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Corigliano Calabro

Provincia di Cosenza

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    Corigliano Calabro

    corigliano

    Info - Scheda Wikipedia

    Corigliano Calabro (in dialetto locale Curgghjeni , pron. [kurjjɛ:nə]) è un comune italiano di 40.581 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.

    Storia

    Le origini di Corigliano sarebbero da riportare all'epoca dell'incursione araba del 977 da parte dell'emiro di Palermo, al Quasim, quando alcuni abitanti della Terra di Aghios Mavros (San Mauro, nei pressi dell'attuale frazione di Cantinella) si spostarono in luoghi più elevati, determinando lo sviluppo del piccolo villaggio di Corellianum (il cui nome indicherebbe un "podere di Corellio") sul colle secoli dopo denominato delli Serraturi (nome derivato dalla concentrazione nella zona di un consistente numero di segantini: la denominazione è stata successivamente adeguata all'italiano nella forma "Serratore"). Dopo la conquista normanna, a Roberto il Guiscardo viene attribuita nel 1073 la fondazione di un castello, con annessa chiesa dedicata a San Pietro. La città si sviluppa progressivamente intorno al castello e alle chiese di "Santoro" e di "Santa Maria". Durante il XIV secolo vi era stata accolta una comunità ebraica e nella località "Pendino" venne costruito il monastero francescano. Nel 1276 la città arrivò a circa 2700 abitanti. Nel XIV secolo fu sotto il dominio dei conti di Sangineto per passare in seguito ai Sanseverino. Un arresto dello sviluppo si ebbe nel XV secolo, a causa del continuo stato di guerra tra Angioini e Aragonesi. Nel 1532 il numero degli abitanti era cresciuto quasi a 4.000 e nel 1538 la città riuscì a respingere l'attacco del pirata saraceno Barbarossa. I Sanseverino tennero il dominio su Corigliano fino alla morte dell'ultimo Sanseverino del ramo di Tricarico, il prodigo Niccolò Bernardino, principe di Bisignano. Nel 1616, per ripianare i debiti lasciati dal Sanseverino, il governo dispose la vendita dei suoi beni feudali e tra questi Corigliano, che fu acquistato da Agostino e Giovan Filippo Saluzzo, ricchi finanzieri impegnati nelle attività economiche del Regno di Napoli. Dopo alcuni passaggi ereditari la signoria si consolidò progressivamente nelle mani di Giacomo Saluzzo, presidente della "Regia Camera della Sommaria", che dispose del feudo in favore del figlio Agostino. Questi, dopo aver sostenuto un lungo assedio nel Castello e aver respinto le forze repubblicane del duca di Guisa (1647-48), ottenne, l'8 maggio del 1649 il titolo di duca di Corigliano da parte di Filippo IV di Spagna. Durante il XVII secolo i Saluzzo non riuscirono a fermare la progressiva decadenza economica: molte delle terre della pianura erano state abbandonate ed erano divenute paludose, provocando un'accentuazione della malaria, a cui si aggiunse un'epidemia di peste nel 1656. Nel XVIII secolo si ebbe un miglioramento delle condizioni, grazie alle opere di bonifica intraprese dai duchi e alla produzione della liquirizia. Gli abitanti raggiunsero la cifra di 6.800 nel 1743 e la città si era sviluppata con nuovi quartieri fuori della mura ("Gradoni Sant'Antonio" e “San Francesco”). I Saluzzo alienarono i loro beni coriglianesi nel 1828 al barone Giuseppe Compagna, (1780-1834),che abilmente ricompose nelle mani proprie e dei suoi eredi Luigi (1823-1872) e Francesco (1848-1925), il potere economico che era stato dei duchi. Tra il 1814 e il 1951 gli abitanti passarono da poco più di 8.000 a circa 21.000: lo sviluppo si deve alla riforma agraria e alla bonifica della pianura, dove si impiantano vasti agrumeti. Crebbero considerevolmente le varie frazioni, alcune delle quali si svilupparono come località turistiche (Piano Caruso). Nel 1863 Corigliano prese la denominazione di "Corigliano Calabro" per evitare la confusione con Corigliano d'Otranto.

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    Un altro panorama del centro storico della Città di Corigliano

    Chiese

    • Chiesa del Carmine, dedicata alla Santissima Annunziata, fu consacrata nel 1493 presso il convento dei Carmelitani. Presenta affreschi cinquecenteschi sulla facciata. L'interno a tre navate conserva sulla volta della navata centrale tre affreschi di Domenico Oranges del 1744.
    • Chiesa di Sant'Antonio, costruita con l'annesso convento francescano nella prima metà del XV secolo e trasformata nel 1740, presenta una cupola rivestita di maioliche gialle e azzurre e una porta in bronzo dello scultore Carmine Cianci (1982). Dal 1861 il convento è sede del collegio-ginnasio e la chiesa, con la denominazione di "San Luca in Sant'Antonio" divenne parrocchia nel 1949. L'interno con pianta a croce latina conserva dipinti di di Leonardo Antonio Olivieri (Immacolata ed Estasi di sant'Antonio) e un affresco sulla volta di Severino Ferrari (San Francesco ha la visione del Crocifisso, del 1740). Nella "sacrestia vecchia si conserva il "mausoleo di Barnaba Abenante" del 1522.
    • Chiesa collegiata di San Pietro, di fondazione precedente al XV secolo, conserva dipinti settecenteschi. Altre opere d'arte sono attualmente nel Museo diocesano di arte sacra di Rossano, tra le quali la preziosa doppia "icona della Odigitria", di fattura candiota, del XV secolo, un tempo venerata nell'abbazia bizantina di Santa Maria del Patir, offerta dall'abate Atanasio Calceopulo, e trasferita, con altri importanti cimeli del cenobio, nella chiesa coriglianese dal padre basiliano Valentino Marchese, dopo la soppressione dell'abbazia nel 1809. Sotto la giurisdizione della parrocchia dei SS. Pietro e Paolo ricadono la chiesa di Ognissanti, quella di Santa Chiara, e quella di Sant'Agostino, ubicata nel Castello, a cui si aggiunge la cappella dell'Addolorata, affidata alla "Congrega di Maria Santissima dei Sette Dolori".
    • Chiesa della Riforma, consacrata nel 1686 a Santa Maria di Costantinopoli, aveva annesso un convento dei padri riformati. L'interno presenta un'unica navata con quattro cappelle a destra. Conserva un Crocifisso seicentesco attribuito a frate Umile Pintorno da Pietralia. Nella sacrestia si conserva il dipinto della Madonna di Costantinopoli di Luigi Medolla.
    • Chiesa di Santa Chiara o "delle Monachelle" edificata tra il 1757 e il 1762 su una piccola chiesa precedente, inglobata come parlatorio nell'attiguo convento delle Clarisse (dal 1919 sede della scuola elementare). L'interno con unica navata conserva una tela di Nicola Domenico Menzele del 1762 (San Michele Arcangelo) e un organo del 1735. Sulla volta della navata un dipinto di Pietro Costantini con Santa Chiara e suore di clausura che difendono il Santissimo (1762).
    • Chiesa matrice di Santa Maria Maggiore, risalente al X secolo, aveva in precedenza il nome di Santa Maria Assunta della Platea. Venne ricostruita nel 1329 dal conte Ruggero Sangineto e restaurata nelle forme attuali nel 1744 a cura dell'arciprete Francesco Maria Malavolti. L'interno ad una sola novata conserva una tela seicentesca attribuita al pittore Cesare Fracanzano (Sant'Agata in carcere), un ciclo pittorico settecentesco del pittore Pietro Costantini da Serra San Bruno e un grande organo del 1757. Il coro in legno intagliato nell'ultimo quarto del Settecento si deve all'ebanista Agostino Fusco di Morano Calabro, mentre nella sacrestia, con arredi lignei intagliati e dorati, è conservato uno dei più ricchi e antichi archivi ecclesiastici della città. Il campanile è stato utilizzato anche come torre civica.
    • Romitorio di San Francesco, piccola chiesa costruita a ricordo della permanenza di San Francesco di Paola in una capanna durante la sua visita a Corigliano nel 1476-1478. Conserva affreschi seicenteschi.
    • Chiesa di Sant'Anna o di Santa Maria di Loreto, fondata nel 1582 presso l'annesso convento dei Cappuccini. Conserva sull'altar maggiore un polittico di Ippolito Borghese del 1607 (Crocifissione, San Ludovico da Tolosa', e San Bonaventura), a cui si deve anche sulla parete destra la tela con la Madonna in gloria. In questa chiesa è sepolta Giulia Orsini, principessa di Bisignano. Il convento venne soppresso nel 1811 e, dopo la riapertura nel 1822, nuovamente nel 1867; ebbe quindi vari utilizzi fino alla trasformazione in ospedale nel 1929.
    • La parrocchia di San Mauro dipende dalla diocesi di Lungro e vi si celebra con il rito greco per la comunità degli Italo-albanesi.

    Altri monumenti

    • Porta di Prando (anche Brandi o Librandi), unico esempio parzialmente integro di porta civica praticata nella cinta fortificata che cingeva il paese. Su di essa fu edificato nel cinquecento il Palazzo Leonardis, poi Morgia e infine posseduto dai Malavolti.
    • Castello di San Mauro,edificato nel 1515 nella pianura in corrispondenza del monastero greco bizantino di San Mauro ad opera dei Sanseverino, ed abbellito per ospitare,nel novembre del 1535, Carlo V reduce dalla campagna di Tunisi.
    • Ponte Canale, edificato nel 1480 per l'acquedotto, costituito da due serie di arcate di mattoni sovrapposte. Secondo la tradizione fu costruito per impulso di san Francesco di Paola.

    Chiesa di S.Francesco di Paola

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    Chiesa di San Francesco di Paola, costruita nel XVI secolo presso l'omonimo convento. L'interno a navata unica conserva un pregevole coro ligneo del 1776 (di Pasquale Pelusio) e sulla parete di fondo del presbiterio un dipinto di Felice Vitale da Maratea, con il Trionfo del nome di Gesù (forse 1584) e al di sopra di quest'ultimo una Santissima Trinità attribuita a Pietro Negroni. Nei pressi l'ex chiesa di San Giacomo è preceduta da una statua del santo, innalzata nel 1779 per ringraziamento della sua protezione durante il terremoto del 1767.

    La frazione Schiavonea

    Sorta come borgo di pescatori e approdo ("Marina del Cupo") utilizzato per il commercio dei prodotti agricoli. Prima del 1583 era stata eretta la "Torre del Cupo" in funzione anticorsara e un magazzino ("Taverna") di proprietà prima dei Sanseverino e poi dei Saluzzo. Nel 1615 gli abitanti eressero la piccola chiesa di San Leonardo. Nel 1649 in seguito ad un'apparizione miracolosa iniziò l'erezione del santuario della Madonna della Schiavonea o "Madonna della Guida", Santuario S.Maria ad Nives o della schiavonea al posto della chiesetta precedente, che venne consacrato nel 1665. Nel 1850 Luigi Compagna vi fece erigere su progetto dell'ingegner Francesco Bartholini di Cosenza, il Palazzo delle Fiere. Nella seconda metà del XIX secolo si costruirono le case in muratura. Dopo i lavori per il porto di Corigliano, iniziati nel 1968 si ebbe un'intensa crescita edilizia negli anni settanta. Patrona della frazione è la Madonna della Neve, che si celebra il 5 agosto.

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    Santuario S.Maria ad Nives o della schiavonea

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    Parte del ponte Canale

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    Scorcio del porto

    Dialetto
    Anche se Corigliano Calabro fa parte della Calabria Citeriore il dialetto non è di tipo napoletano ma siciliano. Questa differenza è dovuta al fatto che Corigliano Calabro ha fatto parte della Magna Grecia.



    Personalità legate a Corigliano Calabro

    • Francesco Antonio da Corigliano (...-1690), Provinciale dei Conventuali.
    • Giovanni Battista da Corigliano (sec. XVII), Abate di Sant'Adriano.
    • Giovan Francesco di Gesù-Maria (sec. XVII), Scolopio, poeta sacro.
    • Marco da Corigliano (sec. XVI), Abate di Sant'Adriano.
    • Pietro Angelo da Corigliano (sec. XVI), Abate di Santa Maria del Patir
    • Andronico Abenante (sec. XV), capitano di Alfonso II di Napoli.
    • Barnaba Abenante (sec. XV), barone di Calopezzati.
    • Berardino Abenante (sec. XVI), Commendatore dell'Ordine di Malta.
    • Giovanni Battista Abenante (sec. XVI), Luogotenente generale dell'Ordine di Malta.
    • Giovanni Battista Abenante Junior (sec. XVI), valoroso soldato dell'Imperatore Carlo V d'Asburgo.
    • Mariano Abenante (sec. XVI), barone di Calopezzati.
    • Mario Abenante (...-1555), cavaliere di gran croce dell'Ordine di Malta.
    • Marzio Abenante (sec. XVI), cavaliere di gran croce dell'Ordine di Malta.
    • Ottavio Abenante (sec. XVI), governatore militare di Rossano.
    • Pietro Antonio Abenante (sec. XVI), barone di Calopezzati e di Cirò, colonnello delle armate imperiali.
    • Giuseppe Amato (sec. XIX), medico, autore della Crono-Istoria di Corigliano Calabro (Corigliano Calabro, 1884)
    • Giovanni Marco Aquilino, giurista, professore dell'Università di Napoli.
    • Oliverio Arduino (sec. XV), canonico della Cattedrale di Firenze e professore del Ginnasio di Pisa.
    • Alessandro Arnone (sec. XVII), Provinciale dei Carmelitani.
    • Domenico Barcari (sec. XV), Archimandrita di Santa Maria del Patir.
    • Giorgio Basile,(1960-...), killer e pentito della 'ndrangheta in Germania.
    • Alessandro Bombini (sec. XVIII), giudice e governatore di Cassano allo Ionio.
    • Giovanni Battista Bonparola (1787-1816), giurista.
    • Tommaso Bonparola (...-1854), professore di Chirurgia.
    • Berardino Buongiorno (sec. XVI), ufficiale delle armate del Re di Spagna.
    • Ettore Capalbo (sec. XVII), medico.
    • Francesco Capalbo (sec. XVIII), medico.
    • Giovanni Battista Cappuccio (sec. XVII), medico e fisiologo.
    • Domenico Carusi (1779-1827), uomo politico e scrittore.
    • Marco Cimino (1762-1845), erudito ecclesiastico.
    • Francesco Compagna (1848-1925), senatore del Regno.
    • Gennaro Compagna, deputato.
    • Guido Compagna, deputato.
    • Pietro Compagna, senatore del Regno.
    • Leonardo Crispi (1702-1767), prevosto della chiesa di San Pietro.
    • Pietro Angelo de Gaetani (sec. XVII), Luogotenente generale dei soldati dello Stato di Milano.
    • Carmine De Luca (1943-1997), critico e saggista di letteratura per l'infanzia
    • Luigi De Luca (1934-1998), filologo e storico, è autore di Corigliano medievale (dalle origini alla fine del XII sec.) con una nuova lettura della "carta rossanese", ed. MIT Cosenza, 1985, Lessico calabrese, Corigliano Calabro, 1987
    • Domiziano de Rosis (sec. XVII), giureconsulto.
    • Federico de Rosis (sec. XVII), giureconsulto.
    • Francesco de Rosis (sec. XVII), Provinciale dei Carmelitani.
    • Giovanni Battista de Rosis (sec. XVI, Provinciale dei Minimi.
    • Luca de Rosis (...-1658), Uditore del Tribunale della provincia di Principato Ultra.
    • Domenico De Tommasi (1767-1807), chimico.
    • Francesco Fino (sec. XIX), magistrato.
    • Giuseppe Garetti Senior (sec. XVIII), giudice e governatore di Montefusco e di Cassano allo Ionio.
    • Giuseppe Garetti Junior (sec. XIX), patriota risorgimentale.
    • Girolamo Garopoli (sec. XVII), Arciprete di Santa Maria della Piazza e autore del poema epico Carlo Magno o sia la Chiesa Vendicata.
    • Gennaro Gattuso (1978), calciatore professionista (campione del mondo Germania 2006).
    • Crisostomo Giordano (sec. XVII) Abate di Sant'Adriano e di Santa Maria del Patir.
    • Macario Giordano (sec. XVII), Archimandrita di Grottaferrata.
    • Giovan Bernardino Grandopoli (sec. XVI), Vescovo di Lettere (1576-1590).
    • Francesco Grillo (sec. XX), storico.
    • Cosimo Filocomo (sec. XX), Comandante di Motovedette della Guardia Costiera
    • Alessandro Grisafi (sec. XVIII), definitore generale dell'Ordine carmelitano.
    • Alessandro Grisafi Junior (1781-1848), colonnello delle armate napoleoniche.
    • Costabile Guidi (sec. XX), romanziere.
    • Pasquale Leonetti (sec.XX), scrittore e critico letterario.
    • Francesco Longo (sec. XVII), predicatore, scrittore, Provinciale dei Cappuccini.
    • Ostilio Lucarini (sec. XX), giornalista e scrittore.
    • Orazio Lumbisano (sec. XVII), medico.
    • Orazio Malavolti (1778-1818), Capo Battaglione dell'esercito di Napoleone Primo Console.
    • Francesco Maradea (1865-1941), scrittore
    • Giuseppe Martire (1832-1867), magistrato.
    • Gerardo Mazziotti, architetto.
    • Marco Mazziotti (sec. XVI), Archimandrita di Grottaferrata e Abate di Santa Maria del Patir.
    • Salvatore Mazziotti, Abate di Santa Maria del Patir.
    • Luigi Medolla (sec. XIX), pittore.
    • Francesco Maria Mollo (sec. XIX), Vicario generale dei Conventuali.
    • Attilio Morgia (sec. XIX), colonnello di artiglieria e inventore.
    • Carlo Morgia (sec. XIX), deputato al Parlamento napoletano del 1848.
    • Gaspare Morgia (sec. XV), vescovo di Strongoli.
    • Giordano Morgia (sec. XV), cavaliere di Ferdinando II di Napoli
    • Giovanni Maria Morgia Senior (sec. XVI), valoroso soldato dell'Imperatore Carlo V d'Asburgo.
    • Giovanni Maria Morgia Junior (sec. XVII), ufficiale generale delle armate del Re di Spagna.
    • Costantino Mortati (1891-1985), giurista.
    • Francesco Oliverio (sec. XVI), professore di Eloquenza in Napoli.
    • Giovanni Oliverio (sec. XVI), professore nell'Università di Gand.
    • Carlo Maria Oranges (sec. XVIII), giudice e governatore di Gravina di Puglia.
    • Domenico Oranges (sec. XVIII), Vicario Generale dell'Archidiocesi di Rossano.
    • Marco Oranges (1787-1861), scrittore.
    • Francesco Otranto (sec. XVIII), generale dell'Ordine dei Minimi.
    • Giovanni Battista Oliverio (sec. XVIII), fondatore del Monte di Pietà per i Poveri.
    • Antonio Palma (sec. XIX), professore di Topografia nell'Università di Napoli.
    • Luigi Palma (1837-1899), professore di Diritto Costituzionale nella Sapienza Università di Roma e Consigliere di Stato.
    • Tommaso Palopoli (sec. XVIII), Provinciale dei Carmelitani.
    • Giacomo Patari (sec. XIX), storico.
    • Luigi Patari (sec. XIX), medico igienista.
    • Giovan Domenico Persiani (secc. XVI-XVII), Archimandrita di Grottaferrata e Abate di Sant'Adriano.
    • Matteo Persiani (1552-1649), predicatore cappuccino.
    • Francesco Pianeta (1984), pugile
    • Leonardo Pisani (sec. XVIII), Provinciale dei Conventuali.
    • Antonio Pisciotta (sec. XVI), Provinciale dei Carmelitani.
    • Emilio Polino (1894-1915) caporale, eroe e patriota d'Italia, caduto nella battaglia del Carso, il 30 luglio del 1915
    • Francesco Pometti (sec. XIX), storico.
    • Giovanni Battista Pontio (sec. XVII), vescovo di Umbriatico.
    • Giuseppe Pontio (sec. XVII), vescovo di Umbriatico.
    • Francesco Antonio Pugliese (sec. XVII), Carmelitano, dottore in Sacra Teologia.
    • Pier Tommaso Pugliese (secc. XVII-XVIII), Carmelitano, dottore in Sacra Teologia, autore dell'Istoria Apologetica dell'Antica Ausonia oggi detta Corigliano (Napoli, 1707).
    • Francesco Antonio Russo (sec. XVI), professore di Metrica in Napoli.
    • Agostino Saluzzo (sec. XVII), Doge della Repubblica di Genova.
    • Ferdinando Saluzzo (1743-1816), Nunzio Apostolico in Polonia e cardinale di S. R. C.
    • Filippo Saluzzo (sec. XIX), Tenente generale dell'Esercito delle Due Sicilie.
    • Domenico Solazzi Castriota (1800-1859), Botanico, Pari del Regno delle Due Sicilie.
    • Felice Solazzi Castriota (sec. XVIII), vescovo di Bisignano.
    • Aroldo Tieri (1917-2006), attore.
    • Vincenzo Tieri (sec. XX), commediografo e uomo politico.
    • Antonio Toscano (1777-1799), difensore della Repubblica Napoletana, caduto nella difesa del forte di Vigliena.
    • Ottavio Turano (sec. XVIII), definitore generale dell'Ordine Carmelitano.
    • Antonio Ungaro (sec. XX), poeta.
    • Vincenzo Valente, compositore.
    • Giovanni Battista Villani (sec. XVI), Archimandrita di Grottaferrata.

    Foto Info

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    Edited by terryborry - 27/6/2012, 19:30
     
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  2. Maria_ grazia
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    Se ti fa piacere Isabel ho fatto delle foto scattate da me quest'estate fuori e dentro il castello!! ti posto qui sotto:

    Esterno


    Interno


    Edited by terryborry - 27/6/2012, 19:46
     
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  3. Isabel
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    Si certo Maria Grazia grazie :piacere:
     
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  4. Isabel
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    Castello di Corigliano

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    - Info -

    Edificato dal re normanno Roberto il Guiscardo nella seconda metà del XI secolo, il castello di Corigliano faceva parte della fitta rete di fortificazioni con cui il Guiscardo controllava le città della Calabria citra e le popolazioni insofferenti al suo giogo. Era una fortezza tozza e massiccia, utilizzata esclusivamente per scopi militari, per il ricovero delle sentinelle e dei corpi di guardia. Nel corso dei secoli, le famiglie succedutesi nel possesso del maniero, apportarono modifiche interne per farne una residenza nobiliare, ma l'impianto originario di stampo militare, e lo stile normanno rimangono ben visibili ancora oggi. Già Roberto Sanseverino, conte di Corigliano dal 1339 al 1351, aveva fatto costruire all’interno del lato sud una serie di stanze signorili per potervi risiedere decorosamente. Nel periodo in cui Ferdinando I d’Aragona sottrasse il feudo ai Sanseverino (1487-1501), il castello, per esigenze difensive, venne fortemente consolidato, mediante poderose scarpate e solidi torrioni. Una epigrafe, datata 1490 ed ancora visibile sopra il ponte levatoio, attesta che i lavori furono eseguiti con il concorso della cittadinanza. Furono i Saluzzo, proprietari del castello dal 1616 al 1822, a trasformare e migliorare radicalmente l'aspetto del poderoso maniero, anche perché ben presto esso divenne la loro abituale dimora. Alla prima metà del Seicento risalgono i lavori per la realizzazione della torretta ottagonale che sovrasta il mastio, la costruzione della cappella di S. Agostino, la sistemazione del piazzale interno mediante due scale d’accesso. Il castello di Corigliano presenta un mastio che si erge possente ed isolato rispetto al corpo centrale del castello, vicino al ponte levatoio. Quasi certamente la sua parte inferiore costituisce il primo nucleo del castello stesso. Per molti secoli il mastio fu unito al resto della fortezza da un ponte levatoio, che fu abbattuto e sostituito con un passaggio stabile solo dopo il 1720. Un primo stralcio dei lavori di restauro previsti per il castello, eseguiti nel biennio 1987/88, ha permesso di rendere visitabili i locali sotterranei, relativi alla primitiva fortezza normanna. Dopo aver eliminato montagne di detriti e di sporcizia, sono adesso visibili le antiche vasche che servivano per la raccolta delle acque piovane, la grande cucina ottocentesca, gli opprimenti locali adibiti a prigione, le feritoie predisposte per la difesa dagli attacchi esterni.

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    torredelcastello

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    Torre

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    Ingresso

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    Merlatura del Castello

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    Vista del Castello

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    Vista dal basso



    Edited by terryborry - 27/6/2012, 19:47
     
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  5. Isabel
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    Chiesa di San Pietro

    chiesaspietro

    - Info -

    La Chiesa di San Pietro sorge proprio accanto al Castello Ducale di Corigliano Calabro e rappresenta una tappa importante di ogni visita all’importante centro Jonico della provincia di Cosenza. Tante sono le leggende legate alla sua costruzione: la più affascinante vede protagonista addirittura San Marco Evangelista, che l’avrebbe costruita di sua iniziativa nel 45 d.C. Alcune fonti storiche ritengono possibile, invece, che sia stata fatta costruire da Roberto il Guiscardo a seguito dell’edificazione dell’imponente castello, mentre altre collocano la nascita della struttura nella sua forma attuale attorno al XIV secolo. L’edificio subì diversi interventi di ammodernamento nell’Età Moderna, durati in qualche caso anche più di un secolo, che ne mutarono di molto l’aspetto esteriore. Oggi la Chiesa di San Pietro di Corigliano presenta una facciata in chiaro stile neoclassico su due livelli marcati da uno spesso cornicione: nel livello inferiore vi invitiamo a notare il maestoso portale decorato con una sima alla sua sommità, retaggio evidente dell’architettura classica, mentre in quello superiore la vostra attenzione sarà certamente attratta dall’affresco dei Santi Pietro e Paolo. Un altro interessante elemento decorativo sono le lesene, delle finte colonne puramente ornamentali, che si richiamano allo stile corinzio. L’interno è costituito da una tradizionale suddivisone in tre navate con decorazioni molto sobrie. Di sicuro pregio è il fonte battesimale scavato nella pietra e le tante opere con soggetto sacro che impreziosiscono le pareti della navate laterali: la Sacra Famiglia e la Madonna del Soccorso sono opere del Menzele risalenti al XVIII secolo, mentre le restanti sono di anonimi artisti locali.

    campanile
    Campanile

    facciata
    Facciata

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    Particolare della facciata

    portone
    Portone

    vistadelcampanile
    Vista del Campanile




    Chiesa di Sant’Antonio da Padova

    chiesasantantoniocorigl

    - Info -

    Imponente costruzione del XV secolo, la Chiesa di Sant’Antonio da Padova fu costruita nel cuore di Corigliano dai frati minori di San Francesco di Assisi che gli diedero una forma sobria e pragmatica in onore alla propria condotta di vita. Furono i successivi lavori di restauro, realizzati in più occasioni nel corso dei secoli, ad impreziosirlo con fregi mai troppo vistosi e sempre molto misurati. L’esterno si caratterizza per una cupola e delle cupolette rivestite da maioliche e per un portale in bronzo lavorato, opera di un artista locale di circa trent’anni fa. All’interno respirerete la sobrietà che i luoghi più spirituali sanno conservare: le decorazioni sono in stucchi molto semplici e rappresentano lo sfondo ideale per le diverse immagini sacre che potrete ammirare. Tra queste ricordiamo le tele raffiguranti Sant’Antonio da Padova col Bambino e l’Immacolata, la pala d’altare raffigurante Santa Lucia e il dipinto settecentesco sul soffitto che ha per soggetto San Francesco d’Assisi. La vostra visita non potrà dirsi conclusa senza aver osservato la cantoria, l’organo del Settecento in legno intagliato ed il mausoleo marmoreo dell’Abenante, custodito nella sacrestia.

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    Cupola

    facciata
    Facciata

    fiancata
    Fiancata

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    Particolare della Chiesa

    vistadellachiesae
    Vista della Chiesa



    Santuario di San Francesco di Paola

    largodelsantuario

    -info -


    La costruzione del Santuario di San Francesco a Corigliano è attribuita allo stesso Francesco, coadiuvato da tanti coriglianesi, nella seconda metà del XV secolo, allorché il Santo visse in città. Coerentemente con il suo voto di povertà, scelse di abitare in una semplice capanna, nota oggi come Romitorio di San Francesco: quest’ultimo, di recente restauro, si trova nelle vicinanze del Santuario ed è oggetto di frequenti visite da parte dei fedeli. La facciata, di colore bianco, è piuttosto semplice e lineare ma presenta in bella evidenza il quadro del Santo, rappresentato anche nella statua marmorea sul piazzale. L’interno, al contrario, è ricchissimo di fregi ed opere d’arte di vario tipo, in molti casi frutto dei tanti interventi di restauro cui la struttura è stata sottoposta. Il pavimento è in blocchi di marmo e graniglia disposti in forme geometriche, mentre il soffitto in legno intagliato si presenta a cassettoni. La chiesa ha un’unica navata ma le pareti laterali sono caratterizzate da una serie di archi all’interno dei quali sono esposte opere di grande valore religioso: oltre alle sacre icone, come quella della Madonna della Melagrana, della SS. Trinità e della Madonna del Carmine, vi sono opere scultoree come il Crocifisso in legno e la statua dell’Immacolata Concezione. Sulle tante vetrate sono raffigurate le vicende della vita del Santo e i suoi più celebri miracoli. La vostra visita non sarà completa senza un passaggio nella sacrestia dove sono affrescati altri eventi miracolosi legati alla figura di San Francesco di Paola ed è conservato un suo busto in legno dipinto, nel cui reliquario in argento, posto nel torace, è conservata una reliquia del suo costato.

    portone
    Portone

    facciata
    Facciata

    statuadisanfrancesco
    Statua di San Francesco

     
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    Schiavonea

    schiavonea

    Info - Scheda Wikipedia - Info -

    La frazione di Schiavonea appartiene al comune di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, nella regione Calabria. La frazione di Schiavonea dista 6,77 chilometri dal medesimo comune di Corigliano Calabro cui essa appartiene.

    300pxsantuariosantamari
    Santuario S.Maria ad Nives o della schiavonea
    Sorta come borgo di pescatori e approdo ("Marina del Cupo") utilizzato per il commercio dei prodotti agricoli. Prima del 1583 era stata eretta la "Torre del Cupo" in funzione anticorsara e un magazzino ("Taverna") di proprietà prima dei Sanseverino e poi dei Saluzzo. Nel 1615 gli abitanti eressero la piccola chiesa di San Leonardo. Nel 1649 in seguito ad un'apparizione miracolosa iniziò l'erezione del santuario della Madonna della Schiavonea o "Madonna della Guida" Santuario S.Maria ad Nives o della schiavonea al posto della chiesetta precedente, che venne consacrato nel 1665. Nel 1850 Luigi Compagna vi fece erigere su progetto dell'ingegner Francesco Bartholini di Cosenza, il Palazzo delle Fiere. Nella seconda metà del XIX secolo si costruirono le case in muratura. Dopo i lavori per il porto di Corigliano, iniziati nel 1968 si ebbe un'intensa crescita edilizia negli anni settanta. Patrona della frazione è la Madonna della Neve, che si celebra il 5 agosto.

    Edited by terryborry - 27/6/2012, 19:29
     
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