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Grimacco

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    Grimacco

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    - Info -

    Grimacco (Garmak in dialetto sloveno, Grimàc in friulano) è un comune italiano di 363 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. La frazione Clodig ospita la sede comunale.

    Geografia fisica

    Territorio

    Il comune, facente parte del comprensorio della Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio, si apre sui due versanti della valle Cosizza a 33,1 chilometri dal capoluogo di provincia. La sua superficie è di 16,38 km² e la sua altitudine varia dai 198 m s.l.m. di Cosizza ai 987 m s.l.m. del monte San Martino.

    Orografia

    Le maggior parte delle alture del comune sono rappresentate dai contrafforti meridionali del monte Colovrat. Tra questi sono da segnalare lo Škarje (956 m s.l.m.) ed il Gune (767 m s.l.m.) situati a nord di Topolò, il Nad Dolino (956 m s.l.m.) ubicato sopra Grimacco, il Kuk ed il San Mattia situati nei pressi di Costne ed il Merišča ubicato nelle vicinanze di Sverinaz.
    Il punto più elevato del territorio comunale è il Monte San Martino, alto 987 metri, che ha preso il nome dalla chiesetta ivi costruita, sacello romanico le cui origini sono già documentate nel 1299. Il monte si trova in posizione strategica a poca distanza dal passo per Luico e fu utilizzato probabilmente come luogo di vedetta e di avvistamento nel sistema difensivo locale sin da tempi remoti.
    I monti sopra menzionati sono attraversati dai seguenti sentieri contraddistinti da segnavia:
    • Sentiero Italia nº 745 che unisce Topolò con il comune di Savogna;
    • Sentiero Italia nº 746 che collega Topolò con il comune di Drenchia e percorre le cime del Colovrat sino al passo Solarie ed all'abitato di Clabuzzaro;
    • il sentiero che dal passo Prievalo conduce alla cima del monte San Martino e prosegue verso il Sentiero Italia n° 74.
    Due sono i passi che collegano la vallata su cui insiste il comune con quelle limitrofe, e precisamente il passo del Prievalo (663 m s.l.m.) che porta verso il comune di Savogna ed il passo di Brieza che conduce verso l'abitato di Luico (Slovenia) e la valle dell'Isonzo.

    Idrologia

    Il territorio comunale è attraversato dal torrente Rieca che nasce dal monte Colovrat, in comune di Drenchia, e prosegue nel comune di San Leonardo con il nome di Cosizza. È bagnato inoltre dai torrentelli che scendono dai monti di San Martino, Colovrat e Santa Maria Maddalena (Codariana, Za Velin Čelan, Za Hošnjak) e dei numerosi ruscelli che prendono origine dalle sorgenti che sgorgano dai fianchi delle alture presenti (Potok Ozimjak, Biela Uoda, Za Traunim, Malnan, Kobijak, Starmarčak ecc.).
    • Le specie ittiche presenti nelle acque sono la trota fario, il barbo comune, il cavedano ed il gambero di fiume.
    • La pesca nei torrenti è soggetta a particolari restrizioni e divieti stabiliti dalla Regione Friuli Venezia Giulia .
    • Le acque fanno parte del bacino montano del fiume Natisone e del bacino imbrifero del fiume Isonzo.

    Geodesia e sismologia storica

    Le mappe geologiche delle Prealpi Giulie fanno risalire le asperità del comune all'epoca dell'eocene. Il complesso sedimentario del territorio comunale è identificato come "Flysch di Clodig" (Maastrichtiano inferiore). Le grotte e le cavità presenti non sono così numerose ed estese come quelle delle vicine vallate del Natisone e dell'Alberone.

    Le origini del nome

    L'origine del toponimo Grimacco si può far risalire al vocabolo sloveno grm (cespuglio) che, con il suffisso ak assume il significato di "cespuglieto" e fa riferimento al gran numero di macchie di avellana che ricoprono le pendici del monte su cui il paese è arroccato. Venne nominato nell'anno 1379 (homines de Gremach) e nel 1445 (per la villa de Grimaç)

    Storia

    Nel territorio non si hanno chiare evidenze di insediamenti abitativi stabili di epoca preistorica. Non essendo state eseguite campagne di scavi archeologici nella zona, i pochi reperti rinvenuti sono dovuti a ritrovamenti occasionali. Tra questi è da ricordare un'ascia ad alette della tarda età del bronzo rinvenuta presso l'abitato di Clodig.
    Sul monte San Martino è stato scoperto, nel 1998, un ripostiglio di nove attrezzi di ferro di epoca tardoantica, acquisiti dal Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli.
    Reperti di epoca romana sono stati ritrovati presso la chiesetta di san Mattia e precisamente un bronzetto di Ercole del III/II secolo a.C., un denario della gens Antestia (174 a.C.) e tre monete di epoca tardoromana. Presso l'abitato di Costne è stata inoltre rinvenuta una moneta celtica d'argento databile la metà del I secolo a.C.
    Nel secolo VII popolazioni slave entrarono in Italia, al seguito degli Avari, ed occuparono e colonizzarono le Valli del Natisone[58]. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune contro i Longobardi, che dopo il 568 avevano occupato quasi tutta la penisola. Presso Broxa, che alcuni identificano con Brischis ed altri con Ponte San Quirino (Broxas dicitur, non longe a Foroiuli....ad ponte Natisonis fluminis), avvenne, nel 670, la battaglia tra il duca Vettari e le milizie slave narrata dallo storico Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave.
    Successivamente l'area del Comune di Grimacco, dal Patriarcato di Aquileia sino alla caduta della Repubblica di Venezia, fece parte (con le contrade di Grimacco e Costne) della Banca di Merso che, con la corrispondente Banca di Antro, costituiva l'organizzazione che gestiva in modo autonomo l'amministrazione e la giustizia nell'area della Slavia veneta. Tali privilegi vennero concessi come riconoscenza dell'azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie locali all'uopo costituite. La banca di Merso riuniva i propri eletti, per il disbrigo degli affari amministrativi e giudiziari di prima istanza della popolazione delle valli del Cosizza e dell'Erbezzo intorno alla lastra di pietra posta sotto i tigli che crescevano nei pressi della chiesa di san Antonio Abate di Merso di Sopra. Le due banche di Antro e di Merso formavano, insieme, il Grande Arengo che si riuniva, ordinariamente, una volta all'anno nei pressi della chiesetta di San Quirino e trattava gli interessi generali di tutta la Slavia veneta.
    In seguito, l'arrivo delle truppe di Napoleone e la conseguente imposizione del sistema amministrativo francese, portò alla soppressione di ogni forma di autonomia locale ed alla suddivisione del territorio in "Comuni" previa abolizione delle 36 "Vicinie" esistenti. In particolare, nelle Valli del Natisone furono istituiti gli otto comuni di San Pietro, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Rodda e Tarcetta. Questi ultimi due nel 1928 si fusero per formare il comune di Pulfero. Nel 1797, con il Trattato di Campoformio, la Slavia veneta venne assegnata in amministrazione all'Austria; successivamente, dopo la pace di Presburgo passò, per un breve periodo, al Regno d'Italia napoleonico. Nel 1815, dopo la stipula della convenzione di Schiarino Rizzino tornò all'Austria come parte integrante del Regno Lombardo Veneto. Nel 1848, sulla scia delle sollevazioni popolari che stavano scuotendo l'Europa, anche nella Slavia Veneta si formarono dei gruppi di resistenza che cercarono di ostacolare l'esercito austriaco. Un cippo a ricordo dell'opera di resistenza avvenuta in quel periodo è visibile presso la cima del monte San Martino. Infine nel 1866, a seguito della terza guerra d'indipendenza, dopo la pace di Vienna ed un referendum popolare, si staccò dai domini absburgici per passare sotto il Regno d'Italia sabaudo.
    Il territorio del Comune di Grimacco tornò ad interessare la storia per le vicende legate alla prima guerra mondiale. Sulle cime delle montagne della zona passavano infatti le linee arretrate dello schieramento difensivo approntato dalla 2ª Armata a protezione della pianura friulana in caso di ripiegamento delle linee combattenti. Nelle vicinanze del paese di Sverinaz era ubicato l'accampamento della 470ª Compagnia Mitragliatrici dove prestò servizio lo scrittore Carlo Emilio Gadda, allora tenente di complemento dell'Arma di Fanteria. Il 24 ottobre 1917 i paesi del Comune furono sconvolti dai tragici avvenimenti della battaglia di Caporetto che tanti lutti e danni provocarono in tutto il territorio delle Valli del Natisone ad opera dell'esercito austro-ungarico.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    Architettura sacra
    • La chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio
    • La seconda, dedicata a san Michele
    • Sul territorio esistono anche due chiesette votive, costruite sulla sommità di due alture, presso le quali si svolgono le caratteristiche sagre paesane della Slavia veneta.
    • La prima, dedicata a san Martino, è ubicata sulla cima dell'omonimo monte e fu costruita, in stile romanico, nel XIII secolo; venne citata per la prima volta in un documento del 1299 e fu consacrata nel 1485.
    • La seconda, dedicata a san Mattia apostolo, fu costruita nei pressi del paese di Costne nel XIV secolo e venne ristrutturata dopo i terremoti che colpirono la regione negli anni 1511 e 1513. L'attuale trifora campanaria è stata realizzata in tempi più recenti.

    Architettura rurale

    Nei pressi dei paesi di Topolò, Seuza, Brida Superiore ed Inferiore, Canalaz e Plataz si possono ammirare numerosi esempi di vecchie costruzioni localmente chiamate kozolec. Sono strutture in pietra e legno tipiche dell'architettura rurale dell'area etnica slovena, adibite ad essiccatoi dei prodotti agricoli come funzione principale, ed a deposito delle attrezzature agricole come mansione secondaria.
    Tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX, sul territorio comunale erano in funzione undici mulini costruiti in prossimità dei numerosi corsi d'acqua esistenti. Oggigiorno di tutti questi impianti rimangono visibili solo parti delle murature e tracce dei sistemi di convogliamento delle acque. Fa eccezione il mulino di Seuza che, edificato verso la metà del XVIII secolo e rimasto in attività fino agli anni 60 del XX, è stato recentemente ristrutturato nelle parti in muratura e nei manufatti per la canalizzazione delle acque.

    Musei
    • Museo etnografico
    • Museo caseario

    Eventi, tradizioni e folclore
    • febbraio, giorno delle ceneri, a Clodig festa con il funerale del carnevale.
    • giugno, a cura del Circolo Culturale Rečan: U nebu luna plava (Nuota la luna nel cielo), serata di poesie recitate nella propria lingua (dialetto sloveno, friulano, sloveno letterario).
    • 23 giugno, Kries Svetega Ivana a Costne, in località Luze, festa del solstizio d'estate con accensione del falò di San Giovanni.
    • luglio, Stazione di Topolò-Postaja Topolove - a Topolò due settimane di incontri tra manifestazioni e mostre di opere d'arte di artisti internazionali.
    • luglio/agosto, Al di là della linea immaginaria, passeggiata tranfrontaliera tra Topolò e Luico (Slovenia).
    • settembre, nella terza settimana, sagra di San Martino Kvatarinca, festa presso la chiesetta sulla cima dell'omonimo monte con funzione religiosa e pic-nic sui prati circostanti.
    • settembre, nell'ultima settimana, a Costne, sagra di San Matteo, festa campestre presso la chiesetta di San Mattia con canti e intrattenimenti.
    • ottobre, Kulturna jesen (Autunno culturale), rappresentazioni teatrali, concerti, passeggiate nei boschi per vecchi sentieri con castagnata finale.
    novembre, a Liessa a cura del Circolo Culturale Rečan, Senjam beneške piesmi (Festival della canzone slovena nelle Valli del Natisone), manifestazione con canzoni inedite di autori della Benečija (Slavia veneta) con testo in dialetto sloveno locale.
    • 15-23 dicembre, Devetica Božinčna (Novena di Natale), rito tradizionale sloveno con preghiere nelle case dei paesi, canti e processioni notturne con l'immagine della Madonna.

    Persone nate a Grimacco
    • Giovanni Clodig (Clodig 1828 - Udine 1898) presidente dell'Accademia di Udine, consigliere provinciale, membro del consiglio sanitario provinciale ed autore di diverse pubblicazioni a carattere scientifico e meteorologico;
    • Anton Klodič Sabladoski (Clodig 1836 - Trieste 1914) letterato, docente in diverse località dell'Impero austroungarico, ispettore regionale scolastico, gli fu conferito il titolo di Consigliere di corte e l'insegna dell'ordine della corona di ferro di III classe;
    • Rinaldo Luszach (Costne 1910 - Cividale 1978) musicista e poeta dialettale, autore della raccolta poetica Narava an ljudje - moja ljubezan
    • Pietro Fanna (Clodig 1958) calciatore che ha giocato nella Nazionale italiana ed ha militato nelle squadre di serie A di Atalanta, Juventus, Hellas Verona ed Inter.
     
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