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L'Aquila

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    L'Aquila

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    - Info -

    « Gridarono tutti insieme: Facciamo una città così bella
    che nessun'altra nel regno le si possa paragonare »


    L'Aquila è un comune italiano di 72.464 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Abruzzo, sede del Consiglio e della Giunta Regionale.

    Situata sul declivio di un colle, alla sinistra del fiume Aterno in posizione predominante rispetto al massiccio del Gran Sasso, conta una presenza giornaliera sul territorio di oltre 100.000 persone per studio, attività terziarie, lavoro e turismo La città è sede di Università e di enti ed associazioni che la rendono vivace sotto il profilo culturale.L'Aquila è posta nell'entroterra abruzzese e possiede una superficie comunale di 467 km² che, su scala nazionale, la pone al decimo posto per ampiezza. Proprio a causa dell'estensione del territorio sparso su una zona montuosa interna, L'Aquila dispone di una rete infrastrutturale e di servizi ardua e di amministrazione molto complessa: conta infatti più di dieci cimiteri, diversi depuratori, decine di complessi scolastici, quasi 3.000 km di strade e molte migliaia di chilometri di reti impiantistiche. È divisa in 59 tra quartieri e frazioni (vedi elenco). Parte del territorio comunale è compresa nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ed alcuni punti superano i 2.000 metri di quota.

    Geografia fisica

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    Vista del Gran Sasso
    dal centro cittadino con,
    in primo piano,
    la Fontana Luminosa.
    L'Aquila è situata nell'omonima conca sulle sponde del fiume Aterno, ad un'altitudine di 721 metri sul livello del mare che la rende terza tra i capoluoghi italiani più alti appena dopo Enna e Potenza.Il centro storico sorge su di un altipiano in posizione pressoché baricentrica rispetto alla conca; numerose sono le frazioni situate sul declivio o sulla sommità dei colli circostanti, tra cui è bene ricordare Roio, Pianola, Bagno, San Giacomo e Collebrincioni. Nel dopoguerra, l'espansione urbanistica si è concentrata nella periferia occidentale della città, a carattere pianeggiante, e ad oggi, il tessuto urbano si estende in maniera disomogenea lungo la direttrice est-ovest, parallelamente al percorso del fiume.Il territorio comunale, suddiviso in 12 circoscrizioni, è uno dei più estesi d'Italia. Nei suoi 467 km2 abbraccia numerosi paesi o frazioni e alcuni grandi centri che in passato hanno avuto identità municipale, come Paganica. Confina dal versante reatino con i comuni di Antrodoco e Borgorose, dal versante teramano con Crognaleto, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso d'Italia e Pietracamela e dal versante propriamente aquilano con Barete, Barisciano, Cagnano Amiterno, Campotosto, Capitignano, Fossa, Lucoli, Magliano de' Marsi, Ocre, Pizzoli, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito e Tornimparte.

    Clima

    L'Aquila è considerata una delle città più fredde d'Italia. Il clima mostra spiccate caratteristiche di continentalità, con inverni rigidi ed estati moderatamente calde, con escursioni diurne sovente superiori ai 20 °C durante i periodi di alta pressione, e temperature minime che nei mesi invernali hanno raggiunto i -23 °C in città, nel periodo estivo, invece si arriva a sfiorare e spesso anche a superare i 30 °C. La temperatura media annua attualmente si attesta a +11,5 °C nella area urbana, con media del mese più freddo di +2,5 °C e di quello più caldo di +21,5 °C, mentre nelle aree extraurbane di fondovalle che circondano il capoluogo si hanno medie annue prossime a +10,5 °C, con media del mese più freddo di circa +1 °C e di quello più caldo di +20 °C, con punte minime prossime ai +10 °C nei settori nord occidentali della conca più addossati ai rilievi montuosi. In questi settori la temperatura minima può spingersi fino a valori inferiori ai -15 °C più volte all'anno, mentre in città la soglia dei -10 °C viene toccata o superata praticamente ogni inverno.Le precipitazioni sono relativamente abbondanti, attestandosi intorno i 700–800 mm annui nell'area urbana,valori comunque inferiori ai settori della conca più prossimi ai rilievi montuosi, ove si superano i 1000 mm annui con picchi di 1200 mm, e risultano concentrate soprattutto in autunno e in primavera. In inverno la neve è frequente, con una media di circa 8-10 giorni, ed accumuli medi annui attuali di 70–90 cm nell'area urbana, potendo permanere al suolo per diversi giorni (15-20 in media). Non di rado la neve imbianca la città anche in aprile, e nelle campagne di fondovalle che la circondano sono possibili le gelate anche in maggio.

    Flora

    Molto sviluppati i boschetti di pioppi, di carpini e di cerri. Sono presenti, nell'areale, il nocciolo, il castagno (che forma umbratili boschi), l'acero (spesso presente con esemplari mastodontici). Solo grazie a rimboschimenti sono presenti il pino nero, l'abete rosso, e il larice. Tra gli arbusti possono essere menzionati il ginepro, il mirtillo (commestibile), la belladonna (di aspetto simile al mirtillo ma velenoso o addirittura mortale), l'agrifoglio.Le fioriture sono caratterizzate da gigli (specie protetta da una Legge Regionale dell'Abruzzo), campanule, sassifraghe, primule, genziane, garofanini e numerose orchidee. Menzione a parte merita la stella alpina appenninica, una pianta rarissima sulle montagne dell'Appennino.

    Fauna

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    La piana di Campo
    Imperatore in inverno
    Data l'ampia estensione del comune, vi è un'ampia varietà di fauna, comprendente molte delle specie riscontrate nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. L'area dell'aquilano è abitata anche da volpi, cinghiali e gatti selvatici ma è possibile imbattersi anche in esemplari di lupi appenninici e caprioli. Per quanto riguarda gli uccelli sono presenti, tra gli altri, il falco pellegrino, il gheppio ed il lodolaio.















    Storia

    Le origini


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    L'anfiteatro romano di Amiternum

    Il territorio dove sorge L'Aquila fu abitato fin nei tempi più antichi. Prima della conquista da parte di Roma, tutta la valle dell'Aterno fu luogo di insediamento per i Sabini e per i Vestini, i cui territori confinavano proprio nel punto dove in futuro sarebbe sorta la città.Dopo la conquista dei Romani, avvenuta nel III secolo a.C., nella località che corrisponde all'odierna San Vittorino, pochi chilometri ad ovest dell'Aquila, venne fondata la città di Amiternum, di cui, ancora oggi, possiamo ammirare i resti: un teatro e un anfiteatro che testimoniano l'importanza assunta nel tempo dalla città. Qui nacque uno dei maggiori storici romani, Sallustio, di cui oggi è presente una statua in Piazza Palazzo; fu sede di diocesi insieme alle vicine città di Forcona e Pitinum. In seguito, sopravvissuta alla caduta dell'Impero Romano d'occidente, Amiternum visse un periodo di grande decadenza, fino a scomparire completamente nel X secolo.Nel frattempo, il territorio aquilano era stato inglobato nel longobardo Ducato di Spoleto e venne per la prima volta scisso dall'Abruzzo meridionale che era, invece, sotto il controllo del Ducato di Benevento, con numerose ripercussioni sull'economia della zona. Una delle attività economiche principali delle terre che costituiranno la futura città era, infatti, l'allevamento ovino, che comportava la transumanza, cioè l'annuale spostamento delle greggi, che venivano portate a svernare nel Tavoliere delle Puglie. Con la divisione dell'Abruzzo la transumanza diventò una pratica certamente meno agevole, provocando la decadenza economica del territorio.


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    La fontana delle 99 cannelle.
    La rinascita economica del territorio avverrà solo dopo l'anno mille con l'arrivo dei Normanni. Si assiste ad una ritrovata stabilità, grazie anche alla riunificazione di tutto l'Abruzzo (conquistato da re Ruggero II tra il 1139 e il 1153). Durante il periodo normanno si assiste al fenomeno dell'incastellamento, di cui sono esempio e testimonianza, ancora oggi visibili, il castello di San Pio delle Camere e il castello di Ocre; quest'ultimo occupava una posizione strategica nella vallata dell'Aterno ed era proprietà dei conti dei Marsi. Un altro importante fattore di sviluppo economico fu la diffusione delle abbazie cistercensi, tra cui quella di Santo Spirito d'Ocre.

    La fondazione della città
    Nel 1229 gli abitanti dei castelli del territorio decidono di ribellarsi alle vessazioni dei baroni feudali. Rivoltisi a papa Gregorio IX, ottengono, l'anno successivo, il permesso di Federico II per la costruzione di una nuova città. Di questo permesso è rimasta testimonianza nel Diploma di Federico II, un documento conservato in duplice copia negli archivi cittadini, in cui si esortano i castelli degli antichi contadi di Amiternum e Forcona a unirsi per formare un unico centro.Le vicende della fondazione dell'Aquila sono raccontate da Buccio di Ranallo da Poppleto (autore di una "Cronica" rimata che narra la storia della città dal 1254 fino al 1362, l'anno precedente la sua stessa morte) e Anton Ludovico Antinori, storico che descrisse dettagliatamente gli eventi, accludendovi riferimenti documentari. Controverse sono le notizie riguardanti il numero dei castelli che contribuirono alla fondazione della città: la tradizione vuole che siano stati novantanove, ma è più probabile che il numero effettivo si aggirasse intorno alla sessantina. A ricordo della fondazione, la campana della Torre Civica (la Reatinella) batte ancora oggi 99 rintocchi ed il primo grande monumento della città, la fontana delle 99 cannelle, sembra contribuire all'alimentazione di questa leggenda.La città venne chiamata Aquila dal toponimo del luogo in cui fu fondata (Accula) e perché il nome richiamava l'insegna degli Hohenstaufen (un'aquila, appunto). Successivamente divenne Aquila degli Abruzzi e infine, nel 1939, per decreto del Ministero dell'Interno, prese il nome odierno di L'Aquila.

    La distruzione ad opera di Manfredi e la ricostruzione

    L'Aquila è una città unica nel Medioevo italiano, essendo nata secondo un disegno armonico senza precedenti nella storia dell'architettura urbana (un caso simile, nel 1703, fu la nascita di San Pietroburgo). Costituita dall'unione di molti villaggi, è suddivisa in piccoli quartieri (generalmente una piazza, una chiesa e una fontana), ognuno dei quali rimanda al villaggio-madre.


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    La Porta Santa
    Gestita da un podestà e da un libero consiglio, ebbe organizzazione autonoma e propri statuti. Contribuirono all'ascesa dell'Aquila la posizione strategica e la crescente importanza in ambito religioso, suggellata dal trasferimento della sede vescovile da Forcona all'Aquila nel 1257 ad opera di papa Alessandro IV.Nel 1259, colpevole di essere rimasta fedele alla Chiesa nella contesa tra papato ed impero, fu punita e rasa al suolo da Manfredi. Venne ricostruita nel 1265 per mano di Carlo I d'Angiò, chiamato in soccorso della Chiesa, minacciata dagli Svevi e dalle incursioni dei saraceni, dal Papa francese Jacques Pantaleon de Troyes, eletto al soglio pontificio, a Viterbo, con il nome di Urbano IV. La città dell'Aquila riconoscente, si sottomise spontaneamente al nuovo conquistatore, riacquistando prestigio e preminenza.

    Celestino V e il giubileo aquilano

    Nel 1288 l'eremita Pietro da Morrone, decise di edificare all'Aquila la basilica di Santa Maria di Collemaggio, capolavoro dell'arte romanica e monumento simbolo della città. Proprio nella basilica da lui fortemente voluta, l'eremita venne incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294.Nell'agosto del 1294, Celestino V emanò una Bolla con la quale concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità. Bolla ancora oggi valida, che anticipò di sei anni l'introduzione dell'anno santo, avvenuta per volere di papa Bonifacio VIII nel 1300 e può essere quindi considerato il primo giubileo della storia.La Bolla del perdono di San Pietro Celestino, oggi nota come la Bolla della Perdonanza, poneva come condizioni per l'ottenimento del perdono: l'ingresso nella basilica nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno e l'essere "veramente pentiti e confessati". La porta di Celestino V, situata sul lato settentrionale della basilica è dunque a tutti gli effetti una Porta Santa.

    Il Medioevo

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    Veduta aerea del centro dell'Aquila
    Il primo consiglio cittadino fu composto dai sindaci dei vari villaggi e la città non ebbe una propria esistenza giuridica riconosciuta fino al regno di Carlo II di Napoli, che nominò un Camerlengo come responsabile dei tributi. Da quel momento, le tasse furono pagate da tutta la città in quanto tale, mentre, in precedenza, erano pagati dai singoli villaggi.In questo periodo L'Aquila fu teatro di una serie di violente lotte tra alcune delle famiglie che si contendevano il potere, tra cui è opportuno citare i Pretatti e i Camponeschi. La contesa durò circa un decennio con la vittoria di questi ultimi.Successivamente, il Camerlengo acquisì anche il potere politico, divenendo presidente del consiglio cittadino (che ebbe vari nomi e composizione nel corso dei secoli). La città, autonoma, anche se compresa nel regno di Sicilia, poi regno di Napoli, (salvo un breve periodo in cui fece parte dello Stato Pontificio), fu governata da una diarchia composta dal consiglio e dal capitano regio, cui si aggiunse, nel XIV secolo proprio il conte Pietro Camponeschi che, da privato cittadino, divenne il terzo membro di una nuova triarchia.

    I terremoti del 1300 e l'assedio di Fortebraccio

    La città dell'Aquila sorge su uno dei territori a alta sismicità della penisola italiana e, fin dalla sua fondazione, è stata funestata molte volte da eventi tellurici. Il primo terremoto di cui si abbia notizia risale al 13 dicembre 1315.Un forte terremoto si verificò il 9 settembre 1349: si stima che abbia avuto un'intensità pari a magnitudo 6,5 della Scala Richter e che abbia prodotto danni valutabili nel X grado della Scala Mercalli. Furono sbrecciati e atterrati ampi tratti delle mura cittadine e crollarono moltissime case e chiese. Le vittime furono ottocento e, poiché all'epoca gli abitanti dell'Aquila erano meno di diecimila, si trattò di quasi il 10% della popolazione. La gran polvere che si alzò gravò sulla città per molto tempo, impedendo il salvataggio repentino di coloro che erano stati travolti dalle macerie. La difficile e laboriosa ricostruzione scoraggiò una parte della popolazione, che preferì tornare ai villaggi e castelli dai quali erano venuti i loro avi. Di fronte all'esodo massiccio della popolazione e alla conseguente prospettiva di veder prematuramente cancellata L'Aquila dalle città del Regno, Camponeschi fece presidiare le mura cittadine e ne fece chiudere con tavoloni di legno le brecce.


    La basilica di San Bernardino.
    Contemporaneamente, le vicende politiche stavano trascinando Aquila verso una sanguinosa guerra. La città, rimasta fedele alla casa angioina, appoggiò il casato francese e venne, quindi, individuata come obiettivo sensibile durante la guerra tra i D'Angiò e gli aragonesi. Questi ultimi assoldarono Braccio Fortebraccio da Montone, promettendogli la signoria di Aquila nel caso in cui fosse riuscito a prenderla. Dopo un anno di assedio (1423-1424) Aquila, anche se stremata ed esausta, ne uscì vincente: si affrancò così dal potere regio e rafforzò il suo ordinamento sociale che venne liberato dai vincoli feudali, preparandosi così ad un periodo di rinascita.

    La rinascenza aquilana

    Il quattrocento corrisponde all'età d'oro della città dell'Aquila. Dopo la ricostruzione, prosperò per i suoi commerci, specialmente della lana, estendendo le proprie relazioni fino a Firenze, Genova e Venezia e, ancora oltre, in Francia, Olanda e Germania, diventando in breve tempo la città più importante del Regno dopo Napoli.Nel 1428 ricevette da Ferdinando d'Aragona il privilegio della Zecca, mentre è del 1458 l'istituzione della Università destinata a conseguire grande rinomanza. Nel 1482 Adamo da Rottweil, allievo di Johann Gutenberg, vi impiantò una tipografia, assicurando larga diffusione di opere preziose.In questo tempo la città fu famosa anche per la prolungata dimora di tre grandi santi francescani: San Bernardino da Siena, San Giovanni da Capestrano e San Giacomo della Marca. Alla morte di San Bernardino, avvenuta il 20 maggio 1444 proprio qui, la cittadinanza chiese e ottenne da papa Eugenio IV il permesso di custodirne le spoglie. Venne così edificata la monumentale basilica di San Bernardino. Le guerre con Rieti, le lotte intestine tra famiglie e i continui terremoti determinarono, sul finire del secolo, l'inizio di una nuova decadenza.

    Decadenza e dominazione spagnola

    Il Portale d'Ingresso con lo stemma di Carlo V
    Il 26 novembre 1461 si verificò un nuovo violento sisma di intensità stimata in magnitudo 6,4 della Scala Richter e distruttività pari al X grado della Scala Mercalli). Successivamente alla scossa principale del 26 novembre, seguì una serie di eventi sismici che si protrassero per circa due mesi, con ulteriori forti scosse il 4, il 17 dicembre, 3 e il 4 gennaio successivi. Le fonti riportano della pressoché totale distruzione di Onna, Poggio Picenze, Castelnuovo e Sant'Eusanio Forconese.Nel frattempo, il Regno di Napoli, e con esso Aquila, era passato agli Aragonesi. Nel 1527 la cittadinanza aquilana si ribellò all'invasore provocando la rappresaglia spagnola. Il viceré Filiberto d'Orange la devastò e la separò dal suo contado. Inoltre, inflisse una multa pesantissima, che superava ogni possibilità degli aquilani e con questo denaro contribuì alla costruzione dell'immenso Forte spagnolo sul cui portale campeggia la scritta Ad reprimendam aquilanorum audaciam, ovvero "per la repressione dell'audacia degli aquilani", minaccioso avviso, finalizzato a scoraggiare ogni possibile successiva ribellione. In seguito, la città tentò faticosamente di rialzarsi, ma la sua ripresa venne certamente rallentata dai terremoti del 1646 e del 1672.

    Il terremoto del 1703

    Nel settecento la città fu interessata da uno sciame sismico, che culminò con un violentissimo terremoto che, ancora una volta, la rase al suolo. La prima scossa della lunga sequenza si verificò il 14 ottobre 1702, ma la maggiore venne registrata il 2 febbraio del 1703 e si stima che abbia avuto una magnitudo 6,7 della Scala Richter causando devastazioni stimate nel X grado nella Scala Mercalli.Quasi tutte le chiese e gli edifici pubblici cittadini crollarono o riportarono gravissimi danni. Si stima che nelle varie scosse che colpirono la città, quell'anno siano morte oltre 6.000 persone. Le chiese di San Bernardino, (rimase in piedi solo il coro, la facciata e le mura laterali), San Filippo, la Cattedrale di San Massimo, San Francesco, Sant'Agostino e tutti i palazzi della città risultarono rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati.La gente sopravvissuta abbandonò la città in quanto ritenuta troppo rischiosa. Fu ricostruita dalla tenace volontà dei pochi abitanti rimasti e ripopolata per volontà di papa Clemente XI, il quale, ritenendo che la città dovesse rinascere a tutti i costi, dispose che fossero inviati preti e suore spogliatisi del loro sacro vincolo a contribuire alla rinascita della città. Aquila, tuttavia, non riacquistò mai più l'antico splendore.

    Dall'arrivo dei francesi all'unità d'Italia

    Piazza Duomo ed Anime Sante
    La ricostruzione avvenne secondo lo stile dell'epoca, il barocco. A questo periodo risale la costruzione della Chiesa delle Anime Sante con la cupola del Valadier e degli interni delle basiliche di San Bernardino e Santa Maria di Collemaggio.La pace di Vienna (1738) pose fine alla dominazione spagnola, successivamente la città venne occupata dai francesi. Anche questa volta, un'insurrezione provocò la reazione dei dominatori ed Aquila venne di nuovo devastata e saccheggiata. In particolare, a questo periodo risale il furto del dipinto dell'Annunciazione di Raffaello, contenuto nella Chiesa di San Silvestro e dell'urna contenente le spoglie di San Bernardino, custodita all'interno della basilica omonima.Durante il Risorgimento gli aquilani parteciparono attivamente ai moti, sotto la guida di Pietro Marrelli, che il 20 novembre del 1860 ospitò all'Aquila, nel Convento di San Giuseppe, il Mazzini in persona.

    Il capoluogo degli Abruzzi

    Territori aquilani ceduti alla Provincia di Rieti
    Con l'unità d'Italia, la regione Abruzzi, comprendente anche l'odierno Molise, ha capoluogo nella città di Aquila. In quell'occasione il nome della città fu modificato in Aquila degli Abruzzi (1861).Nel 1927, la nascita della Provincia di Rieti comporta il trasferimento nel Lazio dei comuni di Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgocollefegato, Borgo Velino, Cantalice, Castel Sant'Angelo, Cittaducale, Cittareale, Fiamignano, Lugnano di villa Traiana (ora Vazia, frazione di Rieti), Leonessa, Micigliano, Pescorocchiano, Petrella Salto e Posta per un totale di 1362 km² e 70.000 abitanti circa . La perdita del cosiddetto Circondario di Cittaducale dimezza l'hinterland di Aquila degli Abruzzi e ne scalfisce l'egemonia regionale. Nel 1939 la città prende il definitivo nome di L'Aquila.Nel 1970 nasce ufficialmente la Regione Abruzzo. La scelta iniziale di situare il capoluogo amministrativo a Pescara provoca la reazione furibonda degli aquilani. Ne conseguono disordini e scontri di piazza, i cosiddetti Moti dell'Aquila. Alla fine viene riconosciuto alla città il ruolo di capoluogo unico dell'Abruzzo consentendo però alla Giunta e al Consiglio regionali la possibilità di riunirsi anche a Pescara.

    Il terremoto del 2009

    Il Palazzo del Governo dopo il sisma
    Il 6 aprile 2009, alle ore 3:32, dopo diversi mesi di lievi scosse localizzate e percepite in tutta la zona dell'aquilano, L'Aquila è colpita da un terremoto di magnitudo 6.3 Mw (5.9 Ml secondo la scala della magnitudo locale, nota anche come "Scala Richter", oramai poco usata) e tra l'8º e il 9º grado di distruzione della Scala Mercalli, con epicentro situato tra le località di Roio, Santa Rufina e Collefracido. Il bilancio finale è stato di 308 vittime ed oltre 1.500 feriti, mentre la quasi totale evacuazione della città ha portato a 65.000 il numero degli sfollati.Nei giorni successivi al sisma principale altre forti scosse, pur se di intensità minore, hanno colpito l'aquilano: una forte scossa di magnitudo 5.6 Mw alle ore 19.47 del 7 aprile 2009, una di magnitudo 5.4 Mw alle ore 2:52 del 9 aprile 2009 ed una di 5.2 Mw alle ore 21:38 del 9 aprile 2009.Il sisma ha riversato la sua forza sull'abitato e sui paesi limitrofi, tra i quali Onna, Villa Sant'Angelo, Castelnuovo, Tempera, San Gregorio e Paganica. Il capoluogo stesso presenta crolli anche totali in molte zone e gravissimi danni alla maggior parte degli edifici di valore storico e culturale. Le chiese principali risultano gravemente danneggiate o quasi completamente crollate. Particolare rilevanza ha avuto la mancata resistenza e quindi il danneggiamento talvolta irreversibile della maggioranza degli edifici pubblici, sia antichi che moderni: ad esempio il moderno polo d'Ingegneria, la prefettura (che aveva sede nel Palazzo del Governo), la Casa dello studente di via XX Settembre, l'ospedale San Salvatore e molti palazzi signorili del Settecento e dell'Ottocento.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    Architetture religiose


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    Basilica di San Bernardino

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    Basilica di Santa Maria
    di Collemaggio

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    Chiesa di Santa Maria
    del Suffragio

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    Chiesa di San Pietro a Coppito

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    Emiciclo

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    Palazzo Centi

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    Fontana delle 99 cannelle

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    Piazza Duomo e Cattedrale

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    Portici del Corso

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    Campo Imperatore
    Basilica di San Bernardino
    Costruita alla morte di San Bernardino (1444) con l'intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di Cola dell'Amatrice. Al suo interno, ricostruito dopo il terremoto del 1703 in stile barocco, sono il Mausoleo Camponeschi e il Mausoleo di San Bernardino. La basilica è posta sulla sommità di una monumentale scalinata, a pochi passi da Corso Vittorio Emanuele II.

    Basilica di Santa Maria di Collemaggio
    Basilica romanica, costruita per volere di Pietro da Morrone nel 1288, è stata sede di incoronazione papale ed è sede di un giubileo annuale unico nel suo genere. Nel 1972 è stata sottoposta ad un'importante restauro con cui si sono eliminate le aggiunte barocche avvenute in seguito al terremoto del 1703 ed è stato riportato alla luce l'originario splendore romanico. Sul lato settentrionale presenta la prima Porta Santa costruita al mondo.

    Cattedrale di San Massimo (Duomo dell'Aquila)
    Intitolata ai santi Giorgio e Massimo, è la chiesa episcopale dell'Arcidiocesi dell'Aquila. Venne edificata nel XIII secolo ed abbattuta dal terremoto del 1703. Successivamente venne restaurata in stile barocco mentre la facciata è in stile neoclassico. Il terremoto del 2009 l'ha gravemente danneggiata provocando il crollo della copertura del transetto.

    Chiesa di San Domenico
    San Domenico sorge nel luogo in cui un tempo sorgeva il Palazzo Reale; fu lo stesso re, Carlo II d'Angiò, a donarlo ai frati domenicani ed a patrocinare la realizzazione della chiesa chiamando dalla Provenza maestranze francesi per l'occasione, come testimonia l'originale facciata laterale e relativo portale. Nel 1703, un violentissimo terremoto fece crollare il tetto della chiesa distruggendo l'interno e uccidendo seicento fedeli; successivamente l'interno venne ricostruita in stile settecentesco.

    Chiesa di Santa Giusta
    Chiesa capoquarto del rione storico di San Giorgio, era inizialmente intitolata a San Giorgio da cui il nome dell'intero quartiere. La chiesa, eretta nel trecento, presenta una suggestiva facciata a conci levigati con coronamento orizzontale, portale romanico e maestoso rosone ricco di decorazioni floreali e umane. Adiacente al portale si staglia un curioso abbeveratoio.

    Chiesa di Santa Maria del Suffragio (o delle Anime Sante)
    Chiesa barocca costruita nel 1713 sul lato più lungo di Piazza Duomo. Presenta una caratteristica facciata concava ed una piccola cupola, opera del Valadier. Seriamente danneggiata nel terremoto dell'Aquila del 2009 è probabilmente oggi il monumento cittadino più conosciuto in relazione al sisma.

    Chiesa di Santa Maria Paganica
    Chiesa capoquarto del rione storico di Santa Maria, sorge sul punto più elevato della città e presenta un impianto settecentesco dovuto alla ricostruzione avvenuta dopo il terremoto del 1703. Un altro violento terremoto nel 2009 ha provocato il crollo dell'abside e dell'intera copertura.

    Chiesa di San Pietro a Coppito
    Chiesa capoquarto del rione storico di San Pietro, sorge nell'omonima piazzetta abbelita da un grazioso fontanile a pianta dodecagonale. Eretta nel XIII secolo, la chiesa è un classico esempio di romanico aquilano, con la facciata a coronameno orizzontale, il portale ricco di decorazione e sovrastato da una finestra circolare e l'adiacente torre campanaria. Più volte danneggiata, nel corso della sua storia, da terremoti e ricostruita, è stata violentemente sfregiata dal terremoto del 2009.

    Chiesa di San Silvestro
    Eretta nella prima metà del XIV secolo e più volte restaurata in seguito a terremoti, la chiesa presenta un grande portale romanico a pietre di colore bianco e rosso, analoghe a quelle che ricoprono la facciata di Santa Maria di Collemaggio, sormontato da un grande rosone centrale. All'interno è presente una copia della Visitazione del Raffaello che sostituisce l'originale trafugata dagli spagnoli nel 1655 ed oggi al Museo del Prado.

    Santuario della Madonna d'Appari
    Piccolo santuario romanico addossato ad una parete rocciosa nella vallata del Gran Sasso, vicino alla frazione di Paganica. Eretto nel XII secolo sul luogo in cui, secondo la leggenda, vi fu l'apparizione della Vergine Maria, è oggi meta di camminate e pellegrinaggi.

    Chiesa di Santa Maria del Carmine
    Chiesa del XIII secolo

    Basilica di San Giuseppe Artigiano
    Chiesa risalente alla metà del XIV secolo, si trova a ridosso del Duomo. Il 20 maggio 2013 è stata elevata al rango di basilica minore, la terza della città dopo quelle di Santa Maria di Collemaggio e San Bernardino.

    Case e palazzi

    Casa natale di Buccio di Ranallo

    Caratteristica costruzione trecentesca, espressiva nella facciata (posta sulla centrale via Accursio, attigua alla Chiesa di Santa Maria Paganica) con bifore e archi ogivali. Attualmente la casa ospita una galleria d'arte privata.

    Emiciclo
    Il Palazzo dell'Esposizione, meglio conosciuto come "Emiciclo" per la forma ad esedra della facciata, venne realizzato nel 1888 sul luogo in cui sorgeva il convento di San Michele Arcangelo. Ha ospitato le principali mostre ed esposizioni cittadine prima di diventare sede del Consiglio Regionale.

    Palazzo Carli Benedetti
    Palazzo rinascimentale posto dietro l'abside di Santa Maria Paganica e costruito, su preesistenze medievali, da Silvestro dell'Aquila. Nel settecento venne venduto alle monache di Santa Maria dei Raccomandati ed inglobato nell'omonimo convento, oggi sede del Museo civico archeologico.

    Palazzo Centi
    Imponente palazzo barocco sito in Piazza Santa Giusta, di fronte all'omonima chiesa. Venne edificato nel 1776 da Loreto Cicchi di Pescocostanzo ed è caratterizzato da una balconata di sei colonne in stile borromiano sovrastante il maestoso portale. Dal 2003 è sede della Presidenza della Regione Abruzzo.

    Palazzo Pica Alfieri
    Realizzato nel 1685 su preesistenze rinascimentali, venne completamente restaurato in seguito al terremoto del 1703. Sorge su Piazza Santa Margherita ed anch'esso porta in facciata una balconata barocca sorretta da quattro colonne.

    Fontane

    Fontana delle 99 cannelle (o della Rivera)'

    È probabilmente il monumento simbolo della città. Costruita nel 1272 nell'area della Rivera, è opera dell'architetto Tancredi da Pentima, come si legge nell'iscrizione sulla parete centrale. In origine, la fontana era più semplice di quella che vediamo oggi e aveva meno cannelle. Nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata e ampliata, con l'aggiunta di nuovi lati, la sostituzione di conci corrosi dagli elementi atmosferici, del rivestimento in pietra bianca e rosa, la ricostruzione di altri mascheroni, la selciatura e, infine, la chiusura a cancellata.

    Fontana Luminosa
    Creata da Nicola D'Antino è una monumentale fontana a pianta circolare con al centro due nudi femminili in bronzo sorreggenti la caratteristica "conca abruzzese". Posta all'ingresso di Corso Vittorio Emanuele II, offre ai visitatori notturni un suggestivo gioco di luci colorate, da cui il nome.

    Piazze e strade

    Costa Masciarelli

    Vicolo medievale che si sviluppa sul costolone più ripido del centro storico, quello che va da Piazza Duomo a Collemaggio. È caratterizzato da palazzi medievali, antichi portali, scorci e scalinate di assoluto valore artistico che lo rendono uno dei posti più belli ed interessanti della città.

    Corso Vittorio Emanuele II
    Arteria principale cittadina, attraversa trasversalmente la città dalla Fontana Luminosa fino a Piazza Duomo dove si unisce con viale Crispi. Affiancata per un lungo tratto da portici, è meta di passeggio e shopping.

    Piazza Duomo (o "del mercato")
    La piazza più grande della città, cuore del potere religioso (è sede della Cattedrale e dell'Arcivescovado), ospita dal 1303 il mercato cittadino. Su di essa si affacciano alcune tra le più importanti architetture della città.

    Piazza Palazzo (o Piazza Sallustio)
    È una piazza alberata posta su Corso Umberto I contenente al centro la statua di Sallustio. Ospita Palazzo Margherita, la sede del Municipio, e il Palazzo della Provincia, sede della Biblioteca Provinciale "Salvatore Tommasi".

    Porte, mura e castelli

    Antiche mura


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    Forte spagnolo
    Nel 1276, a poco più di vent'anni dalla seconda fondazione della città, venne realizzata la cinta muraria che ancora oggi cinge il centro cittadino. Sono state più volte rimaneggiate e restaurate nel corso dei secoli, con l'aggiunta di porte (quelle originali sono dodici), lo spostamento di alcuni tratti (come nel XVI secolo per far posto al Forte spagnolo e la demolizione di altri (nel Novecento con la creazione dell'area degli impianti sportivi e il Quartiere Eritrea).

    Forte spagnolo
    Enorme fortezza cinta da fossato posta nella parte settentrionale della città, a ridosso delle mura. Costruita dagli spagnoli a simbolo della repressione degli aquilani, è una struttura a pianta quadrata con quattro enormi bastioni agli angoli. È sede del Museo Nazionale d'Abruzzo.

    Aree archeologiche

    Amiternum

    Nella località di San Vittorino, a pochi chilometri dall'Aquila, si trovano i resti dell'antica città di Amiternum. Tra i più interessanti vi è un anfiteatro del I secolo d.C., un teatro di età augustea e una villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi. Vi sono inoltre resti di terme e di un acquedotto risalenti anch'essi all'età di Augusto; vicino l'abitato di San Vittorino, nel sottosuolo della chiesa di San Michele Arcangelo, si possono poi visitare le catacombe paleocristiane.

    Aree naturali

    Parchi cittadini

    Tre sono storicamente le aree verdi della città. La maggiore è senza dubbio quella della Villa e Collemaggio, nella zona sud della città, dove è situato il "Parco del Sole". In pieno centro storico è invece il "Parco del Castello", parco concepito intorno al Forte spagnolo con all'interno un'area giochi per bambini. Durante l'inverno, all'interno del parco, viene allestita una pista per il pattinaggio sul ghiaccio. Infine, nella zona ovest si trova "Piazza d'Armi" che comprende anche alcuni impianti sportivi, come la pista d'atletica.

    Parco del Gran Sasso e Monti della Laga
    Esteso parco nazionale costituito intorno al massiccio del Gran Sasso, meta ambita da turisti, naturalisti, escursionisti e sportivi d'ogni genere. Tra i comuni che vi sono inseriti, vi è anche la città de L'Aquila. Sul versante aquilano sorge l'altipiano di Campo Imperatore, caratterizzato da laghetti meteoritici e da una notevole diversità di flora e di fauna; è raggiungibile tramite una moderna funivia ed ospita un'importante stazione sciistica comprendente 15 km di piste per lo sci alpino ed oltre 60 km per lo sci nordico.

    Parco del Vera
    Area protetta di circa 30 ettari costituita intorno alle sorgenti del fiume Vera ed attigua al centro abitato della frazione aquilana di Tempera. Il parco presenta un suggestivo percorso pedonale e ciclabile ben curato che dalla frazione porta direttamente alle sorgenti, risalendo il corso del fiume.

    Cultura

    Attività cinematografiche

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    Piazza Palazzo, già Piazza
    del Municipio,
    e monumento
    a Gaio Sallustio
    Crispo
    La settima arte ha mosso i suoi primi passi con il Cineforum Primo Piano, fondato da Gabriele Lucci a metà degli anni settanta. Nel 1981, sempre per opera di Lucci, nacque l'Istituto Cinematografico dell'Aquila, ente stabile di produzione e diffusione della cultura cinematografica in Italia ed all'estero.
    Con "Una Città in Cinema", manifestazione che ha visto la partecipazione viva della città, i più grandi professionisti del cinema mondiale, hanno portato la loro esperienza e la loro arte a L'Aquila, elevandola ad una delle capitali del cinema. Contando su tale enorme patrimonio d'esperienza, nei primi anni novanta, Gabriele Lucci ha promosso la fondazione dell'Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell'Immagine, scuola di alta formazione di livello universitario, nata con il concorso dell'Istituto Cinematografico, della Regione Abruzzo e del Comune dell'Aquila, che all'insegnamento di qualificati docenti ha associato grandi professionisti del cinema e della comunicazione multimediale.
    Tra questi si citano i direttori della fotografia Vittorio Storaro (tre volte Premio Oscar) e Luciano Tovoli, lo scenografo Dante Ferretti (Premio Oscar per The Aviator di Martin Scorsese), Jim Morris (Presidente Lucas Digital Film), i registi Riccardo Milani e Franco Lazzaretti, l'esperto in tecnologie digitali Angelo D'Alessio, l'esperto in tecniche della comunicazione Piero Trupia, ecc.
    L'Istituto Cinematografico, chiamato "La Lanterna Magica", vanta inoltre un prezioso fondo culturale, la "Cineteca dell'Aquila", struttura tra le più importanti in Italia, con un patrimonio di circa 1.500 pellicole, talune copie uniche o assai rare, richieste dai festival di tutto il mondo, dagli Istituti Italiani di Cultura, da enti ed associazioni che operano in campo culturale nel settore cinematografico. È attiva presso l'ente anche una ricca mediateca, con 15.000 titoli tra video, libri, pubblicazioni e riviste in campo cinematografico, con un servizio in convenzione regionale che mediamente raggiunge i 500 prestiti al giorno. Il 21 dicembre l'Istituto Cinematografico propone l'iniziativa Notte Noir, un programma di eventi nella notte più lunga dell'anno.
    Le due istituzioni citate hanno sede nel Palazzo dell'Immagine, nel Parco di Collemaggio, e costituiscono un vero e proprio centro dell'immagine multimediale ed audiovisiva. Nel complesso è inoltre insediata l'Abruzzo Film Commission, ente fondato dal Comune dell'Aquila e dalle più importanti istituzioni stabili cittadine, per la promozione dell'Abruzzo, dei suoi centri storici, del suo patrimonio ambientale e delle sue valenze naturali, come set per le produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie.
    Molti, infatti, sono stati i film girati nell'aquilano, fra le sue montagne ed i numerosi borghi di rilevante interesse architettonico come Santo Stefano di Sessanio, Capestrano, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Bominaco e Fontecchio: nel castello di Rocca Calascio, il più alto d'Italia, fu girato ad esempio negli anni ottanta il film Ladyhawke, con Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer, Matthew Broderick e Loris Loddi mentre, più recentemente, nella piana di Campo Imperatore sono state girate alcune scene del blockbuster italiano Così è la vita, con Aldo, Giovanni & Giacomo e Marina Massironi, e tra Castel del Monte e Castelvecchio Calvisio il film The American, con George Clooney e Grant Heslov. Sempre a Campo Imperatore, negli anni sessanta fu girato il film di Pietro Germi Serafino con Adriano Celentano.

    Attività musicali

    Capofila dell'offerta musicale aquilana, tra le più ricche del panorama nazionale, è il prestigioso Conservatorio Alfredo Casella, nato come sede staccata del celebre Santa Cecilia di Roma, ma poi resosi autonomo, che dal 1967 prepara i giovani a una ferrea cultura musicale e organizza concerti in tutto il territorio. Il conservatorio ha la sua sede storica di fianco alla basilica Santa Maria di Collemaggio; dopo il terremoto la scuola è stata collocata in una struttura temporanea in Via Francesco Savini.
    La cultura musicale si spiega poi nell'attività della Società Aquilana dei Concerti Bonaventura Barattelli, attiva da oltre 60 anni per opera di Nino Carloni, che ha annoverato grandi direttori artistici e nelle sue stagioni ha ospitato ed ospita concerti dei più grandi musicisti al mondo (tra gli altri si ricordano Arthur Rubinstein, Arturo Benedetti Michelangeli, Walter Gieseking, David Oistrakh, Yehudi Menuhin, Maurizio Pollini, Sviatoslav Richter e Krystian Zimerman). Non a caso L'Aquila ha nominato cittadini onorari Arthur Rubinstein, Goffredo Petrassi ed Ennio Morricone.
    Si ricorda anche la presenza dei Solisti Aquilani, gruppo cameristico di solida formazione ed affermazione in Italia ed all'estero, dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese che vanta un'orchestra stabile di ottimo livello, del giovane ma già affermato complesso "Gli archi del Cherubino", oltre ad altre entità musicali.

    Inoltre, sono presenti nel territorio numerose corali, tra cui è bene citare:
    • L'Associazione Musicale "Corale L'Aquila", coro polifonico a quattro voci miste, con esperienza decennale ed un repertorio musicale molto vasto e diversificato;
    • L'Associazione Musicale Corale Novantanove, interprete di polifonia sacra e profana;
    • L'Associazione Musicale "Schola Cantorum San Sisto", con un repertorio dagli albori della polifonia sacra e profana a brani rinascimentali e con oltre trent'anni di attività corale;
    • L'insieme vocale aquilano "Le Cantrici di Euterpe" che si dedicano all'esecuzione filologica della musica antica
    • Il Coro Cappella Ars Musicalis, per sole voci femminili, con un repertorio classico e tradizionale;
    • Il Coro Gran Sasso, per voci miste, con mezzo secolo di attività e con numerosi concerti all'attivo;
    • Il Coro della Portella, per sole voci maschili, particolarmente vocato al canto popolare ed alpino.
    [mostra]
    • Auditorium dell'Aquila

    Attività teatrali

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    Teatro Comunale
    L'attività teatrale cittadina si fonde con il Teatro Stabile d'Abruzzo (TSA), uno dei 18 teatri stabili italiani. Fondato nel 1963 da Luciano Fabiani, Errico Centofanti, Giuseppe Giampaola, inizialmente col nome di Teatro Stabile dell'Aquila.
    Nei suoi anni d'oro questa istituzione ha portato un notevole contributo al teatro italiano, con la ricerca e la sperimentazione, avvalendosi di grandi registi (Aldo Trionfo, Antonio Calenda, Carmelo Bene, Gigi Proietti, Lorenzo Salveti, ecc.). L'appassionato impegno di Antonio Calenda nel teatro aquilano, con quasi nove anni di direzione artistica, gli è valso il conferimento della cittadinanza onoraria. Attualmente il TSA è diretto da Alessandro Preziosi. Le rappresentazioni degli spettacoli ospitati si tengono nel bel Teatro Comunale, elegante struttura costituita da due sale di 600 e 150 posti.
    Il Teatro Stabile d'Innovazione L'Uovo invece si rivolge particolarmente ad un pubblico giovanile ed ai ragazzi, con una produzione della propria compagnia e con una stagione teatrale interessante con attori d'avanguardia e comici di successo. L'attività si svolge nel Teatro San Filippo, chiesa riadattata a sala teatrale.
    Altra istituzione stabile è l'Associazione Teatrale Abruzzese e Molisana (ATAM), che propone una sua stagione e distribuisce spettacoli nelle sale minori delle due regioni. In Piazza San Marco ha sede, invece, il Teatro Sant'Agostino, spazio amatoriale spesso ad ingresso libero in cui opera spesso la Retrobottega dei Guitti, associazione teatrale interamente formata da studenti universitari. Questo teatro, anch'esso ricavato da una chiesa sconsacrata, è stato fortemente colpito nel terremoto del 2009, e parte di esso è caduto sulla Prefettura, causandone la distruzione.
    La compagnia TeatroZeta (Associazione Culturale) fondata nel 2001, da Manuele Morgese, sotto la direzione artistica dell'attore e regista Pino Micol è riconosciuta nel 2011 dal Ministero per I Beni e le Attività Culturali come compagnia di produzione art. 12 comma 3 del Fondo Unico per lo Spettacolo. Propone nella città dell'Aquila, nel Piccolo Teatro Studio di Via F. Savini, dal 2006, la stagione di teatro off "Volo Libero". Nel 2011 fonda la prima Accademia d'Arte Drammatica in Abruzzo sotto la guida del direttore Gabriele Ciaccia. TeatroZeta basa il suo lavoro sulla ricerca di nuovi linguaggi contemporanei e di innovazione. Ad oggi gestisce due spazi teatrali nella città: Il Gran TeatroZeta in via Rodolfo Volpe (sala adibita a pubblico spettacolo di 200 posti) e il Piccolo Teatro Studio di Via F. Savini.
    Si ricordano infine ulteriori compagnie teatrali la compagnia "Il Draghetto", il Teatro Dedalus e "Il piccolo resto".

    Musei

    Museo nazionale d'Abruzzo


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    Il Forte spagnolo,
    sede del Museo
    Nazionale
    d'Abruzzo
    Il principale polo museale d'Abruzzo e il fiore all'occhiello della città è senza dubbio il Museo nazionale d'Abruzzo che abbina, ad una quantità vasta di tesori, la cornice del magnifico Forte spagnolo, dove è situato. Il museo, costituitosi dall'unione del Museo civico con il Museo diocesano, è diviso in una sezione archeologica, che comprende le meraviglie trovate durante gli scavi di Amiternum e Peltuinum, una sezione artistica, una sezione di oreficeria e, infine, una piccola sezione di arte contemporanea. Simbolo e vanto del museo è lo scheletro di un Archidiskodon Meridionalis Vestinus, un gigantesco animale di epoca preistorica simile ad un mammut. All'interno del castello sono inoltre un auditorium e una galleria espositiva. Dopo il terremoto dell'Aquila del 2009 il museo per una gran parte è inaccessibile. È in fase di allestimento in un edificio restaurato nei pressi della fontana delle 99 cannelle.

    Casa museo Signorini-Corsi
    A pochi passi dal corso, lungo Via Patini si trova questo caratteristico museo che comprende un'importante collezione di mobili, dipinti e monete rinascimentali custodite all'interno di quella che era la casa di una delle più influenti famiglie aquilane. Il museo si costituì nel 1967 l'avvocato Luigi Signorini Corsi consegnò al Comune la sua collezione d'opere d'arte con la sola condizione che non venisse modificata la localizzazione in modo da costituire un tipico esempio di appartamento di rappresentanza aquilano. Tra i dipinti si segnalano Madonna con il bambino e San Giovannino di stretto ambito leonardesco, la Natività con fuga in Egitto attribuibile al Botticelli e Martirio di San Lorenzo di Battistello Caracciolo.

    Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati
    Ha sede nell'ex convento che dà su Corso Vittorio Emanuele e ospita un'importante collezione archeologica. All'interno del complesso si trova la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, ricostruita nel 1825, contenente un affresco cinquecentesco della Madonna. Restaurato a partire dal 1997 e mai aperto ufficialmente, il museo negli ultimi anni ha svolto le funzioni di spazio espositivo, spesso utilizzato dall'amministrazione per importanti mostre temporanee.

    Museo sperimentale d'arte contemporanea
    Meglio noto con l'acronimo MuSpAC, raccoglie opere e organizza mostre permanenti di artisti contemporanei di levatura internazionale. La sua sede storica è in via Paganica, in pieno centro storico, ma dal 2009 si è trasferito temporaneamente in via Ficara.

    Museo di Scienze Naturali e Umane
    Situato nella località di San Giuliano (a qualche km dall'Aquila), è articolato in diverse sezioni con esemplari di fauna e flora abruzzese, fossili e reperti archeologici.
    Museo delle ceramiche

    Il recente restauro del complesso conventuale di San Domenico ha permesso il ritrovamento e il recupero di una notevole quantità di materiali ceramici cronologicamente compresi tra il duecento (epoca di fondazione della città) e il novecento. L'esposizione documenta la fitta rete di contati commerciali e culturali intessuta dai monaci domenicani.

    Geografia antropica

    Urbanistica

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    Veduta aerea della periferia
    occidentale dell'Aquila
    L'Aquila è città a fondazione quadrata con due strade che si incrociano perpendicolarmente. Le due strade principali sono Corso Vittorio Emanuele II e Corso Umberto I, che diventa poi Via San Bernardino: il punto di incontro di queste due vie principali viene chiamato dagli aquilani i Quattro Cantoni. Il centro storico, posto su un colle rialzato rispetto alla conca circostante, si presenta compatto, interamente racchiusa entro la cinta muraria medievale che si conserva quasi interamente intatta e con alcuni vuoti ben localizzati proprio a ridosso delle mura.

    La prima rottura del perimetro storico della città avvenne con la realizzazione, durante il fascismo, dell'area degli impianti sportivi di Viale Gran Sasso. L'espansione urbanistica si è sviluppata prevalentemente nel dopoguerra, soprattutto negli anni sessanta e settanta in seguito all'apertura della tratta autostradale per Roma, e si è concentrata nella parte nord-occidentale della città, portando in pochi anni alla completa saturazione della porzione urbana racchiusa dalla stessa autostrada. Lo sviluppo successivo è avvenuto in modo centrifugo a partire dal nucleo storico ed ha interessato tutte le direzioni fatta eccezione per la parte sud-occidentale della città, dove scorre l'Aterno.

    La struttura urbanistica dell'Aquila consta oggi su di un centro storico, una periferia compatta nelle immediate vicinanze del centro storico comprendente i quartieri Pettino, Santa Barbara, Strinella, Torrione ed una periferia semicompatta presente soprattutto nell'area nord-occidentale della città e comprendente i quartieri di Coppito, Pile, Sant'Antonio, Torretta. Il resto del territorio comunale presenta numerosissmi borghi e frazioni disseminati in maniera non omogenea nell'hinterland aquilano.

    Persone legate all'Aquila
    • Mariangelo Accursio, (Aquila, 1489 - Aquila, 1546), umanista
    • Amico Agnifili, (Rocca di Mezzo, 1398 - Aquila, 1476), cardinale
    • Giuseppe Alferi-Osorio, (Aquila, 1779 - La Valletta, 1839), scrittore
    • Antonio Fabbro Amiterno o Amiternino, (Aquila, 1460 circa - Roma, 1520 circa), docente di Umane Lettere presso l'Università Romana, precettore di Giulio de' Medici (Papa Clemente VII)
    • Vittorio Antonellini, (Alessandria 1936), musicista, direttore d'orchestra, fondatore dei Solisti Aquilani, direttore Artistico dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese
    • Anton Ludovico Antinori, (Aquila, 1704 - Aquila, 1778), storico
    • Giovanni Antonelli, (Aquila, 1836 - Napoli, 1914), medico
    • Emidio Antonini, (Aquila, 1787 - Parigi, 1862), diplomatico
    • Ferdinando Bologna (Aquila degli Abruzzi, 1925), storico d'arte
    • Appio Claudio Cieco, (Amiternum, 350 a.C. - ?, 271 a.C.), politico e letterato romano
    • Barbara Micarelli (Sulmona, 1845 - Assisi, 1909), fondatrice delle Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino, dette le Micarelli
    • Guido Attardi, (Aquila degli Abruzzi, 1937 - L'Aquila, 2002), allenatore di calcio
    • Corrado Bafile, (Aquila degli Abruzzi, 1903 - Roma, 2005), cardinale
    • Giulio Cesare Benedetti Guelfaglione, (Aquila, ? - Roma, 1656), accademico, medico personale di papa Innocenzo X e di papa Alessandro VII
    • Bernardino da Fossa, (Fossa, 1421 - Aquila, 1503), religioso
    • Bernardino da Siena, (Massa Marittima, 1380 – Aquila, 1444), religioso, santo
    • Giulio Biglieri, (Aquila, 1911 – Torino, 1944), partigiano
    • Cesidio Bonanni, (Aquila, 1793 - Napoli, 1877), giureconsulto, Barone d'Ocre
    • Laudomia Bonanni, (Aquila degli Abruzzi 1907 - Roma 2002), scrittrice e giornalista
    • Remo Brindisi (Roma, 1918 – Lido di Spina, 1996), pittore
    • Giovanni Battista Branconio dell’Aquila (Aquila, 1473 – 1522), orafo e protonotario apostolico
    • Piergiorgio Bucci, (L'Aquila, 1975), cavaliere, ufficiale dell'Arma di Cavalleria, atleta dell'equitazione
    • Buccio di Ranallo, (Aquila 1294 - Aquila 1363), cantore epico
    • Fabio Cannella, (Aquila, 1817 - Aquila, 1884), patriota
    • Giovanni da Capestrano, (Capestrano, 1386 - Ilok, 1456), santo e patrono dei Cappellani Militari
    • Enrico Casti, (Aquila, 1831 - Aquila degli Abruzzi, 1901), bibliotecario
    • Cesare Campana, (Aquila, 1532 - Vicenza, 1606), storico, poeta ed oratore
    • Antonuccio Camponeschi, (Aquila, 1370 circa - Aquila, 1452), capitano di ventura
    • Nino Carloni (nato Giovanni), (Posta, 1910 - L'Aquila, 1987), avvocato, fondatore dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese, fondatore dell'Ensemble Barattelli, cofondatore dei Solisti Aquilani
    • Leopoldo Cassese, (Atripalda, 1901 - Salerno, 1960), storico e direttore dell'Archivio di Stato aquilano
    Celestino V, (luogo ignoto, 1215 circa - Fumone, 1296), santo, eremita, religioso e 192º papa della chiesa cattolica
    • Giancarlo Centi, (L'Aquila, 1959), calciatore
    • Luca Centi, (L'Aquila, 1985), scrittore
    • Errico Centofanti, (L'Aquila, ?), giornalista, scrittore, storico, fondatore del Teatro Stabile d'Abruzzo
    • Pompeo Cesura, (Aquila, inizio XVI secolo - Roma, 1571), pittore e incisore
    • Bernardino Cirillo, (Aquila, 1500 - Roma, 1575), storico e letterato
    • Margherita d'Austria, (Audenarde, 1522 - Ortona, 1586), figlia di Carlo V, Duchessa di Parma e Piacenza, Governatrice di Aquila, Governatrice dei Paesi Bassi
    • Benedetto Cervone, (Campagna, 1732 - Napoli, 1788), vescovo dell'Aquila
    • Raffaele Colapietra, (Aquila degli Abruzzi, 1931), storico
    • Antonio D'Alessandri, (Aquila, 1818 - Roma, 1895), fotografo
    • Carlo D'Andrea, (Aquila, 1802 - Napoli, 1885), matematico
    • Orazio D'Angelo, (Castel del monte, 1857 - Cugnoli, 1919), consiglio e assessore, diresse la Biblioteca provinciale dal 1902 fino alla morte
    • Egidio D'Angelo, (Latronico, 1935 - L'Aquila, 2005), avvocato ed esperto di demanio locale e della storia cittadina
    • Leonardo De Amicis (Roma, 1963) direttore d'orchestra
    • Nazzareno De Angelis (Aquila, 1881 - Roma, 1962) cantante lirico
    • Serafino De' Ciminelli, (Aquila, 1466 - Roma, 1500), poeta
    • Luigi Maria De Marinis, (L’Aquila, 1809 – Chieti, 1877), arcivescovo.
    • Antonio Di Zitti, (Rocca di Mezzo, 1937), rugbista, presidente dell'Aquila Rugby, sportivo dell'anno 1967 del Corriere dello Sport a pari merito con Gianni Rivera
    • Giacinto Dragonetti, (Aquila, 1738 - Napoli, 1818), giureconsulto
    • Luigi Dragonetti, (Aquila, 1791 - Aquila degli Abruzzi, 1871), patriota e uomo politico
    • Tommaso Fattori, (Foligno, 1909 - L'Aquila, 1960), rugbista, fondatore dell'Aquila Rugby
    • Beniamino Fiamma, (Aquila degli Abruzzi 1899 - Ortona 1985) preside ed inventore
    • Andrea Fortebraccio, detto Braccio da Montone (Perugia, 1368 - Aquila, 1424), condottiero, governatore di Bologna, rettore di Roma, signore di Perugia, principe di Capua, conte di Foggia, Gran Connestabile del Regno di Napoli
    • Francesco da Montereale, (Montereale, 1466 - Aquila, 1541), pittore
    • Carlo Franchi, (Aquila, 1698 - Napoli, 1769), giureconsulto
    • Mario Fratti, (Aquila degli Abruzzi, 1927), drammaturgo
    • San Cesidio da Fossa (nato Angelo Giacomantonio), (Fossa, 1873 - Hengyang (Cina), 1900), santo, frate francescano, Martire in Cina
    • Panfilo Gentile, (Aquila degli Abruzzi, 1889 – Roma 1971) giornalista, scrittore e politico italiano
    • Carlo Grante, (L'Aquila, 1960), pianista
    • Guelfo da Lucca, capitano dell'Aquila
    • Innocenzo VII (nato Cosimo de' Migliorati), (Sulmona, 1336 circa - Roma, 1406), papa
    • Massimo Mascioletti, (L'Aquila, 1958), rugbista
    • Andrea Masi, (L'Aquila, 1981), rugbista
    • Franco Marini, (San Pio delle Camere, 1933), Presidente del Senato, Ministro del Lavoro, segretario generale CISL, segretario del Partito Popolare Italiano e parlamentare europeo
    • Salvatore Massonio, (L'Aquila, 1559 - L'Aquila, 1629), umanista
    • Simona Molinari, (Napoli, 1983), cantante
    • Enzo Muccetti, (Corfinio, 1912 - Parma, 1977), fagottista e didatta
    • Lorenzo Natali, (Firenze, 1922 – Roma, 1989), politico italiano, vice presidente della Commissione Europea
    • Marcello Mariani, pittore
    • Niccolò dell'Isola, (1230 - Aquila, 1284), capitano del popolo
    • Nicola Filotesio, detto Cola Dell'Amatrice (Amatrice, 1480 o 1489 – Ascoli Piceno, 1547 o 1559), pittore, architetto e scultore
    • Gualtieri d'Ocre, (Ocre, ? - ?, 1262 circa), condottiero, Gran Cancelliere dei Regni di Sicilia e Gerusalemme sotto Federico II di Svevia
    • Tommaso d'Ocre, (Ocre, ? - Napoli, 1300), cardinale
    • Gigi Panei, (Borgocollefegato, 1914 - Courmayeur, 1967), maestro di sci, alpinista, compagno di cordata di Walter Bonatti
    • Niccolò Persichetti, (Aquila, 1849 - Roma, 1915), letterato e archeologo
    • Giuseppe Pica, (Aquila, 1813 - Napoli, 1887), politico e patriota
    • Romeo Ricciuti, (Giuliano Teatino, 1930), politico
    • Cesare Rivera, (Aquila, 1539 - Napoli, 1602), giurista e umanista
    • Giuseppe Rivera, (Aquila, 1846 - Aquila, 1923), storico
    • Vincenzo Rivera, (Aquila degli Abruzzi, 1890 - Roma, 1967), naturalista, accademico, fondatore dell'Università degli studi dell'Aquila
    • Nanda Primavera, (L'Aquila, 1898 - Marino, 1995), attrice
    • Francesco Sabatini, (Pescocostanzo, 1931), accademico, presidente dell'Accademia della Crusca dal 2000 al 2006 ed ora Presidente Onorario
    • Gaio Sallustio Crispo, (Amiternum, 86 a.C. - Roma, 34 a.C.), storico e senatore della Repubblica romana
    • Saturnino Gatti, (Pizzoli, 1463 - Aquila, 1518), pittore, scultore, allievo del Verrocchio
    • Adelchi Serena, (Aquila degli Abruzzi, 1895 - Roma, 1970), politico, Ministro dei Lavori Pubblici, Podestà dell'Aquila, segretario del Partito Nazionale Fascista
    • Silvestro dell'Aquila, (1450 - Aquila, 1504), massimo scultore Abruzzese del '400, pittore, allievo di Donatello
    • Karl Heinrich Ulrichs, (Aurich 1825 - Aquila degli Abruzzi 1895), scrittore, poeta e giurista, padre del movimento di liberazione omosessuale
    • Ondina Valla, (Bologna 1916 – L'Aquila 2006), primatista del mondo negli 80m ostacoli, prima campionessa olimpica italiana nella storia
    • Amleto Vespa, (Aquila degli Abruzzi, 1888 – Filippine, 1940), agente segreto, guerrigliero e giornalista
    • Cesare Giuliani, (L'Aquila, 1944) , pittore
    • Bruno Vespa, (L'Aquila, 1944), giornalista
    • Marcello Vittorini, (Aquila degli Abruzzi, 1927), urbanista e ingegnere
    • Pino Zac, (Trapani, 1930 - L'Aquila, 1985), disegnatore e regista
    • Maurizio Zaffiri, (L'Aquila, 1978), rugbista
    • Pietro Zardini, (Aquila degli Abruzzi, 1901 - Porto Cervo 1987), attore
    • Luigi Zordan, (L'Aquila, 1949 - L'Aquila, 2006), ingegnere e professore universitario

    Edited by PatriziaTeresa - 6/6/2015, 11:19
     
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