Semplicemente Passioni forum

Caserta

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Vice-Admin
    Posts
    77,646
    Reputation
    +287
    Location
    Gozzano NOVARA

    Status
    Anonymous

    Caserta

    tVDREyB

    - Info -

    Caserta è un comune italiano di 76.781 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Campania.

    La città campana è nota soprattutto per la sua imponente Reggia Borbonica, detta la Versailles d'Italia, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all'Acquedotto Carolino, è inserita dal 1997 nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco.
    Il nome Caserta deriva dal latino Casa Irta, toponimo che viene fatto derivare dalla circostanza che l'antico centro urbano (l'attuale Casertavecchia) sorgeva, durante il Medioevo e fino al XVIII secolo, in posizione elevata rispetto alla pianura circostante.

    Storia

    Periodo Sannitico-Romano

    K71VsVm
    Nel 1990 in seguito a lavori d'impianto
    furono rinvenute sette tombe sannitiche
    e dei corredi funebri risalenti al IV secolo a.C.

    lhnZFxU
    Pietra romana (Casertavecchia)
    La città di Caserta ha origini antiche ed incerte; l'area sulla quale fu edificata la reggia fa parte di un territorio naturale di importanza archeologica dove etruschi, sanniti e romani hanno lasciato testimonianze della loro presenza. Alcuni fanno risalire le sue origini agli Osci, altri agli Etruschi ed altri ai Sanniti. Nonostante tutto, dai reperti che sono stati ritrovati, persino nelle varie frazioni della Città, vi è una testimonianza di un passato assai remoto. Si pensa che il Borgo medievale nascesse sulle rovine dell'antica Saticulae fatto rilevante è che il monaco Erchemperto, nell'Historia Longobardorum Beneventanorum parla di Caserta quando gli abitanti di Calatia sono costretti a scappare per la distruzione di Pandone il Rapace, ma come una realtà già esistente. Nel 1990 furono ritrovate, nei sotterranei della Reggia, alcune tombe di epoca Sannita; si trattò dunque di una Necropoli del V secolo a.C. Intorno al 423 a.C. venne conquistata dai Sanniti sotto il nome di Calatia, nel 211 a.C. si schierò contro i Romani ed a favore di Annibale. Venne condannata all'esproprio e alla centurazione, il che significa frammentazione del territorio in grandi appezzamenti. Nell'VIII secolo fu distrutta dai Longobardi di Capua ad opera di Pandone il Rapace che fece costruire, nell'863, una torre in simbolo di conquista.


    Le origini longobarde

    Il centro cittadino esisteva già in epoca longobarda e si era formato attorno ad una torre di avvistamento e di difesa oggi integrata nel palazzo della Prefettura, un tempo palazzo dei conti di Caserta e residenza reale (dopo la vendita dei beni dei conti a Carlo III di Spagna). Infatti l'attuale centro cittadino, situato intorno a piazza Vanvitelli, allora piazza del mercato, era chiamato Torre, proprio per la presenza della costruzione longobarda che si situa nell'angolo nord occidentale della stessa.
    Quindi, nonostante la perfetta simmetria nelle strade, quasi a ripetere la struttura delle città romane e la concezione di città tipica dell'Illuminismo, l'attuale città di Caserta esisteva già da tempo ed era già sede comunale e sede di cattedra vescovile. Il nucleo cittadino, infatti, si era trasferito qui nel XVI secolo, in quello che era chiamato la Torre, spostandosi da Casertavecchia, dopo qualche secolo seguì l'esempio anche il vescovo, che prese dimora nel borgo di Falciano, in un edificio poi adibito a caserma (oggi noto come ex Caserma Sacchi).
    La città era nota per il suo mercato e per il palazzo degli Acquaviva, conti di Caserta, che la ereditarono nel 1511 dai conti della Ratta e che avevano ampliato la torre con un edificio rinascimentale fortificato e con un giardino che aveva entusiasmato diversi viaggiatori del XVI e XVII secolo.

    Casertavecchia

    La Caserta del Medioevo

    In epoca medioevale il centro di Caserta era l'attuale Casertavecchia, posta a 401 metri di altezza. Importante centro vescovile, con un Palazzo del Vescovo, un duomo con annesso campanile ed una cupola di stile siculo-arabo-romanico che si suppone fatta costruire intorno al 1100, mentre risale al 1200 circa la costruzione della Chiesa dell'Annunziata. Casertavecchia, con la costruzione della Reggia, perse sempre più importanza, in quanto si trasferirono nella città nuova la gran parte delle attività commerciali e da ultimo la sede vescovile, che trovò alloggio prima in un edificio situato nella frazione di Falciano e poi in un palazzo situato nell'attuale Corso Trieste. I Longobardi esercitavano il potere per mezzo dei Ducati: uno di questi fu il ducato di Benevento, a cui Casa Hirta fu incorporata nell'848 circa.

    La contea di Caserta

    Kgn8wQe
    Il campanile del Duomo
    di Casertavecchia
    Fu a lungo contesa a questo dai principati vicini di Napoli, Salerno e Capua, restando a quest'ultima nell'879, e precisamente a Pandulfo di Capua che ne fu il primo Conte. Fino al IX secolo Casertavecchia vide un notevole incremento della sua popolazione: l'inizio delle incursioni saracene spingeva, infatti, gli abitanti della pianura a cercare rifugio in luoghi montani più sicuri e difendibili, il che portò al trasferimento della sede vescovile nel borgo montano. Fino al secolo XII la storia di Casa Hirta si confonde con quella della contea di Capua, inserendosi nelle lotte interne tra i signori Longobardi, Bizantini e Napoletani. Quando i Normanni la conquistarono nel 1057, Riccardo I, conte di Aversa, la eresse in contea per Roberto di Lauro nel 1062. Passò nel 1183 al figlio Guglielmo ed alla sua morte, nel 1199, al figlio Roberto. I nuovi conquistatori, pur nella loro durezza, portarono un po' d'ordine e di autorità. Accanto ad un maggiore sviluppo della popolazione e della vita urbana, sorsero la Cattedrale, voluta dal vescovo Rainulfo, il Palazzo Vescovile ed altri importanti edifici pubblici. Il Borgo, passato agli Svevi, conobbe il suo momento di maggiore importanza, anche nel campo politico, sotto il conte Riccardo di Lauro, del casato dei Sanseverino, valido consigliere e fiduciario di Federico II di Svevia. In questo periodo iniziarono i lavori del campanile e si aggiunse al castello la grande torre cilindrica, detta «Maschio», coeva delle famose architetture federiciane di Capua (1224-1239). Con la conquista angioina (1268) la contea fu affidata temporaneamente a Federico di Laisalto. Successivamente, re Carlo D'Angiò la confiscò per assegnarla a Guglielmo de Beaumont (italianizzato in Belmonte), l'ammiraglio francese che lo aveva salvato con la sua nave. Nel 1269, alla morte di Belmonte, la contea venne affidata a Bertando del Balzo e nel 1283 passò a Ludovico Roheriis, già giustiziere di Calabria e poi di Terra di Lavoro. Nel 1294 la città ebbe un nuovo feudatario, Goffredo Caetani di Sermoneta, fratello del Papa Bonifacio VIII. Quindi, nel 1310 passò al catalano Diego de Lahart (italianizzato in Della Ratta), di cui parla il Boccaccio nella sesta giornata del Decamerone, giunto in Italia al seguito di donna Violante d'Aragona. Il più famoso dei conti Della Ratta fu Francesco, che combatté vittoriosamente e il cui mausoleo si può ammirare nel Duomo di Casertavecchia.

    La Caserta dei Borbone e di Vanvitelli

    AO9hDv7
    Particolare della Reggia
    Alla morte di Anna, ultima erede degli Acquaviva, il feudo passò nelle mani dei Caetani che, indebitatisi enormemente, furono costretti a vendere i possedimenti ai Borbone di Napoli. Questi, in particolare il suo Re Carlo III, pensarono di costruirvi la reggia borbonica, a partire dal 1750.
    L'esigenza del Re di Napoli di costruirsi una nuova reggia aveva un triplice motivo. In primis il Re aveva la necessità di costruirsi una residenza che fosse più lontana dal mare rispetto al Palazzo Reale di Napoli, per mettersi in salvo in caso di attacco da parte della flotta francese. In secondo luogo, il Re coltivava da tempo il desiderio di costruirsi una residenza estiva per il riposo. Inoltre, come terza motivazione, era mosso da un impeto di orgoglio e infatti ordinò al Vanvitelli di costruirgli una residenza che per bellezza, imponenza e maestosità, fosse superiore a tutte le altre europee. Obiettivo questo che, a detta di molti, avrebbe poi raggiunto con la costruzione della Reggia di Caserta.
    Il vecchio giardino degli Acquaviva (il cosiddetto "Bosco Vecchio") diventò il nucleo principale dell'attuale parco della Reggia, oggi uno dei più grandi parchi urbani del mondo con una lunghezza di 2,5 km. Un Parco pieno di fontane scenografiche, cascate, laghi, immensi prati, boschi fitti.

    La Caserta dell'utopia di Ferdinando

    P9AEyIJ
    Reggia Caserta
    Sul finire del Settecento il Re Ferdinando IV fece costruire in località San Leucio una residenza reale con annessa una fabbrica adibita alla produzione della seta. Accanto al Palazzo del Belvedere, con sul retro un affascinante giardino all'italiana e con davanti la vista sulla piana di Caserta e sul Golfo di Napoli, il Re fece costruire i quartieri San Carlo e San Ferdinando, destinati agli operai della fabbrica della seta. Il Re emise anche un famoso editto nel quale in pratica sognava la costituzione (da qui l'utopia ferdinandea) di una sorta di società perfetta, chiedendo ai cittadini di San Leucio l'abolizione di ogni forma di lusso e assoluta uguaglianza economica. Insomma una società che, nella mente del Re, doveva essere auto sufficiente, vivere producendo la pregiatissima seta che poi farà il giro del mondo e oggi riveste le pareti del Quirinale, della Casa Bianca e di Buckingham Palace.

    La Caserta dell'Ottocento

    Verso la fine dell'ottocento e l'inizio del ventesimo secolo, Caserta si presentava come una cittadina incentrata intorno alla Reggia.

    Wqhf2mE
    La Flora

    ilTFKyb
    Uno scorcio dei vicoli casertani
    La via principale che vantava Caserta si chiamava Corso Ferdinandeo, poi Corso Campano, poi divenuto Corso Umberto I e che oggi si chiama Corso Trieste ed è la strada che collega il Monumento ai Caduti con Piazza Carlo III e dunque la Reggia. Lungo 1130 metri, era già allora ritenuto uno dei più bei corsi d'Italia, con bottiglierie importanti e negozi di primo ordine ed era ben illuminata da ottanta fanali a gambe.

    La moderna Caserta dalla guerra ai nostri giorni
    Dalla seconda guerra mondiale, dopo la Resa di Caserta, la città esce a pezzi, dilaniata nel suo cuore antico e tutta da ricostruire. Tra gli anni sessanta ed ottanta un boom edilizio ha che poi ha continuato a crescere fino ai nostri giorni.
    Sono così nati quartieri residenziali con buona qualità della vita grazie ad una edificazione di tipo estensivo (esempio ne è il Parco Gabriella, ancora oggi tra i quartieri migliori della città), ma al contempo c'è stata pure una edificazione intensiva con la nascita di zone eccessivamente abitate e con pochi spazi verdi (ne è un esempio la zona Ex 167 - Parco degli Aranci).

    Clima
    Nella provincia di Caserta si trova la zona pianeggiante più estesa della regione e di ciò risente anche il clima.
    La parte che va dalla costa sino ai primi monti che circondano il capoluogo, risente dei benefici influssi del mare, che si fanno sentire soprattutto in inverno con temperature miti e maggiore umidità (e conseguente clima moderatamente afoso nei mesi estivi). Durante la stagione estiva, invece, questa zona risulta una delle più calde della Campania, con temperature massime spesso superiori ai 30º e punte di 36º-38º anche in annate non eccezionalmente calde e nelle località di pianura (storica l'ondata di caldo dell'agosto 2007, con oltre 40° registrati presso la stazione meteorologica di Caserta, in questo caso però con un basso tasso di umidità dovuto ai venti di caduta).
    L'inverno nella piana casertana nel complesso è mite (la stazione meteo di Caserta, situata nel centro cittadino, fa registrare circa 13º nella media delle temperature massime di gennaio), ma non sono da escludere periodi di freddo intenso (per citare qualche esempio recente, relativamente rigido risultò il bimestre dicembre 2001-gennaio 2002, con un breve episodio nevoso), con minime sporadicamente sotto lo zero anche nel capoluogo.
    L'indice di nevosità è comunque uno dei più bassi d'Italia e persino d'Europa, assai più trascurabile che in città italiane situate alla medesima latitudine, come ad esempio Bari, peraltro meno piovose (il versante tirrenico si trova sottovento rispetto alle incursione di aria continentale da est rispetto al versante adriatico). Uno degli episodi nevosi con accumulo in tempi recenti sono due, uno risale al dicembre 2007 ed un altro al 4 febbraio 2012 (per accumuli più significativi bisogna risalire al biennio 1985-86).
    Assai diverso rispetto alla costa ed alla pianura casertana è il microclima dell'area matesina. La zona interna della provincia è infatti caratterizzata da numerosi rilievi sia collinari che montuosi e spesso sono investiti dalle correnti fredde da Nord-Est apportatrici di forti diminuzioni della temperatura con nevicate in inverno. La zona del Matese è una delle più piovose e nevose della regione.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    L'idea che si è fatta spazio negli ultimi anni è quella di far conoscere una Caserta oltre la Reggia, ovvero una città che, a dispetto di quanto si possa pensare, ha oltre la sua straordinaria Reggia, un enorme patrimonio storico culturale da far conoscere. Un patrimonio nel quale rientrano a pieno titolo il Belvedere di San Leucio (inserito con la Reggia nella lista dei monumenti Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco), il Borgo Medioevale di Casertavecchia col suo Duomo del 1100 e il castello della stessa epoca e poi ancora un numero consistente di Chiese e altri luoghi di rilevanza storico-culturale che necessitano solo di essere inseriti nei circuiti turistici. Anche sotto l'aspetto museale, Caserta è una città sempre ricca. Basti pensare che dopo i consolidati Musei dell'Opera, Terre Motus, della Seta, negli ultimi anni hanno aperto i Musei delle Cere, d'Arte Contemporanea e Diocesano che hanno arricchito l'offerta turistica della città oltre il triangolo storico Reggia-Casertavecchia-San Leucio. Anche il circondario di Caserta è molto ricco in questo senso, basti pensare all'Anfiteatro romano di Santa Maria Capua Vetere a soli 6 km da Caserta, per dimensioni secondo solo al Colosseo di Roma e al Museo Campano di Capua o ancora alla Basilica di San'Angelo in Formis o alla Reggia di Carditello. Il progetto al quale si lavoro da tempo, ma finora senza grossi risultati, riguarderebbe la creazione di un percorso turistico che includa tutti questi siti inducendo così i turisti a soggiornare di più nel casertano con notevole effetto benfico per alberghi, commercianti e ogni altra struttura ricettiva.

    qfo09io
    Vista panoramica da Casertavecchia


    Architetture civili

    Reggia di Caserta

    ByOkwrz
    Scalone interno della
    Reggia di Caserta
    La Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, è una dimora storica appartenuta alla famiglia reale della dinastia Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
    Situata nel comune di Caserta, è circondata da un vasto parco nel quale si individuano due settori: il giardino all'italiana ed il giardino all'inglese. Il complesso del palazzo reale, con i suoi giardini lunghi circa 2,5 km, è uno dei più grandi d'Europa. All'interno del Parco della Reggia i casertani, che insieme agli abitanti dei comuni contigui di Casagiove e San Nicola la Strada hanno accesso gratuito, sono soliti praticare jogging o semplicemente pedalare in bicicletta, mezzo necessario per spostarsi all'interno dell'immenso parco. È possibile inoltre noleggiare biciclette e risciò all'interno del parco stesso oppure fare un giro in carrozzella. Di recente il Parco della Reggia di Caserta ha vinto il Premio come Parco più bello d'Italia 2009.
    L'unica nota stonata nel maestoso complesso vanvitelliano è data dal fatto che spesso sale importanti del Palazzo sono chiuse ai visitatori ai quali viene negata anche la possibilità di visitare la Cappella Palatina e il Teatro di Corte per strane ragioni di ordine pubblico difficili da comprendere.
    Sul lato ovest della reggia esiste la chiesa di San Francesco di Paola che fa parte di un complesso un tempo convento dei Frati Minimi, fondato nel 1605 da Andrea Matteo Acquaviva, oggi ospedale militare. Qui vi sostò papa Benedetto XIII nel 1727 e qui è sepolto Luigi Vanvitelli. In quest'ultimo caso, tuttavia, non è stabilito con certezza in quale parte della chiesa sia avvenuta la tumulazione.

    Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio

    MyR0IzS
    Complesso Monumentale
    di San Leucio
    L'utopia di Re Ferdinando di dar vita ad una comunità autonoma (chiamata appunto Ferdinandopoli) lascia a Caserta il Belvedere di San Leucio, i suoi appartamenti reali, il giardino all'italiana e l'annesso Museo della Seta, dov'è possibile visitare i macchinari del settecento col quale si tesseva la seta diventata famosa in tutto il mondo, tanto da arrivare ad arredare la Casa Bianca, Buckingham Palace e il Palazzo del Quirinale. Da dieci anni nei mesi di giugno e luglio si tiene presso il Teatro dei Serici del Belvedere il Leuciana Festival, che in pochi anni è riuscito a catalizzare l'attenzione di migliaia di persone divenendo uno dei festival più prestigiosi della regione.

    Borgo Medievale di Casertavecchia

    4Nbxjq8
    Panorama notturno
    della città visto
    da Casertavecchia
    A 401 metri di altezza c'è l'antica Caserta, attuale Casertavecchia, un borgo interamente medioevale dal quale si ammira una vista dell'intera città dall'alto. Una passeggiata a Casertavecchia è come un tuffo nella storia. Di pregevole interesse sono il Duomo dedicato a San Michele Arcangelo (proprio come la cattedrale nella Caserta nuova) dell'XI secolo, la contigua Chiesa dell'Annunziata, e il Castello Medioevale con la Torre. Nel borgo a settembre si tiene da quasi 40 anni il settembre al Borgo, manifestazione culturale di rilievo nazionale. Numerosi ristoranti e caffetterie attirano fiumane di turisti specialmente nei fine settimana di primavera ed estate.

    Complesso medievale di San Vitaliano
    Il complesso medievale dell'Eremo di San Vitaliano si trova in frazione Casola, ai piedi del borgo di Casertavecchia. L'eremo è riportato nella Bolla del 1113 con cui l'Arcivescovo di Capua Senne conferma Rainulfo vescovo di Caserta elencandone tutte le chiese di competenza. L'Eremo è stato da poco restaurato e ricondotto alle sue linee architettoniche, sono state risanate le mura e recuperata tutta la copertura a capriata tipica dell'alto Medioevo. Lungo la stretta strada che porta all'Eremo, il visitatore è attirato dalle numerose cappelle dedicate a San Vitaliano che lo predispongono ad una visita raccolta e silenziosa. La Chiesa è preceduta da un portico a tre archi, quello centrale dà l'accesso alla chiesa, quelli laterali alle celle dei monaci. È a pianta rettangolare con presbiterio e cantoria molto spaziosi. La Cappella a sinistra conserva un antichissimo affresco di Madonna col Bambino scarsamente leggibile. Ad esaltare lo stile semplice e austero tipico delle strutture religiose medioevali c'è il campanile, elegante nella sua sobrietà, la nuova sistemazione del giardinetto d'ingresso e il crocifisso che sovrasta l'altare maggiore. Attualmente l'Eremo è sede di incontri culturali, artistici e religiosi di notevole importanza.

    Siti archeologici e Aree Naturali

    Necropoli Sannitica: nel 1990 ci fu il ritrovamento di sette tombe a cassa di tufo di epoca sannitica, della seconda metà del IV secolo a.C., avvenuto in occasione degli scavi per la costruzione di una camera d'aria per il Museo dell'Opera del Territorio nella Reggia di Caserta. Si tratta, dunque, di una civiltà preromana.
    Oasi Bosco di San Silvestro.

    I monumenti storici

    L'Arco Borbonico, la porta del Belvedere

    vB6uKsn
    Vista da dietro dell'Arco Borbonico,
    l'accesso al Real Belvedere
    di San Leucio
    Nella frazione di San Leucio si trova l'Arco Borbonico, da sempre la porta del Belvedere. Risale al 1600 circa quando era l'ingresso della proprietà feudale dei principi Acquaviva e questo testimonia di una preesistenza rispetto alla costruzione delle seterie realizzate nel settecento. L'Arco è alto 13 metri e largo 9, caratterizzato da un unico fornice, scandito dal bugnato rettangolare in travertino e sottolineato da due paraste. L'architrave è sormontato dallo stemma borbonico che troneggia con ai lati due leoni dello scultore Brunelli.

    Monumento ai Caduti in guerra - Arco di Trionfo

    d3fQ8ai
    L'Arco di Trionfo del Monumento
    ai Caduti: sulla vetta la statua
    simbolo di Vittoria e Libertà
    Si tratta di un Arco di Trionfo in marmo bianco fatto costruire in epoca fascista per celebrare gli eroi della prima guerra mondiale. Sulla cima dello stesso è presente una statua rappresentante la Libertà e la Vittoria. Dopo anni di trascuratezza, negli ultimi tempi è diventato un luogo di aggregazione e identificazione dei casertani. Si trova all'imbocco di Corso Trieste.

    Statua dell'Agricoltura

    È una statua posta su di una base di pietra rappresentante l'Agricoltura, per secoli la principale attività di quella che una volta veniva chiamata la Campania Felix. Si trova in Piazza Gramsci davanti all'ingresso dei Giardini della Flora.

    Monumento a Luigi Vanvitelli

    gP003mE
    La statua a Luigi Vanvitelli
    nell'omonima piazza
    È la statua raffigurante l'architetto Luigi Vanvitelli, progettista della Reggia di Caserta. Il Vanvitelli è raffigurato con la mano destra ad indicare il Palazzo Reale e con la sinistra a stringere i suoi progetti. È stata fatta costruire dallo scultore Onofrio Buccini ed inaugurata nel 1879. Si trova nella piazza omonima, una delle principali della città di Caserta.

    Monumento ai Caduti sul Lavoro
    È una scultura in pietra inaugurata pochi anni fa e realizzata dall'Inail proprio di fronte alla sede stessa in piazzale Maiorana ed è dedicata a tutte le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro. Un'opera dal valore simbolico molto forte in una zona d'Italia dove il lavoro nero è ancora molto diffuso.

    I palazzi
    A Caserta sono presenti diversi palazzi di notevole importanza architettonica e storica che coprono diverse epoche, dal 1500- 1600 circa fino al settecento ed ottocento, oltre alcune costruzioni in stile liberty.

    Le piazze

    Piazza Carlo III, una delle più grandi d'Europa

    xXQxEj0
    Piazza Carlo III
    Entrando nella città di Caserta ci si trova di fronte l'enorme Piazza Carlo III, intitolata al Re di Napoli che fece costruire la mestosa Reggia su progetto dell'architetto Vanvitelli.
    La piazza, per dimensioni superiore a Piazza San Pietro, è tra le più grandi d'Europa: costituita da un'immensa area verde che si trova davanti alla Reggia, con ai lati i due emicicli destinati alla servitù.
    Negli ultimi anni la piazza, che prima era intersecata da strade aperte alla circolazione veicolare, è stata sottoposta ad un lungo e certosino lavoro di restyling allo scopo di farla tornare al progetto del Vanvitelli. C'è stata una risistemazione del verde, dell'impianto di illuminazione e la piantumazione di decine di arbusti e alberi e la piazza è stata completamente pedonalizzata. Alla fine del 2009, con una solenne cerimonia, è stata inaugurata nella sua nuova veste che la rende più fruibile per i turisti e per i casertani stessi.
    Al di sotto della piazza da diversi anni è attivo un parcheggio sotterraneo di 900 posti auto, ideale per i turisti che raggiungono il capoluogo con l'auto privata.

    La Piazza del Mercato

    Un'altra delle principali e più antiche piazze di Caserta è l'attuale Piazza Matteotti, che per tutti i casertani è Piazza Mercato. Questo perché da sempre vi si svolge un mercato sia alimentare che d'abbigliamento aperto tutti i giorni.
    A Natale del 2008 nella stessa piazza è stata inaugurata una struttura avveniristica adibita a mercato giornaliero composta da 54 box per attività commerciali che spaziano dall'alimentare, agli articoli per la casa e all'abbigliamento permettendo così al mercato, che fino ad oggi si svolgeva nel piano sotterraneo, di spostarsi ad altezza di strada. Al piano sotterraneo sarà invece inaugurato presto un parcheggio da 200 posti auto.
    Molti cittadini non hanno capito il senso di questa struttura avveniristica ma hanno solo compreso che trattasi di un ulteriore colata di cemento al centro di Caserta che ha completamente svisato una piazza dell'Ottocento. Inoltre il parcheggio, così come quello di via San Carlo, non farà altro che aumentare il traffico in centro e ridurrà la fruibilità della zona.
    La scelta di investire in una nuova struttura del mercato (che non ha alcun tipo di legame con la fiera bisettimanale che si svolge in un'altra zona della città), è stata dettata proprio dalla volontà di lasciare alla piazza la sua storica vocazione di area commerciale, in una città che fa del commercio da sempre una delle sue principali fonti di introito.

    Piazza Vanvitelli

    4yrThbS
    Piazza Vanvitelli dominata
    dal Palazzo del Cinquecento
    della casata degli Acquaviva
    È una delle principali piazze della città, dove si trovava il palazzo Castropignano, sostituito nei primi anni '60 da un anonimo palazzo moderno, attuale sede del comune di Caserta, il cinquecentesco Palazzo Acquaviva che ospita gli uffici di Questura e Prefettura, e il Palazzo della Banca d'Italia. Sono presenti nella piazza anche negozi, caffetterie, chalet, alberghi e banche. È una piazza costituita per lo più da una grande villa comunale con al centro di essa un monumento a Luigi Vanvitelli e una grande fontana. Fino a due secoli fa era la piazza del Mercato, poi trasformata in giardino pubblico.

    Piazza Dante
    QdFdHhI
    L'elegante Piazza Dante
    È una delle piazze più antiche di Caserta. Ha una forma simmetrica ed è costituita da quattro palazzi con bei porticati tutti uguali che ospitano un antico caffè e le sedi del Circolo Sociale e del Circolo Nazionale. In passato si è chiamata prima piazza dei Quattro Canti, in riferimento appunto ai quattro palazzi che la perimetrano e poi Piazza Margherita. Congiunge il primo tratto di Corso Trieste con gli ultimi trecento metri dello stesso, quelli che conducono prima a Piazza Gramsci, sede dei Giardini della Flora e poi a Piazza Carlo Terzo, ovvero davanti alla Reggia di Caserta.
    La piazza è stata da poco riaperta dopo lavori di restyling che hanno riguardato l'ampliamento dei marciapiedi, una nuova illuminazione pubblica, una sistemazione della pavimentazione utilizzando cubetti di porfido con delle decorazione marmoree raffiguranti 4 gigli, uno per ogni angolo della piazza, in riferimento alle origini della città, legata ai Borbone.

    Piazza Duomo
    La piazza Duomo di Caserta è una delle principali del centro storico della città. Ha una forma irregolare ed è caratterizzata dalla imponente mole della Cattedrale. La Chiesa, che è in stile tardo barocco - neoclassico, è a tre navate e conserva al suo interno diverse tele del Seicento. Nella stessa Piazza Duomo si trova anche la Chiesetta di San Giovanni, con un prezioso altare in marmo di Carrara del Seicento. Nella piazza affaccia poi il Palazzo delle Poste, costruito ad inizio del Novecento in stile neoclassico.

    Piazza Sant'Anna
    Piazza Sant'Anna, che segna il confine tra il centro storico e la zona sud della città, è così chiamata per via della presenza del Santuario di Sant'Anna (patrona della città). Il Santuario ha la facciata risalente al 1600 e gli interni divisi tra il barocco- neo classico dell'ingresso e il moderno del resto della struttura, e fu colpita dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Nella stessa piazza, di forma rettangolare, è presente l'ex ospedale di Caserta, per anni in stato di abbandono e ora acquistato dalla Guardia di Finanza che ne farà la sua sede provinciale. Dalla parte opposta del Santuario si trova il monumento alla Madonna, eretto nell'anno mariano 1956, costruito in pietra e marmo su una base di piccola scalinata.

    Piazza della Seta
    La piazza della Seta si trova nella frazione di San Leucio ed è la via principale d'ingresso al Reale Belvedere. Il suo nome fa proprio riferimento all'attività serica che si svolgeva nel Belvedere. Dalla piazza si accede alla residenza reale attraverso l'Arco Borbonico risalente al 1600 circa.

    Chiese
    • Chiesa del Redentore
    • Sant'Agostino
    • Cappella Palatina
    • Santuario di Sant'Anna
    • Santuario della Divina Misericordia
    • Duomo di Casertavecchia
    • Chiesa di San Francesco di Paola e tomba di Vanvitelli
    • Santuario del "Cuore Immacolato di Maria"
    • Abbazia di San Pietro ad Montes
    • Convento dei Cappuccini e Chiesa di San Francesco
    • Cattedrale di San Michele Arcangelo
    • Maria Santissima delle Grazie
    • Cappella di San Giovanni
    • Chiesa di Montevergine
    • Chiesa di Sant'Elena
    • Chiesa di Sant'Antonio
    • Chiesa di San Bartolomeo
    • Chiesa di San Giuseppe

    I musei

    Sono diversi e con un'offerta molto varia i musei di Caserta. A quelli storici che si trovano nella Reggia e nel Belvedere di San Leucio, negli ultimi anni se ne sono aggiunti altri, come il Museo delle Cere e quello d'Arte Contemporanea che hanno accresciuto l'offerta turistica della città, ormai non più limitabile solo al triangolo Reggia-San Leucio-Casertavecchia.

    Museo degli Appartamenti Reali

    RUbtb1g
    Reggia All'Interno.

    FD6cmqk
    Presepe Reale del XVIII secolo
    All'interno della Reggia la visita agli Appartamenti Reali è una tappa d'obbligo, perché ogni stanza della Reggia merita non pochi minuti per essere visionata per quanto è ricca di particolari e dipinti enormi che spesso ricoprono intere pareti e inoltre alla fine del giro tra le stanze del Re, c'è la visita al Presepe Reale del settecento, con una riproduzione straordinaria della Natività.

    Museo dell'Opera e del Territorio
    All'interno della Reggia di pregevole importanza vi è poi il Museo dell'Opera e del Territorio, che raccoglie dipinti, testimonianze, suppellettili e tutto quanto ha riguardato la costruzione di una Reggia che ha pochi eguali nel mondo e che è da molti considerata, per imponenza e grandiosità, superiore a quella di Versailles. Vi sono inoltre conservati molti reperti antichi provenienti da tutta la provincia di Caserta. Attualmente è chiuso al pubblico.

    Museo Terrae Motus
    Sempre all'interno degli appartamenti reali è presente il museo Terrae Motus con una serie di opere d'arte moderna tra le quali una cinquantina del famoso Andy Warhol, uno dei maggiori autori mondiali in questo settore oltre ad opere di Joseph Beuys e Keith Haring.

    Museo della Pinacoteca Reale

    OoaFrlb
    Affresco negli Appartamenti Reali
    Nella Pinacoteca Reale sono custodite varie opere di natura morta di autori olandesi e italiani. Inoltre sono presenti numerosi ritratti della famiglia dei Borbone. Un'intera sala è dedicata a Ferdinando IV e a sua moglie Maria Carolina ed inoltre si trovano diversi ritratti di Maria Cristina di Savoia di pregevole bellezza.

    Museo della Seta

    Nel Belvedere di San Leucio il museo della Seta conserva gli antichi macchinari del settecento per la produzione della seta divenuta famosa in tutto il mondo. Un museo in movimento visto che con quei macchinari, restaurati, si continua a tessere così come voleva la tradizione ferdinandea. L'Ingresso al museo della Seta è inserito nel ticket per il Belvedere di San Leucio.

    Museo delle Cere "Le Muse"

    Il museo si articola in tre sezioni. La prima, più ampia, è dedicata alla dinastia Borbone, da Carlo a Francesco II, con le rispettive consorti, senza trascurare l'architetto Luigi Vanvitelli e il ministro Bernardo Tanucci: questi fu apprezzato consigliere del re Carlo e del di lui figlio Ferdinando, mentre quegli fu l'artefice della "reggia" borbonica. La seconda richiama il mito e l'antica origine della nostra civiltà, dalla Sibilla cumana all'eruzione del Vesuvio. La terza proietta il visitatore nell'età moderna, presentando alcuni degli artefici e protagonisti della cultura campana, dalla letteratura all'arte, allo spettacolo. Troviamo, così, S. Di Giacomo, R.Viviani, E. De Filippo, Totò, V. De Sica, M.Troisi. Naturalmente i vari personaggi sono presentati in quadri scenograficamente armonizzati, con abiti appositamente confezionati dall'antica sartoria specializzata in costumi d'epoca e con stoffe pregiate tra cui le sete di S.Leucio. Il museo delle Cere di Caserta è in procinto di trasferirsi proprio presso il Belvedere di San Leucio, sede ritenuta più idonea e legata alla collezione oltre che meno gravosa sotto l'aspetto economico.

    Museo Diocesano di Caserta

    La decisione di erigere il museo Diocesano di Caserta è stata presa nel corso del 1996, quando la Conferenza Episcopale Italiana ne ha favorito l'istituzione attraverso finanziamenti provenienti dai fondi dell'otto per mille alla Chiesa cattolica. Come sede del Museo è stata individuata la chiesa del SS.mo Redentore, localizzata nel centro storico di Caserta, a poca distanza dalla cattedrale, dal palazzo vescovile e dalla reggia vanvitelliana.
    Il museo Diocesano di Caserta documenta la tradizione artistico - religiosa del Casertano, anche se in esso non sono contenute tutte le migliori opere artistiche di cui è stata arricchita la Chiesa locale durante il suo cammino. Gli oggetti esposti sono in prevalenza paramenti sacri, arredi liturgici, dipinti, ex voto e sculture provenienti dalle varie chiese della diocesi, raccolti nei depositi della Curia dopo l'evento sismico del novembre 1980 per preservarli dall'incuria e tutelarli dai furti. Attualmente il museo Diocesano conta circa duecento opere tra dipinti, sculture, apparati liturgici, reliquari ed ex voto, che coprono un arco di tempo che va dal XIV al XIX secolo.
    Tra i pezzi più antichi vanno collocati alcuni manufatti lapidei: reperti archeologici, frammenti scultorei dell'XI e XII secolo, lapidi del XV e del XVII secolo.

    Museo d'Arte Contemporanea

    Nel Real Belvedere di San Leucio, all'interno della Filanda dei Cipressi, si trova il museo d'Arte Contemporanea di Caserta che ha il riconoscimento di museo di interesse regionale. Il Museo ospita le opere di una trentina di artisti che, partiti dalla provincia di Caserta, hanno poi conquistato successo e fama in tutta Italia e talvolta anche all'estero. Autori del calibro di Antonio De Core, Bruno Donzelli, Mafonso, Battista Marello, Gabriele Marino, Andrea Sparaco, Antonello Tagliafierro, Giovanni Tariello, le cui opere prima erano sparse e poco valorizzate e che ora è possibile ammirare tutte insieme. Per gli amanti dell'Arte Contemporanea in visita a Caserta, una tappa d'obbligo insieme a quella al Museo Terrae Motus. Da maggio prossimo il museo troverà la sua definitiva collocazione in alcune sale del Complesso di Sant'Agostino, nel pieno centro storico di Caserta, dove ci sarà anche una mediateca e una biblioteca storica.

    Museo di mineralogia e topografia Michelangelo

    Il museo Michelangelo di Caserta è stato aperto al pubblico nell'aprile del 2004 in occasione della sesta Settimana della Cultura grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza di Caserta e Benevento e l'Archivio di Stato di Caserta e ha da poco ottenuto il riconoscimento di 'museo di interesse regionale'. Si trova all'interno dell'Istituto per Geometri di Caserta 'Buonarroti'. Il Museo offre in esposizione strumenti topografici dell'Ottocento e del Novecento, macchine di calcolo e modelli didattico- scientifici per la topografia costruiti tra la metà del Settecento e gli anni settanta del secolo scorso con particolare attenzione agli strumenti della scuola napoletana. Il museo ha anche una sezione di mineralogia che comprende diverse centinaia di esemplari di rocce (sedimentarie, metamorfiche, magmatiche) e minerali e documenta i principali sistemi geologici della provincia di Caserta e del resto d'Italia. Il Museo ha il triplice obiettivo di conservare la memoria storica della città di Caserta, tutelare e valorizzare oggetti storici e testimoniare saperi materiali andati perduti (tecnologie e conoscenze).

    Altri musei
    Il museo delle Feste e delle tradizioni popolari, Chiostro di S. Agostino, documenta la memoria storica del territorio campano.
    A maggio 2011 è prevista l'inaugurazione di un altro museo nella città di Caserta, il museo del Mediterraneo, che sarà ospitato nel Belvedere di San Leucio e ospiterà opere di arte contemporanea di livello internazionale. Inoltre nel progetto del Macrico, grande area nel centro della città posta alle spalle del Monumento ai Caduti sul loavoro, è prevista la nascita del museo dell'Unità d'Italia, già finanziato dal governo nazionale e dalla regione Campania in occasione del 150º anniversario dell'Unità d'Italia.

    Altri Musei
    • Museo degli Appartamenti Reali
    • Museo dell'Opera (nella Reggia)
    • Museo Terre Motus
    • Museo della Seta (Belvedere di S. Leucio)
    • Museo delle Cere " Le Muse "
    • Museo Diocesano di Caserta
    • Museo della Pinacoteca Reale
    • Museo d'Arte Contemporanea
    • Museo di Mineralogia e Topografia Michelangelo
    • Museo del Mediterraneo (prossima apertura)
    • Museo delle feste e delle tradizioni popolari

    Parchi, aree verdi e giardini

    78QTtPA
    Parco della Reggia

    c8zdbSA
    Uno scorcio del Parco della Reggia
    Nonostante la speculazione edilizia, per le aree verdi Caserta risulta, con 13,06 mq/ab., al 21º posto (su 45) nella classifica dei capoluoghi di provincia italiani con meno di 80.000 abitanti per verde urbano fruibile, secondo il Rapporto 2013 sull'Ecosistema Urbano stilato da Legambiente. Ciò è dovuto principalmente all'enorme Parco della Reggia, lungo 2,5 km. Vicino al Parco della Reggia ci sono poi i Giardini della Flora, di dimensioni molto più contenute. Un polmone di verde molto importante è poi l'Oasi del Bosco di San Silvestro, area protetta gestita dal WWF, situata nella frazione di San Leucio, che fa da sfondo alla cascata delle Reggia vanvitelliana. Un'altra area verde molto grande è quella di Piazza Carlo III, davanti alla facciata principale della Reggia. Numerose aree verdi sono presenti in città, mentre diverse strade del centro sono dotate di alberi.

    4QSximD
    Parco della Reggia

    Bosco di San Silvestro
    La Reale Tenuta di San Silvestro faceva parte, insieme a San Leucio, al Parco Reale ed al Giardino all'Inglese delle "Reali Delizie" annesse alla Reggia di Caserta. Situata a nord del complesso monumentale, si estende sulle due colline contigue di Montemaiulo e Montebriano. L'area, di circa 76 ettari, venne scelta in quanto particolarmente idonea a creare una naturale scenografia alla cascata che anima, con le sue acque, le fontane del parco vanvitelliano. I territori che la compongono furono acquistati dopo il 1750 in momenti diversi e riuniti poi in un unico tenimento che venne delimitato con un muro perimetrale.
    La tenuta di S. Silvestro, così come gli altri siti reali, fu destinata ad attività agricole e venatorie sull'esempio delle nuove mode di vita agreste diffuse nelle altri corti europee. In quest'area furono conservate, e in alcuni casi incrementate, le coltivazioni già esistenti come vigne, uliveti, frutteti, orti e giardini. Tra il 1797 e il 1801, in località "Parito", venne costruito, sotto la direzione del Collecini, già collaboratore di Luigi Vanvitelli, il Real Casino per dar ristoro al Re ed al suo seguito durante la caccia nei boschi vicini e per disporre di locali idonei alle diverse necessità dell'azienda agricola.

    Il 13 maggio 1922 la tenuta di S. Silvestro, che faceva parte dei beni immobili della Corona, passò al Demanio dello Stato e fu consegnata al Ministero della Pubblica Istruzione. Nel dopoguerra, fino al 1970, il Real Casino ospitò una colonia antitracomatosa e nel 1983 l'intero Sito, gestito dall'Amministrazione provinciale, passò per competenza alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. per le province di Caserta (CE) e Benevento (BN). In quest'ultimo ventennio il Real Casino, che già in passato era stato sottoposto a varie trasformazioni e interventi di "abbellimento", ha subito continui atti vandalici; sono state rubate statue, divelti e trafugati marmi del caminetto, asportati parati, distrutti servizi, ecc.


    KPggW5V
    Peschiera Grande nel Parco
    della Reggia di Caserta
    Il 6 febbraio 1993 il WWF Italia, dopo un lungo periodo di collaborazione con la Soprintendenza per la salvaguardia del Sito, ha ottenuto dal Ministero per i Beni Culturali e dal Ministero delle Finanze la gestione del "Bosco di S. Silvestro" che è così diventato la prima "Oasi del WWF" della provincia di Caserta. Il 10 aprile 1994 l'Oasi è stata inaugurata ed il giorno successivo aperta al pubblico mediante visite guidate.

    Parco "Maria Carolina d'Asburgo"
    Confinante con Piazza Carlo III e ubicato di fronte alla sede delle Facoltà di Psicologia e Studi politici della Seconda Università degli Studi di Napoli. L'area, prima di proprietà dell'Aeronautica Militare, è stata acquisita dal Comune di Caserta, che l'ha trasformata in un grande parco verde. È stato intitolato a Maria Carolina d'Asburgo, che volle la realizzazione del Giardino Inglese della Reggia e scrisse il codice delle leggi leuciane.

    Altre aree verdi
    • Giardini della Flora, alla fine di Corso Trieste, sul lato est della Reggia
    • Giardini di Piazza Padre Pio, nel centro della città
    • Giardini di Piazza Cattaneo-Piteşti
    • Giardini di Piazza Vanvitelli
    • Villa Giaquinto
    • Giardini di Piazza Carlo III, di fronte la Reggia
    • Villa Comunale, situata lungo il Corso Trieste (Caserta)

    Peschiera Grande della Reggia di Caserta
    Si tratta di un lago artificiale costruito nel Parco della Reggia nell'anno 1769 dall'architetto Collecini. Il lago, con un isolotto al centro, è lungo 270 metri, largo 105 e profondo 3,50. Tra il 1769 e il 1773, progettato per il divertimento del Re Ferdinando IV, vi si svolgevano finte battaglie terrestri e marittime con modelli di navi in scala ridotta. Vennero anche insediati in delle abitazioni nei pressi della vasca dei marinai con le loro famiglie; "Liparoti" per poter organizzare i giochi nautici. Dal 2002 si svolgono ogni anno i Giochi Sportivi Studenteschi di Vela Radiocomandata "Radio Sailing".

    Teatro

    FP5t2Tx
    Teatro di Corte

    Negli ultimi dieci anni a Caserta si è assistito alla proliferazione di teatri e sale cinematografiche che sono andati a compensare il vuoto che c'era stato fino agli inizi degli anni novanta, quando le vecchie strutture chiuse non erano state rimpiazzate da altre impoverendo molto l'offerta culturale della città. Oggi le cose sono cambiate e il cittadino casertano ha un ampio ventaglio di proposte.

    Teatro Comunale
    Sul fronte teatro, la prima struttura cittadina è il Teatro Comunale, situato nella centralissima via Mazzini. Si tratta di un teatro moderno dislocato su due piani con circa 500 posti: vi si svolge la stagione principale della città con spettacoli di livello nazionale oltre ad una serie di rassegne di musica da camera e concerti di musica classica.
    Teatro Don Bosco
    Altra struttura importante è il Teatro Don Bosco, di proprietà dei Salesiani di Caserta, un teatro di 400 posti tutto in marmo con una stagione nazionale grazie alla collaborazione con alcuni teatri di Roma.
    Teatro Izzo
    Nella zona sud della città, precisamente nel rione Acquaviva, c'è il Teatro Izzo, vero e proprio Teatro di Quartiere, 350 posti per una stagione soprattutto basata su spettacoli comici ispirati alla commedia napoletana.
    Teatro Caserta Città di Pace
    Nel quartiere Puccianiello vicino l'Ospedale Civile il Teatro Caserta Città di Pace offre il proprio palco e la propria platea di quasi 400 posti a tutte le compagnie amatoriali ma spesso vi si tengono anche spettacoli di livello nazionale.
    Officina Teatro
    A San Leucio nei locali di una vecchia fabbrica l'Officina Teatro, con una platea di cento posti circa, offre una stagione di teatro singolare e diversa dalle solite con una grande attenzione ai temi sociali che vengono spesso affrontati in commedie quasi di nicchia, riservate ad un pubblico particolare.
    Teatro di Corte
    Senza dubbio la struttura più bella della città resta il Teatro di Corte all'interno della Reggia di Caserta, un piccolo gioiello risalente alla fine del XVIII secolo con una capienza di 450 posti. Il Teatro, una vera miniatuta del San Carlo di Napoli, usato anche per ospitare convegni e incontri culturali, è utilizzato per una serie di rassegne principalmente di musica classica come il Natale alla Reggia con concerti del maestro De Simone e della Compagnia da Camera di Caserta e quella Scarlatti di Napoli.
    Centro Teatro Studi
    La piccola sala del Centro Teatro Studi (C.T.S.) ospita gruppi di teatro amatoriali che coltivano il sogno di calcare i palchi più importanti d'Italia.
    Bottega del Teatro
    Finalità simile per la Bottega del Teatro, altra piccola sala teatrale del capoluogo situata nel quartiere Acquaviva, zona sud della città. Anche qui spazio all'avanspettacolo e al teatro comico con grande spazio per le compagnie amatoriali. Ultima sala teatrale aperta in città è il Teatro Civico 14, situato in vicolo Della Ratta, traversa della centralissima Via Vico.
    Teatro Fabbrica Wojtyla
    Unico e particolare nel suo genere resta il Teatro Fabbrica Wojtyla, vera fucina di giovanissimi artisti casertani che produce spettacoli originali con finalità altamente sociali.
    A queste strutture al chiuso bisogna aggiungere le due all'aperto che vengono allestite in occasione di particolari rassegne.
    Ci riferiamo ai:
    Teatro dei Serici
    nel Belvedere di San Leucio, che ospita gli spettacoli del Leuciana Festival
    Teatro della Torre
    all'interno dei resti del castello Medioevale di Casertavecchia, che ospita alcuni spettacoli del settembre al Borgo.
    Sul fronte cinema, il Duel Village, in pieno centro con 6 sale, parcheggio e ristorante- pizzeria annessi, è una delle strutture più frequentate in città. Presente anche il cinema Don Bosco, nella centrale Via Roma. Nella periferia della città, precisamente all'altezza del casello di Caserta Sud, il Big maxi- cinema con le sue 19 sale e il Cinepolis con altre 11 sale, rappresentano un'ottima alternativa alle sale del centro città.

    Manifestazioni culturali storiche e visite di esponenti storici della cultura e dell'arte
    • Il 25 giugno 1789 Giovanni Paisiello rappresentò a Caserta: Nina, o sia La pazza per amore
    • Nel Giugno 1770, Martedì 19, giunse il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart in visità alla Città ed alla Reggia. Successivamente, nei suoi viaggi italiani, anche Goethe, ospitato a Palazzo Vecchio da Hackert, giunse in visita agli splendori reali della Città.
    • Nel 1819 si tenne presso il Teatro di Corte la prima rappresentazione italiana, dopo quella viennese del 1818, de Il Barbiere di Siviglia di Rossini.
    • Nell'anno 1710 pubblicazione dei Concerti grossi op.VII di Giuseppe Valentini dedicati ai principi di Caserta: Michelangelo Caetani ed Anna Maria Strozzi
    • Nel luglio del 1994 la città fu sede della cena di gala in occasione del G7.
    • A gennaio del 2007 si è svolto presso la Scuola Superiore della pubblica Amministrazione che ha sede nei cortili della Reggia il "Conclave" del Governo, e per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana si è tenuto un Consiglio dei ministri lontano da Roma.
    • Negli ultimi anni, l'economia industriale casertana ha visto il ridimensionamento o la chiusura di molte fabbriche "storiche" dell'area. Tra queste è doveroso ricordare quelle relative alla famosa seta di San Leucio, anche se ancora oggi sono attive delle fabbriche che continuano a lavorare la seta.

    Caserta, città culla degli scrittori
    Negli ultimi anni molti scrittori casertani o anche giornalisti - scrittori, hanno poi avuto successo a livello nazionale e talvolta internazionale facendo meritare a Caserta l'appellativo di città culla di scrittori[senza fonte]. Fra questi si possono citare Francesco Piccolo, Antonio Pascale, Rosaria Capacchione e Roberto Saviano, quest'ultimo nativo di Napoli ma cresciuto scolasticamente a Caserta presso il Liceo Scientifico Armando Diaz. A Caserta nasce nel 2002 anche l'associazione culturale Liberalibri considerata dalla trasmissione radiofonica, del 5 agosto 2013, RadioTre Fahrenheit la maggiore associazione di bookcrossing in Italia senza fini di lucro.

    Persone legate a Caserta
    • Atenolfo I di Capua, fratello di Landone III, principe di Capua e Benevento, 3º conte di Caserta (887-910)
    • Landolfo I di Benevento, figlio di Atenolfo, 4º conte di Caserta (910-943)
    • Riccardo Sanseverino, figlio del conte Tommaso il Vecchio
    • Antonello da Caserta,(XIV-XV secolo) musicista.
    • Filippo da Caserta, (1350-1435), musicista.
    • Luigi Vanvitelli,(1700-1773) architetto
    • Carlo Vanvitelli,(1739-1821) architetto,
    • Nicola Terracciano (1837-1921), botanico, per circa 40 anni Direttore del Giardino Botanico Reale della Reggia
    • Francesco Collecini,(1723-1804) architetto
    • Giovanni Antonio Dosio,(1533-1611) architetto
    • Andrea Matteo III Acquaviva, 1458-1529, conte di Caserta dal 1509.
    • Riccardo Sanseverino (1220-1267, conte di Caserta.
    • Violante di Svevia, moglie di Riccardo Sanseverino.
    • Giovan Girolamo Acquaviva, è stato uno statista e poeta italiano
    • Giovan Girolamo II Acquaviva d'Aragona(1663-1709), poeta dell'Accademia dell'Arcadia
    • Costantino Parravano,(1841-1905), compositore.
    • Ezio Andolfato, militare, Medaglia d'oro al valor militare
    • Marco D'Amore, attore
    • Roberto Saviano, scrittore
    • Francesco Piccolo, scrittore

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 10:31
     
    .
0 replies since 26/4/2015, 18:15   52 views
  Share  
.