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Poggio a Caiano

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    Poggio a Caiano

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    - Info -

    Poggio a Caiano è un comune italiano di 10019 abitanti della provincia di Prato. Si tratta di uno dei comuni più piccoli della Toscana e d'Italia, costituito il 14 luglio 1962. Il territorio rappresenta l'ultima propaggine del Montalbano, protesa verso la piana di Prato ed occupa alcune colline e rilievi (tra cui emerge il "poggio" che dà nome al comune) oltre che una piccola zona pianeggiante sulla sponda destra del fiume Ombrone. Si trova in una posizione strategica a circa 15 km da Firenze.

    Geografia fisica

    Il comune di Poggio a Caiano si trova sui margini della piana tra Firenze, Prato e Pistoia, ma su di un crocevia importante, soprattutto nei secoli passati, per l'intera area. Sorge alle pendici del Montalbano, e su alcune delle sue colline si trovano gli abitati di Santa Cristina in Pilli, Bonistallo e Petraia, frazioni del comune. Il paese si è sviluppato principalmente intorno alla collina dove sorge la Villa medicea.

    Idrografia

    Il paese è circondato in parte dal torrente Ombrone, che segna il confine del comune di Poggio da quello di Prato, ma anche quello con i comuni di Campi Bisenzio e Signa, e che quindi separa anche le provincie di Prato e Firenze.
    Il fiume è soggetto a frequenti piene, a volte anche 3-4 piene nel giro di 2 settimane o poco più, l'ultima serie di piene si ha avuta nel periodo tra il 24 dicembre 2009, e il 6 gennaio 2010.
    Il fiume, ha raggiunto nelle 3 piene, il 25 dicembre 2009, il 1º gennaio 2010 e il 6 gennaio 2010 rispettivamente 6.47 m, 6.62 m, 6.28 m di altezza. Il punto di tracimazione a Ponte all'Asse (Poggio a Caiano), è a circa 7.20 m

    Montalbano

    Il Montalbano o Monte Albano è una catena montuosa che si estende per 16.000 ettari tra le province di Pistoia, Prato e Firenze.Il sistema collinare e montuoso separa il Valdarno superiore dal Valdarno inferiore e raggiunge l'altezza di 627 metri s.l.m. Si stacca dall'Appennino al passo di Serravalle Pistoiese e giunge sull'Arno presso la strettoia della Gonfolina; è delimitato da un lato dal bacino dell'Arno, che da Signa raggiunge Empoli, e dall'altro dal suo affluente Ombrone pistoiese.

    Clima

    Il paese si trova nella piana fiorentina, caratterizzata generalmente da inverni freddi e privi quasi completamente di precipitazioni, ed estati calde. La maggior parte delle precipitazioni annuali si registrano nei mesi autunnali, ma in maniera minore anche in quelli primaverili.
    Durante l'estate, a causa anche della morfologia del territorio, è facile che durante le ore più calde la temperatura superi i 35 °C, a volte, anche i 40 °C.

    Precipitazioni nevose

    Gli inverni sono solitamente molto freddi, con temperature per molti giorni sotto lo zero, e con rare precipitazioni.
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    L'abbondante nevicata
    del 19 dicembre 2009

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    Il fiume in Piena a Natale 2009

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    Montalbano da Bonistallo
    Nel 1985 si è avuta una delle più grandi nevicate a memoria d'uomo; in totale caddero circa 60 cm di neve e la temperatura, a causa dell'effetto albedo, scese fino a -23.7 °C (dati amatoriali).
    Il 16 marzo del 1987 si ebbe una nevicata di 15 cm.
    Nel 1999 un'intensa nevicata fece registrare un accumulo di 14 cm il 9 febbraio.
    Tra il 28 e il 29 dicembre del 2005, si ebbe un accumulo di circa 25 cm, con vere e proprie tempeste di neve durante la notte.
    Poco prima del solstizio d'inverno del 2009, più precisamente tra il 18 e il 19 dicembre, nella cittadina si misurarono dai 20 ai 30 cm e sulle colline dei dintorni anche fino a 40 cm; nei giorni successivi, a causa dell'effetto albedo, la temperatura cadde fino a -9.8 °C e nelle campagne anche fino a -12 °C (dati amatoriali).
    Giovedì 17 dicembre erano caduti altri 5 cm, sciolti in giornata, e lunedì 21 dicembre ne erano caduti altri 3/4 cm, che si sono aggiunti ai precedenti 20 cm, prima di sciogliersi definitivamente.
    Venerdì 17 dicembre 2010, a seguito di giorni gelidi con temperatura massima diurna di 2-3 °C, un afflusso di aria umida atlantica provocò una copiosa nevicata con un accumulo record di 30 cm di neve.

    Storia

    Periodo etrusco-romano


    L'area pianeggiante antistante le colline di Poggio a Caiano risulta essere stata paludosa e poco abitata per lunghi periodi nonostante le bonifiche prima dei romani e poi del comune medievale di Prato, e questo ha determinato lo sviluppo storico del territorio, improntato, per lunghi periodi storici, sull'insediamento collinare. non vi sono prove certe di presenza etrusca o romana, anche se il toponimo sembra essere un tipico prediale (fundus caianus cioè "di Caio").

    Medioevo

    Nell'alto Medioevo la viabilità principale era probabilmente di crinale (si veda per esempio il sistema di ospedali che partiva dalla chiesa di S. Martino in Campo e passando dalla Chiesa di S.Giusto e dalla torre di S.Alluccio giungeva a S. Baronto) e non interessava il territorio di Poggio a Caiano che invece sarà stato territorio d'insedimento. Di certo si può dire che questa area fu popolata già nell'Alto Medioevo; risultano infatti documentate in tale epoca le due chiese di S.Cristina in Pilli e di Bonistallo che nei secoli successivi si divideranno la giurisdizione sul territorio corrispondente a quello attuale di Poggio a Caiano. L'insediamento doveva essere del tipo sparso, come era regola in Toscana, anche se non è da escludere la presenza di piccoli nuclei, oltre che a S. Cristina in Pilli, anche in altre località come Le Torri, Le Croci, Petraia, Calcinaia e altre minori.
    Nell'area di Poggio a Caiano dovrebbero esersi trovati anche possedimenti dei Conti Cadolingi di Fucecchio e dei monaci olivetani di Pistoia. Successivamente ebbero delle proprietà i Cancellieri di Pistoia che sembra abbiano costruito un fortilizio, probabilmente nello stesso punto dove oggi sorge la Villa medicea.
    La posizione del territorio di Poggio a Caiano, sul margine del Montalbano, ma sulle rive dell'Ombrone pistoiese, ne ha di fatto determinato il suo sviluppo. Infatti l'area rientrante nel districtus pistoiese, divenne un punto strategico fondamentale per il controllo della piana, ancora in parte da bonificare, conteso tra Pistoia, Prato e Firenze. Fino al definitivo controllo da parte di Firenze, il territorio del Montalbano meridionale, controllato da Pistoia, era strutturato su una viabilità principale pedemontana, passante per Poggio a Caiano, che in parte è possibile ricostruire nel suo tragitto e su un sistema di fortificazioni incentrato su Tizzana, Bacchereto, Carmignano, Artimino e altre di carattere minore di cui rimane traccia nella toponomastica anche nel territorio poggese (per esempio "Le Torri").
    La direttrice d'espansione di Prato passò invece attraverso la realizzazione del "ponte di Caiano" (oggi ponte del Mulino), proprio ai piedi del "Poggio di Caiano", verso il Montalbano.
    Firenze invece dopo aver sconfitto definitivamente Pistoia e sottomesso Prato, segnerà la sua presenza nel territorio con la costruzione del ponte "all'Asse" e il tracciamento della strada verso Pistoia che sostituiva la strada pedecollinare altomedievale.

    Età moderna

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    Giusto Utens, Villa medicea
    Tra il XIV ed il XVI secolo, Poggio a Caiano è stato anche un porto fluviale piuttosto importante per Prato, collegando la città, tramite l'Ombrone e l'Arno, agli scali marittimi di Pisa e Livorno.
    Dal 1420 furono gli Strozzi e i Medici (prima Cosimo e poi Lorenzo) che iniziano ad acquistare terreni nell'intera area.
    Fu grazie alla Signoria granducale che l'abitato conobbe la sua crescita decisiva intorno alla Villa medicea, ed alla strada maestra pistoiese, mentre gli altri borghi collinari decadevano.
    Poggio a Caiano fu punto nodale per secoli delle vie del ferro, commercio di fondamentale importanza per il Granducato. Il minerale di ferro veniva estratto nelle cave dell'isola d'Elba, portato sulla costa di Follonica e sottoposto ad una rudimentale fusione con la quale si ottenevano frammenti di ghisa (detta "ferraccio"). Il minerale veniva quindi imbarcato fino a Livorno o Pisa e proseguendo con barconi fino al Porto di sotto, in località la Lisca nei pressi della Gonfolina. Da qui se la portata dell'Ombrone lo consentiva, il minerale, trasbordato su barche più piccole, giungeva allo scalo del ponte all'Asse posto sulla riva di Poggio a Caiano in prossimità del "Magazzino del ferro" (che in realtà era la casa del "ministro" cioè del funzionario che vigilava sul traffico). Se la portata del fiume era insufficiente, il trasporto doveva avvenire per via di terra dal Porto di mezzo, passando per Signa e Lecore e da qui per una strada detta " Via del Ferraccio" si dirigeva direttamente al ponte. Il trasporto proseguiva con barrocci fino a Capodistrada, presso Pistoia e poi con animali da soma verso le ferriere della montagna pistoiese, dove abbondava il carbone di legna con cui il minerale veniva fuso e lavorato. Anche a Poggio a Caiano comunque il traffico del ferro fece nascere una radicata tradizione nella lavorazione del ferro con la presenza per tutto l'Ottocento di numerosi e qualificati fabbri alcuni dei quali raggiunsero una certa notorietà nel settore. Durante Firenze Capitale d'Italia (1865-1871) fu dimora del Re d'Italia.

    Età contemporanea

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    Vista panoramica del Paese da Bonistallo.

    Nel periodo contemporaneo, come altre aree e zone, il comune ha subito vari danneggiamenti. In particolare i bombardamenti del 1944 costarono alla città lo splendido Ponte di Ferro, fiore all'occhiello dell'ingegneria civile ottocentesca. La Villa medicea divenne allora il rifugio naturale degli abitanti del Poggio, ma non solo. Su decisione dei comandi Nazisti la Villa medicea non viene bombardata, e qui vengono nascosti e rifugiati, tra le numerose opere d'arte i "Quattro Mori di Livorno", la statua simbolo della città toscana minacciata dai saccheggi nazisti, o le sculture della Sacrestia Nuova di Michelangelo. Il 14 luglio del 1962, forte di una notevole espansione economica e di un diverso orientamento politico, Poggio a Caiano si separò dal comune originario di Carmignano e andò a formare un'amministrazione autonoma. Oggi Poggio a Caiano, comune con una ridotta estensione territoriale, si trova ad essere uno dei nodi cruciali dell'intera espansione dell'area e in particolar modo della viabilità con conseguente inquinamento viario. A questo proposito sono allo studio progetti di pedonalizzazione del centro e dell'area storica, anche se l'unica soluzione ai problemi pare essere una tangenziale esterna al paese di assai difficile realizzazione.

    Alluvione del 1992

    Ottobre 1992

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    Via Soffici allagata, il 31 ottobre 1992
    Il mese di Ottobre 1992 fu molto piovoso rispetto alla norma nel bacino dell'Ombrone Pistoiese, infatti nelle giornate del 30 e del 31 erano caduti a Cireglio (frazione di Pistoia nel bacino dell'Ombrone), rispettivamente 58 mm e 76 mm, ma il dato dell'intero mese fu di 577 mm, molto superiore alla media. Pure a Pistoia il mese fu molto piovoso, in ottobre caddero 401 mm (basta pensare che la media pluviometrica annuale della città è circa 950 mm).
    Tutte queste precipitazioni contribuirono a gonfiare molto il fiume, il quale però non destava particolari preoccupazioni, poiché tali piene sono abbastanza frequenti, e la sera del 30 ottobre nel paese fu relativamente tranquilla.

    La rottura dell'argine

    Nella notte tra il 30 e il 31 ottobre, intorno alle 23:15 l'Ombrone Pistoiese, in piena causa le piogge dei giorni precedenti, rompe gli argini nella zona industriale del paese. La falla di 30 metri riversa nella parte all'epoca in costruzione migliaia di metri cubi d'acqua, inondando il paese fino alla salita che porta alla Villa medicea. Le case di 1000 persone erano sommerse dai 2 ai 4 metri d'acqua, che rimase nel paese il giorno successivo, e ritirò il 1º novembre, per lasciare spazio al disastro del paese invaso dalla melma.

    Giorni successivi l'alluvione
    I giorni successivi all'alluvione furono molto tragici, poiché l'acqua del fiume, che in paese raggiunse anche i 4 metri di altezza, distrusse ogni cosa che incontrava, macchine, interni di case, fabbriche.
    In piazza IV novembre fu creata una vera e propria montagna di rifiuti, smaltiti in diversi giorni da ruspe e camion.

    Monumenti e luoghi di interesse

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    La Villa medicea.

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    Nevicata sulle Scuderie Medicee.
    Nel paese sono presenti vari edifici risalenti al Medioevo e al Rinascimento, tra i più importanti la villa e le scuderie Medicee, ma anche le chiese di Bonistallo e di Santa Cristina in Pilli, risalenti al secolo XI.

    Architetture religiose
    • Propositura di Santa Maria del Rosario
    • Chiesa di Santa Cristina in Pilli
    • Chiesa di San Francesco
    • Santa Maria Assunta a Bonistallo

    Architetture civili
    • Villa medicea
    • Scuderie Medicee del secolo XVI
    • Ponte Leopoldo II del 1833
    • Bargo di Bonistallo
    • Cascine di Tavola
    • Villa di Cerreto
    • L'Istituto delle Minime Suore del Sacro Cuore
    • Monumento ai caduti, in piazza XX Settembre

    Altri edifici importanti sono:
    • Palazzina Reale di Via Cancellieri (secolo XVII).
    • Casa del pittore Ardengo Soffici.
    • Villa Il Poggiale (secolo XVI).
    • Villa La Cipressa (secolo XIII).

    Musei
    • Museo della natura morta
    • Museo Ardengo Soffici

    Persone legate a Poggio a Caiano
    • Beata Maria Margherita Caiani
    • Filippo Mazzei
    • Ardengo Soffici
    • Armando Spadini
    • Paolino Taddei
    • Francesco Inverni
    • Tina Allori
    • Giorgio Gatti
     
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