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Bressanone

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    Bressanone

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    - Info -

    Bressanone è un comune italiano di 21.384 abitanti,la terza per popolazione della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. È il capoluogo storico, artistico, culturale, economico, sociale ed amministrativo del comprensorio della Valle Isarco.

    Secondo la tradizione Bressanone venne fondata nel 901, tre secoli prima della costituzione della Contea del Tirolo. Dal 1004 e durante il corso dei secoli è stata sotto dominazione ecclesiastica del principe vescovo di Bressanone, del quale fu la residenza principale. È sede - insieme al capoluogo della provincia Bolzano - della diocesi di Bolzano-Bressanone, costituita nel 1964 staccando dalla diocesi di Trento la città di Bolzano e il territorio a sud di quest'ultima e aggregandolo alla diocesi di Bressanone, mentre i territori della diocesi di Bressanone ora siti in Austria (Valle dell'Inn) sono stati staccati dalla diocesi di Bressanone ed aggregati a quella di Innsbruck.
    I santi patroni della città sono Cassiano di Imola - festeggiato l'8 maggio - e i vescovi Albuino e Ingenuino - patroni contro la siccità e festeggiati il 5 febbraio. Le loro reliquie sono custodite nel duomo di Bressanone.

    Geografia fisica

    Territorio

    Situata in fondovalle a circa 560 m s.l.m., si trova alla confluenza della Rienza nell'Isarco. A est si trovano le cime del Gruppo della Plose con il monte Telegrafo (2.504 m s.l.m.), a ovest la cima Cane (2.354 m s.l.m.) e il monte Pascolo (2.439 m s.l.m.).
    È situata circa 40 km a nord di Bolzano, circa 45 km a sud del valico del Brennero (confine italo-austriaco) e 35 km a ovest dal comune di Brunico (in val Pusteria).
    Viene attraversata dall'autostrada del Brennero, con un casello 5 km più a nord (Bressanone-Val Pusteria/Brixen-Pustertal) e uno 8 km più a sud (Chiusa-Val Gardena/Klausen-Gröden). Dal 3 gennaio 2007 è stato aperto anche il casello di Bressanone-Zona industriale, concepito solo in direzione nord in entrata e in direzione sud in uscita ma molto più vicino al paese e soprattutto alla sua zona industriale. È prevista anche l'apertura nella direzione opposta.
    Nella zona di Millan si trova il biotopo Prà Millan. Diverse sono le aree verdi della cittadina, tra cui i giardini Rapp (Rappanlagen), costruiti dopo l'inondazione disastrosa del 1882, quando si decise di spostare la confluenza dei due fiumi. I lavori, sostenuti anche grazie al barone e capitano von Rapp, iniziarono nel 1883 ed ebbero termine l'anno successivo: la confluenza fu spostata più a sud e l'immissione dell'Isarco non fu più così perpendicolare come in origine. La nuova lingua di terra venutasi a formare fu utilizzata per la creazione dei giardini.

    Karlspromenade

    Lungo la costa est di Bressanone si trova la Karlspromenade: una storica passeggiata costruita nel 1903 in memoria dell'imperatore Carlo I d'Austria, che trascorse alcuni momenti della sua vita presso la Cura Guggenberg, amando passeggiare lungo questa via che anticamente partiva proprio da lì e conduceva sino alla vecchia chiesa di Millan, Maria am Sand e quindi alla residenza Karlsburg.
    Dal 2010 questa passeggiata prosegue con il cosiddetto sentiero dei Salmi e a seguire con una via crucis, sino ad incontrare la strada che porta a Luson. Da qui il sentiero, attraversando la strada, scende fino al fiume Rienza, dove è stato ricostruito un vecchio ponte, dedicato ad Andreas Hofer (18 luglio 2009). Oltrepassato il fiume, un sentiero che prosegue con alcune scale porta in località Seeburg, da dove è possibile scendere verso il centro storico passando dall'antico rione di Stufles.

    Clima

    In base alla media trentennale di riferimento (1951-2010), la temperatura media del mese più freddo - gennaio - si attesta a -2,0 °C; quella del mese più caldo - luglio - è di +19,2 °C.
    Le precipitazioni medie annue si aggirano attorno ai 700 mm, mediamente distribuite in 85 giorni con un accentuato minimo invernale, stagione in cui si verificano generalmente a carattere nevoso, ed un picco in estate, quando possono verificarsi frequenti temporali per il contrasto di diverse masse d'aria, favorito dalla vicinanza della catena alpina.
    Bressanone appartiene alla zona climatica F.

    Le origini del nome e lo stemma della città

    Il toponimo è attestato per la prima volta nell'827 come Pressena (menzionato in un documento di Quartinus, ma è controverso, se si tratti della stessa località), poi nel 901 come Prichsna, nel 935-955 come Prixina, nel 967 come Brihsine e nel 1297 come Brixen e deriva probabilmente dal termine celtico brik ("altura, sommità", analogamente a Brigantia o Bregenz e Brixia o Brescia). La forma italiana corrisponde a quella ladina Persenù e a quella veneta settentrionale Persenón.[21]
    Lo stemma rappresenta l'Agnello Divino su sfondo rosso, a ricordo della storia di Bressanone come principato vescovile.
    La bandiera è composta da un tricolore orizzontale giallo (rappresentante la Chiesa), bianco e rosso (rappresentanti il Tirolo storico).

    Storia

    Dall'antichità al Medioevo

    I primi insediamenti in loco risalgono all'età mesolitica (uno di questi si trova nella zona di Stufles (Stufels). Altre testimonianze dell'antichità della città sono dei resti risalenti all'età del bronzo a Rivapiana (Plabach). Durante i lavori per il restauro ed il consolidamento della piazza Duomo (1996), sono stati scoperti i resti di una capanna risalente a circa 2500 anni fa, ad una profondità di circa 4 metri nel sottosuolo.
    Attorno al 15 a.C. la zona fu integrata da Druso, figliastro dell'imperatore Augusto, nella sfera d'influenza romana.
    Ai romani seguirono storicamente, in seguito alle invasioni barbariche, i baiuvari. Si hanno tracce di Bressanone in un antico scritto del 590 d.C., quando il territorio fu aggregato al Ducato di Baviera. A questo revirement politico corrispose ancora nel tardo VIII secolo l'aggregazione della struttura ecclesiastica regionale all'arcivescovato di Salisburgo, sostituendo l'appartenenza tardoantica al patriarcato di Aquileia.
    Da un documento del 13 settembre 901, si sa che l'allora vescovo Zaccaria della diocesi di Sabiona, ricevette come regalo una grande tenuta agricola (nota come mansus Prihsna), dall'allora re Ludovico IV il Fanciullo, l'ultimo dei Carolingi. Tradizionalmente si considera questo documento come l'atto di fondazione della città. Tra il 960 e il 990 il paese ebbe un intenso sviluppo edilizio ad uso ecclesiastico, assieme ad una prima versione dell'attuale Duomo di Bressanone, tanto che nel 965 i vescovi di Sabiona decisero di trasferirsi nella vicina cittadina di Bressanone. Da questa data Bressanone diventa il centro spirituale di una diocesi di vaste dimensioni. Fra i vescovi di allora spicca la figura di Albuino, discendente della casata degli Ariboni, che aveva importanti relazioni con diverse corti principesche ed in particolar modo con quella imperiale. Il suo successore, il vescovo Heriward (1017-1022) diede inizio alla costruzione delle mura della città, che furono portate a termine dal vescovo successivo, Hartwig (1022-1039), con l'aggiunta di ampi fossati a nord e ad ovest e di torri da difesa a sud della città.
    Il 7 giugno 1027 l'intera Val d'Isarco, assieme alla Valle dell'Inn, fu sottratta al duca ribelle Welf II di Baviera, e data in dono al vescovo Hartwig, dall'imperatore Corrado II, congiuntamente all'attribuzione del potere temporale come principe vescovo, analogamente a quanto in quegli anni accadeva per i vescovi delle vicine Arcidiocesi di Trento e di Coira (dal 1170 capoluogo del cantone dei Grigioni nella Confederazione elvetica). Nel 1038 la chiesa parrocchiale di Bressanone fu dedicata a San Michele Arcangelo. L'allora vescovo della diocesi di Bressanone, Poppo, fu eletto Papa, con il nome di Damaso II, nel 1048.
    Tra il 25 ed il 26 giugno 1080 nel duomo e nel battistero di San Giovanni si tenne il sinodo episcopale, in cui l'imperatore Enrico IV, coadiuvato dal vescovo Hartwig, riuscì a far deporre Papa Gregorio VII, facendo insediare come antipapa Clemente III. Nell'anno 1091 ai Principi-vescovi di Bressanone fu concessa la contea della Pusteria. Nel 1179 l'imperatore Federico I concesse i diritti regali di sovranità.
    Venne successivamente completata la cinta muraria della città nel 1115, nel 1230 il nuovo convento per le monache clarisse (dove tuttora ha sede) e nel 1265 fu terminata la nuova versione del palazzo vescovile.
    Una menzione meritano sicuramente il beato Hartmann vescovo, fondatore dell'Abbazia di Novacella, il quale fu anche amico e consigliere di Federico Barbarossa, e il vescovo Bruno von Kirchberg (1250-1288), fondatore della città di Brunico e spesso in lotta con le potenti famiglie nobili del luogo come i Voitsberger, ai quale rase al suolo il castello.
    Durante tutto il periodo medioevale la fiorente città vescovile rimase uno dei più importanti centri artistico-culturali della zona alpina. Essa visse alterne vicende sull'effettivo potere temporale, conteso tra il principe vescovo di Bressanone e i conti di Tirolo. Nel 1363, per eredità, la Contea del Tirolo passò alla casata degli Asburgo.
    Nel 1444 il centro storico subì un brutto incendio che devastò la zona dei Portici.
    Nel 1450 Nicola Cusano fu eletto vescovo e quindi cardinale di Bressanone (1452-1464) con incarico papale per la riforma delle terre tedesche. Egli entrò in contrasto con i conti del Tirolo, con il duca Sigismondo e con la bellicosa Verena von Stuben, di Castel Badia, badessa del convento delle benedettine in Pusteria. Successivamente Cusano si autoproclamò duca, anche se dopo la sua morte il potere tornò agli Asburgo, in qualità di conti del Tirolo.


    Dal Medioevo ai nostri giorni

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    Vista da sud di Bressanone nel 1898

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    Vista della zona nord di Bressanone all'inizio
    del XX secolo
    Giovanni III del Portogallo regalò al nipote Massimiliano I d'Asburgo l'elefante indiano Solimano che transitò per Bressanone nel dicembre 1551, restandovi per due settimane. L'oste Andree Posch della locanda am Hohen Felde, nelle cui stalle il pachiderma fu ospite, da allora l'ha ribattezzata in Elephant, sulla cui facciata il pittore Leonhard Mair ne ha disegnato la scena.
    Agli inizi del XVI secolo si ebbe a Bressanone una prima incanalazione delle acque correnti, provenienti dalla zona di Varna, e portate a destinazione tramite tronchi scavati di larice. Nel 1558, si ebbe anche la prima fontana con acqua corrente, posta vicino alla torre Bianca.
    Nel 1607 nella città venne fondato il seminario di Bressanone, il cosiddetto Priesterseminar (attivo anche nel 2012, anche se sempre meno frequentato). Il 23 marzo 1797 12.000 uomini delle truppe napoleoniche, agli ordini del generale Joubert, arrivarono ed occuparono Bressanone. L'enorme massa di soldati portò al diffondersi di un'epidemia, causando la morte di migliaia di persone, che furono inumate in fosse comuni tra Millan e Bressanone. Ma, già il 3 aprile, le truppe si ritirarono. Dal 1803 la città, che allora contava circa 3000 abitanti, conobbe un periodo di decadenza legato alla fine del principato. Questa si rese sempre di più conto di quanto fosse legata ai principi. Solo sei anni dopo, nella notte del 6 dicembre 1809 le truppe napoleoniche devastarono tutte le residenze nobiliari ed i castelli, oltre a circa 200 masi attorno alla città. Nel 1814, con la sconfitta delle truppe francesi, il Tirolo e quindi Bressanone ritornano a far parte dell'Impero austriaco, che nel 1867 si trasformò nell'Impero austro-ungarico.
    Nel suo libro, 1830: Reisebilder. Dritter Teil (traducibile in italiano con, "Quadri di viaggio. Terza parte") Heinrich Heine descrisse ne "Il viaggio da Monaco a Genova", alcune caratteristiche al riguardo della città vescovile, annotando: "Ovunque una puzza asfissiante di immagini sacre e di fieno secco".
    Nell'anno 1865 lungo l'asse del Brennero iniziano i lavori per la realizzazione della ferrovia del Brennero, e il 24 agosto 1867 il primo convoglio giunge a Bressanone. La decisione di far partire la diramazione della ferrovia della Val Pusteria da Fortezza (invece che da Bressanone come era stato inizialmente stabilito), significò una perdita in termini economici per la città di Bressanone. Quasi contemporaneamente vi fu anche una rinascita in campo religioso e culturale. Furono fondate nuove scuole come il seminario vescovile (detto "maggiore") e più tardi anche il seminario minore (il Vinzentinum).
    La sistemazione dei bacini fluviali della Rienza e dell'Isarco negli anni 1883 e 1884 portò la città alla prosperità. La sistemazione delle condutture che inizialmente trasportavano l'acqua attraverso tronchi di larici, venne migliorata, e si costruì una nuova condotta d'acqua presso Scaleres.L'allora sindaco Otto von Guggenberg gettò nel 1889 le basi per il primo stabilimento idroterapico secondo il sistema Kneipp a sud del Brennero. Nel 1899 fu fondato il Kurverein (circolo per la cura) e quindi Bressanone divenne un rinomato centro di cura (il centro Guggenberg esiste tuttora). Nel 1903 fu costruita la centrale idroelettrica di Sciaves, seguita nel 1937 dalla centrale nella stretta di Hachl.
    Nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale: la popolazione maschile di Bressanone venne mobilitata e spedita in guerra, e nel 1915 la città si trovò a breve distanza da un altro fronte, e cioè quello italiano. Nel novembre 1918 le truppe italiane occuparono Bressanone, che assieme all'intero Alto Adige entrò a far parte del Regno d'Italia, mentre il restante territorio del Tirolo (Tirolo del Nord e Tirolo Orientale) rimase all'Austria. Fino al 1925 nel centro cittadino vi era un servizio di sorveglianza, organizzato dai cosiddetti "guardiani notturni". Costoro sorvegliavano l'ordine pubblico durante la notte, dopo aver chiuso le porte della cinta muraria. Inoltre dovevano avvisare in caso di incendi, furti e avvistamenti di nemici, oltre ad annunciare ad alta voce l'ora esatta. In particolare a Bressanone avvenne che uno dei guardiani morì improvvisamente, e la moglie ne prese il posto, dando così origine alla leggenda della "dama della torre".
    Durante il fascismo, la città fu oggetto con l'intera regione di un processo di italianizzazione forzata. Successivamente furono attuate le "Opzioni", un accordo fra il Regno d'Italia e la Germania che obbligava i cittadini altoatesini a scegliere tra cittadinanza italiana e tedesca e tra rimanere nella provincia, accettando la definitiva italianizzazione, o trasferirsi oltreconfine. Nel 1928 al territorio comunale vengono aggregati i territori dei soppressi comuni di Millan (Milland), Sarnes (Sarns), Albes (Albeins) e Monteponente (Pfeffersberg), e la frazione di Elvas, staccata dal comune di Naz. Nel 1941 vengono invece aggregati i territori del soppresso comune di Sant'Andrea in Monte (St. Andrä). Dal 1943 al 1945 la città fece parte della Zona d'operazioni delle Prealpi. Nel 1964 vi è una nuova sistemazione dei confini della diocesi che corrispondono da allora a quelli della provincia di Bolzano, e la sede della diocesi, rinominata in diocesi di Bolzano-Bressanone, si spostò da Bressanone a Bolzano.
    Nel 1950, per il timore di possibili manifestazioni antitaliane in piazza Duomo, la polizia ha ordinato di limitare gli spazi liberi nella piazza. L'allora sindaco, Natale Dander, fece realizzare le due aiuole, recentemente rimosse quando vi è stata l'ultima revisione dell'intera piazza.
    Un momento importante per la comunità italiana di Bressanone fu nel 1952, quando don Giuseppe Franco, canonico del Duomo di Bressanone, pose la prima pietra dell'oratorio dedicato a don Bosco. Il complesso della struttura, dopo oltre cinquant'anni di attività è stato demolito nel gennaio 2010, per essere successivamente ricostruito nel 2011.
    Negli anni Cinquanta, il clima a Bressanone era maggiormente freddo e dava la possibilità di pattinare sulla superficie ghiacciata del laghetto, originato per regolare il corso dell'Isarco negli anni 1882-1895.
    Nel 2001 la città di Bressanone ha festeggiato i suoi 1100 anni di storia, con un giubileo cittadino.


    Monumenti e luoghi d'interesse

    Architetture religiose
    Cattedrale di Bressanone (Brixner Dom): imponente chiesa in stile barocco, che si erige nella centralissima piazza Duomo. La chiesa risalente al Duecento subì successivi restauri, a causa di un susseguirsi di sfortunati incendi che si protrassero negli anni. Essa è dedicata a Santa Maria Assunta, di cui contiene un'artistica scultura di Hans Leinberger del 1520 circa.
    Battistero del duomo di San Giovanni Battista: posto accanto al duomo e accessibile dal chiostro, rappresenta la più antica cappella di corte del Palazzo Vescovile. Al suo interno si possono trovare affreschi romanici di qualità e di indiscussa importanza. Inoltre la piccola chiesa ha una navata alta e rettangolare, suddivisa in due piani, ricoperta da una volta a botte; la luce riesce a filtrare all'interno da quattro piccole finiestre (suddivise nei due piani). Nel 1400 circa la navata fu coperta con una volta a crociera.
    • Antico chiostro
    • Chiesa della Madonna
    • Parrocchia San Michele
    • Torre Bianca
    • Vecchio Cimitero di Bressanone
    • Chiesa dei Santi Gottardo ed Erardo
    • Educandato Femminile delle Dame Inglesi
    • Seminario Maggiore e la sua biblioteca
    • Chiesa di "Maria Hilf in Zinggen"
    • Santuario di "Maria am Sand", la Madonna delle Grazie
    • Chiesa Josef Freinademetz
    • Abbazia benedettina di Novacella
    • Chiesa e convento dei frati Cappuccini
    • Chiesa e convento dei frati Francescani
    • Convento delle Terziarie
    • Chiesa dei santi Angeli Custodi
    • Chiesa di San Cirillo ed il Sentiero dei Santi d'Europa
    • Chiesetta di San Giacomo nella frazione di Eores
    • Chiesetta di San Nicolò presso Cleran
    • Chiesa di Sant'Andrea presso la frazione Sant'Andrea in Monte
    • Chiesa di San Giovanni Battista presso Cornale
    • Chiesa di San Leonardo
    • Chiesa di San Giovanni Evangelista presso Meluno (Mellaun).

    Architetture civili
    • Palazzo Vescovile
    • Cimitero austro-ungarico di Bressanone
    • Antico rione di Stufles
    • Accademia Nicolò Cusano
    • Il palazzo municipale
    • Ex sanatorio
    • Oratorio Don Bosco

    Architetture militari
    Bressanone è sempre stata una città di importanza strategica da quando dovette difendersi dalle invasioni delle truppe napoleoniche. Le attività militari ripresero soprattutto nel secondo dopo guerra, per la difesa del nord Italia da una probabile invasione delle truppe del patto di Varsavia attraverso il passo del Brennero o dalla Pusteria, da San Candido. Sorsero così dal 1945, o furono ristrutturati, diversi manufatti militari, non a caso nella città erano presenti diverse caserme della Brigata alpina "Tridentina" come la "Remo Schenoni", la "Verdone" (a Varna), la "Bortolotti", la "De Benedetti", la "Vodice" e la "Giovanni Ruazzi" (a Elvas) sede del 1º Gruppo artiglieria pesante "Adige" della 3ª Brigata missili "Aquileia", un'unità a capacità nucleare, ed in seguito del battaglio logistico della Tridentina (caserma dismessa dal 1º febbraio 2002). Inoltre vi era anche il "palazzo Reverberi", attuale sede del comando della "Tridentina". In particolare, la caserma "Remo Schenoni" è stata eretta nel biennio 1936—37 e fu subito destinata alla Guardia alla frontiera del XIV settore di copertura Isarco del Vallo alpino in Alto Adige. Dal 1938 ha ospitato il 18º reggimento di divisione "Acqui"; solamente dopo l'8 settembre 1943 è stata sede delle truppe tedesche provenienti da reparti del SS-Polizeiregimenter “Brixen”. Soltanto del dopoguerra la caserma divenne sede delle truppe della Tridentina con il nome "Remo Schenoni". Con lo scioglimento della Brigata Alpina “Tridentina”, la caserma è stata dismessa e nel 23 luglio 2008 è stato siglato l’accordo con la provincia autonoma di Bolzano.
    Dal 2002, a parte la sede del Comando proiettabile della Tridentina nel palazzo Reverberi, tutte le altre caserme hanno chiuso, e sono passate di proprietà della provincia di Bolzano, in cambio della costruzione di nuovi alloggi per i dipendenti dell'Esercito Italiano (come ad esempio la "Vodice"). La "De Benedetti" venne demolita per far posto all'autosilo.
    Esisteva anche il 16º Centro Radar A.M. dell'Aeronautica Militare con base logistica a Plancios e base operativa in cima al Monte Telegrafo sulla Plose collegate da una funivia privata dell'Aeronautica. La funivia e il radar furono disattivati nel 1978, la base di Plancios qualche anno dopo. Entrambi i siti si trovano in stato di abbandono e in attesa di una futura sistemazione.

    Castelli
    Presso Bressanone si trovano anche diversi castelli:
    • Castello Pallaus o anche noto come Palazzo di Sarnes
    • Campan
    • Karlsburg
    • Castello della Famiglia Cusano
    • Castello Tauernstein
    • Castello Ratzötz
    • Hanberg
    • Krakofl
    • Köstlan
    • Seeburg

    Cinta muraria
    Attorno al centro storico di Bressanone si erge una cinta muraria. Questa fu fatta costruire dal vescovo Heriward (1015-1022) e fatta completare dal suo successore, il vescovo Hartwig (1022-1039). La planimetria presentava sin dal X secolo due distinti settori: a sud, il raggruppamento degli edifici ecclesiastici, contrapposto a nord dal compatto complesso cittadino, diviso dai portici. Nel loro insieme, formavano quasi un perfetto quadrilatero cintato da mura e torrioni difensivi oltre che da ponti e porte di accesso al centro. Anticamente i vertici di questo perimetro difensivo erano disposti nel seguente modo:
    • a nord-est dal Castello dei signori di Porta San Michele (dal 1550 cartoleria Weger);
    • a sud-est dal Castello dei signori di Rodengo (attuale Cassianeum);
    • a sud ovest dal Castello del Capitano (ovvero il Palazzo vescovile);
    • a nord-ovest dal Castello dei Signori di Sabiona, presso la porta omonima.
    La cinta lasciava tre punti di passaggio, le "tre porte". In origine tutto il quadrilatero era circondato da un fossato difensivo alimentato dal rio Scaleres, dal rio Ospedale (Castelliere) e da un braccio dell'Isarco. Contemporaneamente alla erezione delle mura perimetrali, a Bressanone venne anche riconosciuta la qualifica di "città", la prima di tutto l'Alto Adige e del Tirolo austriaco a vantare di questo ambito primato.

    Le porte urbane
    Il centro storico di Bressanone è racchiuso da una cinta muraria, accessibile da tre porte principali:
    • Porta Sabiona
    • Porta San Michele
    • Porta Sole
    • Porta del Chiostro

    Oltre a queste, esistevano altre porte al di fuori della cinta muraria, ora non più esistenti:
    • Torre di Porta Mercato Vecchio (tra l'albergo Chiavi d'oro e la cartoleria Weger);
    • Torre dei Rodengo (all'imbocco di Via Bruno, tra il Cassianeum e la casa Rienzner);
    • Porta del Molino di Stufles (casa Mallepell);
    • Porta Pusteria (via della Frana);
    • Porta Stufles (via Terzo di Sotto);
    • Porta Roncato (presso il convento delle Suore Terziarie in via Roncato).

    Colonna millenaria
    La Colonna millenaria (Jahrtausendsäule) è una colonna marmorea eretta nel 1909 sul lato meridionale della piazza Duomo in ricorrenza del primo millennio della città. La colonna fu progettata dallo scultore accademico Norbert Pfretzschner e raffigura in cima, l'agnello che è anche lo stemma cittadino mentre sul piedistallo si erge la figura in grandezza naturale del vescovo Zaccaria nell'atto di benedire la città. Alla sua destra, un angioletto gli porge il diploma con cui Ludovico il Fanciullo gli fece donazione del maso "Prihsna".
    Ai quattro lati del basamento sono altresì raffigurati su delle formelle bronzee, taluni importanti avvenimenti della storia della città:
    a destra: l'atto della solenne investitura feudale di Rodolfo IV d'Asburgo avvenuta il 2 febbraio 1363 da parte del Principe vescovo brissinese Mattheus An der Gassen;
    • di fronte: il Sacro Cuore tra due angeli che veglia sulla conca di Bressanone;
    • a sinistra: l'eroe tirolese Peter Mayr nell'atto di ricevere l'ultima visita della moglie prima di affrontare a Bolzano il plotone di esecuzione, il 20 febbraio 1810;
    • sul retro: una iscrizione in lingua tedesca a ricordo dei festeggiamenti del Millennio che recita: "Per commemorare il millennio della sua fondazione, la città vescovile di Bressanone eresse questo monumento, nel quadro delle celebrazioni per il primo centenario delle eroiche guerre di liberazione sostenute dai patrioti tirolesi. Per ringraziare la Chiesa, per onorare il sovrano, per glorificare la patria!"
    Il monumento, compreso l'Agnello pasquale, è alto 9,36 metri. Per la parte architettonica è stata impiegata pietra calcarea proveniente da Arco, mentre per la figura del vescovo e del putto sono stati usati blocchi marmorei proveniente da Lasa, in Val Venosta.

    Altri
    • Uomo a tre teste, il Wilder Mann: statua lignea risalente al Cinquecento e rimaneggiata il secolo dopo. Raffigura un uomo selvaggio appeso ad un edificio (all'incrocio tra via Portici Maggiori e Portici Minori) che dovrebbe, secondo la tradizione popolare, espellere dalle sue tre bocche delle monete.
    • Via Mercato Vecchio (Altenmarktgasse), diversamente dalla via Portici, è stata ed è tuttora una via dedita all'economia brissinese. Da tempo infatti trovano sede qui negozi e botteghe artigianali. Particolare l'ubicazione fuori dalle mura cittadine, volutamente fuori dalle attività del clero.

    Fontane
    A Bressanone sono presenti diverse fontane, la maggior parte espelle acqua potabile:
    • fontana di Piazza Duomo: ad opera dell'artista Martin Rainer, rappresenta il cammino della vita;
    • fontana dell'amore: nei pressi del duomo;
    • fontana Portici Maggiori;
    • fontana in Via Mercato Vecchio;
    • fontana in Via Portici Minori: è una piccola fontana a colonna e vasca monolitica, senza elementi decorativi e arrotondata, con un cannello metallico posizionato a metà della colonna portante;
    • fontana della stazione dei treni;
    • fontana di via Albuino: chiamata anche fontana di San Michele, con San Michele raffigurato in una statua bronzea intanto ad uccidere il drago a tre teste;
    • fontana di via ponte Aquila;
    • fontana di via Hartwig;
    • fontana di via Tratten: ha la forma di una stella esagonale e si trova di fronte a alo storico Hotel Elefante e l'attuale stazione dei Carabinieri;
    • fontana del giardino dei Signori: fontana di bronzo con la statua di papa Pio VII;
    • fontana di via San Cassiano: questa fontana è situata all'incrocio tra Via San Cassiano e Viale Ratisbona, vicino a uno dei tre passaggi che permettono di raggiungere il giardino dei signori;
    • fontane di via Bastioni Maggiori: sono due semplici fontane dal design decisamente più moderno, e collegate da un piccolo canaletto al livello stradale. Sono state costruite durante i lavori di ristrutturazione della via intorno alla metà degli anni novanta del XX secolo.
    • fontana di Vicolo dei Fornai, nei pressi della piazzetta dietro la biblioteca comunale.

    Ponti
    Bressanone è anche nota come città dei due fiumi, e quindi vi si trovano diversi ponti:
    • ponte Mozart, principale via di collegamento al quartiere Millan;
    • ponte Widmann (che attraversa entrambi i fiumi), costruito dopo l'alluvione del 1600, che distrusse il Kapuzinersteg;
    ponte Aquila, costruita al posto della precedente Mitterbrugge (distrutta nel 1927 da un'alluvione). Accanto al ponte sorge una statua raffigurante San Giovanni Nepomuceno di Praga, patrono dei ponti e protettore dalle alluvioni e dall'inclemenza del tempo. Una seconda statua dedicata al santo si trova presso i giardini Rapp;
    • ponte Otto von Guggenberg, che attraversa la Rienza e si trova vicino i giardini Rapp;
    • ponte via dei Vigneti, che collega i quartieri Rosslauf e Kranebitt nella parte nord della città;
    • ponte Andreas Hofer (pedonale), costruito nel 1909 in occasione del primo centenario dell'insurrezione tirolese. Ristrutturato nel 2009, collega la Karlspromenade con l'altra sponda del fiume Rienza.

    Aree naturali
    • Giardino dei Signori o giardino del Palazzo Vescovile (Herrengarten): è un giardino floreale sito accanto al Palazzo Vescovile, che durante le stagioni calde assume dei bellissimi colori. Il cortile è stato ricostruito soltanto nel 1991, sulla base del progetto originale del 1831. Il giardino rinchiuso da alte mura è suddiviso in 4 aiuole, dove vengono piantati fiori colorati ed ortaggi. Al centro delle aiuole si trova una bronzea fontana del periodo Biedermair completamente restaurata.
    • Giardino di Corte (Hofgarten): posto accanto al palazzo, inizialmente allestito dal cardinale Cristoforo Madruzzo, principe-vescovo di Trento. In seguito, nel 1595, fu il principe-vescovo Andrea d'Austria che realizzò la cinta muraria a sud del palazzo e le torrette cinese e giapponese ai due angoli meridionali.


    <b>Musei

    Museo della farmacia di Bressanone: nuovo museo allestito pochi anni or sono, su come veniva vista e adoperata la farmacia in Tirolo nel passato;
    • Museo della Torre Bianca;
    • Museo diocesano di Bressanone: esposizione dentro al Palazzo Vescovile, aperto nel 1901 in occasione della festa millenaria della città;
    • Mostra permanente sulla tortura: la mostra è allestita con oltre settanta articoli esposti, dando la possibilità al visitatore di dare uno sguardo alle "Ordinanze criminali dell'imperatore Massimiliano I", ovvero l'ordinamento penale della Contea principesca del Tirolo, negli anni tra il 1499 ed il 1771. Gli oggetti danno una visione di come la regione tirolese sia stata in passato scandita dalla forza e dalla violenza. Grazie alla legge penale di Giuseppe II d'Austria, del 2 aprile 1787, la tortura fu abolita in Tirolo. La mostra è allestita presso il caffè "Rosa d'Oro" che dà sulla piazza Duomo.


    Teatro

    A Bressanone non esiste un vero e proprio teatro, ma negli scorsi anni spesso si utilizzavano la sala dell'oratorio Don Bosco e la sala della Kolpinghaus ("Casa Kolping") per le rappresentazioni teatrali. La sala del Kolping è stata demolita per dare spazio ad un nuovo convitto studentesco e nel 2010 è stato abbattuto anche l'oratorio Don Bosco.
    Nel 2001 è stata costruita una sede più adeguata, il Forum (edificato al posto della vecchia sede del GIL), dove si tengono spesso anche rappresentazioni teatrali.

    Eventi a cadenza regolare
    • Sfilata dei Krampus, il 5 di dicembre;
    • Törggelen, usanza culinaria di fine autunno;
    • Mercatino di Natale nel periodo dell'Avvento;
    • Filasprint, manifestazione sportiva invernale;
    • Processione di San Cassiano che si tiene la seconda domenica dopo Pasqua lungo le vie cittadine;
    • Caidom, gara di downhill dalla cima della Plose alla piazza Duomo;
    • "Craft bike Transalp" , maratona ciclistica a tappe durante il mese di luglio;
    • dal 1978: "Altstadtfest", una festa che si tiene ogni due anni durante il penultimo fine settimana di agosto, alternandosi con la città di Brunico;
    • "Emozioni d'estate", chiamati anche "giovedì lunghi", dove i negozi e i locali rimangono aperti anche dopo le 19:00;
    • "Mercato del pane e dello strudel", a fine settembre;
    • "Il vino va in città - Incontro con i vini della Valle Isarco", a fine luglio;
    • "Settimana della buona cucina", durante il mese di marzo.
    • "European Workshop on cognitive neuropsychology", gennaio;

    Persone legate a Bressanone

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    Lapide a Karel
    Havlíček Borovský
    • Albuino di Bressanone (? - 1006), santo cattolico
    • Papa Benedetto XVI (1927), 265º papa della Chiesa cattolica. Cittadino onorario della città.
    • Bruno von Kirchberg (? - 1288), è stato un vescovo cattolico tedesco, fondatore della città di Brunico che da lui prese il nome
    • Maurizio Bettini (1947), filologo e antropologo
    • Karel Havlíček Borovský (1821 - 1856), scrittore e politico ceco esiliato a Bressanone nel periodo dal 1851 al 1855
    • Papa Damaso II (? - 1048), 151º papa della Chiesa cattolica. Fu vescovo delle diocesi di Bressanone
    • Manfred Freyberger (1930 - 1980), attore italiano
    • Matteo Goffriller (1659 - 1742), liutaio
    • Maria Hueber (1653 - 1705), fondatrice delle Suore Terziarie Francescane. È nata a Bressanone
    • Norbert Conrad Kaser (1947 - 1978), poeta, giornalista, nonché capostipite della letteratura sudtirolese del dopoguerra
    • Gabriel Kessler (1645 - 1719), pittore
    • Hans Klocker (ca.1450 - ca.1500), scultore austriaco, tra i più rappresentativi del panorama altoatesino del periodo tardogotico
    • Max Leitner (1958), criminale noto come il "re delle evasioni"
    • Francis MacNutt (1863 - 1927), professore cattolico, proprietario dal 1915 del castello di Raschötz e mecenate del Museo diocesano locale
    • Gertrud Mayer (1944), ex annunciatrice televisiva italiana
    • Alberto Moravia (1907 - 1990), soggiornò a Bressanone dove iniziò a scrivere il suo primo libro "Gli indifferenti"
    • Guido Anton Muss (1941 - 2003), è stato uno scultore italiano di madrelingua ladina
    • Othmar Barth (1927 - 2010), architetto;
    • Paolo Persi (1969), attore italiano
    • Jakob Philipp Fallmerayer (1790 - 1861), filosofo e letterato. Nacque nel maso Baumgartner di Perara (Payrdorf)
    • Antonio Pichler (1697 - 1779), è stato un incisore italiano, di origine austriaca, orafo e intagliatore di gemme del XVIII secolo
    • Mary de Rachewiltz (1925), poetessa e saggista statunitense
    • Ludwig Karl Ratschiller (1921 - 2004), è stato un antifascista italiano, esponente della Resistenza antinazista in Italia
    • Egon Moroder Rusina (1949), pittore e illustratore italiano
    • Franz Tavella (1844 - 1931), scultore, soggiornò e morì a Bressanone
    • Guido Trebo (1978), cantante
    • Paolo Trombin (1957), giornalista italiano
    • Sigismund Waitz (1864 – 1941), vescovo
    • Johann Georg Widmann (1948), sindacalista e politico italiano


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    Panoramica di Bressanone vista da Elvas



    Edited by PatriziaTeresa - 7/7/2015, 13:53
     
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