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Cornovecchio

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    Cornovecchio

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    - Info -

    Cornovecchio (Corvèč in dialetto lodigiano) è un comune italiano di 214 abitanti della provincia di Lodi in Lombardia.

    Descrizione e geografia

    Piccola comunità di pianura di antica origine, in cui all'attività agricola si è affiancata quella industriale. I cornovecchiesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono in gran parte concentrati nel capoluogo del comune. Il territorio, incastonato fra le anse di due maestosi fiumi, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche praticamente irrilevanti; esso presenta i caratteri di una forte espansione edilizia. L'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Il paesaggio è quello tipico dei territori che costeggiano la parte meridionale del corso del fiume Adda, con connotazione agricola e presenza di boschi naturali e seminaturali nonché di pioppeti. Lo stemma comunale argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura uno scudo rettangolare d'oro all'interno del quale spicca una fibbia d'argento intrecciata con un "filetto" verde e un "controfiletto" rosso. Lo scudo, sulla cui cima risalta un corno rosso, è circondato, in capo, da una gomena, anch'essa rossa, disposta a guisa di ellisse.
    Sorge fra il fiume Po e l'Adda, nella parte sud-orientale della provincia, ed è compresa tra i comuni di Pizzighettone (CR), Crotta d'Adda (CR), Meleti, Caselle Landi, Corno Giovine e Maleo. A 5 km corre la strada statale n. 234 Codognese; il più vicino tracciato autostradale è quello dell'A1 Milano-Napoli, l'Autostrada del Sole, cui si accede dal casello di Piacenza nord, posto a 14 km. La rete ferroviaria è facilmente raggiungibile: la stazione di riferimento, lungo la linea Codogno-Mantova, dista, infatti, 5 km. Il collegamento con la rete di traffico aereo è dato dall'aerostazione più vicina, posta a 66 km, che costituisce uno dei più importanti scali sulle rotte nazionali ed internazionali. Per i voli intercontinentali diretti si utilizza l'aeroporto di Milano/Malpensa, distante 124 km. Più lontano risulta il porto commerciale e turistico, posto a 170 km. È inserita nel Parco dell'Adda sud. Oltre al capoluogo di provincia, è Codogno il principale polo di gravitazione per il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non disponibili sul posto.

    Storia

    È uno dei tre nuclei che costituivano l'insediamento formatosi su un fiume ormai scomparso, chiamato Villafranca, o, secondo alcuni, sull'antico "Mare Gerundo", lago generato dall'Adda, dall'aspetto paludoso e di considerevoli dimensioni. Fra i tre sarebbe quello di cui si hanno più antiche testimonianze. Ivi Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, inviò un prete, Ilario, allo scopo di sconfiggere il paganesimo, e per suo tramite ottenne che si trasformasse in chiesa un tempio dedicato ad Apollo. Il suo nome deriverebbe quindi da "corno", "ansa del fiume" (da cui derivano i nomi di molte famiglie del luogo), e, prima di assumere l'attuale denominazione, avrebbe avuta quella di Ripa Alta. Motivo dell'ubicazione dell'insediamento è la sua posizione rispetto al corso del Po. Dopo le invasioni barbariche, nel IX secolo, l'imperatore Ludovico II approvò la riedificazione di una chiesa, che volle fosse dedicata a Santo Stefano e le concesse il diritto di riscossione dei tributi e la metà del ricavato delle tasse dovute ai traffici commerciali sul Po. Subì numerose incursioni, essendo assai ambita per la sua posizione privilegiata, fra Piacenza e Cremona. Fortificata dai milanesi contro Federico Barbarossa e i cremonesi, venne da questi distrutta e successivamente ancora disputata fra milanesi, cremonesi, piacentini e lodigiani. Numerosi sono i feudatari che ne ebbero il controllo, fra XII e XIII secolo. Possedimento della famiglia Tresseni fin verso la fine del XIV secolo, venne donata da Gian Galeazzo Visconti ai Bevilacqua, che la tennero fino allo scorcio del XVIII secolo. Di interesse artistico è la chiesa parrocchiale, intitolata alla Purificazione di Maria e ricostruita alla fine del XVIII secolo; in località Castellina, inoltre, si trovano ancora i resti di un castello. Nella seconda metà del secolo XX ha avuto inizio un massiccio fenomeno migratorio verso i centri vicini ma si spera, se non in un'inversione di tendenza, almeno in un contenimento del fenomeno, dovuto al recente miglioramento economico.

    Monumenti e luoghi d'interesse
    L'unico edificio degno di nota è la chiesa parrocchiale, ricostruita e ampliata nel 1772 dopo un periodo di abbandono. Notevole il fonte battesimale, di origine cinquecentesca e una statua della Vergine collocatavi nel 1750.
     
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