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Pinzano al Tagliamento

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    Pinzano al Tagliamento

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    - Info -

    Pinzano al Tagliamento (Pinçan in friulano) è un comune italiano di 1.613 abitanti della provincia di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia che dista 43 km dal capoluogo di provincia e 32 km da Udine.

    Il comune si trova nella Media Val Tagliamento. La parte occidentale del comune lambisce la Val Cosa, quella nordorientale si trova invece nella bassa Val d'Arzino. La posizione geografica del territorio, che si trova nella fascia di transizione tra l'alta pianura friulana e i primi rilievi pedemontani, è di particolare pregio naturalistico. Questo anche grazie all'abbondanza di boschi e corsi d'acqua, alla presenza dell'importante habitat costituito dal fiume Tagliamento, ed infine dallo scarso impatto dell'uomo sul territorio.
    Il comune, appartenente alla Comunità montana del Friuli Occidentale, fu gravemente colpito dal terremoto del Friuli del 1976 ricevendo in seguito la Medaglia d'Oro al Merito Civile per la ricostruzione perfettamente riuscita ed il restauro delle opere d'arte.

    Geografia fisica

    Territorio


    « A chi abbia percorso, magari a piedi, in una bella giornata d'autunno, la strada che da Spilimbergo mena a S. Daniele, per il passo di Pinzano, non è facile di certo dimenticare le impressioni vivissime di quel viaggio, le bellezze artistiche visitate per via, ma più che tutto la ridente natura di quel paese »
    (Ernesto Degani, p.5)

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    Pinzano da Ragogna

    Il comune si trova quasi al centro del Friuli, nella prima fascia pedemontana. Il capoluogo è collocato nel dolce pendio compreso fra il colle del castello e la scarpata naturale del fiume Tagliamento, mentre la frazione di Valeriano sorge su di un terreno pressoché pianeggiante. Il territorio comunale può essere diviso in due parti: la prima, collinare ed accidentata, è quasi totalmente ricoperta da boschi percorsi da numerosi piccoli corsi d'acqua. Essendo il suolo prevalentemente composto da argille e conglomerati, sono abbastanza frequenti gli smottamenti (in friulano lavines). La parte meridionale del comune, invece, si innesta gradualmente nella pianura friulana, e quindi risulta più adatta agli insediamenti umani ed alle coltivazioni. I rilievi, similmente a quelli della pedemontana pordenonese e del vicino monte di Ragogna, non sono di origine morenica, anche se si trovano nella fascia un tempo occupata dal ghiacciaio del Tagliamento. Sono invece di origine tettonica, come testimonia la presenza di linee di faglia trasversali. Secondo la Classificazione sismica, il comune appartiene alla zona 1 (sismicità alta).
    Come riportato anche nel nome completo del comune, il principale corso d'acqua è il fiume Tagliamento, che si trova a meno di un chilometro in linea d'aria dal capoluogo e scorre 75 metri più in basso rispetto alla quota della piazza. L'alveo del fiume è ben delimitato da una caratteristica scarpata alta una cinquantina di metri, che lo separa dalla sovrastante pianura. Questa scarpata si è formata in seguito all'incisione fluviale del conoide di deiezione che costituisce la parte alta della pianura friulana. Altri corsi d'acqua di una certa rilevanza sono il torrente Arzino, il torrente Gerchia, il rio Rugo (roggia di Valeriano), il torrente Pontaiba e il torrente Cosa, che ne delimita il confine ovest.
    L'altitudine del territorio comunale varia da un massimo di 454 m s.l.m., nei pressi della cima del Monte Santo, ad un minimo di 119 m s.l.m., nel punto più meridionale del greto del fiume Tagliamento. L'altitudine media del territorio comunale è di 310 metri sul livello del mare. Pinzano dista in linea d'aria 46 km dall'Austria, 36 km dalla Slovenia e 47 km dalla laguna di Marano, nel golfo di Trieste.

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    Il territorio pinzanese visto dalla sponda opposta del Tagliamento

    Clima

    Pinzano al Tagliamento, secondo la classificazione dei climi di Köppen, gode di un tipico clima temperato delle medie latitudini, piovoso o generalmente umido in tutte le stagioni e con estati molto calde. Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato. La classificazione climatica del Comune è: zona E, 2750 GG. La seguente tabella riporta i valori della stazione meteorologica di Maniago, che si trova a circa 17 km in linea d'aria dal capoluogo, e che può essere assunta come riferimento per il comune di Pinzano.

    Le origini del nome

    Pinzano è un toponimo di origine prediale, risalente all’epoca romana. Indica che questa zona, in cui verosimilmente esisteva già un villaggio, venne concessa ad un colono di nome Pincius. Lo specificativo "al Tagliamento" è stato aggiunto con il Regio Decreto n.3893 del 18/08/1867. Nel comune hanno origine prediale anche i toponimi Valeriano e, probabilmente, Ampiano.

    Storia

    Preistoria ed età romana

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    Probabili vie romane
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    Ritrovamenti archeologici confermano la presenza umana a Pinzano al Tagliamento fin dall'età preistorica: gli scavi di Borgo Ampiano hanno portato alla luce manufatti in pietra e ceramica risalenti al mesolitico recente, mentre a Valeriano sono stati ritrovati reperti neolitici. Presso la località Pontaiba, invece, sono stati trovati interessanti reperti risalenti all'età del bronzo, tra cui una punta di freccia in selce custodita a Lestans, nel museo archeologico di villa Savorgnan. In seguito, intorno alla metà del primo millennio a.C. si iniziarono ad insediare i Celti, i quali a loro volta subirono la conquista romana.
    Pinzano continuò a svolgere un ruolo importante nel sistema viario romano, che era basato sulle direttrici già esistenti. La via di comunicazione che percorreva il corso del fiume Tagliamento assunse una certa rilevanza in quanto collegava la città romana di Concordia con la provincia del Norico, e per questo le è stato dato informalmente il nome di "Germanica". Per quanto riguarda la strada pedemontana, i romani sicuramente utilizzarono questo antico percorso, ed in età augustea lo rettificarono nel tratto fra Travesio e Marsure in modo da discostarsi da Maniago abbreviando il percorso.
    I toponimi Pinzano, Valeriano e molto probabilmente anche Ampiano sono di origine prediale latina, ed indicano che questi villaggi con i relativi terreni agricoli furono concessi a dei coloni romani. Pertanto si può presupporre che questi insediamenti avessero un carattere colonico-militare, di controllo delle vie di comunicazione e delle tribù celtiche che sicuramente continuarono a popolare la zona. I ritrovamenti archeologici confermano il carattere piuttosto sparso dello stanziamento, con prevalenza di impianti rustici di modeste dimensioni, ma anche una notevole vivacità commerciale.

    Il Medioevo e l'età moderna

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    Vecchia cartolina dove sono
    ben visibili i ruderi del castello
    (in alto a destra)
    e la strada che portava
    al traghetto
    (in basso a sinistra)
    In seguito al declino dell'impero romano, il Friuli subì numerose invasioni barbariche fino alla conquista dei Longobardi, che si insediarono stabilmente e fecero di Cividale la capitale del Ducato del Friuli. Alla caduta di quest'ultimo la regione divenne prima Marca del Sacro Romano Impero, quindi Patria del Friuli sotto giurisdizione del Patriarcato di Aquileia. È proprio a questo periodo che risale il più antico documento in cui compaia un Signore di Pinzano: siamo nel 1134 ed il notabile in questione è Ermanno di Pinzano (Herman de Pinzano). Quindi sicuramente a questa data esisteva già un castello ed una giurisdizione feudale, che si estendeva all'incirca dal Cosa all'Arzino e da Clauzetto ai confini con Spilimbergo. I Signori di Pinzano vengono annoverati fra i “liberi feudatari”, ovvero coloro che possiedono una sufficiente importanza ed autonomia per essere direttamente investiti dall'autorità imperiale.
    Fra il 1352 e il 1354 il castello passò alla famiglia dei Savorgnan, tra le più ricche ed influenti del Friuli, che in seguito entrò in possesso anche dei beni della giurisdizione pinzanese e installò a Pinzano l'ufficio giurisdizionale del proprio feudo. L'iniziale fedeltà al Patriarca di Francesco Savorgnan si tramutò nel giro di qualche decennio in un orientamento dei rapporti della famiglia verso Venezia, che in quel periodo stava accrescendo la propria importanza politica e militare. Nel 1420 Venezia invadeva il Friuli, ponendo fine al Patriarcato ed instaurando un dominio che sarebbe terminato solo nel 1797. Sotto Venezia il castello perse molta della sua importanza militare, ma mantenne il controllo giuridico, burocratico e finanziario del feudo.

    Da Napoleone ai giorni nostri

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    1976: Valeriano terremotata
    Nel 1797, in seguito al trattato di Campoformido, il Friuli venne ceduto all'Impero austriaco. Tornò di dominio napoleonico, all'interno del Regno Italico, fino alla Restaurazione del 1815: quindi l'intero Lombardo-Veneto venne sottomesso nuovamente all'Austria. Nel 1866, al termine della Terza guerra d'Indipendenza, avvenne l'unificazione definitiva al Regno d'Italia. In epoca napoleonica il sistema viario venne ristrutturato significativamente: furono costruite le attuali strade provinciali tra Ampiano e Valeriano e tra Valeriano e Pinzano. A ricordo del passaggio di Napoleone, a Valeriano venne sistemata una colonna celebrativa chiamata appunto "napoleonica". Nel XIX secolo le condizioni di vita erano povere, con un'economia fondata quasi esclusivamente sull'agricoltura, e molti uomini adulti emigravano all'estero per lavoro durante la stagione estiva. Prospettive lavorative in zona si ebbero solamente nei primi del Novecento, con la costruzione prima del ponte e poi della ferrovia Casarsa-Gemona: nel 1912 venne aperto il tratto fra Spilimbergo e Pinzano, mentre nel 1914 la ferrovia venne completata.
    Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Pinzano divenne cento di movimento truppe e sulle colline vennero installate postazioni militari e di artiglieria. Il 26 ottobre 1917, a seguito della battaglia di Caporetto, giunsero a Pinzano le prime truppe italiane in ritirata, e nei giorni successivi il paese visse un vero e proprio esodo sia di militari che di civili. Vista l'impossibilità di fermare gli austro-tedeschi nella battaglia di Ragogna, il 1º novembre un'arcata del ponte venne fatta saltare nel tentativo quantomeno di rallentare l'avanzata. Durante la seconda guerra mondiale è da segnalare la costruzione dell'ossario sul colle Pion: in seguito all'armistizio la zona divenne presidio di truppe tedesche, che furono attaccate con successo da una squadra partigiana nel settembre 1944. Pinzano era infatti una zona contesa al confine con la Repubblica della Carnia, istituita dagli stessi partigiani e sopravvissuta per pochi giorni tra il settembre e l'ottobre 1944. Nel 1953, ovvero quando la ricostruzione postbellica era ancora in corso, Pinzano fu raggiunta dall'acquedotto.
    Nel dopoguerra, un evento storico di grande portata fu il terremoto del 1976. La scossa di maggio fece nel comune 14 morti, rase al suolo 77 case e danneggiò in modo più o meno grave quasi tutte le costruzioni. Nel 1986 la ricostruzione era completata già al novanta per cento, comportando cambiamenti anche notevoli nell'aspetto dei paesi e soprattutto della piazza del capoluogo.

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    Pinzano dalla località Sotglesie

    Monumenti e luoghi d'interesse
    • Chiesa di San Martino
    • Chiesa di Santo Stefano
    • Chiesa di Santa Maria dei Battuti
    • Chiesa della Santissima Trinità
    • Ponte di Pinzano
    • Ossario
    • Mulino di Ampiano
    • Palazzo Savorgnan-Rizzolati
    • Castello di Pinzano

    Persone legate a Pinzano al Tagliamento
    • Vincenzo Bosari (Pinzano al Tagliamento, 1901 - Pordenone, 1990), scrittore.
    • Guerrino Lenarduzzi (Pinzano al Tagliamento, 1902 - 1985), medico.
    • Enrico Peressutti (Pinzano al Tagliamento, 1908 - Milano, 1976), architetto, cofondatore dello studio BBPR.
    • Nane Zavagno (1932), artista, vive a Borgo Ampiano nel Comune di Pinzano al Tagliamento.
    • Vittorio Basaglia (Venezia, 1936 – Pinzano al Tagliamento, 2005), artista vissuto per venti anni a Pinzano.
     
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