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Antiquarium di Tirolo

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    Antiquarium di Tiriolo


    Antiquarium comunale di Tiriolo

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    - Fonte -

    Il museo, che ha sede in due grandi sale al pian terreno del municipio, raccoglie reperti di provenienza locale che coprono un vasto arco cronologico, dall’età della pietra a quella Medievale. Nella prima sala, sono esposti i manufatti litici provenienti dalle grotte del monte Tiriolo, come asce levigate e raschiatoi di ossidiana (età neolitica). Le età del bronzo e del ferro sono testimoniate dai ritrovamenti fatti in località Donnu Petru (asce, fibule, aghi, laminette, chiodi ecc.), ma la maggior parte degli oggetti si riferisce alla facies culturale brettia, del IV - III a.C.: ceramiche, terrecotte architettoniche, statuette votive in bronzo, monete, epigrafi, un’iscrizione in greco su una laminetta di piombo contenente una maledizione (defixio). Al 186 a.C. appartiene la tavola bronzea con il famoso testo del Senatus Consultum de Bacchanalibus, ritrovata nel 1640 e donata dal principe Cicala all’imperatore Carlo VI: qui se ne può vedere una copia mentre l’originale è custodito a Vienna. Nella seconda sala, vi è un piccolo repertorio di oggetti pertinenti all’età romana e medievale, perlopiù ceramica.


    Edited by Simona s - 16/8/2013, 04:30
     
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  2. Isabel
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    Antiquarium civicum

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    TirioloAntiquariumCivicum
    L’Antiquarium civico di Tiriolo raccoglie ed espone gran parte dei reperti più interessanti rinvenuti nel territorio comunale nel corso dei secoli, a testimonianza del suo grande passato. La struttura è suddivisa in due ampie sale espositive, dove i reperti sono ordinati in base al periodo storico di riferimento. Il museo è in continua evoluzione ed acquisisce sempre nuovi reperti, viste le diverse campagne di scavi archeologici ancora non ultimate nel territorio tiriolese. La sala a sinistra dell’ingresso è dedicata alla Preistoria ed alle prime epoche storiche dell’umanità. Vi sono conservati, infatti, reperti risalenti al Neolitico, all’Età del Bronzo ed a quella del Ferro: si tratta di arnesi rudimentali realizzati in ossidiana o in metallo, prevalentemente armi od oggetti per il taglio ma anche fibule, chiodi ed aghi. Una parte importante degli oggetti esposti si riferisce alla cultura dei Brettii (o Bruttii od ancora Bruzi), l’antica popolazione italica che abitava la Calabria prima dell’avvento dei Greci (con cui convisse più o meno pacificamente) e dei Romani (con i quali i rapporti furono più burrascosi!). A questa fase risalgono anche opere artistiche di un certo pregio come vasi di ceramica, contenitori di terracotta, statue votive in metallo, monete e lamine metalliche, prevalentemente in piombo, usate per le iscrizioni: tra queste vi segnaliamo quella su cui è incisa in lingua greca una pesante maledizione contro i nemici. Ancor più importante è la tavoletta di bronzo su cui è inciso il “Senatoconsulto sui Baccanali” risalente al II secolo a.C.: il documento, che comunicava il divieto di compiere feste pubbliche in onore del dio Bacco per ordine del Senato di Roma, ha una grandissima portata storica ed è qui conservato in copia, in quanto l’originale è stato donato nel Seicento all’Imperatore Carlo VI e conservato oggi nel Museo di Vienna. Nell’altra sala troverete invece reperti in ceramica di età Romana, Medievale e Rinascimentale.


    Edited by Simona s - 16/8/2013, 04:30
     
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