Semplicemente Passioni forum

Tutte le chiese di Cosenza

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Utente
    Posts
    35,260
    Reputation
    +346
    Location
    CATANIA (SICILIA)

    Status
    Offline

    Tutte le chiese di Cosenza



    Santuario del Santissimo Crocifisso

    448TlpJ

    - Fonte -

    Il complesso convento-chiesa, situato nella Cosenza storica, è volgarmente detto “Riforma” perché dal XVIII secolo fu convento dei Frati Riformati , una delle tante famiglie francescane. Questi favorirono la devozione al simulacro del SS.mo Crocifisso che fin da allora si mostrò miracoloso. Tale devozione fu incrementata dai Frati Cappuccini, al punto che, cosentini e non oggi individuano la chiesa ove si venera con l’appellativo Santuario del SS.mo Crocifisso o più semplicemente Chiesa del Crocifisso, anche se essa è intitolata a Maria SS. di Costantinopoli.

    Storia


    3My80Je
    Armadio antico situato nella sacrestia

    Dopo essere stata delle monache Benedettine (863-1184), dei Frati Minori (1224-1276), delle suore Clarisse (1276-1383), dei Frati Osservanti (1415-1436) e dei Frati Minori Riformati (1628-1866), la Chiesa della Riforma diventa patrimonio dei "Frati del popolo" il 1º gennaio 1915. I Frati Cappuccini iniziano anche la pratica per la retrocessione dell’ex convento della Riforma, incamerato dal Demanio con la soppressione. Ma senza nulla di fatto, per l’opposizione di elementi massonici. Dal 1928 la retrocessione diventa praticamente impossibile, perché l’ex convento è stato trasformato in Distretto Militare. Il 3 settembre 1943 i bombardamenti aerei colpirono massicciamente chiesa ed ex convento della Riforma che, per effetto delle bombe incendiarie andarono completamente distrutti. Neppure nelle nuove condizioni creatisi si volle retrocedere ai Frati Cappuccini l’ex convento, benché ne fossero legittimi proprietari. Tuttavia quando iniziarono la ricostruzione sia della chiesa che dell’ex convento, per la prima ottennero risarcimenti per danni di guerra, per il secondo nulla; neanche quando fu loro consegnato verbalmente. La ricostruzione della chiesa fu affidata alla progettazione dell’architetto cosentino Salvatore Giuliani. Il 25 novembre 1953, già ricostruita nella maggior parte, essa fu ufficialmente aperta al culto con l’intronizzazione del SS.mo Crocifisso e la solenne consacrazione dell’altare maggiore da parte dell’arcivescovo mons. Aniello Calcara. Il 1959 è l’anno in cui, dopo aver quasi del tutto ricostruito il convento, senza nulla avere dallo Stato, per non perderlo i Frati lo hanno dovuto acquistare come se non fosse di loro proprietà. Poiché l’attuale convento cappuccino a Cosenza era in piena efficienza e la chiesa rifinita in ogni particolare, domenica 15 febbraio 1976 alle ore 18 si fece l’inaugurazione solenne di questa con la partecipazione dell’Arcivescovo Enea Selis, un numeroso popolo devoto e la presenza di rappresentanze del clero secolare e regolare, il Prefetto, l’architetto Salvatore Giuliani, l’architetto Filippelli e lo scultore Eduardo Filippo. Venne una rappresentanza di tutti i conventi della Provincia e non mancò la partecipazione dei Superiori Generali.

    Il Culto

    • Festa del SS.Crocifisso - Fino a prima della riforma liturgica il 3 maggio si celebrava la festa del ritrovamento della Vera Croce di Cristo da parte di Sant' Elena. Per tale motivo in questo giorno si celebra la grande Festa in onore del SS. Crocifisso. I festeggiamenti iniziano il 23 aprile con l’esposizione dei venerati simulacri del SS. Crocifisso e della Madonna Addolorata e una solenne Celebrazione Eucaristica durante la quale il popolo offre l’olio che alimenta la lampada la cui luce viene riaccesa ogni anno in tale giorno. Il solenne novenario di preparazione inizia il giorno 24 con SS. Messe al mattino e al pomeriggio la recita del S.Rosario, il canto della Salve Regina all’Addolorata e delle Litanie e la S.Messa, al termine della quale si recita la “Coroncina alle Cinque Piaghe” accompagnata dal canto “O Martire divino”. Il primo maggio il SS.mo Crocifisso viene portato in processione nel piazzale dell’Ospedale Civile dell'Annunziata, attraversando Via A. Monaco. Qui ha luogo una solenne Concelebrazione Eucaristica con la partecipazione di tutto il personale ospedaliero e degli ammalati. Il 2 maggio, giorno vigiliare, alla sera si celebrano con solennità i Primi Vespri dinanzi al Santissimo Sacramento e dopo la Benedizione si rinnova l’Atto di Consacrazione alla Vergine Addolorata. Nel giorno della festa l'inizio della giornata è annunziato dal suono dei tamburi. Alle ore 10,00, una solenne Concelebrazione presieduta dal Vescovo della Diocesi, durante la quale il Sindaco di Cosenza offre un omaggio floreale al SS.mo Crocifisso, quale segno di devozione dell’intera città. Nel pomeriggio alle ore 17,30 viene celebrata la S. Messa. La Chiesa, il piazzale antistante, Via Riforma e la Piazza sono gremite di popolo devoto. Alle 18,00 terminata la Celebrazione, le campane iniziano a suonare a festa mentre rimbombano gli spari dei mortaretti e le note delle bande musicali. I portatori prendono la statua della Vergine Addolorata e subito dopo il miracoloso simulacro del SS.mo Crocifisso. La folla esulta nella gioia e nella commozione all’uscita della Chiesa. Inizia l’attesissima, solenne processione, a cui prendono parte le varie confraternite cittadine e Terzi Ordini, tutti con i loro stendardi, e migliaia di fedeli provenienti da tutta la città e paesi vicini. Si attraversano numerose vie di Cosenza per giungere tra migliaia di luci colorate dell’artistica, l'imponente illuminazione e i battimani della folla festante, in Piazza Riforma dove ha luogo il Panegirico e la solenne Benedizione eucaristica. Al termine, si riprende verso il Santuario al cui arrivo, il SS. Crocifisso e la Vergine Addolorata sono salutati da uno spettacolo pirotecnico. Nel quartiere della Riforma si svolge anche la tradizionale fiera, con la presenza di decine di espositori e un gran numero di visitatori. Ricco anche il programma delle manifestazioni ricreative e di piazza, che si associa a quello religioso, con l’esibizione di noti artisti musicali, gare sportive e giochi popolari.
    • Festa Maria SS.Addolorata - La devozione al SS.mo Crocifisso è accompagnata da quella alla Madre Addolorata. Binomio inscindibile nel cuore dei fedeli! La venerata immagine della Vergine Addolorata troneggia, infatti, ai piedi del SS.mo Crocifisso durante il solenne Novenario per la festa del tre Maggio e nella grande processione che gremisce le strade della città di Cosenza in questo giorno, ma anche il Venerdì Santo dopo la celebrazione della Passione del Signore. In suo onore si celebra ogni anno un solenne settenario di preparazione alla sua festa, che si celebra il 15 settembre. In questo giorno, il programma dei festeggiamenti si conclude con la processione della Vergine Addolorata per le strade del quartiere della Riforma e la rinnovazione dell’Atto di Consacrazione.

    Edited by Isabel - 21/11/2014, 11:46
     
    .
  2.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Utente
    Posts
    35,260
    Reputation
    +346
    Location
    CATANIA (SICILIA)

    Status
    Offline

    Chiesa di San Nicola

    LmEKPj7

    - Fonte -

    La chiesa di San Nicola è situata nel centro storico di Cosenza, su piazza E. Cenisio. Tra le varie chiese moderne della città, essa è interessante per le opere d'arte che contiene, seppur in numero limitato, ma piuttosto originali.

    Storia

    Nel settembre 1603 l’arcivescovo Camillo Costanzo fondò la parrocchia di San Nicola per il rione dei Rivocati. La relativa chiesetta di San Nicola sorse, in mezzo ad orti e a campi, tra i conventi di San Domenico, del Carmine e della Riforma. La parrocchia di San Nicola fu una delle prime istituite in città, tant’è che fino al 1939, si estendeva fino al torrente Emoli di Rende e alla riva del Crati. Nel 1783 subì il crollo della volta a causa di un terremoto, nel 1943 subì vari danni dalle bombe della seconda guerra mondiale, dopo una serie di rifacimenti, la secentesca chiesa venne demolita nel 1961, in seguito al riordino urbanistico dell’area (per allargare via Sertorio Quattromani). A pochi metri dall’area della vecchia chiesa demolita, sulla piazza alle spalle del Municipio, fu costruita la nuova chiesa di San Nicola da Bari, la cui prima pietra fu posta il 28 ottobre 1956 alla presenza dell’arcivescovo Calcara e del sindaco Schettini. Fu progettata in stile moderno dall'architetto romano Vittorio Ballio Morpurgo. In novembre 1998 si dimise per raggiunti limiti di età il parroco di San Nicola, don Eugenio Magarò, storico rettore di quella parrocchia dal 1945 e promotore della riedificazione della chiesa. Gli subentrò l'attuale parroco don Fausto Cardamone.

    Opere d'arte

    • Pannello bronzeo che raffigura 20 scene salienti della vita di Cristo, dall’Annunciazione alla Crocefissione, con 65 personaggi - Tommaso Gismondi.
    • Mosaico raffigurante l’Angelo Custode - Emilio Greco (1992).
    • Busto di San Nicola in legno dorato - scuola napoletana del ‘600.
    • Due altorilievi in cemento amianto - prof. Pietro Guida di Lecce:
    • Madonna di Lourdes con Bernadette.
    • Sacro Cuore che si annunzia a Santa Margherita.
    • Raccolta di dipinti della vecchia congrega cosentina di S.Nicola.
    • Otto tele ad olio con scene della vita di San Nicola - Domenico Oranges (1756-58).
    • Mosaico raffigurante San Francesco d'Assisi in estasi e preghiera - Eliano Fantuzzi. (Inaugurato nel 1979).
    • Mosaico raffigurante Madonna col Bambino fiancheggiati da San Giuseppe e San Nicola in veste pontificale e da una serie di angeli recanti i simboli di San Nicola - Franco d'Urso, su disegno di Gisberto Ceracchini.
    • Mosaici su pannelli, realizzati dall'artista siciliano Franco d'Urso, su bozzetto di Eliano Fantuzzi:
    • Cristo risorto che consegna a Pietro le chiavi. (Inaugurato nel 1972).
    • la Deposizione di Gesù dalla croce. (Scoperto nel 1971).

    Edited by Isabel - 21/11/2014, 11:47
     
    .
  3. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Chiesa di San Francesco di Paola

    nK5euqn

    - Fonte -

    La chiesa ha un'unica navata, ricca di monumenti funebri di nobili famiglie cosentine; conserva un dipinto "Madonna con Bambino e i santi Paolo e Luca" di Pietro Negroni (1551) ed altre opere del sei/settecento. Alle pareti della sagrestia vi sono affreschi del '500 e del '600. Il portale presenta bei pannelli in bronzo raffiguranti la vita di San Francesco. La torre del campanile è del '600.



    Edited by Isabel - 21/11/2014, 11:48
     
    .
  4. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Chiesa di San Domenico

    GBtUvm7

    - Fonte -

    La chiesa, consacrata nel 1468, ha un bel rosone gotico flamboyant sulla facciata ed un portale in legno del 1614, intagliato con figure di Santi e motivi floreali. Ha un protiro ad arco acuto e due cappelle rinascimentali. La cupola è barocca rivestita in rame.

    - Fonte -

    4ZGQK5f
    La Chiesa di S. Domenico risale al XV secolo, quando era parte integrante del Convento dei padri Domenicani, fondato nel 1475. Attualmente si possono osservare, nella parte retrostante l’attuale Chiesa, solo alcuni resti dell’antico convento, che restò attivo fino ai primi anni del 1800, periodo in cui i frati furono costretti dai Francesi ad abbandonare Bisignano. Tra questi ruderi si noti soprattutto la presenza di parte del campanile, lo stesso raffigurato nella stampa settecentesca del Pacichelli. Nella storia del convento ricordiamo la visita dell’imperatore Carlo V nel 1535 e la fondazione della Confraternita del SS. Rosario nel 1707, la cui intensa attività durò fino al 1958. La presenza dei Domenicani fu caratterizzata soprattutto dal loro ruolo di “uomini di sapere”, tanto da riscuotere ammirazione dai Principi S. Severino. La Chiesa, nel corso dei secoli ha subìto numerosi aggiustamenti strutturali per via dei terremoti che la danneggiarono, alterandone, così, l’originaria struttura.

    ydOES7y
    L’ultimo sisma che la distrusse quasi completamente fu quello del 1887. Nella precedente struttura si poteva osservare anche il rosone centrale della facciata, simile a quello della Chiesa di S. Domenico in Cosenza. Nei decenni successivi al sisma, i riti religiosi vennero tenuti nell’annessa Cappella della Confraternita del SS. Rosario, corrispondente all’attuale struttura che oggi ospita i saloni della Chiesa e la sacrestia. Non esistono fotografie di come era un tempo strutturata tale Cappella, ma siamo in grado, sulla base di alcuni racconti, di indicarne le caratteristiche. Vi si accedeva dall’attuale Chiesa, da una porta posizionata nelle vicinanze dell'attuale statua di S. Giuseppe. Entrando, a lato sinistro vi era ricavato un angolo separato dal resto da un cancello, dove trovavano posto la Madonna Addolorata, S. Vincenzo e S. Domenico. Poco più avanti , una scala lignea conduceva su fino all’organo a canne. Nel resto della Chiesa si porta ricordo di due cripte usate nei secoli passati per la sepoltura dei defunti. L’Altare era invece posizionato nell’attuale sacrestia, sopra il quale era collocata la statua della vergine SS. del Rosario. I lavori di ricostruzione della Chiesa di S. Domenico, iniziati nel 1910, terminarono solo nel 1962. Attualmente la facciata è in stile romanico-gotico, ospitante quattro logge laterali e una bifora ad arco a sesto acuto. Nel campanile troviamo quattro campane, di cui la più grande risalente al 1839, mentre le altre vennero fuse rispettivamente nel 1906, 1979 e 1983.

    Edited by Isabel - 21/11/2014, 11:49
     
    .
  5. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Duomo di Cosenza
    [Patrimonio testimone di cultura di pace dall'UNESCO]

    XKBFMYw

    - Fonte -

    La Cattedrale di Santa Maria Assunta, santuario della Vergine S.S. del Pilerio, è il principale luogo di culto di Cosenza, chiesa madre dell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano; si trova nel cuore del centro storico della città, su Piazza Duomo, adiacente a Corso Telesio. Costruita intorno alla metà dell'XI secolo, essa vanta, grazie alla sua storia quasi millenaria, più stili architettonici. Il 12 ottobre del 2011 è stato riconosciuto come Patrimonio testimone di cultura di pace dall'UNESCO.

    Storia


    ZM9QTRg
    Il mausoleo della Regina di
    Francia Isabella d'Aragona nel
    transetto sinistro

    L'attuale cattedrale sorge nello stesso luogo di una chiesa più antica, costruita nel XI secolo e quasi completamente rasa al suolo da un terremoto nel 1184. La costruzione del nuovo edificio iniziò qualche anno più tardi e terminò nel 1222. La ricostruzione del duomo venne affidata al vescovo Luca Campano, appassionato di architettura, che nel frattempo era diventato anche arcivescovo della città bruzia. In quello stesso anno, il giorno 30 gennaio, la chiesa venne solennemente consacrata dal cardinale vescovo di Tuscolo Niccolò Chiaromonte, in qualità di delegato apostolico. La cerimonia avvenne alla presenza dell’imperatore Federico II di Svevia che per l'occasione volle far dono alla città della preziosissima Stauroteca, ancora oggi (2012) custodita dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Cosenza. Il 1748 segnò l'inizio di nuovi lavori di trasformazione che portarono la cattedrale ad essere ricoperta da sovrastrutture barocche che, oltre a nasconderene le originarie forme, provocarono la scomparsa di innumerevoli opere d'arte. Nel 1756, invece, venne costruita la nuova sacrestia. A completare l'opera di trasformazione intervenne nella prima metà del XIX secolo il rifacimento della facciata trasformata in un ibrido stile neogotico. I lavori di restauro intrapresi già nel XIX cecolo e finalmente portati a termine nel XX secolo dall'arcivescovo Aniello Calcara, furono finalizzati a ripristinare, sia all'esterno che all'interno dell'edificio, gli austeri connotati romanico-gotici che negli ultimi tre secoli la cattedrale sembrava irrimediabilmente aver perduto.



    Esterno


    qRaq5WM
    Il tiburio neogotico

    Oggi il duomo presenta una facciata divisa in tre nello sviluppo trasversale della parte del basamento. Questa divisione corrisponde a quella interna in tre navate divise in otto campate, sostenute e delimitate da colonne rettangolari con capitelli bassi di vario disegno, collegati tra loro da archi a tutto sesto. La facciata si presenta con quattro pilastri e tre portali di cui uno, quello centrale, più grande. Sui tre portali si trovano altrettanti rosoni, di cui due di media grandezza ed un terzo, quello sul portale principale, decisamente più grande. Alla sommità più alta della facciata svetta una croce in ferro. In basso, la facciata, presenta una larga gradinata che collega il basamento alla omonima piazza. Il grandioso organo è della ditta Mascioni. Il motivo geometrico posto sulla piazza antistante il duomo di Cosenza rappresenta il tempio della fratellanza universale.


    Interno


    yDNm7sd
    La cappella dedicata alla Vergine
    del Pilerio

    All'interno, la cattedrale è a croce latina, con aula suddivisa in tre navate di otto campate ciascuna suddivise da due file di pilastri con capitelli scolpiti. La copertura a capriate delle tre navate trova un'unica eccezione nell'ultima campata della navata sinistra caratterizzata da volta a crociera. L'area presbiteriale, i transetti e l'abside sono sopraelevati rispetto al livello delle navate. Lungo la navata di sinistra, si aprono due cappelle barocche, risalenti al XVII-XVIII secolo. La prima è dedicata alla Madonna del Pilerio, e custodisce la miracolosa icona bizantina del XII secolo del tipo Galaktotrophousa "allattante" e raffigurante appunto la Madonna che allatta il Bambino. La seconda, invece, è quella della Cappella della Confraternita di Orazione e Morte ed ospita la sepoltura dei membri calabresi della cosiddetta Spedizione dei Fratelli Bandiera del 1844, qui traslati nel 1860 per volontà di Giuseppe Garibaldi, mentre i due fratelli Attilio ed Emilio Bandiera e il loro concittadino Domenico Moro, tutti e tre veneziani, sono sepolti nella loro città di origine, all'interno della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Nella cattedrale di Cosenza si trovano anche due importanti mausolei: quello di Enrico VII di Germania e quello della Regina di Francia Isabella D'Aragona.

    VjVadZT
    Il sarcofaco di Enrico VII
    Hohenstaufen nella
    navata destra
    Il mausoleo di Enrico VII è composto da un sarcofago situato nella navata di destra, opera di riutilizzo di epoca ellenistica, che illustra in bassorilievo il mito della morte del giovane Meleagro. Il sepolcro di Isabella d'Aragona, invece, è in stile gotico ed è situato nel transetto di sinistra. In un trittico a tutto tondo scomparso per secoli sotto la veste barocca, la regina è rappresentata, come il consorte, ginuflessa a lato della Vergine. Dopo la traslazione nella Basilica parigina di Saint-Denis, tuttora nel mausoleo pare sia conservato il solo feto. Durante i restauri del XIX secolo, vennero rimosse le sepolture di Luigi III d'Angiò, morto nel 1434, e quella del filosofo e naturalista cosentino Bernardino Telesio, morto nel 1588. La profonda abside ospita il moderno altare maggiore marmoreo in stile neoromanico ed un pregevole Crocifisso ligneo del XV secolo, proveniente dalla distrutta cappella Telesio. Al disotto del catino absidale, entro nicchie ogivali sorrette da colonnine, si trovano degli affreschi policromi, realizzati nel XIX secolo da Domenico Morelli e Paolo Veltri raffiguranti l'Assunta e, ai due lati, i Dodici apostoli


    Organo a canne

    9KCLK3d
    L'organo a canne nel transetto destro

    Nel braccio destro del transetto, appoggiato alla parete di fondo, si trova l'organo a canne Mascioni opus 1169, costruito nel 2005. Lo strumento è a trasmissione mista, meccanica per i manuali e il pedale, elettrica per i registri, ed ha una consolle con tre tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera dritta di 32. La cassa lignea è caratterizzata dall'alternarsi di cinque torri con piccoli prospetti ad ali.

    Archeologia


    RUsa99i
    Il cosiddetto "Tragitto" ed in alto il
    tiburio neogotico della cattedrale

    All'interno del duomo, in particolare durante i recenti lavori di ristrutturazione e riconsacrazione dell'area presbiteriale, sono state ritrovate tracce che non solo si fanno risalire a un'epoca paleocristiana ma anche all'epoca romana, dei Bruzi e ad una fase tardo-antica Molto interessante è anche l'area archeologica portata alla luce alle spalle della cattedrale (Piazzetta Toscano) quasi a ridosso dell'abside, fra la stessa e la Piazza Parrasio antistante la Curia. A parte il tanto criticato intervento di restyling urbanistico che "dovrebbe" proteggere e renedere visibili i resti di strutture edilizie risalenti anche ad epoca pre-romana, l'intervento ha certamente il merito d'aver reso quasi del tutto visibili le linee dell'abside anche e per intero quelle particolarissime del cosiddetto "Tragitto", originale corridoio sospeso su arcate che permetteva e permetterebbe ancora oggi ai Presuli Cosentini di raggiungere la Cattedrale direttamente dalla Curia Arcivescovile sita nel quattrocentesco Palazzo Cicala. Su tale struttura fa bella mostra di sé lo stemma pastorale di Mons. Domenico Narni-Mancinelli artefice dell'opera nella prima metà del XIX secolo.

    CThUKof
    Vista laterale

    8mBM5Z7
    Angolo del Duomo

    06J7jhJ
    Vista portone centrale

    ofUoREw
    Particolare

    fLrJG3E
    Rosone



    Edited by Isabel - 21/11/2014, 11:55
     
    .
4 replies since 22/1/2012, 15:17   214 views
  Share  
.