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Tricesimo

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    Tricesimo

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    - Info -

    Tricesimo è un comune italiano di 7.623 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. Dall'anno 2015 fa parte dell'Unione Territoriale Intercomunale del Torre.

    Geografia fisica

    Tricesimo è situato ai piedi delle prime colline moreniche, formate dall'antico ghiacciaio del Tagliamento, ed è posto a 12 km a nord di Udine.

    Storia

    Il nome di Tricesimo testimonia la sua origine romana: ad tricesimum lapidem significa alla trentesima pietra miliare dal porto di Aquileia. Infatti il paese si trova sulla via che da Aquileia portava a Julium Carnicum, oggi Zuglio, e al Norico, via consolare chiamata via Julia Augusta sulla quale due località ricordano le antiche stazioni (mansiones), segnate dai miliari: Terzo, a tre miglia romane da Aquileia, e Tricesimo, a trenta.

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    Epigrafe di epoca romana
    rinvenuta in Adorgnano nel 1902.
    L'iscrizione ricorda i nomi dei commissari
    inviati da Aquileia per erigere e collaudare
    una cinta muraria a Tricesimo
    Sebbene vi siano tracce di presenza umana già in epoca preistorica (come confermato da vari ritrovamenti di oggetti lavorati in selce e ceramica) si può presumere che il primo nucleo abitativo stabile risalga alla conquista romana del II secolo a.C. La prima testimonianza documentaria risale però all'Itinerarium Antonini, databile al III secolo d.C., dove compare la dicitura Ad Tricensimum indicata come la prima mansio a trenta miglia da Aquileia. Alcuni reperti archeologici di epoca romana trovati sul territorio del comune lasciano ancora aperta la questione su dove si trovasse la primitiva stazione di cambio cavalli. Una lapide rinvenuta vicino al colle di Adorgnano testimonia la costruzione delle mura della mansio (probabilmente nel I secolo d.C.), le tracce di una centuriazione e le innumerevoli tombe ritrovate in San Pelagio confermano il passaggio di un'importante strada antica e infine i nomi di località di origine prediale (Laipacco, Luseriacco, Fraelacco...) dimostrano una notevole radicazione dei coloni romani nel territorio. La presenza di nuclei di origine celtica prima e durante la dominazione romana sono indicati dal toponimo Borgobello (in friulano Borgobel o Marcubel), colle che sovrasta il centro di Tricesimo e che poteva essere anticamente sede di un luogo di culto dedicato al dio Beleno.
    In epoca longobarda il territorio di Tricesimo si trovava al centro di una vasta area fortificata i cui capisaldi erano Nimis, Ragogna, Artegna e Osoppo. A questo sistema difensivo appartenevano sicuramente gli abitati di Fraelacco e di Monasteto, citati in documenti di epoca posteriore come arimannie. Ad epoca longobarda risalgono pure le tombe ritrovate in località Casanova (presso il ponte del Cormor) e nelle pertinenze di San Pelagio, con reperti databili ai secc. VI e VII.
    Questi (e altri) ritrovamenti archeologici fanno supporre che il pagus di Tricesimo sia stato abitato con continuità dopo la caduta dell’impero romano e per tutto l’alto medioevo, quando poi finì sotto il dominio del patriarcato di Aquileia. La posizione strategica, all'incrocio tra la strada che da Aquileia porta al Norico e la strada bariglaria (proveniente da Gradisca d'Isonzo) ha favorito nei secoli l'afflusso di popolazione, gli scambi e i commerci facendo di Tricesimo uno dei più importanti centri amministrativi e religiosi del Friuli collinare. La gastaldia di cui era capoluogo estendeva la sua giurisdizione su 33 paesi (detti “ville”) ed era sottoposta al diretto controllo di un ufficiale patriarcale (il gastaldo) che amministrava la giustizia sotto la “loggia del comune” e riscuoteva i tributi. Parte dello stesso territorio rientrava nella pieve (documentata a partire da XII secolo) il cui pievano veniva eletto da un'assemblea di rappresentanti di ogni villa. L'amministrazione del paese era invece affidata alla vicinia (assemblea dei capifamiglia proprietari) che, sebbene sotto il controllo del gastaldo, rappresentava una pallida forma di autonomia comunale. A dimostrazione di ciò ci rimangono gli Statuti di Tricesimo (noti a noi nella versione quattrocentesca, ma di probabile origine duecentesca), un insieme di regole riguardanti il mercato, il transito dei “forestieri”, le attività commerciali artigianali e agricole, che ci forniscono un interessante spaccato della realtà economica del tempo. Nonostante ciò Tricesimo rimane fra i comuni “minori” (a differenza di Cividale, San Daniele, Gemona...) e non ha voce in parlamento.

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    Parte residua dell'antica cinta
    muraria medievale (in via della Martina)
    In quest'epoca il paese si presentava come un nutrito gruppo di case cinto da un muro di difesa munito di torri all'esterno del quale sorgeva il duomo. Questo apprestamento difensivo non impedì comunque alle truppe del conte di Gorizia di devastare il paese nel marzo del 1289. Poco più a nord dell'abitato si trova il castello, documentato a partire dal 1251 ma sicuramente più antico (forse sorto attorno ad una specola di epoca romana) con compiti di sorveglianza sulla strada che porta a Gemona.
    Nel 1420 Tricesimo seguì la sorte del resto del Friuli finendo sotto la dominazione veneta durante la quale vennero mantenute le strutture amministrative della gastaldia dove, al posto dell'ufficiale patriarcale, venne posto un capitano che risiedeva in castello e che rispondeva direttamente al luogotenente generale della Patria del Friuli. In questo periodo si verificarono le due grosse invasioni turche del 1477 (ricordata da una lapide conservata nella sagrestia della Parrocchiale) e del 1499, incursioni che arrecarono notevoli danni agli edifici situati all'esterno della cinta muraria del paese (il duomo venne incendiato) e agli edifici sparsi nelle campagne (incendio della chiesa di San Pelagio). Nel 1511 il centro abitato fu parzialmente coinvolto nella rivolta contadina friulana, e successivamente colpito dal terremoto del 26 marzo.

    Dopo la caduta della repubblica di Venezia del 1797 ad opera di Napoleone il paese seguì le sorti del Friuli centrale, segnato dal passaggio e dallo stanziamento degli eserciti francese e austriaco in quello che fu, fino al 1815, uno dei più movimentati fronti di guerra europei. La stagione risorgimentale che infiammò gli animi della penisola italica si fece sentire anche a Tricesimo dove la gendarmeria austriaca fu impegnata più volte nel corso degli anni a intervenire per calmare piccole sommosse popolari e reprimere tentativi di insurrezione armata. Nel 1843 vennero requisite le armi nascoste nei solai delle chiese di Adorgnano e di Leonacco Basso, nel 1848 un gruppo di tricesimani partecipò alle insurrezioni di Udine e nel 1852 vennero rinvenute alcune armi sul fondo di un pozzo appena fuori dal paese. Nel 1866 il Friuli entrò a far parte del regno d'Italia e anche per Tricesimo cominciò un periodo di pace e ripresa interrotto dallo scoppio della prima guerra mondiale che, oltre ai disagi portati dalla vicinanza al fronte e all'anno di occupazione austro-ungarica dopo la rotta di Caporetto, costò al paese un pesante numero di caduti (ben 128). Ugualmente tragiche furono le conseguenze della seconda guerra mondiale che portò un alto numero di vittime tra gli uomini al fronte ma anche tra i civili (in particolare verso il termine della guerra), a causa delle frequenti incursioni aeree alleate sulla statale pontebbana e a episodi di insensata violenza come la fucilazione di quattro civili in Borgobello ad opera dei tedeschi ormai in ritirata. Molti furono i tricesimani che si unirono al movimento di resistenza e che contribuirono alla liberazione del paese, avvenuta solo il 2 maggio 1945. Nel secondo dopoguerra la posizione geografica e il passaggio di importanti vie di comunicazione come la strada statale 13 e la ferrovia pontebbana favorirono la crescita economica e commerciale del centro abitato. Il terremoto del 1976 comportò notevoli danni agli edifici delle frazioni e del capoluogo (dove crollò il campanile della chiesa parrocchiale causando una vittima). La ricostruzione, conclusasi a cavallo tra gli anni 80 e 90, venne seguita dalla creazione di nuove aree urbane affiancate a quelle preesistenti, determinate dalla crescente richiesta abitativa che caratterizza tuttora i comuni alla periferia di Udine.

    Monumenti e luoghi d'interesse

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    Affreschi del maestro Thanner
    nella chiesa di San Pelagio

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    Chiesa di San Pietro in Zucco

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    Il Santuario della Madonna Missionaria

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    Il castello visto da est
    Architetture religiose
    • La pieve, o Chiesa Parrocchiale
    • Chiesa di San Pelagio
    • Chiesa di San Pietro in Zucco
    • Santuario della Madonna Missionaria
    Adorgnano: la chiesetta cinquecentesca fu demolita ai primi del Novecento per costruirne una più grande (l'attuale chiesa di Ognissanti). Dell'antico edificio rimangono il campanile e il portale (ora sul lato della nuova chiesa).
    • Fraelacco: chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia.
    • Laipacco: chiesa di San Giuseppe con uno fra i più importanti cicli di affreschi di Gian Paolo Thanner.
    • Leonacco: chiesa di San Martino con affreschi di Lorenzo da Marano.
    • Monasteto: chiesa di San Michele Arcangelo.
    • Felettano: chiesa della Natività con pala d'altare di Odorico Politi.
    • Santa Maria della Purificazione, duomo di Tricesimo (Tricesimo/Tresésin)
    • Sant'Antonio (Tricesimo/Tresésin)
    • Santuario della Madonna Missionaria (Tricesimo/Tresésin)
    • Sacro Cuore (Castello di Tricesimo/Tresésin)
    • San Daniele (Belvedere)
    • San Giuseppe (Laipacco/Lipà)
    • San Carlo (Laipacco/Lipà)
    • San Giorgio (Laipacco/Lipà)
    • Ogni Santi (Adorgnano/Adorgnàn)
    • Santi Vito, Modesto e Crescienzo (Fraelacco/Fraelà)
    • San Michele (Monastetto/Munistêt)
    • San Bartolomeo (Ara/Are Grande)
    • San Giovanni Evangelista (Ara Piccola/Are Piçule)
    • Natività di Maria (Felettano/Feletàn)
    • (Luseriacco/Luserià)
    • Santi Angeli Custodi (Leonacco Alto/Luvinà Alt)
    • San Martino (Leonacco Basso/Luvinà Bas)

    Architetture civili
    • Villa Collombroso
    • Villa Miotti de Braida
    • Villa Rizzi (Braidamatta)
    • Villa Pennato
    • Villa Franceschinis (Adorgnano)
    • Villa Asquini (Adorgnano)
    • Villa Tarcelli-Orgnano (Laipacco-Lipà)
    • Villa Tartagna Colla (Borgo Michieli, Leonacco Basso)
    • Villa Rubeis-Masieri (Luseriacco)
    • Villa Sbroiavacca (Felettano)
    • Villa Valentinis (Fraelacco)
    • Villa Orgnani e annesso oratorio di San Carlo (Laipacco)
    • Casaforte dei de Pavona (Leonacco)
    • Villa Campeis e villa Boreatti (residenza estiva del poeta friulano Ermes di Colloredo) (Fraelacco)


    Architetture militari
    • Il castello medioevale

    Altro
    • Presepio di Ara

    Persone legate a Tricesimo
    • Alice
    • Arduino Berlam
    • Bernardino da Bissone
    • Gian Paolo Thanner
    • Giuseppe Girardini
    • Tito Miotti
    • Luigi De Agostini
    • Luigi Antonio Tami
    • Luca Bertossio
    • Sante Patussi
    • Ghiraldo Enore

    Edited by PatriziaTeresa - 10/12/2015, 18:34
     
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