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Teramo

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    Teramo

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    - Info -

    Teramo è un comune italiano di 54.964 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Abruzzo.

    Geografia fisica

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    Veduta panoramica notturna di Teramo

    Teramo è situata nella parte settentrionale dell'Abruzzo, nella Val Tordino, in una zona collinare sotto le pendici del Gran Sasso, che digrada verso la costa con una ricca vegetazione di vigneti e oliveti.La città sorge alla confluenza del fiume Tordino con il torrente Vezzola che cingono il suo centro storico.

    Clima

    Teramo ColluraniaGenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDicAnno
    Temperatura max. media (°C)8,09,311,915,820,424,326,826,922,817,413,58,817,2
    Temperatura min. media (°C)2,93,45,48,612,215,718,018,415,611,48,03,910,3
    Piogge (mm)705155675159568684835584801
    Venti (dir.-m/s)N 2,9N 3,2NE 3,1NE 3,2NE 3,1E 3,1E 3,1E 3,0NE 2,9N 3,0O 3,2NO 3,0--

    Essendo adagiata in una profonda conca, il clima è di tipo temperato semicontinentale, di transizione tra quello mediterraneo-collinare (tipico della zona teatina) e quello continentale (tipico del sulmonese), sia per quanto concerne le temperature, che nel mese più freddo (gennaio) si aggirano sui 5,5 °C e in quello più caldo (luglio) sui 25 °C, con un'escursione di quasi 20 °C, sia per le precipitazioni, che si aggirano sugli 800 mm annui e sono concentrate soprattutto nel primo autunno (settembre-ottobre). In inverno la neve può cadere abbondante, come testimoniato sia dal gennaio/febbraio 2005, sia soprattutto dal recente episodio del febbraio 2012. Data la sua posizione nel cuore di una bassa vallata, in estate non sono rari gli episodi di caldo intenso e afa stagnante.

    Storia
    « - Roberto Grandini: Ora ditemi, quando questa nostra Patria ebbe principio, e forma di città.
    - Giulio de' Fabricii: Già potrei dire aver udito da uomini giudiziosi e di conto, questa città essere più antica di Roma, e che dalli Troiani, che vennero con Antenore fosse edificata, ma non potendo ciò provare con autentiche scritture, ed avendovi Io promesso raccontare le cose, che si possono mettere in vero, per questo il lascio di dire. »

    (Mutio De Mutij, Della storia di Teramo dialoghi sette, Teramo, 1893, ma scritto nel 1596, Dialogo Primo tra Roberto Grandini e Giulio De Fabricj, p. 13.)

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    Mosaico del Leone
    nel Palazzo Savini
    La città, popolata da tempi antichissimi, era il centro principale della popolazione dei Pretuzi. In seguito venne conquistata dal console romano Manio Curio Dentato nel 290 a.C. (cinque anni dopo la battaglia di Sentino), divenendo municipio.
    Prese parte attiva alla Guerra sociale (91-88 a.C.) e Silla la privò dunque dello statuto di municipio, che le fu in seguito restituito da Cesare.
    Come capitale del Petrutium venne inserita nella V regio da Augusto. Sotto il dominio imperiale conobbe un periodo di grande prosperità, testimoniato dalla costruzione, sotto Adriano, di tempi, terme e teatri.
    Saccheggiata e rasa al suolo dai Visigoti nel 410 venne rifondata nel 568, in seguito fu conquistata dai Longobardi entrando a far parte prima del marchesato di Fermo e poi del ducato di Spoleto. Contesa fra i Normanni e i duchi di Puglia, Teramo fu quasi distrutta nel 1155 ma si risollevò nuovamente e, sotto la dominazione vescovile, godette di un periodo di relativo benessere testimoniato dall'edificazione della nuova cattedrale di Santa Maria Assunta.
    A partire dal 1395 subì il dominio del Ducato di Atri, da quando il Conte di S. Flaviano Antonio Acquaviva, si nominò Duca d'Atri e Signore di Teramo.
    Tuttavia, una serie di eventi negativi, culminati nel terremoto del 1380, le lotte intestine fra la famiglia dei Melatini e quella dei De Valle e il brigantaggio condussero la città a un profondo declino, dal quale non si risollevò né sotto la dominazione dei signori d'Altavilla né sotto quelle successive di Francesi e Spagnoli.
    Entrò, già dal 1140, a far parte del Regno di Sicilia sotto Ruggero, e quindi successivamente divenne la "Porta Regni" del Regno di Napoli. Nel 1806, a seguito della divisione della Provincia di Abruzzo Ultra, divenne Capoluogo della neoistituita Provincia di Abruzzo Ultra I (L'Aquila rimase Capoluogo della Provincia di Abruzzo Ultra II). Teramo continuò ad essere Capoluogo di Provincia anche dopo che, nel 1815, il Regno di Napoli (a seguito del Congresso di Vienna), assunse il nome di Regno delle Due Sicilie. Di quest'ultimo Regno seguì le sorti fino al 1860, anno in cui le truppe piemontesi-savoiarde, attraversato il confine del fiume Tronto, penetrarono, senza dichiarazione di guerra, nel territorio del Regno e sconfissero l'Esercito Borbonico. Successivamente, nel 1861, fu proclamata l'Unità d'Italia.

    Origine del nome Teramo

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    Resti dell'Anfiteatro romano
    e Cattedrale di Santa
    Maria Assunta.
    Ebbe probabilmente dai Fenici il nome di Petrut, con il significato di “luogo elevato circondato dalle acque”. Dalla latinizzazione di Petrut in Praetut derivò poi Praetutium e Ager Praetutianus per indicare il territorio.
    I Romani la chiamarono Interamnia Urbs ("città tra i due fiumi", con riferimento al Tordino e al Vezzola), e fu detta Praetutium, o Praetutiorum o semplicemente Praetutia per distinguerla da Interamnia Nahars (Terni), Interamnia Lirinos (la scomparsa Teramo sul Liri) e Interamnia di Capitanata (l'attuale Termoli). Nella divisione amministrativa del territorio promossa da Augusto imperatore, Interamnia fu ricompresa nella “V Regio”, il Piceno.
    In epoca medievale da Praetutium derivò Aprutium che fece la sua comparsa in documenti del VI secolo e che per qualche tempo, fino al secolo XII circa, avrebbe designato sia la città, il Castrum aprutiense, che il territorio circostante per estendersi quindi all'intero Abruzzo. Il nome Interamnia si trasformò invece in Interamne, Teramne e Interamnium, Teramnium per giungere infine, all'inizio del II secolo d.C., alla forma Teramum.
    È quindi fondata ipotesi di numerosi storici che il nome della regione Abruzzo derivi proprio da Aprutium, anche per l'importanza che la contea omonima ebbe, attestata soprattutto nel Catalogus Baronum per l'estensione e il numero dei suffeudatari armati al servizio dei Conti de Aprutio durante il periodo normanno.
    Non ha trovato credito, invece, la teoria secondo la quale il nome Teramo sarebbe derivato da Thermae, con relazione quindi alla pur accertata presenza di importanti terme in varie zone della città, e che faceva riferimento sia all'aspirazione “Theramum” riscontrabile in alcuni codici sia all'uso del dialetto locale che contrae in “Terme” la pronuncia del nome di Teramo.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    Architetture religiose

    Chiese

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    Il Santuario della
    Madonna delle Grazie

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    Cattedrale di Santa Maria Assunta
    facciata principale
    Opera artistica di maggiore pregio della città è il Duomo, la basilica cattedrale di Santa Maria Assunta.

    « La cattedrale di Teramo è una delle cose più singolari, più composite e insieme più schiette, che possegga l'arte italiana... il ricco portale cosmatesco e l'alta guglia gotica che lo corona slanciandosi al di sopra del cornicione, creano una dimensione nuova e rendono affatto inedita questa singolare facciata... »
    (Mario Pomilio)
    La sua costruzione, iniziata nel 1158, è in stile romanico e, nella parte superiore, assume uno stile gotico, essendo stata realizzata sotto l'episcopato di Niccolò degli Arcioni. Al suo interno si trovano il prezioso paliotto d'argento di Nicola da Guardiagrele e il polittico dell'artista veneziano Jacobello del Fiore.

    Chiesa cattedrale sede della diocesi e del vescovo aprutino, che godendo del titolo di principe di Teramo, oltre che di conte di Bisegno e barone di Rocca Santa Maria, ebbe almeno sin dai tempi del vescovo Guido II, il rarissimo privilegio di celebrare la Messa armata.

    Dopo gli ultimi lavori di scavo e restauro è stata riportata alla luce, dopo circa 300 anni di oblio, la cripta di San Berardo che, dal settembre 2007 è visibile al pubblico.


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    La chiesa di San Domenico
    (negli anni trenta, in occasione
    dei restauri del Duomo, divenne
    vicaria della cattedrale)

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    Chiesa del Santo Spirito
    Appena fuori le mura sorge l'antico santuario dedicato alla Madonna delle Grazie. Fu costruita nel 1153 prendendo origine dalla chiesa di un monastero di benedettine intitolato a Sant'Angelo delle Donne. Nel 1448 la costruzione iniziale fu ampliata per accogliere i frati minori di San Giacomo della Marca. Agli inizi del Novecento la chiesa è stata restaurata e modificata nella facciata. Nell'interno vi sono affreschi di Cesare Mariani, che si raffigurò grande vecchio con barba nell'affresco del Presepio. Sull'altare maggiore vi è la Madonna col Bambino, in legno policromo, opera di Silvestro dell'Aquila.

    Nel centro storico, è visitabile la chiesa di Sant'Anna dei Pompetti, un tempo chiamata chiesa di San Getulio. È l'unico edificio altomedioevale di Teramo, residuo dell'antica cattedrale di Santa Maria Aprutiensis, che in parte era costruita su fondamenta di epoca romana e che fu bruciata nel 1156 dai normanni, insieme all'intera città.

    Numerose altre sono poi le chiese presenti nell'antico centro storico di Teramo: tra le altre, la chiesa di Sant'Antonio (XIII secolo) sita in largo Melatini, di fronte ai Portici Savini e alla medievale Casa dei Melatino; la chiesa e convento di San Domenico (XIII secolo) in corso Porta Romana; la chiesa del Santo Spirito (XIV secolo) che si affaccia su largo Proconsole proprio al fianco dell'antica statua romana di Sor Paolo Proconsole (I secolo a.C.) e, "immersa" tra gli edifici di Corso Cerulli (dai teramani comunemente chiamato "Corso vecchio"), la piccola chiesetta di Santa Caterina (IX secolo).

    Chiostri

    • Chiostro di San Giovanni: edificato nel XIV secolo con l'annesso convento, è formato da un'area rettangolare porticata su tre lati, con arcate a tutto sesto sostenute da colonne a pilastri agli angoli, poggianti a loro volta su di un basso muro in pietra e mattoncini. In alcuni punti le basi sono adoperate per capitelli e i capitelli rovesciati posti come base, a conferma della notizia che si trattava di un portico trasportato da una precedente ubicazione e ricostruito da mani inesperte. Su un portico laterale c'è una fontana in pietra dentro una nicchia incorniciata da conci di pietra intagliata. Sopra le arcate del portico è notevole un elegante marcapiano in mattoncini e tortiglioni in terracotta. Presenti inoltre un portale in pietra con decorazioni che doveva immettere all'antico convento e tre stemmi in pietra sulla parete non porticata ed altri tre sul lato adiacente.
    • Chiostro della Madonna delle Grazie
    • Chiostro di Sant'Antonio
    • Chiostro di San Domenico

    Architetture civili

    Edifici storici

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    Borgo medievale di Teramo

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    Castello Della Monica

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    Liceo classico "Melchiorre Dèlfico"

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    Casa Catenacci, elemento
    lapideo della facciata
    con epigrafe del 1510
    • Palazzo dei Melatino: palazzo di origine medioevale risalente al XIII secolo e sito in largo Melatini; presenta finestre tipicamente ghibelline (il partito degli antichi proprietari) con architrave e soglie sporgenti ed a guscio: quattro di queste finestre, quelle che si aprono nella fascia mediana della facciata, sono rese bifore da eleganti colonnine divisorie poggianti su basi scolpite, tre delle quali sono tortili e, di queste, due presentano un serpente con testa di donna che le avvolge. Era l'abitazione privata della storica famiglia teramana dei Melatino.
    • Casa Urbani: risalente presumibilmente al secolo XI, è una delle rare abitazioni teramane che conservano testimonianze dell'edilizia privata risalente all'XI - XIII secolo, poiché è una delle poche scampate alla distruzione operata dal normanno conte di Loretello nella metà del XII secolo. È formata da un perimetro esterno edificato con ciottoli di fiume e da un portale ogivale del XIII secolo in pietra squadrata. Nel corso di recenti restauri, dinanzi al portale, sono venuti alla luce resti di un mosaico appartenente ad una abitazione privata su cui poggiano direttamente i resti delle fondazioni della casa medievale. Si trova in Vico del Pensiero, nei pressi della Piazzetta del Sole.
    • Casa Catenacci (ex teatro): in via Vittorio Veneto, nei pressi di piazza Martiri della libertà, si trova questo edificio medievale risalente al secolo XIV che ospitò il primo teatro della città, inaugurato nel 1792. Sulla facciata porticata dell'edificio (via Vittorio Veneto) si trova un emblema lapideo datato 1510 con la scritta ammonitrice 'S.A. NON BENE PRO TOTO LIBERTAS VENDITUR AURO' (La libertà non si vende per tutto l'oro del mondo).
    • Casa Dèlfico: elegante palazzo edificato nel 1552, è sito in corso San Giorgio ed era l'abitazione privata della storica famiglia teramana dei Dèlfico.
    • Palazzo Civico: risalente al XIV secolo nella loggia inferiore e ottocentesco nella parte superiore, è la sede dell'Amministrazione Comunale. Nell'atrio del municipio, che si raggiunge attraversando il portico, vi sono murate le più importanti iscrizioni su pietra di epoca romana rinvenute in città. Si affaccia in piazza Orsini, di fronte ai portici del palazzo Vescovile.
    • Palazzo Vescovile: costruito attorno al 1374, questo edificio medievale è la residenza degli uffici della curia aprutina e del vescovo. La sua facciata principale con loggetta trecentesca si affaccia su piazza Martiri della libertà, al fianco della cattedrale di Santa Maria Assunta; nella parte retrostante, in piazza Orsini, notevole il portico duecentesco formato da pilastri in pietra e travertino proveniente da Civitella del Tronto.
    Ospedale psichiatrico: una struttura imponente, costruita nel 1323, che ospitò uno dei padri della psichiatria italiana, Marco Levi Bianchini, che fu discepolo di Sigmund Freud e che in queste stanze fondò la prima • • Società italiana di psicanalisi: l'ospedale teramano era considerato il più grande del centro-sud d'Italia per la cura delle malattie mentali. Nel 1978 la legge sancì la chiusura delle strutture manicomiali, quindi anche di questo grande ospedale.
    • Palazzo Delfico: elegante edificio settecentesco sede della Biblioteca provinciale Melchiorre Dèlfico e dotato di una moderna sala polifunzionale.
    • Borgo Medioevale Della Monica: conosciuto comunemente con la denominazione di Castello Della Monica, si tratta di una ricostruzione ottocentesca di un complesso di fabbricati in stile medioevale. Situato sul piccolo colle di San Venanzio, poco distante da piazza Garibaldi, il Borgo Medioevale (iniziato nel 1889 e terminato nel 1917) fu realizzato dall'artista teramano Gennaro Della Monica, da cui ha mutuato il nome.
    • Palazzo Savini: sito in Corso Cerulli (Corso Vecchio per i teramani) è uno dei palazzi più importanti di Teramo, costruito all'inizio dell'Ottocento sui resti del vecchio carcere, a sua volta costruito sulle rovine di una casa di epoca romana, come testimonia uno dei più significativi reperti che la città possiede, il Mosaico del Leone, che si trova nel seminterrato del palazzo.
    • Liceo Classico "Melchiorre Delfico": intitolato al filosofo illuminista Melchiorre Delfico, è un istituto che trae le sue origini dal Real Collegio aperto a Teramo nell'anno 1813. L'edificio è stato giudicato uno dei più belli tra quelli realizzati in Italia nella prima metà del Novecento.
    • Istituto Tecnico "V. Comi": imponente edificio ottocentesco, fondato il 17 dicembre 1871 dopo un lavoro preparatorio iniziato nell'aprile del 1869.
    • Palazzo della Prefettura: costruito in epoca borbonica, nel 1827, dall'ingegner Carlo Forti, ospita oggi la Prefettura di Teramo. Si trova in Corso San Giorgio, di fronte al largo San Matteo.
    • Palazzo Cerulli Irelli: costruito agli inizi del Novecento in piazza Garibaldi, sorge sopra i resti (in piccola parte ancora visibili dal sottopasso della piazza) della Rocca degli Acquaviva, risalente al Quattrocento.
    • Palazzo Castelli: ex Casa Muzii (dal cognome dell'antico proprietario) fu edificato nel 1908 in Corso Cerulli, di fronte a Palazzo Savini, ed è un notevole esempio di stile Liberty.

    Piazze

    « Teramo venne, dopo i borghi e i lumi della valle; entrativi a notte, quando già vi passeggiavano gli ufficiali del presidio e della tutela con tutta la gente, e dal bar della piazza, sotto il bel portico, s'intravedeva in un elisio di luce a girar manopole d'ebano il garzone a tutto vapore, d'attorno la cattedrale nichelata degli espressi… »
    (Carlo Emilio Gadda)

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    Piazza Martiri della libertà

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    Piazza Orsini
    • Piazza Martiri della libertà: vero centro della vita cittadina ed inizialmente denominata piazza Vittorio Emanuele II, è sede, nel corso dell'anno, di numerose manifestazioni. Vi si affacciano edifici storici e monumentali quali il duomo, il palazzo Vescovile, il Seminario, i portici del Sanpaolo e il palazzo Costantini con i sottostanti portici (detti Portici di Fumo).
    • Piazza Orsini: questa piazza ha cambiato spesso nome nel corso degli anni: inizialmente era conosciuta come Piazza del Mercato in seguito al costume cittadino che la voleva come uno dei luoghi principali per la compravendita di merci; successivamente divenne Piazza del Municipio per la presenza di uno degli edifici principali della piazza, il municipio appunto che, nonostante le varie trasformazioni, ha mantenuto la sua originaria ubicazione; in seguito divenne Piazza Cavour e, alla fine del secondo conflitto mondiale, assunse l'attuale denominazione. Oltre al palazzo Civico, in questa piazza spiccano inoltre la facciata principale della Cattedrale di Santa Maria Assunta, con la sua mole imponente e con il suo alto campanile, gli eleganti portici del palazzo Vescovile e la caratteristica Fontana dei Due Leoni.
    • Piazza Sant'Anna: prende nome dall'antica chiesa di Sant'Anna (VI secolo) ed è sede di avvenimenti culturali e musicali. Nella piazza si trovano inoltre un sito archeologico con i resti di un'antica domus romana e la torre Bruciata, eretta intorno al II secolo a.C.
    • Largo Melatini: a metà tra Corso De Michetti e Corso Cerulli (chiamato dai teramani "Corso vecchio") si apre l'elegante largo Melatini dove sono presenti importanti edifici storici quali la chiesa di Sant'Antonio (XIII secolo), l'antica chiesetta di San Luca, i Portici Savini e il medioevale palazzo dei Melatino, recentemente restaurato.
    • Piazza Dante Alighieri: altro luogo importante è piazza Dante Alighieri, nella quale si trovano il liceo classico, fondato nel 1813 e dedicato al filosofo Melchiorre Delfico e la trecentesca chiesa della Misericordia, oggi Casa del Mutilato. La piazza è stata inaccessibile per circa 18 mesi, dal 2008 al 2010, per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo, inaugurato il 6 febbraio 2010.
    • Largo Madonna delle Grazie: in questa piazza, sita nelle immediate vicinanze di Porta Reale, sono presenti notevoli testimonianze della storia di Teramo: il Santuario della Madonna delle Grazie, imponente edificio religioso risalente al XII secolo ed un sito archeologico con i resti di un'antica domus romana e di un impianto industriale. A tutto ciò fa da cornice naturale un'area verde intitolata al cantautore teramano Ivan Graziani.

    Porte cittadine

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    Porta Melatina
    Porta Melatina: antica porta di accesso alla città, risalente al XIV secolo.
    • Porta Reale (detta dai teramani Porta Madonna perché situata nei pressi del Santuario della Madonna delle Grazie): arco onorario eretto per accogliere la visita di Ferdinando I di Borbone.
    • Porta delle Recluse: il nome deriva dalla presenza dell'attiguo ospedale psichiatrico. È sita a lato della Porta Melatina.
    • Porta Carrese: dove un tempo sorgeva quest'antica porta d'ingresso permangono un'esigua porzione dell'antica cinta muraria e un piccolo bastione difensivo.

    Ponti antichi
    • Ponte degli Impiccati: costruito verso la fine del XII secolo, presenta l'arco superstite in travertino di Civitella; aveva la prerogativa di essere sede delle impiccagioni: su di esso veniva posta la forca ed eseguite le condanne.
    • Ponte degli Stucchi: resti di un ponte medievale del XII secolo, con archi in travertino di Civitella.
    • Ponte San Ferdinando: nel 1833 iniziarono i lavori per la costruzione di questo ponte, progettato dall'ing. teramano Carlo Forti, e terminarono nel 1847. È il ponte cittadino più antico tra quelli ancora utilizzati ed è da molti ricordato come il "Ponte Miracolato", poiché scampato all'esplosione di una mina tedesca durante la seconda guerra mondiale.

    Statue cittadine

    • Statua romana di Sor Paolo Proconsole: antica statua togata di un potente patrizio romano, risalente al I secolo a.C.
    • Statua della Maternità, opera dello scultore Venanzo Crocetti, in piazza Orsini.
    • Statua di Giuseppe Garibaldi, in piazza Madonna delle Grazie.
    • Il gruppo di statue dedicate ai 'caduti di tutte le guerre' in viale Mazzini.
    • Il gruppo di busti dedicati ai personaggi illustri locali in viale Mazzini.

    Fontane

    • Fonte della Noce: di epoca medievale, se ne ricorda una storica visita della regina Giovanna, sorella di Re Ferdinando I, nel 1514; secondo la tradizione l'acqua di questa fonte, se bevuta, renderebbe innamorati della città e praticamente incapaci di staccarsene.
    • Fontana dei Due Leoni: realizzata dallo scultore Pasquale Morganti verso la fine del XIX secolo, fu posta a decorazione di un pilastro nel loggiato del palazzo Municipale in piazza Orsini e si compone di un gruppo scultoreo di due leoni tra rocce che rappresentano i due fiumi che racchiudono il centro storico di Teramo, il Tordino ed il Vezzola. Tra i due leoni sgorga l'acqua che si raccoglie in un catino ovale, posto sopra altre rocce e rialzato di due gradini. In alto, sopra le rocce, sono collocati lo stemma della città e una lapide con la seguente iscrizione: «ETERNO AMORE DI LIBERTÀ CONTRO BIECA FEROCIA TEDESCA NEL TRADIMENTO DEI CAPI FUGGIASCHI IL 25-26-27 SETTEMBRE 1943 A BOSCO MARTESE NELLA VITTORIA E NEL MARTIRIO GLI INSORTI DEL TERAMANO NUOVAMENTE AFFERMARONO MONITO A TIRANNI E A SERVI POPOLO E COMUNE POSERO IL 25 SETTEMBRE 1952».

    Torri

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    Torre del duomo
    • Torre Bruciata: bastione romano di forma quadrata risalente al II secolo a.C.: "bruciata" poiché ancora oggi presenta le tracce del devastante incendio subito dalla città ad opera dei normanni, nel 1150. La sua funzione era quella di difendere l'Episcopio.
    • Torre del Duomo: struttura annessa alla Cattedrale e simbolo stesso della Città. Sulla sua sommità, fino al 7 ottobre 2011, era posta la vecchia sirena antiaerea comunale.

    Siti archeologici
    « La ruina del teatro d'Interamnia testimonia romanamente l'antica grandezza »
    (Gabriele D'Annunzio)

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    Anfiteatro romano di Teramo
    • Teatro romano: nel centro storico di Teramo sono presenti i resti del teatro romano; gli studiosi datano la sua costruzione nel II secolo d.C. ed è considerato quello meglio conservato tra tutti i teatri del piceno. Dista pochi metri dall'Anfiteatro romano, caso quasi unico al mondo.
    Anfiteatro romano: resti dell'anfiteatro romano, databile al I secolo d.C.
    • Necropoli di Ponte Messato: nel quartiere Cona vi è il Parco archeologico di Ponte Messato dove sono visibili una strada romana e tombe. Di origine pre-romana e ampliata nel periodo romano, si sviluppa ai lati dell'antica strada lastricata, contornata di monumenti, da qualcuno chiamata anche via sacra d'Interamnia (con le dovute proporzioni una sorta di via Appia teramana per le analogie con la via Appia Antica nei pressi di Roma).
    • Domus e Mosaico del Leone: tra gli emblemi della storia archeologica teramana è da annoverare il Mosaico del Leone, rinvenuto nel 1891 durante i lavori di costruzione di palazzo Savini in Corso Cerulli. Destinato ad arricchire il pavimento di una domus patrizia (Domus del Leone), il Mosaico del Leone è databile intorno al I secolo a.C., così come quelli, simili nella fattura, rinvenuti a Pompei e nella Villa di Adriano a Tivoli. È stato universalmente riconosciuto come uno degli esempi più alti dell'arte del mosaico.
    • Sito archeologico di torre Bruciata: in piazza Sant'Anna, al fianco della chiesa omonima, si trovano i resti di una sontuosa villa romana databile al I secolo a.C.
    • Sito archeologico di largo Madonna delle Grazie: resti di abitazioni romane di età augustea e di un impianto industriale.
    • Domus di Vico delle Ninfe: resti di un'antica pavimentazione a mosaico, risalente ai primi secoli d.C.

    Verde urbano e parchi cittadini

    Nell'alveo di ciascuno dei due fiumi che cingono il centro storico della città, è stato creato un parco fluviale con un percorso ciclopedonale: quello del Parco del Tordino è lungo oltre 4 km e quello lungo il Parco del Vezzola è di circa 2,5 km. I due parchi sono collegati tra loro a formare un anello; a valle il collegamento è assicurato da un ponte di legno a doppio arco, a monte il percorso attraversa (superando un dislivello di diverse decine di metri) il bosco nel quartiere del Castello.
    Nel 2010 è stato prolungato e completato il collegamento ad anello tra i due parchi della lunghezza complessiva di circa 10 km, con un percorso nel bosco del quartiere del Castello, attraverso anche i quartieri Fonte Baiano e Piano Solare.

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    Parco Ivan Graziani
    Un'area verde intitolata al cantautore teramano Ivan Graziani è sita fuori Porta Reale, di fronte al Santuario della Madonna delle Grazie, nel parco sono presenti anche siti archeologici e il monumento alla Resistenza dell'artista Augusto Murer (inaugurato il 23 aprile 1977).
    Altro parco cittadino fuori le antiche mura è la Villa comunale, dedicata a Stefano Bandini (medaglia d'oro al valor civile), confinante con piazza Garibaldi e con viale Bovio. Il progetto risale al periodo tra il 1882 ed il 1884 ad opera dell'ing. Ernesto Narcisi e comprende un ameno laghetto.

    « ... la villa è li davanti a me, in quest'alba d'estate....prigioniera dentro la sua rete.... »
    (Ivan Graziani, Signora bionda dei ciliegi)
    Una fascia verde cittadina è quella comunemente detta "I Tigli", lungo viale Mazzini, dove sono presenti anche essenze pregiate come il ginkgo biloba. Il viale centrale è intitolato allo storico e politico Carino Gambacorta. Il largo posto alla fine del viale centrale è invece intitolato allo scultore Venanzo Crocetti. Vi sono collocate alcune sue opere aventi per tema i Caduti di tutte le guerre (inaugurate nell'aprile 1972): quattro gruppi scultorei, di cui tre di contorno, che vogliono rappresentare le armi di terra, di mare e di cielo e il quarto, al centro, che simboleggia il Cavaliere della Pace.

    Monumenti e quartieri storici scomparsi

    L'Arco di Monsignore era un cavalcavia, un collegamento aereo tra il palazzo Vescovile e la Cattedrale; è stato anche sede dell'archivio vescovile. Fu costruito nel 1738, a ridosso della torre campanaria, dal Vescovo Tommaso Alessio de' Rossi, che volle realizzare un progetto risalente al XVII secolo.

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    Teatro Comunale di Teramo
    Costituiva una prosecuzione (più grande) degli archi della loggia del palazzo Vescovile, con i quali delimitava un lato dell'importante piazza del Mercato, ora piazza Orsini. Fu demolito nel 1969, dal soprintendente Mario Moretti, che completò così l'opera di isolamento del Duomo di Teramo, iniziata nel 1935; inutile fu l'opposizione del Vescovo Stanislao Battistelli. Insieme all'Arco di Monsignore Teramo ha subito la perdita, soprattutto tra il XIX e il XX secolo, di moltissime chiese e monumenti religiosi: verso il 1750 si potevano contare, dentro la Città, circa 50 chiese; oggi ne sono 20.
    Già nel 1959 era stata portata a termine la demolizione del Teatro Comunale di Teramo che si trovava all'estremità di Corso San Giorgio, vicino a piazza Garibaldi. Al suo posto sorge ora il palazzo che ospita, tra l'altro, il nuovo Cineteatro Comunale e il grande magazzino Oviesse (ex Standa). Il precedente Teatro Comunale era stato inaugurato nel 1868. Il progetto era dell'architetto Nicola Mezucelli. Il sipario, raffigurante l'Incoronazione del Petrarca, fu dipinto da Bernardino De Filippis-Delfico. Al primo piano si trovava la Sala della Cetra, avente funzione di Ridotto del Teatro. Al centro della sala principale, sulla volta decorata con affreschi ottocenteschi, era posto il grandioso lampadario. All'interno dell'edificio che oggi ospita, sulle spoglie del vecchio Teatro, il Cineteatro Comunale, esiste attualmente una sala originariamente adibita a Ridotto (peraltro mai utilizzata e oggi in completo abbandono), sita all'ultimo piano del palazzo. Nei sotterranei, invece, era presente un vecchio apparato elettrico di climatizzazione del cinema. All'avanguardia per l'epoca della sua realizzazione, venne installato nel 1962 ma non entrò mai in funzione. In completo disuso, venne smantellato negli anni ottanta.
    Nel 1941 venne demolita in Corso San Giorgio la chiesa barocca di San Matteo (situata nell'attuale omonimo largo di fronte al palazzo della Prefettura) per far posto ad una piazzetta che avrebbe dovuto accogliere la folla plaudente al discorso di Mussolini, da invitare in occasione della festa della "Vittoria" dopo la ipotizzata guerra "lampo".
    Tra la fine degli anni cinquanta e per tutti gli anni sessanta si ebbe la distruzione del quartiere medioevale di Santa Maria a Bitetto (corrispondente all'odierna zona che va indicativamente da via Savini/piazza Del Carmine fino alla Piazzetta del Sole) e la demolizione del Tempietto del Carminello per l'apertura dell'attuale via Savini; sempre in questa zona, sotto il cosiddetto "mercato coperto", si distrussero le fondazioni dell'antica basilica, andando per sempre perduti mosaici e decorazioni parietali; negli stessi anni, in attuazione del "piano di risanamento di Santa Maria a Bitetto", vennero demoliti molti altri edifici del centro storico, tra i quali l'ottocentesco Albergo Giardino in piazza della Cittadella (odierna piazza Martiri Pennesi), il settecentesco palazzo Ciotti in via Irelli e la cinquecentesca Casa Forti in zona Teatro romano.
    Nel 1925 venne costruita in piazza Orsini la palazzina del Credito Abruzzese, poi Banca delle Marche e degli Abruzzi, opera dell'Ingegnere teramano Alfonso De Albentiis; l'edificio, in stile neogotico con il portico simile a quello del prospiciente Vescovado, venne abbattuto a metà degli anni '50 per realizzare l'attuale sede della banca Bnl.
    Tra le innumerevoli demolizioni che, a partire dagli anni trenta, hanno sconvolto l'assetto medioevale della Città, queste sono forse quelle che hanno lasciato un vuoto più persistente nella memoria dei teramani.

    Musei

    • Museo Archeologico di Teramo
    • Museo Civico d'Arte e Pinacoteca di Teramo
    • Museo di Fisica e Astrofisica 'Galileium', realizzato a cura dell'INFN e del Comune di Teramo a cui collabora anche l'INAF-Osservatorio Astronomico di Teramo.

    Eventi

    Cineramnia

    Cineramnia si gira a Teramo è un festival cinematografico che si svolge in una settimana di giugno. La formula che contraddistingue questo festival è semplice:
    5 registi girano 5 film in 5 giorni, ovvero 5 scuole di cinema italiane ed europee sono state invitate a girare e montare un cortometraggio in cinque giorni. Il sesto i corti vengono proiettati in piazza e il pubblico vota il migliore.
    Protagonisti dei corti sono i cittadini che tre mesi prima hanno sostenuto un provino.
    La manifestazione è nata grazie ad una intuizione del regista Marco Chiarini e di Dimitri Bosi presidente del Cineforum Teramo che organizza l'evento e si è sviluppata grazie alla collaborazione di numerosi professionisti tra cui il giornalista e musicista Paolo Marini. Il nome Cineramnia è stato ideato dal regista Stefano Saverioni.
    Nella settimana delle riprese inoltre, mentre i corti vengono realizzati, si svolgono lezioni e laboratori sul cinema e i suoi aspetti tecnici, linguistici, narrativi, spettacolari, con il corredo indispensabile di numerose proiezioni.

    KgC6lDI
    Interamnia World Cup

    « Teramo, città aperta al Mondo »
    (Unicef - 1989)
    La Coppa Interamnia è la più grande manifestazione sportiva di Pallamano a livello mondiale: è infatti considerata l'olimpiade della pallamano. Dal 1972 si svolge annualmente a Teramo nei primi giorni di luglio e vi partecipano squadre giovanili provenienti da tutti i continenti.

    Interferenze
    Interferenze è un festival di danza urbana, ideato e diretto da Eleonora Coccagna, promosso dall'Associazione Electa creative arts di Teramo, nato nel 2006, si sviluppa in giornate di performance di danza in luoghi urbani della Città. Dal 2008 Interferenze entra nel Circuito mondiale Ciudades Que Danzan, una rete di Festival di danza nei paesaggi urbani che conta decine di festival in tutto il mondo.

    Maggio festeggiante
    Nel mese di maggio si tiene una rassegna di arte varia organizzata dall'associazione Spazio Tre: il MAGGIO Fest (Maggio Festeggiante) che è giunto nel 2008 alla XVII edizione.
    Ogni anno (dal 2001), dal 18 al 22 novembre (festa di Santa Cecilia, patrona della musica) si tiene il Concorso Internazionale di Esecuzione Musicale Premio Ars nova Città di Teramo, riservato a musicisti di ogni nazionalità. Il concorso è dedicato a tutti gli strumenti, divisi in classi anno per anno. Importante appendice del Concorso è l'assegnazione del premio "alla carriera" ad un musicista teramano illustre. Lo hanno ricevuto Anna Guerrieri(2002), Ennio Vetuschi (2003), Leonia Vetuschi (2004), Anna Gorgoglione (2005), Giovanna Labellarte (2006), Rina Lupi (2007), l'Associazione corale teramana "G. Verdi" (2008), Marco Renzi (2009). Al premio "alla carriera" corrisponde una targa o una medaglia in argento donata dal Presidente della Repubblica Italiana. La direzione artistica della manifestazione è del maestro Umberto De Baptistis, la produzione è curata dal Laboratorio culturale Ars nova di Teramo.

    Premio "Gianni Di Venanzo"
    Ogni mese di ottobre una settimana è dedicata al Premio Internazionale per la Fotografia Cinematografica "Gianni Di Venanzo". La prima edizione risale al 1996. L'organizzazione è a cura dell'associazione Teramo Nostra.

    "Premio Teramo" per un racconto inedito
    Dal 1959 è sede del "Premio Teramo" per un racconto inedito. Il premio è stato fondato per iniziativa di Giammario Sgattoni che ne è stato il segretario per oltre vent'anni prima di entrare a far parte della giuria; Presidenti della giuria sono stati (in ordine cronologico): Michele Mandragora, Diego Valeri, Carlo Bo, Michele Prisco, Alberto Bevilacqua.

    Rassegna Internazionale di Musica Danza e Canto Popolare
    Organizzata dall'associazione culturale ARCAT, la manifestazione che si svolge a piazza Martiri della Libertà è un appuntamento fisso di fine luglio dell'estate teramana. Tema delle serate è la musica popolare italiana e internazionale suonata da gruppi provenienti dalle diverse regioni italiane e da paesi esteri.

    "Serate Liliana Merlo" - Stagione Internazionale di Danza
    Il 10 dicembre 2010 ha avuto inizio la Prima edizione di una Stagione Internazionale di Danza, promossa dalla Società della Musica e del Teatro "Primo Riccitelli". Attraverso una proposta che copre i principali generi ballettistici attraverso i quali Liliana Merlo ha articolato il proprio lavoro pionieristico di divulgazione e di ricerca sulla danza nel corso del suo magistero abruzzese, le "Serate" hanno la peculiarità di porsi come il primo cartellone stagionale esclusivamente dedicato all'arte di tersicore mai tentato sul territorio, e tra i rarissimi tuttora presenti nel meridione italiano. La manifestazione intende proporre nel proprio cartellone spettacoli di danza classico-accademica, moderna, contemporanea, folk, popolare, teatrodanza, e coronare il ciclo delle quattro principali stagioni promosse dalla Società "Riccitelli", insieme a quelle dei concerti, di prosa e, grazie al sostegno della Fondazione Tercas, di teatro lirico (Fondazioni all'Opera).

    Altre manifestazioni
    Dal 2004, altro evento che riaccende la città, è la manifestazione chiamata Teramo espone, essa consiste nella mera esposizione della merce venduta nei negozi della città, all'interno della caratteristica Villa Comunale. Nei giorni della rassegna, la Villa Comunale, si presenta come un grande centro commerciale all'aperto, pieno di tanti piccoli negozi ognuno con il suo tipico, e caratteristico prodotto. La folla che partecipa a questa manifestazione, ha il vantaggio di acquistare con sconti e promozioni del tutto vantaggiosi.

    Geografia antropica
    Non è difficile osservare come gli abitanti delle zone periferiche, ma anche appena "fuori le mura", guardino al centro cittadino come ad un'altra città, usando la locuzione "andare a Teramo" per riferire l'intenzione di recarsi al centro città. Questo probabilmente perché, storicamente, quartieri e frazioni hanno sempre avuto una vita propria, con confini geografici ben delineati che aumentano la dispersione residenziale, fattore che si è attenuato con l'espandersi e l'amalgama del tessuto urbano, ma che ancora oggi è tenuto vivo dalla popolazione locale.

    Persone legate a Teramo
    • Berardo da Pagliara, vescovo e santo patrono della città e Diocesi di Teramo;
    • Marco Levi Bianchini, psichiatra italiano.
    • Ivan Bisson, nazionale di pallacanestro degli anni settanta;
    • Cannelle, modella e donna di spettacolo;
    • Mariella Converti, attrice, ballerina, promotrice culturale;
    • Carino Gambacorta, sindaco di Teramo e storico;
    • Liliana Merlo, danzatrice, insegnante di danza e coreografa;
    • Guido Montauti, pittore
    • Domenico Nardini, fotografo;
    • Niccola Palma, storico della Città di Teramo;
    • Adriano Pallini (Teramo, 1897 – 1955), sarto italiano.
    • Fernando Aurini, giornalista
    • Guglielmo Aurini, scrittore e critico d'arte italiano.
    • Raffaele Aurini, bibliotecario, storico
    • Giuseppe Bonolis, pittore
    • Luigi Brigiotti, poeta dialettale;
    • Felice Centofanti, ex calciatore e inviato di Striscia la Notizia;
    • Vincenzo Cerulli, astronomo; gli è dedicato l'osservatorio cittadino;
    • Serafino Cerulli-Irelli, malacologo.
    • Alberto Chiarini, pittore;
    • Giovanni Chiodi, ex presidente della Regione Abruzzo;
    • Attilio Danese, filosofo, giornalista, scrittore
    • Alfonso De Albentiis, ingegnere italiano (Acquedotto del Ruzzo);
    • Melchiorre De Filippis Delfico, caricaturista e musicista;
    • Troiano De Filippis Delfico, senatore del Regno;
    • Melchiorre Dèlfico, storico, filosofo e uomo politico
    • Berardo Quartapelle, scienziato, filosofo ed agronomo;
    • Orazio Dèlfico, naturalista
    • Gennaro Della Monica, pittore;
    • Raffaella Del Vinaccio, campionessa mondiale di pattinaggio artistico;
    • Carmine Di Giandomenico, fumettista;
    • Gianni Di Venanzo, direttore della fotografia
    • Carlo Forti, ingegnere;
    • Marco Fumo, musicista;
    • Silvio Gambini, architetto del periodo liberty;
    • Franco Gramenzi, allenatore di pallacanestro.
    • Ivan Graziani, cantautore;
    • Gianfranco Mazzoni, telecronista;
    • Giovanni Melarangelo, pittore;
    • Nicola Mezucelli, architetto;
    • Eugenio Michitelli, architetto, ingegnere;
    • Giannina Milli, poetessa;
    • Marco Mordente, cestista;
    • Gianfrancesco Nardi, fotografo e pittore;
    • Giacinto Pannella, letterato;
    • Marco Pannella, politico;
    • Pasquale Rodomonti, ex arbitro di calcio in serie A;
    • Vito Saccomandi, economista agrario e ministro dell'Agricoltura;
    • Alfonso Sardella, poeta dialettale;
    • Francesco Savini, storico
    • Giuseppe Savini, dialettologo;
    • Grazia Scuccimarra, scrittrice, docente, attrice e regista teatrale;
    • Giammario Sgattoni, critico letterario

    Edited by PatriziaTeresa - 6/6/2015, 12:30
     
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