che presenta sei colonnine in pietra (tre per lato) poggiate ognuna, su uno scudo che raffigura un busto di San Piero e che sostengono un architrave. Questa portale in origine era collocato nella facciata dell'oratorio di San Pietro martire (chiesa di San Domenico) e fu spostato nel 1576 nella sua posizione attuale.
    • L'oratorio di San Pietro Martire.

    La chiesa di San Pietro Apostolo.
    • Il convento di Sant'Antonio al Monte, collocato sul colle di San Biagio. La sua costruzione, da parte dei frati minori[esistono diversi ordini con questo nome], fu autorizzata da papa Sisto IV nel 1474. La chiesa fu ampiamente ristrutturata a metà del XVII secolo.
    • Santuari francescani: la valle su cui sorge Rieti è denominata anche Valle Santa. Questo principalmente per il legame con la figura di S. Francesco d'Assisi, che vi soggiornò per alcuni anni lasciando ai suoi margini quattro santuari disposti a croce: La Foresta, Poggio Bustone, Fonte Colombo e Greccio.
    • La chiesa di San Giovenale e San Vincenzo Ferreri (Santa Maria della Scala).
    • La chiesa di San Paolo.
    • La chiesa di Santa Chiara.
    • La chiesa di San Giorgio.
    • La chiesa di San Michele Arcangelo.
    • La chiesa di San Nicola.
    • La chiesa di Santa Maria al Corso.
    • La chiesa di San Liberatore.
    • La chiesa di San Donato.
    • La chiesa di Santa Maria del Cuore (o Madonna del Cuore).

    Architetture civili


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    Dettaglio del tratto di mura
    tra porta Conca
    e porta d'Arci

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    Le volte del piano terra
    del palazzo vescovile

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    Palazzo Comunale

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    La facciata di Palazzo Vincentini

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    Giardini e loggia di
    Palazzo Vincentini

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    Palazzo Vecchiarelli

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    Palazzo Ricci
    Le Mura medievali di Rieti, risalenti al secolo XIII, sono ben conservate e cingono la città per un intero lato. Lungo il loro percorso si aprono cinque porte:
    • Porta d'Arci
    • Porta Conca
    • Porta San Giovanni
    • Porta Cintia. Ricostruita nell'Ottocento, andò distrutta durante la seconda guerra mondiale; nel dopoguerra, al suo posto, furono edificati due edifici in cemento armato, che si allacciano direttamente alle mura circostanti.
    • Porta Romana. Dal 1930 è collocata in Piazza della Repubblica.
    • Il Palazzo Vescovile, o Palazzo Papale, è posto in posizione adiacente alla Cattedrale, con la facciata rivolta verso piazza M. Vittori e la fiancata lungo via Cintia. La sua costruzione iniziò nel 1283. La facciata principale presenta una loggia coperta da un tetto sorretto da due colonne in pietra e da un pilastro centrale. In passato tale loggia era raggiungibile direttamente dalla piazza, grazie ad una scalinata in pietra demolita negli anni venti, che oggi è visibile solo in alcune foto d'epoca. Il piano terra è caratterizzato da sei pilastri che dividono l'ambiente in due parti e sostengono le grandi volte a crociera. Volte gotiche a due navate conducono nel suggestivo arco di Bonifacio VIII Caetani.
    • Palazzo Dosi Delfini sorge su Piazza Vittorio Emanuele II; al pian terreno oggi ospita la sede della Cassa di Risparmio di Rieti, mentre nei due piani immediatamente sopra trovano spazio alcuni uffici dell'amministrazione provinciale. La facciata integra elementi del tardo barocco con alcuni elementi neoclassici. Il piano terra è caratterizzato, per intero, da un bugnato in pietra calcarea e al centro si apre il portone ai lati del quale due colonne in pietra sostengono un piccolo balcone al quale si accede dalla finestra centrale del piano immediatamente sopra. Le finestra di questo piano sono caratterizzate da una piccola cornice e da un timpano ad eccezione, per quel che riguarda quest'ultimo particolare, proprio della finestra centrale che si distingue per la presenza dello stemma della famiglia Vincentini. All'interno del palazzo è presente un piccolo cortile ellittico e a livello del primo piano può essere osservata una statua di Santa Barbara, realizzata in bronzo.
    • Palazzo Comunale: l'edificio che oggi affaccia su Piazza Vittorio Emanuele II è il risultato di svariate opere di ampliamento e ristrutturazione di una struttura costruita nel XIII secolo. La facciata, che culmina in un piccolo campanile, ha uno stile tardo barocco con due ordini di finestre e un portico sotto il quale sono presenti un busto di Giuseppe Garibaldi e uno di Vittorio Emanuele II. Sul suo fianco destro, oggi si erge una torre di cinque piani, rivestita in travertino, costruita nel 1940, all'interno di un progetto di ampliamento che vide fra l'altro la costruzione di un altro pezzo posto dietro l'edificio originale, demolendo il vecchio Albergo della Croce Bianca, visibile in alcune fotografie d'epoca e Palazzo Alfani.
    • Palazzo Potenziani: è un edificio sito in Via dei Crispolti, il cui nucleo originario risale al 1200. Di proprietà dell'omonima famiglia fino al 1979, anno in cui venne acquistato dalla Cassa di Risparmio della città, dal 2001 è di proprietà della Fondazione Varrone, che qui ha collocato la propria sede. Gli interventi di restauro a cui è stato sottoposto negli ultimi anni hanno permesso di restituire alle facciate il loro aspetto originario, rimuovendo gli intonaci e riportando alla luce la pietra originale. Anche gli interni sono stati recuperati per salvaguardare alcuni affreschi.
    • Palazzo Vincentini: è un edificio di tre piani che sorge su Piazza Cesare Battisti, oggi sede della prefettura (e perciò spesso chiamato Palazzo della Prefettura o Palazzo del Governo). È uno dei palazzi più belli che Rieti conservi. La sua costruzione, o quantomeno la sua ristrutturazione nella forma attuale dopo l'acquisto da parte dell'omonima famiglia, è attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola, ma questo punto è stato spesso oggetto di discussione, in quanto alcuni sostengono che il progetto sia da attribuire a Giovan Domenico Bianchi. La facciata rinascimentale presenta un portale decorato da un bugnato ai cui lati si trovano quattro finestre con inferriate (due per lato). Il primo piano ha, come anche il secondo, cinque finestre munite di una cornice e quella centrale si apre su un piccolo balcone ed è sovrastata da un timpano spezzato nel cui vertice è posto lo stemma della famiglia.
    Il lato rivolto verso la Cattedrale è munito di una splendida loggia formata da due ordini di archi, tre sono posti a livello del piano terra, separati da due coppie di pilastri e tre a livello del primo separati da due coppie di colonne alle quali sono sovrapposti due ovali, mentre all'altezza dell'ultimo piano sono presenti due nicchie. La loggia vignolesca affaccia su un giardino all'italiana, oggi pubblico, circondato da una recinzione in ferro e pilastri di pietra, realizzata in sostituzione un antiestetico muro dopo che nel 1927 la famiglia Vincentini decise di cedere l'edificio alla neonata provincia. Nel 2009 i giardini sono stati oggetto di alcuni interventi di sicurezza, volti ad aumentare la stabilità dei grandi pini domestici in esso presenti. All'interno il piano terra, che ospita gli uffici della prefettura, è decorato con pitture del 1932 che raffigurano Marco Terenzio Varrone e Tito Flavio Vespasiano. Al primo piano si trovano le stanze dove alloggia il Prefetto, ed è di particolare rilevanza il camino in marmi policromi risalente al Cinquecento, che riporta con una scritta in oro il nome di uno dei proprietari della famiglia Vincentini. Anche il secondo piano, che non presenta elementi di particolare rilevanza, oggi ospita uffici della Prefettura.
    • Palazzo Vecchiarelli: L'edificio, collocato lungo Via Roma, con elegante facciata ed imponente portale, fu realizzato sul finire del XVI secolo, su progetto di Carlo Maderno. Fino a Giugno 2013 è stata sede della Sabina Universitas.
    • Teatro Flavio Vespasiano, posto lungo Via Garibaldi, dove annualmente si svolge un'intensa attività teatrale. Venne costruito sul finire dell'Ottocento e, a tutt'oggi, l'acustica del teatro viene considerata come la migliore d'Italia e una delle migliori al mondo.
    • Palazzo Vincenti Mareri
    • Palazzo Crispolti
    • Palazzo Secenari
    • Palazzo Ricci: l'edificio intitolato all'insigne letterato di origine toscana Angelo Maria Ricci, è sito in Piazza Oberdan e costituisce ancora oggi un magnifico modello di architettura neoclassica. L'esterno del palazzo, che si articola in tre piani, rileva la contraddizione tra la dovizia delle armi e la tradizione per nulla belligerante della nobile famiglia Ricci. All'esterno è ben visibile lo Scudo di famiglia costituito da una quercia diradicata con i festoni che scendono perpendicolari o si inflettono, mettendo in mostra tralci di foglie, configurati in bulbi a tre o quattro lamine, ed associate a grandi e belle rose araldiche. Non appena si accede al suo interno, è ben visibile una lapide in lingua latina che ricorda come Serafino Ricci, padre del poeta, commissionò nel 1789, all'architetto romano G. Stern, la ricostruzione di un edificio limitrofo che si trovava in stato di decadenza per la troppa antichità. Proseguendo al suo interno sono presenti decorazioni allegoriche che ricordano le opere poetiche di Angelo Maria Ricci. Il Palazzo era, anche, sede di una notevole collezione di opere pittoriche prevalentemente del Seicento, il cui fiore all'occhiello era costituito dal gesso originale della Ebe di Antonio Canova attualmente conservata presso il locale Museo Civico.
    • Palazzo del Seminario: il complesso comprende il Palazzo Pretorio e del Podestà realizzato alla fine del XIII secolo. L'edificio in questione, perfettamente inglobato al tessuto urbano circostante è dotato, in origine, di due sottopassi sormontati da due volte a crociera: il primo tuttora esistente su via Varrone, il secondo, poi chiuso, su via del Seminario. Tra i due passaggi è ancora individuabile l'antica sala per le assemblee popolari, coperta da un sistema a quattro crociere. Il Palazzo venne in seguito trasformato, sotto la direzione di Jacopo Barozzi da Vignola, in Seminario Diocesano ed inaugurato il 4 giugno 1564. Tra il 1639 e il 1660 viene costruita una nuova ala su via della Pescheria, poi prolungata nel 1935. Intorno al 1684 vengono realizzati alcuni locali sopra l'arco, poi detto del Seminario, che scavalca via Morrone. Altri ampliamenti si verificano tra il XVIII e il XIX secolo. Nel 1964, in occasione del IV centenario della fondazione del Seminario, il complesso viene completamente restaurato.

    Siti archeologici

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    I resti del ponte romano,
    adagiati sul fondale
    del Velino
    • I resti del Ponte romano (III secolo a.C.), immerso nelle acque del Velino da quando fu demolito negli anni trenta.
    • Rieti sotterranea, un percorso nelle cantine di alcuni palazzi di via Roma, dove si possono osservare i resti dell'antica via Salaria risalenti al III secolo a.C.

    Altro

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    La fontana dei Delfini
    • Piazza San Rufo, una piccola piazzetta situata nel centro storico, raggiungibile da quattro accessi diversi. Oltre ad ospitare l'omonima chiesa (descritta più in alto), in essa la tradizione individua l'esatta collocazione del centro geografico della penisola italiana (umbelicus italiae). Per ricordarlo sono presenti un monumento (realizzato nel 2001, e chiamato scherzosamente "la caciotta" per la sua forma circolare e bassa che ricorda una forma di formaggio) e una targa.
    • La Fontana dei Delfini, in piazza Vittorio Emanuele II, che risale alla prima metà del XIX secolo.
    Il "Pincetto", una rampa che collega piazza Oberdan con via Marchetti, così chiamata per l'analogia con quella del Pincio di Roma.
    • Il Monumento Nazionale alla Lira di Piazza Cavour. L'opera, inaugurata il 1º marzo 2003, e realizzata con la fusione di 2.200.000 monete da 200 lire presso le Fonderie Caggiati di Parma su disegno di Daniela Fusco, rappresenta l'Italia turrita che sostiene una grande moneta da una Lira, mentre su uno dei tanti drappi che l'avvolgono è impressa la scritta "L'Italia per la Lira". La faccia anteriore della moneta riporta l'incisione della Lira coniata nel 1951, mentre il retro originariamente corrispondeva a quella della moneta da una lira emessa nel 1861, ma fu sostituito nel 2008 e oggi la statua tiene fra le mani una moneta con i dritti della prima e dell'ultima Lira coniata. La statua è rivolta verso il Ponte Romano, mentre su un lato scorre un piccolo rivolo d'acqua che simboleggia il fiume Velino, il simbolo della ricchezza di Rieti e della sua provincia: l'acqua. Si scelse Rieti per la collocazione di tale monumento, per il suo valore simbolico, dato che il capoluogo sabino storicamente è riconosciuto come il centro della penisola.
    • L'organo Dom Bedos-Roubo, custodito nella chiesa di San Domenico, è un imponente organo di costruzione recente e misura 14 metri di altezza. La costruzione è basata sui due trattati del Settecento ed è uno degli strumenti artisticamente più rilevanti al mondo; conta solo due analogie storiche: l'organo di Saint Croix di Bordeaux e l'organo Moucherel di Albi.

    Aree naturali

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    Gli impianti sciistici
    del Monte Terminillo

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    Sciatori al Terminillo
    Il Monte Terminillo (2216 m s.l.m.), una destinazione molto frequentata durante la stagione invernale. Migliaia di persone, usufruendo dei numerosi alberghi presenti, sfruttano la stagione sciistica per apprezzare le bellezze della montagna. Tuttavia il numero dei turisti è fortemente diminuito nel corso degli ultimi trent'anni, principalmente a causa di un'impiantistica obsoleta e invariata da decenni, e per la mancanza di collegamenti rapidi con le altre città. Le grandi folle di turisti, soprattutto romani, regolarmente presenti negli anni sessanta e settanta (tanto da far valere al Terminillo il soprannome di "Montagna di Roma"), si sono progressivamente riversate sulle vicine montagne abruzzesi, meglio attrezzate e collegate a Roma dall'autostrada A24. Oggi si sta cercando di ridare slancio alla montagna, ne è un esempio la realizzazione dell'illuminazione di un tratto delle piste da fondo il quale può così essere utilizzato anche in notturna, e dell'ammodernamento di alcuni impianti. La montagna comunque non offre attrazioni solo per gli amanti dello sci: infatti anche d'estate si presta per escursioni lungo i percorsi segnati del CAI.

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    Il fiume Velino lascia intravedere
    il fondale in un giorno di particolare
    limpidezza. Il tratto fotografato
    è quello dietro la
    chiesa di San Francesco.
    • La Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, che si estende nella piana reatina per circa 3000 ettari, a circa 7 km dal capoluogo. È compresa nel territorio dei comuni di Rieti, Cantalice, Colli sul Velino, Contigliano, Poggio Bustone e Rivodutri. Al suo interno si trovano il Lago Lungo e il Lago di Ripasottile, gli unici bacini d'acqua naturali rimasti dopo il prosciugamento dell'antico Lago Velino.
    • Il Fiume Velino, che attraversa la città delimitando il centro storico a Sud. Mantiene ancora oggi buona parte della limpidezza che lo ha sempre caratterizzato, tanto che persino il tratto cittadino è abitato da oche e germani reali, regolarmente visibili anche nei tratti più centrali del fiume. Oggi alcuni tratti degli argini cittadini risultano facilmente accessibili e sono meta di coloro che amano correre all'aperto, o semplicemente fare passeggiate a piedi o in bicicletta, grazie anche alla separazione di tali tratti dal traffico automobilistico. Nell'antica Roma era chiamato Avens flumen, mentre fino al XVII secolo era riportato sulle carte geografiche come Mellino. È attraversato da cinque ponti ("Ponte di ferro", Ponte Giovanni XXIII, Ponte Romano, la passerella pedonale tra piazza San Francesco e piazza Cavour, e Ponte Cavallotti).
    • Il Cammino di Francesco, un percorso di circa 80 km diviso in otto tappe, che permette di raggiungere i quattro santuari francescani (Greccio, La Foresta, Fonte Colombo e Poggio Bustone) ripercorrendo le strade sulle quali passò San Francesco d'Assisi, toccando anche il centro di Rieti. È stato istituito nel 2003, ed è una proposta valida sia nel campo del turismo religioso che nel campo naturalistico. A tutti coloro che si sottopongono al viaggio viene conferito un attestato, chiamato “Passaporto”, che documenta l'effettivo compimento del percorso: deve essere ritirato presso uno dei quattro santuari, e va fatto timbrare ad ogni tappa. In più, se il percorso viene compiuto in non meno di due giorni, si può richiedere l'”Attestato del pellegrino” all'Ufficio del Cammino di Francesco. Per permettere ai viaggiatori di orientarsi lungo il tragitto, sulle strade interessate sono dislocati cartelli in legno (nel 2010 ne sono stati aggiunti altri in alluminio) e segnali in vernice gialla sulle pavimentazioni stradali (con la forma del logo del Cammino), con le indicazioni necessarie per raggiungere i luoghi.

    Teatro

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    Il teatro Flavio Vespasiano
    L'attività teatrale è concentrata presso il Teatro Flavio Vespasiano, realizzato sul finire del XIX secolo e posto lungo via Garibaldi (a pochi passi da piazza Vittorio Emanuele II). È stato più volte lodato per le sue straordinarie qualità acustiche. Ospita annualmente concorsi di calibro nazionale ed internazionale legati alla danza e alla lirica, ma è anche sede delle rappresentazioni delle piccole compagnie teatrali locali, per lo più commedie in vernacolo. Ha ospitato anche la registrazione della puntata zero di uno show Rai.

    Eventi
    • Scopigno Cup. A Rieti ogni anno, nel periodo pasquale, si svolge lo Scopigno Cup Torneo Internazionale di Calcio categoria Allievi "Città di Rieti", memorial Manlio e Loris Scopigno, manifestazione sportiva di categoria tra le più prestigiose a livello italiano, europeo e mondiale, che ha visto la partecipazione di giocatori importanti quali: Gerard Piqué, Claudio Marchisio, Daniele De Rossi, Fernando Torres, Wesley Sneijder, John Heitinga, Marco Amelia, Philipp Lahm, Rafael van der Vaart. Alla manifestazione, inoltre, è abbinato il Premio Manlio Scopigno che ogni anno viene assegnato al miglior allenatore di serie A e Serie B, premio in passato assegnato e consegnato ad allenatori quali: Fabio Capello, Marcello Lippi, Antonio Conte, Massimiliano Allegri, Roberto Mancini, Luciano Spalletti, Stefano Colantuono, Claudio Ranieri, Zdeněk Zeman.
    • Rieti Danza Festival: nato nel 1991, si svolge ogni anno nel teatro Flavio Vespasiano; è suddiviso nelle sezioni classica, pas de deux, moderna-contemporanea e composizione coreografica.
    Biennale del Paesaggio: la prima edizione risale al 2009.
    • Reate Festival: si tratta di un festival internazionale che spazia dal belcanto alla musica Jazz passando per la musica sacra ed altro. Si tiene ogni anno e la prima edizione risale al 2009. A sottolineare lo spessore della manifestazione, il concerto finale della rassegna multidisciplinare 2010, svoltosi a Rieti in piazza Cesare Battisti, è stato diffuso da Rai International in Australia, Sud Africa, America del Nord e America del Sud.
    • Rieticuorepiccante: La fiera mondiale del peperoncino, si svolge nel periodo estivo nel centro cittadino.Dove viene allestita un importante esposizione di peperoncini, provenienti da i cinque continenti. Sono sei le piazze del centro storico di Rieti, ad ospitare gli stand dei prodotti tipici al peperoncino e prodotti derivati;una occasione di incontro e scambio, tra produttori e consumatori della spezia piccante e non solo.

    Persone legate a Rieti

    Politica
    • Tito Flavio Vespasiano, imperatore romano.
    • Carlo II d'Angiò, re, incoronato a Rieti.
    • Giuseppe Garibaldi, che fu a Rieti con la "Legione Romana" nel 1849 insieme alla moglie Anita. Rieti e la Provincia furono poi testimoni della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma (1867).
    • Giovanni Angelo Ossoli, patriota italiano.
    • On. Luigi Solidati Tiburzi, deputato e senatore del Regno d'Italia. Contribuì, in maniera determinante, alla decisione politica di realizzare la linea ferroviaria Terni-Rieti-L'Aquila.
    • Filippo Crispolti (1857 - 1947), senatore del Regno d'Italia, giornalista e scrittore.
    • Ludovico Spada Veralli Potenziani, senatore del Regno d'Italia.
    • Lionello Matteucci (Rieti 1894 - Passo Corese 1957), deputato socialista e sindaco di Rieti
    • Argo Secondari, anarchico.
    • Lamberto Tabellini (1930 - 2008) Sindaco di Rieti, segretario del PSI.
    • Franco Marini, sindacalista e politico, presidente del Senato della Repubblica dal 2006 al 2008, diplomatosi al Liceo Classico di Rieti.
    • Luigi Angeletti, segretario generale della UIL, nato e residente a Greccio.
    • Gianni Letta, giornalista e già sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, sposato con la signora Maddalena Marignetti, reatina. Letta è presidente della Fondazione Flavio Vespasiano, la fondazione che si occupa del Reate festival.

    Scienza
    • Carlo Jucci, scienziato, considerato uno dei padri fondatori della genetica.
    • Nazzareno Strampelli, Agronomo e padre della biogenetica.
    • Giovanni Agamennone, geologo e sismologo.
    • Giuseppe Pennesi, geografo.
    • Celestino Rosatelli, ingegnere aeronautico.
    • Elio Augusto Di Carlo, medico, naturalista, ornitologo e storico.

    Giornalismo
    • Indro Montanelli, giornalista, diplomatosi al Liceo Classico di Rieti nel 1925.
    • Sarah Margaret Fuller Ossoli, giornalista, scrittrice e patriota.

    Religione
    • San Francesco, nato ad Assisi, fondatore dei quattro monasteri Francescani situati in Rieti.
    • Santa Barbara, di Nicodemia, martire e santa, patrona dei pompieri e di numerosi corpi militari.
    • Papa Gregorio IX (Ugo da Ostia), a seguito dello sdegno dei popolo durante il giovedì Santo del 1228 e di successive minacce, i cittadini romani lo costrinsero a fuggire da Roma dandogli tuttavia un salvacondotto per Rieti. La vicenda fa capo alla questione relativa alla scomunica inflitta a Federico II di Svevia per il continuo rinvio della crociata già promessa a Papa Onorio III.
    • Angelo Tancredi, beato, uno dei quattro compagni prediletti di San Francesco.
    • Angiolella Guadagnoli, beata, nota come Beata Colomba da Rieti.
    • Odoardo Vecchiarelli vescovo e cardinale (Rieti 1613 - Roma 1667).
    • Tullio Crispolti (Rieti 1510 - Roma 1573), teologo.
    • Vincenzo Carnassali (... - 1579), canonico e autore del poema De Passione Domini.
    • Pompeo Angelotti (Rieti 1º novembre 1611 - Sezze 2 marzo 1667), vescovo e autore della Descrizione della città di Rieti.
    • Carlo Latini (Collalto Sabino 8 marzo 1797 - Rieti 21 marzo 1841), canonico, scrittore e poeta.

    Cultura
    • Marco Terenzio Varrone, erudito romano.
    • Mosè Gajo (1388 - c. 1460) [nome ebraico: Moše ben Yitsḥak da Rieti], medico, filosofo e poeta; il suo Miqdaš Me'at (ebraico: מקדש מעט), ovvero, il Piccolo santuario, è una Divina commedia ebraica.
    • Battista Alessandro Jaconello (Rieti 1472 - ...), traduttore di Plutarco.
    • Scipione Colelli (26 febbraio 1771 - 1825), letterato, scrittore e traduttore dal greco e latino.
    • Angelo Maria Ricci, poeta e scrittore.
    • Alessandro di Guido (Rieti 1844 - Rieti 1907), letterato.
    • Angelo Sacchetti Sassetti, storico e filologo.
    • Eugenio Garin, storico del pensiero umanistico.
    • Renzo De Felice, storico del fascismo.
    • Paolo Ruffilli, scrittore.
    • Ludovico Canali, grecista e latinista.

    Arte
    • Liberato da Rieti, pittore del Quattrocento.
    • Cola dell'Amatrice, pittore, architetto e scultore.
    • Giuseppe Ferrari, pittore del Cinquecento.
    • Antonio Gherardi, pittore ed architetto.
    • Carlo Cesi, pittore ed artista.
    • Nicola Consoni (Ceprano 1814 - Roma 21 dicembre 1884), pittore ed artista.
    • Giuseppe Ferrari (Roma 21 dicembre 1843 - Rieti 4 agosto 1905), pittore.
    • Antonino Calcagnadoro, pittore ed artista.
    • Arduino Angelucci (Rieti 1901 - Rieti 1981), pittore.
    • Manfredi Nicoletti, architetto.
    • Angelo Maria Ricci, disegnatore di fumetti.

    Musica
    • Giuseppe Ottavio Pitoni, compositore.
    • Mattia Battistini, baritono, morto a Collebaccaro (frazione di Contigliano).
    • Natalina Cavalieri, cantante, che si ritirò a Rieti nei suoi ultimi anni.
    • Nicola Fusati, tenore.
    • Lucio Battisti, cantautore e musicista, nato a Poggio Bustone.
    • Leda Battisti, cantautrice, nata a Poggio Bustone.

    Altro
    • Emilio Maraini, industriale, a cui si deve l'apertura nella città di Rieti del primo zuccherificio italiano, nel 1872. A lui è intitolato uno dei più importanti viali della città.
    • Valerio Renzi, carabiniere, insignito della medaglia d'argento al valor civile.
    • Angelo Pitoni, esploratore, geologo, avventuriero.
    • Franca Bartolomei, coreografa e danzatrice.

    Sport
    • Andrew Howe, campione europeo di salto in lungo indoor (2007) e outdoor (2006), campione mondiale juniores lungo e 200m (2004), vicecampione del mondo salto in lungo outdoor (Osaka 2007) trasferitosi a Rieti fin dall'infanzia.
    • Manlio Scopigno, allenatore di calcio, vincitore dello scudetto col Cagliari.
    • Adolfo Leoni, ciclista, vincitore di numerose corse professionistiche tra cui alcune tappe al Giro d'Italia.
    • Gigi Panei, maestro di sci, alpinista, compagno di cordata di Walter Bonatti, nato nel 1914 a Borgocollefegato, l'attuale Borgorose.
    • Paolo Rosi, boxista. Emigrato negli Stati Uniti raggiunse la finale del campionato del mondo dei pesi leggeri nel 1959 perdendo contro Joe Brown.
    • Gianfranco Sanesi, cestista.
    • Federico Dionisi, calciatore.
    • Roberto Donati, Atleta.

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 20:00
     
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