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Matera

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    Matera

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    - Info -

    « La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato. »
    (Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in Prospettiva)

    Matera è un comune italiano di 60.505 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e seconda città della Basilicata per popolazione, nonché il più grande comune per superficie della Basilicata, il diciannovesimo in Italia.

    Dal 1663 al 1806 è stata il capoluogo del Giustizierato di Basilicata nel Regno di Napoli. Durante questo periodo la città conobbe un'importante crescita economica, commerciale e culturale.
    Nota con gli appellativi di "Città dei Sassi" e "Città Sotterranea", è conosciuta per gli storici rioni Sassi, che costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi al mondo. I Sassi sono stati riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.
    Matera è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni durante la seconda guerra mondiale, essendo stata la prima città del meridione d'Italia a insorgere in armi contro il nazifascismo.
    Il 17 ottobre 2014 Matera è stata designata, insieme a Plovdiv, come Capitale europea della cultura 2019, prima città del meridione italiano a ricevere tale titolo.

    Geografia

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    La Gravina
    La città si trova nella parte orientale della Basilicata a 401 m s.l.m., al confine con la parte sud-occidentale della provincia di Bari (con i comuni di Altamura, Gravina in Puglia e Santeramo in Colle) e l'estrema parte nord-occidentale della provincia di Taranto (con i comuni di Ginosa e Laterza). Sorge proprio al confine tra l'altopiano delle Murge ad est, e la fossa Bradanica ad ovest, solcata dal fiume Bradano. Il corso di questo fiume è sbarrato da una diga, costruita alla fine degli anni cinquanta per scopi irrigui, ed il lago artificiale creato dallo sbarramento, chiamato Lago di San Giuliano, fa parte di una riserva naturale regionale denominata Riserva Naturale di San Giuliano.
    Il torrente Gravina di Matera, affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Sull'altra sponda c'è la Murgia, protetta dal Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, più semplicemente detto Parco della Murgia Materana. Gli antichi rioni chiamati Sassi, assieme con le cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque, sono la caratteristica peculiare di Matera. Si tratta di originali ed antichi aggregati di case scavate nella calcarenite, a ridosso di un profondo burrone, la Gravina. Alla fine del 1993 l'UNESCO ha dichiarato i rioni Sassi Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
    Confina con i comuni di Montescaglioso, Altamura, Miglionico, Laterza, Santeramo in Colle, Ginosa, Gravina in Puglia e Grottole.
    Inoltre, con 388,14 km² di estensione territoriale, Matera è il comune più esteso della Basilicata.

    Clima

    Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +6,0 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,1 °C.

    Storia

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    La Civita
    Le origini di Matera sono molto remote e ne è testimonianza il ritrovamento nel territorio circostante di alcuni insediamenti senza soluzione di continuità sin dall'età paleolitica. Infatti nelle grotte sparse lungo le Gravine materane sono stati ritrovati diversi oggetti risalenti a quell'epoca, testimonianti la presenza di gruppi di cacciatori. Nel periodo Neolitico gli insediamenti diventarono più stabili, tanto che sono presenti tracce evidenti di diversi villaggi trincerati che risalgono a quel periodo, in particolare sulla Murgia Timone. Con l'Età dei metalli nacque il primo nucleo urbano, quello dell'attuale Civita, sulla sponda destra della Gravina. Sorta su un preistorico villaggio trincerato, questa, ha probabili origini greche, come afferma il Volpe nelle sue Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera, citando anche l'Ughelli, il Pacichelli ed il Padre Bonaventura da Lama che erano giunti a tale conclusione. Ciò sarebbe confermato dall'emblema della città, il bue con le spighe di grano, che secondo il Volpe stesso è un simbolo tipico della Magna Grecia; inoltre il Gattini cita l'ipotesi di alcuni storici secondo i quali riprodurrebbe l'emblema della città di Metaponto, che era appunto un bue, mentre le spighe di grano erano figure ricorrenti nelle monete greche. Gattini a conferma di ciò cita anche alcuni versi del poeta Tommaso Stigliani: «Il marinaro di Metaponto antica, la quale a nostra età dett'è Matera», e fa riferimento all'accoglienza data da Matera ai profughi metapontini dopo la distruzione della loro città da parte di Annibale.
    Secondo alcune ipotesi (per esempio quella di Cely Colaianni ), Matera anticamente veniva chiamata Mataia ole dai Greci, che deriva da Mataio olos, il cui significato è tutto vacuo, con riferimento alla Gravina, fossa attraversata da torrenti; ulteriore ipotesi è che il nome derivi da Mata (cumulo di rocce), radice utilizzata per diversi nomi geografici. Un'altra teoria, piuttosto fantasiosa, fa derivare Matera dal greco Meteoron ovvero cielo stellato, dato che alcuni cronisti del passato, osservando i Sassi illuminati di notte, li hanno descritti come un riflesso del cielo stellato soprastante. E non manca chi ricollega il toponimo a Mater ovvero madre terra, a Materia (matheria) o Materies, termini che indicavano la legna da taglio o da costruzione, in riferimento alle zone boschive in cui la città sorgeva; il Gattini, invece, riferisce il toponimo ai termini ebraici Matterah (carcere) o Me terah (acqua pura). Altri sostengono che il nome derivi dalle iniziali di Metaponto ed Heraclea, avendo accolto profughi delle due città dopo la loro distruzione; infine Mateola, nome antico della città, potrebbe derivare dal consolato romano di Quinto Cecilio Metello Numidico, che la riedificò e la fece cingere di mura e di alte torri. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia (Liber III, 105) chiamò Mateolani gli abitanti della città e li elencò tra gli Apuli, anche se la desinenza dell'aggettivo in -anus evidenzia chiaramente l'influenza osca dei Lucani, in quanto la città era situata proprio sul confine apulo-lucano nella regione anticamente chiamata Peucezia.


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    Altra veduta de La Civita
    Nel periodo della Magna Grecia, Matera ebbe stretti rapporti con le colonie situate sulla costa metapontina, e successivamente in età romana fu solo centro di passaggio ed approvvigionamento. Nel 664 d.C. Matera passò sotto il dominio longobardo e venne annessa al Ducato di Benevento. I secoli IX e X furono caratterizzati da aspre lotte fra gli stessi Longobardi, i Saraceni ed i Bizantini, che tentarono più volte di impadronirsi del territorio, e la città fu distrutta dalle truppe di Ludovico II, imperatore dei Franchi, proprio nel tentativo di cacciare i Saraceni.
    Nel frattempo, a partire dall'VIII secolo, il territorio materano fu teatro di una notevole immigrazione di monaci benedettini e bizantini, che si stabilirono lungo le grotte della Gravina trasformandole in Chiese rupestri. Dopo l'insediamento dei Normanni avvenuto nel 1043 la città conobbe un periodo di pace. Nei secoli seguenti, fra carestie e terremoti, Matera fu a lungo città Regia, in quanto si liberava dal dominio feudale riscattandosi più volte, ma sotto gli Aragonesi la città fu ceduta al Conte Giovan Carlo Tramontano, che nel 1514 venne ucciso dalla popolazione oppressa dalle tasse. Nel 1663, in epoca spagnola, Matera uscì dalla provincia di Terra d'Otranto, di cui fino ad allora era parte integrante, diventando capoluogo della Basilicata. Tale titolo le rimase fino al 1806, quando Giuseppe Bonaparte trasferì le competenze a Potenza. Nel periodo risorgimentale, il comitato prodittatoriale lucano non mantenne le promesse sulla redistribuzione delle terre demaniali, cominciò a diffondersi un malessere, anche fomentato dai legittimisti, che a Matera esplose l'otto agosto 1860 con l'eccidio Gattini, primo sintomo di ribellione che precedette il brigantaggio postunitario. Nel 1927 la città divenne capoluogo di provincia.

    Matera fu la prima città del Mezzogiorno ad insorgere contro i nazisti; infatti il 21 settembre 1943, giorno della strage di Matera, il popolo materano insorse contro l'oppressione esercitata dall'occupazione nazista. Undici persone trovarono la morte a seguito dei mitragliamenti tedeschi in ritirata. La giornata raggiunse il suo culmine con la feroce rappresaglia nazista che costò la vita ad altre 15 persone, sia civili che militari, fatte saltare in aria nel "palazzo della milizia". Nel 1945 vi furono tra le prime nel meridione, sommosse popolari per l'assegnazione delle terre incolte che si risolsero con l'emanazione fra il 1946 e il 1947 dei decreti Ponte, da (Aurelio Ponte Prefetto di Matera); furono anticipatarie della riforma agraria. Nel 1948 nacque la questione dei Sassi di Matera, sollevata da Palmiro Togliatti prima, e da Alcide De Gasperi dopo. Nel 1952 una legge nazionale stabilì lo sgombero dei Sassi e la costruzione di nuovi quartieri residenziali che svilupparono la città nuova nella quale confluirono i 15.000 abitanti dei Sassi. Nel 1980 fu parzialmente danneggiata dal terremoto dell'Irpinia e dalle scosse che seguirono. Nel 1986 una nuova legge nazionale finanziò il recupero degli antichi rioni materani, ormai degradati da oltre trent'anni di abbandono.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    « Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza. »
    (Carlo Levi)

    Matera è nota anche come città dei Sassi, proprio per la peculiarità e l'unicità del suo centro storico. Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due, i Sassi di Matera, rioni che costituiscono la parte antica della città, si distendono in due vallette, che guardano ad est, leggermente sottoposte rispetto ai territori circostanti, separate tra loro dallo sperone roccioso della Civita. Questa posizione invidiabile, ha reso di fatto la città invisibile agli occhi dei suoi nemici per millenni, permettendole di passare pressoché indenne attraverso secoli di storia.
    Il Sasso Barisano, girato a nord-ovest sull'orlo della rupe, se si prende come riferimento la Civita, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, che guarda invece a sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case-grotte che scendono a gradoni, e prende forse il nome dalle cave e dai teatri classici. Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trovano la Cattedrale ed i palazzi nobiliari. Insieme formano l'antico nucleo urbano di Matera, dichiarato dall'UNESCO paesaggio culturale.
    I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Da quelle preistoriche dei villaggi trincerati del periodo neolitico, all'habitat della civiltà rupestre di matrice orientale (IX-XI secolo), che costituisce il sostrato urbanistico dei Sassi, con i suoi camminamenti, canalizzazioni, cisterne; dalla civitas di matrice occidentale normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo); ed infine dal degrado igienico-sociale del XIX e della prima metà del XX secolo allo sfollamento disposto con legge nazionale negli anni cinquanta, fino all'attuale recupero iniziato a partire dalla legge del 1986.

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    Interno con cisterna
    La scelta di questo sito, sebbene abbia garantito una estrema sicurezza all'abitato, ha comportato ai suoi abitanti enormi difficoltà nell'approvvigionamento delle acque. Di fatto i Sassi si trovano su di un enorme banco calcarenitico a circa 150 metri dal livello del torrente, mentre le colline d'argilla che li circondano ad ovest risultano essere troppo lontane, per una città che costruita nell'ottica dell'assedio, doveva garantirsi l'autonomia al suo interno.
    Sin dai primi giorni, quindi, i suoi abitanti concentrarono le loro energie non tanto sulla costruzione delle case, quanto sullo scavo di cisterne e palombari e dei relativi sistemi di canalizzazione delle acque.
    Vista in quest'ottica Matera risulta essere uno dei più antichi e meglio conservati esempi di bio-architettura al mondo. Una breve analisi dei sistemi insediativi costruiti intorno all'acqua, ci mostra come di fatto tutte le civiltà e le tradizioni costruttive più antiche del mondo, abbiano numerosi punti in comune, sebbene secoli e chilometri le vedano come elementi distinti.
    Ad un occhio attento, strutture apparentemente semplici e rudimentali si rivelano come dei prodigi di efficienza tecnica. Le umili tecniche arcaiche, dimenticate dagli stessi abitanti, acquistano un fascino ed un valore un tempo inimmaginabile. I trogloditi che scavano canali e cisterne, costruiscono giardini pensili, ed attorno agli spazi collettivi, oggi chiamati vicinati condividono le proprie risorse, appaiono d'un tratto degli esseri geniali. Tutto questo è ancora presente e vivo, sotto i nostri occhi in una città, Matera, che ha del magico.

    Architetture religiose

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    La cattedrale di Matera
    • Cattedrale, in stile romanico pugliese, fu costruita nel XIII secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi, sull'area dell'antico monastero benedettino di Sant'Eustachio, uno dei due santi protettori della città. All'esterno sono da notare il rosone a sedici raggi ed il campanile alto 52 metri; all'interno un affresco bizantino della Madonna della Bruna, un presepe cinquecentesco dello scultore Altobello Persio ed un affresco raffigurante il Giudizio finale.

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    Chiesa di San Giovanni Battista
    • Chiesa di San Giovanni Battista, costruita nel 1233, anch'essa in stile romanico. All'interno, a tre navate, vi è una grande volta a vele rifatta nel 1793, anno in cui furono effettuate diverse modifiche per preservare la staticità della chiesa, bei capitelli di tipo pugliese che ornano le colonne con figure antropomorfe, zoomorfe e vegetali, ed un'imponente abside.
    • Chiesa di San Pietro Caveoso, costruita nel 1218, è uno dei punti più caratteristici della città. Nel XVII secolo l'intera struttura subì numerose modifiche e ci fu l'aggiunta del campanile, tutto in stile barocco. All'interno sono presenti numerose tele settecentesche e affreschi di santi. Le numerose cappelle sono stuccate e presentano affreschi e polittici di legno.

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    Chiesa di San Pietro Caveoso
    • Chiesa di San Francesco d'Assisi, ricostruita quasi completamente nel 1670 in stile barocco. Rilevanti sono la facciata esterna in stile tardo barocco, mentre al suo interno vi è l'antica cripta dei Santi Pietro e Paolo, che conserva un affresco raffigurante la visita a Matera del papa Urbano II nel 1093. Rimarchevoli, inoltre, sono i pannelli di un polittico smembrato di scuola veneta variamente attribuito a Bartolomeo Vivarini o a Lazzaro Bastiani.

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    Chiesa di San Francesco d'Assisi
    • Chiesa di Santa Chiara, fu costruita alla fine del XVII secolo insieme agli attigui locali che ospitarono dapprima l'ospedale, poi il convento delle clarisse ed infine i locali del museo archeologico nazionale "Domenico Ridola". La facciata, ricca di decori, presenta un lunettone nella parte superiore ed in basso il portale con ai lati due semicolonne e due nicchie con statue di santi. L'interno è ad una navata.
    • Chiesa del Purgatorio, costruita nel 1747 in stile tardo barocco, presenta una facciata con decorazioni sul tema della morte e della redenzione delle anime. Notevole il portale in legno diviso in 36 riquadri che riporta in alto i teschi di prelati e regnanti ed in basso quelli di comuni cittadini. All'interno, a croce greca, vi è una cupola ottagonale.
    • Chiesa di San Domenico, fu costruita insieme al convento a partire dal 1230 in stile romanico pugliese. Molto bello il rosone con intorno quattro figure a rilievo raffiguranti un telamone, due figurine ai lati, ed in alto l'Arcangelo Michele. Al centro del rosone un cane con la fiaccola in bocca, simbolo dei domenicani. L'interno, a tre navate con altari laterali e con una cupola emisferica a cassettoni, è stato rimodernato nel 1774; fra le opere conservate all'interno c'è la Crocifissione con san Domenico, realizzata dal Pietrafesa nel 1653.
    • Chiesa di Santa Lucia e Agata alla Fontana, la sua costruzione fu ultimata nel 1797, quando vi furono trasferite la chiesa ed il convento delle benedettine, fino ad allora ospitate nel convento di Santa Lucia alla Civita nei Sassi. Situata insieme all'attiguo monastero delle benedettine accanto alla fontana ferdinandea nella centrale piazza Vittorio Veneto, è composta da una navata.

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    Chiesa di Sant'Agostino
    • Convento di Sant'Agostino, monumento nazionale italiano, situato nel Sasso Barisano e sorto nel 1593, insieme all'omonima chiesa, sull'antica cripta rupestre di San Giuliano risalente al XII secolo (sinora descritta come cripta di San Guglielmo a causa di un errore storico).
    • Santuario della Madonna di Picciano, situato sulla sommità dell'omonimo colle a 15 km dalla città, è meta di pellegrinaggi. La leggenda narra che la Madonna apparve sui rami di una quercia ad alcuni pastori abruzzesi che percorrevano quei luoghi per la transumanza. A partire dal XIII secolo si insediò una comunità monastica benedettina, e nei secoli successivi Picciano appartenne ai templari prima ed ai cavalieri di Malta poi, che ampliarono la chiesa ed i locali annessi. All'interno della chiesa, sopra l'altare maggiore, vi è l'immagine della Madonna, databile al XV secolo, e nella cappella alle spalle dell'altare la statua della Madonna che viene portata in processione. Oggi il Santuario ed il monastero sono custoditi dai monaci benedettini olivetani.
    • Santuario della Madonna della Palomba, situato sulla Murgia quasi a strapiombo sulla Gravina di Matera, si trova nei pressi di una grotta dove era venerato un affresco con l'immagine bizantina della Vergine col bambino. A partire dal 1580 fu costruito un nuovo edificio di culto. La facciata mostra un rosone ed un campanile a vela, mentre l'interno ad una navata conserva l'antico affresco databile intorno al XIII secolo.

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    Chiesa rupestre
    • Chiesa di San Nicola al Seminario
    • Chiesa di San Pietro alla Civita
    • Chiesa di Sant'Antonio Abate
    • Chiesa di San Clemente
    • Chiesa del Santissimo Crocifisso a Chiancalata
    • Chiese rupestri, nella città e lungo le Gravine del Parco della Murgia Materana si contano circa 150 chiesette scavate nella roccia. Tra le più importanti chiese rupestri nei Sassi vi sono Santa Lucia alle Malve, complesso rupestre che anticamente ospitava una comunità monastica, il Convicinio di S. Antonio un comprensorio costituito da 4 cripte rupestri, Santa Maria di Idris sulla sommità dell'omonima rupe, Santa Barbara ricca di affreschi, la Madonna delle Virtù che insieme alla sovrastante chiesa di San Nicola dei Greci oggi ospita importanti mostre di scultura, e San Pietro Barisano con facciata e campanile in muratura e interno quasi completamente scavato nella roccia. All'esterno del perimetro urbano vi sono, tra le altre, la Cripta del Peccato Originale, recentemente restaurata, esempio di pittura longobarda con uno straordinario ciclo pittorico di affreschi che coprono le pareti di sinistra e di fondo, e la chiesa di Santa Maria della Valle, comunemente detta La Vaglia, la più grande chiesa rupestre della città, con facciata in muratura e interni ipogei.

    Architetture civili

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    Il Castello Tramontano
    • Castello Tramontano, in stile aragonese, con un maschio centrale e due torri laterali rotonde, rimase incompiuto per l'uccisione del conte Giovan Carlo Tramontano da parte della popolazione nel 1514.
    • Palazzo Lanfranchi, monumento seicentesco fatto costruire da Frate Francesco da Copertino per ordine del Vescovo Vincenzo Lanfranchi tra il 1668 e il 1672, che originariamente ha ospitato il Seminario diocesano. Ospita i locali del Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata e gli uffici della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata.

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    Palazzo dell'Annunziata
    • Palazzo dell'Annunziata, palazzo settecentesco sito in Piazza Vittorio Veneto, ha dapprima ospitato il convento delle Domenicane, per poi diventare tribunale nel 1865 e ancora la scuola media. Oggi l'edificio che domina la piazza centrale di Matera è sede della Mediateca e della Biblioteca Provinciale oltre a ospitare il Cinema Comunale.
    • Ipogei di piazza Vittorio Veneto, situati sotto la piazza principale della città e tornati alla luce da pochi anni, contengono oltre a numerosi ambienti ipogei anche un'antica cisterna, detta il Palombaro lungo, ed una torre facente parte delle mura che anticamente dovevano essere a ridosso del Castello Tramontano.
    • Fontana ferdinandea, restaurata dal re Ferdinando II di Borbone nel 1832, era originariamente posta ai piedi della collina del castello e raccoglieva le acque provenienti da quella collina. Dopo la seconda guerra mondiale, esaurita la sua funzione di approvvigionamento, fu trasferita all'interno della villa comunale. Nel mese di aprile del 2009 è stata riportata nel suo luogo originario in piazza Vittorio Veneto.
    • Palazzo Malvinni Malvezzi, situato in piazza Duomo, è appartenuto alla famiglia dei Duchi di Santa Candida. Al suo interno, nel piano nobile sono collocate 14 tele di pregevole fattura ed arredi in stile Luigi XVI.
    • Palazzo del Sedile, situato nella centrale Piazza Sedile, è stato costruito nel 1540, ristrutturato nel 1759, è la sede del Conservatorio di Musica "Egidio Romualdo Duni" e dell'Auditorium Gervasio. La facciata presenta due torri campanarie ed è ornata da sei statue. Affacciato alla medesima piazza si trova inoltre il Palazzo del Governatore, risalente al XVII secolo, prima sede della Regia Udienza di Basilicata. I suoi sotterranei furono adibiti a carcere della città. Oggi è sede di un albergo.
    • Villa Longo, dimora del XIX secolo della nobile famiglia materana di antiche origini napoletane.

    Aree naturali

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    Sul ciglio del Parco della
    Murgia Materana
    • Parco della Murgia Materana, parco regionale istituito nel 1990, comprende il territorio della Gravina di Matera, le chiese rupestri disseminate lungo i pendii delle gravine e l'altopiano della Murgia materana. Importanti le numerose masserie, molte delle quali fortificate. Simbolo del parco è il falco grillaio, piccolo rapace presente nel territorio di Matera con numerosissimi esemplari.
    • Riserva regionale San Giuliano, area protetta istituita nel 2000, comprende il lago di San Giuliano, invaso artificiale creato dallo sbarramento del fiume Bradano, ed i tratti fluviali a monte ed a valle del fiume. Molto rilevante è la presenza dell'avifauna.
    • Colle di Timmari, polmone verde situato a circa 15 km dalla città, domina la valle del Bradano ed il lago di San Giuliano. È un'amena località residenziale, e sulla cima del colle si trova il piccolo Santuario di San Salvatore, risalente al 1310, ed un'importante area archeologica dove sono stati ritrovati numerosi reperti sia di epoca preistorica sia di tipo apulo risalenti al IV secolo a.C. (tra cui una tomba ricchissima di arredi funerari), molti dei quali sono custoditi nel museo archeologico "Domenico Ridola".

    Parchi urbani
    • Parco del Castello - via Castello
    • Parco Giovanni Paolo II - via Lucana angolo via Gramsci
    • Villa dell'Unità d'Italia - via XX settembre angolo via Tommaso Stigliani
    • Parco Centrale
    • Parco Giovanni Falcone - via IV novembre
    • Parco bosco Serra Venerdì
    • Parco dei Quattro Evangelisti - zona PAIP
    • Parco del rione Lanera

    Tradizioni e Folclore

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    Il Carro trionfale della
    Madonna della Bruna
    La festa patronale della Madonna della Bruna si celebra il 2 luglio di ogni anno sin dal lontano 1389, quando il Papa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, istituì la festa della Visitazione, e va ricordata per la tradizione della distruzione di un carro trionfale di cartapesta che ogni anno viene ricostruito. Le fasi principali della festa sono: la processione dei pastori, che si svolge all'alba con il quadro della Madonna portato in processione per le vie della città; la sfilata dei cavalieri, in tarda mattinata, in cui i cavalieri della Bruna insieme al clero scortano la statua della Madonna dalla Cattedrale alla parrocchia dell'Annunziata di Piccianello; la solenne processione di Maria Santissima della Bruna sul carro, in cui la statua della Madonna viene nuovamente accompagnata in Cattedrale su un carro trionfale; ed infine la distruzione del carro, in tarda serata, quando il carro trionfale, dopo aver fatto scendere la statua della Madonna, ritorna nella piazza centrale della città e viene assaltato e distrutto dalla popolazione. La festa patronale termina in tarda nottata con i fuochi pirotecnici effettuati sulla Murgia che illuminano i Sassi di Matera, rendendoli più suggestivi. Dopo i festeggiamenti per la Madonna della Bruna, il primo di agosto si festeggia la crapiata, mentre per i festeggiamenti carnascialeschi sono di tradizione le matinate.

    Musei

    • Museo archeologico nazionale Domenico Ridola: contiene materiale proveniente prevalentemente dal territorio materano e riveste particolare interesse per lo studio della preistoria nell'Italia meridionale e per la conoscenza delle culture e delle popolazioni indigene (Enotrie e Lucane) venute in contatto con le colonie greche della costa ionica. Vi si trova la sezione preistorica, la più tipica del museo, e poi le sale della valle del Bradano, della valle del Basento, di Matera e dintorni, e infine la sala Ridola, in cui vi sono documenti testimonianti l'attività di Domenico Ridola, medico e archeologo materano e fondatore del museo.

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    Palazzo Lanfranchi
    • Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna: è ospitato nei locali del seicentesco Palazzo Lanfranchi. È suddiviso in quattro sezioni: Arte Sacra, Collezionismo, Arte Contemporanea e Sezione etnoantropologica, e vi sono esposti dipinti di alcuni importanti artisti come Luca Giordano, Carlo Levi, ed opere di Abraham Brueghel, Giovan Battista Ruoppolo e Mattia Preti appartenenti alla collezione di Camillo D'Errico.
    • MUSMA Museo della scultura contemporanea di Matera: posto all'interno di Palazzo Pomarici, un vasto edificio risalente al XVII secolo situato nei Sassi, raccoglie una collezione di opere che raccontano la storia della scultura dalla fine del XIX secolo ad oggi.
    • Museo-laboratorio della civiltà contadina: raccolta di oggetti ed attrezzi degli antichi mestieri dei Sassi.
    Casagrotta di Vico Solitario: antica abitazione scavata nella roccia tipicamente arredata.
    • Museo Diocesano: inaugurato nel 2011, ha sede negli ambienti dell'ex Seminario, e si sviluppa in tre sale in cui sono esposte opere datate tra l'XI ed il XIX secolo, tra cui una croce pettorale bizantina risalente alla metà dell'XI secolo, il reliquiario a braccio di Sant'Eustachio ed il reliquiario di San Giovanni da Matera, risalenti entrambi al XV secolo.
    • Museo della raccolta delle acque : ha sede nelle chiese sconsacrate di San Giovanni da Matera e del Purgatorio Vecchio con il sottostante Palombaro, riserva di acqua pubblica del Sasso Caveoso.

    Eventi
    Nel corso dell'anno si svolgono in città alcune importanti manifestazioni tra cui:
    • le Grandi Mostre nei Sassi, mostre antologiche di scultura contemporanea realizzate ogni anno nei mesi estivi all'interno del complesso rupestre di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù nel Sasso Barisano, organizzate dal 1978 e poi stabilmente dal 1987 dal Circolo Culturale La Scaletta.
    • il Festival Duni, rassegna concertistica dedicata al compositore materano Egidio Romualdo Duni, che si tiene nel mese di luglio;
    • il Women's Fiction Festival, evento dedicato alla narrativa femminile che si svolge nel mese di settembre;
    • il Festival Gezziamoci, rassegna di musica jazz, nei mesi di giugno, agosto e dicembre;
    • il ParcoMurgia Festival, con una serie di eventi nel corso dell'anno organizzati dall'Ente di gestione del Parco della Murgia Materana.
    • il Lucania Buskers Festival, festival internazionale delle arti di strada, che nel mese di agosto fa tappa, oltre che a Matera, nei comuni lucani di Stigliano e Grumento Nova.
    • il Presepe Vivente nei Sassi: la tradizione del presepe vivente nei Sassi di Matera, iniziata negli anni settanta grazie al Gruppo Teatro Matera e successivamente interrotta per molti anni, è ripresa nel dicembre 2010 con l'evento promosso dall'Unione Nazionale delle Pro loco d'Italia e dalla Regione Basilicata. Con la partecipazione di circa mille figuranti su un percorso di 700 metri, è considerato il più grande presepe vivente al mondo.
    • la Via Crucis nei Sassi di Matera, che insieme allo spettacolo Mater Sacra, evento di suoni, luci e drammaturgia con riproposizione della crocifissione di Cristo, costituisce l'insieme delle rappresentazioni della Settimana Santa negli antichi rioni materani.
    • Teatri Meridiani – azioni, visioni, mutamenti del teatro nei territori, percorso formativo e di promozione teatrale a cura del Teatro dei Sassi.
    • il Grubus Theatre, autobus a due piani trasformato in teatro viaggiante, del Teatro delle Gru, dove si realizzano Rassegne di teatro contemporaneo.
    Inoltre fino a metà degli anni novanta a Matera si è festeggiato anche il Carnevale ma la carenza di fondi per l'organizzazione ha portato alla scomparsa di questa tradizione che oggi caratterizza esclusivamente alcuni comuni della provincia di Matera.

    Persone legate a Matera

    Di ieri

    Qui di seguito vi è un elenco di alcuni tra i più illustri materani del passato:
    • Sant'Ilario (976-1045), abate benedettino.
    • Lupo Protospata (1030-1102), cronista.
    • San Giovanni da Matera (1070-1139), monaco e santo.
    • Alano da Matera (1300), letterato, filosofo ed astronomo presso l'Università di Parigi.
    • Eustachio da Matera (1300), giurista e poeta alla corte sveva e angioina.
    • Altobello Persio (1507-1593), scultore.
    • Antonio Persio (1542-1612), filosofo.
    • Ascanio Persio (1554-1610), linguista, umanista e grecista.
    • Tommaso Stigliani (1573-1651), poeta.
    • Donato Paolo Conversi (1697-1760), pittore.
    • Antonio Duni (1700-1766), compositore.
    • Egidio Romualdo Duni (1709-1775), compositore.
    • Emanuele Duni (1714-1781), giurista e filosofo.
    • Onofrio Tataranni (1727-1803), illuminista e sacerdote.
    • Francesco Paolo Volpe (1779-1852), storico e sacerdote.
    • Cesare Firrao (1806-1878), militare ed ingegnere.
    • Giambattista Pentasuglia (1821-1880), patriota garibaldino.
    • Eustachio Fasano (18?? -1862), salnitraio e brigante.
    • Michele Torraca (1840-1906), giornalista e parlamentare.
    • Francesco Paolo Festa (1840-1909), poeta e fotografo.
    • Domenico Ridola (1841-1932), medico e archeologo.
    • Giuseppe Gattini (1843-1917), storico.
    • Laura Battista (1845-1884), poetessa.
    • Vincenzo D'Addozio (1850-1908), insegnante.
    • Antonio Loperfido (1859-1938), ingegnere e geografo.
    • Raffaele Sarra (1861-1938), entomologo e paleontologo.
    • Eustachio Chita detto Chitaridd (1862-1896), brigante.
    • Nicola Festa (1866-1940), filologo classico e docente universitario.
    • Gioacchino Cappelluti (1868-1931), industriale.
    • Luigi Loperfido (1877-1960), sindacalista e predicatore.
    • Ignazio Pisciotta (1883-1977), generale, scultore.
    • Eustachio Paolo Lamanna (1885-1967), filosofo.
    • Francesco D'Alessio (1886-1949), parlamentare.
    • Marcello Morelli (1886-1972), scrittore e sacerdote.
    • Antonio Passarelli (1887-1943), generale.
    • Giuseppe De Robertis (1888-1963), critico letterario.
    • Michele Bianco (1895-1981), parlamentare e avvocato.
    • Rocco Lazzazzera (1898-1941), giornalista e scrittore, medaglia d'oro al valor militare.
    • Vincenzo Rutigliano (1902-1943), finanziere, medaglia di bronzo al valor militare.
    • Niccolò De Ruggieri (1899-1993), avvocato.
    • Francesco Paolo Nitti (1914-1979), storico.
    • Ettore Stella (1915-1951), architetto e urbanista.
    • Michele Guanti (1915-2013), politico.
    • Elisa Springer (1918-2004), scrittrice.
    • Gerardo Guerrieri (1920-1986), regista, drammaturgo, sceneggiatore.
    • José Ortega (1921-1990), artista.
    • Nicola Morelli (1921-1994), scultore, attore e scrittore.
    • Francesco Salerno (1925-1998), parlamentare e dirigente sportivo.
    • Giovanni Battista Bronzini (1925-2002), antropologo.
    • Vincenzo Parisi (1930-1994), prefetto e capo della Polizia.
    • Luigi Guerricchio (1932-1996), pittore.
    • Raffaele Giura Longo (1935-2009), parlamentare e storico.

    Di oggi
    • Antonio Andrisani, regista e sceneggiatore.
    • Valerio Antezza, hockeista su pista.
    • Luigi De Canio, allenatore di calcio.
    • Anna Rita Del Piano, attrice.
    • Carlo De Ruggieri, attore.
    • Sergio Festa, hockeista su pista.
    • Domenico Fortunato, attore.
    • Cosimo Fusco, attore.
    • Nando Irene, attore.
    • Domenico Giannace, sindacalista e politico.
    • Carmen Lasorella, giornalista RAI.
    • Pietro Laureano, architetto e urbanista.
    • Francesco Mancini, calciatore.
    • Enzo Masiello, fondista.
    • Pasquale Natuzzi, presidente e stilista del Gruppo Natuzzi.
    • Giuseppe Palumbo, fumettista.
    • Gianvito Plasmati, calciatore.
    • Amerigo Restucci, architetto ed accademico.
    • Francesco Romano, attore e regista.
    • Nicola Salerno, dirigente sportivo.
    • Franco Selvaggi, ex calciatore.
    • Massimo Tataranni, hockeista su pista.
    • Biagio Tralli, kick-boxer.
    • Michele Uva, dirigente sportivo.
    • Mariolina Venezia, scrittrice.
    • Pascal Zullino, attore e sceneggiatore.
    • Kengiro Azuma, scultore.

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 19:46
     
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