Musei di Fossato Serralta

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Simona s

Posted on 25/1/2012, 16:38

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Musei di Fossato Serralta

Museo dei Cestai Fossatesi

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Un fenomeno del tutto singolare della storia dei cestai fossatesi è stato quello che ha visto protagonisti i giovanissimi: i bambini del paese. La maggior parte dei bambini fossatesi, soprattutto quelli provenienti da famiglie di cestai, usciti dalla scuola, entravano nel Laboratorio della famiglia o in quello al quale erano stati affidati per apprendere il mestiere. Il loro apporto al lavoro era determinante, una volta imparate alcune fasi della lavorazione, poi andavano come fulmini, l’intreccio iniziale, la cucitura, l’imballaggio, era parti che venivano loro affidate, oltre all’assistenza ed ai lavori più umili. I più capaci già 17-18 anni potevano fregiarsi dell’onore di essere chiamati e riconosciuti mastri cestai.Questa era una vera e propria scuola professionale, i più bravi venivano contesi dai vari laboratori del paese e non, fra questi molti venivano affidati alle famiglie di cestai sparse per la regione e anche fuori regione. Questi ragazzi partivano, lavoravano e vivevano trattati come figli adottivi, accuditi amorevolmente; gli veniva garantito il vitto l’alloggio e qualche soldo, ma il fine ultimo era quello d'imparare ed affinavano le conoscenze del mestiere, ma soprattutto potevano apprendere la più difficile arte del commercio, lo stare fuori paese, relazionarsi con le nuove realtà sociali ed economiche, diventare dei veri cestai fossatesi maestri nell’arte, quanto abili e spregiudicati commercianti.Si partiva anche all’età di 10 anni e si poteva rimanere lontano dalle famiglie anche per anni senza tornare.I più bravi, fortemente contesi dai laboratori, si trasferivano da un posto all’altro direttamente senza passare per il paese, dalla Calabria alle Puglie, in Campania. Un detto (proverbio) ricorrente nell’ambiente dei cestai era: “Quando canta il cuccu il cestaio si dispera tutto, quando canta la cicala il cestaio è in gala”” il significato è immediato vale a dire: che quando canta il cuculo, in primavera bisognava organizzarsi per partire in montagna, con le conseguenze immaginabili di mesi di dura vita di lavoro, stenti e sacrifici, al freddo ed all’addiaccio mentre, quando canta la cicala in piena estate, si avvicina il tempo del ritorno a casa, agli affetti familiari con le piccole ma grandi comodità dell’ambiente domestico se paragonate alla vita all’aperto del bosco. In estate la mente andava al calore del paese e dei volti amici dei paesani. Con la realizzazione del Museo Civico dei Cestai Fossatesi si sono volute raccogliere le testimonianze di vita diu uomini, donne e bambini che ebbero l’intuizione di fare diventare una piccola idea, un’arte e soprattutto, uno strumento di sviluppo economico e di crescita sociale. Ebbero il merito di fare conoscere e dare lustro alla nostra collettività in tante parti d’Italia ed all’estero. Il ricordo della genialità di quegli uomini che ebbero la fortuna di vivere quel tempo, può e deve rappresentare una speranza ed uno stimolo per le generazioni future. Il Museo ha sede al piano terra dell’edificio comunale su C.so Vittorio E. III, si compone di due locali, nel locale più grande è allestita una sala espositiva con pannelli esplicativi sulla storia e sulle vicende sociali del mestiere, con installati arnesi e macchinari del mestiere, nel secondo una sala didattica permetterà l’applicazione di mastri cestai aperta alla partecipazione delle scuole e dei cittadini, con ricostruzione di un vecchio laboratorio funzionante, a cornice troviamo la voluminosa produzione, dai semplici cesti ai pacchi postali, alle sporte. Le sale sono arricchite da documenti, che testimoniano l’impresa del nostro caro e glorioso mestiere o meglio dell’ arte dei cestai fossatesi. Lo scopo principale del progetto non è solo quello di organizzare un classico museo con la raccolta dei cimeli del mestiere, ma di ricostruire, con una scoperta continua, la vera storia dei cestai fossatesi. Il Centro Urbano di Fossato Serralta si trova a 17 Km dal capoluogo di Regione, adagiato crinale del monte Serralta, sul fianco destro del fiume Alli, a 712 mt. s.l.m., si raggiunge percorrendo l’asse stradale della s.s. 109 bis per la Sila sino al bivio Cafarda e poi la s.s. 109.

Edited by Simona s - 17/8/2013, 22:45

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