Semplicemente Passioni forum

Scavi nell'area archeologica Naniglio a Gioiosa Jonica

Comune di Gioiosa Jonica

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Scavi nell'area archeologica Naniglio a Gioiosa Jonica

    VFhLCex

    - Fonte -

    L'area archeologica del Naniglio è senza dubbio una delle più importanti testimonianze dell'Età Romana in Calabria, nota in tutto il mondo scientifico per l'eccezionale cisterna, tuttora conservata in modo leggibile e fruibile anche dal grande pubblico; la villa, inoltre, rappresenta una testimonianza fra le più significative dello sfruttamento e della gestione del territorio agricolo in età imperiale. Verso il 210 a.C. le colonie greche caddero sotto i Romani e divennero a tutti gli effetti province di quel grande impero che dominava il mondo.

    Tr336qE

    Sulla costa jonica, tra le città greche di Caulonia e Locri, di cui restano imponenti rovine non ancora del tutto riportate alla luce, sorse Mystia nella valle del torrente Torbido (a quel tempo in parte navigabile). Restano di quell'epoca imponenti testimonianze tra cui il Naniglio, che sorge in una zona anticamente chiamata "li Bagni". Il Naniglio è un sito archeologico scoperto e riportato alla luce negli anni 80 (tra il 1981 e il 1983) grazie al lavoro del professor Alfonso De Franciscis dell'Università di Napoli. Si tratta di una villa romana costruita su più terrazzi a diversi livelli risalente al II secolo d.C., quasi mille anni di storia.

    YA80IjH

    Il sito è corredato da una cisterna romana della stessa epoca. All'interno della villa sono presenti numerosi mosaici e decorazioni, nonché reperti di varia natura che la Soprintendenza ha da subito considerato"di grande rilevanza".

    KGWU1pQ

    pl1ptrq

    abeL0Cx

    1uCX55g

    Z4h9asa

    vKutJKN

    A4nL57f

    YD6PY9i



    Edited by Isabel - 18/10/2014, 10:27
     
    .
  2. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Il Naniglio - Naus – Helios = Tempio del sole

    wJPfKBW
    Interno

    - Fonte -

    Gioiosa Jonica ebbe sicuramente notevole importanza durante il periodo coloniale, come si rivela dalle numerose Necropoli che si sono scoperte; essa raggiunse in età Romana il suo massimo splendore, come testimoniano le rovine di più di un edificio termale, e la scoperta di una villa romana, che presenta numerosi mosaici di notevole importanza che, a causa del blocco attuale degli scavi archeologici per mancanza di fondi, rappresentano per il momento l’unica testimonianza di tale opera. Il Naniglio è un imponente e suggestivo edificio ipogeo di età romana imperiale (II-III secolo D.C.). L’accesso è assicurato mediante una scaletta elicoidale a spirale; l’edificio è costituito da tre ambienti contigui di diversa grandezza. Il maggiore di questi è situato proprio sotto il manto stradale della SS. 281, è coperto da volte a crociera, e presenta un lucernario centrale; le volte sono sorrette da otto poderosi pilastri quadrangolari, disposti su doppia fila e su di esse, era impostato il pavimento (sulla quale sorgevano i vani nobili della villa).

    Yu2n4Aw
    Due vani minori, il primo è sormontato da una volta a botte, munita di lucernario circolare centrale; il secondo con due lucernari circolari di grandezza diversa, in questa stanza è situata un’edicola in cotto che presenta i residui di un elegante frontone, si trattava di un Ninfeo, cioè di un luogo dove si andava a godere del fresco e della penombra, e dove scorreva naturalmente dell’acqua. L’ambiente maggiore è stato costruito con materiale prevalentemente laterizio, rivestito da intonaco e tre delle pareti presentano alla sommità tre orifizi tubolari, con abbondanti incrostazioni calcaree. La scala di accesso ai locali interrati è visibile all’esterno ed è coperta da una specie di cappelletto in muratura ordinaria. Questo monumento ha attirato l’attenzione di molti storici e archeologi che si sono interessati e si interessano della storia dell’architettura in Calabria i quali hanno accesso attorno ad esso numerose supposizioni contrastanti fra loro. È ovvio che solo un’operazione di scavo potrà dissolvere queste contrastanti tesi, e dare a queste mura una più precisa denominazione che sia dettata non solo da intuizioni, bensì basata su dati certi.

    I motivi che hanno indotto a riconoscere nel Naniglio un tempio, oltre alla sua struttura sono:
    • La voce toponomastica “Naniglio”, fatta derivare da un etimo Naòn-Helìon, tempio del sole.
    • Il ritrovamento nel castello dei Pellicano a Gioiosa Jonica di un busto marmoreo, raffigurante un Gemio Mitriaco, e presumibilmente proveniente dal Naniglio sito anch’esso nella tenuta agrario dei Pellicano.
    • Il ritrovamento nelle vicinanze del Naniglio di una moneta bronzea dell’imperatore Giuliano l’Apostata strenuo propugnatore del culto solare.
    • La notevole diffusione nel Bruzio, del culto Mitriaco.
    • Una certa rispondenza di particolari con il Mitreo delle terme di Caracalla a Roma, ipogeo anch’esso e associato all’edificio termale, nonché dotato anch’esso di ara, di lucernari alle volte, di scaletta a chiocciola di accesso.


    FPpJfVE



    Edited by Isabel - 18/10/2014, 10:31
     
    .
1 replies since 20/7/2012, 11:35   122 views
  Share  
.