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Piazze e monumenti di Palmi

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    Piazze e monumenti di Palmi



    Piazza I Maggio

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    - Fonte -

    La piazza I maggio è una piazza della città di Palmi (Reggio Calabria). Sorge in pieno centro storico ed è intersecata dal corso Giuseppe Garibaldi e dal corso tenente Aldo Barbaro. La piazza, considerata come "il salotto buono" della città, è il principale luogo sociale, politico e religioso di Palmi. Nella toponomastica storica cittadina, la piazza ebbe in passato i nomi di piazza "Del mercato", "San Ferdinando" e "Vittorio Emanuele I".

    Storia


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    Nel XVII secolo vi fu l'esigenza della costruzione a Palmi di una piazza centrale, come conseguenza dello sviluppo del mercato cittadino che attirava ormai molte persone dai centri vicini. Pertanto nel 1669 l'Universitas cittadina, con l'assenso del feudatario Andrea Concublet, fece richiesta al duca di Seminara Scipione II Spinelli di cedergli in vendita un giardino di sua proprietà, limitante con il centro abitato di Palmi. Questo giardino si estendeva fino ai piedi della collina chiamata Spirito Santo e separava il rione San Nicola dai rioni Lo Salvatore e Li Canali. La tradizione narra che, nonostante la cifra offerta fosse elevata, il duca non volesse in alcun modo vendere il proprio giardino. Perciò la cittadinanza ed il marchese Concublet occuparono forzatamente il giardino nel 1669, abbattendo gli alberi, riassettando il terreno e disegnandone al centro una piazza quadrata. Completò la piazza la realizzazione, al centro di essa, di una fontana in marmo chiamata "fontana del mercato" o "della Palma". Alla piazza venne dato appunto il nome di piazza del Mercato, proprio perché fu realizzata per tale scopo. Inoltre per misurare le merci, come avveniva regolarmente nei mercati, venne eretta in piazza una mezzarola di granito, ma la stessa venne demolita nel 1684 dal nuovo feudatario Carlo Filippo Antonio Spinelli, che osteggiava lo sviluppo economico cittadino. La mezzarola fu nuovamente eretta nel 1742 dal successore Scipione III Spinelli Savelli, che risiedeva a Palmi. La piazza fu uno dei capi saldi della ricostruzione cittadina, progettata dall'ing. Giovan Battista De Cosiron, a seguito del terremoto del 1783. Ciò anche in funzione del fatto che il terremoto distrusse ogni costruzione cittadina, eccezion fatta per la Fontana della Palma che rimase integra nonostante che i «terremoti la facessero dimenare come l'albero di una nave in tempesta» e questo fu preso come un buon segno dalla popolazione superstite. Pertanto la piazza venne ridisegnata come centrale nella ricostruzione simmetrica della nuova Palmi di fine settecento. Un progetto di miglioramento della piazza Vittorio Emanuele e della via Garibaldi, venne approvato dall'amministrazione comunale del 1886. Tali lavori portarono anche alla demolizione della Fontana della Palma. Nei giorni successivi al terremoto del 1908, la piazza grande divenne un accampamento poiché venne occupata totalmente dalle tende della Croce Rossa e degli ospedali. Nella ennesima ricostruzione della città, avvenuta tramite il Piano Regolatore redatto nel 1911 dall'ing. Pucci, la piazza Vittorio Emanuele ebbe ancora il ruolo di baricentro della nuova Palmi.

    Urbanistica

    La piazza I maggio, di forma quadrangolare, risulta intersecata dal corso Giuseppe Garibaldi (direzione est-ovest) e dal corso Tenente Aldo Barbaro (direzione nord-sud). la pavimentazione è in pietra lungo gli assi delle due vie mentre nella restante parte è in asfalto. Le misure sono di circa 74 metri x 74 metri, con una superficie totale pari a circa 5.500 m².

    Eventi


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    La Varia di Palmi del 2013

    La piazza I maggio è da sempre il principale centro della vita sociale, politica e religiosa della città. Inoltre in piazza avviene il tradizionale passeggio serale nei giorni festivi e nel periodo estivo.

    Eventi politici
    Dal punto di vista politico, la piazza I maggio è la «sede naturale» dei comizi in periodo di campagna elettorale. Particolarmente importanti sono stati, per l'affluenza di persone, nel 1996 e nel 2001 i comizi effettuati da Gianfranco Fini in vista delle elezioni politiche, il quale scelse Palmi come unica città italiana non capoluogo di provincia nel suo tour elettorale.


    Eventi religiosi

    La piazza è inoltre il principale luogo anche della vita religiosa cittadina. Tutte le secolari processioni religiose che vengono effettuate nel centro cittadino, prima di effettuare il ritorno nelle loro rispettive chiese, transitano e sostano al centro della piazza. Per alcune di esse, come la processione di San Rocco o dell'Immacolata, viene effettuato uno spettacolo pirotecnico (dal Monte Sant'Elia) durante la sosta in piazza dell'effigie del santo. Per altre processioni il passaggio dalla piazza coincide con alcune tradizioni locali, come ad esempio il lancio di colombe per la festa di Sant'Antonio o l'inizio di una fiaccolata per la festa della Madonna del Soccorso. Particolarmente importante è, invece, il ruolo che riveste la piazza per la festività della Varia di Palmi, dal 2013 inserita nella lista del patrimonio orale e immateriale dell'umanità dall'UNESCO. Dal palco della piazza viene proclamata la bambina vincitrice che interpreterà il ruolo dell'animella sopra il carro sacro] ma soprattutto è in piazza I maggio che ha conclusione il trasporto dello stesso carro.

    Eventi musicali e spettacoli

    La piazza è anche il centro principale per lo svolgimento di avvenimenti musicali o di spettacolo in genere, soprattutto all'interno dell'estate palmese. Ogni anno avvengono eventi come la finale regionale di Miss Italia (nel 1977 tra l'altro avvenne la finale nazionale del concorso o concerti gratuiti di artisti quali, ad esempio, i Pooh nel 1996 (nell'ambito della manifestazione nazionale di Telethon), Roberto Vecchioni nel 1993 ecc. Tra gli eventi musicali di maggior successo va segnalato il primo concerto di Edoardo Bennato a Palmi, nel 2005, quando la piazza ospitò circa 40.000 persone.

    Eventi sportivi

    Anche dal punto di vista sportivo, Palmi ha nella piazza principale il suo luogo prescelto. Difatti il 25 maggio 1982 fu dalla piazza I maggio che partì l'11ª tappa del Giro d'Italia, con arrivo finale a Camigliatello. Inoltre la piazza è stata anche sede di partenza di alcune edizioni del Giro della Provincia di Reggio Calabria.

    Edited by Isabel - 22/10/2014, 12:00
     
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  2. Isabel
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    Piazza San Rocco

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    - Fonte -

    Come detto la chiesa sorge prospettando sull'omonima piazza San Rocco. La piazza, di forma quandrangolare, è ubicata in un settore del centro storico compreso tra il corso Giuseppe Garibaldi e la via Roma. Oltre alla suddetta chiesa, prospettano sulla piazza anche l'edificio sede della Congrega dell'Immacolata e San Rocco e la cappella in lamiere e legno che fu sede provvisoria, nel periodo post terremoto del 1908, della chiesa di San Rocco. Al centro della piazza, pedonalizzata, sorge la Fonte di San Rocco.

    Fonte di San Rocco


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    La statua bronzea di San Rocco
    della fonte

    La Fonte di San Rocco è una fontana monumentale dedicata all'omonimo santo. L'opera venne promossa, nel 2009, dall'associazione cittadina denominata "Prometeus", per realizzare un nuovo monumento nello stesso luogo dove, fino al XIX secolo, sorgeva il "pozzo di San Rocco", fontana che serviva per l'approvvigionamento idrico di gran parte della città. La fontana venne realizzata nel 2010 dall'artista Maurizio Carnevali su progetto dell'architetto Carmelo Bagalà. I fondi vennero reperiti tramite donazioni volontarie della popolazione o grazie a iniziative di vario genere. Lo slogan della raccolta fondi fu: «Quando il sogno di un piccolo gruppo diventa il sogno della collettività, è molto probabile che possa trasformarsi in realtà». La sua inaugurazione avvenne il 12 agosto dello stesso anno, all'interno degli eventi della festa di San Rocco. La fontana riproduce una scultura bronzea di San Rocco adagiato, con il cagnolino, nell'atto di abbeverarsi. La scultura è posizionata sopra una base di granito.




    Piazza del Carmine

    - Fonte -

    Antistante il santuario vi è, come detto, la piazza del Carmine. La piazza è formata da una area pedonale, corrispondente al sagrato, e da una parte asfaltata che corrisponde all'incrocio tra le vie Trento e Trieste, Vittorio Veneto e Santa Teresa di Lisieux. Nel marciapiede della via Trento e Trieste, nel tratto antistante la piazza del Carmine, vi è una balconata con ringhiera e panchine dalla quale è possibile ammirare il sottostante pianoro della contrada torre, il quartiere denominato rione Impiombato ed il mar Tirreno con, sullo sfondo, le isole Eolie e lo stretto di Messina.

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    Statua in bronzo della Madonna,
    collocata nella piazza
    Sempre nel suddetto marciapiede vi è collocato l'obelisco dedicato alla Madonna del Carmine. Nel sagrato del santuario invece si trovano, ai lati del portone d'ingresso, due leoni in bronzo. I due leoni rappresentano l'allegoria rispettivamente del «terremoto» e de «la fiducia del popolo nella protezione da parte della Madonna». Il 16 novembre 1944, in occasione del 50º anniversario del Miracolo della Madonna del Carmine di Palmi, l'amministrazione comunale di allora intitolò la piazza come «Piazza Carmine nel 50° del miracolo».

    Obelisco alla Madonna del Carmine
    L'inaugurazione dell'obelisco avvenne l'8 maggio 1983, in concomitanza con il secondo centenario del terremoto del 1783. Il monumento è formato da un'alta stele di granito, sulla cui cima vi è collocata una statua in bronzo della Madonna del Carmine. L'opera fu realizzata dalla ditta Attilio De Luca di Napoli e la stele venne squadrata da maestri d'arte locali, guidati da Antonio Romeo.
     
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  3. Isabel
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    Piazza Municipio

    - Fonte -

    Antistante Palazzo San Nicola vi è la piazza Municipio, composta da un giardino alberato, scalinate e da opere monumentali.

    Monumento ai Caduti


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    Il Monumento ai Caduti di Palmi fu realizzato da Michele Guerrisi, su commissione della giunta comunale guidata da Giuseppe Sigillò, in ricordo delle vittime cittadine causate dalla prima guerra mondiale. L'Istituto Luce realizzò un documentario sull'inaugurazione. Alla cerimonia presenziarono, oltre alle numerose autorità cittadine, il vescovo della diocesi di Mileto mons. Paolo Albera, la madre della medaglia d'oro Nicola Pizi e lo stesso scultore. Annualmente, nella Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, le massime autorità cittadine civili, militari e religiose pongono ai piedi del monumento una corona d'allora in memoria di tutte le vittime della guerra. La scultura è costituita da una base in blocchi di granito posti a forma di croce greca, sui quali sorgono due gruppi di figure in bronzo. Il primo gruppo scultoreo è formato da due figure maschili affiancate: un soldato che ripone la spada nel fodero, simboleggiando "l'addio alle armi" ed un fante, ritornato contadino, nell'atto di seminare i campi per avere il nuovo pane, quale simbolo di pace. Il secondo gruppo scultoreo è rappresentato da due donne unite nel loro dolore e nella fede. La vecchia madre, che mestamente piega la testa pensosa per il figlio caduto, è nell’atto di consolare la vedova del martire che allatta il bambino quale simbolo dell'avvenire e della continuazione della vita. Al centro del monumento vi sono due alte colonne di marmo bianco di Carrara (riutilizzate a seguito della demolizione nel 1909 della vecchia Chiesa Madre) che sono sormontate da due bracieri, sorretti ciascuno da quattro aquile romane. Alla base delle due colonne, che simboleggiano la guerra e la pace, sono incisi i nomi dei 203 cittadini di Palmi caduti per la patria nella prima guerra mondiale del 1915-1918.

    Monumento al Lavoro

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    La parte tergale del monumento ai Caduti, con la vedova ed il figlio del Caduto, ai piedi della madre

    Il Monumento al Lavoro è un'opera realizzata dallo scultore Maurizio Carnevali con progetto autonomo, su commissione della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso. Il monumento rappresenta una pianta di palma, in ricordo dell’antico albero che sorgeva in quel punto, il fusto, in marmo scolpito, sviluppa una composizione figurale. La parte superiore in acciaio costituisce ancora parte del tronco e la corona di rami di palma. La base, in marmo di Carrara, raffigura scene di lavoro e della famiglia.
     
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  4. Isabel
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    Piazza Giovanni Amendola

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    - Fonte -

    Il luogo in cui è collocata la fontana è, come detto, la piazza Giovanni Amendola. Quest'ultima sorge nel centro storico della città ed ha forma rettangolare. In passato ebbe il nome di piazza Maria Cristina, piazza De Nava e piazza Benito Mussolini

    Storia

    Nell'urbanistica della città, antecedentemente al terremoto del 1908, nella piazza Maria Cristina prospettava la chiesa madre. Tra l'altro una parte della parte della piazza prendeva il nome di piazza della Frutta, ciò in funzione del fatto che nel luogo veniva svolto un piccolo mercato. A seguito del terremoto del 1908, venne redatto nel 1911 un nuovo piano regolatore della città, che prevedeva la demolizione della vecchia chiesa madre e la realizzazione di una nuova collegiata in un altro sito cittadino. Il posto del luogo di culto, negli anni seguenti, venne preso dalla nuova fontana della Palma. La piazza venne completamente ristrutturata, nel periodo 1995-1999, dal comune di Palmi su progetto dell'architetto Carmelo Bagalà.

    Descrizione

    Sulla attuale piazza Giovanni Amendola prospettano il nuovo palazzo di Giustizia del tribunale di Palmi ed il palazzo degli Uffici, sede dell'Agenzia delle entrate. Inoltre dalla piazza è visibile il palazzo della caserma dei carabinieri, esempio di architettura neoclassica del XX secolo. La piazza è, per destinazione, divisa in due zone. La zona sud, asfaltata, è destinata a parcheggio mentre la parte nord, pavimentata, è destinata ad area pedonale con funzione di giardino. Quest'ultima zona è composta da un'area pavimentata, interrotta da varie aiuole provviste di palme (del tipo washingtonia filifera e phoenix dactylifera), con al centro la fontana della Palma. La pavimentazione è composta da lastre di pietra lavica di varie dimensioni, scandita da elementi lineari in lastre di marmo di Trani. Il disegno della pavimentazione colloca la fontana della Palma su di un basamento di forma ottagonale, con delle bordure di marmo che si dipartono da ogni vertice dell'ottagono fino a formare una raggiera all'interno di un'ellisse. Anche le aiuole sono delimitate da elementi di contenimento rivestiti con listelli di pietra lavica bordati di marmo di Trani. L'area pedonale è delimitata, rispetto alle strade che lambiscono la piazza, da una ringhiera in pietra sopra la quale sono collocati, ad intervallo regolare, dei lampioni. In tre punti distinti la ringhiera è interrotta da brevi scalinate che servono a superare il dislivello tra la piazza e le strade adiacenti. Una di queste, la scalinata sud, è composta da due rampe con relativa vasca a fontana.

    Eventi

    Durante il periodo estivo, la piazza è spesso sede di eventi legati al programma dell'estate palmese. Tra questi, vengono regolarmente posizionati in piazza Amendola alcuni stand e bancarelle della fiera di San Rocco, svolta in concomitanza della festa di San Rocco. Nel 2012 in piazza è stato svolto un mercatino natalizio.




    Mausoleo di Francesco Cilea

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    Il mausoleo di Francesco Cilea è un moderno monumento eretto a Palmi in onore del famoso compositore palmese. L'opera sorge in pieno centro storico, nella piazza Pentimalli.

    Storia

    Nel luogo dove adesso sorge il Mausoleo di Francesco Cilea in precedenza vi era collocato un altro monumento cittadino, la Torre dell'orologio, costruita nel 1914. Per ottenere lo spazio necessario per la realizzazione del mausoleo, l'antica Torre dell'Orologio venne demolita e parte della collina sottostante il borgo medioevale denominato Spirito Santo fu sbancata. L'opera venne realizzata dall'artista Michele Guerrisi e dall'architetto Nino Bagalà e fu inaugurata il 28 novembre 1962, quando venne traslata la salma dell'artista da Varazze a Palmi. Per l'inaugurazione vennero programmati alcuni eventi: il 28 novembre venne celebrata prima una funzione religiosa nel duomo di Palmi (alle ore 10), alla quale fecero seguito l'inaugurazione del monumento al maestro e la tumulazione della salma (alle ore 12) e la rappresentazione dell'opera L'Arlesiana al Cinema Teatro Sciarrone (alle ore 21); il 29 novembre, sempre al teatro Sciarrone, vi fu la commemorazione del maestro a cura di Leonida Repaci (ore 10), l'esecuzione di brani di Cilea con la partecipazione del baritono Ludovico Malavasi (ore 11,30) e la replica de L'Arlesiana (ore 21). L'opera de L'Arlesiana venne portata in scena da artisti quali Miriam Pirazzini, Ferruccio Tagliavini, Giovanna Di Rocco, Guido Mazzini, Fernando Valentini, Giorgio Onesti, Franca Mattiucci, Arrigo Guarnieri. Il 13 ottobre 2014 il mausoleo è stato visitato dal direttore d'orchestra Riccardo Muti.

    Descrizione


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    Il mausoleo ripreso dalla
    piazza Pentimalli

    Il mausoleo, esternamente, si presenta come un'ampia area sopraelevata rispetto alla piazza, tramite alcuni scalini, che è delimitata da una parete in muratura in parte curvilinea sulla quale sono disposti dei bassorilievi marmorei di Michele Guerrisi con raffigurazioni di scene del mito di Orfeo ed Euridice. Il tutto attornia una scultura bronzea che rappresenta la musa Erato. Su di un lato dell'alto muro sono riportate le seguenti parole pronunciate da Francesco Cilea: "Signor Sindaco
    vi prego di dire alla nostra diletta
    Palmi tutta la mia filiale riconoscenza
    e tutto il mio amore.
    Ditele che essa è e resterà nel mio cuore
    con un attaccamento tanto più vivo e
    tenace quanto più il cumulo degli anni
    affretta il mio distacco dalla vita.
    "
    [Roma 20-6-1950 - Cilea]

    Internamente invece il mausoleo ospita una cripta, decorata da mosaici, contenente le spoglie dell'artista e della sua consorte.
     
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3 replies since 5/7/2013, 16:35   215 views
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