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Vobbia

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    Vobbia

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    - Info -

    Vobbia (Vobbia in ligure) è un comune italiano di 458 abitanti della città metropolitana di Genova in Liguria.

    Geografia fisica

    Il comune è situato nella valle omonima, minore dell'alta valle Scrivia, a nordest di Genova, adiacente al torrente omonimo che è un affluente di destra del fiume Scrivia. Attraverso il valico di San Fermo, sull'Appennino ligure a 1.129 m s.l.m. presso il monte di San Fermo (1.177 m), è possibile raggiungere la val Borbera e quindi il comune di Cabella Ligure in provincia di Alessandria.
    Il comune è costituito, oltre al capoluogo, dalle cinque frazioni di Alpe, Arezzo Ligure, Noceto, Salata e Vallenzona per un totale di 33,43 km2. Fanno altresì parte del territorio le località di Caprieto, Casareggio di Salata, Costa Clavarezza, Costa di Vallenzona, Piani di Vallenzona, Poggio, Selva e Vigogna.
    Confina a nord con i comuni di Isola del Cantone e Mongiardino Ligure (AL), a sud con Valbrevenna, ad ovest con Isola del Cantone, Busalla e Crocefieschi e ad est con Mongiardino Ligure e Carrega Ligure (AL).
    Il suo territorio comunale fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola.
    La struttura orografica del territorio è peculiare, essendo costituito da un unico ampio catino imbrifero anche con discrete zone pianeggianti e collinari (al centro), circondato da montagne; per contro il decorso torrentizio dell'unico effluente del bacino, il torrente Vobbia, dopo un percorso pianeggiante ed aperto, si sviluppa in uno stretto vallone scosceso, una gola rocciosa angusta e profonda, impervia, con cascate ed anfratti di difficile percorrenza. Anticamente la unica via ragionevole di uscita (e di accesso) dalla valle era quindi quella di risalire il bacino fino al crinale ovest dove era possibile raggiungere la Cruxe, cioè Crocefieschi, posta in posizione dominante sullo spartiacque. Più tardi la bassa valle del Vobbia, da Isola del Cantone e Vobbia, è stata percorsa dalla attuale strada, tortuosa e scavata nella roccia dell'orrido, che conserva notevoli aspetti scenografici, alcune vestigia stradali medioevali, e la possibilità di accedere al castello della Pietra, importante presidio di origine medioevale della antica Via del sale tra Genova e la Pianura Padana.

    Storia

    Feudo di Crocefieschi

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    Il castello della Pietra
    Il comune di Vobbia fu costituito solamente nel 1903, staccandosi da Crocefieschi, di cui era frazione. La costituzione del nuovo comune fu decisa sia per incomprensioni con l'amministrazione comunale del tempo, sia per tentare di arrestare lo spopolamento della zona, la cui popolazione in quegli anni migrava verso le Americhe. Fino ad allora aveva seguito le sorti dell'allora capoluogo comunale.
    Il territorio si formò riunendo antichi beni dell’abbazia di San Colombano di Bobbio e dei Fieschi di Lavagna, divenendo possedimento feudale dei vescovi di Tortona[6] poi, dal 1164, proprietà della famiglia Malaspina. I marchesi di Gavi aggiunsero la valle ai loro possedimenti fino al 1252, anno in cui il territorio e il locale castello passarono alle dipendenze di Opizzone della Pietra, quest'ultimo signore del feudo di Mongiardino in consorzio con gli omonimi signori locali. Un successivo documento del 1253 cita inoltre il possedimento territoriale del castello sui borghi di Vobbia, Vallenzona, Arezzo, Costa di Vallenzona, Salmorra e Berga.
    Una parte consistente del feudo entrò quindi in possesso di Barnaba Spinola dal 1296 e molto probabilmente, non esistono infatti documenti certi, acquisì completamente tutto il territorio feudale all'inizio del XIV secolo[6]. La proprietà di una parte della signoria di Mongiardino, comprendente anche Vobbia, fu ceduta per eredità della madre Tommasina Spinola, il 16 aprile 1678, ai figli Innocenzo e Gerolamo Fieschi, famiglia che esercitò su tutto il territorio un dominio pressoché assoluto fino al 1797, anno della soppressione dei Feudi Imperiali.
    Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento dei Monti Liguri Occidentali, con capoluogo Rivarolo, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, l'odierno territorio comunale di Vobbia rientrò nel I cantone della Giurisdizione dei Monti Liguri Occidentali con capoluogo La Croce (Crocefieschi). Dal 1803 centro principale dell'VIII cantone dell'Alta Valle Scrivia nella Giurisdizione del Lemmo. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Genova.
    Unito ufficialmente alla municipalità di Crocefieschi dal 1815, il paese fu inglobato nel Regno di Sardegna, come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Nel 1866 si istituì un primo e semi-dipendente registro di stato civile.

    L'indipendenza comunale

    Le prime avvisaglie della futura separazione di Vobbia da Crocefieschi cominciarono a prendere corpo dalla fine dell'Ottocento, quando incomprensioni e ostruzionismi comunali tra la frazione e il capoluogo diventarono oramai insanabili. La questione che fece scattare l'accesa protesta dei "frazionisti di Vobbia" fu la proposta per la costruzione di un rapido collegamento stradale tra Crocefieschi e Savignone, strada che avrebbe, secondo i vobbiesi[7], di fatto tagliato fuori l'abitato di Vobbia e relative frazioni da un possibile sviluppo commerciale. Tra l'altro si contestò il gravoso stato di abbandono dei collegamenti stradali di alcune piccole località vobbiesi, ridotte a semplici mulattiere.
    La situazione che si stava creando in questa parte di territorio dell'alta valle Scrivia fece ben presto eco nella stampa locale tanto che portò ad un diretto interessamento del Ministero dell'Interno soprattutto dopo nuove polemiche e disordini. Lo stesso consiglio comunale di Crocefieschi, con una delibera del 17 aprile 1898[7], riconobbe oramai le tesi "separatiste" delle frazioni vobbiesi dando il benestare per l'avvio delle pratiche atte alla costituzione del nuovo comune. La proposta di legge per la "Costituzione delle frazioni di Crocefieschi in Comune autonomo" fu presentata alla Camera dei Deputati il 24 maggio 1899 dall'onorevole Gian Carlo Daneo. Approvato dalla Camera, il decreto legge n° 253 fu ufficialmente promulgato il 13 giugno 1901 dal re Vittorio Emanuele III. Il 28 gennaio 1903 si svolsero le prime elezioni comunali e, con seduta del 29 gennaio, fu eletto Luigi Ratto primo sindaco di Vobbia.
    Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel IX mandamento di Savignone del Circondario di Genova dell'allora provincia di Genova.
    Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Alta Valle Scrivia e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008, in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità montana Valli Genovesi Scrivia e Polcevera, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio 2011.

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    La chiesa parrocchiale di Nostra Signora
    delle Grazie sovrastante
    l'abitato di Vobbia
    Monumenti e luoghi di interessi
    • Castello della Pietra
    • Chiesa di Nostra Signora delle Grazie.
    • Chiesa di Nostra Signora della Neve
    • Chiesa di Sant'Antonio da Padova

    Eventi
    • Festa patronale di Nostra Signora della Neve loc. Alpe
    • Festa patronale di Nostra Signora delle Grazie
    • Festa di san Fermo Loc. San Fermo
     
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