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Medea
Medea fu abitata sia in epoca preromana che romana. Nel medioevo fu feudo dell'Abbazia di Rosazzo, che ne fu investita prima dai patriarchi di Aquileia e successivamente dai conti di Gorizia; nel 1500 passò sotto il controllo degli Asburgo.
- Info -
Medea è un comune italiano di 982 abitanti della provincia di Gorizia in Friuli-Venezia Giulia. Nel 1928 il paese divenne frazione di Cormons per poi ritornare ad essere comune indipendente nel 1955.
Storia
Medea fu duramente provata dalle incursioni turche del 1470 e del 1499; un campo vicino al cimitero e tuttora denominato cjamp dai turcs. Inoltre, tra il 1508 ed il 1516 fu, danneggiata durante le guerre tra Massimiliano I e Venezia e tra il 1615 ed il 1617 durante la guerra di Gradisca. Dopo il 1647 fu incluso nella contea di Gradisca.Monumenti e luoghi d'interesse
Ara pacis mundiIl paese è conosciuto soprattutto per la maestosa Ara pacis mundi, monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre e specialmente della II seconda guerra mondiale,sul colle di Medea eretto nel 1950 ed ideato dall'architetto Mario Bacciocchi (Fiorenzuola d'Arda, 1902 - Milano, 1974).
Monumento ai Caduti di tutte le guerre
L'Ara
Chiesetta di Sant'Antonio
Il complesso monumentale fu inaugurato il 6 maggio 1951 e si trova in cima al colle di Medea, a circa 140 m s.l.m.
All'interno del recinto vi è l'Ara propriamente detta; è costruita in porfido della Val Camonica con una base quadrata di 3 m. di lato. È formata da un corpo inferiore a tronco di piramide, che termina con una cimasa, anch'essa in porfido, raggiungendo una altezza complessiva di 5 m.
All'interno è posta una urna in legno e bronzo dove è posta solo la scritta:
« L'odio produce morte, l'amore genera vita »
All'interno dell'urna sono raccolte terre provenienti da oltre 800 cimiteri di guerra sparsi nel mondo, compresi africani e russi, oltre ad alcune ampolle d'acqua marina prelevate nei luoghi in affondarono navi di diverse nazionalità e dove trovarono la morte migliaia di marinai e militari.
Chiesetta di Sant'Antonio
La chiesa, di origine settecentesca, fu pesantemente danneggiata durante la prima guerra mondiale ed in seguito rimaneggiata. La facciata è sormontata da una statua di Sant'Antonio da Padova ed a fianco è posto il campanile.
L'interno è costituito da una unica navata con tre altari marmorei, di cui il principale, dedicato al santo, è opera dello scultore udinese Simone Pariotti. L'altare del Crocifisso è invece opera dell'artista goriziano Francesco Zolli. Nella chiesa sono conservati anche una dozzina di ex voto, frutto della devozione popolare tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.
All'esterno della chiesa, sul fianco sinistro si trova la tomba del cardinale Guido Del Mestri..