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Tutte le chiese di Strongoli

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  1. Isabel
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    Tutte le chiese di Strongoli


    Cattedrale di San Pietro e Paolo

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    - Fonte -

    È intitolata ai Santi Pietro e Paolo, è a tre navate con cappelle laterali. La facciata, a timpano, ha il portale ad arco e lesene terminanti in volute joniche e festoni più piccoli sui portali laterali. Sulle fiancate vi sono le cappelle, la più importante è quella del Sacramento a cupola ornata all’esterno a tegole alternate. Il campanile è a tre ordini con copertura a cupola ottagonale a spicchi alternati. La chiesa all’interno conserva la struttura di tipo romanico. Successivamente i numerosi interventi hanno lasciato alla chiesa un aspetto fra tardo rinascimentale e barocco con decorazioni murali a croci ed a losanga di vago gusto orientale. La volta e l’abside hanno pitture recenti (1950-53) raffiguranti la Madonna, angeli, Santi, e Cristo Crocefisso. La cupola è dipinta in azzurro e ha delle finestre delle quali una sola a luce reale. All’interno di questa cupola c’è una lastra finta che doveva chiudere il corpo del Morelli, ma purtroppo il Vescovo è stato seppellito altrove, rimane come testimonianza del restauro del 1750. A sinistra c’è la cappella dedicata alla Madonna del Capo con altare fondato nel 1687 dai principi Pignatelli con paliotto in scagliola di marmo colorato e fastigio a colonne.

    Edited by Isabel - 15/10/2014, 12:17
     
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  2. Isabel
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    Chiesa di S. Teresa D’Avila

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    - Fonte -

    La parrocchia di S. Teresa D’Avila in Marina di Strongoli, è stata istituita il 16 aprile 1986, la sua istituzione canonica è risultata dallo smembramento della parrocchia di S. Pietro e Paolo di Strongoli, smembramento resosi necessario per dare assistenza religiosa alla ormai numerosa comunità di Strongoli Marina. Nel 1984 i coniugi Luigi e Teresa Durante donarono alla Curia di Crotone un appezzamento di terreno, circa 700 mq. In prossimità della zona denominata Località Tronga 216, odierna Viale Macaone. È qui che avvenne la costruzione dell’attuale Chiesa che, per volere della benefattrice, fu intitolata a S. Teresa d’Avila. I lavori iniziarono nel 1985 e vennero completati nell’anno successivo. La Chiesa inizialmente nasce come una costruzione e semplice e non poteva essere altrimenti, viste le ristrettezze economiche che ne aveva caratterizzato la nascita. E così, sin dall’inizio si sono susseguiti una serie di lavori di miglioramento, finanziati da tante offerte e contributi di fedeli devoti. Nel 1994 cominciarono i lavori di ampliamento e riparazione della Chiesa, vista l’esigenza di adeguare la Parrocchia alla crescita demografica che caratterizzava la marina. Nel 1997 è stato presentato alla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) un progetto generale di sopraelevazione. I lavori hanno interessato il rifacimento di tutta la copertura dove sono stati ricavati anche altri locali; tutto il rivestimento esterno, il portone, l’elevazione del campanile, la lucidatura del pavimento.

    Edited by Isabel - 15/10/2014, 12:14
     
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  3. Isabel
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    Chiesa di Santa Maria delle Grazie

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    - Fonte -

    La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, restaurata nel mese di agosto del 2004, è stata fondata alla fine del XV secolo (1496/98). È a spioventi con la torre campanaria accorpata a sinistra a tre ordini. Dal secondo ordine si accede all’attiguo convento oggi caserma dei Carabinieri, a destra vi è una navata laterale rimasta embrionale. La facciata è in ordini regolari a false lesene secondo il gusto tardo neoclassico (risultano rifacimenti alla metà dell’800). L’interno in un'unica navata, ha la volta a botte con grandi cornici a muro in stucco, che avrebbero dovuto contenere tele mai eseguite. Sui lati vi sono otto altari inscritti in arconi cechi. I finestroni in alto hanno ampi sguarci ad unghia. Il coro è semplice e poggia su due colonne. Il pavimento di maiolica è originale anche se consunta. La navata ha decorazioni in stucco bianco, ai finestroni, agli altari all’amblema dei conventuali con ricco gioco di vedute e fiorami. La Madonna protettrice del paese è oggetto di particolare devozione e festeggiamenti solenni dal 13 al 15 Agosto.

    Edited by Isabel - 15/10/2014, 12:14
     
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  4. Isabel
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    Chiesa Santa Maria della Sanità

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    Chiesa S. Maria della Sanità detta dell’Ospedale. Epoca:1618 (fondazione). Facciata con spioventi a capanna e timpano triangolare. Il Portale è con fasce decorative semplici. Campanile a tre ordini con cupolino a pera. L’interno è ad una navata con copertura a capriate. Nell’abside si innesta la cupola. L’altare Maggiore: il fastigio a stucchi è dipinto a finto marmo. Il soffitto è abbellito da stucchi bianchi in forma di piccole cornici che racchiudono i simboli della salute fisica. Sull’Altare Maggiore vi è un quadro raffigurante la "Madonna con Bambino, angeli e infermi", firmata "Francesco Santacaterina nel 1855". Sull’altare a sinistra vi è un dipinto raffigurante "Santa Lucia" firmata "Francesco Basile nel 1883". Ai muri sono appese le stazioni della Via Crucis in ceramica. Le scale interne laterali portano al coro dove una volta c’era l’organo. La chiesa e l’ospedale sono stati fondati per volontà del Vescovo Sebastiano Ghislieri nel 1618. L’ospedale non più esistente è stato trasformato in abitazione privata. L’edificio è completato da una piccola sacrestia.

    Edited by Isabel - 15/10/2014, 12:15
     
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  5. Isabel
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    Santuario della Madonna di Vergadoro

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    - Fonte -

    Piccolo santuario seicentesco, indicato nelle fonti come santuario di Santa Maria Virgae Aureae, volgarmente detto di Vergadoro, immerso nell’azzurro del mare e nel verde della natura circostante, situato su di una ridente collinetta che domina dall’alto il territorio della Marina di Strongoli. Sulla Madonna di Vergadoro si tramandano diverse leggende, una di queste, che nella tradizione popolare incontra maggiore favore, narra che, tanto tempo fa, una notte di tempesta sconvolse il cielo, la terra e il mare. Alcuni pescatori, usciti nella notte per pescare, si trovarono in balìa delle onde furiose; in preda alla disperazione, invocarono a gran voce la Madonna, e subito le acque si chetarono; i pescatori, ancora tremanti di paura, una volta a riva, si accorsero che nelle reti c’era una tela raffigurante una Madonna con una verga d’oro in mano. Portarono a casa la tela e la conservarono in una vecchia cassapanca, con la promessa di incorniciarla ed appenderla al muro.

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    Ogni notte, però, la Madonna appariva in sogno al pescatore più anziano; si mostrava sempre con la sua aurea bacchetta sulla collina di fronte al mare, proprio nel punto dove i pescatori sbarcarono salvi. Il marinaio, turbato dal ricorrente sogno, radunò tutti i pescatori, che presto edificarono sull’altura una piccola chiesa a ricordo del miracoloso salvataggio. La Beata fu chiamata “Madonna di Vergadoro”, e lo stesso nome prese la suggestiva collinetta sulla quale sorge il santuario. Secondo un’altra leggenda, al tempo delle incursioni saracene, alcuni pescatori, disperati per i continui attacchi, si rifugiarono sulla collina che, ancora oggi, si affaccia sul mare come una sentinella naturale. Qui i marinai pregarono e sperarono nella salvezza, che presto arrivò con la fine delle scorrerie dei musulmani. I pescatori, grati alla Madonna per la sua protezione, vollero ringraziarla con un segno che potesse restare nel tempo: costruirono in suo onore, nel luogo in cui avevano trovato riparo, un tempietto. Questa leggenda non spiega l’origine del nome Vergadoro; si suppone che i pescatori abbiano fatto dipingere l’immagine di una Madonna che, con la sua divina bacchetta, allontanasse dal mare e dalle campagne circostanti, ogni pericolo. Ancora oggi, la devozione verso la Beata, protettrice dei marinai, dei campi e degli uomini che la coltivano, è fortemente sentita; da tempo immemorabile, in occasione della festa dell’Ascensione, il verdeggiante sito è meta di pellegrinaggio. Infatti, nel mese di Maggio di ogni anno, nei dieci giorni che precedono la festa dell’Ascensione, i pellegrini si recano al santuario per trascorrere un’intera notte di preghiera, “a nottata”; il giorno dopo, nel pomeriggio, la statua della Madonna viene portata in processione a Strongoli su di un autocarro (in passato su di un carro trainato da buoi) festosamente addobbato, impreziosito da fiori e coperte pregiate. Nei nove giorni seguenti, nelle chiese del paese, i fedeli partecipano alla “novena” innalzando a “Santa Maria della Verga d’oro”, inni e preghiere. Il giorno dell’Ascensione, la Beata Vergine fa ritorno al santuario, accompagnata da una moltitudine di fedeli in processione; qui, nell’affascinante scenario del luogo, si trascorre l’intera giornata tra momenti di preghiera, divertenti giochi e consumazione di succulenti “pranzetti” a sacco.

    Edited by Isabel - 15/10/2014, 12:16
     
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4 replies since 11/8/2012, 16:53   491 views
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