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Torri di San Marco Argentano

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  1. Isabel
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    Torri di San Marco Argentano





    Torre del Drogone

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    - Fonte -

    La Torre (detta di Drogone) è una rara testimonianza del primo insediamento normanno in Calabria. Fatta innalzare da Roberto il Guiscardo nell’anno 1048 sulle rovine di un’antica fortificazione romana, è contraddistinta da un enorme tronco di cono detto rivellino o motta alto m.18 (la motta è peraltro la struttura peculiare dei castelli normanni).

    La fortezza, che si eleva per un’altezza di ventidue metri, ha un diametro di tredici metri e mezzo ed è suddivisa in cinque piani ad ambienti circolari:
    • La Sala delle Granaglie (piano sotterraneo), coperta da una volta conica senza aperture di illuminazione, è interamente accolta nel rivellino;
    • La Sala delle Prigioni (primo piano) è priva del soffitto, crollato negli anni ’30;
    • La Sala delle Armi (secondo piano) ha la volta a sesto leggermente acuto e delle lunette di inconsueta estensione;
    • La Sala delle Udienze (terzo piano) ha la stessa struttura della precedente. I finestroni sono stati però manomessi nel Settecento;
    • La Sala del Principe (quarto piano) conserva quasi intatta la sua struttura originaria.

    Di particolare rilievo l’antico forno, inglobato nella parete dell’edificio

    Descrizione

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    La Torre di notte

    - Fonte -


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    Testimone imponente dello splendore che la cittadina di San Marco Argentano conobbe in epoca normanna e' la torre detta di Drogone. Edificata nel 1048 circa sui resti di una precedente fortezza romana per volere del duca Roberto il Guiscardo, la grossa torre è formata da un corpo cilindrico detto motta, alto più di 22 metri e con un diametro di circa 14 metri. La motta è una tipica fortificazione di origine normanna, consistente in una specie di poggio artificiale, alto fino a una quindicina di metri e fatto con terreno di riporto, estratto dal fossato sottostante e compattato ad arte. In cima a una siffatta collinetta sorgeva una torre, generalmente circolare che serviva per il controllo del territorio, e oltre a un presidio armato poteva contenere al primo piano degli spazi abitativi, e al pianterreno il deposito e la dispensa. La torre del Drogone di San Marco Argentano è coronata da ben 66 mensoloni lapidei di forma triangolare, sporgenti dall'apice della struttura. La torre di San Marco Argentano è suddivisa in cinque piani ad ambienti circolari: la Sala delle Granaglie, posta nel sotterraneo, coperta da una volta conica senza aperture di illuminazione, è interamente accolta nel rivellino. La Sala delle Prigioni, posta al primo piano, è priva del soffitto, crollato negli anni '30, mentre la Sala delle Armi, che si trova al secondo piano, ha la volta a sesto leggermente acuto e delle lunette di inconsueta estensione. Nella torre di Drogone vi è una Sala delle Udienze posta al terzo piano. Infine la Sala del Principe, situata nel quarto piano, conserva quasi intatta la sua struttura originaria. Di particolare rilievo l’antico forno, inglobato nella parete dell’edificio. All'interno della torre di Drogone, i singoli ambienti delle cinque sale sono collegati tra di loro da una piccola e alta scala a forma di elica. La torre, utilizzata come prigione da Federico II di Svevia, appartenne fra gli altri alle famiglie Corsini, ai Sanseverino ed agli Spinelli. La torre del Drogone di San Marco Argentano nel corso del 1700 subì diversi rimaneggiamenti, dapprima perché adibita a prigione, poi perché gravemente danneggiata dal violento terremoto che colpì la Calabria nel 1783.




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    Prospettiva

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    Edited by Isabel - 17/11/2014, 13:22
     
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0 replies since 13/7/2012, 08:39   38 views
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