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Tutte le chiese di San Marco Argentano

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    Tutte le chiese di San Marco Argentano




    Abbazia di Santa Maria della Matina

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    - Fonte -

    Santa Maria della Matina (detta comunemente Matina) era un'abbazia situata in prossimità della cittadina di San Marco Argentano, in Calabria.

    Storia


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    L'abbazia fu fondata da Roberto il Guiscardo e dalla moglie Sichelgaita di Salerno su richiesta di Papa Niccolò II intorno al 1065, quale monastero benedettino. Il 31 marzo, la chiesa fu, per ordine di Papa Alessandro II, dedicata a Santa Maria; la relativa cerimonia fu officiata da Arnolfo arcivescovo di Cosenza e dai vescovi Oddone di Rapolla e da Lorenzo di Malvito alla presenza di Roberto e Sichelgaita e dell'abate del monastero Abelardo. All'abbazia fu donato dal Guiscardo parte del territorio prima facente parte della diocesi di Malvito, il cui vescovo fu ricompensato con la somma di trenta schifani d'oro; oltre a ciò fu riccamente dotata dai normanni ed ebbe vari privilegi sia da papi che da re, che la resero ricca e potente. Il 18 novembre 1092 papa Urbano II, promotore della prima crociata, visitò l'abbazia. Già Alessandro II aveva posto l'abbazia sotto la diretta autorità papale, cosicché Matina compare nella parte più antica del Liber censuum, come indicato nella redazione del ciambellano Cencio. La fondazione imperiale conobbe una decadenza che la fine del XII secolo non interruppe. Gioacchino da Fiore rifiutò con decisione la proposta del re Tancredi di Sicilia di trasferire a Matina, da Fiore, il proprio monastero, essendo l'antica abbazia «allora in stato di grave declino». Le speculazioni della letteratura cistercense più antica, ossia che Matina fosse cistercense dal 1180, vengono ripetute acriticamente dal Bedini, ma sono contraddette da documenti di archivio della famiglia Aldobrandini. Nell'ottobre del 1221, su richiesta dell'abate di Sambucina e con il permesso di Papa Onorio III ed dei vescovi locali competenti (Andrea di San Marco Argentano e Luca di Cosenza), la Matina diventa ufficialmente un monastero cistercense dipendente da Sambucina.

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    L'atto diventa effettivo nel febbraio del 1222 con il consenso dell'imperatore Federico II e, dopo il completamento nel giugno 1222, viene confermato dal papa. Il nome comunemente usato rimase Matina, talvolta con delle aggiunte quali de Matina Sambucina o dictum sambucina Matina. Dal 1410 il monastero fu dato in commenda, cosa che ne provocò l'inesorabile declino. Nel 1633 aderì alla congregazione Cistercense calabro-lucana. Nel 1652 il monastero fu soppresso da papa Innocenzo X mentre la commenda rimase in vigore fino all'eversione della feudalità del 1809, dopodiché divenne di proprietà statale. Successivamente gli edifici e i terreni furono donati al generale Luigi Valentoni che la trasformò in un'azienda agricola, la proprietà rimase ai discendenti di questi fino alla fine del XX secolo.

    Architettura

    Nel XVII secolo gli edifici che componevano l'abbazia erano ancora intatti. Attualmente della chiesa rimangono solo alcune tracce. Tra le parti meglio conservate il parlatorio, lo scriptorium, la scala che porta ai piani superiori e la cappella decorata, antica sala capitolare gotica, che presenta tre navate con volte a crociera che ricordano quelle dell'abbazia di Casamari.

    Edited by Isabel - 26/11/2014, 17:45
     
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  2. Isabel
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    La Riforma

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    - Fonte -

    Così a San Marco chiamano ancora oggi il complesso conventuale dei Frati Minori che apparteneva un tempo alla Famiglia dei Riformati. È uno tra i più antichi esempi di architettura francescana in Calabria. La sua fondazione pare si debba a Pietro Cathin, discepolo e sodale di San Francesco d’Assisi. Il complesso sottoposto nel corso del tempo a innumerevoli trasformazioni comprende il convento, la chiesa e gli orti.

    Il convento

    Soppresso nel 1240 da Federico II, viene riaperto al culto nel 1320. Dal 1429 al 1430 ospita San Francesco di Paola, ancora dodicenne, che accompagnato dai genitori vestì le povere lane del Patriarca Serafico. Nel 1517 viene affidato ai Conventuali. Da questi passa agli Osservanti, quindi ai Riformati. Nel 1624 Papa Urbano VIII stabilisce con decreto che parte dei suoi beni siano devoluti al Seminario.

    La chiesa

    La pianta è di matrice francescana: presenta una navata unica introdotta da un portico con archi a tutto sesto (esonartece) e un abside rettangolare coperto da volte a crociera costolonate.Questa tipologia di chiesa, che contrassegna l’architettura francescana, trae origine dall’abbazia giochimita di San Giovanni in Fiore.L’originaria fisionomia dell’edificio viene stravolta nel XVIII secolo, quando padre Anselmo da Mottafolonne fa adornare le pareti con costruzioni di gusto barocco.Oltre al disegno planimetrico e alle volte abisidali, dell’impianto francescano restano poche ma significative testimonianze:
    • il portale di ingresso;
    • il campanile a vela;
    • la fiancata destra con le monofore originali

    Edited by Isabel - 26/11/2014, 17:46
     
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  3. Isabel
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    Cattedrale di San Marco Argentano

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    - Fonte -

    La Cattedrale di San Marco Argentano è un luogo di culto fondato nell’XI secolo la cui fisionomia originale fu mantenuta sino ai primi decenni dell’XVII secolo. Nella facciata principale l’ingresso è consentito da un monumentale portale ogivale sul quale si trovano alcune incisioni, sovrastato da un rosone e sulla destra una torre campanaria su base quadrata e decorata da merlature. L’interno è a tre navate e spicca quella centrale per la presenza di un arco di trionfo che precede l’abside e nel presbiterio una pala raffigura San Nicola di Mira del XV secolo. Si trovano inoltre alcuni dipinti che raffigurano santi come San Daniele e San Ciriaco e alcune decorazioni in stucchi. Emerge una particolare croce in argento e un braccio reliquario del 1308. Di particolare importanza è l’individuazione di una cripta datata al 1080 con tecniche di costruzione mescolate da elementi bizantini, normanni e musulmani che esplicano un’architettura austera e fatta di materiali diversi. È divisa da dodici basamenti lapidei dai quali si sollevano 34 archi e fu realizzata alla scopo di detenere le sepolture dei signori normanni e dei vescovi del paese.

    Edited by Isabel - 26/11/2014, 17:47
     
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