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Benevento

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    Benevento

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    - Info -

    Benevento è un comune italiano di 60.385 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Campania.

    Chiamata prima Maleventum, poi Beneventum ed infine Benevento, è stata una città sannitica, romana, longobarda e poi pontificia. Benevento vanta un cospicuo patrimonio storico-artistico e un interessante patrimonio archeologico. La chiesa di Santa Sofia, edificata nel 760 dal duca longobardo Arechi II, è entrata a far parte del Patrimonio dell'umanità UNESCO all'interno del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere.

    Geografia fisica

    Territorio


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    Panorama di Benevento, con la Dormiente del Sannio sullo sfondo

    La città si trova nell'entroterra appenninico della Campania, nella parte meridionale della regione storica del Sannio, in una posizione quasi equidistante dai mari Tirreno e Adriatico.È posta in una conca circondata da colline; ad ovest in particolare, oltre la Valle Vitulanese, si trova il massiccio del Taburno Camposauro: le sue cime, viste dalla città, disegnano la sagoma di una donna distesa, la Dormiente del Sannio.
    Dalla parte più alta della città si possono scorgere le cime del Monte Mutria del Matese a nord-ovest, l'alta cortina del Partenio con il monte Avella a sud, il brullo Trimunzio montecalvese a sud-est e le appendici dei monti Dauni a est.
    La città è attraversata da due fiumi: il Calore, affluente del Volturno, e il Sabato, che confluisce nel Calore in contrada Pantano, poco ad ovest del centro cittadino.Il territorio su cui si estende la città è piuttosto ondulato. Il suo centro infatti si eleva su una collina nel mezzo della vallata, ed alcune contrade sorgono su altre colline circostanti. L'altezza media sul livello del mare è pari a 135 m, con una minima di 80 m ed una massima di 495 m, pari ad un'escursione di 415 m.

    Clima

    Il clima di Benevento ha tratti più continentali di quello, di tipo marittimo, del Casertano e del Napoletano. Nel semestre invernale la temperatura in genere è più bassa; le piogge sono relativamente frequenti, così come nebbia, brine, e talvolta gelate (con temperature di qualche grado sottozero). Le correnti perturbate provenienti dal Mar Tirreno incontrano in Irpinia i primi baluardi appenninici (il Partenio), dietro al quale si ha una fascia di ombra pluviometrica: così Benevento, nei peggioramenti dai quadranti occidentali (ovvero la quasi totalità dei peggioramenti in Campania), riceve un quantitativo di pioggia molto inferiore rispetto ad altre zone della Campania ben più piovose, come l'Irpinia occidentale e il Salernitano.
    Benevento ha un clima tipicamente mediterraneo, con temperatura media annua di 15,8 °C. La temperatura media del mese più freddo (gennaio) è 7,1 °C, quella del mese più caldo (agosto) è di 24,7 °C. In inverno si verificano raramente precipitazioni nevose. La temperatura più alta registrata in città fu di 42 °C, il 18 luglio del 1884.L'umidità nel periodo invernale è mediamente del 72% ed in quello estivo del 57%.

    Storia

    « Benevento ha una storia, anzi dirò di più che, se avvenne una in quelle province meridionali d'Italia, questa storia è incarnata alla storia di Benevento. »
    (Carlo Torre, Atti parlamentari dello Senato, Volume 2, E. Botta, 1861, p. 526)

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    Panorama di Benevento dal Monte Pentime, nella catena montuosa del Taburno Camposauro

    Fondazione

    La fondazione di Benevento risale a tempi remoti. Una leggenda narra che Benevento debba le sue origini all'eroe greco Diomede, sbarcato in Italia dopo la distruzione e l'incendio di Troia, e che avrebbe riservato per la città una zanna del mitico Cinghiale Calidonio (simbolo di Benevento) ucciso da suo zio Meleagro; secondo Procopio di Cesarea avrebbe anche ospitato l'incontro tra Diomede ed Enea. Una moneta del IV secolo a.C., attribuita alla città e recante impresso l'emblema del cavallo e la scritta Malies, avvalorerebbe la tesi dell'origine greca, in quanto il cavallo era il simbolo particolare di Diomede. In realtà, la fondazione si dovrebbe agli Osci, passando successivamente ai Sanniti. Inoltre, la parola Malies (o Malocis), nome probabilmente osco o sannita, sarebbe all'origine del primo nome della città che era Maloenton, da cui quello latino di Maleventum o Maluentum. Del periodo pre-romano la città offre ceramiche e bronzi del secolo VIII e VII.
    A tal proposito è interessante sottolineare che secondo lo studio linguistico dei Toponimi, la radice *Mal- (con possibile significato di "pietra") non sarebbe riconducibile ad una radice indoeuropea, per questo motivo si ritiene che questo toponimo (ricorrente in molti luoghi in Europa ed in particolare in Italia), sia un lascito nelle lingue indoeuropee (a cui appartengono l'Osco e il Latino), della lingua parlata prima dell'arrivo di questi popoli in età neolitica. Negli ultimi anni alcuni studiosi vanno ipotizzando un'origine diversa della città, che avrebbe preso nome di Civitate Beneventana, così come si chiamò una zona dell'attuale territorio cittadino nel corso del Medioevo.

    I Romani

    Per la prima volta nella storia romana, nel 314 a.C. compare Maleventum, definita a proposito della prima guerra sannitica quale fiorente centro del Sannio Meridionale, uno dei principali della tribù degli Irpini. Nei suoi pressi, le legioni di Papirio Cursore e di Bibulco sconfissero, nel corso della seconda guerra sannitica, le truppe sannitiche. Nelle vicinanze della città, nel 297 a.C., il console romano Publio Decio Mure, avrebbe sconfitto durante la terza guerra sannitica gli Apuli, impedendo in tal modo il ricongiungimento con i Sanniti.
    Nel 275 a.C., i Romani vinsero Pirro, venuto in Italia con i suoi elefanti: questo fatto si dimostrò fondamentale per lo sviluppo della città. Per assicurarsi il possesso di Benevento, vennero dedotti nel 268 a.C. il primo stanziamento di coloni romani con diritto latino. A quest'epoca risale il nome di Beneventum, mutato da Maleventum, considerato di cattivo augurio.
    Durante la seconda guerra punica, vennero combattute due battaglie decisive: nel 214 a.C. il generale cartaginese Annone fu sconfitto da T. Gracco; nel 210 a.C., il campo di Annone venne assalito e preso dal console Q. Fulvio. Nel 209 a.C. fu una delle diciotto colonie latine a somministrare contingenti di uomini e denaro per continuare la guerra.
    L'importanza della città crebbe con la realizzazione della via Traiana, nuovo tracciato della via Appia. Nell'86 a.C., i Romani la elevarono al rango di municipium. Verso la fine della Repubblica, Benevento viene descritta come una delle città più floride del Meridione. Augusto, nel 42 a.C., vi deduce una nuova colonia, mentre da Nerone viene dedotta una terza colonia, che prende il nome di Concordia, come è documentato anche nelle iscrizioni del regno di Settimio Severo: Colonia Julia Augusta Concordia Felix. Adriano poi la unì alla Campania.
    Benevento trasse particolari benefici dall'essere situata su un'importante arteria di comunicazione quale era al tempo la via Appia. Traiano la scelse quale punto di partenza per la via che prese il suo nome. Fu così che per tutto il III e IV secolo d.C. la città prosperò in modo particolare, arricchendosi di numerosi e splendidi monumenti. In quel periodo fu la città più popolosa del Meridione dopo Capua.

    Medioevo

    Il Ducato nell'VIII secolo


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    Sede vescovile a partire dal IV-V secolo, fu quasi interamente distrutta da un terribile terremoto nel 369 d.C., segnando il suo lento ed inesorabile declino, favorito anche dalla crisi dell'Impero romano d'Occidente.
    Nel 410 d.C., subì l'invasione dei Visigoti e nel 455 quella dei Vandali. Poco tempo dopo, si verificò la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Nel 490 d.C. fu presa dai Goti, nel 536 o 537 liberata da Belisario e nel 545 conquistata e saccheggiata da Totila.
    Nel 571 i Longobardi vi fondarono il ducato di cui Zottone fu il primo duca fino al 591. L'ultimo fu Arechi II, genero di re Desiderio, dal 778 al 787. Protetto dalla sua grandezza, dalla situazione appartata e dalle difficoltà di portarvi e sostenervi guerra, il ducato si mantiene incolume davanti alla minaccia dei Franchi e lo stesso Carlo Magno è costretto ad arrestarsi ai suoi confini. Nell'840, dopo la morte violenta di Sicardo, il dominio fu diviso nei due principati di Benevento e Salerno e nella contea di Capua. Seguì la serie dei principi indipendenti di Benevento da Radalgisio a Landolfo VI. Nel 969, papa Giovanni XIII innalzò Benevento a Chiesa metropolitana. Il principato finì nel 1053 con la battaglia di Civitate e la presa di Benevento da parte di Riccardo I di Aversa e Roberto il Guiscardo. Nel 1077, Enrico III la cedette alla Chiesa.
    Fu per qualche anno in mano ai Normanni (1078 - 1081), rimanendo poi per secoli un'enclave pontificia nel Regno di Napoli, governata da rettori papali, pur fra alterne vicende: vi furono infatti tentativi di conquistarla da parte di Federico II e Manfredi di Svevia, che qui rimase ucciso in una battaglia contro Carlo I d'Angiò. Fu sottratta alla Chiesa durante le lotte tra Angioini e Aragonesi.

    Età moderna

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    Benevento Pontificia

    Nel 1458, papa Callisto III, alla vigilia della sua morte, crea il nipote Pedro Luís duca di Benevento, infeudazione illusoria, in quanto la città è saldamente tenuta da re Ferrante.
    Alessandro VI, per non essere da meno, confermando a Federico d'Aragona l'investitura del regno di Napoli, nel 1497 l'ottiene per il figlio Giovanni, già duca di Gandia, principe di Tricarico, conte di Garinola e di Claromonte, nonché Gonfaloniere della Chiesa. Benevento fu poi turbata dalle lotte intestine sorte tra la fazioni di Castello e quella della Fragola (Fravola), concluse con la pace del 1530.
    Nel Seicento, però, pestilenze, carestie e terremoti annientarono gli sforzi compiuti e impoverirono sempre più la città. Benevento ritrova serenità sotto il papa, salvo un breve assedio operato dagli spagnoli dal 4 settembre al 28 settembre 1633, scrive infatti lo storico Gregorovius: "La città si considerava come repubblica sotto l'alto patrocinio dei Papi, ed essa sopportava codesta forma di supremazia papale, perché vi trovava modo di usare una libertà maggiore di quella che un altro reggimento le avrebbe consentito".
    Nel 1688 fu distrutta da un terremoto. Si salvò dalle rovine del suo palazzo il cardinale arcivescovo Orsini, il futuro Benedetto XIII, che non solo ricostruì la città, ma ne incrementò tutte le attività. Nel 1702, Benevento fu però squassata da un nuovo cataclisma e il Pastore non desisté dalla sua opera, tanto da essere celebrato come Alter Conditor Urbis ("nuovo fondatore della città").

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    Veduta di Benevento nel XIX secolo (disegno realizzato dall'artista tedesco Edmund Kanoldt)

    Con l'arrivo in Italia di Napoleone Bonaparte nel 1798, Benevento fu dapprima occupata da Ferdinando IV di Borbone. In seguito, Napoleone la fece sede di un nuovo principato, retto dal Talleyrand (1806). Tornata alla Chiesa con la Restaurazione, nel 1860 i garibaldini di Salvatore Rampone la sottrassero al dominio pontificio, e fu così annessa al nascente Regno d'Italia.

    Dopo l'unità d'Italia

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    Piazza Risorgimento, progettata in età fascista
    Cominciava così una nuova vita per la vetusta città, che riprendeva nel Mezzogiorno d'Italia la sua funzione, sviluppandosi notevolmente nel suo complesso urbano ed abbellendosi di edifici interessanti e di bei monumenti, progredendo nell'agricoltura, specie nella coltivazione dei tabacchi e dei cereali, nelle famose industrie dolciarie, meccaniche, dei liquori, del legno, dei laterizi, nei suoi floridi commerci, nelle istituzioni assistenziali e culturali.
    Né tale fervore poteva essere spento dall'immane distruzione del secondo conflitto mondiale, allorché la cittadinanza diede tale prova di coraggio e di abnegazione, da meritare la Medaglia d'Oro al Valor Civile (15 giugno 1967). La città fu bombardata dagli Alleati nel 1943: duemila abitanti morirono e oltre la metà della città rimase distrutta. Solo il 2 ottobre 1943 gli americani entrarono nella città.
    Ingenti danni furono poi causati da un'alluvione nel 1949. Da gli anni Cinquanta Benevento si è notevolmente espansa ed è oggetto di grandi interventi di riqualificazione.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    Architetture religiose

    Chiesa di Santa Sofia con annesso complesso monumentale

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    Piazza Matteotti con la
    Chiesa di Santa Sofia
    La chiesa di Santa Sofia è un edificio longobardo che risale al 760 circa, di piccole proporzioni: si può circoscrivere con una circonferenza di diametro 23,5 m. Si tratta di una delle chiese più importanti della Langobardia Minor giunta fino ai giorni nostri, notevole soprattutto per la sua originale pianta stellare e la disposizione insolita dei pilastri e delle colonne. Restaurata in forme barocche dopo il terremoto del 1688, fu poi riportata alla sua forma originale nel 1951.
    Alla chiesa è collegato un monastero che fu uno dei più importanti centri culturali dell'epoca longobarda, di cui è interessante il chiostro (ricostruito nel XII secolo); oggi è sede del Museo del Sannio. Il campanile della chiesa, ubicato all'ingresso della piazza ad essa antistante, risale al XVIII secolo.
    Dal 2011 chiesa e monastero sono parte del sito UNESCO denominato Longobardi in Italia: i luoghi del potere.

    Cattedrale di Sancta Maria de Episcopio (Duomo)

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    La facciata del duomo
    Sorto nel 780, fu ampliato nel XII secolo: a quell'epoca risale la facciata in stile romanico pisano, a tre portali, sormontate da un ordine di arcate e da una loggia. Il massiccio campanile in stile gotico è invece del 1280. Nel XVIII secolo il Duomo fu ulteriormente arricchito. Fu quasi completamente distrutto durante i bombardamenti alleati del 1943: dell'edificio rimasero soltanto il campanile, la facciata e la Cripta con i suoi affreschi. Altra importante testimonianza della vecchia cattedrale è porta di bronzo del XII secolo, la Janua Major, composta da 72 formelle con bassorilievi, i cui frantumi sono stati sapientemente ricomposti nel dopoguerra.
    L'edificio attuale, di aspetto moderno, è stato completato nel 1965 e successivamente restaurato tra il 2005 ed il 2012: in quest'occasione è stato allestito un percorso ipogeo fra i resti del foro romano, sopra i quali era stato costruito l'edificio di culto.

    Basilica di San Bartolomeo Apostolo

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    Chiesa di San Bartolomeo
    La basilica nacque nell'839 per ospitare le spoglie di san Bartolomeo apostolo, giunte in città l'anno precedente. Fu ampliata nel XII secolo, ma crollò con il terremoto del 1688. Fu quindi ricostruita in un luogo diverso dall'originale, in forme barocche, su progetto di Filippo Raguzzini; e continua a conservare la maggior parte delle reliquie del santo. Al suo interno si trovano interessanti tele settecentesche.

    Medievali

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    Chiesa di Sant'Ilario
    • Chiesa di Sant'Ilario a Port'Aurea
    • Chiesa del Santissimo Salvatore
    • Chiesa di San Francesco alla Dogana
    • Chiesa di San Donato
    • Chiesa di Sant'Agostino
    • Abbazia di San Vittorino
    • Ruderi del monastero dei Santi Lupolo e Zosimo, detto dei Morticelli
    • Resti della chiesa di San Marco dei Sabariani

    Cinquecento e Seicento

    • Chiesa del Carmine
    • Ex convento di San Felice

    Barocche

    • Chiesa dell'Annunziata
    • Chiesa di San Domenico
    • Chiesa di San Filippo
    • Chiesa e convento di San Pasquale
    • Chiesa di Santa Teresa
    • Monastero delle Orsoline
    • Chiesa di Santa Maria della Verità
    • Chiesa di San Nicola (trasformata in auditorium)

    Moderne

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    Basilica della Madonna delle Grazie
    • Basilica della Madonna delle Grazie
    • Palazzo Arcivescovile
    • Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
    • Chiesa del Sacro Cuore
    • Chiesa di San Modesto (prende il nome da una chiesa distrutta)
    • Chiesa di Santa Maria degli Angeli
    • Chiesa di San Gennaro
    • Chiesa di Santa Rita
    • Chiesa di San Giuseppe Moscati

    Epoca sconosciuta

    • Chiesetta di Santa Lucia
    • Chiesa di San Cristiano
    • Chiesa dei Santi Cosma e Damiano

    Architetture civili

    Arco di Traiano

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    Arco di Traiano
    È non solo il massimo monumento della città, ma uno dei migliori esemplari dell'arte traianea ed il meglio conservato arco onorario romano. Ha un solo fornice. Fu eretto, tra il 114 ed il 117 all'inizio della nuova via Traiana, per ricordare ed esaltare il governo dell'imperatore Traiano. Alto 15,60 metri, con fornice di oltre 8 metri, ha un'ossatura costituita da massi di calcare ed un rivestimento di marmo. Gran parte dell'arco è decorata con scene e decorazioni in bassorilievo: in particolare la faccia dei piloni rivolta verso la città presenta scene di pace, l'altra scene militari.
    L'Arco fu inserito nel Medioevo nella cinta di mura della città, della quale costituì la Porta Aurea.

    Teatri

    Teatro romano

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    Teatro romano: vista degli
    ordini da sud
    • Il teatro romano fu inaugurato nel 126 sotto l'imperatore Adriano, ed ingrandito da Caracalla tra il 200 e 210. Realizzato in opus latericium, ricorda il Teatro di Marcello di Roma e testimonia la prevalenza sotto Adriano di correnti artistiche elleniche che si sostituirono alla severità della precedente arte traianea. Il teatro, orientato verso il Taburno, misura 90 metri di diametro e può contenere circa 10.000 spettatori; era ricoperto di marmi policromi, ed i suoi atri erano decorati con stucchi e mosaici.
    Il teatro fu abbandonato in epoca longobarda, utilizzato come fondazione per alcune abitazioni e parzialmente interrato. Inoltre nel XVIII secolo sopra un'estremità dell'emiciclo fu costruita la chiesa di Santa Maria della Verità. L'archeologo Almerico Meomartini a fine Ottocento ne promosse il ripristino. I lavori si conclusero soltanto nel 1957; da allora il teatro è di nuovo in funzione. Si è perso gran parte del rivestimento marmoreo; sono giunti fino a noi la cavea, la scena, il primo e parte del secondo dei tre ordini di arcate.
    • Teatro comunale Vittorio Emanuele

    Edifici amministrativi
    • Palazzo Paolo V
    • Palazzo del Governo
    • Palazzo della Camera di Commercio

    Edifici residenziali
    • Villa dei Papi
    • Palazzi gentilizi costruiti tra Seicento e Novecento: Palazzo De Simone, Palazzo Terragnoli, Palazzo Mosti, Palazzo Annubba, Palazzo Andreotti Leo, Palazzo Collenea Isernia, Palazzo Pedicini (dal XIX secolo passato ai marchesi Polvere Jelardi), Palazzo Pacca (nei primi anni del XX secolo passato alla famiglia Mazzella), Palazzo Nobile, Palazzo Iorio-Orsolupo, Palazzo Roscio.
    • Ville novecentesche: Villa Perrotta, Villa Colomba, Villino Meomartini.

    Altri edifici
    • Palazzo della Banca d'Italia
    • Convitto Nazionale Pietro Giannone
    • Poste Centrali
    • Colonia Elioterapica

    Ponti

    Ponte Leproso


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    Ponte Leproso
    • Il Ponte Leproso era l'attraversamento sul fiume Sabato tramite il quale la via Appia arrivava in città per poi riprendere verso la svolta di Brindisi e, quindi, per l'imbarco dell'Oriente. Fu costruito probabilmente dal censore Appio Claudio Cieco nel III secolo a.C., riutilizzando un ponte di costruzione sannitica. Restaurato sotto Settimio Severo e Marco Aurelio Antonino, fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. Dopo il terremoto del 1702, la ricostruzione di Giovan Battista Nauclerio ridusse le arcate da cinque a quattro. Era chiamato originariamente Ponte Marmoreo (o Lapideo): deve probabilmente il nome attuale ad un vicino lebbrosario del Medioevo, di cui però ancora adesso non si hanno notizie. Nel XIX secolo era noto anche come Ponte San Cosimo, dal nome della chiesa che sorge ad un ingresso del ponte.
    • Ponte Valentino, fuori città
    • Ponte di Santa Maria della Libera
    • Ponte Vanvitelli

    Architetture militari

    Rocca dei Rettori

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    La Rocca dei Rettori
    • Il castello di Benevento, meglio conosciuto come Rocca dei Rettori, si trova nel punto più elevato della città, a dominare le valli dei fiumi Sabato e Calore, e le due importanti e antiche via Appia e via Traiana. Il sito era già stato utilizzato dai Sanniti, che vi avevano costruito una serie di terrazzi difensivi, e dai Romani, che vi costruirono un edificio termale (Castellum aquae), i cui resti possono ancora essere visti nel giardino del castello. I benedettini vi ebbero un monastero. La Rocca ricevette il nome attuale nel Medioevo, quando divenne sede dei governatori per conto del papa, i Rettori.
    • Il castello è di fatto costituito da due edifici distinti: il Torrione, costruito dai Longobardi a partire dall'871, e il Palazzo dei Governatori, costruito dai papi a partire dal 1320.
    • Mura longobarde

    Altro

    Hortus Conclusus

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    L'Hortus Conclusus
    • L'Hortus conclusus era l'orto del convento medievale dei Padri Domenicani. Dal 1992 ospita un'installazione permanente dell'artista beneventano Mimmo Paladino, uno dei più grandi esponenti della Transavanguardia. L'Hortus vuole essere una sorta di galleria d'arte libera e immersa nel verde. Le opere dell'artista (il Cavallo, il Disco, la Testa equina, il Teschio) si alternano a resti dell'epoca romana (pezzi di colonne, di capitelli e di frontoni) creando un contrasto che comunica la complessa cultura del Sannio, e che rimane aperto a diverse interpretazioni.
    • Belvedere del Sannio (a San Marco ai Monti, frazione di Sant'Angelo a Cupolo)
    • Il belvedere dà un ampio panorama della valle del Calore e della città di Benevento.
    • Obelisco egizio dal tempio di Iside
    • Bue Apis
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    La fontana delle Catene,
    dedicata a Papa Orsini
    • Fontana delle Catene
    • Fontana di Santa Sofia
    • Epitaffio sulla via Appia, eretto per segnalare il confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli.
    • Fontana Flans Te Alo
    • Monumento ai caduti
    • Monumento a Leonardo Bianchi dello scultore Michelangelo Parlato
    • Memoriale a Padre Pio

    Siti archeologici
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    Arco del Sacramento
    Parco archeologico e del verde di Cellarulo
    Inaugurato il 15 luglio 2010, è sito al rione Ferrovia nei pressi della confluenza del fiume Calore con il fiume Sabato. Il parco consiste in una pista ciclopedonale che costeggia i resti di un porto fluviale, che serviva anticamente la città sannita. Ha uno sviluppo longitudinale di un chilometro, per circa tre ettari. Dal 2012 è chiuso e non accessibile al pubblico.

    Anfiteatro romano
    Nel 1985 sono stati scoperti, i resti di un grande anfiteatro, nella zona oggi occupata dalla stazione Benevento Appia. Le dimensioni di questo edificio sono state stimante in 160 metri di lunghezza e 130 metri di larghezza.
    • Arco del Sacramento ed area archeologica del foro romano
    • Criptoportico dei Santi Quaranta
    • Resti dell'acquedotto romano Avellino-Benevento

    Aree naturali

    Villa Comunale

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    Villa Comunale: la cassa armonica

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    Villa Comunale: il laghetto
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    La Villa comunale innevata
    Fu realizzata fra il 1875 ed il 1880 all'estremità più elevata del centro storico, su progetto di Alfredo Dehnardt. È assai armoniosa nelle sue linee strutturali, che assecondano la conformazione naturale del luogo. Le aiuole sono ornate da busti di illustri personaggi sanniti: è notevole il monumento al patriota Salvatore Rampone, realizzato dallo scultore Nicola Silvestri nel 1925. La flora del luogo è costituita da alberi secolari, pini, cedri ed ippocastani. Nel 2003 è stata ristrutturata completamente. Molto bello il laghetto, con cigni e varie specie di pesci.

    Giardinetti Francesco Pepicelli
    Si trovano all'estremità alta del viale Atlantici. Abbelliti negli anni novanta, sono un belvedere che guarda sulla zona bassa della città, e sulla vallata del Sabato. Costeggiano un quadrivio oltre il quale si trova la caratteristica chiesetta dell'Angelo, restaurata.

    Fido park
    L'unico parco giochi per cani in Campania, inaugurato il 22 settembre 2007.

    Pista ciclopedonale "Paesaggi Sanniti"
    Si trova in contrada Pantano. È lunga 7 km ed è stata realizzata su un tracciato ferroviario inutilizzato. La pista si sviluppa in campagna per la massima parte, lungo il fiume Calore, fino ad arrivare alle falde del massiccio del Taburno.

    Musei

    Museo del Sannio

    È il principale museo di Benevento, allestito nella Rocca dei Rettori, che ospita la sezione storica, e nel chiostro della chiesa di Santa Sofia. Qui si trovano importanti reperti di epoca sannitica, romana, longobarda, e una serie di opere d'arte dei secoli dal XVI al XX; inoltre una raccolta numismatica e di volumi e documenti antichi. Nel Museo del Sannio sono conservati molti reperti provenienti dall'antico Egitto, riguardanti soprattutto il culto della dea Iside che a Benevento era molto sentito in età imperiale.

    Museo Diocesano
    Il Museo Diocesano è una raccolta di quanto è stato possibile salvare dalla distruzione del duomo di Benevento durante la seconda guerra mondiale. È situato nella sua cripta, che in realtà è la prima chiesa su cui poi fu elevata la cattedrale. Oltre a conservare antichi affreschi, ospita la cattedra vescovile detta di San Barbato, e quanto rimane dei tumuli dei principi longobardi una volta situati in piazza Duomo.

    Museo d'Arte Contemporanea Sannio (ARCOS)
    L'ARCOS, inaugurato il 25 giugno 2005, si trova nel piano seminterrato del Palazzo del Governo; oltre a possedere un'esposizione permanente, organizza periodicamente mostre tematiche con opere dei grandi dell'arte contemporanea. Vi sono esposizioni anche al Palazzo Paolo V;

    Museo Strega
    È un museo privato dedicato al liquore Strega, uno dei simboli di Benevento. Inaugurato il 14 giugno 1999, si trova presso lo stabilimento produttivo dell'Alberti, di fronte alla stazione ferroviaria. Tra i suoi primi visitatori furonoDacia Maraini e Lina Wertmuller. Il Museo è visitato giornalmente dalle scuole e dai turisti italiani ed esteri. È suddiviso in: sezione storica; sala delle erbe, con la cassettiera contenente tutte le 76 erbe del liquore Strega; sala degli alambicchi; sala delle imitazioni; sala del Premio Strega; sala dei ricordi; sala dei manifesti.

    Museo della tecnica e del lavoro in agricoltura (MUSA)
    Si trova nella contrada San Cumano. Oltre a ricostruzioni degli ambienti di una casa contadina, esso è principalmente una mostra dei macchinari usati in agricoltura nel corso della storia.

    Teatro
    • Teatro Comunale Vittorio Emanuele;
    • Teatro San Nicola;
    • Teatro Calandra;
    • Cinema Teatro San Marco;
    • Cinema Teatro Massimo.

    Feste religiose
    Nelle feste religiose del Sannio Beneventano vi sono ancora alcuni riti tradizionali di evidente origine pagana: di carattere pastorale quelle dei paesi transcalorini confinanti con la Campania, e di carattere greco-orgiastico quelle dei paesi ciscalorini confinanti con la Campania; da circa un secolo vi è stato abolito in alcuni di essi qualche avanzo di sacrificio cruento con l'uccisione di un agnello o di un maiale.

    Le principali feste religiose di Benevento sono:
    • Festa di Sant'Antonio abate 17 gennaio
    • Festa di San Giuseppe 19 marzo
    • Festa di Santa Rita 22 maggio
    • Festa del Sacro Cuore di Gesù giugno
    • Festa della Madonna delle Grazie 2 luglio
    • Festa di San Bartolomeo (santo patrono della città) 24 agosto
    • Festa della Madonna della Pace 12 settembre
    • Festa di San Gennaro 19 settembre
    • Festa di San Pio da Pietrelcina 23 settembre
    • Festa dei Santi Cosma e Damiano 26 settembre
    • Festa di San Giuseppe Moscati 16 novembre
    • Festa di Cristo Re novembre
    • Festa di Santa Lucia 13 dicembre

    Altri appuntamenti
    • Benevento Longobarda (a giugno): ciclo di rievocazioni storiche incentrate sulla figura del duca longobardo Arechi II
    • Beach Volley Cup (a giugno)
    • Ben Torrone: rassegna prenatalizia, svoltasi per la prima volta agli inizi di dicembre 2004, dedicata al dolce simbolo della tradizione culinaria sannita: il torrone. La manifestazione, organizzata dal Comune di Benevento, si svolge nel centro storico. La rassegna riunisce i maggiori produttori di torrone sia del Sannio che provenienti da varie regioni italiane.

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 10:31
     
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