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Sarzana

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    Sarzana

    UtPtxiA

    - Info -

    Sarzana è un comune italiano di 21.965 abitanti della provincia della Spezia in Liguria.

    È il secondo comune della provincia per popolazione, dopo il capoluogo spezzino, nonché la quinta area urbana della regione, perno della Val di Magra, con quasi 79.000 abitanti.

    Grazie alla sua posizione, la città di Sarzana è dalla sua fondazione crocevia di importanti vie di comunicazione tra la Liguria, la Toscana e l'Emilia-Romagna. Sin dall'antichità fu centro agricolo, commerciale e strategico di grande rilievo, e già in età medievale importante centro religioso e giuridico, con la sede vescovile e del tribunale.

    Geografia fisica

    Territorio

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    Panorama dalle colline
    Sarzana sorge nella parte terminale della vallata della Magra, a pochi chilometri dall'estuario del fiume, in una zona relativamente pianeggiante a est del fiume, detta appunto "piana di Sarzana". La città sorge ai piedi della collina di Sarzanello, un rilievo di circa 150 m s.l.m. Il sistema orografico circostante è rappresentato dalle asperità che diradano dalle vicine Alpi Apuane. Il comune è inserito nel Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra.
    Confina a nord con il comune di Aulla (MS), a sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest con Santo Stefano di Magra, Vezzano Ligure, Arcola, Lerici e Ameglia, e ad est con i Comuni di Fosdinovo (MS), Castelnuovo Magra, Ortonovo e Carrara (MS).
    Nei pressi di Sarzana scorre il fiume Magra, il cui bacino è alimentato anche dall'affluente sarzanese del torrente Calcandola. Oltre al fiume sono presenti due specchi d'acqua, di dimensioni modeste, detti "Bozi", termine dialettale che indica la "pozzanghera", in questo caso l'acquitrino, e che quindi rimanda alle piccole dimensioni dei due laghetti.
    Il centro abitato si trova a pochissimi chilometri dal mare e dal confine con la regione Toscana, in particolare da quello del Comune di Fosdinovo. La sua posizione geografica ha fatto di Sarzana una vera e propria terra di confine, un punto di contatto tra usanze, tradizioni e storie differenti.

    Clima

    Nel territorio comunale è ubicata la stazione meteorologica di Sarzana Centro; presso la frazione di Luni (nel comune di Sarzana frazione di San Lazzaro) è ubicata la stazione meteorologica di Sarzana Luni, ufficialmente riconosciuta dall'Organizzazione meteorologica mondiale, nonché punto di riferimento per lo studio del clima che caratterizza la città e la sua piana.
    In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +7,3 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +23,4 °C; mediamente si contano 17 giorni di gelo all'anno e 25 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i -9,0 °C del gennaio 1985 e i +38,2 °C dell'agosto 1985.
    Le precipitazioni medie annue si attestano a 894 mm, mediamente distribuite in 89 giorni di pioggia, con minimo relativo in estate, picco massimo in autunno e massimo secondario in primavera per gli accumuli.
    L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 73,4 % con minimo di 70 % a luglio e massimi di 77 % ad ottobre e a novembre; mediamente si contano 6 giorni di nebbia all'anno.

    Storia

    Le origini e il toponimo

    Il nome Sarzana appare citato per la prima volta in un diploma dell'imperatore Ottone I datato al 963, nel quale viene riconosciuto al vescovo di Luni il possesso del castrum Sarzanae. Doveva all'epoca trattarsi probabilmente di un piccolo borgo fortificato, situato dove attualmente si trova la fortezza di Sarzanello, a controllo delle vie che percorrevano il fondovalle.
    In realtà il luogo dove sorge oggi il borgo doveva esser popolato già in epoca neolitica, in virtù dei reperti archeologici rinvenuti, soprattutto da alcuni esemplari di statue stele, forma artistica diffusa nel territorio lunigianese.
    Alla conquista romana della piana lunense si lega con tutta probabilità la toponomastica del luogo: il nome deriva probabilmente dal prediale femminile Sergiana da Sergius, a cui si aggiungerà presto la denominazione militaresca di castrum.

    Tra vescovi e imperatori

    Intorno al 1000 un nucleo abitato si andò formando più a valle in corrispondenza dell'incrocio tra la Via Aurelia e la Via Francigena, che immetteva verso Parma e Piacenza.
    La decadenza della vicina Luni, provocata dalle incessanti e devastanti incursioni dei Saraceni, fu tra le cause della crescita di Sarzana. Papa Innocenzo III decretò il passaggio della sede vescovile, nelle bolle del 7 marzo 1203 e del 25 marzo 1204, dalla oramai spopolata Luni, a Sarzana.
    Intorno al 1240, a seguito delle vicende che portarono al consolidamento del potere imperiale di Federico II in Toscana, il vescovo lunense Guglielmo fu costretto all'esilio nella guelfa Lucca ed al suo posto prese il potere un vicario imperiale, il marchese Oberto II Pallavicino. Quest'ultimo con l'aiuto delle forze ghibelline dei Malaspina e dei pisani conquistò il borgo di Lerici nel 1241.
    Dopo la sconfitta di Federico II, il vescovo Guglielmo fece ritorno alla sua sede, trovando un altro avversario più temibile: Nicolò Fieschi. Il potente genovese, nipote di papa Innocenzo IV, incominciò ad annettere le contee dei vassalli vescovili ed il suo potere si estese ben presto da Lavagna fino ad arrivare alla Val di Magra. Ma nel 1270, con la presa del potere della parte ghibellina nella Repubblica genovese, cambiò il corso delle cose e il Fieschi dovette cedere le terre in suo possesso proprio alla repubblica marinara, la quale si andava rafforzando nell'intero circondario lunigianese.

    La guerra di "Serrezzana"

    Non molto conosciuto, un poemetto breve scritto in ottava rima da un autore ignoto negli anni tra il 1450 e il 1500 dal titolo La Guerra di Serrezzana, descrive la guerra iniziata tra la Repubblica di Genova, che aveva riconquistato Sarzana, e la Signoria dei Medici che ne vantava il possesso per averla acquistata nel 1468 da Lodovico Fregoso per la somma di 35.000 fiorini. Per via dell'evidente esaltazione di Lorenzo de' Medici, si ipotizza che l'opera sia da attribuirsi ad un rappresentante della Signoria medicea o di Lorenzo de' Medici stesso o del vicino araldo Lorenzo Filareti, ma il nome dell'autore rimane comunque anonimo.
    In seguito i Fiorentini erano riusciti a stabilire un presidio nella Fortezza di Sarzanello, difesa da un centinaio di uomini, chiedendo la restituzione del territorio Sarzanese in virtù del trattato di Bagnolo, del 1484.
    Lo stemma genovese
    Il genovese Agostino Fregoso, a quel tempo signore di Sarzana, non potendo contrastare le armate fiorentine, cedette la città al Banco di San Giorgio. Tra il Banco di San Giorgio e la Signoria di Firenze iniziò così una contesa definita nella prefazione del poemetto stesso: Piccole guerre che riescono molto più dannevoli di regolari combattimenti perché continue e di poco o verun risultamento.
    I Medici, nella loro opera di riconquista, potevano fare affidamento sull'alleato Marchese Gabrielo Malaspina, ma i Genovesi, guidati da Gianluigi Fieschi, nel marzo 1487 mossero alla conquista di Sarzanello, lo saccheggiarono, distrussero le abitazioni e salirono quindi la collina per stringere d'assedio la Fortezza, usando, sembra per la prima volta, mine o polvere esplosiva per espugnarlo.
    Il Conte di Pitigliano, Nicolò Orsini venne mandato a dare man forte agli assediati e i Genovesi furono sconfitti il 15 aprile, facendosi catturare lo stesso condottiero Gianluigi Fieschi e suo nipote Orlandino. Dopo la disfatta i Genovesi organizzavano la loro difesa nel borgo di Sarzana, mentre i Fiorentini si diressero verso il fiume Magra, giungendo a Trebiano con l'intento di conquistare il borgo senza combattimenti, ma la manovra non ebbe successo grazie alla fedeltà degli abitanti mostrata alla Repubblica genovese. Allo stesso modo fu vano anche il tentativo da parte dei Fiorentini di conquistare Lerici per assicurarsi l'accesso al golfo.
    I Fiorentini furono costretti quindi a ripiegare su Sarzana, cercando di sfiancare le ultime difese con l'assedio del borgo e portando le difese genovesi alla resa per mancanza di viveri e di armi.
    Il 15 maggio, i Fiorentini si fecero sotto le mura, puntando le bombarde contro la città. L'8 giugno, presero il convento di San Francesco e la relativa chiesa. Il 22 giugno, forse avendo avuto notizia dell'imminente arrivo di Lorenzo de' Medici, i Genovesi si arresero alle truppe fiorentine.
    La Fortezza Firmafede, costruita in passato con la collaborazione dei Pisani a sud est della città fu distrutta durante l'assedio e venne fatta ricostruire da Lorenzo de' Medici e denominata "Cittadella". Quel luogo porta ancora quel nome e ostenta ad oggi l'arme della famiglia medicea.
    Nel 1273 venne nominato successore del vescovo Guglielmo, Enrico da Fucecchio, il quale nel 1276, a seguito di episodi di "insubordinazione" al potere vescovile da parte dei burgensi sarzanesi, li scomunicò a scopo intimidatorio, ma fu cacciato dalla città e costretto a rifugiarsi in Lunigiana. Solo dopo l'intervento del Pontefice, Bonifacio VIII, i cittadini vennero costretti ad accettare il successore di Enrico, Antonio Nuvolone da Camilla.
    Il 6 ottobre del 1306, nell'antica Piazza della Calcandola, Dante Alighieri ricevette quella procura in bianco dal marchese Franceschino Malaspina di Mulazzo in forza della quale egli poté recarsi, la mattina stessa, in Castelnuovo Magra a siglare la pace con il vescovo-conte di Luni Antonio Nuvolone da Camilla. Gli Atti originali della Pace di Castelnuovo, a rogito del notaro sarzanese Giovanni di Parente di Stupio (custoditi in originale presso l'Archivio di Stato della Spezia), fanno di Sarzana (e di Castelnuovo Magra) gli unici luoghi certi dell'intera biografia dantesca dell'esilio, in compagnia della sola, fatale Ravenna.
    La pace siglata da Dante segnò di fatto la fine del potere temporale dei vescovi in Lunigiana. Il 12 giugno 1316 il vescovo Gherardino Malaspina, nominò Castruccio Castracani visconte della diocesi lunense, il quale dominò la città fino alla sua morte, il 3 settembre 1328.
    Successivamente la rappresentanza della città si recò presso l'imperatore Federico III di Aragona, per chiedere il riconoscimento i diritti acquisiti dal vescovo Gherardino in esilio (soprattutto diritti tributari), che li concesse.
    Nel 1343 Sarzana tornò sotto l'influenza dei Pisani per passare successivamente sotto la dominazione della Repubblica genovese (1438), concludendosi con quella dei Medici, che strinsero d'assedio la città nel 1487 grazie all'appoggio del marchese di Fosdinovo Gabriele II Malaspina, durante la guerra, denominata "guerra di Serrezzana". A causa della guerra la fortezza Firmafede fu completamente distrutta, per poi esser riedificata e denominata appunto Cittadella. Poco prima, nel 1469, fu insignita del titolo di Sigillum civitatis Sarzane dall'Imperatore Federico III.

    Dalla Repubblica Genovese al Regno d'Italia

    Passò quindi ancora a Genova (1494) prima attraverso il Banco di San Giorgio[7] e poi, direttamente nel 1562. Da allora Sarzana legò il suo destino, sino ai giorni nostri, a quello di Genova che la elesse a sede del capitaneato omonimo.
    Con la caduta della Repubblica di Genova (1796), sull'onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, Sarzana rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrò nel I cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Lunigiana e dal 1803 centro principale del I cantone della Lunigiana nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Dal 13 giugno 1805 al 1814, annesso al Primo Impero francese, venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.
    Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, non consentendo la ricostituzione della repubblica ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel V mandamento omonimo del Circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.
    La creazione del nuovo capoluogo di provincia alla Spezia determinò lo spostamento degli uffici pubblici (tribunale, sottoprefettura, ecc.) da Sarzana alla Spezia, nel 1929 anche la Cassa di Risparmio e la Banca del Monte di Sarzana furono obbligate a confluire nella Cassa di Risparmio della Spezia e, nello stesso anno, il vescovato fu spostato da Sarzana alla Spezia.

    Dal fascismo ai giorni nostri

    Sarzana fu protagonista nell'estate del 1921 di uno scontro tra squadristi e carabinieri il 21 luglio nei cosiddetti Fatti di Sarzana, quando, i carabinieri al comando del capitano Guido Jurgens, a seguito di un colpo di arma da fuoco, spararono sugli squadristi. Successivamente, parte dei fascisti fuggiti nelle campagne, furono uccisi dagli arditi del popolo. I fatti di Sarzana ebbero una vastissima eco nazionale, su di essi intervennero i massimi esponenti politici dell'epoca (Gramsci, Turati, Mussolini, Giolitti, ecc.). Nel periodo della dittatura fascista furono molti i sarzanesi che subirono condanne dal tribunale speciale per attività antifasciste, quelli inviati al confino, i licenziati e perseguitati. Ingente fu l'emigrazione politica degli antifscisti sarzanesi soprattutto verso la Francia.
    Durante l'occupazione nazista, la popolazione di Sarzana, diede un decisivo contributo alla lotta partigiana. Sulle colline sovrastanti la città si formarono gruppi spontanei dei cosiddetti "sbandati" poi riuniti in vere brigate partigiane, la più famosa fu la brigata "Ugo Muccini". La lotta che intrapresero queste formazioni fu determinante per contenere la violenza e la forza degli occupanti tedeschi e fascisti, responsabili di eccidi efferati nelle vicine località lunigianesi e garfagnine.
    Un altro fattore determinante fu la vicinanza alla Linea Gotica, fattore che caratterizzò l'asprezza della lotta partigiana nel sarzanese sottolineata da molteplici scontri tra partigiani e nazifascisti, scontri nei quali venne pagato un alto tributo di vite alla riconquista della libertà e della democrazia.

    Monumenti e luoghi di interesse
    • Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta
    • Pieve di S.Andrea
    • Chiesa di San Francesco
    • Fortezza di Sarzanello
    • Fortezza Firmafede
    • Oratorio di San Girolamo nel centro storico
    • Oratorio di Santa Croce nel centro storico
    • Oratorio della Misericordia nel centro storico
    • Chiesa, convento e chiostro di San Francesco fuori le mura del centro storico
    • Chiesa di Nostra Signora del Carmine
    • Chiesa di San Giovanni Battista o dei Cappuccini fuori le mura del centro storico
    • Chiesa parrocchiale di San Martino nella località di Sarzanello
    • Chiesa parrocchiale di San Venanzio, del 1962.
    • Chiesa parrocchiale dei Santi Fabiano e Sebastiano nella frazione di Falcinello
    • Chiesa parrocchiale di Sant'Eutichiano nella frazione di Marinella
    • Chiesa parrocchiale di San Lazzaro presso l'omonimo quartiere
    • Chiesa parrocchiale di Santa Caterina presso l'omonimo quartiere
    • Oratorio della Trinità presso l'omonimo quartiere
    • Ex oratorio di San Bartolomeo presso l'omonimo ospedale civile
    • Ex oratorio di San Carlo Borromeo nel centro storico
    • Ex oratorio di San Rocco nel centro storico
    • Chiesa Apostolica Evangelica.
    • Chiesa del culto Evangelica Battista del 1964.
    • Palazzo Benedetti, già palazzo Mercadanti, del XVIII secolo.
    • Palazzo Berghini
    • Palazzo Brondi-Pini del XV secolo
    • Palazzo Casoni del XV secolo, edificato da Agostino Favoriti.
    • Palazzo De Benedetti del XVI secolo
    • Palazzo Fiori, del XIX secolo
    • Palazzo Fontana
    • Palazzo del Loggiato
    • Palazzo Lucri
    • Villa Carpena sul Torrione Testaforte
    • Palazzo Magni-Griffi del 1783
    • Palazzo Neri del 1840
    • Palazzo Picedi.
    • Palazzo Picedi-Benettini-Groppallo del 1720
    • Palazzo Podestà-Lucciardi (1819)
    • Palazzo Remedi del XIV e XVII secolo.
    • Palazzo Roderio, sede del municipio
    • Palazzo Sartori del XIV secolo
    • Palazzo Tusini del XIV secolo
    • Palazzo degli Uffici.
    • Palazzo Valenti.
    • Palazzo Vescovile
    • Palazzo Zacchia-Arzelà del XV secolo
    • Villa Bordigoni.
    • Villa Carpena, sorge su uno dei torrioni perimetrali del centro storico, nella fattispecie Torrione Testaforte.
    • Villa Fiori.
    • Villa Giustiniani-Groppallo.
    • Villa Groppallo.
    • Villa La Motte.
    • Villa Ollandini, edificata nel corso del Settecento per la famiglia Ollandini
    • Villa Podestà-Lucciardi. In località Fusicchio di Sarzanello
    • Teatro Impavidi
    • Ex ospedale di San Bartolomeo
    • Piazza della Calcandola
    • Monumento ai caduti di Carlo Fontana,
    • Il Genio della Stirpe, di Carlo Fontana, collocato in piazza Garibaldi
    • Monumenti ai marinai caduti, inaugurato il 28 gennaio del 1981
    • Monumento-stele ad Agostino Paci
    • Monumento a Carlo Fabbricotti presso il cimitero di Marinella di Sarzana, opera del 1913
    • La croce di San Francesco d'Assisi, collocata nel 1902

    Eventi
    • Soffitta nella strada
    • Calandriniana, manifestazione di pittori
    • Festival della Mente
    • Fiera tradizionale delle nocciole

    Persone legate a Sarzana
    • Giulio Giorello al Festival della Mente
    • Guido Cavalcanti (Firenze, 1258 - Firenze, 1300), poeta, fu esiliato a Sarzana il 24 giugno 1300.
    • Castruccio Castracani (Lucca, 1281 - Lucca, 1328), condottiero e stratega militare, fu plenipotenziario a Sarzana nella prima metà del XIV secolo.
    • Tomaso Fregoso (Genova, 1375 - Savona, 1453), doge della Repubblica di Genova, innovatore e democratico, per due volte nella sua vita si ritirò a vivere a Sarzana.
    • Tommaso Parentucelli (Sarzana, 1397 - Roma, 1455), divenuto papa con il nome di Niccolò V.
    • Filippo Calandrini (Sarzana, 1403 - Bagnoregio, 1476), arcivescovo di Bologna, poi cardinale.
    • Giuliano da Maiano (Maiano, 1432 - Napoli, 1490), artista e architetto, fu il primo progettista del palazzo comunale.
    • Francesco Pucci (Firenze, 1437 - 1518), fu uomo politico fiorentino e castellano della Rocca Nuova di Sarzana dal 1492 al 1493.
    • Giuliano da Sangallo (Firenze, 1445 - Firenze, 1516), artista e architetto, lavorò alla fortezza.
    • Antonio Roderio (Genova, XVI secolo), architetto, realizzatore del palazzo comunale.
    • Domenico Fiasella (Sarzana, 1589 - 1669), pittore.
    • Agostino Mascardi (Sarzana, 1590 - Sarzana, 1640), letterato e storico.
    • Filippo Casoni (Sarzana, 1733 - Roma, 1811), cardinal Segretario di Stato fra il 1806 e il 1808.
    • Vittorio Alfieri (Asti, 1749 - Firenze, 1803). Durante un soggiorno a Sarzana, nel 1777, ideò e compose La Virginia.
    • Giuseppe Maria Spina (Sarzana, 1756 - Roma, 1828), cardinale.
    • Carlo Barabino (Genova, 1768 - Genova, 1835), architetto, realizza a Sarzana il palazzo Podestà-Lucciardi.
    • Antonio Bertoloni (Sarzana, 1775 - Bologna, 1869), botanico, naturalista e medico.
    • Domenico Lucciardi (Sarzana, 1796 - Senigallia, 1864), cardinale.
    • Pasquale Berghini (Sarzana, 1798 - Sarzana, 1881), patriota e politico risorgimentale.
    • Camillo Pucci (Sarzana, 1802 - La Spezia, 1869), pittore.
    • Paolo Luigi Raso (1832-1892), garibaldino che partecipò alla spedizione dei Mille.
    • Alemanno Cortopassi (Lucca, 1838 - Sarzana, 1909), compositore e maestro di Cappella della concattedrale di Santa Maria Assunta.
    • Cesare Canini (Sarzana, 1841 - 1899), garibaldino che partecipò alla spedizione dei Mille.
    • Agostino Paci (Ameglia, 1845 - Sarzana, 1902), clinico insigne, direttore dell'ospedale San Bartolomeo di Sarzana, docente universitario a Pisa. Autore di importanti opere in campo chirurgico.
    • Bernardo Pizzorno (Varazze, 1861 - La Spezia, 1926), vescovo della diocesi di Luni-Sarzana e Brugnato, è sepolto nella concattedrale di Sarzana.
    • Carlo Fontana (Carrara, 1865 - Sarzana, 1956), scultore, realizzò per la città due opere monumentali: il monumento ai caduti (la Procellaria) e il monumento Il Genio della Stirpe.
    • Corrado Martinetti (1872-1953), poeta, a lui è dedicata la locale biblioteca civica.
    • Domenico Cortopassi (Sarzana, 1875 - La Spezia, 1961), compositore e direttore d'orchestra.
    • Aldo Bibolini (Sarzana, 1876 - Torino, 1949), ingegnere e studioso.
    • Michele Lupo Gentile (Castelbuono, 1880 - Pisa, 1959), storico, insegnò presso il locale istituto magistrale.
    • Pietro Arnaldo Terzi (1881-1945), avvocato, sindaco socialista di Sarzana, ultimo sindaco eletto democraticamente prima dell'avvento della dittatura fascista. Perseguitato e deportato morì in campo di concentramento nazista.
    • Ferdinando Maberini (Ortonovo, 1886 - Sarzana, 1956), compositore di musica sacra, insegnò musica al seminario locale.
    • Guido Jurgens (Napoli, 1893 - Roma, 1963), comandante dei carabinieri della stazione di Sarzana durante i Fatti di Sarzana del 21 luglio 1921.
    • Amerigo Dumini (Saint Louis, 1894 - Roma, 1967), meglio noto per l'omicidio di Giacomo Matteotti, comandò la colonna fascista coinvolta nei Fatti di Sarzana.
    • Alfredo Schiaffini (Sarzana, 1895 - Viareggio, 1971), filologo e linguista.
    • Renato Ricci (Carrara, 1896 - Roma, 1956), comandante della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), fu uno dei protagonisti dei Fatti di Sarzana.
    • Carlo Alberto Biggini (Sarzana, 1902 - Milano, 1945), politico, accademico e ministro dell'Educazione Nazionale della Repubblica Sociale Italiana.
    • Ugo Muccini (Arcola, 1910 - Spagna, 1938), partigiano combattente, caduto nella guerra di Spagna.
    • Miro Luperi (Bagni di San Giuliano, 1911 - Sarzana, 1944), partigiano combattente, insignito della Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria.
    • Rina Ketty (Sarzana, 1911 - Cannes, 1996), cantante francese nel periodo d'anteguerra.
    • Anelito Barontini (Castagneto Carducci, 1912 - Sarzana, 1983), antifascista, perseguitato politico, partigiano e senatore, ricoprirà la carica di sindaco dal 1971 al 1977.
    • Paolino Ranieri (Sarzana, 1912 - Sarzana, 2010), politico e partigiano, sindaco di Sarzana dal 1946 al 1971.
    • Renzo Lupo Berghini (Urbino, 1913 - Sarzana, 2002), pittore, residente a Sarzana.
    • Libero Marchini (Castelnuovo Magra, 1913 - Trieste, 2003), calciatore, medaglia d'oro olimpica, giocatore e allenatore della Sarzanese.
    • Rudolf Jacobs (Brema, 1914 - Sarzana, 1944), ufficiale della marina tedesca passato alla resistenza italiana, caduto in combattimento, medaglia d'argento della resistenza.
    • Manlio Cancogni (Bologna, 1916), giornalista, scrittore, insegnante a Sarzana, cui dedica il romanzo L'odontotecnico.
    • Gian Carozzi (La Spezia, 1920 - Sarzana, 2008), pittore, fu tra i firmatari del Movimento spazialista.
    • Nazareno Taddei (Bardi, 1920 - Sarzana, 2006), padre gesuita, mass-mediologo e critico cinematografico, morirà a Sarzana.
    • Flavio Luigi Bertone (Sarzana, 1922 - La Spezia, 1999), comandante partigiano, senatore della Repubblica, sindaco della Spezia dal 1992 al 1993.
    • Giorgio William Vizzardelli (Francavilla al Mare, 1922 - Carrara, 1973), assassino seriale, compì cinque omicidi a Sarzana.
    • Giovanni Giudici (Le Grazie, 1924 - Lerici, 2011), poeta e scrittore, cittadino onorario di Sarzana.
    • Roberto Lerici (Rivarolo Ligure, 1924 - Atene, 2004), calciatore e allenatore di serie A, giocatore della Sarzanese.
    • Angelo Paracucchi (Cannara, 1929 - Trevi, 2004), cuoco, per lunghi anni a Sarzana col suo ristorante "La Locanda dell'Angelo".
    • Raina Kabaivanska (Burgas, 1934), soprano bulgara, naturalizzata italiana, cittadina onoraria di Sarzana.
    • Graziano Battistini (Pulica (Fosdinovo), 1936 - Arcola, 1994), ex ciclista su strada.
    • Carlo Alberto Madrignani (Sarzana, 1936 - Pisa, 2008), saggista e storico della letteratura italiana.
    • Luigi Faccini (Lerici, 1939), regista, gira a Sarzana il film "nella città perduta di Sarzana" per la RAI.
    • Corrado Orrico (Massa, 1940), ex calciatore e allenatore della Sarzanese, poi a Udinese e Inter.
    • Umberto Fiori (Sarzana, 1949), insegnante, scrittore, cantante e poeta.
    • Giovanni Lorenzo Forcieri (Santo Stefano di Magra, 1949), politico, già sindaco della città dal 1989 al 1995, poi senatore della Repubblica e sottosegretario di Stato alla Difesa del Governo Prodi II.
    • Federico Luci (Sarzana, 1953), designer, docente in Germania e Italia.
    • Massimo Caleo (Sarzana, 1961), politico, già sindaco della città dal 2002 al 2013, poi senatore della Repubblica.
    • Luigi Ballerini (Sarzana, 1963), psicanalista, scrittore e medico.
    • Giovanni Soldini (Milano, 1966), velista, navigatore solitario, residente a Sarzana.
    • Dario Capolicchio (Palermo, 1971 - Firenze, 1993), studente universitario e cittadino di Sarzana dal 1975, assassinato nella strage di mafia di via dei Georgofili a Firenze.
    • Simone Vergassola (La Spezia, 1976), calciatore.
    • Lorenzo Bernucci (Sarzana, 1979), ciclista su strada.
    • Valerio Mascellino (aka DJ Tatanka) (Sarzana, 1979), di e produttore.
    • Davide Bassi (Sarzana, 1985), calciatore.
    • Giovanni Bonati (Sarzana, 1991), pilota di motociclismo.
     
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