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Camogli

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    Camogli

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    - Info -

    Camogli (Camoggi in ligure) è un comune italiano di 5.455 abitanti della città metropolitana di Genova in Liguria.

    Tipico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare. È anche chiamata la "Città dei mille bianchi velieri". I suoi abitanti, i camogliesi, per tradizione locale vengono comunemente denominati camoglini, sul modello del ligure camogin.

    Geografia fisica

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    Scorcio del borgo marinaro
    Il centro della città di Camogli che occupa la vallata a ponente del monte di Portofino, si affaccia sul Golfo Paradiso all'estremità occidentale del promontorio portofinese, nella riviera ligure di levante, ad est di Genova. Appartiene a Camogli la parte più ampia del parco naturale regionale di Portofino, mentre lo specchio acqueo antistante il promontorio fa parte dell'Area naturale marina protetta Portofino.
    Confina a nord con i comuni di Recco e Rapallo, a sud ed ovest è bagnata dal mar Ligure e ad est con Santa Margherita Ligure e Portofino. Il territorio comunale comprende le tre frazioni di Ruta, San Fruttuoso (celebre per l'omonima abbazia) e San Rocco; fanno altresì parte le località di Boschetto, Castagneto, Pissorella e San Prospero e gli agglomerati di Bana, San Giacomo, San Nicolò e Sant'Anna storicamente riconosciute dalla comunità e dallo statuto comunale per un totale di 10,07 km².
    L'aspetto architettonico più rilevante della cittadina è la presenza di edifici colorati che si affacciano sulla spiaggia. I colori e le linee più chiare orizzontali (dette marcapiano) servivano ai marinai camogliesi per riconoscere più facilmente la propria abitazione tra i vari piani dei palazzi del borgo e farvi ritorno dopo la pesca. La maggior parte degli edifici del centro storico sono stati edificati con un susseguirsi di aggiunte e modifiche nel corso dei secoli. Spesso le aggiunte riguardavano anche singole stanze che modificavano l'aspetto sia interiore che esteriore dei palazzi. La nascita di un figlio di un navigante o quanto ricavato da un lungo imbarco, spesso erano le motivazioni da cui nasceva una nuova appendice al palazzo esistente.

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    Il litorale in una fotografia
    dei primi del Novecento
    Nel 1913, secondo una moda il cui esempio più eclatante è la promenade di Nizza, vennero abbattuti i palazzi prospicienti il mare creando la passeggiata a mare, con la rotonda in stile littorio. La scelta dell'abbattimento fu dettata anche dallo stato in cui versavano gli immobili, strutture in legno e pietra da secoli preda di ondate e salsedine. La spiaggia, o perlomeno l'incremento della poca preesistente, si ebbe con il terreno di risulta della realizzazione del tracciato della ferrovia Genova-La Spezia, con l'apertura delle gallerie a levante (verso Santa Margherita Ligure) e a ponente (verso Recco). Dal materiale di risulta dei lavori al tracciato ferroviario si ottenne anche la trasformazione del territorio in prossimità della ferrovia stessa, con la creazione del terrapieno che andò a costituire le basi per l'attuale piazza Matteotti, su cui affaccia il teatro Sociale.
    La caratteristica degli edifici costruiti a breve distanza dal mare si deve però alle caratteristiche del territorio. Camogli è costruita lungo le pendici di un rilievo quasi a picco sul mare.
    Questo aspetto orografico ha l'effetto di garantire a Camogli un clima particolarmente temperato, tipico di alcune località del levante genovese, non riuscendo i venti freddi provenienti dalla pianura Padana a raggiungere la costa. Anche per questo Camogli è un'apprezzata località turistica.

    Le origini del nome

    Il toponimo "Camogli" è sicuramente di origine antica, ma dall'etimologia incerta e diverse sono le correnti di pensiero sul significato della parola stessa. Numerosi studiosi fanno derivare il vocabolo da Camulo o Camulio, nome attribuito alla divinità Marte dai Sabini ed Etruschi, oppure da Camolio, divinità Gallo-Celtica. Altri studi ritengono che la parola sia di origine greco-ligure e che significhi "terra in basso" da "cam" (in basso) e "gi" (terra). Questa traduzione coinciderebbe con la caratteristica topografica del borgo, a valle rispetto alla Rua (Ruta). Gli studiosi attuali forse erroneamente non ammettono più invece la teoria dello storico dell'Ottocento, il marchese Serra, secondo il quale Camogli si identificava con la lontana Casmona fondata dai Liguri Casmonati. In effetti la teoria della presunta lontananza di Casmona naufraga dinnanzi alle confutazioni che trovano Casmona indicante l'isola su cui sorge ancora oggi il castello della Dragonara (con la pedissequa denominazione di Casmonati assunta dagli abitanti del luogo intorno al 1200), e Ricina come denominazione della vicina cittadina di Recco. Ci sono poi le molto suggestive ma del tutto fantasiose derivazioni dal genovese, che fanno derivare la parola Camogli, (Camuggi, in genovese) da "casa delle mogli", le quali rimanevano a casa da sole aspettando il ritorno dei mariti imbarcati, o da Cà a muggi ovvero "case a mucchi", per la particolare disposizione delle case.

    Storia

    Il borgo di Camogli ha origini preistoriche: lo testimonia un insediamento, individuate durante le campagne di scavo succedutesi dal 1969 al 1977 nei pressi del Castellaro lungo il rio Gentile, strutturato su terrazzamenti artificiali dove sono visibili almeno due capanne rispettivamente datate, in base al materiale ceramico, al XVI e XIII secolo a.C. Nella stessa zona sono stati ritrovati reperti romani del II secolo a.C.

    Già sotto il dominio dei vescovi di Milano, intorno all'anno 1000, cominciò a formarsi la "Camogli costiera e marinara" con citazioni nei testi dell'epoca dove compare con il nome di Vila Camuli; ed è dal Medioevo in poi che compare maggiormente nella storia genovese. Nel XII secolo fu eretto il castello della Dragonara, posto a difesa del borgo marinaro, che venne assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi nel 1366 e successivamente anche dal Ducato di Milano nel 1438. Dal XVI secolo si unì più strettamente a Genova e alla sua repubblica, specie per le continue scorrerie dell'ammiraglio turco Dragut, che provvedette alle sue fortificazioni e al consolidamento del porticciolo, quest'ultimo completato nel 1624 con la costruzione del molo. Durante la dominazione genovese, e fino alla sua caduta nel 1797, fece parte del capitaneato di Recco.

    Come i territori della repubblica genovese anche Camogli fu interessata dalla dominazione napoleonica di fine Settecento che inserì il borgo marinaro, il 2 dicembre, nel Dipartimento del Golfo del Tigullio, con capoluogo Rapallo, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, fu elevata al titolo di capoluogo del II cantone della Giurisdizione della Frutta. Proprio in questo periodo storico la disfatta navale della battaglia navale di Abukir, nella quale la flotta ligure guidata da Napoleone Bonaparte viene annientata dalla marineria inglese, portò all'investimento di massicci capitali degli armatori camogliesi nella costruzione di velieri mercantili, con richieste e appalti dai maggiori stati europei. Gli affari dei cantieri navali e nel più vario settore marinaro favoriranno un considerevole aumento dell'economia e degli scambi commerciali, con il conseguente sviluppo urbanistico del borgo, che in questa fase raggiunse il suo massimo storico.
    Dal 1803 fu uno dei centri principali del VI cantone della Frutta, nella Giurisdizione del Centro, che ebbe per capoluogo la vicina Recco. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Genova.
    Con la caduta di Napoleone, nel 1814, fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1815, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel VI mandamento di Recco del Circondario di Genova dell'allora provincia di Genova.
    Già nel 1856 la sua flotta è composta da 580 imbarcazioni iscritte alla Mutua Assicurazione Marittima Camogliese, fondata nel 1852 dal locale Nicolò Schiaffino, unica al mondo e composta da un armamento doppio di quello del compartimento marittimo di Amburgo, la quale restò attiva fino al 1888. Con l'avvento della navigazione a vapore le attività tradizionali marinare camogliesi vengono, nel tempo, sostituite dal turismo.

    Monumenti e luoghi d'interesse
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    La basilica di Santa Maria Assunta

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    La palazzata ottocentesca
    e la passeggiata a mare

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    Il castello della Dragonara

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    Lo scoglio di Punta Chiappa

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    Il complesso monumentale
    dell'abbazia di San Fruttuoso
    nell'omonima baia

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    Uno dei falò che si svolgono
    per la festa di San Fortunato,
    il giorno precedente alla
    Sagra del Pesce

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    Via della Repubblica,
    nel centro
    storico camogliese

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    Monumento marmoreo
    al garibaldino
    Simone Schiaffino
    Architetture religiose
    • Basilica Minore di Santa Maria Assunta nel capoluogo.
    • Oratorio di San Prospero e Santa Caterina nel capoluogo, edificato nel 1420.
    • Monastero di San Prospero nel capoluogo. Edificato dai monaci Benedettini della congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore di Siena, il complesso fu aperto al culto dal 2 luglio 1883.
    • Santuario di Nostra Signora del Boschetto nella località di Boschetto, eretto tra il 1612 e il 1631.
    • Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo nella frazione di Ruta.
    • Chiesa Millenaria nella frazione di Ruta, del XIII secolo.
    • Oratorio della Santissima Annunziata nella frazione di Ruta, del XVII secolo.
    • Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte nella baia di San Fruttuoso
    • Chiesa parrocchiale di San Rocco
    • Chiesa di San Nicolò di Capodimonte del XII secolo
    • Chiappa

    Architetture militari
    • Castello della Dragonara o Castel Dragone
    • Batteria di Punta Chiappa

    Aree naturali
    Da Camogli partono numerosi sentieri per escursioni nei dintorni, in particolare nel promontorio di Portofino. In un'ora di cammino, passando per la frazione di San Rocco si può raggiungere la vetta del monte Portofino per godere della vista del Golfo di Genova. Sempre da San Rocco, si può scendere verso Porto Pidocchio, minuscolo porticciolo presso Punta Chiappa, lingua di pietra sul mare, meta di turisti durante tutto l'anno.
    Dalla piccola spiaggia della baia di San Fruttuoso si può seguire un percorso per escursionisti esperti che passa a strapiombo sul mare, con passaggi spettacolari, e porta a San Rocco passando presso le batterie di Punta Chiappa, dove il Regio Esercito edificò le casematte della "202.ma batteria di artiglieria costiera", che dopo l'8 settembre 1943 furono occupate dalla Wehrmacht.
    Altri luoghi di interesse o adatti per il trekking sono Semaforo Nuovo e Semaforo Vecchio, edifici dismessi dalla Marina Militare, da dove partono diversi sentieri lungo tutto il promontorio.
    Nel territorio comunale di Camogli è presente e preservato un sito di interesse comunitario, proposto dalla rete Natura 2000 della Liguria, per il suo particolare interesse naturale e geologico. Il sito è collocato tra i fondali dei comuni di Camogli, Portofino e Santa Margherita Ligure dove è segnalato un particolare habitat formato da praterie di posidonia oceanica, formazioni coralline e grotte semi oscure. Tra le specie animali sono presenti i pesci Epinephelus marginatus, Gobius luteus, Sciaena umbra, Sciaena mediterraneus, Sciaena ocellatus, Thalassoma pavo; le gorgonie Paramuricea clavata ed Eunicella verrucosa; i poriferi Spongia agaricina e Spongia officinalis; il mollusco Spondylus gaederopus e il corallo rosso Corallium rubrum.

    Musei
    • Il Civico museo marinaro di Camogli fu ideato e fondato dal camogliese Gio Bono Ferrari nel 1937 e l'intera collezione marinara fu poi donata, nel 1938, al Comune di Camogli, attuale proprietario. Nel 1971 fu spostato nella sua sede attuale assieme al museo archeologico e alla biblioteca civica camogliese.
    La nascita del museo civico archeologico fu possibile grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica della Liguria, il Centro Studi per la Storia Camogliese, l'Istituto per la Storia della Cultura Materiale di Genova e il Comune di Camogli. Inaugurato il 19 dicembre del 1981 e situato in una sala attigua al museo marinaro, raccoglie testimonianze e reperti dell'antico castellaro preistorico di Camogli risalente all'Età del Ferro. Tra gli oggetti più antichi è conservata una piccola moneta in argento cisalpina databile tra il III e il II secolo a.C.

    Eventi
    • Festa di san Fortunato. Il giorno precedente alla sagra del Pesce durante la sera e la notte si svolge la festa. Una processione trasporta per il paese un'effigie del santo seguito dalla banda e dai fedeli, verso mezzanotte vengono sparati una serie di fuochi artificiali per diversi minuti e quando terminano viene dato fuoco a due enormi falò costruiti uno sulla spiaggia antistante alla basilica di Santa Maria Assunta e uno antistante alla Rotonda. I falò sono preparati dai quartieri del Porto e del Pinetto, che gareggiano a chi produce quello più spettacolare e duraturo.
    • Sagra del Pesce, la seconda domenica di maggio, si svolge dal 1952. Giornata dedicata alla frittura del pesce in un gigantesco padellone di acciaio inossidabile del diametro di 3,8 metri, un manico di 6 metri, 2,8 ton di peso e una capacità di 2000 litri. Il padellone è in uso dall'edizione del 1954 (prima erano usate delle padelle normali), in passato ne sono stati impiegati anche di dimensioni maggiori rispetto a quello attuale (nel 1960 ne fu introdotto uno di 5 metri di diametro), posto su impalcature che sorgono sui fondali del porticciolo, è diventato una delle attrazioni tipiche della città e uno dei principali richiami per i turisti.
    • La "Stella Maris" viene celebrata la prima domenica d'agosto. La festa è dedicata ad una raffigurazione della Madonna come protettrice dei marinai - la Stella del Mare - un mosaico ritrovato nella chiesa di San Nicolò di Capodimonte, e che risalirebbe al 400. Alla mattina il colpo di cannone annuncia la partenza del Dragun, che porta il parroco all'altare di Stella Maris situato sulla Punta Chiappa; il Dragun viene seguito dalle barche degli spettatori impavesate per l'occasione. La sera, quando fa buio, il Dragun e le piccole barche a remi (kayak e canoe) con una torcia legata a poppa seguono l'imbarcazione in fila davanti alla spiaggia, a volte facendo delle gare di velocità, mentre la gente dalla spiaggia mette in mare centinaia di lumini che illuminano il tratto d'acqua antistante.
    • Il Festival della Comunicazione. Nato nel 2014, nella sua prima edizione ha ospitato tra gli altri Umberto Eco, Corrado Augias e Federico Rampini, chiudendo con 20 000 presenze.

    Santi patroni e patronesse
    Patroni di Camogli sono la Madonna del Boschetto, san Prospero e san Fortunato. La festa della Madonna del Boschetto si celebra il 2 luglio per commemorare l'apparizione che, in tale data, nel 1518 ebbe Angiola Schiaffino nel luogo ove oggi sorge il santuario dedicato alla Vergine. La festa di San Prospero si celebra il 31 agosto per commemorare il santo vescovo di Tarragona che nel 409, di ritorno da una visita papale, si sdraiò per riposare sulla Via Romana sopra Camogli e rese l'anima a Dio.
    San Fortunato, un legionario romano convertito al Cristianesimo ed ucciso nel circo dai suoi stessi commilitoni, la cui salma arrivò a Camogli nel 1710 dietro le pressioni del parroco camogliese Padre Pellegrino De Negri che era confessore del papa Clemente XI, è festeggiato la seconda domenica di maggio.

    Persone legate a Camogli
    • San Giovanni Bono (..-660) è stato il 36º vescovo dell'arcidiocesi di Milano e santo della Chiesa cattolica. Qui nacque secondo un componimento poetico: Villa Camuli, nascitor Joannes, Valle Rechi. Sul reale luogo di nascita rimangono ancora oggi incertezze poiché in tale componimento non si specifica di fatto il luogo natio, anche se il toponimo Camuli corrisponderebbe all'attuale denominazione di Camogli.
    • Agostino Schiaffino (Camogli, XVII secolo), poeta e storico.
    • Giuseppe Garibaldi (Nizza, 1807 - Caprera, 1882) ebbe il primo incarico da comandante su un natante camogliese e mantenne sempre affettuosa memoria di Camogli e dei suoi amici camogliesi. Tra le sue "camicie rosse" il camogliese Simone Schiaffino fu l'alfiere.
    • Simone Schiaffino (Camogli, 1835 - Calatafimi, 1860), patriota.
    • Friedrich Nietzsche (Röcken, 1844 - Weimar, 1900), filosofo e scrittore. Soggiornò nella frazione di Ruta dal novembre 1888 al marzo 1889 e ancora dal febbraio al marzo 1890 dove compose alcuni importanti brani e prefazioni dell'opera La gaia scienza. Una targa, la cui unica traccia si trova in una cartolina d'epoca che ne riproduce la fotografia, era stata apposta a ricordo dei soggiorni di Nietzche, in prossimità dell'attuale villa Italia. La distruzione della targa viene attribuita alla proprietà stessa dell'allora Hotel Kursaal (da cui oggi la villa Italia) conseguente al declino della fama dell'autore se non addirittura ad una sventagliata di mitra di un partigiano della Brigata Monte Rosa, che la distrusse per le note associazioni dell'opera dell'autore agli ideali filo-nazisti.
    • Mario Righetti (Camogli, 1882 - Genova, 1975), abate e liturgista.
    • Romolo Pergola (Roma, 1890 - Trino Vercellese, 1960), pittore. Dopo la prima guerra mondiale si trasferì a Camogli dove si dedicò alla pittura paesaggistica, ispirandosi ai luoghi, con particolare cura nella resa del mare nelle varie ore del giorno e condizioni del cielo.
    • Cecilia Ravera Oneto (Camogli, 1918 - Genova, 2002), pittrice.
    • Nicolò Ferrari (Camogli, 1928), regista e sceneggiatore.
    • Ruggero Chiesa (Camogli, 1933 - Milano, 1993), musicista e chitarrista.
    • Gualtiero Schiaffino (Camogli, 1943 - Camogli, 2007), illustratore satirico. Fondò nel 1982 la rivista Andersen, da cui nacque l'omonimo premio letterario di Sestri Levante.
    • Franco Scaglia (Camogli, 1944), scrittore e giornalista.
    • Giancarlo Bozzo (Camogli, 1953), autore televisivo.
    • Francesco Ferrari (Camogli, 1974), pallanuotista.

    Edited by PatriziaTeresa - 18/9/2015, 19:35
     
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