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Palazzi di Gioiosa Ionica

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  1. Isabel
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    Tutti i palazzi di Gioiosa Ionica



    Palazzo Amaduri

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    - Fonte - Fonte foto -


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    Ingresso

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    Interno

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    Atrio

    Sito lungo la via omonima in Gioiosa Jonica, dove sorge la Chiesa di S. Rocco (anticamente località di S. Sebastiano) occupa un intero isolato addossandosi solo sul lato Est all’antica chiesetta dei Santi apostoli Pietro e Paolo. L’immobile è appartenuto alla famiglia Amaduri che anni fa lo ha alienato al Comune; oggi si presenta come un’unica ed organica fabbrica, in realtà esso è la risultante di un progetto, attuato nel XVIII secolo, che ha unificato un insieme di fabbriche precedenti. In origine su questo sito sorgeva fin dal XV secolo, ma di minori dimensioni, il palazzo di residenza della nobile famiglia gioiosana Condercuri, fondatrice della vicina Chiesa dei SS. Pietro e Paolo cui l’edificio era annesso. Estintosi tale casata nell’anno 1694, la famiglia Amaduri ereditò l’intero complesso, nella persona di Don Felice Amaduri. Fu costui prima e i suoi discepoli poi ad intraprendere i lavori di ampliamento del palazzo inglobando vicine costruzioni dal lato Ovest, lavori che si protrassero oltre la seconda metà del XVIII sec (datazione del portale). Famiglia di origini borghesi proveniente dalla vicina Martone, si erano insediati a Gioiosa durante i prima anni del XVII secolo con Giovan Berardino Amaduri. Suo figlio Giuseppe accrebbe le fortune della famiglia poi prosperate col citato Felice, medico di fama nazionale molto stimato nella capitale Napoli. Fra i discendenti di Felice è degno di menzione Vincenzo Amaduri vissuto nel XIX sec deputato del primo Parlamento Italiano, cavaliere del Real Ordine di Carlo III di Borbone e noto per aver ospitato nel 1847 proprio nel suo Palazzo di Gioiosa, i cinque Martiri di Gerace. Il palazzo si eleva su tre livelli, un piano seminterrato, un piano terra e un piano nobiliare. Le finestre e i balconi della facciata principale (scandita da alte lesene) sono sovrastati da piccoli timpani decorativi. Qui è affissa una lapide marmorea posta, nel 1997, in occasione del cinquantesimo anniversario della fucilazione dei 5 martiri di Gerace. I giovani, infatti, furono ospitati in questo palazzo da Vincenzo Amaduri nel 1847, mentre fuggivano dalla persecuzione borbonica. All’interno si accede da un imponente portale granitico ad arco, di stile neoclassico, incorniciato da lesene con capitelli. Sopra una soggetta. Da qui si giunge all’atrio che si presenta con volta a botte e su cui si aprono le due sale che ospitano la Biblioteca e l’Archivio storico comunale con l’Ufficio Europa della Locride. Lo scalone principale con gradini in cotto, situato sul lato sinistro, conduce ai piani superiori mentre una rampa accessoria, posta sul lato opposto allo scalone, porta al seminterrato. Il palazzo è dotato di un ampio giardino con angoli per il riposo arricchiti da sedili in muratura.

    Edited by Isabel - 18/10/2014, 10:33
     
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